N
el processo di costruzione della nazione unitaria e nelle successive fasi di
sviluppo e di crescita del Paese, l’istruzione ha svolto un ruolo fondamentale,
agendo sia come strumento di ammodernamento sia come fattore di
integrazione e promozione sociale degli strati più svantaggiati della popolazione.
La partecipazione ai processi formativi dall’unità d’Italia a oggi, letta attraverso i dati
storici presentati in questo capitolo, restituisce il quadro di una modificazione profonda
avvenuta nella nostra società in questi 150 anni, anche grazie a un accesso all’istruzione
garantito a un numero sempre più ampio di cittadini di entrambi i sessi.
I dati qui proposti per descrivere queste trasformazioni derivano prevalentemente dalle
rilevazioni che nel tempo sono state condotte presso le scuole e le università: le
informazioni sui titoli di studio conseguiti dalla popolazione sono desunti, invece, dai
censimenti generali della popolazione. Si tratta in entrambi i casi di fonti molto
antiche. Nel 1861, la Divisione di statistica generale istituita presso il Ministero di
agricoltura, industria e commercio fu incaricata di effettuare il primo censimento della
popolazione dello Stato unitario. In quell’occasione vennero acquisite le prime
informazioni sui cittadini in grado di leggere e scrivere e sugli analfabeti, all’epoca
largamente prevalenti. I dati sul sistema scolastico, invece, erano raccolti dal Ministero
della pubblica istruzione che li diffondeva attraverso gli Annali dell’istruzione. Solo nel
1926, con la costituzione dell’Istituto centrale di statistica, la competenza delle
rilevazioni passò all’Istat che, in collaborazione con il Ministero stesso, a cadenza
quinquennale raccoglieva presso tutte le scuole di ogni ordine e grado informazioni
sugli iscritti, il personale, le strutture eccetera. Oggi, dopo molti anni, la competenza
delle indagini è passata nuovamente al Ministero sia per la scuola che per l’università.
I contenuti informativi delle rilevazioni si sono venuti ampliando nel corso degli anni,
includendo gli esiti dei percorsi scolastici (promossi, respinti, licenziati, diplomati) e
fornendo il dettaglio territoriale delle informazioni in questione (regioni, province e
comuni). In anni più recenti, sono stati inseriti nei modelli di rilevazione anche i
necessari approfondimenti sugli studenti di cittadinanza non italiana e sugli alunni
diversamente abili.
L’istruzione nei censimenti generali della popolazione
Nei primi censimenti, anche a causa del basso
tasso di scolarizzazione della popolazione, veniva
dedicato poco spazio all’istruzione. Dal 1861 al
1931 la sola informazione che veniva raccolta
relativamente al grado di istruzione si riferiva alla
capacità di leggere e/o scrivere; in occasione del
“piccolo censimento”, nel 1936, il dato non venne
rilevato affatto e solo nel 1951 è richiesto per la
prima volta di specificare, in un campo a testo
libero, il titolo di studio più elevato conseguito.
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A partire dal 1971, invece, il quesito viene
strutturato prevedendo alcune modalità
precodifi-cate (alfabetismo, licenza elementare e licenza
media) e, lasciando aperto il quesito sulla
descri-zione dei titoli di scuola secondaria superiore e
universitari, viene inserita una domanda sulla
fre-quenza di un corso di studi.
Nel censimento successivo, le modalità di
rile-vazione dei dati sull’istruzione non cambiano, ma
il quesito sulla frequenza di un corso regolare di
studi è esteso fino a comprendere anche la scuola
materna. Compare inoltre la domanda sui corsi di
formazione professionale di durata non inferiore a
tre mesi che prevedano il rilascio di un attestato.
Nel 1991, con l’istituzione dei diplomi
univer-sitari, viene inserito un campo dedicato alla
speci-fica del titolo conseguito da parte del rispondente
(ad esempio “diploma di statistica”). Viene anche
chiesto di indicare il dato sulla frequenza
dell’asi-lo nido per i bambini con meno di tre anni.
Nel censimento del 2001, la sezione del
que-stionario dedicata all’ “istruzione e formazione” è
stata interamente riprogettata, dal punto di vista
dei contenuti, al fine di adeguarla ai
cambiamen-ti nel sistema di istruzione e alla presenza sempre
più rilevante di cittadini stranieri residenti nel
nostro Paese. Il quesito sul grado di istruzione
(che comprende anche modalità riconducibili a
titoli ormai desueti) viene precodificato e una
domanda filtro rimanda a un unico campo
testua-le tutti coloro che hanno conseguito un titolo
superiore alla licenza media (ad eccezione delle
maturità liceali). Vengono inoltre inseriti dei
que-siti sui titoli di studio conseguiti all’estero e sugli
anni di studio necessari per conseguirli, con
l’o-biettivo di conoscere il numero di italiani che ha
completato il percorso formativo all’estero e di
identificare
ex post, attraverso l’Isced
(International Standard Classification of
Education), il grado di istruzione di quei
cittadi-ni stracittadi-nieri che non erano in grado di individuare
un corrispettivo del loro titolo di studio, tra
quel-li proposti nel quesito precodificato (costruito
sulla base del sistema di istruzione italiano).
Nel prossimo censimento sarà adottata una
strategia di rilevazione simile a quella del 2001,
con un ampliamento però delle modalità di
rispo-sta previste per i titoli di studio post laurea e i
corsi regionali di formazione professionale, in
modo da poter rispondere, in termini di
diffusio-ne dei dati censuari, a quanto imposto dai
regola-menti dell’Unione europea del 2009.
I dati tratti dai censimenti proposti in questo
capitolo si riferiscono alla composizione della
popolazione per livello di istruzione.
Un ulteriore
elemento conoscitivo relativo al grado di
alfabe-tizzazione proviene dalle rilevazioni Istat sui
matrimoni a partire dalla quale è stata ricostruita
la serie storica degli sposi che non seppero
sotto-scrivere l’atto di matrimonio.
2
Avvertenze ai confronti temporali
Nei censimenti dal 1861 al 1881 e dal 1951 al
2001 sono considerati analfabeti sia coloro che
non sanno né leggere né scrivere sia coloro che
sanno o solo leggere o solo scrivere. Costituisce
un’eccezione il 1991, in tale anno sono stati
con-siderati analfabeti soltanto coloro che non sanno
né leggere né scrivere. Dal 1901 al 1931 sono
stati considerati analfabeti coloro che non
sapeva-no leggere.
Nel censimento del 1936 il grado di istruzione
non viene rilevato.
Nel 1951 il titolo di studio più elevato
conse-guito viene chiesto in un quesito a campo libero.
Il certificato di proscioglimento (terza
elementa-re) è compreso nella licenza elementare.
Dal 1961 in poi, il certificato di
proscioglimen-to non è più consideraproscioglimen-to tra i tiproscioglimen-toli di studio,
per-tanto quanti erano in possesso di questa
certifica-zione sono stati prevalentemente riclassificati tra
gli “alfabeti senza titolo di studio”.
A partire dal 1971, il quesito sul titolo di
stu-dio più elevato viene precodificato (alfabetismo,
licenza elementare e licenza media) ed è lasciata
aperta la descrizione dei titoli di scuola
seconda-ria superiore e universitari.
Nel 2001, il quesito sul grado di istruzione
viene precodificato e una domanda filtro
riman-da a un unico campo testuale tutti coloro che
hanno conseguito un titolo superiore alla licenza
media (ad eccezione delle maturità liceali).
Le rilevazioni sulla scuola
Nel 1861, con l’unità politica dell’Italia, la
legge Casati (1859) fu estesa a tutti i territori del
Regno. Questa prevedeva che l’istruzione
elemen-tare fosse articolata su due bienni, di cui il primo
obbligatorio e gratuito. Era l’inizio del percorso
che avrebbe portato alla progressiva estensione
dell’istruzione obbligatoria e alla sconfitta
dell’a-nalfabetismo. Le prime statistiche sul sistema
sco-lastico, dalla scuola dell’infanzia alle secondarie
superiori, furono effettuate dal Ministero
dell’i-struzione pubblica. In seguito, e fino al 1925,
pas-sarono in carico alla Divisione di statistica
genera-le, assegnata al Ministero di agricoltura, industria
e commercio. Le variabili all’epoca rilevate
riguar-davano le unità scolastiche, il personale
insegnan-te e gli iscritti in totale. Il dettaglio della
distribu-zione per sesso era disponibile solo per gli iscritti
alla scuola elementare. Negli altri ordini scolastici
la distribuzione per genere fu introdotta nel 1882,
per gli iscritti alla scuola materna, e nel 1913, per
gli iscritti al complesso della scuola secondaria
superiore.
Dal 1926, fu compito del nuovo Istituto
cen-trale di statistica condurre le indagini sulle scuole
che vennero svolte con cadenza quinquennale
fino al 1942. I modelli di rilevazione, concordati
tra l’Istat e il Ministero della pubblica istruzione,
erano spediti dal Ministero agli organi scolastici
periferici che curavano la raccolta delle notizie. I
dati riguardanti le singole scuole comprese in ogni
circoscrizione erano totalizzati e trasmessi dagli
Ispettori scolastici ai rispettivi Provveditorati agli
studi e da questi riepilogati e spediti all’Istat, che
curava l’assetto definitivo del materiale e la sua
pubblicazione.
Dal 1942 al 1944, a causa del conflitto
mondia-le, le rilevazioni sulle scuole furono sospese. Alla
ripresa delle attività, dall’anno scolastico
1945/1946, le indagini ripartirono con cadenza
annuale. L’unità di rilevazione divenne la scuola e
i compiti di riepilogo e di elaborazioni furono
assunti dall’Istat.
Le rilevazioni dell’istruzione avevano carattere
totale e riguardavano tutte le scuole statali o non
statali. Erano
organo di rilevazione i
Provveditorati agli studi che, d’intesa col
Ministero della pubblica istruzione, si
occupava-no di consegnare e raccogliere i modelli presso le
singole scuole. I dati erano raccolti ogni anno
attraverso due distinte rilevazioni: la prima,
riferi-ta al 5 ottobre, riguardava i principali dati ancora
provvisori (detta “indagine dei dati sommari”); la
seconda, riferita al 15 dicembre (detta “indagine
dei dati definitivi”), considerava molteplici
aspet-ti della vita scolasaspet-tica, quali il numero degli
alun-ni e i ripetenti per sesso e anno di corso, le aule,
le classi, i doppi turni, le scuole serali, gli
inse-gnanti per sesso e materia d’insegnamento. I
Provveditorati agli studi, inoltre, comunicavano
ogni anno i risultati degli esami al termine di
cia-scun ciclo scolastico, già totalizzati e riferiti al
complesso delle singole province.
