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X LEGISLATURA XIII SESSIONE STRAORDINARIA DELL'ASSEMBLEA LEGISLATIVARESOCONTO STENOGRAFICO N. 14Seduta di martedì 15 dicembre 2015Presidenza del Presidente Donatella PORZI

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X LEGISLATURA

XIII SESSIONE STRAORDINARIA DELL'ASSEMBLEA LEGISLATIVA RESOCONTO STENOGRAFICO N. 14

Seduta di martedì 15 dicembre 2015

Presidenza del Presidente Donatella PORZI INDI

del Vicepresidente Marco Vinicio GUASTICCHI

INDICE -QUESTION TIME (convocazione prot. n.7108 dell'11/12/2015)

Oggetto n.7 – Atto n. 236

Crisi dell’editoria umbra - caso del Giornale dell’Umbria – Monitoraggio di un settore in difficoltà e in profonda ristrutturazione con l’obiettivo di tutelare posti di lavoro e pluralismo dell’informazione – Intendimenti della G.R. al riguardo...5 Presidente...5,6,8 Smacchi...5,8 Paparelli, Assessore...6 Oggetto n.12 – Atto n. 253

Saba Parcheggi Italia S.p.A. - Intervenuto mutamento unilaterale del contratto di lavoro applicato ai dipendenti – Informazioni della G.R.

sulle prospettive strategiche e occupazionali della società – Intendimenti della Giunta medesima volti ad evitare una fase di grave difficoltà economica per numerose famiglie umbre …...8 Presidente...8-10 Leonelli...8,10 Paparelli, Assessore...9 Oggetto n.6 – Atto n. 235

Intendimenti della G.R. riguardo al futuro dei centri di riproduzione della fauna selvatica di San Vito, in provincia di Terni, e di Torre Certalta, in provincia di Perugia …...11 Presidente...11-13 Guasticchi...11,13

Cecchini, Assessore...12 Oggetto n.11 – Atto n. 247

Contrarietà espressa dalla Soprintendenza per i beni architettonici e paesaggistici dell’Umbria all’ampliamento della discarica Le Crete, in territorio del Comune di Orvieto – Informazioni della G.R. circa le ricadute sul Piano regionale di gestione dei rifiuti – Intendimenti della Giunta medesima perché vengano adottate soluzioni alternative a tale ampliamento …...13 Presidente...13-15 Nevi...13,15 Cecchini, Assessore...14 Oggetto n.14 – Atto n. 269

Intendimenti della G.R. a presidio del calendario venatorio per la stagione 2015/2016, con riferimento ad un suo supposto scostamento dalle previsioni di cui alla direttiva 2009/147/CE del Parlamento europeo e del Consiglio del 30/11/2009 e di cui al documento cosiddetto Key Concepts sul periodo di riproduzione e migrazione pre-nuziale delle specie di uccelli cacciabili nell’Unione europea …...16 Presidente...16,17 Fiorini...16,17 Cecchini, Assessore...16 Oggetto n.16 – Atto n. 293

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Iniziative adottate dalla G.R. perché venga attivata la fermata dei convogli ferroviari Frecciabianca nella stazione di Spoleto - Intendimenti della Giunta medesima perché vengano realizzati in Umbria, su linee esistenti, servizi ferroviari con convogli ETR di Trenitalia e Italo di NTV (Nuovo Trasporto Viaggiatori) …...18 Presidente...18,19 Ricci...18,19 Chianella, Assessore...18

Oggetto n.18 – Atto n. 295

Emergenza abitativa in Umbria – Necessità di sostegno solidale, concreto ed urgente a migliaia di famiglie in lista di attesa per l’assegnazione di alloggi a canone sociale – Conseguente supporto indiretto al settore dell’edilizia – Intendimenti della G.R. al riguardo …...20 Presidente...20 Carbonari...20,23 Chianella, Assessore...21

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INDICE -ORDINE DEL GIORNO DI SEDUTA (convocazione prot. n. 7161 del 9/12/2015 ) Oggetto n.1

Approvazione processi verbali di precedenti sedute

…...25

Oggetto n.2 Comunicazioni del Presidente dell'Assemblea legislativa…...25

Votazione iscrizione atto n. 297/bis...25

Votazione inserimento al 3° punto OdG atto n. 297/bis...25

Oggetto n.3 – Atto n. 186 Adozione di iniziative da parte della G.R. per risolvere il problema dell’inquinamento dei fiumi Marroggia, Clitunno, Timia e Teverone …...26

Presidente...26,27 Leonelli...26

Rometti...26

Votazione atto n. 186...27

Oggetto n.4 – Atto n. 185 Impegno dell’Assemblea legislativa all’inserimento nello Statuto regionale dei riferimenti a San Francesco d’Assisi Patrono d’Italia e San Benedetto da Norcia Patrono d’Europa …...27

Presidente...27,29-35,37-43 Ricci...27,38,42 Brega...29

Liberati...30,43 Smacchi...31,40 Mancini...32

Chiacchieroni...33

Rometti...34,41 Biancarelli...35

De Vincenzi...37

Solinas...41

Votazione atto n. 185...43

Oggetto n.123 – Atti nn. 297 e 297/bis Piano regionale dell’offerta formativa e della programmazione della rete scolastica in Umbria - anno scolastico 2016/2017 – Determinazioni …..43

Presidente...43,45 Solinas, Relatore...43

Votazione atti nn. 297 e 297/bis...38

Oggetto n.5 – Atto n. 266 Autorizzazione all’esercizio provvisorio del Bilancio di previsione per l’anno 2016 ...45

Presidente...45,46 Smacchi, Relatore...45

Votazione atto n. 266...46

Votazione dichiarazione d'urgenza...46

Oggetto n.6 – Atti nn. 32 e 32/bis Piano regionale dei trasporti 2014-2024 …...46

Presidente... ...47,53,56,63,67,69,70,75,78,80,85,88-100 Biancarelli...47,99 Ricci...54,94 Liberati...56,96 Squarta...63

Brega...67,69,88,97 Nevi...70

Rometti...75,78,80,98 Chiacchieroni...78

Smacchi...80

Chianella, Assessore...85

Leonelli...95

Mancini...97

Votazione emendamento n. 2...89

Votazione emendamento n. 3...89

Votazione emendamento n. 4...89

Votazione emendamento n. 5...90

OdG collegati: Oggetto n.124 – Atto n. 309 Piano regionale dei trasporti 2014/2024 - ex F.C.U. (Ferrovia Centrale Umbra) – Interventi di manutenzione straordinaria e strategie future …90 Presidente...90

Votazione atto n. 309...90 Oggetto n.125 – Atto n. 312

Miglioramento del percorso e dei tempi di percorrenza della corsa ferroviaria denominata

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Intercity Tacito, a beneficio dei cittadini e dei pendolari della città di Terni e dei territori locali e regionali – il treno come modalità di trasporto per eccellenza ai fini di uno sviluppo green - Iniziative

da adottarsi al riguardo da parte della G.R. …....90

Presidente...91

Votazione atto n. 312...91

Oggetto n.126 – Atto n. 313 Adozione di iniziative da parte della G.R. ai fini dell’inserimento – nel programma triennale di manutenzione straordinaria della viabilità ordinaria dell’Alto Tevere – della previsione di interventi sulla strada regionale 221 e sulle strade provinciali 103 e 100 …...91

Presidente...91-93 Mancini...91

Chianella, Assessore...92

Leonelli...92

Votazione atto n. 313...93

Oggetto n.127 – Atto n. 314 Sperequazioni, verificatesi in passato, nella ripartizione ai Comuni del fondo regionale dei trasporti – Adozione di interventi da parte della G.R. volti alla istituzione di un tavolo tecnico finalizzato alla rimodulazione della ripartizione medesima, nelle more della prevista indizione di una gara europea ...93

Presidente...93

Votazione atto n. 314...93

Oggetto n.128 – Atto n. 315 Conferma della priorità del raddoppio e potenziamento della tratta ferroviaria Orte- Falconara – previsto asse strategico, in variante, per le aree eugubino/gualdesi fino all’aeroporto internazionale di Perugia – effettuazione da parte della G.R. di uno studio di fattibilità come asse, non solo ferroviario, strategico per l’intera Umbria ...93

Presidente...94

Ricci...94

Votazione atto n. 315...94

Votazione atti nn. 32 e 32/bis...100

Votazione autorizzazione coordinamento formale testo...100

Sull'ordine dei lavori: Presidente...23-25,69.88,101 Squarta...23

Liberati...23,101 Ricci...24

Smacchi...40 Brega...69,88

Sospensioni...24,40,88

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X LEGISLATURA

XIII SESSIONE STRAORDINARIA DELL’ASSEMBLEA LEGISLATIVA - Presidenza del Presidente Porzi -

Consigliere Segretario Mancini La seduta inizia alle ore 10.25.

PRESIDENTE. Buongiorno. Apriamo la seduta del Question Time.

