GINO E MIMI
FAVOLA IN PEOSA E MUSICA
,PER BAMBINI
F>
A R O
IvE
DI
TESTI
MUSICA
DI
LUIGI SALINA
L'
AZIONE È DIVISA IN TRE QUADRI
BOLOGNA
STAB. TIP. ZAMORANI E ALBERTAZZI Piazza Calderini 6 (PalazzoLoup)
1898
GINO E MIMI
FAVOLA IN PROSA E MUSICA
,PER, BAMBINI
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IvE
DI
OORIITITA TESTI
MUSICA
DI
LUIGI SALINA
L'
AZIONE È DIVISA IN TRE QUADRI
BOLOGNA
STAB. TIP. ZA
MORA
NI E ALBERTAZZI Piazza Calderini6(PalazzoLoup)]898
PEESONAGGI
GINO
ì> fratello e sorella, Affli di
MIMI
)SANDRO
e)
> Operai
GHITA
)L'OMETTINO DEL BOSCO LA FATA NINON
Coro degli Angioletti
Bimbi
trasformati dallaFata
in pasticciniCostumi su disegno del Prof. Alfonso Goldini
Proprietà letteraria.
Diritti eli
rappresentazione
riservati.PRIMO QUADRO
->cx-
SCENA PRIMA
Una povera casetta da operai
—
Gino sta facendodellescope; Mimiintreccia della paglia
—
All'alzarsi della tela cantano'.In
mezzo
aun
bosco tuttoprofumato
Dianemoni
. violette e mille fioriC'è un
castello credutoabbandonato Che
had'or
lemura
nell'interno e fuori.È
il regno diuna
biancaFata
bella,Che ha
gli occhi risplendenti più del sole.
Che
rapida e fulgentecome
stellaVa
per ilmondo
: così dicon le fole!È
laBefana
questaFata
biancaChe
per le nere gole dei camini S'arrampica
nel buio emai
si stanca, Felice della gioia dei piccini.GlNO. La canzoncina che c'insegnò la
mamma
è bella,ma
la bianca Fata con noi si fa molto desiderare.
E
quelle poche volte che viene ci porta...MlMÌ. (interrompendo) Poco o nulla.
Un
arancio, due caramelle o un burattino di carta.... da due al soldo.4
GlNO. E dire che il giorno della festa della Befana quando ho messa la scarpa sotto il camino mi sono tanto rac- comandato per un cavallo.... di legno, sai.
MlMÌ.
E
io mi contentavo di una bambola piccina piccina così (mostra un dito). Pazienza se non diceva babbo emamma,
glielo avrei insegnato io e glielo avrei ben fatto imparare!!(Continuanoper unpoco in silenzio il lavoro).
GlNO. (sbadigliando) Mimi, ho fame.
MlMÌ. Anch'io.
GlNO. E la
mamma
non torna, e anche quando verrà, forse non porterà nulla.MlMÌ. Gino, ancora non abbiamo detto la nostra preghiera:
diciamola: chissà che non venga esaudita.
GlNO. Hai ragione; e se la
mamma
tornasse dalla signora Rita con una bella fetta di panettone?!...MlMÌ
Coli'uva secca in mezzo....GlNO
0MlMÌ
(inginocchiandosi).Nostro
Signor, che 1' universo reggi,
A
noi volgi lo sguardo e noi consola:Con un
tuocenno
solo,una
parola Questi meschiniavran pane
e lavor.Tu
cheT
erbe produci agli agnelletti,
Che
delverme
ti curi e degl'insetti,Che un
calcio nido doni agli augelletti, Esaudisci la prece, obuon
Signor!(Sirialzano eriprendono illavoro)
GiXO. All' aria un po'le scope.
E
tu butta via quella paglia e giochiamo. La Befana non mi ha portato il cavallo che le domandai,ma
io giocherò al cavallo lo stesso.Salta a cavalcioni della scopa) E tu fa'altrettanto, Mimi.
o
(Mimi prende un'altra scopa e corrono aITimpazzalaper la camera).
Gino
e Mimi.Hop!
hop!hop!
Corri, corri, cavallino;Hop!
hop!hop!
