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I Riordino delle cure primarie: servono innovazione, tradizione e risorse certe

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c o n t r a p p u n t o

M.D. Medicinae Doctor - Anno XXV numero 4 - maggio 2018 15

I

l riordino delle cure primarie la- tita e le sperimentazioni regio- nale preoccupano visto che in molti casi hanno fatto entrare il privato a pieno titolo nell’assisten- za sanitaria ai pazienti cronici. Di questo è convinto il presidente dello Snami Angelo Testa che, in una recente dichiarazione, ha sot- tolineato: “C’è uno stallo istituzio- nale inerente all’assistenza territo- riale dovuto all’incertezza politica del momento, ma comunque an- che prima si avvertiva la mancanza di una vera strategia di riordino delle cure primarie, di tipo culturale prima ancora che tecnico-ammini- strativo”.

Il presidente dello Snami ribadi- sce la necessità di una riorganiz- zazione delle cure primarie, ma le soluzioni prospettate e già speri- mentate in alcuni territori lo pre- occupano.

“Il nostro comparto - precisa - pre- senta tante criticità e l’evoluzione dei tempi necessita assolutamen- te un tavolo permanente di lavoro per costruire ed affrontare le sfide per il futuro della sanità territoriale.

Se invece qualcuno pensa che il rinnovamento o presunto tale sia il pretesto per effettuare tagli di po- sti di lavoro ed ore lavorative allora, paradossalmente, è meglio tenere il cosiddetto status quo”.

“Il pericolo concreto - spiega - è rappresentato dalle Regioni che, con vorticosi buchi di bilancio per il malgoverno che hanno attuato in sanità, si ‘inventano’ modelli straordinari di stravolgimento dell’assistenza territoriale, volti di fatto a tagli mascherati da innova- zione.Il piano di riorganizzazione delle cure territoriali presentato in Sardegna dalla parte pubblica ai sindacati, per esempio, sembra proprio un esercizio ragionieristico di tagli. E cosa dire poi dell’espe- rienza in essere in Lombardia in cui attraverso i ‘gestori’ è stato di fatto entrare il privato a pieno tito- lo nell’assistenza sanitaria ai pa- zienti cronici”.

¼

¼ Che fare?

Eppure per rispondere alle nuove esigenze di cure sul territorio le priorità per Testa sono ben evi- denti.

“É necessario concentrarsi sulla reale informatizzazione di tutto il sistema sanitario - continua il pre- sidente Snami - sul governo clini- co territoriale relativo alla presa in carico dei bisogni dei pazienti con particolare riferimento alla cronici- tà. C’è bisogno di un finanziamen- to certo del comparto anche per poter garantire un accesso veloce

dei giovani medici nel sistema per poter tappare le falle di assistenza in essere in alcuni territori, soprat- tutto del Nord Italia e formare altri medici in vista delle prossime ca- renze dovute ai prepensionamenti ed ai pensionamenti”.

“In attesa della formazione del nuovo governo - tiene a evidenzia- re - il sindacato che rappresento, continuerà il suo lavoro, attraverso interlocuzioni interne con un in- contro del comitato centrale ed un altro appuntamento di comitato centrale e consiglio nazionale a giugno e continuando a collabora- re con tutte le parti politiche per condividere la costruzione di una forte medicina territoriale, quella metropolitana e quella rurale diffe- renti fra loro, esaltando il rapporto medico paziente e non paziente struttura. Il tutto cercando di im- primere un freno ai ‘laboratori spe- rimentali improvvisati’ delle Regio- ni e insistendo nel chiedere i ne- cessari finanziamenti da dedicare al futuro delle cure primarie. Sia- mo fermamente convinti che non può esistere un sistema sanitario pubblico senza una Medicina Ge- nerale rinnovata ed adeguata ai tempi che viviamo, che però non rinneghi la tradizione della Medici- na della Famiglia e le proprie core competence”.

È quanto sostiene il presidente Snami Angelo Testa che denuncia la mancanza di una vera strategia di riordino delle cure primarie di tipo culturale

prima ancora che tecnico-amministrativo

Riordino delle cure primarie: servono

innovazione, tradizione e risorse certe

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