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RELAZIONE DEL PRESIDENTE

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RELAZIONE DEL PRESIDENTE SULL’ATTIVITA’ DEL CONSIGLIO DELL’ORDINE DEGLI AVVOCATI DI VERONA NELL’ANNO 2016

Care Colleghe e cari Colleghi!

L’esame degli interventi delle Autorità durante le varie inaugurazioni – a diversi livelli – dell’Anno Giudiziario porta ad alcune considerazioni, in quanto si avverte finalmente la netta sensazione che i protagonisti necessari della tutela dei diritti, avvocati e magistrati, si sono resi conto di dover procedere su una unica strada, senz’altro faticosa, ma che fortunatamente cerca di allontanarsi, per esempio, da un concetto di giustizia penale che diventa giustizialismo mediatico, da una giustizia civile che diventa appannaggio di pochi facoltosi e, viceversa, avvicinarsi ad una visione di garantismo finalmente piena, condivisa e non più guardata come un ostacolo alla sentenza “veloce”

a prescindere dal fatto che essa sia giusta o sbagliata.

Parte del giornalismo italiano di tendenza, inoltre, è straconvinto, e non perde occasione di inculcarlo ai lettori ed ai telespettatori, che il ruolo dell’avvocato nel processo abbia ben poco a che fare con la ricerca della verità o con il fiero contraddittorio tra accusa e difesa, ma debba in sostanza mantenersi in una ancillare posizione di richiesta di “clemenza”.

L’idea che l’avvocato sia un elemento fondamentale della costruzione del processo e della produzione della giustizia, e che sia uno dei pilastri dello Stato di diritto, non è da tutti presa seriamente in considerazione: con buona pace dell’art. 111 della Costituzione.

Rilevante, in questo contesto, il contributo “politico” dato dal quotidiano dell’avvocatura, Il Dubbio, che è diventato, ad un anno circa dalla sua uscita, punto fermo sui tavoli della politica, del CSM e della magistratura associata nonché delle rassegne stampa parlamentari e governative.

Ma, in ogni caso, l’avvocatura appare finalmente ed univocamente determinata ad ingrandire e mettere a fuoco il suo ruolo sociale come riferimento irrinunciabile per i cittadini e le aziende.

Inoltre, più si guardano i modelli esteri e più ci si rende conto che non troppe cose bisognerebbe mutuare: la sola cosa – anzi – che dobbiamo invidiare è l’impegno economico che altri Stati mettono nel settore giustizia, da noi ancora totalmente bistrattata sotto quell’aspetto.

Analizzando, per passare ad altro argomento, il profilo di grande rilevanza, che è quello economico, possiamo scorgere alcuni elementi dall’analisi reddituale della nostra categoria in grado di farci capire che strada virtuosa potremmo intraprendere.

Il reddito medio di un avvocato italiano nel 2005 era pari ad € 45.391, mentre nel 2015 era sceso ad

€ 36.231.

Naturalmente la media italiana risente di fasce anche geografiche più critiche, ed allora mette conto riportare i dati sempre della Cassa Forense relativi al reddito medio IRPEF ed al volume d’affari sempre medio degli avvocati e delle avvocatesse di Verona dal 2011 al 2015.

ORDINE DI VERONA – DATI FORNITI DALLA CASSA FORENSE

REDDITO IRPEF MEDIO VOLUME D'AFFARI IVA MEDIO

DONNE UOMINI TOTALE DONNE UOMINI TOTALE

2011 € 30.277 € 66.497 € 50.590 € 44.764 € 112.180 € 82.572

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2012 € 30.344 € 67.452 € 50.940 € 44.330 € 113.305 € 82.613 2013 € 28.092 € 62.809 € 46.987 € 42.308 € 105.830 € 76.880 2014 € 27.526 € 60.069 € 45.110 € 40.968 € 102.154 € 74.028 2015 € 29.606 € 64.554 € 48.155 € 42.549 € 104.444 € 75.400

La situazione, come si vede, è nettamente migliore della media, ma rispetto a 10- 20 anni orsono il calo è comunque molto evidente: non siamo più, come del resto tutto il Nord Est, una oasi felice e di questo ce ne eravamo resi conto.

Tuttavia abbiamo la possibilità di reinventarci nuove prospettive e nuovi spazi anche economici, nonostante le ostilità di certi poteri forti dell’industria e della finanza che vanno dicendo che degli avvocati si può fare a meno.

Il processo migliorativo, però, è appesantito dal fatto che siamo ancora refrattari all’adattamento alle mutate esigenze di una società in rapidissima evoluzione.

La nostra categoria è quella che meglio può cogliere i segnali del cambiamento, e solo con la grande qualità della prestazione professionale da offrire alla clientela si intercetta una fascia di mercato che è sempre più attratta da figure professionali forse meno qualificate, ma senz’altro più efficaci nel fornire una risposta adeguata.

La gestione delle ADR, per esempio, e la consapevolezza dell’importanza di un arbitrato di qualità non eccessivamente oneroso, rappresentano due aspetti di fondamentale importanza per il futuro della nostra professione.

Ma non bisogna guardare ai sistemi alternativi come uno strumento meramente deflattivo!

Bisogna guardarli come mezzo autonomo di risoluzione delle controversie e non come una sorta di ambulanza per un sistema giustizia malato.