Sei la gioia del bambino.Tu
veloce al par del ventoTu
ne vai per monti e valli,
E
nel coreun
gran contentoScende
all'agii cavalier.Hop!
hop!hop!
Corri, corri, cavallino;Hop!
hop!hop!
Sei la gioia del bambino.Tu
di polveun
nugol bianco Via sollevi pelcammino
,
E
lo spron nel tuo bel fianco Caccia l'agii cavalier.SCENA SECONDA
{Sopraggiunge la mamma, che, indignata, nel vederli giocare anzi che lavorare, canta:
)
Ghita. Così
dunque,
signorini, Dime
gioco vi prendete.E
in talmodo
i pasticciniGuadagnar
dame
volete?Mentre
ilbabbo
, poveretto,Sulla
vanga
s'affatica,E
lamamma
giù dal lettoScende appena
spunta il dì.
E
la spola lesta lestaVia
fa scorrer pel telaio,Perchè almen
nei dì di festaPane
abbiate voi piccini,
In sollazzi voi perdete
li bel
tempo
prezioso!Ah,
cosi piùnon
avrete Dellamamma
ilgrande amor.
Gino
e Mimì.Mamma buona,
De'tuoi bimbiVia perdona
Il grave error.
(Ghi.ta seria e accigliataprende da un tavolo uncestinoe lo presentii, ai bambini).
Ghita.
Le
belle fragoleche
il solmatura.
Che
rosse occhieggiano fra laverdura Su
via correte presto a pigliar!I rami a cogliere nel bosco andater
E
seun
bel fascio voi ne portateForse
lamamma
perdonerà.Gino
eMimi.Mamma,
il tuo giustosdegno
Il core ne addolora,
A' tuoi piccini il
pegno Concedi
delperdon
!Un
bacio sol cidona
,
Poi lieti partiremo ,
E quando V Ave suona
A
te ritornerem.Mamma,
addio (partono, tenendosiper mano).7
SCENA TERZA
(Sisenteinternamente uno stornello: èSandro che torna dal lavoro).
Sandro.
Fior di frumento, Io canto nel lavor damane
a sera,E
il lavoromi dà pane
e contento.Fiorin fiorello,
Quando
daicampi
torno con lavanga La mia
casetta vai piùd'un
castello.(Entra, appoggiandosulla spalla la vanga).
GHITA.
Come
sei allegro, Sandro!SANDRO.
Ho
fatto una buona settimana e ho portato a casa pane, vino e salame. Via, accendi un bel fuoco, metti su il paiuolo e cuoci un po' di minestra. Questa sera faremo un buon pranzetto. Dove sono Gino e Mimi?GlIITA. Gino doveva finire una scopa, Mimi intrecciare un fascetto di paglia, e quando io sono tornata di fuori avevano fatto ben poco e si perdevano a giocare al cavallo. E io per castigo li ho mandati al bosco a rac- coglier le fragole e a far legna.
SANDRO
(spaventato). Al bosco, poveri piccini!GlIITA.
Ma
perchè tanta paura? Prima di sera saranno di ritorno.Sandro. Là
in fondo del boscoTra
il verde ed i fioriC'è un
piccolo chioscoChe ha un
forno vicin.8
Là
dentro consiglio Vi tengon le fate;Più grave
periglio Pei bimbinon
v'è.Adesca
i piccini.Li butta nel forno.
Ne
fa pasticciniLa
fata Ninon.Sandro
eGhita
(a due).Son
forse a quest'ora Smarriti nel bosco:È vano
il ritornoAttender
di lor!(partono correndo)
.
FINE DEL PRIMO QUADRO.
SECONDO QUADRO
SCENA PRIMA
(Nel bosco
—
Gino eMimi s'inoltrano,guardandosi attorno paurosi).Bruna
la notte scende Suicampi,
i fior, la terra,La
nebbiaun
velo stendeChe
a noi fa sorda guerra.Nel
nido appollaiati Già stanno gli uccelletti Di noi più fortunatiChe
l'erbeavrem
per letti.MlMÌ. Gino, ho paura. Chefaranno orail babboe la
mamma?
GlNO. Chissà che non ci vengano a cercare.