OGGETTO N. 7 – CRISI DELL’EDITORIA UMBRA - CASO DEL GIORNALE DELL’UMBRIA – MONITORAGGIO DI UN SETTORE IN DIFFICOLTA’ E IN PROFONDA RISTRUTTURAZIONE CON L’OBIETTIVO DI TUTELARE POSTI DI LAVORO E PLURALISMO DELL’INFORMAZIONE – INTENDIMENTI DELLA G.R. AL RIGUARDO – Atto numero: 236

Tipo Atto: Interrogazione Presentata da: Consr. Smacchi

PRESIDENTE. Il presentatore dell’interrogazione ha tre minuti per l’illustrazione complessiva. L’Assessore che risponde ha tre minuti e può esserci una replica, se il presentatore non ha consumato i tre minuti a sua disposizione. Questi tempi sono stringenti a causa delle riprese. Grazie.

La parola al Consigliere Smacchi.

Andrea SMACCHI (Gruppo Partito Democratico).

Grazie, Presidente. Un saluto ai colleghi e al pubblico presente oggi in Aula. Per restare nei tre minuti cercherò di leggere questa interrogazione che esamina un tema molto delicato che sta colpendo sia l’editoria sia le emittenti radiotelevisive locali.

La crisi che ha colpito l’economia italiana sta avendo conseguenze anche sull’editoria che mostra un notevole calo dei fatturati e una minore redditività con conseguenze sia a livello occupazionale che di qualità del servizio offerto. Le difficoltà economiche che coinvolgono le imprese stanno avendo conseguenze nei fatturati dei giornali legati alle pubblicità con un calo, dal 2014 al 2015, del 5,9 per cento per quanto riguarda quotidiani e periodici, meno 7 per cento per i quotidiani, meno 3,9 per cento per i settimanali, meno 4,2 per cento per i mensili. Secondo un rapporto della Federazione della stampa che fotografa l’andamento economico del settore per il triennio 2011-2013 si evidenzia, come dicevo, un calo costante dei fatturati, meno 2,1 per cento nel 2011, meno 9,9 per cento nel 2012, meno 11 per cento nel 2013. Le vendite dei quotidiani sono scese del 10 per cento nel 2013 e i ricavi pubblicitari del 19,4 per cento.

Al 2014 sono 1660 le persone rimaste senza lavoro in questo settore; anche in Umbria il settore dell’informazione è in grave difficoltà purtroppo, e in profondo cambiamento, andando incontro a nuovi assetti societari che potrebbero mettere a

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rischio il pluralismo dell’informazione della nostra regione. Si stima che i quattro quotidiani regionali abbiano perso nel giro di cinque anni circa diecimila copie vendute, passando dalle trenta alle ventimila. La crisi del sistema dell’informazione in Umbria riguarda però anche le emittenti locali e non può essere soltanto un problema dei lavoratori di questo settore, nonostante questi paghino il prezzo più grande in termini di perdita di posti di lavoro, di erosione di quote di salario e di precarietà dilagante; la questione riguarda quindi la democrazia e la partecipazione. Più nello specifico, termino Presidente, il Giornale dell’Umbria, quotidiano che conta una trentina di dipendenti tra giornalisti e poligrafici, è una delle testate della nostra regione soggetta a un profondo processo di cambiamento e ristrutturazione aziendale. I cambiamenti stanno mettendo a rischio la qualità dell’informazione e il corretto rapporto tra proprietà e dipendenti; ne è l’esempio il licenziamento di una decina di giornalisti che da anni collaboravano con la testata da varie città umbre.

Il Comitato di redazione ha denunciato il blocco della stampa del quotidiano regolarmente confezionato con una e-mail notturna da parte dell’editore; tale atteggiamento è allarmante e mette a rischio un clima di confronto costruttivo necessario in un momento di cambiamento e di organizzazione aziendale come quello che sta vivendo il quotidiano di via Monteneri. E’ in corso una ristrutturazione della testata con un incontro con le organizzazioni sindacali, il Consiglio di redazione e gli organismi della categoria al fine di monitorare questa fase di trasformazione.

Il 6 novembre i lavoratori hanno anche effettuato uno sciopero. Scopo di questa interrogazione è quindi quello di conoscere quali iniziative di propria competenza intende attivare la Giunta al fine di tutelare i posti di lavoro, il pluralismo dell’informazione e l’identità di una testata come il Giornale dell’Umbria che nel corso degli anni si è ritagliato un ruolo nel panorama umbro. Grazie.

PRESIDENTE. Grazie, Consigliere Smacchi. Per la risposta la parola all’Assessore Paparelli.

Fabio PAPARELLI (Vice Presidente e Assessore alla competitività delle imprese, Innovazione sistema produttivo, lavoro e formazione).

Grazie, Presidente. Ringrazio il Consigliere Smacchi in primo luogo per avere portato all’attenzione del Consiglio regionale un tema di grande importanza per la democrazia di questa regione e di questo Paese. Il complesso del settore dell’editoria, non solo in Umbria e non solo in Italia, sta attraversando una complessa fase di transizione per una serie convergente di fattori che possono essere riepilogati in sintesi nella crisi economica di questi anni, nel passaggio graduale, ma molto forte, all’editoria digitale, con una crescita esponenziale dei siti web e con una velocità ormai di avere notizie da parte dell’utente in maniera costante e in tempo reale, calo della raccolta pubblicitaria e l’avvento di nuove modalità di comunicazione;

ovviamente a questo poi si aggiungono nel caso di specie, come in altri casi di specie, anche scelte editoriali conseguenti al rischio di impresa che possono aggravare questo sistema che oggettivamente versa in queste condizioni. A queste condizioni può

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essere accomunato anche, come si fa riferimento nell’interrogazione, il sistema radiotelevisivo locale che registra evidenti segnali di difficoltà, una condizione che dunque è riferibile all’intero sistema della comunicazione locale.

Nel caso di specie del Giornale dell’Umbria, dopo la cessione della partecipazione della società Gruppo editoriale Umbria 1819 S.r.l. dal gruppo Colaiacovo alla nuova proprietà riferibile al signor Incarnato avvenuto lo scorso 27 agosto, la situazione è radicalmente cambiata in esito alla comunicazione dell’avvenuta cessazione di 11 collaborazioni intervenuta a fine ottobre. In esito a una richiesta formulata dal Comitato di redazione del Giornale dell’Umbria e dalla rappresentanza sindacale aziendale, con l’Associazione stampa umbra e la CGIL-SLC, è stato convocato lo scorso 10 novembre un incontro presso la Presidenza della Giunta regionale, relativo alla situazione del quotidiano, alla presenza dei rappresentanti delle suddette organizzazioni aziendali e di categoria. Le organizzazioni sindacali e dei lavoratori del Giornale dell’Umbria infatti avevano chiesto un incontro urgente alla Presidente Marini e al sottoscritto per rappresentare la grave situazione economica finanziaria della società che ha rilevato la proprietà del Giornale dell’Umbria e la mancanza di un piano industriale ed editoriale che potrebbe mettere in discussione la prospettiva di continuità. Durante l’incontro inoltre le rappresentanze sindacali e dei lavoratori a nome dei giornalisti e dei poligrafici, 26 dipendenti di cui 17 giornalisti per cui è attivo un contratto di solidarietà dallo scorso 14 dicembre 2014, quindi con la precedente proprietà, oltre a 9 poligrafici, hanno affermato il rischio di una messa in discussione della stessa sopravvivenza della testata giornalistica e dei posti di lavoro a essa collegati, configurandosi in tal modo la possibilità di un ulteriore depauperamento del sistema dell’informazione e dei livelli occupazionali di questo settore nella nostra regione.

Accanto a ciò, ulteriori preoccupazioni sono emerse in relazione al drastico calo delle copie vendute del giornale e al mancato decollo del progetto editoriale del giornale on-line, oltre al paventato rischio del venir meno dei contributi pubblici dell’editoria.

Questa situazione aveva portato, come ricordato nell’interrogazione, a uno sciopero con la mancata uscita del giornale in edicola lo scorso 7 novembre, cui il giorno dopo, domenica 8, ha fatto seguito un’ulteriore non uscita in edicola non dovuta in questo caso ai lavoratori e al Comitato di redazione. In sede di incontro, dove formalmente è stata messa a disposizione l’unità di crisi che la Giunta ha costituito per le crisi di azienda all’inizio del mese di settembre e in adempimento degli obiettivi del programma della Presidente della Regione, oltre a rinnovare la solidarietà già espressa nei giorni precedenti ai dipendenti e collaboratori del giornale, abbiamo manifestato la massima disponibilità, nei limiti delle competenze ovviamente della Regione, di attivare un confronto con la proprietà per verificare gli intendimenti rispetto allo sviluppo dell’attività editoriale più volte annunciata e alla tutela dei posti di lavoro. In quella sede è stato ribadito anche l’interesse della Regione, nel rispetto del pluralismo, a utilizzare ogni possibile supporto di tipo pubblico teso ad aiutare il sistema e a valorizzare il ruolo del sistema editoriale radiotelevisivo locale. E’ stato altresì rappresentato in quella sede l’interesse della Regione a favorire processi e

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percorsi che portino al rafforzamento del sistema regionale della comunicazione;

quindi sono azioni che stiamo monitorando e rappresenteremo strada facendo alla Commissione consiliare competente.