L’attività di rilevazione dell’Istat ha grossomodo
mantenuto questo stesso impianto fino agli inizi
degli anni Novanta,
3
quando inizia un processo di
ristrutturazione delle indagini che vede la
sop-pressione di quelle sui dati sommari e definitivi,
per giungere a un’unica indagine annuale in cui
confluiscono tutti i contenuti informativi già
pre-senti nei precedenti modelli di rilevazione,
oppor-tunamente integrati. In quel periodo, per la
gestione delle indagini fu creato un archivio
infor-matico delle scuole statali e non statali che
con-sentiva il controllo annuale delle singole unità
scolastiche sia in termini quantitativi (eventuali
cessazioni, creazioni o accorpamenti di scuole)
che qualitativi (coerenza negli anni delle
principa-li grandezze relative agprincipa-li alunni e agprincipa-li insegnanti).
si è concluso nel 2001, con l’assunzione da parte
del Ministero delle rilevazioni relative alle scuole
secondarie superiori. Da quel momento, tutti i
dati statistici sono raccolti nell’ambito delle
inda-gini realizzate operativamente dall’Ufficio di
stati-stica del Miur.
Le rilevazioni sono condotte con cadenza
annuale e la popolazione di riferimento è
costitui-ta da tutte le scuole di ogni ordine e grado. L’unità
di rilevazione è l’unità scolastica. Per le scuole
superiori, all’interno di una stessa scuola, gli
even-tuali corsi serali sono considerati unità di
rileva-zione distinte. Le variabili oggetto di indagine
descrivono in maniera approfondita il sistema
scolastico e sono per lo più comuni a tutti gli
ordini scolastici. Le principali riguardano le classi
o sezioni (numero e tipologia), gli alunni (sesso,
età, anno di corso, cittadinanza, alunni
diversa-mente abili), i ripetenti, gli esami, il personale
delle sole scuole statali (docente e non docente) di
ruolo e non di ruolo eccetera.
Dall’anno scolastico 2006/2007 il Ministero
dell’istruzione, dell’università e della ricerca ha
razionalizzato la raccolta delle informazioni sulle
scuole integrando i propri archivi gestionali e le
indagini statistiche. Oggi il Sistema informativo
dell’istruzione (Sidi) consente alle scuole di avere
un unico punto di accesso per le comunicazioni
dei dati al Ministero, siano essi previsti nei
model-li delle varie rilevazioni statistiche o relativi alle
attività amministrative di competenza del Miur
(alunni e classi per la determinazione delle
catte-dre e del personale delle scuole statali). Fa
eccezio-ne la provincia autonoma di Bolzano che
provve-de autonomamente a rilevare i dati e a
comunicar-li all’Ufficio di statistica.
Le rilevazioni sull’università
All’indomani dell’unificazione, gli studi
supe-riori erano appannaggio di pochi e l’università si
presentava articolata in sole 5 facoltà e 7 atenei,
seppure, già dieci anni dopo, le università
stata-li erano diventate 17 e 4 quelle “stata-libere”. I primi
dati sul sistema universitario italiano sono
con-tenuti nell’indagine sulle condizioni della
pub-blica istruzione nel Regno d’Italia effettuata dal
Consiglio superiore della pubblica istruzione.
La relazione, pur non avendo finalità statistiche,
conteneva dei prospetti riguardanti gli studenti
iscritti all’università nell’anno accademico
1863/1864, distinti per ateneo di iscrizione, e il
complesso dei laureati del decennio precedente.
Non erano presenti, invece, informazioni
riguardanti gli anni di corso frequentati, né il
sesso degli studenti, in quanto solo nel 1874 fu
sancito l’accesso delle donne all’istruzione
uni-versitaria.
A partire dall’anno accademico 1880/1881 e
fino al 1894/1895, i dati riguardanti l’istruzione
superiore vennero raccolti e pubblicati a cura della
Divisione di statistica generale del Ministero di
agricoltura, industria e commercio, nei volumi
della serie Statistica dell’istruzione. Ogni anno
furono pubblicate le statistiche degli studenti e
dei laureati, distinti per facoltà, nelle varie sedi
universitarie, insieme ad alcuni dati relativi ai
pro-fessori. Dopo il 1895, la Divisione di statistica
smise di occuparsi delle statistiche sull’istruzione.
I pochi dati sull’università continuarono a essere
affidati alle pagine del Bollettino del Ministero
della pubblica istruzione. Soltanto nel 1911
furo-no pubblicate in modo dettagliato le prime
infor-mazioni riguardanti gli studenti stranieri e i
lau-reati degli anni tra il 1905 e il 1910. Dal 1911,
l’Annuario di statistica riprese le pubblicazioni con
cadenza annuale.
Nella collana degli Annali di statistica fu
pub-blicato il volume Statistica delle università e degli
istituti superiori, che per la prima volta riportava
notizie riguardanti la distribuzione per sesso degli
studenti e dei laureati. Lo studio conteneva,
inol-tre, dei quadri riepilogativi riguardanti gli iscritti
per facoltà e sede negli anni 1893-1911, le serie
storiche dei laureati nel periodo 1905-1910, e le
statistiche degli stranieri iscritti all’università tra il
1906 e il 1911.
I dati sull’università acquistarono maggiore
regolarità, con l’istituzione dell’Istat. Anche per
l’istruzione superiore, come per le scuole, vennero
realizzate due rilevazioni annuali: una prima, per
i principali dati, riferita al 15 dicembre, e una
seconda, con riferimento a date varie a seconda
dell’aspetto preso in esame (personale, studenti
iscritti per anno di corso e sesso, laureati,
imma-tricolati, docenti, studenti stranieri, scuole di
spe-cializzazione eccetera). Queste indagini, che
riguardavano tutti i tipi di corso di studio
univer-sitari (di diploma, di laurea e post laurea),
avveni-vano senza organi di rilevazione intermedi,
rivol-gendosi direttamente alle segreterie delle singole
sedi universitarie.
all’or-dinamento dell’istruzione universitaria, agli
inse-gnamenti impartiti e al personale non docente,
anche a dati di tipo finanziario. Per la prima
volta, inoltre, venivano rilevati gli studenti fuori
corso per sede e per corso di laurea e le
informa-zioni sugli studenti stranieri, mentre mancavano
ancora quelle riguardanti l’anno di corso
fre-quentato. Nello stesso anno fu realizzata per la
prima volta un’indagine sulla condizione sociale
degli studenti. Mediante questionari individuali
furono raccolte numerose informazioni
riguar-danti le caratteristiche anagrafiche della
popola-zione studentesca, la regione di nascita e quella di
residenza della famiglia, la professione del padre.
Negli anni successivi l’indagine non fu ripetuta e
non si svolsero altre specifiche rilevazioni
statisti-che per quanto riguarda l’istruzione universitaria.
Continuò, invece, la raccolta dei dati sommari,
pubblicati annualmente nelle pagine
dell’Annuario statistico italiano, fino al
1942-1943, quando furono sospesi per l’aggravarsi del
conflitto mondiale.
Nel secondo Dopoguerra, l’Istat riprende
l’at-tività di rilevazione in modo sistematico e con
cadenza regolare. Dal 1945 in poi, i dati
riguar-danti gli studenti sono raccolti distintamente per
sede, per facoltà e corso di laurea di iscrizione e
per anno di corso frequentato. A partire dal
1950 furono anche raccolte con maggior
detta-glio le informazioni sugli studenti fuori corso, il
che permise di effettuare analisi sulla regolarità
dei percorsi di studio. In quegli anni, i dati
riguardanti l’università cominciarono a essere
pubblicati in volumi specificamente dedicati ai
diversi gradi del sistema scolastico e
universita-rio: l’Annuario statistico dell’istruzione, prima, e
le Statistiche dell’istruzione, poi.
Nel corso degli anni Novanta l’Istat ha
rivisi-tato e ampliato il patrimonio informativo
del-l’indagine. Il processo ha preso le mosse dalla
sti-pula di una convenzione con il Ministero
dell’i-struzione per la messa a punto di un “Sistema
informativo orientato alla valutazione”,
finaliz-zato al monitoraggio del sistema universitario
che ha portato a un migliore sfruttamento degli
archivi gestionali già disponibili presso il
mini-stero, alla ristrutturazione di alcune indagini, al
varo di nuove e alla soppressione di altre non più
attuali. Dall’anno accademico 1996/1997 le
indagini sull’istruzione superiore sono state
gra-dualmente trasferite dall’Istat al Miur e,
dall’an-no accademico 1998/1999, l’Istat ha cessato di
essere produttore di queste informazioni. Da
allora tutte le rilevazioni sui dati riguardanti
l’u-niversità sono gestite dal Ministero, che ne cura
anche la diffusione.
Le indagini sono svolte annualmente presso le
sedi universitarie e presso gli enti per il diritto allo
studio. I dati sono raccolti a livello del singolo
complesso a seconda dei modelli di rilevazione.
L’ufficio statistico del Ministero fornisce anche i
dati sul personale docente di ruolo derivanti dagli
archivi amministrativi.
L’Istat completa il quadro informativo
sull’i-struzione tramite indagini campionarie su singole
leve di studenti che sono intervistati a distanza di
circa tre anni dal conseguimento del diploma di
scuola secondaria superiore o di un titolo
univer-sitario. Le indagini, che hanno cadenza triennale,
fanno parte di un sistema integrato che mira ad
approfondire i percorsi di studio o di lavoro
intra-presi dai giovani dopo la conclusione dei diversi
cicli di studio. Recentemente il sistema è stato
completato estendendo le interviste ai dottori di
ricerca. In questo caso si tratta di un’indagine
totale che riguarda coloro che hanno conseguito il
titolo a distanza di tre e cinque anni. I dati
deri-vanti da queste rilevazioni non sono stati inseriti
nel presente volume a causa del numero ridotto di
osservazioni disponibili. La prima indagine sugli
sbocchi professionali dei laureati è stata condotta
nel 1989 con riferimento ai laureati dell’anno
1986. La prima indagine sui percorsi di studio e
di lavoro dei diplomati della scuola superiore è
stata realizzata invece nel 1998, con riferimento ai
diplomati dell’anno 1995.
