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UNIVERSITA’ DEGLI STUDI DI PISA

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Academic year: 2021

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UNIVERSITA’ DEGLI STUDI DI PISA

Facoltà di Scienze Matematiche,Fisiche e Naturali

Facoltà di Agraria

Corso di Laurea in SCIENZE AMBIENTALI

TESI DI LAUREA

MODELLO DI CONTAMINAZIONE DEL SUOLO

DA IDROCARBURI A SEGUITO DI UN EVENTO

DI BLOW-OUT

Candidato:

Luca Raucci

Relatore:

(2)
(3)

Indice

INDICE

RINGRAZIAMENTI ...3

INDICE...6

INTRODUZIONE...9

SCOPO DELLA TESI...11

CAPITOLO 1 - L’EVENTO DI BLOW-OUT ...16

INTRODUZIONE...16

CARATTERIZZAZIONE DEL SISTEMA GIACIMENTO – POZZO...18

Trasposto multifase nel pozzo ...18

Formazione del getto...19

Formazione di gocce ...21

Dispersione delle gocce ...21

Dispersione del gas ...22

Ricaduta al suolo...22

BLOW-OUT: LE CAUSE...23

PROBABILITÀ E FREQUENZA DI ACCADIMENTO...25

TIPOLOGIE DI BLOW-OUT...28

CAPITOLO 2 - INTERCETTAZIONE ED EVAPORAZIONE...30

INTRODUZIONE...30

INTERCETTAZIONE DA PARTE DELLA COPERTURA VEGETALE...30

Fattori che controllano l’intercettazione ...32

Determinazione dell’intercettazione ...33

Il Leaf Area Index...34

(4)

Indice

CAPITOLO 3 - GENERALITÀ SUL PROCESSO DI INFILTRAZIONE ...42

INTRODUZIONE...42

INFILTRAZIONE DI ACQUA NEI SUOLI...42

DETERMINAZIONE DEI PARAMETRI IDROGEOLOGICI FONDAMENTALI...48

Porosità...48

Permeabilità e conducibilità idraulica...50

CONTAMINAZIONE DEI SUOLI DA COMPOSTI ORGANICI...51

STATO DELL’ARTE...56

Modelli empirici ...56

Modello di GREEN-AMPT...60

Modello di RICHARDS ...62

Applicabilità dei modelli ...67

INFILTRAZIONE DELL’OLIO NEI SUOLI...68

Modello di flusso nella zona vadosa ...68

CAPITOLO 4 - SIMULAZIONE DELL’INFILTRAZIONE CON HSSM...77

Rilascio in superficie...78

Trasporto nella zona insatura ...80

Dati di input ...80

Scenario simulato con HSSM...81

CAPITOLO 5 - SVILUPPO DI UN MODELLO INTEGRATO ...91

MODELLO SEMPLIFICATO...91

Premesse ...91

Determinazione del modello semplificato ...93

VALIDAZIONE DEL MODELLO...96

Scenario 1 ...96

Scenario 2 ...99

RISULTATI E CONFRONTI...101

(5)

Indice

CAPITOLO 6 - APPLICAZIONE DEL MODELLO INTEGRATO ...109

STUDIO INTEGRATO DI UNO SCENARIO...109

SENSIBILITÀ DEL MODELLO...118

CONCLUSIONI E SVILUPPI FUTURI ...122

(6)

Introduzione

INTRODUZIONE

Le cause principali dell’inquinamento dei suoli da idrocarburi sono da attribuire a sversamenti o perdite nelle zone di estrazione, lavorazione, trasporto di petroli e olii di varia natura e carburanti già raffinati (ad esempio dalle dismissioni delle vecchie cisterne di benzina).

Nell’ambito del presente lavoro verrà studiata la contaminazione del suolo durante le fasi di estrazione dell’olio: in particolare si fa riferimento al fenomeno di blow-out, evento incidentale che consiste nella fuoriuscita ad alte velocità di petrolio da pozzi di estrazione o pipeline di oleodotti, che possono far ricadere a terra grosse quantità di idrocarburi anche ad elevate distanze dal punto di fuoriuscita.

La Comunicazione della CE - COM(2002)179 - afferma che “l’introduzione

di contaminanti nel suolo può danneggiare o distruggere alcune o diverse funzioni del suolo e provocare una contaminazione indiretta dell’acqua. La presenza di contaminanti nel suolo oltre certi livelli comporta una serie di conseguenze negative per la catena alimentare e quindi per la salute umana e per tutti i tipi di ecosistemi e di risorse naturali. Per valutare l’impatto potenziale dei contaminanti del suolo, è necessario non solo valutarne la concentrazione, ma anche il relativo comportamento e il meccanismo di esposizione per la salute umana.”