Insomma, per noi avvocati anche veronesi l’imperativo categorico è duplice: acquisire competenze manageriali nel senso di approfondire ed applicare modelli e processi organizzati; in secondo luogo approfondire conoscenze trasversali, funzionali a gestire il cliente e lo studio anche sotto il profilo delle relazioni.

Il tutto condito da una formazione di prim’ordine; invito, questo, rivolto ai giovani e non solo.

Passando ad un altro aspetto da sottolineare, e guardiamo con favore a questa piacevole novità, Verona sta acquisendo in seno al CSM un posto non da semplice panchinara ma quasi da titolare…

Mi riferisco al fatto che la pianta organica dei magistrati è finalmente in aumento come, auspicabilmente, dovrebbe esserci un occhio di riguardo con riferimento al personale amministrativo, la cui riqualificazione professionale non è francamente più rimandabile.

Sono, questi, segnali di attenzione da parte del potere centrale che possono contribuire a fare di Verona sede ancora più ambita per quanto riguarda la magistratura ed esempio positivo di funzionamento del sistema giustizia, in quanto veniamo presi ad esempio per la qualità del rapporto intercorrente tra una avvocatura veronese di notevole livello, unitamente ad una magistratura in forza a Verona che ci viene invidiata da moltissime altre sedi.

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Dal mese di agosto 2016, inoltre, si è insediata la nuova Presidente del Tribunale, dottoressa Antonella Magaraggia, cui auguriamo proficuo lavoro e con la quale sta continuando quel rapporto di leale ed intensa collaborazione che ha contraddistinto i suoi predecessori.

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L’attività del Consiglio nel corso del 2016 è stata molto impegnativa, non solo e non tanto per i continui incombenti imposti dalla nostra legge professionale e per la cosiddetta ordinaria amministrazione, ma anche perché si è proceduto al complicato trasloco della sededa Palazzo del Capitanio a via Teatro Ristori, avvenuto nel mese di aprile 2016: posso assicurare che esso è stato preso a cuore da tutti i Consiglieri come se fosse il trasloco della propria casa.

Qui, pertanto, va il mio sincero ringraziamento alle Colleghe ed ai Colleghi che compongono assieme a me il Consiglio e che hanno dedicato veramente tantissimo tempo per la migliore riuscita della difficile operazione, riducendo al minimo i disagi per il Foro.

Se è pur vero che all’esterno la nostra sede non è ospitata in un palazzo prestigioso, è però altrettanto vero che, all’interno, essa è funzionale, accogliente ed apprezzata dai fruitori.

Di conseguenza, anche al nostro personale amministrativo va dato atto di essersi adeguato alle nuove esigenze, nella consapevolezza delle difficoltà e dei sempre maggiori compiti, che vanno affrontati e superati anche con maggior spirito di sacrificio.

Le sedute nel corso del 2016 sono state 52 ed è sempre stata garantita anche in periodo feriale la regolarità delle presenze istituendo dei turni ad hoc.

CONVEGNI, FORMAZIONE, ATTIVITA’ CULTURALI IN GENERE

Nel corso del 2016 il COA ha accreditato 192 eventi gratuiti di cui 62 organizzati direttamente dal consiglio e dalla sue Commissioni, e sono stati poi accreditati altri 25 corsi a pagamento.

E' stata svolta un’ attività di sensibilizzazione nei confronti di tutti i colleghi in ordine alla necessità di acquisire i crediti formativi minimi necessari, anche alla luce delle conseguenza, da un punto di vista amministrativo e disciplinare che possono derivare dal mancato adempimento dell'obbligo formativo.

Si è poi provveduto a sollecitare, singolarmente, i singoli colleghi che non hanno raggiunto il minimo dei crediti necessari a provvedere alla regolarizzazione.

Purtroppo anche quest'anno si è verificato l'episodio che, a fronte di iscrizioni che vengono esaurite in brevissimo tempo dalla comunicazione, si verifichino poi numerose defezioni il giorno del convegno impedendo la partecipazione di altri colleghi: va pertanto riconfermata la richiesta – di semplice buon senso oltre che di colleganza – di cancellare la propria iscrizione al convegno non appena possibile, per consentire ad altri colleghi di poter partecipare.

Va riconfermato il ringraziamento ai colleghi che volontariamente si prestano ad effettuare le operazioni di ingresso-uscita col badge apposito e che dedicano tempo prezioso al lavoro di riconoscimento.

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Va segnalata con forza, per la sua importanza, la rilevanza data da questo Consiglio al problema dei crediti formativi: è forte la raccomandazione a tutti di prestare la massima attenzione al rispetto degli obblighi imposti dalla LP onde evitare le gravi, pesanti e antipatiche conseguenze imposte dal dettato normativo e regolamentare.

PROCEDIMENTI DISCIPLINARI

Come sapete, il procedimento disciplinare è dal 2015 di competenza del Consiglio Distrettuale di Disciplina in Venezia: ne fanno parte anche nostri colleghi cui va riconosciuto il notevolissimo impegno in termini di tempo e dedizione.

In esito alle dimissioni per motivi personali del Collega Gianantonio Danieli cui va il nostro ringraziamento e l’affettuoso saluto, è entrata a far parte del CDD in sua sostituzione la collega Donatella Barbazeni, prima dei non eletti cui, parimenti, va il nostro in bocca al lupo per il lavoro che la attende.

Nel corso del 2016 sono stati inviati al CDD 110 esposti (nel 2015: 101).