Avvertenze ai confronti temporali
Fino al 1941 i dati delle scuole secondarie di
primo grado (ex scuola media inferiore) sono
compresi in quelli delle scuole secondarie di
secondo grado (ex scuola secondaria superiore).
Fino all’anno accademico 1944/1945 il dato
degli studenti iscritti fuori corso non era
con-teggiato nel totale degli studenti iscritti
all’uni-versità.
Dal 1945 al 1962 le scuole secondarie di primo
grado comprendono anche le scuole di
avviamen-to professionale.
Dall’anno scolastico 1945/1946 fino a quello
1960/1961 sono conteggiate le singole scuole.
Negli anni successivi, fino al 2008/2009, sono
conteggiate le unità scolastiche.
Per l’anno scolastico 1951/1952 il certificato di
proscioglimento (terza elementare) è compreso
nella licenza elementare.
A partire dall’anno scolastico 1998/1999, fino
al 2008/2009, i dati sul personale insegnante delle
scuole secondarie di primo e secondo grado si
riferiscono alle sole scuole statali.
A partire dall’anno scolastico 2006/2007 i dati
Principali interventi legislativi
La legge Casati (1859) prevede che la scuola
ele-mentare sia articolata in due cicli di due anni
ciascu-no, di cui il primo obbligatorio. L’istruzione
ele-mentare viene affidata ai comuni che devono
prov-vedere all’edilizia scolastica e alla retribuzione degli
insegnanti. Tutte le classi sono distinte in maschili e
femminili. Dopo la scuola elementare, il sistema si
divideva in due percorsi: quello dell’istruzione
tec-nica (scuola tectec-nica e istituto tecnico, ciascuno di
durata tre anni) e quello dell’istruzione classica
(gin-nasio di durata cinque anni e liceo di tre anni). Nel
1861, l’ambito di applicazione della legge si estende
ai diversi territori acquisiti nel processo di
unifica-zione italiana, segnando l’atto di nascita della
scuo-la nazionale, in particoscuo-lare delscuo-la scuoscuo-la elementare.
La
sua attuazione, formale e sostanziale, nelle
diver-se parti del nuovo Regno d’Italia fu largamente
disomogenea. Tuttavia, nei dieci anni successivi, il
tasso di partecipazione alla scuola elementare
aumentò da 38 a 61 iscritti ogni mille abitanti,
mentre gli iscritti alla scuola secondaria, anche se
ancora pochissimi in numero assoluto,
raddoppia-rono. La legge Casati riformò in modo organico
anche il sistema universitario, istituendo nuove
facoltà universitarie: alle tre facoltà di origine
medioevale (teologia, soppressa nel 1873,
giurispru-denza e medicina) se ne aggiunsero due nuove:
let-tere e filosofia e scienze fisiche, matematiche e
natu-rali, cui fu annessa la scuola di applicazione per la
formazione degli ingegneri, della durata di tre anni.
In termini di iscrizioni gli effetti della riforma
furo-no modesti. Gli studi universitari rimasero, infatti,
un fenomeno limitato a una ristretta élite fino alla
fine della prima guerra mondiale.
Nel 1874, per la prima volta, viene consentito
l’accesso delle donne ai licei e alle università.
Nel 1877 viene promulgata la legge Coppino che
fissa l’obbligo scolastico fino a nove anni, cerca di
rendere operante il principio dell’obbligatorietà
della scuola elementare, istituendo delle sanzioni a
carico dei genitori inadempienti, limitatamente al
grado inferiore.
Nel 1904 la legge Orlando prolunga l’obbligo
scolastico fino a 12 anni, prevedendo l’istituzione di
un “corso popolare” formato dalle classi quinta e
sesta, e istituisce le scuole serali e festive per gli
anal-fabeti. In conseguenza delle leggi Coppino e
Orlando, dagli inizi del Novecento la
partecipazio-ne all’istruziopartecipazio-ne cresce costantemente e, partecipazio-nell’anno
scolastico 1919/1920, subito dopo la fine della
prima guerra mondiale, le iscrizioni alle scuole
ele-mentari superano, per la prima volta, i quattro
milioni e quelle alle secondarie raggiungono quasi le
400 mila unità.
Nel 1911 la legge Credaro esalta il principio della
scuola elementare come servizio pubblico e
impri-me maggior impulso all’espansione sistematica
del-l’istruzione elementare.
Nel 1923 è varata la riforma Gentile. Gli asili
infantili, chiamati “scuole materne”, costituiscono il
primo grado (preparatorio) dell’istruzione primaria.
L’obbligo scolastico è elevato a 14 anni. Dopo la
scuola elementare unitaria di cinque anni, i
percor-si percor-si dividono tra la scuola complementare di
avvia-mento professionale di tre anni, che non consente il
proseguimento degli studi, e tre tipi di scuole medie
inferiori: ginnasio, che permette l’accesso al liceo
classico e al liceo scientifico; istituto tecnico
inferio-re, dal quale si può passare all’istituto tecnico
supe-riore, ma anche al liceo scientifico; istituto
magistra-le, di durata complessiva di sette anni, destinato alla
abilitazione dei maestri elementari. Si dà anche
avvio al “rimodellamento strutturale” dell’istruzione
superiore, con la distinzione tra le università e gli
altri istituti di istruzione superiore. L’accesso a tutte
le facoltà universitarie è consentito solo a chi ha
conseguito la maturità nel liceo classico. I
diploma-ti del liceo sciendiploma-tifico possono accedere alle sole
facoltà tecnico-scientifiche (sono quindi precluse le
facoltà di giurisprudenza e di lettere e filosofia),
mentre agli altri diplomati è impedita l’iscrizione
all’università. Il decreto Gentile, prevede, inoltre,
l’esistenza di università libere, vincolandone il
rico-noscimento giuridico e il valore legale dei titoli di
studio all’adeguamento degli ordinamenti al
dispo-sto della stessa legge. Tra queste vi erano Perugia,
Urbino, Camerino e Ferrara. A seguito
dell’innalza-mento dell’obbligo a 14 anni e dell’impegno del
regime a far crescere la scolarizzazione di ampi
set-tori sociali, negli anni del fascismo la partecipazione
scolastica subisce un forte impulso in tutti gli
ordi-ni di scuola. La frequenza delle scuole elementari
aumenta di quasi il 23 per cento, mentre per la
scuola secondaria e l’università, l’incremento è
rispettivamente del 156 per cento e del 213 per
cento.
Nel 1933 la legge n. 1592 sull’istruzione
superio-re e i successivi provvedimenti legislativi, r.d.l. n.
1071 del 20 giugno 1935 e n. 439 del 25 febbraio
1937, azzerano pressoché completamente
l’autono-mia universitaria introducendo gravi limitazioni alla
libertà d’insegnamento e di studio.
Nel 1948 con la Costituzione repubblicana si
riconosce nuovamente la libertà di scienza e di
inse-gnamento (art. 33, comma 1 e 6) e impone
l’obbli-go di frequenza scolastica di almeno otto anni.
Nel 1962 la legge n. 1859 istituisce la scuola
media unica che sostituisce qualsiasi altro tipo di
scuola secondaria inferiore. È gratuita e
obbligato-ria per tutti i ragazzi dagli 11 ai 14 anni. Gli
effet-ti della riforma si riflettono sull’aumento dei tassi
di scolarità.
Nel 1964 la legge n. 719 del 10 agosto
preve-de la fornitura gratuita preve-dei libri di testo nelle
scuole elementari.
Nel 1968 (legge n. 444 del 18 marzo) viene
isti-tuita la “scuola materna statale” di durata triennale.
all’università, da quel momento in poi consentito a
tutti coloro che posseggono un qualsiasi diploma di
maturità. Inoltre, autorizza la liberalizzazione dei
piani di studio, permettendo agli studenti di
predi-sporre un piano di studio diverso da quelli previsti
dagli ordinamenti didattici in vigore, purché
nel-l’ambito delle discipline effettivamente insegnate e
nel numero di insegnamenti stabilito. A partire
dagli anni Settanta si assiste di conseguenza a un
incremento costante della partecipazione al sistema
universitario.
Nel 1999 viene varata la riforma Berlinguer
(decreto n. 509). Il percorso formativo accademico
viene modificato sulla base dello schema adottato
dal Processo di Bologna, il cosiddetto “modello
3+2”. Si introducono due distinti cicli, un ciclo
triennale (primo livello) e un successivo biennio
specialistico (secondo livello), ognuno dei quali
ter-mina con il conseguimento di un titolo (laurea). La
riforma introduce obbligatoriamente il meccanismo
dei crediti in tutti i corsi di studio ad esclusione dei
corsi di dottorato di ricerca.
Nel 1999, la legge n. 508 ha istituito il nuovo
sistema dell’Alta formazione artistica e musicale
(Afam) composto dalle Accademie di belle arti,
Conservatori di musica e Istituti musicali
pareggia-ti, Accademia nazionale di arte drammatica,
Accademia nazionale di danza e Istituti superiori
per le industrie artistiche. L’articolazione dei corsi
Afam ricalca quella universitaria e i titoli
accademi-ci conseguiti nel sistema sono equiparati alle lauree
universitarie (legge n. 268 del 2002).
Nel 2000 la riforma Berlinguer (legge n. 30)
estende l’obbligo scolastico a 15 anni, a
compren-dere anche il primo anno del ciclo secondario. Chi
dopo questo anno sceglie di lasciare la scuola deve,
comunque, assolvere all’obbligo di frequenza di
attività formative, fino ai 18 anni o fino al
conse-guimento di almeno una qualifica professionale.
La frequenza positiva di qualsiasi segmento della
scuola secondaria, annuale o modulare, comporta
l’acquisizione di un credito formativo che può
essere fatto valere, anche ai fini della ripresa degli
studi eventualmente interrotti, nel passaggio da
un’area o da un indirizzo di studi all’altro o nel
passaggio alla formazione professionale.
