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Il metodo di valutazione medico legale in Spagna di César Borobia Fernàndez

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Academic year: 2022

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Il metodo di valutazione medico legale in Spagna

di

César Borobia Fernàndez*

In Spagna si utilizza il sistema dei barèmes per il risarcimento degli invalidi di guerra, dei soggetti portatori di handicap, per le lesioni permanenti che non rendono il lavoratore invalido, per gli incidenti dei viaggiatori di trasporti pubblici (treno, autobus, aereo), così come per gli infortuni stradali.

A) Non c’è corrispondenza tra i diversi barèmes. Così, i tre barèmes utilizzati per gli invalidi di guerra (concepiti per le vittime, civili o militari, della guerra civile spagnola del 1936-39) seguono un criterio molto vicino a quello dei barèmes utilizzati per gli invalidi di guerra francesi. L’utilizzo di quei barème è obbligatorio.

B) Il barème utilizzato per dichiarare una persona portatore di handicap è praticamente identico al barème dell’Associazione Medica Americana nella sua prima edizione. E’ stato semplicemente corretto il capitolo che riguarda la colonna vertebrale e le turbe psichiche. Inoltre è stato aggiunto un barème che tiene conto dei vari aspetti sociali. Questo barème, che è in parte basato sulla 4°

edizione del barème dell’Associazione Medica Americana, dovrà essere presto revisionato.

Inoltre vorrei sottolineare che l’utilizzo di tale barème è obbligatorio affinché una persona possa essere dichiarata invalida e beneficiare dei vantaggi economici e sociali inerenti a tale condizione.

C) Non si può utilizzare alcun barème per dichiarare la incapacità lavorativa di un lavoratore. Nel sistema spagnolo prima di poter procedere alla valutazione dell’incapacità lavorativa è obbligatorio stabilire un rapporto tra la patologia di cui è affetto il lavoratore, per conoscere le menomazioni fisiche e psichiche, ed i requisiti necessari allo svolgimento delle mansioni essenziali del suo lavoro. Tale valutazione viene realizzato come segue:

• Se può lavorare non è previsto alcun indennizzo

• Se l’incapacità lavorativa non supera il 33%, mantiene il suo posto di lavoro e non ha diritto ad alcun vitalizio. Egli può invece ottenere una compensazione (forfettaria), a condizione che la causa delle sue menomazioni fisiche e/o psichiche sia dovuta ad un infortunio sul lavoro oppure ad una malattia professionale. Se la causa della menomazione è una malattia comune oppure un incidente extralavorativo egli non ha alcun diritto ad un risarcimento.

• Se invece non può esercitare il proprio lavoro ma può farne altri gli viene concessa una pensione equivalente al 55% del suo salario fino all’età di pensionamento (se supera 55 anni, gli viene concesso una pensione del 75%). Tale rendita è soggetto a ritenuta fiscale praticata sulle entrate di lavoro.

• Se non è in grado di lavorare, cioè se non può più esercitare né il proprio lavoro né alcun altro, gli viene concessa una rendita del 100% senza ritenute fiscali.

D) Recentemente è stata pubblicato il testo di una legge (novembre 1995) che limita gli indennizzi per incidenti stradali. In questa legge ci sono diverse tabelle di cui una riguarda le lesioni permanenti. In tale tabella sono stabilite le soglie ed i tetti di valutazione per ogni singolo postumo (com’è il caso di altri barèmes europei). La novità sta nel fatto che tale valutazione è stabilità in base alle lesioni fisiche e/o psichiche che costituiscono un danno patrimoniale di base ed un danno morale. A partire da questi tre elementi dunque il giudice può esprimere una valutazione più o meno elevata. Questa valutazione, poi, viene integrata di un’altra tabella che tiene conto dell’età.

Esistono anche altre tabelle che permettono di aumentare la valutazione in caso di perdita patrimoniale elevata e/o gravi danni morali. Si tratta dunque di una legge che stabilisce con l’aiuto di tabelle una valutazione legale della responsabilità civile derivante da incidenti stradali.