L’attività del CDD ha costi non irrilevanti cui il nostro Ordine contribuisce con importi proporzionali al numero degli iscritti e che regolarmente versa.

PRATICA PROFESSIONALE E SCUOLA FORENSE

Il controllo sull’esercizio della pratica è costante, effettivo e capillare. Ravvisiamo ancora, perché ne chiediamo la conferma, diversi casi di mancata corresponsione di un compenso dignitoso al praticante: sotto questo aspetto non possiamo che richiamare i doveri anche deontologici a noi imposti.

La Scuola Forense, gratuita, è motivo di confermato orgoglio per questo Ordine: va un sincero ringraziamento ai tutor ed ai responsabili che si prodigano con capacità ed entusiasmo; un ringraziamento va anche alla nostra Università che concede gli spazi per le lezioni, sempre molto affollate.

PROCESSO TELEMATICO

L'attività a favore degli iscritti è proseguita anche nel corso del 2016 sui fronti della formazione e dell'assistenza con l’implementazione dei servizi gratuiti già proposti.

Gli strumenti forniti gratuitamente per gli iscritti dall'Ordine (Punto d'accesso – il programma Consolle e l’assistenza attraverso l’Help desk) ci consentono di essere considerati tra i primi ordini d’Italia quanto ai servizi forniti gratuitamente agli iscritti.

Fondamentale sul primo fronte è stato l'apporto offerto dai colleghi della commissione informatica, sempre a disposizione degli iscritti per qualsiasi problema si possa verificare; diversi sono stati i convegni organizzati sul telematico, applicato sia al civile che all’amministrativo.

Sono stati organizzati a cura della Commissione Informatica due workshop con un ottimo riscontro e partecipazione dei colleghi al fine di dibattere e approfondire le tematiche relative al Processo Telematico.

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Molti sono stati i suggerimenti raccolti in tale sede e molti sono i suggerimenti che pervengono al Referente per l’informatica in merito ai necessari e auspicati miglioramenti di “Consolle Avvocato”.

Net Service che cura il prodotto Consolle è sempre stata disponibile ad accogliere i suggerimenti e inserirli successivamente nell’aggiornamento del suo prodotto.

Nel mese di settembre 2016 il nostro ordine è stato tra i primi in Italia (il terzo) ad avere la possibilità di installare direttamente sul computer di ciascun iscritto, come un normale programma residente sul Pc, il programma Consolle.

Il nuovo strumento ha permesso quindi di evitare i problemi spesso verificatesi di aggiornamento del programma Java.

Le uniche criticità rilevate nel corso dell’anno sono sempre state addebitabili alle interruzioni dei servizi da parte dei sistemi ministeriali.

E’ proseguito nel corso del 2016 il servizio di assistenza affidato alla Maat Srl che è stato rinnovato anche per il 2017 visti gli ottimi risultati avuti nel corso dell’anno.

Vi sono state dal 1° gennaio 2016 al 31 dicembre 2016, 990 richieste di assistenza e sono tutte state chiuse.

Il FAST HELP DESK AVVOCATI, servizio fruibile con l’apertura di un ticket d’intervento attraverso il sito istituzionale dell’Ordine, ha dimostrato di essere particolarmente utile e gradito dai colleghi in quanto in modo tempestivo li contatta telefonicamente; eventualmente, previo consenso, interviene mediante l’accesso da remoto al computer che richiede l’intervento alla Consolle.

Il tempo medio di attesa per l’intervento è stato quasi sempre inferiore ad un’ora.

Vi segnalo che attraverso la Commissione Informatica del Triveneto, sono state sottoscritte due importanti convenzioni delle quali potremo usufruire:

- la prima con la società Ominiadoc, per i servizi di gestione documentale;

- la seconda con la società Unimatica, per la gestione e conservazione delle fatture elettroniche, delle Pec (sia per gli Ordini Forensi che per gli Avvocati) e servizio Cloud.

Il sito dell’Ordine è stato parzialmente modificato con l’implementazione di appositi “bottoni” per l’accesso immediato ai più importanti servizi (Help Desk – Riconosco etc) ed è attualmente oggetto di studio al fine di predisporre nel corso dell’anno un profondo rinnovamento e fornire anche attraverso le nuove tecnologie sul web una maggior chiarezza visiva e un più facile approccio anche nella ricerca dei documenti ivi contenuti

Nel corso dell’anno potrebbe essere anche implementata la connessione Wi-Fi in Tribunale nelle zone attualmente non coperte dal servizio.

Altra novità è data dalla approvazione, con la attiva partecipazione veronese in sede di commissione ristretta, e dalla concreta applicazione a far data dal 29.6.2016 della versione aggiornata del protocollo distrettuale del PCT (la prima risaliva al 2014), che quindi risolve in maniera omogenea in tutti i Tribunali del Distretto molti problemi applicativi, alcuni dei quali emersi solo in seguito alle prime applicazioni"

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La versione è scaricabile qui:

http://www.ordineavvocati.vr.it/sites/default/files/Protocollo%20PCT%20del%2029%20giugno%2 02016.pdf, oppure consultando il sito dell’Ordine.

SPORTELLO DI PRIMA CONSULENZA

Anche quest’anno è proseguita proficuamente l’attività dello Sportello di Prima Consulenza presso il Comune di Verona.