Analogamente, la frequenza positiva di segmenti
della formazione professionale comporta
l’acquisi-zione di crediti che possono essere fatti valere per
l’accesso al sistema dell’istruzione.
Nel 2003 la riforma Moratti (legge n. 53)
preve-de un percorso comune per tutti fino alla terza
media. Al termine del primo ciclo i ragazzi devono
scegliere se continuare gli studi nella scuola
superio-re (sistema dei licei), optasuperio-re per il canale
dell’istru-zione e formadell’istru-zione professionale, oppure
continua-re il proprio percorso formativo attraverso
l’espe-rienza dell’apprendistato. Per tutti i ragazzi è
previ-sto il diritto-dovere di seguire i corsi di istruzione o
di formazione per almeno dodici anni o, in ogni
caso, fino al conseguimento di una qualifica entro i
diciotto anni. In quegli anni la partecipazione dei
giovani alla scuola secondaria di secondo grado
aumenta a ritmo sostenuto.
Nel 2004 la riforma Moratti (decreto n. 270)
lascia invariata l’architettura del “modello 3+2” e
introduce un limite di 180 crediti per la laurea
triennale e 120 per quella magistrale, definita prima
semplicemente specialistica. Sono definiti i corsi e
titoli di studio rilasciati dalle università, delineando
quello che è l’attuale sistema: corsi di laurea di
primo livello (triennali), corsi (biennali) di laurea
specialistica successivi alla laurea di primo livello e
corsi di laurea specialistica/magistrale a ciclo unico.
Solo le lauree specialistiche/magistrali consentono
l’accesso ai corsi di dottorato. I primi anni della
Riforma hanno prodotto un aumento degli
imma-tricolati e dei laureati.
Dall’anno scolastico 2004/2005, per effetto del
decreto attuativo della riforma del sistema scolastico
(d.l. n. 59 del 2004), sono aboliti gli esami di
licen-za elementare al termine della quinta classe della
scuola primaria.
Nel 2006 con la legge finanziaria n. 296 (art. 1,
comma 622) diventa obbligatoria l’istruzione
impartita per almeno dieci anni, finalizzata a
con-sentire il conseguimento di un titolo di studio di
scuola secondaria superiore o di una qualifica
pro-fessionale di durata almeno triennale entro il
diciot-tesimo anno di età.
Dall’anno scolastico 2007/2008 l’obbligo di
istru-zione è portato a 16 anni (decreto n. 139 del 22
agosto 2007).
Diploma di istruzione secondaria superiore
(diplo-ma di (diplo-maturità)
Il titolo di studio conseguito al termine di un corso di
scuola secondaria di secondo grado della durata di
quat-tro o cinque anni e dopo il superamento dell’esame di
Stato conclusivo del secondo ciclo di istruzione.
Diploma di licenza media
Il titolo di studio che viene rilasciato al compimento dei
corsi di scuola secondaria di primo grado e dopo il
supe-ramento dell’esame di Stato conclusivo del primo ciclo
d’istruzione. Dall’anno scolastico 2004/2005, a seguito
dell’attuazione della riforma dei cicli scolastici, è stato
soppresso l’esame conclusivo della scuola primaria (con
il superamento del quale si conseguiva la licenza
ele-mentare).
Diploma di qualifica professionale e di maestro
d’arte
Titolo di studio conseguito al termine di un corso
trienna-le di scuola secondaria di secondo grado (istituto
profes-sionale, istituto d’arte) che non consente l’accesso a
corsi di istruzione universitaria.
Immatricolati all’università
Studenti iscritti la prima volta a un corso di livello
univer-sitario in un qualsiasi ateneo italiano. Rientrano in
que-sta categoria gli studenti neodiplomati con titolo di
scuo-la media superiore italiano o straniero equipollente, i scuo-
lau-reati presso un’università estera, i trasferiti in un ateneo
italiano dall’estero. Sono pertanto esclusi gli studenti
che, immatricolati in anni precedenti, hanno
abbandona-to il corso intrapreso e si sono reiscritti a un corso di un
altro ateneo. Questi studenti rientrano nella categoria
degli iscritti al primo anno.
Laurea (diploma di)
Il titolo di studio che si consegue dopo aver completato
un corso di laurea. Attualmente le lauree sono articolate
in due cicli:
- lauree, di primo livello (corsi triennali) (d.m. n. 509 del
1999), a cui si accede dalla scuola secondaria di
Glossario
Per saperne di più
Pubblicazioni a carattere statistico
Istat. Annali di statistica: anni 1929-1992. Serie VI-X. Roma: Istat.
Istat. Annuario statistico italiano. Roma: Istat.
Istat. Censimento generale della popolazione. Roma: Istat.
Istat. Statistiche dell’istruzione: anni 1945-1987. Roma: Istat. (Annuari).
Istat. Statistiche della scuola media inferiore: anni 1987-1998. Roma: Istat. (Annuari).
Istat. Statistiche delle scuole materne ed elementari: anni 1987-1998. Roma: Istat. (Annuari).
Istat. Statistiche delle scuole secondarie superiori: anni 1989-1999. Roma: Istat. (Annuari).
Istat. Statistiche sull’istruzione universitaria: anni 1987-1994. Roma: Istat. (Informazioni).
Istat. Statistiche sull’istruzione universitaria: anni 1994-1998. Roma: Istat. (Annuari).
Ministero della pubblica istruzione. Istruzione pubblica e privata: anni 1861-1925. Roma: Istat.
Ministero dell’industria, commercio e lavoro. Annali di statistica: anni 1919-1924. Serie V. Roma.
Ministero di agricoltura, industria, commercio. Annali di statistica: anni 1878-1911. Serie II-IV. Roma.
Ministero di agricoltura, industria, commercio. Annali di statistica: anni 1912-1918. Serie V. Roma.
Ministero di agricoltura, industria, commercio. 1871-1877. Annali di statistica del Ministero
di agricoltura, industria, commercio: statistica. Serie I. Firenze: Claudiana.
Ministero per l’economia nazionale. Annali di statistica: anni 1925-1928. Roma: Istat.
Miur. “Indagine sull’istruzione scolastica e universitaria”. http://statistica.miur.it
Approfondimenti
Cammelli A. 2000. “Contare gli studenti: statistica e popolazione studentesca dall’Unità ad oggi”.
In Annali di storia delle università italiane. Bologna: Clueb.
Cives G., a cura di. 1990. La scuola italiana dall’Unità ai nostri giorni. Firenze: La Nuova Italia.
Genovesi G. 2010. Storia della scuola in Italia dal Settecento a oggi. Bari: Laterza.
Melis G. 1996. Storia dell’amministrazione italiana 1861-1993. Bologna: Il Mulino.
Siti web
secondo grado;
- lauree magistrali, di secondo livello (corsi biennali)
(d.m. n. 509 del 1999), a cui si accede dopo aver
con-seguito la laurea di primo livello;
- lauree magistrali a ciclo unico, di secondo livello (d.m.
n. 270 del 2004), a cui si accede dalla scuola
seconda-ria di secondo grado.
A questi si affiancano i corsi del vecchio ordinamento
(pre-riforma) di durata 4-6 anni (a esaurimento),
equipa-rate alle lauree magistrali.
Sezione scolastica
La classe nella scuola dell’infanzia.
Tasso di passaggio dalla scuola all’università
Il rapporto tra gli immatricolati al primo anno e i
diplo-mati di scuola secondaria di secondo grado dell’anno
scolastico precedente.
Tasso di scolarità e di iscrizione
Il rapporto tra gli studenti iscritti al livello di istruzione
considerato e la popolazione residente appartenente
alla corrispondente classe teorica di età (per cento).
Per la scuola primaria l’età teorica considerata è 6-10
anni, per le secondaria di primo grado è 11-13 anni,
per la secondaria di secondo grado è 14-18 anni;
infi-ne per l’università è 19-25.
Unità scolastica
0 10 20 30 40 50 60 70 80 90 1861 1871 1881 1891 1901 1911 1921 1931 1941 1951 1961 1971 1981 1991 2001 Maschi Femmine
Figura 7.1 - Analfabeti (a) in età di 6 anni e più per sesso ai censimenti - 1861-2001 (per 100 residenti)
Fonte: Istat, Censimento generale della popolazione (a) Per l’anno 1861: popolazione di 5 anni e più.
