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IL BILANCIO DI ESERCIZIO

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Academic year: 2022

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(1)

Mette in evidenza il risultato della gestione annuale e deriva dal sistema contabile il cui scopo è la registrazione di tutti i fatti gestionali che hanno effetti sulle variazioni qualitative e quantitative del capitale di funzionamento nonché i risultati della sua dinamica economica (sostenimento di costi e ottenimento di ricavi).

E’ lo strumento centrale per impostare il controllo della gestione  la lettura del bilancio di esercizio rappresenta una fotografia della situazione economico-finanziaria dell'impresa.

IL BILANCIO DI ESERCIZIO

(2)

Non c’è una perfetta identità tra i risultati economici ottenibili dai due tipi di bilancio a causa dei loro diversi criteri di valutazione dei costi e dei ricavi, a loro volta riconducibili alle loro diverse finalità.

• BILANCIO ECONOMICO

evidenzia il compenso ai vari fattori della produzione: il reddito di un singolo fattore della produzione posseduto dall'imprenditore concreto o il reddito netto complessivo spettante all'imprenditore gestore dell'impresa, quindi l’efficienza economica dell’azienda

.

• BILANCIO DI ESERCIZIO

evidenzia l’utile o perdita di esercizio e determina il reddito prelevabile dall’imprenditore senza intaccare il patrimonio dell’azienda (reddito erogabile). Consente di effettuare l’analisi della gestione patrimoniale, valutando quindi anche la stabilità finanziaria e la redditività del capitale impiegato nell’impresa.

BILANCIO ECONOMICO E BILANCIO DI ESERCIZIO

(3)

I PROSPETTI DEL BILANCIO DI ESERCIZIO

Il bilancio di esercizio prevede due prospetti:

• STATO PATRIMONIALE (SP)  mette in evidenza il capitale aziendale, cioè la somma di tutti i beni materiali ed immateriali di pertinenza dell'azienda, e consente una

valutazione patrimoniale e finanziaria

• CONTO ECONOMICO (CE)  è la rappresentazione dei ricavi e dei costi espliciti della gestione e consente una

valutazione della redditività

(4)

STATO PATRIMONIALE (SP)

Un prospetto a due sezioni.

Quella delle attività (attivo) raccoglie l’insieme dei valori le cui voci rappresentano gli investimenti dell’azienda (impianti, macchine, materie prime, ecc.), i crediti e il denaro contante.

Quella delle passività (passivo) raccoglie:

• i valori che rappresentano i debiti dell’azienda

• i valori delle voci rettificative dell’attivo

• il capitale netto nelle sue varie componenti (capitale

sociale, riserve, utili di periodo, ecc.)

(5)

Una tipica rappresentazione dello stato patrimoniale (come previsto dall’art. 2424 del C.C.):

ATTIVITÀ FISSE O IMMOBILIZZAZIONI ( I )

 sono date dai fattori produttivi pluriennali. Si suddividono in:

• immobilizzazioni tecniche o materiali (terreni, fabbricati, impianti, macchine, ecc.)

• immobilizzazioni immateriali (brevetti, spese di ricerca e sviluppo, spese per concessioni governative, registrazione di marchi, ecc.)

• immobilizzazioni finanziarie (crediti oltre i 12 mesi, azioni di altre società, partecipazioni, ecc.)

(6)

ATTIVITÀ CIRCOLANTI O ATTIVITÀ CORRENTI

 rappresentate dalle attività convertibili in forma liquida in tempi brevi (entro l’anno). Si suddividono in:

• rimanenze ( R ) o giacenze (a medio termine) come il magazzino delle materie prime, dei semilavorati e dei prodotti finiti

• crediti ( C ) o liquidità differite (a breve termine) ossia le obbligazioni che terzi hanno nei confronti dell’azienda e che saranno trasformati in moneta in pochi mesi

• attività finanziarie (non immobilizzazioni, ossia partecipazioni, azioni, altri titoli, ecc.)

• liquidità ( L ) o liquidità immediate ossia tutti i mezzi di pagamento sotto forma di contante o assimilabile (la cassa, i c/correnti, ecc.)

