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20 della predetta delibera dell’11 ottobre 2019

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OGGETTO: Pratica num. 244/VV/2017. Dall’Osservatorio sulle esecuzioni immobiliari alla costituzione di gruppi di lavoro tematici con la supervisione della Struttura Tecnica per l’Organizzazione.

(delibera 24 settembre 2020)

Il Consiglio

considerato quanto segue:

Con delibera 11.10. 2017 ha approvato le linee guida funzionali alla diffusione di buone prassi nel settore delle esecuzioni immobiliari, disposto la trasmissione delle stesse alla SSM per le eventuali iniziative formative di competenza e ai Presidenti di Tribunali, ai Presidenti delle Sezioni specializzate ed istituito presso la Settima Commissione l’Osservatorio permanente per l’efficienza delle procedure esecutive e l’attuazione delle “buone prassi”, composto da 9 magistrati, con compiti di ausilio sia per il Consiglio, sia per gli uffici giudiziari.

L’Osservatorio fu creato, meritoriamente, per dare risposta alle disomogeneità, da più parti denunciate, dell’andamento degli uffici giudiziari in questo settore sotto il profilo dell’efficienza, attraverso uno strumento (le “linee guida” del Consiglio) non interferente nell’interpretazione delle norme e nell’elaborazione giurisprudenziale, ma capace di rilevare, analizzare, perfezionare le prassi organizzative gestionali connesse a molteplici orientamenti giurisprudenziali.

L’Osservatorio si proponeva compiti di ausilio sia per il Consiglio Superiore della Magistratura, sia per gli uffici giudiziari (par. 20 della predetta delibera dell’11 ottobre 2019):

- predisporre il format di una specifica sezione del predetto programma, dedicata alle procedure esecutive immobiliari, al fine di consentire a ciascun ufficio di analizzare l’andamento delle proprie procedure;

- illustrare le variazioni quantitative delle pendenze e della durata prognostica dei processi, nonché il livello qualitativo degli esiti, con particolare riferimento allo scarto tra valore di stima e prezzo di aggiudicazione, alla percentuale di soddisfacimento dei crediti e all’incidenza delle spese; anche alla luce degli effetti dell’attuazione progressiva delle buone prassi;

- formulare ulteriori proposte mirate al superamento delle criticità riscontrate nel processo di esecuzione;

- elaborare indicazioni specifiche per l’implementazione del processo esecutivo telematico anche a supporto delle buone prassi;

- stimolare l’intervento consiliare su tematiche di interesse generale attinenti al settore di riferimento;

- favorire opportunità di interazione tra il C.S.M. e il Ministero della Giustizia sul piano dell’elaborazione dei dati statistici del settore mediante l’utilizzo del datawarehouse del Ministero della Giustizia e il confronto con l’ufficio statistico del CSM.

- entro il 31 dicembre di ciascun anno, riferire al C.S.M. sul grado di attuazione delle buone prassi.

I componenti del gruppo di lavoro (come detto, nove magistrati), all’esito dell’interlocuzione con i rappresentanti sia dell’ABI sia dei consumatori, hanno individuato alcune significative

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esperienze in materia di esecuzioni immobiliari che sono state, poi, diffuse dal Consiglio come

“linee guida”, quali soluzioni rimesse all’attenzione dei giudici dell’esecuzione, al fine di rendere più efficiente ed efficace il processo esecutivo.

L’Osservatorio ha costituito senz’altro un’esperienza positiva (citata, per esempio per più anni di seguito nella relazione annuale del governatore della Banca d’Italia) che può essere considerata un utile esperimento da regolamentare più compiutamente in conformità con la più generale disciplina consiliare e da ampliare ad altri settori ed altre materie anche nell’ottica di in un progetto più organico imperniato sulla Struttura Tecnica dell’Organizzazione.

Per altro verso appaiono sostanzialmente realizzati gli originari obiettivi, indicati nella risoluzione dell’ottobre 2017, della omogenea diffusione delle buone prassi, della individuazione di ulteriori proposte mirate al superamento delle criticità riscontrate nel processo di esecuzione, dell’ausilio della STO nell’esame dei programmi di gestione ex art. 37 (che la stessa STO è, peraltro, in condizioni di compiere in autonomia con l’ausilio dell’Ufficio Statistico del Consiglio).