0 10 20 30 40 50 60 Analfabeti Alfabeti senza titolo Licenza elementare
Licenza media inferiore Diploma di scuola secondaria superiore
Laurea
1951 1961 1971 1981 1991 2001
Figura 7.2 - Popolazione residente in età di 6 anni e più per livello di istruzione ai censimenti - 1951-2001
(composizioni percentuali)
0 10 20 30 40 50 60 19 51 /1 952 19 54 /1 955 19 57 /1 958 19 60 /1 961 19 63 /1 964 19 66 /1 967 19 69 /1 970 19 72 /1 973 19 75 /1 976 19 78 /1 979 19 81 /1 982 19 84 /1 985 19 87 /1 988 19 90 /1 991 19 93 /1 994 19 96 /1 997 19 99 /2 000 20 02 /2 003 20 05 /2 006 20 08 /2 009 Maschi Femmine
Figura 7.4 - Tasso di iscrizione all’università per sesso (a) - Anni accademici 1951/1952-2008/2009
Fonte: Istat, Rilevazione delle università e degli istituti superiori (anni 1951/1952-2000/2001); Ministero dell’istruzione, dell’università e della ricerca (an-ni 2001/2002-2008/2009) 0 10 20 30 40 50 60 70 80 90 100 19 51 /1 952 19 54 /1 955 19 57 /1 958 19 60 /1 961 19 63 /1 964 19 66 /1 967 19 69 /1 970 19 72 /1 973 19 75 /1 976 19 78 /1 979 19 81 /1 982 19 84 /1 985 19 87 /1 988 19 90 /1 991 19 93 /1 994 19 96 /1 997 19 99 /2 000 20 02 /2 003 20 05 /2 006 20 08 /2 009 Maschi Femmine
Figura 7.3 - Tasso di iscrizione alle scuole secondarie di secondo grado (a) per sesso - Anni scolastici
1951/1952-2008/2009
Fonte: Istat, Rilevazione delle scuole secondarie superiori (anni 1951/1952-2000/2001); Ministero dell’istruzione, dell’università e della ricerca (anni 2001/2002-2008/2009)
0 10 20 30 40 50 60 70 80 90 19 92 /1 99 3 19 93 /1 994 19 94 /1 995 19 95 /1 996 19 96 /1 997 19 97 /1 998 19 98 /1 999 19 99 /2 000 20 00 /2 001 20 01 /2 002 20 02 /2 003 20 03 /2 004 20 04 /2 005 20 05 /2 006 20 06 /2 007 20 07 /2 008 20 08 /2 009
Dell'infanzia Primaria Secondaria di primo grado Secondaria di secondo grado Università
Figura 7.5 - Studenti stranieri iscritti a scuola e all’università - Anni 1992/1993-2008/2009 (per 1.000 iscritti)
Migliaia % Migliaia % Migliaia % Migliaia % Migliaia % Migliaia % 1951 306 2,8 1.290 12,0 7.715 71,6 922 8,6 421 3,9 117 1,1 1961 221 1,8 3.693 30,5 5.907 48,8 1.539 12,7 577 4,8 171 1,4 1971 176 1,3 2.893 21,3 6.966 51,2 2.368 17,4 951 7,0 239 1,8 1981 120 0,8 1.938 13,5 6.358 44,3 3.815 26,6 1.732 12,1 392 2,7 1991 102 0,7 1.165 8,2 4.930 34,6 4.666 32,8 2.815 19,8 557 3,9 2001 82 0,6 966 6,8 3.797 26,8 4.491 31,7 3.756 26,5 1081 7,6 1951 537 6,3 1.255 14,8 5.876 69,4 482 5,7 257 3,0 65 0,8 1961 338 3,9 2.925 33,7 4.154 47,9 815 9,4 344 4,0 94 1,1 1971 186 2,0 2.146 23,5 4.673 51,3 1.404 15,4 568 6,2 140 1,5 1981 112 1,1 1.647 16,8 4.208 43,0 2.473 25,3 1.089 11,1 247 2,5 1991 76 0,8 1.021 10,3 3.422 34,6 3.120 31,6 1.887 19,1 360 3,6 2001 56 0,6 828 8,2 2.743 27,2 3.049 30,3 2.673 26,5 725 7,2 1951 895 11,5 1.361 17,4 4.629 59,3 505 6,5 308 3,9 105 1,3 1961 627 7,3 2.861 33,4 3.583 41,9 895 10,5 445 5,2 150 1,8 1971 400 4,3 2.571 27,5 3.939 42,1 1.451 15,5 774 8,3 228 2,4 1981 234 2,3 1.798 17,8 3.951 39,1 2.392 23,7 1.358 13,4 365 3,6 1991 148 1,4 1.218 11,8 3.273 31,6 3.022 29,2 2.201 21,3 494 4,8 2001 92 0,9 955 9,2 2.545 24,6 2.894 27,9 2.940 28,4 933 9,0 1951 2.518 24,6 2.464 24,0 4.512 44,0 413 4,0 261 2,5 86 0,8 1961 1.773 16,3 4.044 37,2 3.795 34,9 769 7,1 381 3,5 118 1,1 1971 1.221 10,9 3.739 33,3 4.055 36,1 1.313 11,7 723 6,4 179 1,6 1981 788 6,4 2.753 22,4 4.567 37,2 2.592 21,1 1.258 10,3 313 2,6 1991 575 4,5 2.093 16,3 3.886 30,2 3.785 29,4 2.106 16,4 429 3,3 2001 391 3,0 1.646 12,6 3.102 23,8 3.859 29,6 3.148 24,1 893 6,8 1951 1.200 24,0 1.212 24,2 2.214 44,3 193 3,9 133 2,7 49 1,0 1961 838 15,5 2.075 38,4 1.865 34,6 357 6,6 192 3,6 70 1,3 1971 564 10,3 1.891 34,6 1.953 35,7 615 11,2 348 6,4 97 1,8 1981 354 6,0 1.412 23,9 2.194 37,1 1.209 20,5 582 9,8 160 2,7 1991 245 4,0 1.036 16,9 1.895 30,9 1.820 29,7 929 15,2 209 3,4 2001 162 2,6 805 13,0 1.500 24,1 1.929 31,0 1.406 22,6 411 6,6 1951 5.456 12,9 7.582 17,9 24.946 59,0 2.515 5,9 1.380 3,3 422 1,0 1961 3.797 8,3 15.598 34,2 19.304 42,3 4.375 9,6 1.939 4,3 603 1,3 1971 2.547 5,2 13.240 27,1 21.586 44,3 7.151 14,7 3.364 6,9 883 1,8 1981 1.608 3,1 9.548 18,2 21.278 40,6 12.480 23,8 6.019 11,5 1.477 2,8 1991 1.145 2,1 6.533 12,2 17.406 32,5 16.412 30,7 9.937 18,6 2.048 3,8 2001 783 1,5 5.199 9,7 13.686 25,4 16.222 30,1 13.923 25,9 4.042 7,5 ANNI Laurea
Analfabeti Alfabeti privi di titolo di
studio Licenza elementare Licenza media inferiore
Diploma Forniti di titolo di studio
ISOLE ITALIA NORD-OVEST NORD-EST CENTRO SUD
Tavola 7.1 - Popolazione residente di 6 anni e più per livello di istruzione e ripartizione geografica ai
censimenti - Censimenti 1951-2001 (a) (valori assoluti in migliaia e composizioni percentuali)
Fonte: Istat, Censimento generale della popolazione
Numero % Numero % Numero % 1867 102.154 59,9 134.802 79,1 236.956 69,5 1868 107.656 58,9 143.333 78,5 250.989 68,7 1869 125.248 61,0 163.121 79,4 288.369 70,2 1870 110.625 58,5 146.425 77,5 257.050 68,0 1871 111.321 57,7 147.961 76,7 259.282 67,2 1872 113.772 56,2 152.344 75,2 266.116 65,7 1873 121.373 56,5 162.567 75,7 283.940 66,1 1874 113.317 54,5 154.695 74,3 268.012 64,4 1875 125.193 54,3 172.308 74,7 297.501 64,5 1876 118.034 52,4 164.463 73,0 282.497 62,7 1877 111.313 51,8 156.268 72,6 267.581 62,2 1878 96.915 48,5 140.053 70,1 236.968 59,3 1879 102.448 48,1 149.690 70,3 252.138 59,2 1880 90.390 45,9 133.758 67,9 224.148 56,9 1881 111.021 48,2 160.867 70,0 271.888 59,1 1882 104.584 46,7 152.763 68,1 257.347 57,4 1883 106.197 45,8 156.711 67,6 262.908 56,7 1884 107.710 45,0 159.644 66,6 267.354 55,8 1885 103.593 44,3 153.362 65,5 256.955 54,9 1886 100.694 43,2 148.077 63,4 248.771 53,3 1887 100.924 42,8 148.030 62,8 248.954 52,8 1888 100.133 42,3 146.617 61,9 246.750 52,1 1889 94.977 41,2 139.319 60,4 234.296 50,8 1890 91.838 41,4 133.478 60,0 225.316 50,7 1891 93.608 41,1 134.678 59,1 228.286 50,1 1892 91.983 40,2 132.798 58,2 224.781 49,2 1893 88.893 39,0 128.720 56,4 217.613 47,7 1894 90.032 38,9 129.014 55,7 219.046 47,3 1895 86.518 37,9 122.819 53,9 209.337 45,9 1896 82.274 37,0 117.012 52,6 199.286 44,8 1897 84.699 37,0 119.399 52,2 204.098 44,6 1898 77.962 35,5 110.059 50,1 188.021 42,8 1899 83.071 35,3 117.932 50,1 201.003 42,7 1900 78.618 33,8 111.547 48,0 190.165 40,9 1901 76.881 32,7 108.254 46,1 185.135 39,4 1902 77.326 32,6 108.762 45,8 186.088 39,2 1903 74.222 31,3 105.308 44,3 179.530 37,8 1904 78.813 31,8 112.307 45,4 191.120 38,6 1905 77.425 30,3 111.328 43,5 188.753 36,9 1906 76.509 29,3 109.672 42,1 186.181 35,7 1907 73.229 28,2 104.701 40,2 177.930 34,2 1908 80.344 28,4 115.381 40,8 195.725 34,6 1909 68.178 25,6 100.089 37,6 168.267 31,6 1910 66.746 24,8 98.905 36,8 165.651 30,8 1911 61.347 23,6 91.179 35,0 152.526 29,3 1912 63.852 24,1 94.394 35,7 158.246 29,9 1913 59.598 22,6 89.501 33,8 149.099 28,2 1914 54.754 21,7 82.401 32,7 137.155 27,2 1915 44.485 24,0 64.751 34,8 109.236 29,4