Come noto il Servizio è reso dai Consiglieri che in coppia si turnano nel ricevimento dei cittadini (da 8 a 10 a sessione), al fine di fornire un’informazione specialistica circa i costi e i tempi per l’instaurazione di eventuali cause relative ai casi sottoposti, alle valutazioni necessarie per adire l’autorità giudiziaria, agli strumenti alternativi alla giustizia ordinaria, alla possibilità di ammissione al patrocinio a spese dello Stato.

In considerazione delle numerose richieste di accesso al servizio, quest’ultimo, inizialmente con cadenza mensile, ha visto da settembre l’implementazione della frequenza, con fissazione degli incontri a settimane alterne.

PATROCINIO A SPESE DELLO STATO

Nel corso del 2016 sono state presentate 931 domande (nel 2015 erano 869), di cui 724 accolte, 55 archiviate perché non integrate, 71 inammissibili in parte anche per eccedenza di reddito, 8 respinte tout court, 5 revocate, 56 sottoposte a richiesta di chiarimenti, 12 rinunciate.

Il lavoro dei Consiglieri in materia è stato molto intenso e frequenti sono i contatti con magistrati e cancellerie anche per snellire i tempi di liquidazione e pagamento in favore dei colleghi.

E’ proseguito anche il servizio di consulenza gratuito grazie alla collaborazione delle associazioni forensi e dei loro componenti.

OPINAMENTO PARCELLE E COMPOSIZIONE CONTRASTI

Per quanto concerne l’attività di opinamento delle parcelle, nel corso del 2016 le liquidazioni sono state n. 116 su n. 155 presentate (di cui 8 fallimenti e 24 rinunciate/archiviate per intervenuta conciliazione) a fronte di n. 125 liquidazioni su 172 istanze presentate al 31.12.2015 (di cui n. 2 non liquidabili e n. 29 ritirate dagli interessati). Al 31.12.2016, quindi, rispetto a quanto sopra, risultavano non liquidate, rispetto alla istanze, n. 39 parcelle.

Detta circostanza è stata determinata dal fatto che ben 26 di tali istanze sono state presentate dopo la metà del mese di dicembre e quindi non era possibile concludere il relativo procedimento di opinamento entro il 31 dicembre, a causa dell’applicazione dei termini previsti dal vigente Regolamento adottato da questo Ordine; per le altre istanze non liquidate, non sono pervenuti, sempre entro il 31.12, da parte degli interessati e in tempo utile per la liquidazione, i necessari chiarimenti e/o integrazioni richiesti dalla commissione deputata all’opinamento.

Non vi è dubbio che, rispetto all’anno 2015, vi sia stato in calo delle istanze di opinamento, da ricondurre vuoi alla maggior diffusione dei contratti di conferimento di incarico professionale, vuoi al sempre maggior ricorso all’istituto della conciliazione.

A questo proposito, nel corso del 2016, sono stati ben 24 i tentativi di conciliazione nell’ambito dei procedimenti di opinamento di parcelle, tutti archiviati (conciliati 17 e non conciliati 7).

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Per quanto concerne i ricorsi in prevenzione, gli stessi, nel corso del 2016, sono stati pari a 70 di cui archiviati 68 (conciliati 42 - non conciliati 26).

I tentativi di conciliazione fra colleghi nel corso del 2016 sono stati 5, tutti archiviati (conciliati 1 e non conciliati 4).

Nel corso del 2016, infine, è stato approntato con il Tribunale un tavolo di lavoro per la condivisione della procedura da seguire per l’apposizione delle formule esecutive ai verbali redatti in occasione delle predette conciliazioni, procedura che, dopo i necessari chiarimenti richiesti al Ministero dai dirigenti del Tribunale, vedrà la luce nella primavera del 2017.

RAPPORTI CON LE ASSOCIAZIONI

Il COA ha continuato a privilegiare il rapporto con le associazioni e con Camera Penale: numerosi convegni, iniziative anche mediatiche e comunicati sono stati condivisi e ciò è stato possibile anche grazie alla dirigenza delle associazioni ed alla loro attitudine al dialogo ed al reciproco coinvolgimento.

C.N.F. ed O.C.F.

L’Ordine di Verona è ancora delegato, assieme a Venezia, a rappresentare il Veneto nella c.d.

Agorà, organo creato dalla presidenza del CNF che è in capo al collega di Udine Andrea Mascherin.

Il rapporto con il CNF è costante, intenso e proficuo e ogni sua iniziativa vede partecipare almeno un Consigliere in rappresentanza del nostro Ordine.

Va, inoltre, un particolare saluto ed un grande in bocca al lupo al nostro collega Antonio Rosa, chiamato a coordinare il neonato Organismo Congressuale Forense, sorto in esito al Congresso di Rimini del 2016 e che prende il posto di O.U.A., la cui esperienza si è conclusa ed ai cui delegati, anche veronesi, va un doveroso ringraziamento.

Il Compito del collega Rosa è gravoso e affascinante ad un tempo: come Ordine di Verona dobbiamo dargli il nostro appoggio.

Mi è gradito segnalare che il COA di Verona si è aggiudicato il primo premio, per tema, nell'ambito del concorso di idee, bandito dal CNF, denominato "Videontologia", cosa di cui siamo ovviamente orgogliosi.

COMITATO PARI OPPORTUNITA’

Il CPO dell’Ordine degli Avvocati di Verona è stato eletto nell’aprile del 2015, con elezioni separate rispetto a quelle del COA a seguito dell’annullamento della prima data per le elezioni (prevista a gennaio 2015) per mancata presentazione di candidature del genere meno rappresentato (in questo caso, il maschile).