(7)

CAPITALE NETTO ( N )

 rappresenta tutti i diritti dei proprietari (soci) sulla proprietà dell’azienda. Esso varia con il risultato di esercizio (l’utile lo aumenta, la perdita lo diminuisce)

• nelle imprese individuali sono il frutto dell'investimento compiuto all'inizio della gestione e dei reinvestimenti successivi (capitale o patrimonio netto);

• nelle società di capitale e nelle cooperative sono il frutto delle sottoscrizioni dei soci (capitale sociale) e degli eventuali successivi accantonamenti di utili non distribuiti (fondi di riserva)

(8)

PASSIVITÀ A MEDIO-LUNGO TERMINE ( M )

 sono dette anche passività consolidate (o redimibilità) e rappresentano i diritti di terzi scadenti in tempi medio-lunghi (mutui)

PASSIVITÀ A BREVE TERMINE ( D )

 sono dette anche passività correnti (o esigibilità) e rappresentano i diritti di terzi scadenti a tempi ravvicinati (entro l’anno) quali i debiti verso fornitori, scoperti di c/c, ecc.

(9)

Prospetto di stato patrimoniale di un’impresa agraria:

ATTIVITA’

Attivo immobilizzato

• Partecipazioni agricole

• Beni fondiari

• Impianti

• Impianti arborei

• Macchinari

Attivo circolante

• Scorte coltivazioni

• Consistenze finali allevamenti

• Scorte mezzi tecnici

• Crediti

PASSIVITA’

Debiti a medio-lungo termine Debiti a breve termine

PATRIMONIO O CAPITALE NETTO

Capitale netto iniziale

Utile o perdita di esercizio

(10)

ATTIVITA’

Immobilizzazioni - Terreni

- Fabbricati

- Miglioramenti fondiari - Piantagioni

- Bestiame (lav., ripr. e prod.) - Macchine e attrezzi

- Veicoli Disponibilità

- Crediti - Ratei attivi - Risconti attivi

- Anticipazioni colturali

- Sementi c/rimanenze finali

- Prodotti in corso di maturazione - Bestiame da vendita

- Prodotti animali vari Liquidità

- Cassa

- Conti correnti

PASSIVITA’

Redimibilità

- Mutui passivi

- Trattamento fine rapporto Fondi per rischi e oneri

- Fondi ammortamento - Fondi rischi vari

- Fondi imposte Esigibilità

- Debiti diversi - Cambiali passive - Banche

- Ratei passivi - Risconti passivi

Capitalizzazioni

- Capitale netto iniziale - Utile di esercizio

Prospetto di stato patrimoniale di un’impresa agraria

(11)

CONTO ECONOMICO (CE)

Rappresenta il sistema di valori positivi e negativi di reddito corrispondenti ad un determinato esercizio.

Nelle aziende di produzione sono tipici componenti positivi di reddito:

• i ricavi di vendita

• i ricavi accessori

• gli interessi attivi

• i canoni di locazione attivi

• le rimanenze di esercizio finali (valore delle produzioni che non hanno dato luogo a ricavi di vendita o materie prime rimaste che saranno

utilizzate nell’esercizio successivo)

• le sopravvenienze attive

• i consumi interni

• le remunerazioni in natura

(12)

Come si calcola la PLV dalla contabilità?

PLV =

+ Produzione venduta + Autoconsumo

+ Variazione delle scorte [Produzione in attesa di vendita – Produzione venduta ma prodotta nell’anno

precedente]

(13)

In un’azienda zootecnica?

PLV =

+ Produzione venduta + Autoconsumo

+ Variazione delle scorte [Produzione in attesa di vendita – Produzione venduta ma prodotta nell’anno precedente]

+ Utile lordo di stalla [(Inventario finale – Inventario

Iniziale) + (Vendite – Acquisti)]

(14)

Nelle aziende di produzione sono tipici componenti negativi di reddito:

• i costi di merci e servizi privati di competenza di un solo esercizio

• le quote di ammortamento ossia le quote di costi comuni a più esercizi

• le rimanenze di esercizio iniziali (valore delle materie prime, dei semilavorati e dei prodotti finiti relativi all’esercizio precedente )

• le anticipazioni colturali

• le remunerazioni del lavoro (salari, stipendi e relativi oneri previd.)

