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Perché occuparsi di imprenditorialità dei (neo)laureati?

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Academic year: 2022

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(1)

Università e skill nella seconda fase della globalizzazione

Tavola rotonda: L’imprenditorialità di studenti e laureati.

Quale ruolo per l’Università?

Francesco Ferrante Prorettore al job placement, agli spin off e alla creazione d’impresa

(2)

Perché occuparsi di imprenditorialità dei (neo)laureati?

Un Paese intrappolato?

Globalizzazione e skill : il capitale umano imprenditoriale conta sempre di più!

I fatti: la bassa incidenza dell’imprenditorialità tra i (neo)laureati (GEM + AlmaLaurea)

(3)

Quota di nuova attività imprenditoriale promossa da laureati

(Popolazione 18-65 anni coinvolta nella nascita di nuove imprese o nell’attività d’impresa fino a 42 mesi dalla nascita dell’impresa; GEM, 2012)

0 5 10 15 20 25 30 35 40 45 50

Italia Germania Regno Unito

(4)

Cosa ci dicono i dati AlmaLaurea

Secondo le indagini AlmaLaurea sulla condizione occupazionale dei laureati, la quota di laureati magistrali occupati che, a cinque anni dalla laurea, si dichiarano imprenditori non supera, nelle ultime rilevazioni, l’1,3%, con forti differenze per gruppo disciplinare

Le stesse indagini indicano che i laureati che hanno optato per la creazione di impresa sono più soddisfatti della media dei laureati e dei laureati che hanno scelto altre attività di lavoro autonomo (in una scala da 1 a 10, la soddisfazione sul lavoro è 8.4 a confronto con 7.5 dei dipendenti e 7.7 degli altri lavoratori autonomi)

N.B. I laureati imprenditori ritengono che la laurea sia meno efficace nello svolgimento del proprio lavoro rispetto alla media dei laureati

(5)

Indagine AlmaLaurea sulla condizione

occupazionale (laureati magistrali 2009 e 2010 a 5 anni dalla laurea)

Occupati distinti per condizione professionale (% di riga) 2010

Occupati distinti per condizione professionale (% di riga) 2009

imprenditori altro autonomo non autonomo imprenditori altro autonomo non autonomo

Agraria e veterinaria 4,4 23,0 72,5 5,2 24,7 69,4

Architettura 0,9 52,9 46,0 0,9 56,9 41,9

Chimico-farmaceutico 0,3 5,9 93,2 1,0 1,8 96,2

Economico-statistico 1,7 17,5 80,6 1,8 17,2 80,8

Educazione fisica 0,8 23,4 75,6 0,7 29,3 69,2

Geo-biologico 0,9 19,8 78,5 0,6 20,7 78,5

Giuridico 1,5 53,2 45,2 0,8 57,9 41,0

Ingegneria 0,8 12,2 86,6 1,0 12,5 86,1

Insegnamento 0,9 7,6 91,5 1,2 8,4 90,3

Letterario 1,8 14,7 83,5 1,6 14,3 83,9

Linguistico 0,8 8,2 90,7 0,9 10,1 88,7

Medico (prof. san.) 0,3 9,5 90,2 - 6,1 93,7

Politico-sociale 1,8 9,6 88,5 1,9 9,8 88,1

Psicologico 0,8 40,4 58,6 0,9 40,5 58,3

Scientifico 0,8 5,8 93,1 1,3 5,1 93,1

Totale* 1,3 19,2 79,4 1,3 19,9 78,5

(6)

Le motivazioni del sostegno

all’imprenditorialità dei laureati

Sostegno

all’occupazione/occupabilitàSostegno all’occupazione/occupabilità

Sostegno alla creazione d’impresa da parte dei

laureati

Sostegno alla creazione d’impresa da parte dei

laureati

Potenziamento della intreprenditorialità Potenziamento della

intreprenditorialità Sostegno al trasferimento di conoscenza

Sostegno al trasferimento di conoscenza

(7)

Indagine sull’imprenditorialità degli studenti/laureandi (2014)

Grado di coinvolgimento (%)

Laureandi che hanno avviato un’attività imprenditoriale dopo l’iscrizione all’università

1.8

Laureandi che hanno posto in essere azioni concrete volte ad avviare un’impresa 4.5

Laureandi che hanno rivelato una forte intenzione di diventare imprenditori (offerta potenziale di imprenditorialità dei neolaureati?)

27.1

Totale 33.2

(8)

Il ruolo delle università

Diagnosi: la globalizzazione e la IV rivoluzione industriale stanno accrescendo il ruolo della conoscenza codificata nelle attività d’impresa

Sintomi del cambiamento: il premo per l’istruzione terziaria sta aumentando per gli imprenditori relativamente ai non imprenditori

Occorre ridurre le barriere all’imprenditorialità potenziando le attività curriculari e non curriculari di educazione imprenditoriale secondo la logica delle contaminazione

(9)

L’imprenditorialità dei laureati/dottorati come strumento di trasferimento di

conoscenza

Il caso italiano e le difficoltà di un approccio di tipo “demand pull” al trasferimento di conoscenza

L’imprenditorialità dei laureati: una sintesi possibile tra approccio demand pull e technology push

(10)

I partecipanti alla tavola rotonda e il loro contributo

Antonio Davola - Storytelling di un’esperienza imprenditoriale di successo Gino Gandolfi - Cosa fanno e possono fare le università: il caso di Parma Marco Galvagno - La filosofia della contaminazione: l’esperienza di Catania Antonio Carta - Il punto di vista delle imprese

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