Già in allora iniziò l’attività del Comitato, nel sollecitare e motivare candidature maschili aventi ragion d’essere nella vocazione di questo organo elettivo: stimolare azioni, condizioni e programmi di effettivo riequilibrio di situazioni di disparità nell’accesso, nell’esercizio e nel congedo da una professione tanto amata, ma difficile negli ultimi anni.

Sotto il profilo della stimolazione della tematica di genere a doppio senso si può dire che l’intento, a distanza di ben 2 anni, sia stato raggiunto appieno.

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L’attuale CPO lavora come gruppo perfettamente integrato, dove le proposte non si distinguono più per la loro provenienza dal o dalla esponente, ma per la loro sostanza e condivisione da parte del gruppo.

In questi due anni il Comitato ha portato avanti molteplici azioni concrete: un lungo filone convegnistico sul tema della violenza di genere coniugato dall’ottica della vittima primaria (persona offesa da reato) e della vittima secondaria (figli minori delle vittime) e dall’ottica delle agenzie sociali a sostegno delle vittime. Un altrettanto lungo filone (ben quattro convegni sul tema) degli interventi predisposti da Cassa Forense per l’Assistenza alla giovane professione, alla professione femminile e alla professione condotta con collaterali compiti di assistenza familiare. A questa linea di azione si ricollega l’iniziativa per l’8 marzo 2016 del libretto che raccoglie tutta la normativa di previdenza, formazione e assistenza in gravidanza e genitorialità sparsa (nell’ottica sia femminile che maschile).

Il CPO ha contribuito a scrivere il regolamento costitutivo del Coordinamento interprofessionale pari opportunità, grazie al quale è stato possibile organizzare il corso presso la Camera di Commercio sui Fondi Europei , partecipato gratuitamente sia da membri consiliari che del CPO.

Il CPO ha ideato e conferito per due annualità il Premio Lidia Poet, intitolato alla prima donna iscritta all’Albo degli Avvocati ad inizio del ‘900, dopo una lunga battaglia, di dignità e competenza. Il premio ha come fine quello di indicare e premiare personalità nel mondo forense realmente dedicate alla promozione di azioni di reale e paritaria opportunità, e stimolare per riflesso, a mezzo della notorietà delle storie personali, analoghe azioni nel Foro.

Il CPO ha affrontato dal momento della sua elezione e svolto (pare con discreta riuscita) il tema della sensibilizzazione all’utilizzo di un linguaggio riconoscitore della differenza di genere per definire anche lessicalmente un cambiamento sociale anche nella professione.

Da ultimo, il CPO collabora con il Comune di Verona e la Provincia per la creazione del Portale femminile Sintesi e altre iniziative, con l’Università di Verona sia per progetti europei in tema di PO (l’ultimo il WINTER) sia per azioni comuni e sinergiche in tema di PO.

Il CPO ha ideato un questionario anonimo e ricognitivo delle reali condizioni di esercizio dell’Avvocatura onde poter partecipare coi dati raccolti ai bandi di Cassa Forense in tema di Assistenza alla professione e sta organizzando un ulteriore momento di riflessione e confronto sui codici di linguaggio, comportamento e comunicazione da parte dei mezzi di comunicazione locale in occasione di gravi fatti di violenza ingenerati dal mancato rispetto dell’identità di genere. Non solo femminile, ma nell’alveo della Convenzione di Istanbul.

UNIONE TRIVENETA DEGLI ORDINI FORENSI (TRIVENETO)

Anche in sede Triveneta Verona è sempre presente con i suoi rappresentanti ed è una occasione di arricchimento professionale e di scambio di idee non comune. Le sedute sono a cadenza mensile sia aperte a tutti, sia per i soli presidenti dei COA, segretari e tesorieri. Si condividono prassi comuni, operative e comportamentali, per il miglior funzionamento del sistema giustizia nel Nord Est: non è un caso che in questo particolare momento storico proprio il Nord Est veda un collega del Friuli V.G. presiedere il CNF (A. Mascherin) un collega del Veneto presiedere l’OCF (A. Rosa) ed un

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collega del Trentino A.A. presiedere l’Unione delle Camere Penali (B. Migliucci), e cioè le tre entità di spicco della nostra categoria.

ORGANISMO DI MEDIAZIONE FORENSE – CAMERA ARBITRALE - COMPOSIZIONE DELLE CRISI DA SOVRAINDEBITAMENTO

L’Organismo di M.F. ha mantenuto ed, anzi, aumentato dal punto di vista dei numeri un livello di assoluta eccellenza e Vi invito a verificare la allegata statistica.

Bisogna sottolineare l’impegno dell’Ufficio di Segreteria, dei Colleghi responsabili del funzionamento, del Consiglio Direttivo e ovviamente dei Colleghi Mediatori, che dedicano tempo e passione per il buon funzionamento dell’Organismo stesso, nonostante alcune difficoltà logistiche (mi riferisco alla sede COA del Tribunale per la quale, peraltro, a cura e spese dello stesso Organismo si sta approntando una riorganizzazione degli spazi ed una sistemazione degli arredi per rendere il tutto più funzionale e fruibile, ivi compresa la saletta avvocati).

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Anche nel corso del 2016, la Camera Arbitrale Veronese Forense, costituita nel 2013, non ha registrato alcun procedimento rimesso alla sua amministrazione.

