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Al Segretario Nazionale ANAAO Assomed Dr. Carlo Palermo

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Academic year: 2021

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D ONATO A NTONELLIS

C HIRURGO

Al Presidente Fondazione ENPAM Dr. Alberto Oliveti

p.c.

Al Segretario Nazionale ANAAO Assomed Dr. Carlo Palermo

Al Presidente Nazionale ANAAO Assomed Dr. Costantino Troise

Al Coordinatore Nazionale COSMED Dr. Giorgio Cavallero

Al Segretario Regionale ANAAO Assomed Lazio Dr. Guido Coen Tirelli

Ai Componenti della Segreteria e del Consiglio Regionale ANAAO Assomed del Lazio

Egregio Presidente,

mi chiamo Donato Antonellis e sono pensionato ENPAM da 7 anni e pensionato INPS (CPS- INPDAP) da 5 anni. Sono stato Medico Dirigente del SSN per 38 anni (47 di contributi) e per 15 anni Dirigente di Struttura Complessa. Ho concluso la mia carriera ospedaliera come Direttore di UOC di Chirurgia Generale e d’Urgenza dell’Ospedale S. Camillo di Roma.

Sono iscritto all’ANAAO Assomed dal 1977 e di questa Associazione sono stato Segretario Regionale del Lazio per 20 anni. Attualmente sono Consigliere Nazionale.

Ho ricevuto, in questi giorni, la cartella di pagamento del contributo ENPAM quota “B”, la cui percentuale è stata elevata, in maniera surrettizia ed unilaterale, dal 2 all’ 8,25%.

Il sottoscritto percepisce una pensione ENPAM di circa E.150,00 mensili che, riportata a 13 mensilità, corrispondono a circa E.1.950,00 l’anno e questo è probabilmente giusto non avendo forse versato abbastanza contributi per raggiungere livelli pensionistici più soddisfacenti.

Il corrispettivo della cartella che mi è stata recapitata e che ho prontamente pagato, ammonta ad E. 608,03, appunto l’ 8,25% dei miei introiti professionali da cui si deduce che la mia pensione ENPAM, in barba ai contributi versati, ammonta a E. 1.341,97 l’anno (1950,00 meno 608,03) cioè E. 103,22 mensili, quindi con una consistente riduzione percentuale.

Da quanto sopra sorgono spontanee alcune considerazioni:

per quale motivo un pensionato (INPS ed ENPAM) dovrebbe continuare a pagare dei contributi ad un Ente (o Fondazione) da cui non riavrà mai il corrispettivo pensionistico? Sarebbe come se l’INPS mi chiedesse, da pensionato, dei contributi sulla mia attività professionale.

Se il contributo serve a sostenere le pensioni dei medici di famiglia e degli specialisti ambulatoriali, cosa molto ma molto discutibile, bene, questo deve essere contenuto (2% appare fin troppo abbondante) e, a mio parere, volontario.

Se poi il contributo serve, come molti credono, a sostenere i lauti introiti dei Dirigenti ENPAM e

dei sindacalisti medici correlati, probabilmente più impegnati a salvaguardare le proprie posizioni

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economiche e di potere che gli interessi dei propri iscritti, allora il contributo diventa una deplorevole ed intollerabile violenza perpetrata nei confronti dei Medici Dipendenti nonché Dirigenti del SSN, questo anche se si trattasse di un solo euro sottratto.

Ma la considerazione più triste riguarda il fatto che nessun sindacalista della mia Associazione, accreditato presso l’ENPAM, fatta eccezione per Enrico Bollero sul finire degli anni

’80, si sia posto il problema ed abbia avuto la sensibilità di affrontare tali problematiche nell’interesse dei Medici Dirigenti del SSN.

Egregio Presidente, io credo che qualcosa debba cambiare nei rapporti tra la Fondazione ed i Medici Dipendenti per evitare che l’ENPAM continui ad essere percepita, come oggi di fatto viene percepita, come un avido carrozzone utile solo a preservare il potere economico e politico di alcuni arrampicatori sociali.

Per promuovere il cambiamento non basta certo e soprattutto non è più attuale la spartizione intersindacale dei posti di potere…ci vuole ben altro, per esempio la revisione condivisa ed il cambiamento di norme inique e penalizzanti nei confronti di una parte dei medici afferenti alla grande famiglia ENPAM.

Colgo l’occasione per rivolgerle un cordiale saluto e gli auguri di buon lavoro.

Roma 31 Ottobre 2018

Donato Antonellis

Consigliere Nazionale ANAAO Assomed

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