* Ordinario di Medicina Legale all’Università di Madrid, Spagna

Collana Medico Giuridica ADDITO SALIS GRANO

ed. Acomep, 1998

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In queste tabelle il medico interviene per aggiustare i postumi, ma soltanto per quanto riguarda la definizione della valutazione. Può succedere perciò che egli usi un’altra tabella (diversa da quella contenuta nella legge) per conoscere il grado di incapacità lavorativa fisica e/o psichica della persona danneggiata.

E) In tutte le altre situazioni che possono presentarsi in termini di responsabilità civile extracontrattuale, non è obbligatorio utilizzare la tabella, e la Legge e la dottrina legale stabiliscono il principio di restitutio ad integrum. Per tentare di mettere un limite alla disparità che esiste in materia sulla responsabilità civile, un gruppo di lavoro spagnolo ha concepito un sistema chiamato “alternativo”, che potrebbe costituire la base per una dottrina comune (basata sulla medicina) per qualsiasi situazione possa presentarsi, essendo il risarcimento, in questo caso, molto simile da un caso all’altro. Questo sistema è stato presentato al IV Congresso Internazionale Medico Giuridico che si è svolto a Montecatini nel mese di maggio dello scorso anno, più precisamente alla Tavola Rotonda “Capire il nuovo per gestire il presente”1.

E’ già passato un anno da allora. Alcuni colleghi spagnoli hanno sottoposto il sistema a dei casi reali (noi, da parte nostra, lo abbiamo fatto soprattutto nelle nostre aule). Il sistema ha in vantaggio di permettere ai diversi medici che intervengono in ogni caso, di mettersi rapidamente d’accordo sulle conseguenze dei postumi.

Il medico incaricato di valutare un postumo in seguito ad un incidente stradale, deve studiarlo tenendo conto della sua ripercussione nell’ambito lavorativo, sociale e personale, come gli è imposto dal legislatore. Il suddetto sistema è stato proposto come un sistema alternativo nel quale, per questioni di tempo, trattiamo soltanto gli aspetti che presentano il più grande interesse per la presente relazione.

Il sistema comprende due elementi:

A. Capacità di guadagno e

B. Conseguenze non economiche. Questo elemento si divide a sua volta in due capitoli:

a) Restrizioni alla vita quotidiana b) Perdita biologica della persona

A. Studio della perdita di capacità di guadagno

Comprende gli elementi seguenti: valutazione e risarcimento dell’attività professionale del lavoratore infortunato.

A.1. Elementi di valutazione, come segue:

• Studio del postumo

• Studio dei compiti fondamentali dell’impiego (o della professione)

• Studio delle necessità fisiche e/o psichiche del lavoratore al fine di realizzare queste mansioni fondamentali

• Confronto dei postumi con i bisogni fisici e/o psichici

Questi elementi, soprattutto medici, servono di base per conoscere gli

A.2. Elementi di risarcimento

1 vedi gli Atti del Congresso, Le nuove frontiere del danno risarcibile, Ed. ACOMEP, Pisa, 1995

Collana Medico Giuridica ADDITO SALIS GRANO

ed. Acomep, 1998

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Se non c’è rapporto fra i postumi e i bisogni fisici e/o psichici delle mansioni fondamentali dell’impiego, l’infortunato può lavorare e non ci sarà dunque risarcimento economico a questo titolo

Se c’è un rapporto fra i postumi e i bisogni fisici e/o psichici dei compiti fondamentali dell’impiego, può avverarsi quanto segue:

• che sia impossibile che l’infortunato possa lavorare. In questo caso, il risarcimento economico andrebbe dunque di pari passo con questo lucro cessante che sarebbe reale e potrebbe essere provato.

• che l’infortunato possa lavorare, ma a un rendimento inferiore. Il risarcimento economico sarebbe proporzionale al mancato profitto. Anche in questo caso, esso sarebbe reale e potrebbe essere provato.

Nella presente relazione non vengono spiegate situazioni:

• di persone che non possono eseguire alcun lavoro

• di persone di una certa età che hanno difficoltà a trovare un lavoro diverso

• di persone che hanno una scarsa formazione professionale

B. Studio delle conseguenze non economiche che comprende due elementi:

B.1. La restrizione nell’attività quotidiana

B.2. Il danno biologico della persona (che non limita affatto l’attività professionale né l’attività quotidiana.