Le norme nel frattempo emanate in riferimento alle cause civili compromettibili (Il decreto legge 12 settembre 2014, n. 132 “Misure urgenti di degiurisdizionalizzazione ed altri interventi per la definizione dell’arretrato in materia di processo civile” convertito con Legge 10 novembre 2014, n.

162) ed i successivi interventi legislativi (Decreto Ministeriale 12.04.2016, n. 61, Decreto Ministeriale 20 febbraio 2017) seppur volte ad incentivare l’utilizzo delle Camere Arbitrali per decongestionare il contenzioso giudiziale pendente, non paiono abbiano, per ora, offerto una valida e conveniente alternativa al giudizio civile.

La Camera Arbitrale Veronese Forense, in accordo con altre Camere Arbitrali, sta implementando uno studio per favorire un maggior e più conveniente utilizzo del servizio dalla stessa offerto, perfezionando anche un’applicazione telematica al processo arbitrale per rendere più fruibile il procedimento.

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Nel mese di dicembre 2016, rubricato al n. 89, è stato iscritto nella Sezione A dell’apposito Registro del Ministero della Giustizia, l’OCC (Organismo di Composizione della Crisi) Veronese Forense.

Dalla sua costituzione sono intervenute tre domande, già assegnate ai Gestori iscritti.

In convenzione con l’Università di Verona è stato organizzato un Corso per la formazione di Gestori della Crisi da Sovraindebitamento riservato ad avvocati e commercialisti, iscritti ai rispettivi Albi professionali, che, all’esito del superamento di un apposito esame abilitativo, potranno essere iscritti nell’elenco dei Gestori previsto dalla normativa e dal regolamento dell’OCC.

Tra breve verrà disposta la procedura informatizzata di accesso al servizio dell’OCC per rendere più semplice la gestione e le modalità di esercizio del servizio offerto dall’Organismo.

OSSERVATORI CIVILE E PENALE

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Per quanto riguarda l’Osservatorio sulla Giustizia Civile, anche nell’anno 2016 i lavori sono proseguiti nonostante il pensionamento del Presidente Gilardi e le difficoltà insite all'insediamento quale reggente del presidente Platania il quale, pur senza abbandonare il proprio ruolo giudicante e pur nella precarietà dell’incarico, non si è risparmiato nel prodigarsi in sede di osservatorio della giustizia civile.

Durante la reggenza del dottor Platania si sono tenute due riunioni una il 25 febbraio e l'altra il 14 di luglio ed hanno affrontato, tra le altre, le seguenti tematiche

• approvazione della tabella spese e compensi delle esecuzioni su autoveicoli

• ritardo nell'esame della richiesta di esecutorietà definitiva dei decreti ingiuntivi

• problemi all'UNEP (rapporti fra accessi agenzie e singoli studi)

• ritardo nelle lavorazione dell'esito di udienza sfratti

• situazione cancelleria Volontaria Giurisdizione

• approvazione tabelle indicative compensi per procedimenti con patrocinio a spese dello stato in materia di famiglia

• problemi all'UNEP (rapporti fra accessi agenzie e singoli studi

• inefficienze e ritardi pregiudizievoli nella restituzione dei verbali di pignoramento negativo

• PCT - ritardo accettazione ricorsi ingiuntivi ed altri atti e disguidi nella indicazione della data di deposito

• PCT - ancora sulla eccessivamente breve durata della visibilità concessa a domanda su fascicoli ai fini di costituzione - opposizione

• PCT - ritardo accettazione iscrizioni a ruolo alla cancelleria delle esecuzioni mobiliare Con l'arrivo dell'attuale presidente dottoressa Antonella Magaraggia è stato presentato il nostro osservatorio, che ha caratteri peculiari rispetto ad altri organismi con lo stesso nome diffusi in Italia, e, appena è stato possibile, è stato fissato il primo incontro che si è tenuto nel 2017 anche con la presenza del presidente Gilardi per un simbolico passaggio di consegne con il quale si è iniziata una collaborazione leale e fruttuosa come nelle precedenti gestioni

Come sempre, la Commissione è servita a presentare in forma anonima (salvo diversa volontà dell'esponente) le lamentele nei confronti del funzionamento degli uffici intesi in senso orgonico, ma anche nei confronti di singoli magistrati, cancellieri o Ufficiali Giudiziari. Si sono ottenuti interventi del Presidente, si sono concordati ordini di servizio e, d'altro canto, si sono ricevute le richieste di collaborazione e le non numerose lamentele rivolte nei confronti dell'avvocatura.

L’Osservatorio Giustizia Penale nel corso dell’anno 2016 ha mantenuto i contatti con gli Uffici Giudiziari della Procura della Repubblica di Verona e della Sezione Penale del Tribunale (Sezione dibattimento e Ufficio del Giudice per le Indagini Preliminari) e si è fatto portavoce con gli stessi delle criticità comunicate dagli iscritti.

I rapporti con i magistrati e i funzionari degli uffici richiamati hanno riguardato problematicità di ordine pratico quali, a puro titolo esemplificativo, la disomogeneità di prassi di alcune segreterie dei

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Sostituti Procuratori rispetto ad altre in ordine alla ricezione di atti difensivi piuttosto all’evasione di richiesta di informazioni sullo stato dei procedimenti investigativi in corso.