PRESIDENTE. Grazie, Assessore Paparelli. Per la replica, la parola al Consigliere Smacchi.

Andrea SMACCHI (Gruppo Partito Democratico).

Grazie, Presidente. Ringrazio l’Assessore, non avevo dubbi sulla sua sensibilità e sul fatto che vi fosse un impegno pressante e continuativo anche rispetto a questa azienda, che è un’azienda in crisi di fatto, da quello che emerge dalla relazione che l’Assessore ci ha fatto. Vorrei anche aggiungere due cose: il 18 dicembre inizierà l’aumento di capitale da parte di questa azienda che si concluderà il 14 gennaio, e il 4 dicembre i giornalisti e i poligrafici hanno sfiduciato il direttore, quindi la linea editoriale, perciò credo che dovremmo, anche da questo punto di vista, prestare particolare attenzione. Noi sappiamo bene che un sistema di informazione plurale è sinonimo di buona democrazia, è portatore di dibattito e tutela di ogni forma di espressione, sia di quella della maggioranza che di quella della minoranza, quindi io credo che su questo l’intera Assemblea legislativa e la Prima Commissione che ha competenza in materia, nei primi giorni di gennaio farà un’audizione anche con i rappresentanti della stampa e con l’Assessore, al fine di dare dei segnali importanti in questa direzione. Grazie.

PRESIDENTE. Grazie, Consigliere Smacchi.

Passiamo all’oggetto n. 12.

OGGETTO N. 12 – SABA PARCHEGGI ITALIA S.P.A. - INTERVENUTO MUTAMENTO UNILATERALE DEL CONTRATTO DI LAVORO APPLICATO AI DIPENDENTI – INFORMAZIONI DELLA G.R. SULLE PROSPETTIVE STRATEGICHE E OCCUPAZIONALI DELLA SOCIETA’ – INTENDIMENTI DELLA GIUNTA MEDESIMA VOLTI AD EVITARE UNA FASE DI GRAVE DIFFICOLTA’ ECONOMICA PER NUMEROSE FAMIGLIE UMBRE – Atto numero: 253

Tipo Atto: Interrogazione Presentata da: Consr. Leonelli

PRESIDENTE. Per l’illustrazione la parola al Consigliere Leonelli.

Giacomo Leonello LEONELLI (Presidente del Gruppo Partito Democratico).

Grazie, Presidente. Saba è oggi il proprietario del 72 per cento del capitale di Sipa, Società immobiliare parcheggi auto, costituita nel 1963, gestisce solo nella città di Perugia 6 parcheggi con 2100 posti auto, oltre ad altre aree adibite a parcometro e ad altri parcheggi nel territorio regionale, e oggi possiamo dire che dà lavoro a circa 50

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famiglie. Come dicevo prima, il 72 per cento oggi del capitale oggi è nelle mani di Saba Italia S.p.A., facente parte del gruppo Saba Infraestructuras con sede a Barcellona, e che appunto gestisce in Italia 70 parcheggi, compresi quelli della città di Assisi.

Il 19 novembre è stato proclamato lo sciopero dei dipendenti di Saba Italia S.p.A.

contro il mutamento delle condizioni contrattuali dei dipendenti stessi, che passano dal contratto di autonoleggio a quello del terziario; questo porta a una compressione dei diritti dei dipendenti, soprattutto rispetto al tema degli ammortizzatori sociali e chiaramente introduce invece elementi di flessibilità ben più marcati. Al di là del merito, che avviene attraverso un provvedimento unilaterale della società, quello che si percepisce con difficoltà è la strategia di medio lungo periodo della società e, in particolar modo, la strategia nel territorio regionale e in particolar modo ancora di più la strategia nella città capoluogo di Perugia, perché da questo punto di vista noi oggi vediamo, a fronte di una marcata campagna elettorale sul tema della ridefinizione del ruolo dei parcheggi pubblici e anche dell’abbassamento delle tariffe, così com’è stata portata avanti dalla Giunta comunale di Perugia sia oggi che in campagna elettorale, che questo non solo non avviene, anzi le tariffe sembrano aumentare; tra l’altro vediamo che le presenze nei parcheggi pubblici gestiti da Sipa a vista d’occhio sembrano in costante calo, in particolare in quello che è il parcheggio forse fiore all’occhiello per struttura e fruibilità della città capoluogo, questo è sempre più marcato, e quindi parlo del parcheggio del Mercato coperto, che peraltro il 19 novembre, per la prima volta, è stato chiuso, o meglio, non ci sono stati gli addetti al servizio proprio perché erano in sciopero. Ora ripeto, al di là del mutamento delle condizioni contrattuali, che sicuramente accende una criticità, il tema vero è che non si percepisce oggi la strategia di medio e lungo periodo con particolare ricaduta sul nostro territorio, per cui si interroga la Giunta regionale su quali siano le effettive prospettive strategiche e occupazionali di Saba Italia S.p.A. e quali azioni voglia intraprendere per evitare che numerose famiglie umbre possano entrare in una fase di grave difficoltà economica.

PRESIDENTE. Grazie, Consigliere Leonelli. La parola, per la risposta, all’Assessore Paparelli.

Fabio PAPARELLI (Vice Presidente e Assessore alla competitività delle imprese, innovazione sistema produttivo, lavoro e formazione).

Grazie, Presidente. Saba Italia opera nel settore dei parcheggi pubblici, come veniva ricordato, ma anche dei servizi integrati per la sosta a servizio della mobilità urbana;

azionista di riferimento è Saba Infraestructuras di Barcellona, una delle maggiori realtà europee nel settore della sosta, operante in cinque contesti internazionali con la gestione di oltre 150.000 posti auto. Saba Italia ha sviluppato una rete gestionale che la rende presente in 21 città tra cui, come citava il Consigliere Leonelli, Perugia e Assisi, oltre che altri importanti centri italiani da Venezia a Roma, che le consente di gestire 28.000 posti auto distribuiti tra centri storici, centri commerciali, quartieri

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fieristici, stazioni, aeroporti, porti, terminal bus e strutture ospedaliere. Saba Italia gestisce 13 strutture, 6 ad Assisi e 7 a Perugia, con un personale di circa 50 unità.

Circa lo sciopero dello scorso 19 novembre, oltre a esprimere la solidarietà necessaria rispetto alle istanze dei lavoratori, io debbo rappresentare al Consigliere e a questo consesso che non abbiamo ricevuto a tutt’oggi nessuna richiesta di intervento o di incontro che sia stata formalizzata, né da parte del sindacato, né da parte dell’azienda, rispetto a un possibile ruolo della Istituzione Regione nel contesto della vertenza in atto. Come sa il Consigliere Leonelli, in esito alla procedura approvata dalla Giunta sull’istituzione della unità di crisi, l’attivazione dell’unità di crisi può essere chiesta dai sindacati, dal Comune o dalla proprietà e non abbiamo alcuna richiesta di attivazione di procedura formale. La vertenza e il relativo sciopero ad oggi appaiono afferire temi di redazione industriale e contrattuali dell’azienda e sindacato, nell’ambito delle quali la Regione, se non c’è una richiesta di qualcuna delle parti, non può assumere un ruolo di carattere formale. Ad oggi, essendo tra l’altro l’azienda un soggetto multi-localizzato sul territorio nazionale, sarebbe necessaria un’attivazione di un livello nazionale attraverso le istituzioni preposte in questi casi, con la partecipazione delle Regioni interessate. Ricordo che alla vertenza non sono applicabili le previsioni di cui alla legge 12 giugno 1990 n. 146, relative allo sciopero dei servizi pubblici essenziali, poi modificata dalla legge 83/2000, che detta una disciplina specifica rispetto all’astensione dal lavoro nei servizi pubblici essenziali, prevedendo una specifica procedura da applicare in sede amministrativa di raffreddamento e conciliazione delle controversie e dei conflitti, di cui al comma 2, articolo 2 della suddetta legge 146.

In ogni caso la Giunta regionale e l’Assessorato allo Sviluppo economico hanno richiesto formalmente, a seguito della presentazione dell’interrogazione da parte del Consigliere Leonelli, informazioni circa la vertenza e le prospettive occupazionali di cui siamo in attesa di avere notizia, rimanendo a disposizione per attivare tutti gli strumenti, qualora ci vengano richiesti formalmente, previsti dalla legislazione regionale e da quella nazionale vigente.

PRESIDENTE. Grazie, Assessore Paparelli. Se vuole replicare, Consigliere Leonelli.