Sposi Spose Totale
ANNI
Tavola 7.2 - Sposi che non sottoscrissero l’atto di matrimonio perché non sapevano scrivere - Anni 1867-1965
Numero % Numero % Numero % 1916 27.162 25,6 37.715 35,6 64.877 30,6 1917 23.519 24,3 31.423 32,5 54.942 28,4 1918 22.063 20,9 30.383 28,7 52.446 24,8 1919 58.641 17,6 93.382 28,2 152.023 22,9 1920 68.582 13,5 116.506 22,9 185.088 18,2 1921 51.856 12,2 86.527 20,3 138.383 16,2 1922 41.011 11,7 68.484 19,5 109.495 15,6 1923 35.792 11,2 59.704 18,6 95.496 14,9 1924 32.536 10,6 52.347 17,0 84.883 13,8 1925 30.649 10,4 49.051 16,6 79.700 13,5 1926 30.747 10,4 49.218 16,6 79.965 13,5 1927 29.541 9,8 48.526 16,0 78.067 12,9 1928 26.913 9,4 43.912 15,4 70.825 12,4 1929 24.961 8,7 40.458 14,1 65.419 11,4 1930 23.782 7,8 37.893 12,5 61.675 10,2 1931 20.129 7,3 32.447 11,7 52.576 9,5 1932 18.807 7,0 30.801 11,5 49.608 9,3 1933 19.799 6,8 31.509 10,8 51.308 8,8 1934 20.356 6,5 33.189 10,6 53.545 8,6 1935 19.491 6,8 30.339 10,6 49.830 8,7 1936 18.686 5,9 28.826 9,1 47.512 7,5 1937 21.001 5,6 31.905 8,4 52.906 7,0 1938 16.168 5,0 24.259 7,4 40.427 6,2 1939 14.863 4,6 21.727 6,7 36.590 5,7 1940 14.585 4,6 20.031 6,4 34.616 5,5 1941 12.211 4,5 16.822 6,1 29.033 5,3 1942 10.292 3,6 14.923 5,2 25.215 4,4 1943 7.607 3,5 10.481 4,9 18.088 4,2 1944 6.738 3,1 9.192 4,3 15.930 3,7 1945 9.049 2,9 13.642 4,4 22.691 3,7 1946 9.988 2,4 16.209 3,9 26.197 3,1 1947 8.787 2,0 14.925 3,4 23.712 2,7 1948 8.856 2,3 14.832 3,9 23.688 3,1 1949 9.196 2,6 14.014 3,9 23.210 3,2 1950 9.285 2,6 14.591 4,1 23.876 3,3 1951 8.543 2,6 13.317 4,0 21.860 3,3 1952 9.120 2,7 13.657 4,1 22.777 3,4 1953 8.492 2,5 12.971 3,8 21.463 3,1 1954 8.649 2,4 12.867 3,6 21.516 3,0 1955 8.307 2,3 12.010 3,3 20.317 2,8 1956 7.658 2,1 10.661 2,9 18.319 2,5 1957 6.346 1,7 9.192 2,5 15.538 2,1 1958 5.842 1,6 8.037 2,2 13.879 1,9 1959 5.078 1,3 6.852 1,8 11.930 1,6 1960 4.541 1,2 6.207 1,6 10.748 1,4 1961 3.700 0,9 4.968 1,2 8.668 1,1 1962 2.711 0,7 3.246 0,8 5.957 0,7 1963 2.465 0,6 2.441 0,6 4.906 0,6 1964 2.212 0,5 2.584 0,6 4.796 0,6 1965 1.345 0,3 1.366 0,3 2.711 0,3
ANNI Sposi Spose Totale
Tavola 7.2 segue - Sposi che non sottoscrissero l’atto di matrimonio perché non sapevano scrivere - Anni
1867-1965
Maschi Femmine Maschi e femmine
Maschi Femmine Maschi e femmine
Maschi Femmine Maschi e femmine
Maschi Femmine Maschi e femmine 1861/1862 …. …. 71 580 429 1.009 …. …. 16 …. …. 7 1862/1863 …. …. 82 627 483 1.109 …. …. 18 …. …. 6 1863/1864 …. …. 108 655 520 1.175 …. …. 17 …. …. 6 1864/1865 …. …. …. 670 524 1.194 …. …. 19 …. …. …. 1865/1866 …. …. …. 686 528 1.214 …. …. 20 …. …. …. 1866/1867 …. …. …. 825 585 1.409 …. …. 23 …. …. 9 1867/1868 …. …. …. 869 615 1.485 …. …. 23 …. …. 11 1868/1869 …. …. …. 880 649 1.529 …. …. 23 …. …. 11 1869/1870 …. …. …. 890 683 1.573 …. …. 23 …. …. 11 1870/1871 …. …. …. 909 696 1.605 …. …. 23 …. …. 12 1871/1872 …. …. …. 960 762 1.723 …. …. 24 …. …. 12 1872/1873 …. …. …. 993 804 1.798 …. …. 25 …. …. 12 1873/1874 …. …. …. 1.009 833 1.842 …. …. 26 …. …. 12 1874/1875 …. …. …. 1.039 857 1.896 …. …. 27 …. …. 11 1875/1876 …. …. …. 1.054 877 1.932 …. …. 28 …. …. 10 1876/1877 …. …. …. 1.068 900 1.968 …. …. 30 …. …. 9 1877/1878 …. …. …. 1.080 923 2.003 …. …. 32 …. …. 10 1878/1879 …. …. …. 1.112 946 2.058 …. …. 33 …. …. 11 1879/1880 …. …. …. 1.093 938 2.031 …. …. 33 …. …. 11 1880/1881 …. …. …. 1.073 930 2.003 …. …. 32 …. …. 12 1881/1882 …. …. 244 1.054 922 1.976 …. …. 35 …. …. 12 1882/1883 111 108 219 1.075 962 2.037 …. …. 36 …. …. 14 1883/1884 115 115 230 1.146 1.007 2.153 …. …. 38 …. …. 15 1884/1885 121 120 240 1.177 1.028 2.206 …. …. 39 …. …. 15 1885/1886 128 125 253 1.194 1.059 2.253 …. …. 40 …. …. 16 1886/1887 130 128 259 1.207 1.072 2.279 …. …. 43 …. …. 17 1887/1888 132 130 262 1.223 1.085 2.308 …. …. 47 …. …. 17 1888/1889 136 132 268 1.230 1.097 2.326 …. …. 48 …. …. 18 1889/1890 141 137 278 1.252 1.122 2.374 …. …. 58 …. …. 18 1890/1891 143 137 280 1.277 1.141 2.419 …. …. 63 …. …. 18 1891/1892 149 143 292 1.296 1.158 2.454 …. …. 78 …. …. 19 1892/1893 153 149 303 1.311 1.177 2.488 …. …. 80 …. …. 20 1893/1894 153 150 303 1.333 1.193 2.526 …. …. 83 …. …. 21 1894/1895 159 155 314 1.353 1.214 2.567 …. …. 85 …. …. 22 1895/1896 160 157 317 1.366 1.224 2.589 …. …. 88 …. …. 23 1896/1897 …. …. …. 1.409 1.155 2.564 …. …. 88 …. …. 24 1897/1898 …. …. 325 1.452 1.086 2.538 …. …. 88 …. …. 25 1898/1899 177 170 347 1.383 1.254 2.637 …. …. 87 …. …. 25 1899/1900 180 176 356 1.409 1.274 2.683 …. …. 90 …. …. 25 1900/1901 …. …. …. 1.421 1.287 2.708 …. …. 92 …. …. 26 1901/1902 182 174 356 1.435 1.299 2.733 …. …. 92 …. …. 27 1902/1903 …. …. …. 1.480 1.330 2.810 …. …. 99 …. …. 26 1903/1904 …. …. …. 1.512 1.366 2.878 …. …. 101 …. …. 25 1904/1905 …. …. …. 1.552 1.410 2.962 …. …. 105 …. …. 25 1905/1906 …. …. …. 1.575 1.457 3.032 …. …. 112 …. …. 26 1906/1907 …. …. …. 1.618 1.484 3.102 …. …. 116 …. …. 27 1907/1908 …. …. …. 1.632 1.518 3.150 …. …. 127 …. …. 27 1908/1909 …. …. …. 1.669 1.541 3.210 …. …. 141 …. …. 27 1909/1910 …. …. …. 1.691 1.559 3.250 …. …. 156 …. …. 27 1910/1911 …. …. …. 1.727 1.582 3.309 …. …. 164 …. …. 27 1911/1912 …. …. …. 1.746 1.608 3.354 …. …. …. 27 1 28 1912/1913 …. …. …. 1.757 1.630 3.387 …. …. …. 26 1 27 1913/1914 …. …. …. 1.821 1.663 3.484 186 96 282 26 2 28 Università (b) Scuola secondaria in complesso (a) Scuola dell'infanzia (a) Scuola primaria (a) ANNI
Tavola 7.3 - Iscritti alla scuola o all’università per livello di istruzione, sesso e anno scolastico o accademico
- Anni 1861/1862-2008/2009 (valori assoluti in migliaia)
Fonte: Ministero dell’istruzione pubblica (anni 1861/1962-1925/1926); Istat e Ministero dell’istruzione pubblica (anni 1926/1927-1942/1943); Istat, Rile-vazione sulle scuole (anni 1945/1946-2000/2001) e università (anni 1943/1944-1997/1998); Ministero dell’istruzione, dell’università e della ricer-ca, Rilevazione sulle scuole (anni 2001/2002-2008/2009) e università (anni 1998/1999-2008/2009)
(a) Con la legge n. 30 del 10 febbraio 2000 la scuola materna ha assunto la denominazione di scuola dell’infanzia. Con la legge n. 53 del 28 marzo 2003 la scuola elementare ha assunto la denominazione di scuola primaria, la scuola media quella di scuola secondaria di primo grado e la scuola supe-riore quella di scuola secondaria di secondo grado. Per gli anni scolastici dal 1998/1999 al 2000/2001 i dati relativi alle femmine delle scuole dell’in-fanzia, primarie e secondarie di primo grado sono stimati.
