• Non ci sono risultati.

Le idee forti alla base dell’approccio capacitante sono il riconoscimento delle competenze elementari nelle persone con malattia di Alzheimer o altre forme di demenza. Una modalità

N/A
N/A
Protected

Academic year: 2022

Condividi "Le idee forti alla base dell’approccio capacitante sono il riconoscimento delle competenze elementari nelle persone con malattia di Alzheimer o altre forme di demenza. Una modalità "

Copied!
1
0
0

Testo completo

(1)

c o u n s e l l i n g

M.D. Medicinae Doctor - Anno XXIII numero 5 - giugno-luglio 2016 43

L

approccio capacitante è nato per rispondere all’esigenza di medici, ma anche caregi- ven, su come comunicare con per- sone affette da malattia di Alzhei- mer o altre forme di demenza, che hanno disturbi di comunicazione.

Un approccio che cerca di vedere con un metodo dedicato all’interno di parole e comportamenti malati quella parte di “io” ancora sano.

In una relazione con un anziano fragi- le o con demenza molto spesso ci si focalizza sulla fragilità, sulla malattie, sui deficit e così l’approccio tradizio- nale analizza i bisogni dei pazienti e cerca di soddisfarli senza prendere in considerazione i desideri, i progetti e le risorse presenti nella persona.

In questo processo il malato si adat- terà ben presto a questo ruolo e si darà il via ad un circolo vizioso che confermerà alla persona anziana la sua percepita incapacità ad affronta- re le difficoltà delle vita quotidiana e la rinforzerà nella visione distorta di sé stessa come persona esclusiva- mente malata e bisognosa.

“L’approccio capacitante si differen- zia dagli altri perché si focalizza sulle capacità e non sui deficit - spiega a M.D. Pietro Vigorelli, medico, psi- coterapeuta, cofondatore del “Grup- po Anchise”, un’associazione tra esperti, per la ricerca, la formazione e la cura della persona anziana cen- trata sulla parola e sull’approccio ca- pacitante (www.formalzheimer.it).

“Nelle persone con malattia di Alzhei-

mer, anche nella fase avanzata della patologia, si può cogliere ancora l’es- senza di una individualità e soggettivi- tà e, in alcuni momenti particolari, si nota anche la presenza della consa- pevolezza della propria malattia, i ri- cordo della propria vita e la perma- nenza di alcune competenze. Ed è proprio sulle competenze che per- mettono all’individuo di sentirsi anco- ra consapevole e capace di relazionar- si con gli altri e di influire sul mondo che questo approccio si basa”.

¼

¼ Le competenze

“Sono cinque le competenze indivi- duate nell’approccio capacitante - spie- ga Pietro Vigorelli e comprendono:

• La competenza a parlare, nella sua accezione elementare, cioè a pro- durre parole indipendentemente dal loro significato. Anche se le parole sono tronche, ripetute o prive di senso, anche se la persona con de- menza perde il filo del discorso, non riesce a trovare la parola giusta o scambia una persona per un’altra, l’approccio valorizza l’intenzione di comunicare. Si invita a focalizzare l’attenzione sulla sua capacità di par- lare, sull’ascoltare senza interrompe- re e senza correggere la persona, perché quelle parole hanno un sen- so dal suo punto di vista della perso- na, anche se non sono comprensibi- li nell’immediato da chi ascolta. In questo modo l’anziano non si sco- raggia e mantiene più a lungo la sua

vivacità, autonomia e relazionalità.

• La competenza a comunicare si esprime anche con il paraverbale e non verbale.

• La competenza emotiva, cioè pro- vare emozioni, riconoscere quelle dell’interlocutore e a condividerle.

• La competenza a contrattare e a decidere sulle attività della vita quo- tidiana. Si pensi ai comportamenti

‘oppositivi’, cioè la persona che non vuole mangiare, non vuole alzarsi dal letto, non vuole lavarsi, ecc. Certo questi comportamenti sono distur- banti, tuttavia sono l’estrema mani- festazione della competenza a con- trattare di una persona che purtrop- po non può decidere più nulla.

• La competenza a decidere anche in presenza di deficit cognitivi. I comportamenti oppositivi, di chiusu- ra relazionale e di isolamento posso- no essere letti come espressioni estreme di questa ridotta compe- tenza di libertà decisionale”.

Il tema è stato trattato nel corso del recente incontro “Parole che cura- no”, organizzato in collaborazione con Federazione Alzheimer Italia, che si è svolto presso la residenza Anni Azzurri Parco Sempione di Milano.

L’approccio capacitante nei pazienti fragili

Le idee forti alla base dell’approccio capacitante sono il riconoscimento delle competenze elementari nelle persone con malattia di Alzheimer o altre forme di demenza. Una modalità

d’intervento che trova le sue radici nel concetto di alleanza terapeutica

w

Attraverso il

w w

presenteQR-Code è possibile ascoltare con tablet/smartphone l’intervista a

Pietro Vigorelli

Riferimenti

Documenti correlati

Si dimostrano alcuni dei risultati impiegati in un precedente lavoro (D'Urso, 2004) allo scopo di illustrare nei minimi dettagli il procedimento utilizzato per derivare

Oltre a questo, diverse evidenze puntano su alcuni farmaci, recen- temente sviluppati per la cura del diabete, che sembrano interferire a vari livelli con i processi

Alcuni malati sono in grado di capire che cos'è la malattia, come evolve e quali ne sono le conseguenze sulla vita di tutti i giorni, altri possono essere in grado di

Fausto Fantò - Orbassano, TO Eleonora Gallo - Orbassano, TO Paola Gamba - Orbassano, TO Guido Giustetto - Torino, TO Claudia Gobbi - Orbassano, TO Antonella Granieri - Torino,

In the French STRATEGIC-1 study, 76 474 patients with RAS-wild-type disease will be randomly assigned to first- line FOLFIRI plus cetuximab followed by an oxaliplatin-based

Questo duplice carico, definito come Caregiver Burden (che letteralmente significa “peso” legato all’assistenza di un malato) (Novak, M. C., 1989), può portare a problemi di

Tuttavia, i limitati studi genetici dispo- nibili che si sono concentrati sulle varianti di PCSK9 associate a perdita di funzione della proteina in genere non supportano

Per sensibilizzare su questo tema che nei prossimi anni diventerà sempre più emergente e di attualità, la Giornata Mondiale Alzheimer, giunta alla sua XXIV edizione, invita