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Il malcontento delle famiglie rischia di salire alle stelle

Salvatore Nocera, Vicepresidente nazionale della FISH (Federazione Italiana per il Superamento dell'Handicap

Crescono le preoccupazioni per l'integrazione scolastica degli studenti con disabilità, dopo il recente Decreto Legge 112/08 e la Proposta di Legge Aprea riguardante la nuova configurazione da dare alla scuola e allo stato giuridico dei docenti. E né il ministro Mariastella Gelmini né la deputata Valentina Aprea rispondono ancora alle richieste provenienti dalla FISH (Federazione Italiana per il Superamento dell'Handicap), di un incontro chiarificatore.

In questi giorni si sono levate molte proteste contro il Decreto Legge 112/08 che all’articolo 64 prevede forti tagli al numero di tutti i docenti e non docenti.

Inoltre, la Proposta di Legge presentata dall'onorevole Valentina Aprea, presidente della Commissione Cultura, Scienza e Istruzione della Camera (n. 953) ha suscitato altre polemiche circa la nuova configurazione da dare alle scuole e allo stato giuridico dei docenti.

Ma vediamo più nel dettaglio di che cosa si tratta.

Il Decreto Legge stabilisce tagli al personale della scuola e l’aumento del numero degli alunni nelle classi, prevedendo anche la possibile modifica di norme esistenti per realizzare risparmi di bilancio.

Tale norma, oltre a creare un forte allarme circa la riduzione del numero di docenti - in presenza di un crescente numero di studenti, specie stranieri - nulla dice espressamente circa il numero dei docenti per il sostegno e degli alunni nelle classi frequentate da studenti con disabilità.

A questo punto - se non vi fosse nel testo l’inciso concernente la possibile modifica di leggi vigenti - non dovremmo avere preoccupazioni. Ciò che invece ci impensierisce è proprio questa possibilità di modifica. Infatti, se venisse modificato il testo del Decreto Ministeriale 141/99, che fissa il numero massimo di alunni nelle classi con studenti con disabilità (20 con due, 25 con uno), ci sarebbe da preoccuparsi e molto.

Infatti, anche il precedente Governo aveva tentato questa strada, con la Circolare 19/07 e a seguito delle fortissime proteste delle Associazioni, specie della FISH, il Ministero della Pubblica Istruzione aveva dovuto fare marcia indietro con la successiva Circolare 19/08 che ha ripristinato la piena vigenza del Decreto Ministeriale 141/99.

Il timore, quindi, è forte ed è necessario un chiarimento da parte del Ministro.

Inoltre, la Legge Finanziaria vigente (244/07), all’articolo 2, commi 413 e 414, stabilisce, con un criterio complicato, che comunque il numero degli insegnanti di sostegno non potrà essere inferiore a circa 93.000, in base ad un rapporto medio provinciale di un posto ogni due alunni certificati con disabilità. Ciò dava delle garanzie nel rispetto della costante giurisprudenza della Corte Costituzionale circa il diritto allo studio degli alunni con disabilità, seguita dalla Magistratura ordinaria.

Ora, se viene abrogata anche questa norma, il rischio di un'irrazionale e irragionevole riduzione del numero di insegnanti di sostegno si fa palpabile e il ricorso alla Magistratura, anche Costituzionale, si fa sempre più probabile.

Pure su questo aspetto, dunque, è indispensabile un urgente chiarimento del Ministro.

Per questo la FISH ha inviato una lettera al ministro Mariastella Gelmini, chiedendo un incontro urgente, per conoscere cosa chiaramente intenda fare in materia.

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E un'altra lettera la FISH l'ha inviata all’onorevole Aprea per chiedere chiarimenti, tramite un incontro, circa le possibili implicazioni della sua Proposta di Legge sul futuro dell'integrazione scolastica, anche in relazione alla formazione iniziale di tutti i docenti sulle problematiche didattiche dell’integrazione scolastica e con riguardo all’obbligo di formazione e aggiornamento in servizio da parte degli stessi su tali problematiche.

Purtroppo non si sono ancora avute risposte e più queste tardano, più si incrementano i sospetti e le congetture. Gli amministratori debbono invece saper dialogare con chiarezza con i "clienti" dei servizi da loro forniti. Almeno questo gli ultimi Governi ci hanno sempre detto, se pur non sempre fatto.

Vogliamo perciò sperare che questo Governo voglia essere coerente con le sue promesse di chiarezza e buona amministrazione, altrimenti il malcontento democratico delle famiglie salirà alle stelle.

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