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Tutor: Chiar.mo Prof. Gustavo Visentini Addottoranda: Avv. Maria Chiara Cieri CORPORATE GOVERNANCE BANCARIA Specificità, crisi e recenti evoluzioni SOCIALI UNIVERSITÀ INTERNAZIONALE DEGLI STUDI LUISS GUIDO CARLI LIBERA

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Academic year: 2021

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LUISS GUIDO CARLI

LIBERA UNIVERSITÀ INTERNAZIONALE DEGLI STUDI SOCIALI

CORPORATE GOVERNANCE BANCARIA Specificità, crisi e recenti evoluzioni

Tutor: Chiar.mo Prof. Gustavo Visentini

Addottoranda: Avv. Maria Chiara Cieri

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SOMMARIO

Le banche sono tra gli attori più importanti del sistema economico delle maggiori economie avanzate ed emergenti, non solo in quanto forniscono capitali alle imprese, ma anche in quanto operano un controllo esterno sul buon governamento delle società in cui partecipano o a cui fanno credito. Il sistema bancario rappresenta un fattore cruciale nello sviluppo economico e sociale di ogni paese del globo: le banche rivestono un ruolo chiave nell’economia in quanto raccolgono il risparmio e lo veicolano alle imprese dell’economia reale. In Italia, paese ancora caratterizzato da un sistema finanziario banco-centrico e da un elevato ricorso all’indebitamento bancario, piuttosto che al mercato dei capitali, come forma di finanziamento necessario allo svolgimento di una determinata attività economica, tutto ciò è ancor più valido.

Nonostante l’elevata rilevanza la corporate governance bancaria e la sua regolamentazione non sono stati studiati in maniera sistematica e estensiva, come lamentano alcuni autori1, e sono stati sottovalutati almeno per il primo anno della recente grave crisi finanziaria internazionale, che ha portato in luce, tra il molto altro, la complessiva inadeguatezza a livello globale dei sistemi di corporate governance delle banche, tanto che proprio questo aspetto è stato considerato da diversi analisti una delle cause, ovvero uno dei principali catalizzatori, della crisi.

Il corretto funzionamento dei mercati finanziari poggia primariamente sulla fiducia degli investitori (che sempre più spesso sono intermediari finanziari) nella correttezza dei comportamenti degli intermediari e sulla solidità degli stessi derivante dalla capacità ed adeguatezza dei sistemi di identificazione e gestione dei rischi.

1 R. Levine, T he C orporat e Governance of Banks: A concise Dis cussion of Concepts and Evi dence , Discus sion P aper n. 3, present ato al Global Corporat e Governance Forum il 21 luglio 2003, www.gcgf.org ; l o st ess o denunci ano J .R Macey e M. O’Hara, The Corporate Governance of Banks , “FRBNY Economic Policy Review”, aprile 2003.

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Sistemi di corporate governance non adeguati e che non garantiscano trasparenza danneggiano gravemente il funzionamento dei mercati finanziari in cui le banche operano.

La specificità dell’impresa bancaria rende necessario uno studio a sé della corporate governance di tali imprese che presenta differenze anche strutturali importanti, quali ad esempio quelle che investono il rapporto fiduciario tra amministratori e soci e i relativi conflitti di interessi (il cd. agency conflict) in cui si inseriscono attori ulteriori quali le autorità di vigilanza e i depositanti. L’ampliamento della categoria degli stakeholders assume in Italia un connotato ulteriormente particolare dovuto alla ancora fortissima presenza nel capitale delle aziende di credito delle fondazioni bancarie, anche se si iniziano a vedere nuovi investitori istituzionali assumere importanti partecipazioni nelle maggiori banche italiane. Il presente lavoro indaga le nuove frontiere della corporate governance bancaria alla luce degli sviluppi conseguenti alla recente crisi finanziaria, in un momento di forte e urgente evoluzione legislativa registrata non solo a livello nazionale (si pensi ai numerosi interventi regolamentari della Banca d’Italia dal 2008 ad oggi, non ultime le Disposizioni di Vigilanza in materia di organizzazione e governo societario delle banche). Il legislatore deve introdurre interventi volti a creare ulteriori meccanismi di controllo sul governamento delle banche oppure deve concentrarsi sul creare incentivi a una sana prudente e virtuosa gestione delle stesse che stimolino un “appropriate market behaviour”?

Il presente lavoro di tesi si propone di affrontare gli aspetti specifici che investono la corporate governance delle banche a livello sia nazionale sia globale, piani che tendono sempre più a confondersi, nella convinzione che oggi (ma forse sin dalla sua origine) il sistema bancario non possa non essere preso in considerazione se non nella complessa molteplicità di rapporti internazionali, ormai divenuti globali, che la realtà socio-economica del nuovo millennio ha reso sempre più cogenti.

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Al fine di meglio contestualizzare le recentissime evoluzioni normative, ampio spazio è dedicato alla ricostruzione non solo dell’evoluzione della recente crisi finanziaria globale (denominata significativamente “intermezzo” e che ha presentato alcune importanti anomalie, fortunatamente positive2) in Italia, ma anche all’origine della crisi con particolare riferimento al caso del Regno Unito (Londra resta la prima piazza finanziaria in Europa, ma prima della crisi era senz’altro la prima piazza finanziaria al mondo), che vede oggi con la proposta di riforma presentata dal Cancelliere G. Osborne il proprio assetto di vigilanza pronto per una rivoluzione che intende ridisegnarne l’intero assetto3.

Il primo capitolo è dedicato alla ricostruzione del termine corporate governance e al suo lungo processo di definizione in ambito economico e giuridico;

nel secondo capitolo si passano in rassegna i principali elementi di differenziazione delle banche rispetto alle altre imprese dell’economia reale, con particolare attenzione agli elementi che hanno impatto sui sistemi di governamento societario adottati dalle banche; il terzo capitolo prende in esame il principale riferimento normativo nazionale in materia rappresentato dalle Disposizioni di vigilanza in materia di organizzazione e governo societario emanate dalla Banca d’Italia nel 2008; il quarto capitolo muovendo dallo sviluppo in Italia della recente crisi globale e dagli interventi che il Governo ha posto in essere illustra le principali criticità messe in luce dalla crisi raccolte nei Principles for enhancing corporate governance emanati dal Comitato di Basilea; il quinto capitolo offre un confronto con l’ordinamento giuridico

2 Int erm ezzo tra lo sviluppo anarchico del l’atti vit à dell e grandi banche internazionali (sia con ri ferimento all a deregul ati on si con ri ferim ento all’innovazione finanziaria) e il ritorno ad una realtà normale. Da R. Ruozzi, Int er mezzo , Tr e anni di cris i bancari e , Milano, l ’alingua, S pirali, 2010.

3 L'attuazione di un’organi ca revisi one del sist em a di vi gil anza era auspi cat a dagli operatori economi ci e il nuovo Governo ha rapidam ent e pres entat o il docum ent o di consult azione A new approach to fi nancial regulat ion: ju dgment, focus and stabili ty , pubbli cato dal HM Treasur y a l uglio 2010. La cd. “riform a Osborne”, dal nom e del nuovo C ancelli ere dell o S cacchiere, prevede l 'aboliz ione dell 'archit ettura tripartit a.

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della Gran Bretagna, paese dove molta attenzione si è dedicata alla valutazione degli errori commessi in particolare in tema di corporate governance.

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