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2. SCOPO DEL LAVORO
Nei gruppi di pazienti sottoposti allo stesso regime chemioterapico è stata osservata una notevole eterogeneità nella efficacia e nella tossicità dei farmaci antitumorali.
Infatti, la somministrazione della stessa dose di un farmaco può risultare in un intervallo di valori di tossicità che varia da inefficace ad altamente tossico. Molte variabili cliniche sono state associate con la risposta al farmaco, tra cui le differenze genetiche nella distribuzione ed azione dei farmaci che possono anche avere un forte impatto sulla riuscita della chemioterapia. Finora è stato osservato che gli enzimi metabolici e i trasportatori per la maggior parte degli agenti chemioterapici sono caratterizzati da variabilità funzionale associata ad alterazioni genetiche, quali i polimorfismi a singolo nucleotide (SNPs), la cui identificazione nei singoli pazienti potrebbe permettere di sviluppare trattamenti personalizzati al fine di migliorarne la riuscita.
Poichè, come per altri tumori, una percentuale di pazienti affetti da Mieloma Multiplo (MM) non risponde alla chemioterapia di induzione (DAV) i cui effetti collaterali possono essere gravosi, è stato ipotizzato che le informazioni genetiche sul genotipo del paziente possono essere usati per predire l’efficacia e/o la tossicità nei singoli pazienti o gruppo di pazienti.
Il presente progetto di ricerca è teso a valutare in un gruppo di soggetti omogeneo rispetto al trattamento con DAV, il ruolo di fattori genetici individuali potenzialmente implicati nell’esito del trattamento chemioterapico del MM, quali i polimorfismi di due geni metabolici GSTP1(A1578G) di fase II e NQO1(C609T) di fase I e il polimorfismo del trasportatore ABCB1(C3435T), anche detto MDR1.
Scopo del lavoro ________________________________________________________________________________________
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L’ipotesi è che le differenze tra i casi che hanno beneficiato della terapia e quelli “non rispondenti” possano contribuire a chiarire se alcune varianti alleliche condizionano il successo del protocollo terapeutico allo scopo di ottimizzare la chemioterapia per una aumentata efficacia e sopravvivenza. Per valutare questa ipotesi sono state analizzate le frequenze alleliche dei tre geni all’interno del nostro gruppo di pazienti rispetto alla risposta alla chemioterapia e alla sopravvivenza a lungo termine.