Anche il documento europeo, come la maggior parte dei documenti che si occupano di degrado e protezione del suolo, distingue poi tra contaminazione locale o puntiforme, identificabile con il ben noto problema dei siti inquinati da bonificare, e contaminazione diffusa, associando quest’ultimo fenomeno

(7)

Introduzione

“alla deposizione atmosferica, a determinate pratiche agricole e ad inadeguate operazioni di riciclo dei rifiuti e trattamento delle acque reflue”.

Gli idrocarburi costituiscono una vasta classe di composti chimici formati essenzialmente da carbonio e idrogeno, molti dei quali, gassosi, liquidi o solidi, sono i principali costituenti del petrolio greggio e del gas naturale. Per la loro diversa struttura molecolare, essi hanno proprietà fisiche e chimiche diverse e sono quindi in grado di essere utilizzati in moltissimi campi.

Essi forniscono la materia prima indispensabile all’industria chimica moderna che è per questo detta petrolchimica.

Una loro caratteristica fondamentale è quella di produrre energia termica per ossidazione; gran parte degli idrocarburi estratti dal sottosuolo è infatti impiegata per produrre energia secondo varie tecnologie.

Nelle molecole degli idrocarburi gli atomi di carbonio possono legarsi in gran numero; questo, unito possibilità di scambio di valenze diverse tra gli atomi di carbonio e l’isomerizzazione rendono pressoché illimitato il numero dei possibili composti del carbonio. Si stima siano oltre tre milioni i composti già conosciuti e che circa 100.000 ne vengano isolati o sintetizzati ogni anno. Gli idrocarburi costituiscono una classe di inquinanti di enorme importanza per l’impatto che questi possono avere sulle diverse matrici ambientali. Molti di essi sono annoverati tra i cancerogeni, e se sono prodotti della combustione incompleta di materiale organico in genere (come gli IPA), sono molto diffusi e possono rappresentare una causa dominante dei tumori nell'uomo e del danneggiamento del DNA.

In seguito alle indagini analitiche condotte su molti siti industriali, attivi e dismessi, su aree interessate da sversamenti ed incidenti “ambientalmente”

(8)

Introduzione

ripristino ambientale che solo in alcuni casi hanno portato ad un recupero totale della funzionalità del suolo. In genere gli interventi eseguiti servono a ridurre il danno ambientale eliminando i pericoli di contaminazione delle altre matrici, permettendo solamente un recupero parziale della funzionalità del suolo, ad esempio per una determinata destinazione d’uso.

I siti contaminati rappresentano tutte le aree nelle quali è stata accertata un'alterazione puntuale delle caratteristiche naturali del suolo, da parte di un qualsiasi agente inquinante, oltre certi limiti tabellari stabiliti per un certo riutilizzo (limiti stabiliti dal recente D.M. 471/99 attuativo dell'articolo 17 del D. L.vo 22/97).

Allo stato attuale, non esiste in Italia una rete di monitoraggio ambientale del suolo a fini ambientali, né esiste una legislazione che preveda specificamente la realizzazione di tale rete; solamente alcuni aspetti qualitativi del suolo rientrano in modo collaterale nelle reti di monitoraggio di altre matrici, come l’aria e l’acqua. (Relazione sullo stato dell’ambiente 2004).

Lo sviluppo di modelli predittivi per l’inquinamento dei suoli da idrocarburi, specifici per le varie cause che determinano la contaminazione, risulta quindi di fondamentale importanza per la definizione spaziale dei siti di monitoraggio e per aiutare a progettare razionalmente gli interventi di bonifica.

Scopo della tesi

Lo sviluppo di modelli predittivi per l’ infiltrazione di olio nel terreno trova una sua spiegazione nella mobilità di tale fase nel suolo stesso e l’eventuale raggiungimento di falde acquifere sotterranee. Inoltre le sostanze oleose a basso grado di migrazione tendono a permanere nel terreno a profondità

(9)

Introduzione

diverse, costituendo un rischio costante di contaminazione per la vegetazione e le colture.

Tali miscele infiltranti possono essere costituite da tre fasi distinte che ne determinano il grado di migrazione: la fase immiscibile, quella miscibile e quella gassosa. La loro presenza determina differenti condizioni idrodinamiche dovute all’instaurarsi di un flusso monofase o multifase, che risulta essere influenzato anche dalle caratteristiche fisiche dei fluidi in circolazione nel sottosuolo.

Il rilascio incontrollato di idrocarburi da un pozzo di petrolio (blowout) è, quindi, causa di impatto sul compartimento suolo-acque sotterranee a causa dell’emissione di piccole particelle di olio in atmosfera che, dopo essere state trasportate dal vento, ricadono al suolo.

Il lavoro di tesi è volto allo sviluppo di un metodo per la determinazione di una mappa di contaminazione del suolo che tenga conto della intercettazione da parte della copertura vegetale e del rateo di evaporazione degli idrocarburi, prima che questi si infiltrino nel terreno.