Giacomo Leonello LEONELLI (Presidente del Gruppo Partito Democratico).

Mi sembra di particolare interesse, o meglio di particolare rilevanza, la seconda parte dell’intervento dell’Assessore, quando appunto ci dice che abbiamo richiesto tutte le informazioni necessarie per monitorare questa vicenda che, ripeto, oggi non è sicuramente una di quelle situazioni che emerge in maniera critica e irreversibile.

La preoccupazione politica che poi ha mosso questa mozione e questa interrogazione è legata appunto a una verifica ed un monitoraggio costante delle prospettive che ad oggi rimangono molto, molto nebulose, sicuramente non per colpa della Regione che, come diceva giustamente l’Assessore Paparelli, può solo monitorare e poi eventualmente attivarsi ove la situazione gli viene portata sul tavolo. Grazie.

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PRESIDENTE. Grazie, Consigliere Leonelli.

Passiamo all’oggetto n. 6.

OGGETTO N. 6 – INTENDIMENTI DELLA G.R. RIGUARDO AL FUTURO DEI CENTRI DI RIPRODUZIONE DELLA FAUNA SELVATICA DI SAN VITO, IN PROVINCIA DI TERNI, E DI TORRE CERTALTA, IN PROVINCIA DI PERUGIA – Atto numero: 235

Tipo Atto: Interrogazione Presentata da: Consr. Guasticchi

PRESIDENTE. La parola al Vice Presidente Guasticchi per l’illustrazione.

Marco Vinicio GUASTICCHI (Gruppo Partito Democratico).

Grazie. Questa è un’interrogazione di notevole urgenza perché, come molti sanno, le Province avevano delle strutture importantissime che tuttora esistono e hanno animali in produzione, che sono il centro di riproduzione di Torre Certalta, il centro di San Vito e poi ci sono anche altri centri legati alla cultura ittica, come Sant’Arcangelo e Borgo Cerreto. Adesso amplio un attimo le tematiche specifiche perché l’urgenza di questa interrogazione è legata al fatto che questi centri di produzione ancora sono operativi, per cui l’aver spostato anche il personale in questi ultimi giorni, legato appunto alla vicenda delle Province che non ha probabilmente tenuto conto dell’emergenza di mantenere in vita quantomeno e per il momento determinarne poi il futuro, questi centri di produzione ittica e faunistica, che ad oggi hanno animali, per cui si ritrovano senza personale, con rischi oggettivi anche di vedere gli animali morire in tempi rapidi. Ma al di là di questo, si chiede un immediato intervento per stipulare una convenzione anche con le Province per consentire quantomeno di mantenere lo status quo; è necessario anche capire, in un’ottica futura, quale strategia la Regione può mettere in campo per far sì che questi centri di produzione ittica e faunistico-venatoria possano diventare centri di eccellenza e magari non lavorare sullo stesso piano di attività imprenditoriali similari cioè, tanto per essere chiari, questi centri non possono lavorare sulla quantità, devono lavorare sulla qualità, come la ricerca nel caso specifico di San Vito e Torre Certalta dei ceppi autoctoni di starne, lepri, pernici, cioè animali che nei decenni passati popolavano le nostre campagne. E’ necessario, quindi, capire il futuro di questi centri, oppure si decide di chiuderli e allora questa è anche una scelta, che personalmente non condivido assolutamente, o magari si può decidere di attivare altri rapporti o delle convenzioni con strutture come ATC, come associazioni venatorie.

E’ un tema che però ha una grandissima urgenza legata al fatto che questi animali ci sono, sono prodotti, io conosco bene questi centri, li ho visitati, a Torre Certalta c’è una produzione di lepri di grande qualità, ma le lepri sono animali delicatissimi per cui è necessaria una presenza costante degli operatori.

Quindi la mia interrogazione, Assessore, è legata al futuro di questi centri e alla gestione dell’immediato. Tra l’altro vorrei fare anche un’ulteriore aggiunta, se me lo

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consente, a questa interrogazione, chiedendo quale sarà il futuro dell’Azienda faunistico venatoria di Pietralunga, perché ritengo che centri di produzione e Azienda faunistico venatoria della Regione debbano essere gestiti in un unico pacchetto e non scorporate, perché questo con consentirebbe di vedere una strategia seria per il futuro di queste importanti strutture che noi come Regione abbiamo da tempo.

PRESIDENTE. Grazie, Consigliere Guasticchi. Prego, Assessore Cecchini, per la risposta.

Fernanda CECCHINI (Assessore alla qualità del territorio e del patrimonio agricolo, paesaggistico, ambientale dell’Umbria, cultura).

Come il Consigliere Guasticchi sa, il centro di Torre Certalta dal primo di dicembre, insieme alle funzioni della caccia, è tornato come competenza in Regione, mentre San Vito a San Venanzo era già di propria della Regione e gestito in convenzione regolata tra Regione, ATC e Agenzia per la forestazione. La stessa convenzione, peraltro, prevede un tavolo di confronto per individuare le modalità di gestione sia di San Vito, dal momento che la convenzione in essere scade il 31 dicembre, quindi c’è da lavorare per sottoscrivere una convenzione per il futuro, e tenendo conto del fatto che sarebbero arrivate anche le funzioni della Provincia, cioè sarebbero tornate le funzioni della caccia e di conseguenza anche la gestione di Torre Certalta. Naturalmente, in questi primi giorni c’è stato il passaggio delle funzioni e anche del personale; in primo luogo abbiamo tenuto conto della messa in sicurezza del personale, parte è transitato ed è ora collocato sotto il servizio Caccia e Pesca della Regione dell’Umbria con il dirigente che era già dirigente del servizio Caccia e Pesca, altre figure che in questa fase di trattative che la Regione ha portato avanti anche con la Provincia attraverso la concertazione sono transitate non sotto la Caccia e Pesca ma ad altri servizi, credo che adesso valuteremo attraverso convenzioni o comandi di restituire quell’agibilità e logistica perché i centri possano funzionare.

Ha detto bene, Consigliere, i due centri non possono essere un qualcosa di ripetitivo o che va a far competizioni ai centri privati, semplicemente l’obbligo delle Istituzioni è quello di garantire la qualità, anche attraverso l’impegno dell’Università, della ricerca, perché ci sia la difesa della fauna autoctona e perché questa sia messa nelle condizioni che appunto durante l’attività venatoria sia già abbastanza abituata a vivere il territorio e non preda della prima volpe che capita quando determinate selvaggine che siano lepri, fagiani o starne allevate magari in condizioni diverse, una volta immesse nel territorio, durano un giorno o poco più.

Questo senza dubbio il lavoro che stiamo facendo, quindi il tavolo già c’è, è previsto da quella convenzione. Analogamente anche per i centri ittiogenici lavoreremo per fare in modo che ci sia la continuità della produzione per garantire la qualità;

naturalmente bisognerà tenere conto di garantire questa funzione, la qualità e anche la compatibilità economica e finanziaria, quindi ci vorrà un accordo più avanzato sia col gli ATC che con i territori, perché le risorse siano messe a buon frutto.

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L’Azienda faunistica-venatoria di Pietralunga adesso ha riaperto, non faceva parte dell’interrogazione, credo di ricordare che ci fosse una procedura in atto di gara, di bando, per metterla nella disponibilità di chi vuole concorrere per gestirla; le procedure sono portate avanti dal servizio Patrimonio, sarà mia cura verificare se l’evidenza pubblica non ha portato alcun risultato e in che modo dare continuità, o meglio, lì forse c’è bisogno di migliorare una gestione che nel tempo era anche abbastanza florida, negli ultimi anni ha avuto delle problematiche sapendo che è una parte importante del patrimonio della Regione.

PRESIDENTE. Grazie, Assessore Cecchini. Prego, Consigliere Guasticchi, per la replica.

Marco Vinicio GUASTICCHI (Gruppo Partito Democratico).

Mi ritengo soddisfatto e mi auguro che poi avremo modo di approfondire l’argomento nel tempo con nuovi elementi.

PRESIDENTE. Ha chiesto di intervenire il Consigliere Squarta, ma non è prassi l’intervento durante il Question Time.

Passiamo all’oggetto n. 11.

OGGETTO N. 11 – CONTRARIETA’ ESPRESSA DALLA SOPRINTENDENZA PER I BENI ARCHITETTONICI E PAESAGGISTICI DELL’UMBRIA ALL’AMPLIAMENTO DELLA DISCARICA LE CRETE, IN TERRITORIO DEL COMUNE DI ORVIETO – INFORMAZIONI DELLA G.R. CIRCA LE RICADUTE SUL PIANO REGIONALE DI GESTIONE DEI RIFIUTI – INTENDIMENTI DELLA GIUNTA MEDESIMA PERCHÉ VENGANO ADOTTATE SOLUZIONI ALTERNATIVE A TALE AMPLIAMENTO – Atto numero: 247

Tipo Atto: Interrogazione Presentata da: Consr. Nevi

PRESIDENTE. La parola per l’illustrazione al Consigliere Nevi.