MlMÌ. E se non ci troveranno? Dovremo rimanere qui tutta la notte? Gino, corriamo via: io sento amuovere: forse qualche brutta bestiaccia.
GlNO. No, è il vento che scuote le foglie degli alberi.
MlMÌ. Perchè mai abbiamo disobbedito alla
mamma?
Adesso non citroveremmoquicosìsoli,perdutiinmezzoalbosco.GlNO. Intanto riposiamoci: chissà che qualcheduno non venga ad insegnarci la strada e non possiamo tornare a casa.
MlMÌ. La nostrapovera
mamma
adesso saràlà sola epiangerà.IO
SCENA SECONDA
(EsceVOmettine* del bosco, cantando).
Cantali gli augelli da
mane
a seraTra
i foltirami
liete canzoni,È
il canto loro dolce preghiera, Inno di grazia al Creator!Al
caldo bacio del sol nascente, Schiudonsi millevaghe
corolle,E
l'aria intorno si fa olente D'acriprofumi
d'erbette e fior!GlNO. Coraggio, Mimi, c'è qualcuno.
MlMÌ.Andiamogli incontro.
OMETTINO.
Che fate qua, piccini?Tutto tace, Tutto è pace,
Il silenzio più
profondo È
nelmondo;
Del riposo
suonò
1'oraE
nel bosco sieteancora?
Gino
e Mimi. Smarritaabbiam
la via;Ti
muovi
acompassione
,
Abbi
la cortesia Rimettici incammin.
OMETTINO. Non
è possibile, bambini miei, la strada è molto lontana.GlNO.
E
allora come faremo?MlMÌ. E se verranno Torso o il lupo?
OMETTINO.
Nò Torso nè il lupo verranno, credetemi.11
Gino.
Ma
tu chi sei?Omettino.
Di questo bosco son principino, Del vastomondo
sdegno i tesori.Canto
d'augelli all'Omettino, Fiori, farfalle, fan lieto il cor.MlMÌ. BuonOmettino,credi proprio chenon verrannonèl'orso nè il lupo?
OMETTINO.
No,dellaFata Ninonpiuttosto dovete aver paura;quella Fatacheattira conle carezze i bimbiperduti nel bosco, e quando li ha con lei, li butta nel forno e li
cambiainpasticcini:
ma
io v'insegneròun mezzoperchè non vi succeda questa disgrazia.Quando
laFata
i lacciVi
tenderà sicura,Nessun
di voi la scacci,
Nè
mostri aver paura;Ma
allor che più vicina Incontro a voi ne viene,E
con dolce vocinaVi
parla, v'intrattiene, Gettatela nel fornoChe
innanzi vi vedrete,
E
allor presto dintorno Tutto si cangerà!!!Gino
e Mimì.Oh,
grazie sieno reseA
teche
haibuono
il cuore,A
te che pietà prese Di sìgrande
dolor.OMETTINO. Dunque a rivederci; niente paura, dormite tran- quilli, non c'è letto più soffice di quello che offre il
bosco; vi canteranno la ninna-nanna gli usignuoli na- scosti negli alberi.
lì
GlNO. Addio, Omettine. Sei tanto buono, vuoi tanto bene ai bambini...
A
te un bacio per ricompensa del bene che ci hai fatto (salta al collodell'Ometlinoe lobacia.Losalutano conlamanofinchélo vedonosparire fra gli alberi cantando).
Omettìno.
« Bell'usignuolo che alla bianca luna
» Innalzi
dolcemente
i tuoi gorgheggi,»
Già
l'aria della sera è fatta bruna.» Trilla la tua canzone, usignoletto!
» Il canto al cielo eleva il cardellino,
» Il passero, l'allodola, il fringuello,
»
Fra
tanti il re tu sei, bell'augellino,» Trilla la tua
canzone
usignoletto!(*) ».GlNO.Quel bravoebuon Omettinomihafattoandarvia lapaura.
MlMÌ. Potrebbero adesso venire tutte le Fate del mondo, io
me
ne rido.GlNO. Sonocuriosodivedere questabellaFatachecuoceibam-
bininelfornocomefossero tante ciambelle,etidicoioche le farò passare la voglia di farciquesto bruttoscherzo.