Del resto, un convegno, aperto non solo a giudici specializzati nella materia, ma anche agli interlocutori istituzionali interessati (Banca d’Italia, ABI, e ACLI) e alla dottrina (rappresentata dal Prof. Capponi, titolare della cattedra di diritto dell’esecuzione forzata alla LUISS), era stato programmato per marzo 2020: tale momento di confronto, che avrebbe dovuto rappresentare anche il suggello di un lavoro impegnativo, meritorio, e molto apprezzato anche dagli interlocutori istituzionali, è stato purtroppo, rimandato per le note ragioni legate all’emergenza sanitaria.

Il contributo da ultimo offerto con l’elaborazione delle linee guida atte a fronteggiare le criticità organizzative specifiche determinate dall’emergenza sanitaria può essere considerato, quindi, il momento conclusivo della esperienza specifica.

E’ opportuno, come detto, adeguare, più compiutamente, il modello costituito dall’Osservatorio alla normazione secondaria: si tratta, invero, di una struttura definita

“permanente” nella stessa delibera istitutiva, sicchè non è previsto alcun limite alla durata dell’incarico: in assenza di riferimenti specifici nella normativa che regola le strutture di ausilio del Consiglio, l’assenza di un termine finale appare collidere con la necessaria temporaneità di questo tipo di esperienze di collaborazione, tanto più quando la individuazione dei collaboratori, certamente molto qualificati, non sia stata, tuttavia, preceduta da una procedura di interpello; peraltro, cinque componenti hanno recentemente (tra il 18 ed il 26 maggio 2020) comunicato le loro dimissioni dall’Osservatorio in parola.

Più in generale è, poi, necessario promuovere ed ampliare il contributo di ausilio e l’attività della STO, con un nuovo progetto che preveda la creazione di gruppi di lavoro più piccoli con obiettivi specifici e delimitati nel tempo, che individuino e monitorino prassi organizzativo- gestionali in tutti i settori della giurisdizione, in cui il profilo organizzativo assume particolare rilievo.

Detti gruppi di lavoro saranno composti da magistrati nominati collaboratori ex art. 28 del Regolamento di amministrazione e contabilità, individuati previo interpello, senza compenso aggiuntivo e senza esonero dal lavoro giudiziario. Saranno coordinati dal presidente della Settima Commissione (eventualmente con il componente consigliere relatore della pratica) con l’ausilio dalla STO, all’interno della quale sarà individuato un componente quale referente per la supervisione dell’attività specifica del gruppo e il raccordo con le altre attività della STO.

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Si dovrà trattare di magistrati che si occupano delle materie indicate nello svolgimento delle funzioni di giudice di merito, immersi nella prassi dell’ufficio e perciò capaci di cogliere pienamente le problematiche organizzative gestionali.

L’incarico avrà durata di sei mesi, rinnovabile di regola una sola volta.

Il modello così delineato corrisponde a quello adottato per la costituzione del gruppo di lavoro da poco nominato per il monitoraggio delle linee guida in tema di violenza di genere nonché a quello in corso di nomina relativo al settore minorile e della famiglia.

Ed a questo modello dovranno corrispondere i gruppi di lavoro che, in futuro, in altri settori della giurisdizione civile o penale, il CSM, attraverso la Settima Commissione, ritenesse necessario promuovere in funzione di specifiche attività di approfondimento, con l’obiettivo di rendere sempre più efficace l’ausilio tecnico offerto, anche agli Uffici, dalla STO nella razionale allocazione delle risorse e nel rilevamento e monitoraggio delle buone prassi organizzative.