Raffaele NEVI (Presidente del Gruppo Forza Italia).

Grazie, Presidente. Noi ci saremmo aspettati tra l’altro che su questo la Presidente Marini avesse riferito nell’immediato in Consiglio regionale, ma siccome non è stato fatto abbiamo deciso di fare un’interrogazione perché, Assessore, lei lo sa bene perché come me viene dalla esperienza della precedente legislatura, il gruppo Forza Italia, l’intera opposizione è seriamente preoccupata e non da oggi, come appunto lei sa bene, della tenuta del nostro sistema di smaltimento rifiuti. Abbiamo più volte messo al centro del dibattito anche in quest’Aula la mancata chiusura del ciclo dei rifiuti e la folle scelta, anche se magari non esplicitamente detta, di portare tutto in discarica.

Abbiamo, in questi anni, riempito le discariche dell’Umbria a ritmi molto veloci, e avevamo detto già nelle ultime occasioni che bastava un granellino di sabbia

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nell’ingranaggio per far saltare tutto; io ho l’impressione che il granellino, neanche tanto granellino, sia arrivato, perché ci risulta, come abbiamo letto sulla stampa e come dichiarato da lei stessa alla stampa, che la Sovrintendenza beni architettonici e paesaggistici dell’Umbria avrebbe espresso parere contrario all’ampliamento di nove metri della discarica Le Crete di Orvieto, quindi fermo restando che ne potremmo essere anche felici perché per noi il conferimento in discarica è una cosa barbarica e medioevale che va interrotta nel più breve tempo possibile, però questo getta una preoccupazione fortissima sul sistema di smaltimento rifiuti e quindi chiediamo, alla luce di questo no pesantissimo della Sovrintendenza, quali iniziative intende porre in atto la Giunta regionale per fare in modo che l’Umbria non finisca come la Campania o altre Regioni in Italia in emergenza rifiuti, e soprattutto finalmente se ci dite, ma non solo a parole anche con i fatti, quali sono le opzioni alternative rispetto alle discariche, anche perché ci sono popolazioni, e quella di Orvieto è una di queste, che sono arcistufe di vedersi rimandare la decisione di come chiudere il ciclo e quindi, di fatto, vedersi mettere il proprio territorio a disposizione di tutto il territorio regionale.

Grazie.

PRESIDENTE. Grazie, Consigliere Nevi. La parola, per la risposta, all’Assessore Cecchini.

Fernanda CECCHINI (Assessore alla qualità del territorio e del patrimonio agricolo, paesaggistico, ambientale dell’Umbria, cultura).

Più che fare la fine della Campania, potremmo dire che invece la discarica di Orvieto nel tempo ha svolto un ruolo non solo di discarica a disposizione dell’Umbria, ma un ruolo solidaristico, se è vero che ha accolto rifiuti sia da Firenze che dalla Campania nel momento in cui il Governo nazionale ha richiesto con atti propri alla Regione una collaborazione con le Regioni che avevano delle difficoltà. Quindi è una discarica importante, è una discarica che l’aggiornamento stesso del Piano dei rifiuti che è stato approvato nel 2014 riconferma, assieme alla discarica di Borgo Giglione e di Belladanza, impianti strategici necessari al soddisfacimento dei fabbisogni dell’Umbria, sapendo che lo stesso Piano prevede la funzione delle discariche in modo residuale, così come ritengono le direttive europee volte al superamento delle discariche, e che in questi mesi, in queste settimane, la Giunta regionale sta lavorando anche attraverso incontri con gli ambiti, con i Sindaci, per fare in modo di accelerare questo processo arrivando alla costituzione di un unico ambito, mettendo a disposizione finanziamenti per ammodernare l’impiantistica necessaria al fabbisogno che c’è per la produzione anche di CDR, e quindi far sì che le discariche siano sempre più marginali. Stiamo lavorando in queste settimane, domani stesso c’è una riunione importante con i rappresentanti degli ambiti e con i Sindaci delle città più importanti, delle città che hanno la discarica, delle città che hanno ruolo sulla gestione dei rifiuti.

Tra l’altro, dalla progettualità presentata dal soggetto gestore, nel momento in cui ha presentato la richiesta di ampliamento del secondo calanco della discarica delle Crete, si evince anche una situazione abbastanza positiva perché dalla lettura del Piano,

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della loro progettualità, ne deriva un superamento della temuta possibilità che ci fosse stato bisogno anche che qualcuno chiedesse l’apertura del terzo calanco. Mi pare una cosa del tutto superata e questo è positivo nei confronti del territorio.

Mentre rispetto alla richiesta di ampliamento del secondo calanco e al parere negativo della Sovrintendenza gli Uffici, portando avanti il loro lavoro, hanno fatto istanza di remissione al Dipartimento per il coordinamento amministrativo della Presidenza del Consiglio dei Ministri perché riteniamo che ci siano le condizioni appunto per superare quel pronunciamento e, allo stesso tempo, sono in atto le formalità per attivare la Commissione per la valutazione ambientale, istituita ai sensi della legge 12 regionale, per entrare nel merito e valutare in che modo superare la contrarietà che le popolazioni, attraverso il voto del Consiglio comunale di Orvieto, hanno espresso.

Quindi lavoriamo sui due piani: da un lato, su quello più formale legato alla possibilità che il secondo calanco possa essere agibile e utilizzabile così come prevede il Piano dei rifiuti; invece per il resto riteniamo senza dubbio che ci sia bisogno di cambiare il passo per arrivare non al superamento, ma al ridimensionamento dell’uso delle discariche e quindi portare avanti quel processo previsto dal Piano regionale dei rifiuti vigente.

PRESIDENTE. Grazie, Assessore Cecchini. Prego, Consigliere Nevi, per la replica.

Raffaele NEVI (Presidente del Gruppo Forza Italia).

Assessore, non mi posso ritenere soddisfatto perché le parole che lei ha detto qui le sentiamo da anni e anni, e a fronte di questa notizia che ci dà, che gli Uffici hanno fatto istanza di revisione per superare il nodo della Sovrintendenza, non ci dice se il no fosse confermato, cosa succederebbe e soprattutto quale sarebbe l’alternativa che una Regione seria dovrebbe avere assolutamente a portata di mano, invece mi pare che si continui su questo argomento a navigare a vista, la navigazione a vista può portare problemi molto, molto seri, speriamo di essere smentiti dai fatti, però la situazione dei rifiuti in Umbria mi pare che non faccia un passo in avanti rispetto a quello che ci dicevamo anche cinque, sei, sette, dieci anni fa. Quindi dalla sua risposta, se possibile, ne usciamo ancora più preoccupati e ribadiamo l’assoluta necessità di costruire un piano alternativo in tempi rapidi, perché la società stessa parla di tre o quattro mesi di tempo, oltre i quali non ci sarebbero i tempi tecnici per fare in modo che ci sia l’ampliamento e quindi di avere un sistema di smaltimento in sicurezza.

Queste tempistiche vedo che lei non le ha citate, non so se è stata una dimenticanza oppure preferite evitare di parlare di tempi così stretti, ma se questa è la situazione noi siamo invece molto preoccupati. Grazie.

PRESIDENTE. Grazie, Consigliere Nevi.

Passiamo all’oggetto n. 14.

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OGGETTO N. 14 – INTENDIMENTI DELLA G.R. A PRESIDIO DEL CALENDARIO VENATORIO PER LA STAGIONE 2015/2016, CON RIFERIMENTO AD UN SUO SUPPOSTO SCOSTAMENTO DALLE PREVISIONI DI CUI ALLA DIRETTIVA 2009/147/CE DEL PARLAMENTO EUROPEO E DEL CONSIGLIO DEL 30/11/2009 E DI CUI AL DOCUMENTO COSIDDETTO KEY CONCEPTS SUL PERIODO DI RIPRODUZIONE E MIGRAZIONE PRE- NUZIALE DELLE SPECIE DI UCCELLI CACCIABILI NELL’UNIONE EUROPEA – Atto numero: 269

Tipo Atto: Interrogazione Presentata da: Consr. Fiorini

PRESIDENTE. Per l’illustrazione la parola al Consigliere Fiorini.

Emanuele FIORINI (Gruppo Lega Nord Umbria - Salvini - Lega Umbria).

Grazie, Presidente. Il quadro normativo di riferimento in materia venatoria è costituito a livello di normativa comunitaria dalla direttiva del Parlamento europeo e dal Consiglio 2009/147, che attribuisce agli Stati membri il compito di provvedere a che le specie cui si applica la legislazione sulla caccia non siano cacciate durante il periodo della nidificazione e né in quello della riproduzione.