MlMÌ. E se saltasse fuori il Nano che hail palazzo incantato dovesigirasempreenonsitrovamailaportaper uscire?
GlNO. Quel bel palazzo fatto di vetro grosso grosso come un macigno, e che alla sera, quando s'accendono i lumi, splende tanto da dover chiudere gli occhi?...
(Tacionoun poco).
MlMÌ.
E
il babbo e lamamma?
Poveretti,chissàquantocam- mineranno per trovarci!GlNO. Mimi, ho sonno! Questo sasso ci farà da guanciale.
(Sisiedono in terra appoggiandosi a unsasso).
La
notte è già calata, Sichiudon
gli occhi alsonno
,
Anche
questa giornata Inun
balen fuggì.(*) Iversivirgolatisi omettono.
13
Signor, la
buona
notteVoi
date a noi bambini,Vengan
dal ciel a frotte Gli angeli a noi vegliar.Sul
babbo
e lamammina Bianche
dispieghili l'ali,E
tutti domattina Ci trovi lieti il sol!(Chiudonogli occhie s'addormentano)
.
(Siapre lascena in fondo, dove sono disposti gli angeli sopra une scalinatainun lembodi cielo pienodi luce.
—
Alcunidegli angeli possono fare corona ai due bambiniaddormentati).Gli Angeli.
Siam
bianchi angioletti Venuti dal cielo,Noi
siamo gli eletti Del nostro Signor.Le
nubi leggiereVaganti
gli spaziImmensi,
le sfereChe
Iddio creò,Son
stabildimora
Di noi angioletti,
Che
siamo gli eletti Del nostro Signor.Allor che il piccino Sul breve lettino
Al
sonnoabbandona
Il suo corpicciol.
14
Un
bacioponiamo
Sul ricciolo biondoE d'un
gaiomondo
Ei sogna i tesor.(S'inginocchiano)
.
(Siode internamente la ninna-nanna colla qualeG/iitaèsolitaaddor- mentare isuoi bambini, che la risentono insogno).
Ghita.
Fate
la ninna-nanna Miei teneri piccini,
Veglia la
mamma
al letto De' suoi cari bambini.Alior che stanca al
sonno
Reclinerà la testa,Scenda
dal cieloun
angeloE
intorno a voi sia festa.«
E
allorche
domattina» Il sol vi avrà svegliato
»
Non
vi sarà più l'angelo,»
La mamma
avrete a lato;»
Ancora
al letticciolo» Lieta sorriderà,
»
E
i teneri suoi baci» Sul volto vi darà ».
(Riprendono ilcantogli angeli).
Gli Angeli.
Le
vostre pàlpebreSon
già piegate,Nel
dolce sonnoBimbi
sognate.FINE DEL SECONDO QUADRO.
TERZO QUADRO
SCENA PRIMA
(Nelbosco.
— È
l'alba e VOmettino canta fra glialberi).Il
nuovo
sole.Il cielo ascende
,
Di calda luce Tutto l'accende;
Dai fior, dagli astri, Dalla natura
Tutta, s'eleva Festosa e
pura
Mistica prece, Inno
d'amore
Riconoscente Al Creatore.E
VOmettino
Gaio riprendeL'opre
nel boscoChe
lieto il rende,
16
E
canta anch'egliA
tutteTore L'inno
di grazieAl
Creatore.GlNO. (fregandosigli occhi) Oh, come ho dormito bene! Mimi»
sei sveglia?
MlMÌ. Sì, Gino, buon giorno.
GlNO.
Oh
bello, bello! Guarda quellacasa, èdella FataNinon certamente.MlMÌ. Ora che è spanta la nebbia, che bel sole, che bella giornata, che aria buona qui nel bosco!
Gino.
Brucando van
nel pratoLe
tenere agnellette,
Neil' aria
han
già lanciato Festoso il lor beh! beh!Mimi. Contenta, il suol raspando, Saltella la gallina,
Le
ali starnazzandoGrida
coco-dè!4A due) C0C0-dè!