Dal lavoro di ricerca che è stato svolto per descrivere lo stato dell’arte in materia, è emerso che l’uso di modelli empirici applicati all’infiltrazione dell’acqua non possono essere applicati al caso olio per motivi di differenze sostanziali nelle caratteristiche chimico-fisiche del fluido.

Il miglior approccio al problema risulta essere quello dell’applicazione di modelli analitici; nello specifico è stato utilizzato l’approccio KOPT (Kinematic Oil Pollutant Transport), sviluppato dall’US EPA (Environmental Protection Agency degli Stati Uniti) che prevede l’integrazione del modello d’infiltrazione derivato dalla legge di Darcy con la teoria di Green-Ampt, che a sua volta definisce un profilo di suolo specifico con un fronte netto che divide la zona satura da quella insatura.

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Introduzione

L’integrazione di questi modelli analitici in un approccio organico al problema ha portato alla definizione di profili di contaminazione del suolo in cui sono riportati il grado di saturazione del suolo e le profondità massime raggiunte dall’olio in un determinato lasso di tempo sia durante l’evento di rilascio che all’esaurirsi dell’evento stesso; la simulazione è stata poi condotta per definire lo stato di contaminazione a 30 giorni dall’evento di rilascio. Il flusso di idrocarburi in un mezzo poroso dipende dalle caratteristiche del mezzo (come porosità e conducibilità efficace), ma anche dalle caratteristiche intrinseche del fluido , quali la densità e la viscosità dinamica, che interviene nella determinazione del valore di conducibilità idraulica. Altro fattore preso in considerazione è l’instaurarsi di effetti di capillarità sulla superficie libera dell’acqua, dovuti alla tensione superficiale dei fluidi presenti nel mezzo poroso. Questi effetti hanno un significato relativo durante la prima fase di diffusione della sostanza, dove prevalgono effetti gravitativi, mentre diventano predominanti nell’ultima fase di propagazione.

L’approccio KOPT prevede la definizione di questi parametri, oltre ad una serie di fattori di input che necessitano di una conoscenza dettagliata del territorio sia per quanto riguarda le caratteristiche idrogeologiche che quelle morfologiche.

Data la complessità e la non facile reperibilità dei dati di input richiesti dall’approccio KOPT è stato quindi sviluppato un approccio semplificato che potesse meglio integrare i vari aspetti del problema (intercettazione, evaporazione, infiltrazione) e che si concentrasse di più sulla fase di moto dovuta ad effetti di capillarità. Questo secondo approccio è stato poi verificato con l’uso del software di simulazione HSSM (Hydrocarbon Spill Screening Model) sempre sviluppato da US EPA su due scenari con caratteristiche differenti sia per quanto riguarda il sito, sia per l’entità e la durata del rilascio.

(11)

Introduzione

Il presente lavoro di tesi si inserisce all’interno di un più ampio lavoro per lo sviluppo di un approccio integrato allo studio di cause e conseguenze degli eventi di blow-out.

Tali metodi permettono non solo la prevenzione dell’incidente stesso, e quindi una migliore pianificazione delle operazioni atte allo sviluppo delle attività, ma aggiungono informazioni accessorie necessarie all’adozione di piani d’emergenza, a tutela della salute pubblica e dei lavoratori, e per attenuare gli eventuale impatti sull’ambiente.

Il presente progetto prende il nome di “Progetto blow-out” ed è stato sviluppato da ENI E&P, con il supporto scientifico di Tea Sistemi e di ENI Tecnologie.

L’obbiettivo principale del progetto è quello di rendere disponibile alcune metodologie per la simulazione degli eventi blow-out. Ciascuna di queste metodologie sarà caratterizzata da una precisione e tempi di applicazione diversi; la scelta della metodologia più appropriata dipenderà principalmente dalla semplicità di utilizzo e dall’importanza della precisione dei risultati da ottenere.

In caso di emergenza le simulazioni dovranno essere di facile sviluppo in modo da ottenere delle previsioni attendibili nel minor tempo possibile. Il progetto prevede lo sviluppo di tre metodologie diverse:

1. Definire una procedura che, utilizzando strumenti complessi di

simulazioni computazionali (CFD) fornisce alta precisione e accuratezza dei risultati. Tale metodologia viene definita APPROCCIO 1 o “Best Estimate”

2. Sviluppo di un software per la completa simulazione dell’evento

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Introduzione

3. Definire un sistema parametrico, mediante l’utilizzo di tabelle e grafici

per un’immediata valutazione delle condizioni caratteristiche dell’evento (APPROCCIO 3 o “Short-cut”)

Ciascun approccio sarà caratterizzato inoltre da differenti dati di input, necessari per la loro applicazione, chiaramente in numero crescente a seconda della precisione richiesta dall’approccio stesso.

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