Cagliari – Pag. 29 10 maggio 2008
Un anello di congiunzione tra università e industria
CONVEGNO SUI NUOVI MATERIALI PER AVVICINARE LA SCUOLA AL MONDO DELLA PRODUZIONE E ALLA FABBRICA
IGLESIAS. Il principio dei vasi comunicati tra università e industria, ovvero ricerca ed applicazione può contribuire ad affermare, in un mercato globalizzato, le medie e piccole imprese. Il convegno: “La scienza dei materiali per il mondo della produzione”
che si è svolto ieri mattina, nell’aula magna dell’Università del Sulcis Iglesiente, ha presentato i risultati del primo percorso formativo che ha visto coinvolti diciannove dipendenti delle aziende di Portovesme; del Medio Campidano e dell’area industriale di Cagliari. A dirigere l’iniziativa Sardegna Ricerche, nella sua funzione di Parco Tecnologico, con l’importante supporto del Consorzio Ausi, e del corso di laurea in Scienza dei materiali. I risultati dell’esperimento sono incoragg8ianti e i primi riconoscimenti arrivano proprio dalle industrie che hanno tratto importanti vantaggi dalla ricerca. «Scopo di questa iniziativa - ha precisato il direttore dell’Ausi e coordinatore del percorso formativo, Giorgio Piccaluga- è far interagire la scuola con l’industria. Spesso le soluzioni individuate in laboratorio non trovano applicazione proprio perchè manca l’anello di collegamento tra la ricerca e l’applicazione nell’industria. In quattro mesi, diciannove esperti, alcuni laureati in scienza di materiali, ora dipendenti delle aziende di Portovesme, hanno concluso un percorso formativo i cui risultati potranno essere applicati nelle fasi produttive di alcuni impianti». Lavori diversi quindi, modellati ad uso e consumo delle singole fabbriche. Al corso hanno partecipato dipendenti di Alcoa, Saras, Calcestruzzi, Pro Control, Centro Sviluppo Material, Eurallumina, Ceramica Koi, Tecnochem, Sar Med, Portovesme srl I risultati più immediati sono stati avvertiti da Ceramiche koi di Villacidro che attraverso la ricerca ha riscontrato vantaggi qualitativi di rilievo ma sopratutto risparmi energetici importanti. «Un fatto non da poco - ha detto Marco Oi, delle Ceramiche koi srl - se si considera che il prodotto finito è qualitativamente migliore e peraltro ottenuto con un risparmio energetico notevole. Se si insiste su questa linea i vantaggi saranno notevoli nella fabbricazione di piastrelle e mattonelle in un’area dove la mancanza di metano crea difficoltà nella produzione dei materiali per l’edilizia». L’entusiasmo dimostrato dagli imprenditori per i primi risultati conseguiti incoraggiano a proseguire nell’esperimento e già si parla di un secondo corso che potrebbe allargare il raggio d’azione oltre i confini delle tre province di Carbonia- Iglesias, Medio Campidano e Cagliari. «Si comincia a raccogliere il frutto delle premesse
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che abbiamo volute creare a Monteponi come polo di riferimento tra imprese ed università - ha spiegato Franco Meloni presidente di Promea - Se analizziamo le prime risposte non possiamo che riconoscere i risultati conseguiti. Ora si tratta di definire bene e meglio quale tipo di ricerca effettuare. È chiaro che per garantire competitività alle aziende occorre che la ricerca sia legata a doppio cappio alle industrie». Basterebbe citare i titoli delle conclusioni dei ricercatori per stabilire il livello e l’intesse del percosso formativo. Si è parlato di polimeri per filtri biomedicali (Sar Med); elettrodeposizione dello zinco: azione degli elementi inquinanti in sala celle, mineralogia della bauxite, materiali ceramici. Una vetrina di problemi affrontati e analizzati oltre i confini del visibile per ottenere risultati concreti ed immediati. «Sardegna Ricerche - ha concluso il presidente Giuliano Murgia - è convinto che queste iniziative devono proseguire per applicare i risultati della ricerca nelle produzioni e aiutare la crescita tecnolgoica delle imprese».
Erminio Ariu