Il documento, concetti fondamentali, individua per ogni specie cacciabile e in relazione agli stati membri le date di inizio e di durata della riproduzione, ma la guida alla disciplina della caccia UE, in particolare ai punti 2, 7, e 10, consente che le date della stagione venatoria regionali siano diverse da quelle previste dal documento sui concetti fondamentali stabilito a livello nazionale, se è possibile dimostrare, ricorrendo a dati scientifici e tecnici, che nella regione interessata alla nidificazione termina prima o la migrazione di ritorno inizi più tardi; a tale proposito la letteratura scientifica italiana stabilisce che la migrazione delle tre specie, tordo bottaccio, cesena e beccaccia, avviene dopo il 31 gennaio in Umbria. La Magistratura amministrativa italiana, Tar e Consiglio di Stato, ha ritenuto legittimo l’operato delle Regioni italiane che nello stabilire i propri calendari venatori si sono avvalse della facoltà loro attribuita dalla Guida della disciplina della caccia UE.

Perciò chiedo alla Giunta regionale e all’Assessore Cecchini di avere chiarimenti rispetto alle iniziative e azioni che intende adottare in favore del calendario venatorio regionale previsto per la stagione 2015/2016. Grazie.

PRESIDENTE. Grazie, Consigliere Fiorini. Per la risposta, prego, Assessore Cecchini.

Fernanda CECCHINI (Assessore alla qualità del territorio e del patrimonio agricolo, paesaggistico, ambientale dell’Umbria, cultura).

Come ben saprà il Consigliere, quando a marzo o aprile abbiamo approvato il calendario venatorio, abbiamo previsto le chiusure per il tordo bottaccio, la cesena e la beccaccia al 30 di gennaio, così come avevamo fatto l’anno scorso, pur sapendo che il Ministero avrebbe eccepito, utilizzando quelle norme della direttiva europea che

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l’hanno portato l’anno scorso, di fatto, a commissariare quelle Regioni che avevano queste tre specie come chiusura alla fine di gennaio. Abbiamo riproposto comunque la chiusura al 30 di gennaio perché noi l’anno scorso abbiamo impugnato quell’atto che il Governo aveva portato avanti, o meglio, sostenuto le azioni che le associazioni venatorie hanno portato avanti nei confronti del Governo con le motivazioni e le argomentazioni che ci vedono come Regione; assieme l’anno scorso eravamo sette regioni, quest’anno mi sfugge, forse siamo qualcuna di meno, non tutte le Regioni sono uguali e in ogni caso tra le altre cose l’Europa ci chiede che laddove si va non in conformità magari con tutti gli altri, l’importante è avere quei dati tecnici scientifici sicuri che dimostrano che determinati tipi di popolazioni sono abbondanti o, meglio, che determinati tipi di popolazione venatoria hanno periodi di nidificazione diversi da quelli fin qui riportati.

Tra l’altro, ad esempio, con la beccaccia ci sono stati interventi di inanellamento, sono state seguite, e le nostre beccacce se ne vanno qualcuna anche a marzo, neanche a febbraio. La conseguenza è che noi l’anno scorso abbiamo, di fronte al Ministero dell’Agricoltura e dell’Ambiente, portato questa argomentazione, che avremmo fatto, così come dice la direttiva europea, portato alla chiusura al 20 gennaio di queste tre specie, nel momento in cui altri Paesi europei che hanno stesse caratteristiche di clima e stesse caratteristiche di territorio hanno messo nei loro calendari la stessa chiusura;

ci risulta che ancora oggi, non solo l’anno scorso, la Spagna e la Francia chiudono la seconda decade di febbraio, qualcuna anche oltre, addirittura la Grecia la terza decade di marzo. Al Governo avevamo chiesto che non avevamo niente in contrario a rispettare le direttive dell’Europa, laddove l’Europa pretende da tutti gli Stati membri la stessa cosa e non solo per l’Italia. Detto questo, quest’anno abbiamo riproposto il calendario venatorio con chiusura al 30 gennaio, a ottobre il Governo ci ha comunicato l’intenzione di lavorare a un documento da condividere per far sì che fosse anticipata la chiusura, si sono svolte due riunioni tecniche al Ministero presso la Conferenza Stato-Regioni, l’ultima l’11 dicembre, e nell’ultima seduta i rappresentanti delle Regioni, e quindi la Regione dell’Umbria, ha messo a disposizione del Ministero tutti quei dati scientifici, quegli atti, quei numeri in nostro possesso per far sì che il Governo magari si faccia autorizzare dalla Commissione europea un accordo diverso da quello che fin qui stava cercando di portare avanti con le Regioni, che si basi soprattutto non tanto sul fatto di a prescindere dire vogliamo chiudere il 30 gennaio, ma entrando nel merito delle motivazioni per cui alcune Regioni rispetto ad altre fanno questa scelta nella consapevolezza di rispettare sia le norme ma, prima di tutto, anche le specie di cui parliamo.

PRESIDENTE. Grazie, Assessore Cecchini. La parola al Consigliere Fiorini per la replica.

Emanuele FIORINI (Gruppo Lega Nord Umbria - Salvini - Lega Umbria).

Ringrazio l’Assessore Cecchini e mi ritengo abbastanza soddisfatto. Grazie.

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PRESIDENTE. Grazie, Consigliere Fiorini.

Passiamo all’oggetto n. 16.

OGGETTO N. 16 – INIZIATIVE ADOTTATE DALLA G.R. PERCHÉ VENGA ATTIVATA LA FERMATA DEI CONVOGLI FERROVIARI FRECCIABIANCA NELLA STAZIONE DI SPOLETO - INTENDIMENTI DELLA GIUNTA MEDESIMA PERCHÉ VENGANO REALIZZATI IN UMBRIA, SU LINEE ESISTENTI, SERVIZI FERROVIARI CON CONVOGLI ETR DI TRENITALIA E ITALO DI NTV (NUOVO TRASPORTO VIAGGIATORI) – Atto numero: 293 Tipo Atto: Interrogazione

Presentata da: Consr. Ricci

PRESIDENTE. La parola, per l’illustrazione, al Consigliere Ricci.

Claudio RICCI (Presidente del Gruppo Ricci Presidente).

Grazie, signor Presidente dell’Assemblea legislativa. Tale interrogazione afferisce in maniera armonica dal punto di vista dei concetti alla mozione n. 231, che rimane comunque nelle proposizioni dell’Assemblea legislativa; mi riferisco, signori Consiglieri regionali, al treno Frecciabianca che nella stazione di Spoleto transita, rallenta, ma non ferma. L’Assemblea legislativa aveva già sollecitato l’attivazione di tale servizio e quindi l’interrogazione è tesa, signori Consiglieri regionali, a conoscere se è stata attivata da parte della Giunta regionale dell’Umbria un’azione incisiva verso Trenitalia, affinché questo importante servizio per la città di Spoleto sul piano del trasporto pubblico locale, ma anche nelle afferenze per la valorizzazione culturale e turistica, possa determinarsi.

Più in generale, l’oggetto dell’interrogazione vuole conoscere se, per quanto attiene ai servizi cosiddetti “a mercato”, la Giunta regionale intende sollecitare non solo Trenitalia per quanto attiene ai servizi Frecciabianca e Frecciargento, ma anche NTV, Nuovo trasporto viaggiatori, per quanto attiene alla possibilità che Italo possa fruire anche della rete attuale ferroviaria dell’Umbria, come gli ETR, con i convogli ferroviari Frecciabianca e Frecciargento. Noi riteniamo che la Regione Umbria debba farsi promotrice di un’azione anche per mettere insieme non solo le proprie risorse, ma anche quelle delle associazioni collegate al commercio, allo sviluppo economico e alle fondazioni, affinché in Umbria vi siano più convogli ferroviari a media velocità, cioè a 180 km/h, che possano connettere la nostra regione con il sistema più complessivo di alta velocità ferroviaria, perché questo noi riteniamo è essenziale per lo sviluppo socio-economico della nostra regione. Grazie.

PRESIDENTE. Grazie, Consigliere Ricci. Prego, Assessore Chianella.

Giuseppe CHIANELLA (Assessore alle infrastrutture, ai trasporti, alla riqualificazione urbana e valorizzazione delle città).

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Ringrazio il Consigliere Ricci. In relazione alla sua interrogazione, in merito al primo quesito posto, l’Amministrazione regionale, la Giunta regionale si è attivata, ha chiesto quindi a Trenitalia l’ipotesi sostenuta nella mozione che il Consigliere Ricci ricordava, e leggo testualmente la risposta del dottor Soprano rispetto a questo:

“A riguardo va innanzitutto considerato che i treni Frecciabianca rientrano tra i servizi a mercato, non essendo oggetto di alcun corrispettivo pubblico, e si sostengono esclusivamente con i ricavi da traffico, pertanto la relativa programmazione si fonda su valutazioni di carattere commerciale finalizzate a garantirne la sostenibilità economica. Sulla base di tali valutazioni, nello specifico, le imprese ferroviarie individuano sia le relazioni da servire che le fermate da assegnare, legate principalmente ai volumi di traffico espressi da ciascun bacino.