Maschi Femmine Maschi e femmine
Maschi Femmine Maschi e femmine
Maschi Femmine Maschi e femmine
Maschi Femmine Maschi e femmine 1914/1915 …. …. …. 1.875 1.708 3.583 189 105 294 28 2 30 1915/1916 …. …. 501 1.927 1.757 3.684 190 115 305 27 2 29 1916/1917 …. …. …. 1.973 1.800 3.773 145 118 263 30 3 33 1917/1918 …. …. …. 2.026 1.843 3.869 143 129 272 36 3 39 1918/1919 …. …. …. 2.084 1.887 3.971 152 134 286 42 4 46 1919/1920 …. …. …. 2.137 1.932 4.069 226 157 383 49 5 54 1920/1921 …. …. …. 2.187 1.979 4.166 231 152 382 48 5 53 1921/1922 …. …. 398 2.246 2.021 4.267 243 146 390 44 5 49 1922/1923 …. …. …. 2.192 1.975 4.167 246 137 383 41 6 47 1923/1924 …. …. …. 2.086 1.895 3.981 225 102 327 38 5 43 1924/1925 …. …. 474 1.974 1.785 3.759 207 83 290 38 6 44 1925/1926 …. …. …. 1.902 1.720 3.622 208 84 292 39 6 45 1926/1927 301 307 608 1.898 1.736 3.635 242 125 367 37 6 43 1927/1928 333 336 669 2.011 1.827 3.838 259 121 380 37 6 42 1928/1929 357 365 722 2.120 1.932 4.052 242 124 366 36 5 40 1929/1930 367 382 750 2.265 2.074 4.340 246 100 346 39 6 45 1930/1931 365 380 746 2.399 2.196 4.595 225 100 325 40 6 46 1931/1932 358 367 726 2.495 2.266 4.762 268 124 392 41 7 48 1932/1933 346 360 706 2.522 2.277 4.799 306 148 454 47 7 54 1933/1934 348 358 705 2.539 2.280 4.819 336 174 510 50 8 57 1934/1935 356 364 720 2.552 2.289 4.841 361 194 555 54 8 62 1935/1936 365 370 735 2.663 2.412 5.074 384 220 604 55 10 65 1936/1937 369 377 747 2.716 2.471 5.187 428 257 685 60 12 72 1937/1938 380 387 766 2.626 2.426 5.051 473 282 755 62 13 75 1938/1939 373 378 751 2.645 2.450 5.095 515 306 821 62 15 77 1939/1940 385 387 772 2.674 2.475 5.149 539 321 860 67 18 86 1940/1941 388 393 781 2.709 2.504 5.213 569 350 919 101 26 127 1941/1942 384 391 775 2.734 2.376 5.110 603 379 982 114 32 146 1942/1943 …. …. …. …. …. …. …. …. …. 130 39 168 1943/1944 …. …. …. …. …. …. …. …. …. 115 42 157 1944/1945 …. …. …. …. …. …. …. …. …. 124 46 171 1945/1946 425 445 870 2.288 2.071 4.360 515 362 877 179 57 236 1946/1947 423 439 863 2.473 2.231 4.703 543 355 898 188 60 248 1947/1948 439 450 889 2.540 2.295 4.836 545 354 899 185 59 244 1948/1949 452 466 918 2.570 2.308 4.878 577 368 945 184 61 245 1949/1950 444 456 900 2.539 2.276 4.815 613 388 1.001 170 58 228 1950/1951 461 471 932 2.452 2.188 4.640 679 428 1.107 172 59 231 1951/1952 491 499 990 2.344 2.099 4.443 743 469 1.212 167 60 227 1952/1953 502 510 1.012 2.354 2.123 4.477 811 513 1.324 164 59 224 1953/1954 517 526 1.043 2.387 2.169 4.556 850 538 1.388 160 59 219 1954/1955 524 528 1.052 2.430 2.226 4.656 885 568 1.453 156 56 212 1955/1956 529 539 1.068 2.471 2.270 4.741 912 588 1.500 154 56 210 1956/1957 533 539 1.072 2.509 2.319 4.828 940 615 1.555 156 57 212 1957/1958 539 541 1.080 2.479 2.289 4.768 1.012 665 1.677 162 59 220 1958/1959 543 545 1.088 2.425 2.251 4.676 1.101 728 1.829 169 62 231 1959/1960 568 564 1.132 2.336 2.162 4.498 1.213 804 2.017 181 67 248 1960/1961 580 574 1.154 2.288 2.130 4.418 1.307 869 2.176 196 72 268 1961/1962 603 592 1.195 2.278 2.143 4.421 1.417 962 2.379 208 80 288 1962/1963 623 610 1.233 2.268 2.123 4.391 1.489 1.034 2.523 222 90 312 1963/1964 643 625 1.268 2.283 2.137 4.420 1.576 1.139 2.715 233 102 335 196419/65 663 642 1.305 2.305 2.164 4.469 1.660 1.227 2.887 244 116 360 1965/1966 679 656 1.335 2.351 2.169 4.520 1.742 1.312 3.054 269 136 405 ANNI Scuola dell'infanzia (a) Scuola primaria (a) Scuola secondaria in complesso (a) Università (b)
Tavola 7.3 segue - Iscritti alla scuola o all’università per livello di istruzione, sesso e anno scolastico o
accademico - Anni 1861/1862-2008/2009 (valori assoluti in migliaia)
Fonte: Ministero dell’istruzione pubblica (anni 1861/1962-1925/1926); Istat e Ministero dell’istruzione pubblica (anni 1926/1927-1942/1943); Istat, Rile-vazione sulle scuole (anni 1945/1946-2000/2001) e università (anni 1943/1944-1997/1998); Ministero dell’istruzione, dell’università e della ricer-ca, Rilevazione sulle scuole (anni 2001/2002-2008/2009) e università (anni 1998/1999-2008/2009)
(a) Con la legge n. 30 del 10 febbraio 2000 la scuola materna ha assunto la denominazione di scuola dell’infanzia. Con la legge n. 53 del 28 marzo 2003 la scuola elementare ha assunto la denominazione di scuola primaria, la scuola media quella di scuola secondaria di primo grado e la scuola supe-riore quella di scuola secondaria di secondo grado. Per gli anni scolastici dal 1998/1999 al 2000/2001 i dati relativi alle femmine delle scuole dell’in-fanzia, primarie e secondarie di primo grado sono stimati.
Maschi Femmine Maschi e femmine
Maschi Femmine Maschi e femmine
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Maschi Femmine Maschi e femmine 1966/1967 695 670 1.365 2.355 2.201 4.556 1.811 1.382 3.193 297 160 456 1967/1968 717 692 1.409 2.386 2.234 4.620 1.873 1.452 3.325 319 181 500 1968/1969 733 702 1.435 2.413 2.260 4.673 1.951 1.532 3.483 346 204 550 1969/1970 797 763 1.560 2.452 2.298 4.750 2.028 1.605 3.633 383 234 617 1970/1971 809 778 1.587 2.506 2.351 4.857 2.063 1.701 3.764 425 256 682 1971/1972 827 793 1.620 2.539 2.387 4.926 2.220 1.799 4.019 475 285 760 1972/1973 843 823 1.666 2.562 2.412 4.974 2.328 1.914 4.242 496 307 803 1973/1974 885 850 1.735 2.559 2.411 4.970 2.421 2.025 4.446 511 329 840 1974/1975 900 866 1.766 2.535 2.392 4.927 2.501 2.119 4.620 534 352 887 1975/1976 931 892 1.823 2.486 2.349 4.835 2.625 2.251 4.876 568 368 936 1976/1977 948 918 1.866 2.434 2.301 4.735 2.732 2.336 5.068 589 393 981 1977/1978 965 929 1.894 2.393 2.256 4.649 2.762 2.447 5.209 589 407 996 1978/1979 979 938 1.917 2.347 2.215 4.562 2.773 2.497 5.270 601 432 1.033 1979/1980 969 933 1.902 2.317 2.190 4.507 2.767 2.530 5.297 595 441 1.036 1980/1981 952 918 1.870 2.273 2.150 4.423 2.758 2.550 5.308 595 453 1.048 1981/1982 919 886 1.805 2.224 2.109 4.333 2.740 2.562 5.302 576 449 1.025 1982/1983 897 860 1.757 2.159 2.045 4.204 2.741 2.579 5.320 567 456 1.022 1983/1984 866 830 1.696 2.086 1.977 4.063 2.740 2.585 5.325 578 477 1.055 1984/1985 842 807 1.649 2.005 1.899 3.904 2.746 2.594 5.340 599 508 1.107 1985/1986 855 806 1.661 1.902 1.801 3.703 2.755 2.607 5.362 594 519 1.113 1986/1987 834 798 1.632 1.811 1.707 3.518 2.751 2.609 5.360 573 513 1.086 1987/1988 811 776 1.587 1.736 1.635 3.371 2.741 2.597 5.338 588 565 1.153 1988/1989 806 774 1.580 1.666 1.576 3.242 2.718 2.583 5.302 622 601 1.223 1989/1990 812 778 1.590 1.627 1.537 3.164 2.682 2.553 5.235 649 643 1.292 1990/1991 806 769 1.575 1.577 1.493 3.070 2.649 2.469 5.118 679 702 1.381 1991/1992 807 766 1.573 1.540 1.465 3.005 2.572 2.437 5.009 741 734 1.475 1992/1993 813 772 1.585 1.510 1.429 2.939 2.493 2.385 4.878 794 779 1.572 1993/1994 805 773 1.578 1.471 1.392 2.863 2.442 2.334 4.776 796 824 1.620 1994/1995 811 767 1.578 1.458 1.358 2.816 2.386 2.288 4.674 793 863 1.656 1995/1996 825 758 1.583 1.455 1.361 2.816 2.351 2.244 4.595 799 887 1.686 1996/1997 816 761 1.578 1.453 1.357 2.810 2.304 2.197 4.501 784 888 1.672 1997/1998 819 766 1.585 1.455 1.361 2.816 2.256 2.146 4.402 769 908 1.677 1998/1999 816 762 1.578 1.463 1.370 2.833 2.202 2.112 4.314 760 916 1.677 1999/2000 820 763 1.583 1.458 1.363 2.821 2.229 2.081 4.310 757 928 1.685 2000/2001 813 754 1.567 1.448 1.356 2.804 2.230 2.113 4.343 749 937 1.687 2001/2002 829 768 1.596 1.428 1.345 2.773 2.249 2.129 4.378 755 947 1.703 2002/2003 842 781 1.623 1.425 1.336 2.761 2.270 2.143 4.413 788 986 1.774 2003/2004 853 791 1.644 1.427 1.341 2.768 2.282 2.157 4.439 799 1.004 1.803 2004/2005 862 793 1.655 1.432 1.339 2.771 2.288 2.159 4.446 797 1.004 1.800 2005/2006 864 799 1.662 1.442 1.348 2.790 2.294 2.163 4.457 786 1.010 1.796 2006/2007 (c) 858 795 1.653 1.457 1.363 2.820 2.301 2.164 4.465 777 1.003 1.781 2007/2008 858 797 1.655 1.462 1.368 2.830 2.301 2.174 4.475 779 1.020 1.799 2008/2009 857 795 1.652 1.456 1.363 2.819 2.306 2.176 4.482 763 1.014 1.777 ANNI Scuola dell'infanzia (a) Scuola primaria (a) Scuola secondaria in complesso (a) Università (b)
Tavola 7.3 segue - Iscritti alla scuola o all’università per livello di istruzione, sesso e anno scolastico o
accademico - Anni 1861/1862-2008/2009 (valori assoluti in migliaia)
Fonte: Ministero dell’istruzione pubblica (anni 1861/1962-1925/1926); Istat e Ministero dell’istruzione pubblica (anni 1926/1927-1942/1943); Istat, Rile-vazione sulle scuole (anni 1945/1946-2000/2001) e università (anni 1943/1944-1997/1998); Ministero dell’istruzione, dell’università e della ricer-ca, Rilevazione sulle scuole (anni 2001/2002-2008/2009) e università (anni 1998/1999-2008/2009)
(a) Con la legge n. 30 del 10 febbraio 2000 la scuola materna ha assunto la denominazione di scuola dell’infanzia. Con la legge n. 53 del 28 marzo 2003 la scuola elementare ha assunto la denominazione di scuola primaria, la scuola media quella di scuola secondaria di primo grado e la scuola supe-riore quella di scuola secondaria di secondo grado. Per gli anni scolastici dal 1998/1999 al 2000/2001 i dati relativi alle femmine delle scuole dell’in-fanzia, primarie e secondarie di primo grado sono stimati.