• le quote di fondo di indennità di fine rapporto (TFR)

• gli interessi passivi

• i canoni di locazione passivi

• i tributi

• le sopravvenienze passive

la somma algebrica dei componenti negativi e positivi

RISULTATO REDDITUALE (utile o perdita dell’esercizio)

(15)

L’UTILE o PERDITA DI ESERCIZIO è dato dalla differenza tra la sommatoria dei valori delle due sezioni e viene riportato

• nella sezione dei costi se si tratta di utile

• nella sezione dei ricavi se si tratta di una perdita

perché anche il conto economico deve chiudere in pareggio.

N.B.

l’UTILE o PERDITA DI ESERCIZIO viene poi riportato nelle passività dello stato patrimoniale:

• con segno positivo (e quindi aumento del capitale netto) se è un utile;

• con segno negativo (e quindi diminuzione del capitale netto)

se è una perdita

(16)

Il bilancio di esercizio è formato dunque da due prospetti finali:

STATO PATRIMONIALE

che evidenzia il capitale

aziendale, cioè la somma di tutti i beni materiali ed immateriali di pertinenza dell'azienda.

CONTO ECONOMICO

è la rappresentazione dei ricavi e dei costi espliciti della gestione per gruppi omogenei nel quale dovrà essere evidenziata la:

• gestione caratteristica o tipica

l’insieme delle attività

economiche svolte in modo continuativo per la produzione di beni (vegetali e animali) e servizi (agriturismo, contoterzismo)

• gestione extra-caratteristica e straordinaria

riguarda gli elementi non tipici della gestione e le attività o gli eventi

straordinari (plusvalenze, minusvalenze, ecc.)

• gestione finanziaria

relativa allo svolgimento delle attività finanziarie (interessi attivi ed oneri fiscali)

(17)

per poter procedere all'analisi del bilancio è necessario operare la RICLASSIFICAZIONE DEL BILANCIO

(operazione obbligatoria prevista dalla CEE per le imprese di altri settori)

tale procedura permette di raggruppare e sommare le voci dei prospetti contabili rispettando certe logiche di aggregazione

Per le aziende agricole comunemente si adottano i seguenti schemi:

CONTO ECONOMICO

schema scalare a valore aggiunto

STATO PATRIMONIALE

sezioni divise a liquidità crescente e

provenienza delle fonti

(18)

LA RICLASSIFICAZIONE DEL CONTO ECONOMICO

elenco di voci che parte dai ricavi e sottrae i costi secondo questa logica:

RICAVI TOTALI

esprimono il valore della produzione

potenzialmente destinata alla vendita (simile al volume di affari o fatturato lordo delle imprese industriali): ricavi vendite e servizi,

variazione delle scorte =

PLV. Comprende eventuali contributi PAC.

VALORE AGGIUNTO

(RICAVI - costi variabili) rappresenta un margine lordo che non tiene conto dei costi derivanti dall'uso della struttura aziendale, della manodopera né di altri oneri e proventi legati alla produzione di beni e prodotti agricoli

PRODOTTO NETTO

(VA - ammortamenti e spese generali) è la ricchezza prodotta dall'azienda perché rappresenta la remunerazione di tutte le persone economiche che hanno contribuito all'attività

dell'impresa.

(19)

REDDITO OPERATIVO

(PNA - costi-reddito espliciti e oneri previdenziali e sociali) individua la capacità di remunerazione di tutti i fattori impiegati nella produzione attraverso le attività tipiche (caratteristiche) dell'impresa.

REDDITO NETTO

rappresenta il reddito dell'imprenditore concreto ed è l'estrema sintesi della gestione economica, data dal REDDITO OPERATIVO corretto con i ricavi e i costi della

gestione extra-caratteristica (straordinaria e finanziaria).