Dalle rilevazioni effettuate anche di recente, proprio aderendo all’analoga richiesta avanzata dalla stessa Regione, risulta che la stazione di Spoleto esprime un volume di traffico di media-lunga percorrenza limitato per ciascuno dei sei Intercity che effettuano fermate, infatti si registrano oggi mediamente meno di 14 passeggeri in salita e discesa nella cittadina umbra. Questi livelli di traffico non consentono purtroppo di prevedere la fermata dei collegamenti Frecciabianca, in ogni caso continueremo a monitorare la situazione per verificare nei prossimi mesi eventuali modificazioni dei volumi che giustifichino l’adeguamento dell’offerta”.

Sul secondo quesito, invece, in generale, come intende raccordarsi con Trenitalia rispetto alla questione, in generale la Giunta regionale intende e ha già avviato interlocuzioni con Trenitalia e questo anzi, sottolineo, rappresenta un elemento prioritario citato anche nel Piano regionale dei trasporti a calendarizzato esattamente nella giornata odierna in questo Consiglio, un’azione sul versante del rinnovo del materiale rotabile per i servizi regionali veloci, che collegano l’Umbria con Roma, Firenze e Ancona. L’intervento intende scongiurare il rischio di una progressiva espulsione dei treni utilizzati dai nostri pendolari per i collegamenti verso Roma e verso Firenze, a seguito del progressivo incremento del traffico di alta velocità sulla linea direttissima Roma-Firenze, ricordo che sono circa cento coppie di treni, l’ipotesi prevista è quella di coinvolgere anche Regione Marche e Regione Toscana in una operazione complessiva di rinnovo del materiale rotabile, puntando sull’acquisizione di treni per il trasporto regionale in grado di circolare sulla rete AV con velocità appunto anche di 180 km/h. Non escludiamo, e quindi aderiamo a questa sollecitazione, la possibilità di sottoporre al Governo centrale, e lo faremo, l’operazione come forma di compensazione a favore di territori come l’Umbria che altrimenti sarebbero, nelle more della realizzazione della stazione Medioetruria, totalmente esclusi se non addirittura penalizzati dalla rete AV.

PRESIDENTE. Grazie, Assessore Chianella. Prego, Consigliere Ricci, per la replica.

Claudio RICCI (Presidente del Gruppo Ricci Presidente).

Grazie, signor Presidente dell’Assemblea legislativa. Utilizzo il minuto che mi rimane a disposizione rispetto ai tre complessivi per ringraziare la Giunta regionale

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dell’impegno che sta attivando, in particolare per connettere l’Umbria ai convogli e ai sistemi ferroviari a media velocità, cioè a 180 km/h, ricordando come sarebbero necessari per il trasporto pubblico passeggeri almeno 18 convogli ferroviari aggiuntivi, ma anche sottolineando che la risposta di Soprano non è soddisfacente perché Trenitalia, signori Consiglieri regionali, è una società con stretta valenza pubblica e quindi non può considerarsi esclusivo il servizio a mercato, ma poi tutte le analisi che risultano in letteratura parlano di “domanda potenziale”; la domanda potenziale di trasporto si trasforma in reale solo quando il servizio viene attivato, e quindi Soprano dovrebbe attivare il servizio, sperimentarlo per alcuni mesi, e solo in quel momento potrebbe, dal punto di vista analitico, esprimersi se quel servizio ha davvero i passeggeri che complessivamente si accingono a utilizzare il nuovo servizio che viene posto all’attenzione del così chiamato “mercato”. Quindi mi auguro che Soprano possa rivedere tale situazione e noi ci faremo portatori di una iniziativa alla stazione di Spoleto, come centrodestra e liste civiche, perché il Frecciabianca deve fermare nella stazione di Spoleto. Grazie.

PRESIDENTE. Grazie, Consigliere Ricci.

Passiamo all’oggetto n. 18.

OGGETTO N. 18 – EMERGENZA ABITATIVA IN UMBRIA – NECESSITÀ DI SOSTEGNO SOLIDALE, CONCRETO ED URGENTE A MIGLIAIA DI FAMIGLIE IN LISTA DI ATTESA PER L’ASSEGNAZIONE DI ALLOGGI A CANONE SOCIALE – CONSEGUENTE SUPPORTO INDIRETTO AL SETTORE DELL’EDILIZIA – INTENDIMENTI DELLA G.R. AL RIGUARDO – Atto numero:

295

Tipo Atto: Interrogazione Presentata da: Consr. Carbonari

PRESIDENTE. La parola al Consigliere Carbonari per l’illustrazione.

Maria Grazia CARBONARI (Gruppo Movimento 5 stelle - Beppe Grillo.it).

Grazie, Presidente. Considerato che le famiglie in Umbria in attesa di assegnazione di alloggio di edilizia residenziale pubblica sono circa cinquemila, che nel 2014 la precedente Giunta Marini ha assegnato all’ATER un finanziamento di oltre 5 milioni di euro per l’acquisto di unità immobiliari nei Comuni umbri a maggiore tensione abitativa, che circa 5 milioni, poco meno, sono stati già utilizzati per l’acquisto di 46 unità abitative da adibire a questo scopo, che anche l’ex Assessore Stefano Vinti dichiarò che per recuperare alloggi la Giunta avrebbe ulteriormente investito in manutenzione e acquisto di altre unità abitative.

Considerato inoltre che il settore dell’edilizia in Umbria ha subito una crisi fortissima in termini di numero di imprese operanti nel settore delle costruzioni, che sono diminuite di circa mille unità, tra il 2013 e il 2014, e anche in termini di compravendite effettuate c’è una forte flessione, che secondo il rapporto di giugno 2015 sull’economia

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regionale dell’Umbria della Banca d’Italia il calo ha interessato in particolare delle società di persone e ditte individuali, quindi piccole realtà, e tra il 2013 e il 2014 è proseguita anche l’uscita dal mercato degli operatori specialmente quelli di piccole dimensioni.

Che il settore delle costruzioni sempre in Umbria ha subito un forte calo anche dei prestiti da parte delle banche e delle società finanziarie, che è quello che ha subito il maggiore calo in termini di occupati sempre in termini percentuali, e che in questo momento il valore e l’offerta degli immobili, di nuovi alloggi, sicuramente risente di questa flessione della domanda, per cui sarebbe possibile fare degli acquisti a prezzi contenuti e contemporaneamente dare un piccolo sostegno a queste imprese che si trovano quasi alla canna del gas, quelle che ci sono rimaste perché parecchie sono uscite dal mercato.

Tenuto conto di tutto ciò, si interroga la Giunta regionale per conoscere le iniziative che intende concretamente intraprendere di fronte a questa situazione delle migliaia di famiglie che sono in lista di attesa per l’assegnazione di questi alloggi, in particolare comunicando se la Giunta stia valutando urgente l’acquisto di ulteriori unità abitative da destinare ad alloggi di edilizia residenziale, garantendo quindi al contempo il tamponamento della grave situazione socio-abitativa, unitamente allo stimolo indiretto del settore edilizia in Umbria, con conseguenti benefici sia appunto per le famiglie che sono in attesa, sia per il settore delle piccole imprese che operano in questo mercato e degli occupati sempre di questo settore.

Nell’ipotesi auspicabile affermativa volesse appunto investire ulteriori risorse per l’acquisto di queste unità, se intende investire mediante un aumento del debito regionale, sfruttando anche dei tassi d’interesse che in questo momento sono abbastanza buoni, oppure intende chiedere un ulteriore aiuto al Governo. Grazie.

PRESIDENTE. Grazie, Consigliere Carbonari. Per la risposta la parola all’Assessore Chianella.

Giuseppe CHIANELLA (Assessore alle infrastrutture, ai trasporti, alla riqualificazione urbana e valorizzazione delle città).

Grazie, Consigliere Carbonari. Intanto, in relazione alle prime considerazioni dell’interrogazione, si sottolinea che per inquadrare il tema occorre mettere in evidenza che il trasferimento delle risorse ex Gescal, storicamente destinate all’edilizia residenziale pubblica, si è interrotto dai primi anni duemila con la firma di accordi di programmi inerenti alla edilizia sovvenzionata e all’edilizia agevolata. Con le risorse trasferite con tali accordi di programma è stato possibile, sulla base di quanto stabilito dalla legge regionale 23/2003, attivare due piani triennali, il 2004-2006 e il 2008-2010, per mezzo dei quali sono stati realizzati 442 alloggi da cedere a canone sociale per un impegno finanziario pari a circa 60 milioni di euro. La mancanza di ulteriori risorse non ha consentito di promuovere nuovi piani triennali; con le risorse residuali del bilancio regionale, nel corso degli ultimi due anni, sono stati attivati due interventi piuttosto significativi: il primo ha riguardato l’acquisto sul libero mercato

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di alloggi ubicati nei comuni ad alta tensione abitativa da destinare all’edilizia residenziale pubblica, che ha consentito di acquisire al patrimonio dell’ATER regionale 46 alloggi, con un impegno finanziario appunto di oltre 5 milioni di euro, il secondo intervento ha riguardato la formazione di un programma di manutenzione straordinaria di alloggi pubblici che consente di recuperare 166 alloggi ad oggi non utilizzati a causa del cattivo stato di manutenzione, con un impegno finanziario di circa 3,4 milioni di euro a carico del bilancio regionale.