(b) Fino all’anno accademico 1944/1945 nel totale non è compreso il dato degli studenti iscritti fuori corso.
1861/1862 1.673 2.287 71 …. 31,0 1862/1963 1.806 2.568 82 …. 31,9 1863/1864 2.120 3.574 108 …. 30,2 […] […] […] […] […] […] 1881/1882 2.516 …. 244 …. …. 1882/1883 1.741 5.229 219 49,5 41,9 1883/1884 2.035 5.068 230 49,9 45,3 1884/1885 2.083 5.330 240 49,8 45,1 1885/1886 2.139 5.531 253 49,4 45,7 1886/1887 2.224 5.603 259 49,6 46,2 1887/1888 2.218 5.730 262 49,6 45,6 1888/1889 2.220 5.784 268 49,2 46,4 1889/1890 2.296 5.838 278 49,3 47,7 1890/1891 2.232 5.887 280 49,1 47,6 1891/1892 2.348 6.135 292 48,9 47,6 1892/1893 2.572 6.488 303 49,4 46,7 1893/1894 2.627 6.686 303 49,4 45,4 1894/1895 2.799 6.838 314 49,4 45,9 1895/1896 2.813 6.884 317 49,4 46,1 […] […] […] […] […] […] 1897/1898 2.989 6.393 325 …. 50,8 1898/1899 3.205 7.370 347 49,1 47,1 1899/1900 3.280 7.725 356 49,4 46,0 […] […] […] […] […] […] 1901 /1902 3.314 7.699 356 48,9 46,2 […] […] […] […] […] […] 1915/1916 5.455 …. 501 …. …. […] […] […] […] […] […] 1921/1922 5.902 8.600 398 … 46,3 […] […] […] […] […] […] 1924/1925 5.828 10.242 474 …. 46,3 […] […] […] […] […] […] 1926/1927 7.076 12.715 608 50,5 47,8 1927/1928 8.165 14.214 669 50,2 47,1 1928/1929 8.930 15.282 722 50,6 47,2 1929/1930 9.546 16.754 750 50,9 44,8 1930/1931 9.425 16.575 746 50,9 45,0 1931/1932 9.375 16.538 726 50,6 43,9 1932/1933 9.288 15.645 706 51,0 45,1 1933/1934 9.218 15.888 705 50,8 44,4 1934/1935 9.438 16.189 720 50,6 44,5 1935/1936 9.691 17.094 735 50,3 43,0 1936/1937 9.844 17.503 747 50,5 42,7 1937/1938 9.940 17.634 766 50,5 43,4 1938/1939 10.225 17.885 751 50,3 42,0 1939/1940 10.506 18.636 772 50,1 41,4 1940/1941 10.930 19.760 781 50,3 39,5 1941/1942 10.833 19.448 775 50,5 39,8 […] (b) […] […] […] […] […] 1945/1946 10.465 20.519 870 51,1 42,4 1946/1947 10.875 21.234 863 50,9 40,6 1947/1948 11.273 21.149 889 50,6 42,0 1948/1949 11.692 22.533 918 50,8 40,7 1949/1950 11.979 23.330 900 50,7 38,6 1950/1951 12.380 24.150 932 50,5 38,6 1951/1952 12.995 24.887 990 50,4 39,8 1952/1953 13.561 25.735 1.012 50,4 39,3
ANNI SCOLASTICI Unità
scolastiche Personale insegnante Iscritti Iscritti per insegnante Maschi e femmine (in migliaia) Femmine (per 100 iscritti)
Tavola 7.4 - Unità scolastiche, personale insegnante e iscritti nella scuola dell’infanzia - Anni scolastici
1861/1862-2008/2009 (a)
Fonte: Ministero dell’istruzione pubblica (anni 1861/1962-1925/1926); Istat e Ministero dell’istruzione pubblica (anni 1926/1927-1942/1943); Istat, Rile-vazione sulle scuole (anni 1945/1946-2000/2001) e università (anni 1943/1944-1997/1998); Ministero dell’istruzione, dell’università e della ricer-ca, Rilevazione sulle scuole (anni 2001/2002-2008/2009) e università (anni 1998/1999-2008/2009)
(a) Con la denominazione “scuola dell’infanzia” sono indicate le istituzioni sorte in un primo tempo con Io scopo di custodire i bambini dei genitori al la-voro e successivamente con fini principalmente educativi. Dall’anno 1923 tali istituzioni, che erano tutte non statali, hanno assunto la denominazio-ne di “scuole del grado preparatorio”. La “scuola materna statale” di durata triennale è stata istituita con legge n. 444 del 18 marzo 1968. Con la leg-ge n. 30 del 10 febbraio 2000 la scuola materna ha assunto la denominazione di scuola dell’infanzia e accoglie bambini dai 3 ai 5 anni.
1953/1954 14.344 26.939 1.043 50,4 38,7 1954/1955 14.875 27.828 1.052 50,2 37,8 1955/1956 15.545 28.982 1.068 50,5 36,9 1956/1957 16.101 29.333 1.072 50,3 36,5 1957/1958 16.650 29.695 1.080 50,1 36,4 1958/1959 17.092 29.217 1.088 50,1 37,2 1959/1960 17.542 30.082 1.132 49,8 37,6 1960/1961 17.890 31.441 1.154 49,7 36,7 1961/1962 18.249 32.977 1.195 49,5 36,2 1962/1963 18.508 34.068 1.233 49,5 36,2 1963/1964 18.661 35.419 1.268 49,3 35,8 196419/65 18.905 36.749 1.305 49,2 35,5 1965/1966 19.257 39.820 1.335 49,1 33,5 1966/1967 19.508 42.512 1.365 49,1 32,1 1967/1968 19.873 43.939 1.409 49,1 32,1 1968/1969 20.522 46.158 1.435 48,9 31,1 1969/1970 23.059 51.499 1.560 48,9 30,3 1970/1971 23.922 53.935 1.587 49,0 29,4 1971/1972 25.630 59.985 1.620 49,0 27,0 1972/1973 27.224 65.556 1.666 49,4 25,4 1973/1974 28.044 69.472 1.735 49,0 25,0 1974/1975 28.620 73.364 1.766 49,0 24,1 1975/1976 29.397 78.165 1.823 48,9 23,3 1976/1977 29.803 80.757 1.866 49,2 23,1 1977/1978 30.244 85.811 1.894 49,0 22,1 1978/1979 30.414 103.275 1.917 48,9 18,6 1979/1980 30.487 108.451 1.902 49,1 17,5 1980/1981 30.295 108.261 1.870 49,1 17,3 1981/1982 30.027 107.799 1.805 49,1 16,7 1982/1983 29.898 107.924 1.757 48,9 16,3 1983/1984 29.473 108.207 1.696 48,9 15,7 1984/1985 29.131 108.231 1.649 48,9 15,2 1985/1986 29.943 108.184 1.661 48,5 15,4 1986/1987 28.788 109.578 1.632 48,9 14,9 1987/1988 28.406 109.078 1.587 48,9 14,5 1988/1989 28.293 108.578 1.580 49,0 14,6 1989/1990 28.471 107.049 1.590 48,9 14,9 1990/1991 28.021 116.589 1.575 48,8 13,5 1991/1992 27.670 117.273 1.573 48,7 13,4 1992/1993 27.599 118.943 1.585 48,7 13,3 1993/1994 26.914 119.110 1.578 49,0 13,2 1994/1995 26.573 121.520 1.578 48,6 13,0 1995/1996 26.296 121.308 1.583 47,9 13,0 1996/1997 25.944 123.423 1.578 48,3 12,8 1997/1998 25.743 123.816 1.585 48,3 12,8 1998/1999 25.652 123.782 1.578 48,3 12,7 1999/2000 25.208 125.745 1.583 48,2 12,6 2000/2001 25.070 128.972 1.567 48,1 12,2 2001/2002 25.041 133.034 1.596 48,1 12,0 2002/2003 25.097 137.177 1.623 48,1 11,8 2003/2004 25.016 …. 1.644 48,1 …. 2004/2005 24.889 140.646 1.655 47,9 11,8 2005/2006 24.845 …. 1.662 48,0 …. 2006/2007 24.848 …. 1.653 48,1 …. 2007/2008 24.727 …. 1.655 48,2 …. 2008/2009 24.518 …. 1.652 48,1 ….
ANNI SCOLASTICI Unità
scolastiche Personale insegnante Iscritti Iscritti per insegnante Maschi e femmine (in migliaia) Femmine (per 100 iscritti)
Tavola 7.4 segue -
Unità scolastiche, personale insegnante e iscritti nella scuola dell’infanzia
-Anni scolastici 1861/1862-2008/2009 (a)
Fonte: Ministero dell’istruzione pubblica (anni 1861/1962-1925/1926); Istat e Ministero dell’istruzione pubblica (anni 1926/1927-1942/1943); Istat, Rile-vazione sulle scuole (anni 1945/1946-2000/2001) e università (anni 1943/1944-1997/1998); Ministero dell’istruzione, dell’università e della ricer-ca, Rilevazione sulle scuole (anni 2001/2002-2008/2009) e università (anni 1998/1999-2008/2009)