Appare senz’altro opportuno siano costituiti già da ora i seguenti gruppi di lavoro:

- in materia di fallimento e altre procedure concorsuali, nell’ottica di individuare buone prassi e linee guida che consentano il miglior governo possibile sotto il profilo organizzativo delle nuove sfide che la riforma in materia inevitabilmente pone agli uffici: il Codice della Crisi, che entrerà in vigore l’1/9/2021, cambierà infatti profondamente la disciplina delle procedure in materia di crisi e insolvenza delle imprese, tra l’altro attribuendo un ruolo fondamentale al pubblico ministero (per l’apertura della procedura di liquidazione giudiziale in presenza dei relativi presupposti, per il suo più organico coinvolgimento nelle procedure di regolazione della crisi, anche in ragione della più articolata e puntuale disciplina dei flussi informativi tra organi delle procedure concorsuali e pubblico ministero ai fini di una più efficace azione di contrasto alle condotte delittuose relative ai dissesti delle imprese), con grandi ricadute sotto il profilo organizzativo e in particolare sul piano dei protocolli operativi; tanto che la principale ragione per cui il legislatore ha optato per un ampio differimento dell’entrata in vigore del Codice della Crisi (alla quale in un secondo momento si sono aggiunte delle valutazioni relative all’emergenza sanitaria) è stata quella di consentire a tutti i soggetti istituzionali coinvolti con un ruolo di particolare rilievo, oltre che al sistema delle imprese, di elaborare adeguate soluzioni organizzativo-funzionali; in questa cornice un gruppo di lavoro di magistrati esperti che proceda all’analisi funzionale delle esperienze organizzative degli uffici anche in relazione alle diversità di contesti economici appare necessario sia composto tanto da magistrati esperti quali giudici delegati che quali pubblici ministeri specializzati in materia, affinchè il sistema giudiziario giunga preparato all’appuntamento dell’entrata in vigore della riforma anche con riferimento agli uffici del pubblico ministero;

- nella stessa materia delle esecuzioni, dove permane l’esigenza di proseguire nel monitoraggio dell’applicazione delle linee guida ed eventualmente di formulare ulteriori proposte mirate al superamento delle criticità riscontrate;

- in materia di immigrazione e protezione internazionale, per il monitoraggio dell’applicazione della Risoluzione del consiglio in materia del 15 marzo 2017, l’individuazione di buone prassi e linee guida: invero il Consiglio, a partire dall’istituzione delle sezioni specializzate in materia di immigrazione, protezione internazionale e libera circolazione dei cittadini dell’Unione Europea (avvenuta con il DL n. 13/2017 conv. in L. n. 46/2017, con operatività delle sezioni dal 17 agosto 2017), ha disposto un primo monitoraggio nel luglio 2018 per verificare le modalità organizzative con le quali sono state articolate le sezioni; a distanza di quasi tre anni occorre fare il punto, con una nuova ricognizione delle diverse modalità nelle quali è

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stato declinato il principio di flessibilità nell’organizzazione delle sezioni sancito con la delibera del 1 giugno 2017 (anche alla luce delle modifiche introdotte dalla recente circolare sulle tabelle per l’organizzazione degli uffici 2020/2022), anche al fine di favorire lo scambio di conoscenza sulle scelte organizzative adottate per garantire una gestione del servizio efficiente e nel contempo pienamente rispettosa dei diritti del richiedente asilo.

Per le ragioni dette, il Consiglio

delibera

a) di dichiarare conclusa l’attività del gruppo denominato “l’Osservatorio permanente per l’efficienza delle procedure esecutive e l’attuazione delle “buone prassi”;

b) di individuare, previo interpello, 5 magistrati esperti in materia esecutiva che opereranno con la supervisione della STO, in ausilio dell’attività di monitoraggio dell’applicazione delle linee guida in materia ed, eventualmente, di individuazione di ulteriori proposte mirate al superamento delle criticità riscontrate;

c) di individuare, previo interpello, 7 magistrati esperti in materia di fallimento e altre procedure concorsuali (quattro giudicanti e tre requirenti) che opereranno con la supervisione della STO, in ausilio dell’attività di individuazione buone prassi e linee guida in materia;

d) di individuare, previo interpello, 5 magistrati esperti in materia di immigrazione e protezione internazionale, che opereranno con la supervisione della STO in ausilio dell’attività di monitoraggio dell’applicazione della Risoluzione del consiglio in materia del 15 marzo 2017, l’individuazione di buone prassi e linee guida."

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