• Non ci sono risultati.

Interruzione volontaria di gravidanza in Emilia-Romagna nel 2017

N/A
N/A
Protected

Academic year: 2022

Condividi "Interruzione volontaria di gravidanza in Emilia-Romagna nel 2017"

Copied!
4
0
0

Testo completo

(1)

Assessorato politiche per la salute

Interruzione volontaria di gravidanza in Emilia-Romagna nel 2017

N

OTA DI SINTESI

Ottobre 2018

(2)
(3)

Il numero di Interruzioni Volontarie di Gravidanza effettuate in regione nel 2017 è pari a 7.130, numero più basso di interventi annuali registrato in Emilia-Romagna dall’inizio della rilevazione (1980). Il dato, in calo rispetto all’anno precedente (-7%), conferma il trend in riduzione che ha caratterizzato gli ultimi anni (a partire dal 2004, in cui erano state registrate 11.839 IVG).

Prosegue il decremento delle IVG effettuate da donne residenti in regione (6.321):

rispetto all’anno precedente diminuiscono sia gli interventi a carico delle residenti con cittadinanza italiana (3.679, 247 casi in meno del 2016), sia quelli a carico delle donne residenti con cittadinanza straniera (2.642, 223 casi in meno del 2016).

Contemporaneamente cala il numero di IVG effettuate da donne non residenti in regione (809 in totale, 88 casi in meno rispetto all’anno precedente).

Negli ultimi tredici anni, grazie al calo degli interventi e in parte, fino al 2010, alla concomitante crescita della popolazione femminile in età feconda residente in regione, il tasso di abortività regionale (IVG di residenti per 1000 donne residenti in età 15-49) è passato dal 10.4‰ nel 2004 al 6.9‰ nel 2017. Inoltre, sebbene sempre più elevato di quello della popolazione italiana (15,7‰ versus 4,9‰), anche il tasso di abortività della popolazione straniera, risulta in netto calo nel corso degli anni analizzati (era 40.4‰ nel 2003).

Si conferma il ruolo centrale del Consultorio familiare nell’assistenza al percorso IVG e come luogo della certificazione (71,0% tra le residenti), in aumento rispetto al 2016; la scelta del consultorio prevale nettamente fra le cittadine straniere (80,7%) e negli ultimi anni è diventato sempre più un punto di riferimento anche per le donne italiane (nel 2017 le certificazioni effettuate in consultorio riguardano il 64,0% delle IVG effettuate da italiane, erano il 47,4% nel 2005).

L’analisi delle caratteristiche socio-demografiche delle donne residenti in regione che hanno fatto ricorso all’IVG nel 2017 evidenzia che:

• la distribuzione per classi di età rimane abbastanza stabile, con la maggioranza dei casi concentrati nelle classi 25-29 anni (20,5%), 30-34 anni (23,4%) e 35-39 anni (21,2%);

• il 55,5% delle donne risulta nubile, il 38,6% coniugata, il 5,9% è separata, divorziata o vedova; il 64,1% delle donne risulta avere almeno un figlio;

• il 40,3% delle donne ha una scolarità bassa (5,2% licenza elementare o nessun titolo e 35,1% diploma di scuola media inferiore), il 46,5% ha un diploma di scuola media superiore e le laureate sono il 13,2%;

(4)

• il 53,1% delle donne risulta occupata, il 16,8% casalinga, il 20,7% disoccupata o in cerca di prima occupazione (dato decisamente più elevato rispetto all’8% di non occupate tra le residenti che hanno partorito nello stesso anno – dato CedAP 2017).

Relativamente al tipo di intervento, si conferma il prevalente utilizzo dell’isterosuzione (60,2%), anche se in calo, a favore di un ulteriore aumento del ricorso al trattamento farmacologico (RU486), che riguarda 2.104 casi (29,5% del totale).

Tra le donne che usufruiscono della metodica farmacologica si riscontra una maggior prevalenza di cittadine italiane (64%) sebbene nel corso degli anni il dato indichi un accesso sempre maggiore a tale metodica anche da parte della popolazione straniera (nel 2008 le italiane erano il 78.3%).

Rispetto all’IVG farmacologica, nel 2017 si osserva un esito di mancato/incompleto aborto in 92 casi (4,4% dei casi di IVG medica - in calo rispetto agli anni precedenti), seguito nella quasi totalità dei casi da revisione di cavità; le complicanze si riscontrano nel 1,8% dei casi, riferibili per lo più a condizioni di lieve entità.

Nel corso del 2017 tutte le Aziende della regione hanno proseguito l’implementazione delle buone pratiche raccolte e descritte nel documento: "Il miglioramento dei contesti organizzativi nella prevenzione delle IVG nelle donne straniere: proposte di buone prassi"

visibile nella sezione "Servizi offerti/Documenti regionali" del sito www.saperidoc.it/consultori-famigliari

Proseguono gli interventi di educazione alla sessualità nelle scuole da parte degli Spazi Giovani consultoriali. Tutti i progetti sono stati inseriti nel Piano Regionale della Prevenzione 2015-2018 (DGR 771/2015), al fine di garantire un migliore governo e monitoraggio locale. Nell’anno scolastico 2016/2017 i progetti offerti hanno coinvolto 43.812 adolescenti, pari al 18,9% della popolazione target (residenti 14-19 anni).

In data 06/11/2017 è stata approvata la delibera di giunta n. 1722 “Indicazioni operative alle Aziende sanitarie per la preservazione della fertilità e la promozione della salute sessuale, relazionale e riproduttiva degli adolescenti e giovani adulti”, con relativa circolare esplicativa n. 12 del 15 dicembre 2017, per rafforzare gli obiettivi della preservazione della fertilità femminile e maschile e del benessere sessuale, relazionale e riproduttivo delle/degli adolescenti e giovani adulte/i, potenziando e valorizzando le attività dei servizi consultoriali.

Riferimenti

Documenti correlati

Gli operatori del Consultorio Familiare accolgono la donna, anche minorenne, che richiede l’interruzione volontaria della gravidanza (IVG), fornendo tutte le informazioni

SETTORE SERVIZI FINANZIARI UNITA’ OPERATIVA PATRIMONIO E SERVIZI CIMITERIALI Approvato con Deliberazione del Consiglio Comunale n. In caso di nati morti non viene redatto l’atto

Questa pronuncia risulta particolarmente significativa, dunque, non solo per l’indubbio punto di ap- prodo che conduce a espungere dall’ordinamento la figura di reato

Documento clinico operativo per l’attuazione del Protocollo per l’Interruzione Volontaria di Gravidanza farmacologica (DGR 827/2020) Linee d’indirizzo della Regione Toscana

IL secondo passaggio è portare il referto delle urine da un qualsiasi medico (medico di base, ginecologo …) chiedendogli il certificato d gravidanza.. Se non hai un medico di

Una volta in possesso della documentazione necessaria, può presentarsi in uno dei nostri Presidi Ospedalieri Vimercate o Carate Brianza per iniziare il percorso di

Una volta in possesso della documentazione necessaria, può presentarsi in uno dei nostri Presidi Ospedalieri Vimercate , Carate Brianza o Desio per iniziare il percorso di

 L’offerta del corso di accompagnamento alla nascita ha fortemente risentito delle restrizioni adottate per il contenimento della pandemia; fra le donne che hanno seguito un corso,