Sotto altro profilo, sono stati mantenuti contatti con il Dirigente della Procura della Repubblica in ordine alla determinazione di modalità più celeri di ottenimento della certificazione sui carichi pendenti e altre notizie riguardanti i fascicoli giudiziari.

Recentemente si rileva l’insorgenza di ulteriori difficoltà.

Ci si riferisce in particolare al grave ritardo sulla iscrizione al registro ex art. 335 c.p.p. delle notizie di reato che vengono inoltrate alla Procura della Repubblica da parte della Polizia Giudiziaria.

Attualmente le comunicazioni suscettibili di iscrizione vengono registrate ed assegnate alla titolarità dei Sostituti Procuratori con un ritardo di oltre due mesi con evidenti tensioni legate alle necessità difensive non solamente dei soggetti sottoposti ad indagine ma anche delle persone offese dal reato.

Per esemplificare, si pensi al deposito di atti di denuncia-querela recanti richiesta di sequestro preventivo di titoli di credito o di conti correnti che, se non prontamente compulsati dal Magistrato Inquirente, espongono le persone offese al serio rischio di grave nocumento sotto il profilo patrimoniale.

Accanto a ciò si deve segnalare l’altrettanto grave problema legato ai differenti criteri di liquidazione usati dal Giudici in sede di liquidazione degli onorari ai difensori di ufficio per i procedimenti con imputato irreperibile, con imputati ammessi al beneficio del gratuito patrocinio a spese delle Stato o, infine, ai difensori della parte civile.

Sovente avviene che le liquidazioni, tutte ben al di sotto dei parametri forniti dal DM 55/2014, siano di una esiguità tale da risultare quasi irridente.

Tale stato di cose ha indotto di recente il Consiglio Nazionale Forense, con provvedimento n. 3-C- 2016, ad emanare schema del <<Protocollo d’intesa su base nazionale per la liquidazione standardizzata degli onorari ammessi al patrocinio a spese dello Stato, degli imputati dichiarati irreperibili o c.d. “irreperibili di fatto”, nonché dei c.d. “insolvibili”>>.

Sarà nei prossimi giorni convocato l’Osservatorio per discutere, oltre ai temi che si indicheranno in seguito, il recepimento dei contenuti del documento richiamato, da intendersi esteso anche alle liquidazioni delle spese di assistenza dei difensori che patrocinano la parte civile nel processo penale.

Tema di discussione sarà inoltre la problematica legata al ritardo del deposito delle sentenze con motivazione contestuale. Indugio che si riverbera in una grave compressione per i difensori del tempo a disposizione per la redazione dei motivi di impugnazione.

Da ultimo si segnala l’ulteriore punto all’ordine del giorno e attinente al gravissimo disservizio che caratterizza da qualche tempo l’Ufficio Ricezione Atti della Procura della Repubblica che costringe il pubblico, compresi i professionisti o le segretarie di studio, ad attese prolungate per semplici interrogazioni sullo stato dei procedimenti pendenti.

Come già annotato nella scorsa relazione anche i due Osservatori sull’Ufficio del GDP (civile e penale) sono stati riattivati ed hanno avuto diversi e fruttuosi momenti di confronto con il Presidente del Tribunale, che è il nuovo Responsabile dell’Ufficio, in sostituzione dell’allora Coordinatore.

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L’importanza degli Osservatori è davvero notevole e ogni Collega veramente interessato o che volesse farne parte è ovviamente bene accetto.

VALORE PRASSI

Un grande ringraziamento va riconfermato a tutti i colleghi che si adoperano nell’ambito di Valore Prassi, al suo coordinatore ed ai magistrati che collaborano: Verona è ai primi posti in Italia per prassi virtuose e comunque condivise in svariati settori della giustizia civile e penale.

Circa il Direttivo Valore Prassi allo stato sono in corso di elaborazione i seguenti protocolli:

amministratore di sostegno - esecuzioni immobiliari e mobiliari – procedure concorsuali.

Il Protocollo ADS è in fase di definizione, come pure il Protocollo Esecuzioni immobiliari.

Identica situazione per le esecuzioni mobiliari.

Il Protocollo sulle procedure concorsuali è in fase di studio preliminare.

VOLONTARIA GIURISDIZIONE E A.D.S.

Numerosi sono stati gli incontri che hanno avuto i referenti per il C.d.O. della Commissione Famiglia, Minori ed Amministrazione di sostegno, con i funzionari e i dirigenti della cancelleria della Volontaria Giurisdizione; almeno due di questi, si sono tenuti anche alla presenza del Presidente del Tribunale dott.ssa Magaraggia, al fine di risolvere le problematiche organizzative inerenti detta cancelleria.

Di seguito si indicano i primi sviluppi conseguiti all’indicata collaborazione:

1) il primo passaggio è stata l’informatizzazione e l’utilizzo del PCT anche per i procedimenti trattati da questa cancelleria con la sensibilizzazione dei colleghi ai depositi di atti e documenti in via telematica. Detto sistema ha l’obiettivo di regolarizzare le nuove procedure, affinché le stesse non creino ulteriore arretrato.

2) In accordo con il Presidente del Tribunale anche i Giudici sono stati sensibilizzati all’utilizzo della procedura telematica, dopo essere stati istruiti in tal senso. L’utilizzo del sistema telematico, anche da parte loro, infatti, renderà sicuramente più celeri i nuovi procedimenti.

3) La cancelleria è stata suddivisa in varie unità operative, come da schema già diffuso a tutti i colleghi, sempre al fine di velocizzare le procedure e di smaltire l’arretrato.