Beh!
beh! beh! beh!«
Cantando
il passerino»
Vola
diramo
inramo,
»
Risponde
il cardellino»
E
fanno insiem ci-ci! » Allegri ilgran
concertoUdiam
degli animai,Che
intonano all'aperto Gli allegri canti lor.Beh!
beh! beh!Coco-dè, coco-dè! Ci, ci, ci, ci!
17
MlMÌ. (battendo ternani) Gino, guarda quante margherite! Co- gliamone
(Sichinano a raccoglierne).
GlNO.
E
adesso che cosa faremo?MlMÌ. Iofaròunabellacorona, etu unmazzettodiquesti fiori
.
(Mentrei bambiniraccolgono lemargherite, appare laFata).
SCENA SECONDA
La
Fata. Bambini, nella reggia Venite della FataChe
splende di brillanti D'oro e di perle ornata,
Alberi scintillanti Di strenne voi vedrete,
E
i canti melodiosi Dei cherubini udrete.(Sorridendo).Buon giorno, Gino; buon giorno, Mimi.Vedete, so anche ilvostronome:io conoscotuttii bambinievoglio loro tanto bene. Venite in casa; vi darò tanti confetti quanti ne vorrete, e poi v'insegnerò la strada per tor- nare a casa.
Gino
e Mimi. Grazie.Fata. Se non volete mangiare ora,venitequi a vedere ilmio forno dove si cuociono notte e giorno ciambelle, paste, zuccherini, delle montagne di dolci alte così (faun gran gesto).
GlNO. Volontieri.
FATA. Datemi la mano, uno di qua e imo di là.
18
SCENA TERZA
{Appena sulla 'porta del forno Gino e Mimi, rimasti unpo'indietro, spingono la Fata nel forno; poco dopo ne esce uno sciamedi bimbi che, saltando, gridano, battono le maniecantano).
La
Fata è nel forno;Già
rotto è 1' incanto,Noi
lieti ritornoA
casa farem.Là
il babbo, lamamma,
Parenti ed amici
Ne
attendon festosi, Ridenti e felici.Nel
bosco sicuri Il piedemoviamo A
giorno sì fausto Allegri inneggiam.Un
BAMBINO.Ma
chi ci ha liberati di là?GlNO
(facendosi innanzi). Io, Gino, e Mimi, la mia sorellina:ma
il merito non è tutto nostro.UN
BAMBINO. Di chi ancora?GlNO. Del buon Omettino del bosco che c'insegnòlamaniera di salvarci dai lacci dellaFata, e di salvare voi insieme.
Eccolo! (EsceVOmettino e tutti glisifanno incontro)
.
TUTTI. Evviva T Omettino! Evviva Gino e Mimi!!
OMETTINO
(a Gino e Mimi).Una
buona nuova debbo darvi.Incontrai poco fa il vostro babbo e la vostra
mamma,
che mi chiesero di voi: io li ho rassicurati e presto saranno qui.
19
Un
BAMBINO.È
da un anno che la Fata Ninon mi aveva convertito in un pezzo di cioccolata2.° BAMBINO. Sfido, non facevi che annoiare la
mamma
e ilbabbo quando eri a casa perchè volevi i soldi da com- prarne!!
GlNO
(a un bambino). E tu che cosa eri diventato?1. ° BAMBINO.
Una
ciambella.2. ° BAMBINO. E io un torrone.
3.° BAMBINO. Io una caramella.
(Escono Ghìta eSandro).
GHITA. Finalmente!
SANDRO.
Poveri i miei piccini!(Li baciano e liabbracciano)
.
MlMÌ. Che cosa farà la Fata adesso?
Un
BAMBINO. L'incanto è andato addosso a lei e starà tra- sformandosi in un dolce.(Esce la Fata dallerovine con la lesta in sembianzadìungran'panet- tone. Ibambinibeffeggiandola cantano).
Ah!
ah! ah! ah! ah! ah! ah! ah!Più
paura
di te niuno avrà!Nel
bosco sicuri Il piedemoviamo,
A
giorno sì fausto Allegri inneggiam.Ah!
ah! ah! ah! ah! ah! ah! ah!Più
paura
di te niuno avrà!Fine