D ONATO A NTONELLIS
C HIRURGO
Al Presidente Fondazione ENPAM Dr. Alberto Oliveti
p.c.
Al Segretario Nazionale ANAAO Assomed Dr. Carlo Palermo
Al Presidente Nazionale ANAAO Assomed Dr. Costantino Troise
Al Coordinatore Nazionale COSMED Dr. Giorgio Cavallero
Al Segretario Regionale ANAAO Assomed Lazio Dr. Guido Coen Tirelli
Ai Componenti della Segreteria e del Consiglio Regionale ANAAO Assomed del Lazio
Egregio Presidente,
mi chiamo Donato Antonellis e sono pensionato ENPAM da 7 anni e pensionato INPS (CPS- INPDAP) da 5 anni. Sono stato Medico Dirigente del SSN per 38 anni (47 di contributi) e per 15 anni Dirigente di Struttura Complessa. Ho concluso la mia carriera ospedaliera come Direttore di UOC di Chirurgia Generale e d’Urgenza dell’Ospedale S. Camillo di Roma.
Sono iscritto all’ANAAO Assomed dal 1977 e di questa Associazione sono stato Segretario Regionale del Lazio per 20 anni. Attualmente sono Consigliere Nazionale.
Ho ricevuto, in questi giorni, la cartella di pagamento del contributo ENPAM quota “B”, la cui percentuale è stata elevata, in maniera surrettizia ed unilaterale, dal 2 all’ 8,25%.
Il sottoscritto percepisce una pensione ENPAM di circa E.150,00 mensili che, riportata a 13 mensilità, corrispondono a circa E.1.950,00 l’anno e questo è probabilmente giusto non avendo forse versato abbastanza contributi per raggiungere livelli pensionistici più soddisfacenti.
Il corrispettivo della cartella che mi è stata recapitata e che ho prontamente pagato, ammonta ad E. 608,03, appunto l’ 8,25% dei miei introiti professionali da cui si deduce che la mia pensione ENPAM, in barba ai contributi versati, ammonta a E. 1.341,97 l’anno (1950,00 meno 608,03) cioè E. 103,22 mensili, quindi con una consistente riduzione percentuale.
Da quanto sopra sorgono spontanee alcune considerazioni:
per quale motivo un pensionato (INPS ed ENPAM) dovrebbe continuare a pagare dei contributi ad un Ente (o Fondazione) da cui non riavrà mai il corrispettivo pensionistico? Sarebbe come se l’INPS mi chiedesse, da pensionato, dei contributi sulla mia attività professionale.
Se il contributo serve a sostenere le pensioni dei medici di famiglia e degli specialisti ambulatoriali, cosa molto ma molto discutibile, bene, questo deve essere contenuto (2% appare fin troppo abbondante) e, a mio parere, volontario.
Se poi il contributo serve, come molti credono, a sostenere i lauti introiti dei Dirigenti ENPAM e
dei sindacalisti medici correlati, probabilmente più impegnati a salvaguardare le proprie posizioni
D ONATO A NTONELLIS
C HIRURGO