4) Dagli avvocati è stata data ulteriore disponibilità a presenziare allo sportello attiguo alla cancelleria, dove già vengono date informazioni agli utenti e dove verrà effettuata anche la raccolta di richiesta copie e consegna delle stesse una volta preparate dalla cancelleria.

5) E’ stato istituito un apposito registro degli amministratori di sostegno avvocati, tenuto ed aggiornato dall’Ordine, cui si accede con un’apposita domanda.

6) Dalla Commissione è stato inoltre organizzato un convegno il 13.12.2016 dal titolo

“L’amministratore di sostegno e i rapporti bancari”. Sono stati altresì programmati altri eventi per il prossimo anno ancora da definire nei dettagli.

Le criticità della Cancelleria in questione sono ben presenti ma bisogna dire che anche il personale addetto sta facendo il possibile per azzerarle, tenuto conto di ogni fattore.

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ALBO E REGISTRI

Rimandando all’allegato per i numeri più specifici, al 31.12.2016 gli iscritti all’Albo sono 2537 (2511 nel 2015) e i praticanti 565 (568 nel 2015).

Nel corso del 2016 sono stati cancellati 52 avvocati, mentre sono stati cancellati 28 praticanti abilitati e 52 praticanti iscritti al registro speciale; per un totale complessivo di 80 praticanti cancellati.

Il totale dei cancellati, fra avvocati e praticanti, nel corso del 2016, assomma a 132 (97 nel 2015).

Il trend numerico delle iscrizioni è in lieve crescita per gli avvocati, in lieve decremento per i praticanti; sotto questo ultimo aspetto si segnala come i numeri seguano, in proporzione, il calo statistico delle iscrizioni a giurisprudenza a livello nazionale e soprattutto il calo del numero dei partecipanti all’esame di abilitazione, sempre a livello nazionale.

Da segnalare, inoltre, l’impugnazione da parte della Procura della Repubblica presso la Corte d’Appello dei provvedimenti di integrazione nella professione di avvocato di avvocati stabiliti, assunti nel 2016.

E ciò nonostante il fatto che i provvedimenti di integrazione siano stati deliberati previo svolgimento di idonea istruttoria (che questo Consiglio ha deciso di approfondire notevolmente rispetto al passato) e previa verifica della effettiva sussistenza dei requisiti previsti dalla legge.

Le ragioni delle impugnazioni parrebbero in realtà da imputare alla scarsa considerazione per l’impianto normativo che consente agli avvocati stabiliti di evitare l’esame di abilitazione.

Vedremo nel prosieguo se, come pare di intravedere, vi sarà una mutata sensibilità sul tema.

Lo scorso mese di dicembre ha giurato la prima praticante abilitata alla pratica sostitutiva.

La relativa disposizione (art. 41, comma 12 della legge professionale) è infatti applicabile ai tirocinanti iscritti dopo il 3 giugno 2016 che abbiano svolto un solo semestre di pratica, in forza di quanto previsto dall’art. 1, comma 2, del D.M. 70/2016. Ovviamente, nei prossimi mesi vi saranno sempre più abilitazioni di questo tipo, mentre la categoria dei praticanti abilitati a svolgere la pratica c.d. in proprio è destinata ad “estinguersi”.

Altra recente novità è quella della stipulazione della convenzione quadro tra CNF e la Conferenza Nazionale dei Direttori di Giurisprudenza e Scienze giuridiche riguardo alla possibilità per i laureandi in giurisprudenza in regola con lo svolgimento degli esami di profitto di anticipare un semestre di tirocinio, prevista dall’art. 41, comma 6, lett. d) della legge professionale.

Stiamo avviando in questi giorni dei contatti con la Facoltà di Giurisprudenza dell’Università di Verona al fine di predisporre e sottoscrivere la convenzione attuativa di tale convenzione quadro.

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SPORTELLO DEL CITTADINO

Per quanto riguarda lo Sportello del Cittadino, gli incontri tenuti con i cittadini da tutti i consiglieri, a rotazione, presso la nostra sede distaccata in Tribunale sono stati 67: in tutti i casi sono pervenute

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attestazioni di stima per il livello di accoglienza, comprensione e chiarezza da parte dei nostri Consiglieri.

RELAZIONI DEI COORDINATORI DELLE COMMISSIONI

Allego, oltre alle statistiche richiamate nella relazione, anche le relazioni dei coordinatori delle commissioni istituite dal COA, rivolgendo a tutti i colleghi che ne fanno parte, non solo consiglieri, un plauso per lo spirito di servizio, la collaborazione, l’impegno, cose che hanno contribuito spesso a rendere meno difficoltoso il lavoro all’interno degli Uffici Giudiziari e mantenuto alta l’immagine dell’avvocatura anche in settori non strettamente collegati alla nostra categoria!

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Va, inoltre, doverosamente fatto un ulteriore sincero ringraziamento a tutti i colleghi che hanno contribuito alla raccolta fondi per il sisma del 2016, fondi che abbiamo convogliato all’avvocatura picena come senz’altro avrete avuto modo di leggere tramite le nostre news.

Infine, un sincero augurio di buon lavoro a tutti Voi per un 2017 di rilancio ed un auspicio affinchè il nostro senso di appartenenza sia sempre più intenso!

Verona, 10 marzo 2017 Il Presidente

Alessandro Rigoli

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