B.1. Restrizione dell’attività quotidiana

La base di questo sistema che propone una via parallela alle tabelle riguardanti l’infortunato stradale, si affida alla Classificazione Internazionale degli Handicappati realizzata da Philip Wood su richiesta dell’Organizzazione Mondiale della Sanità, con una serie di modifiche che permettono di quantificare il danno.

Le attività quotidiane che questo sistema comprende sono le seguenti:

• Comunicazione

• Locomozione (camminare - correre - salire e scendere le scale - superare dei dislivelli ecc.)

• Trasporto

• Toeletta

• Vestirsi e calzare scarpe

• Nutrirsi

• Attività manuale

• Attività casalinga

• Riproduzione

• Rapporti familiari

• Sport e divertimento

• Altri

Si può attribuire un valore a ogni voce. Questo valore dipende dal modo in cui l’infortunato può realizzare ciascuna di queste funzioni. Così, è possibile che l’infortunato

• non abbia nessuna restrizione (a)

• abbia una restrizione, ma non abbia bisogno di aiuto (b)

• abbia frequentemente bisogno di aiuto fisico (c)

• abbia bisogno dell’aiuto di un altra persona (e)

Collana Medico Giuridica ADDITO SALIS GRANO

ed. Acomep, 1998

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• Abbia incapacità assoluta (f)

Il medico dovrebbe allora determinare in quale situazione si trova il soggetto in relazione a ciascuna delle attività, e questo definendo il più esattamente possibile la funzione alterata e precisando ciò di cui ha bisogno per poterla realizzare. Possiamo per esempio trovarci di fronte ad un danneggiato che riesce a camminare senza limiti, ma corre difficilmente, che deve sostenersi alla ringhiera per poter salire e scendere le scale, e che può superare dei dislivelli senza aiuto. Lo schema seguente prevede la possibilità di poter risarcire facilmente questa situazione. In questo caso, potremmo attribuire a ogni situazione dei limiti, un determinato indennizzo. Ad esempio, in ECU, ciò farebbe

100 + 200 + 100 = 400 ECU.

Si tratterebbe di somme di risarcimento di tipo globale (per ogni funzione), forfettario e con un tetto massimo stabilito dalle autorità competenti. Esse potrebbero così essere migliorate, diminuite o aggiustate in funzione di studi attuariali sulle speranze della vita, le situazioni sociali speciali, il concorso di colpa nell’incidente, ecc. Ma tutto ciò a margine della medicina.

Una proposta simile a questa è stata fatta qualche anno fa, per l’utilizzo della “Scheda di valutazione medico legale dei postumi gravi”. Ciò nonostante questa scheda è raccomandata solo per i portatori di handicap gravi, essendo il risultato finale la somma di tutte le situazioni. Da parte nostra, calcoliamo che potremmo estenderne l’applicazione a qualsiasi situazione della vita quotidiana. D’altronde e ciò è il più importante, non accettiamo operazioni aritmetiche di tipo quantitativo su delle variabili qualitative.

B.2 Danno biologico della persona a condizione che non ci sia alcuna relazione con l’attività professionale o l’attività quotidiana

Si tratta di una tabella anatomica, nel senso più classico del termine, nel quale si attribuisce a ogni postumo un valore economico fisso, forfetario, la cui somma non potrà oltrepassare un certo importo. Una somma che, come nei casi precedenti, viene stabilita dalle autorità nazionali o sopranazionali. A mio parere, il vantaggio di questo sistema parte dal principio dell’utilizzo di mezzi impiegati in medicina grazie ai quali, in generale, i medici potrebbero accordarsi e arrivare a un consenso su un maggior numero dei casi. D’altronde, tenuto conto della sua semplicità, sarebbe rapidamente traducibile in questioni pecuniarie.

Collana Medico Giuridica ADDITO SALIS GRANO

ed. Acomep, 1998

Riferimenti

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