Infine è in corso di perfezionamento il programma di manutenzione straordinaria finanziato dallo Stato, che consentirà di recuperare 292 alloggi con un impegno finanziario complessivo di circa 6,3 milioni di euro; tali risorse saranno disponibili su più annualità. E’ da mettere in evidenza che, sempre a cura dell’ATER regionale, sono stati attuati interventi per la riqualificazione sotto il profilo energetico, a valere sulle risorse POR FERS 2007-2014, asse energia. Per quanto riguarda le considerazioni che riguardano la crisi del mercato immobiliare in Umbria, nonché le criticità che hanno investito le imprese costruttrici, che conosciamo benissimo, è da mettere in evidenza che si stanno concludendo le procedure inerenti all’assegnazione di contributi per l’acquisto della prima casa; su questo versante, sempre nel corso degli ultimi due anni, sono stati emanati cinque bandi destinati a giovani coppie, famiglie costituite da una sola persona e famiglie monoparentali. Poiché è ancora in corso la liquidazione dei contributi assegnati, è possibile fornire soltanto valori stimati alla movimentazione attuata con i provvedimenti citati: si prevedono circa 232 alloggi in acquisto per circa 6,5 milioni di contributi a valere sul bilancio regionale; sono stati emanati anche cinque bandi per l’assegnazione di contributi per il sostegno all’affitto a favore di famiglie disagiate, conduttrici di alloggi in locazione a canone concordato, che hanno consentito di mitigare il disagio delle famiglie assegnatarie di contributi da una parte, e le difficoltà della proprietà che si impegna a non procedere allo sfratto, evitando quindi di incrementare la domanda di alloggi pubblici.

Poiché è ancora in corso la liquidazione dei contributi assegnati, è possibile fornire soltanto valori stimati dalla movimentazione attuata con i provvedimenti citati; si prevedono circa 90 beneficiari per circa 600.000 euro di contributi a valere sul bilancio regionale da erogare nel prossimo triennio.

In conclusione, è necessario sottolineare che con risorse assolutamente esigue la Giunta regionale ha attuato una serie di interventi diversificati rispetto alla platea dei beneficiari che ha permesso da un lato di soddisfare, sebbene non completamente, il bisogno dell’abitazione, il mercato, le imprese in difficoltà che vengono ampiamente coinvolte anche per gli interventi di manutenzione da proprietà privata.

Per quanto attiene invece ai quesiti posti alla Giunta regionale, se la stessa stia valutando l’urgente acquisto di ulteriori unità abitative, l’attuale situazione finanziaria del bilancio regionale non consente di intraprendere iniziative in merito, in quanto le risorse disponibili si esauriranno con i procedimenti in corso di completamento; soltanto a conclusione di tale attività potrà essere valutata l’entità di eventuali economie di stanziamento derivanti da revoca di contributi assegnati.

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Quanto alla capacità di indebitamento ulteriore della Regione Umbria, appare evidente che non è possibile al momento fornire informazioni.

PRESIDENTE. Grazie, Assessore Chianella. Prego, Consigliere Carbonari. Mi raccomando il tempo perché siamo andati tutti fuori.

Maria Grazia CARBONARI (Gruppo Movimento 5 stelle - Beppe Grillo.it).

Sarò velocissima. Ricordo che da poco questo Consiglio ha votato la proposta di legge sull’assestamento per investire 7,5 milioni per l’acquisto, spero che non sia così, ma forse di una cattedrale nel deserto, 7,5 milioni, lì ci siamo indebitati, mentre qua per cercare di dare una risposta a cinquemila famiglie che sono in lista di attesa, ma forse saranno anche di più sono convinta, i soldi non si trovano; mi sembra che il discorso sia un po’ sempre quello, ecco vorrei ricordarvi che i soldi qualche volta si possono trovare. Grazie.

PRESIDENTE. Grazie, Consigliere Carbonari.

La parola adesso va al Consigliere Squarta.

Marco SQUARTA (Presidente del Gruppo Fratelli d’Italia - Alleanza Nazionale).

Siccome è la seconda volta che non viene risposto a una mia interrogazione che ritengo importante, chiedo che venga messa la prossima volta come prima Question Time, perché non è un’interrogazione qualunque come tutte le altre del resto, ma parliamo di una notizia apparsa sui giornali per la quale sembra che la Regione, tramite fondi nazionali, ma sempre la Regione, spenda 500 euro al giorno per il mantenimento nella REMS di Luigi Chiatti, mostro di Foligno che vi ricordo ha ucciso due bambini, io ho fatto un’interrogazione per capire se è vero che vengono utilizzati e spesi 500 euro al giorno per il mantenimento di questo soggetto, mi risulta che ce ne siano altre sei, per un totale di 1,5 milione di euro l’anno, è la seconda volta che non mi viene data risposta, quindi chiedo che venga messa al primo posto del Question Time nella prossima seduta, perché altrimenti continuerò ogni volta a proporla.

PRESIDENTE. Grazie, Consigliere Squarta. Mi permetto soltanto di dirle che conosce i motivi per i quali l’Assessore Barberini non è riuscito a raggiungerci in tempo; sarà sicuramente nostra cura mettere la sua interrogazione al primo punto per quanto riguarda l’ordine del giorno della prossima seduta di Question Time.

Il Consigliere Liberati mi ha chiesto la parola, dopodiché concludiamo questa sessione.

Andrea LIBERATI (Presidente del Gruppo Movimento 5 stelle - Beppe Grillo.it).

Sarò veloce, soltanto per chiedere che i cittadini di Nocera Umbra vengano ascoltati quanto prima da questo Consiglio, considerando che ogni anno si ripete questa buffonata, da diciotto anni, per la quale delle persone lavoratrici, lavoratori, precari eccetera, devono sottoporsi a questa elemosina, a questo trattamento da parte del

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Consiglio regionale e della Giunta, perché si arriva sempre alla fine. Quindi chiedo ufficialmente che vengano ascoltati, così com’è stato fatto per altri. Grazie.

PRESIDENTE. Grazie, Consigliere Liberati. Mi dispiace ma non si può applaudire, non è per togliere spazio al Consigliere. Sanno benissimo i lavoratori di Valtopina e di Nocera che c’è stato già un incontro al quale non hanno partecipato in forma assembleare, ma i loro rappresentanti con esponente della Giunta, sanno anche come stanno procedendo le cose, in questo momento è in Aula l’Assessore Bartolini che era disponibile a dare delle informazioni.

A questo punto sospendo la sessione di Question Time per poi riprendere la sessione ordinaria e valuteremo come procedere con i presenti, ai quali diremo quali sono le possibilità di interloquire, anche con una rappresentanza della Giunta ed eventualmente alcuni Consiglieri. Grazie.

Prego, Consigliere Ricci.

Claudio RICCI (Presidente del Gruppo Ricci Presidente).

Grazie, signor Presidente dell’Assemblea legislativa. Volevo ringraziare il Consigliere Andrea Liberati e comunicare ai signori Consiglieri regionali che il gruppo di centrodestra Lista Civica ha presentato una mozione sul tema citato dal Consigliere Andrea Liberati che potrebbe essere oggetto di una prossima deliberazione in Assemblea legislativa, proprio tesa a trovare una soluzione per queste persone che, anche per esperienza mia pregressa amministrativa, hanno svolto nel quadro degli interventi post sisma 1997 e successivi un ottimo lavoro amministrativo istituzionale, che credo abbia anche qualificato gli interventi umbri che sono stati di gente qualità dal punto di vista del restauro architettonico e statico, ma anche credo eseguiti con una incisiva velocità che ha determinato un modello Umbria nella ricostruzione.

Queste sono risorse importanti per le nostre pubbliche Amministrazioni e credo che tale tema debba essere oggetto di una deliberazione mi auguro, e ne sono certo, unitaria della stessa Assemblea legislativa. Grazie.

PRESIDENTE. Ripeto che l’incontro con una rappresentanza dei lavoratori e i sindacati è stato già fatto, lo abbiamo fatto una ventina di giorni fa. E’ qui presente l’Assessore Bartolini con il quale potete tranquillamente parlare, che sta predisponendo, vi aspetta nella saletta così possiamo procedere a questa forma di incontro.

Intanto chiudiamo la sessione di Question Time, tra un quarto d’ora ci rivediamo qui in Aula. Grazie.

La seduta è sospesa alle ore 11.35 e riprende alle ore 12.15.

- Presidenza del Presidente Porzi - Consigliere Segretario Mancini

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