La determinazione del R.OPERATIVO e del R.NETTO serve per

evidenziare se il reddito dell'impresa deriva esclusivamente dall'attività tipica o se vi sono stati altri fattori che hanno inciso positivamente o negativamente.

Il CONTO ECONOMICO mette in evidenza il flusso di ricchezza generato, ma esso assume una dimensione ben diversa in relazione agli investimenti effettuati. Occorre pertanto anche l'analisi dello STATO PATRIMONIALE.

(20)

Lo schema del

CONTO

ECONOMICO

RICLASSIFICATO

(21)

LA RICLASSIFICAZIONE DELLO STATO PATRIMONIALE

ha lo scopo di mettere in evidenza il patrimonio aziendale formato da:

• la parte attiva, espressione delle modalità di impiego del capitale

IMPIEGHI FINANZIARI

• la parte passiva ed il patrimonio netto, che rappresentano le FONTI DI FINANZIAMENTO del capitale

complessivamente investito in azienda.

Nella riclassificazione queste due categorie sono ulteriormente suddivise in sottoclassi omogenee secondo il criterio di liquidità crescente possibilità di convertire in tempi più o meno brevi il valore iscritto a bilancio in denaro liquido.

(22)

SCHEMA DI RICLASSIFICAZIONE DELLO STATO PATRIMONIALE

FABBISOGNI (IMPIEGHI) COPERTURA (FONTI) I IMMOBILIZZAZIONI NETTE

(*) valore attuale dei capitali fissi

N CAPITALE NETTO

R RIMANENZE DI MATERIE E PRODOTTI

M DEBITI A MEDIO E LUNGO TERMINE

C CREDITI A BREVE TERMINE D DEBITI A BREVE TERMINE L LIQUIDITÀ (CASSA E BANCHE)

I + R + C + L = N + M + D

IMPIEGHI = FONTI

(*) nella riclassificazione dello STATO PATRIMONIALE le poste correttive (f.

ammortamento, f. svalutazione, ecc.) sono portati direttamente in detrazione dalle voci corrispondenti dell'attivo

(23)

IMPIEGHI FINANZIARI (ATTIVITA')

IMMOBILIZZAZIONI NETTE CAPITALE FONDIARIO

 Terreni

 Miglioramenti fondiari CAPITALE AGRARIO FISSO

 Macchine

 bestiame riproduzione RIMANENZE

 prodotti in attesa di vendita

 materie prime da utilizzare

 anticipazioni colturali CREDITI (liquidità differite) LIQUIDITA'

- conti correnti - cassa

TOTALE IMPIEGHI

FONTI DI FINANZIAMENTO (PASSIVITA' E CAPITALE NETTO)

FONTI ESTERNE

DEBITI (PASSIVITA’ CORRENTI) - debiti breve termine

- fornitori

MUTUI (PASSIVITA’ CONSOLIDATE) - debiti medio termine

- mutui

FONTI INTERNE (mezzi propri) CAPITALE NETTO INIZIALE

REDDITO NETTO (UTILE DI ESERCIZIO) TOTALE FONTI

Una riclassificazione dello SP di azienda agricola

(24)

ES. Una riclassificazione dello SP di azienda agricola

ATTIVO Macchine Attrezzature Fabbricati Terreni

Anticipazioni colt. fin.

Rimanenze finali Banca c/c

Cassa TOT

PASSIVO Fornitori

Rateo passivo Mutuo

Capitale proprio Utile

TOT

IMPIEGHI FINANZIARI IMMOBILIZZ. NETTE Macchine

Attrezzature Fabbricati Terreni

RIMANENZE

Anticipazioni colt. fin.

Rimanenze finali CREDITI

LIQUIDITA’

Banca c/c Cassa TOT

FONTI DI FINANZIAMENTO DEBITI (PASSIV. CORR.)

Fornitori Rateo passivo

MUTUI (PASSIV. CONSOLID.) Mutuo

MEZZI PROPRI

Capitale netto iniziale Utile di esercizio TOT

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