Domenica il Dicembre 1854 Anno quinto — Niim. 51.
Costa por Udine annue lire 14 anlecipate; por (ulto T Impero lire 16; semestre e Iriinestre in proporzioni: ad ognìpagamenlo cor- risponderinna ricevula a stampa col timbro della Direzione.— Le associazioni si ricevono a Udine in MercalovecchioLibreria Vendrame.- ottore e gruppi saranno diretti/"rancAt; i reclami gaaelte con lellera aperta senzn affrancazione.'— Le inserzionicenl. 30 per linea.
In cinque anni di vita V Àlchìmisla ebbe prova della vostra cortesia e bene- volenza, ed ora che è prossimo ad entrare nel sesto anno invoca la continuazione del patrocinio vostro.
Un giornale è mezzo di educazione civile; e senza orgoglio si può affermare che la stampa friulana si affaticò per tale scopo, e rese onorato il nome del Friuli per tutta Italia.
L' Alchimista fu la cronaca di quel bene che tra noi si andò operando; fu l'espressione di quel meglio che è ancora un desiderio.
" ^Pcl'nuovo anno esso invila alla as- sociazione tutte le persone agiate, alle quali la spesa dì poco più di un soldo al giorno non dee riuscire grave: un periodico non diventerà mai tra di noi una speculazione-, ma chi lo scrive e chi vi si associa coo- pereranno a quel progresso, lento e sicuro, di cui la vita intcUclluale, morale e ma- teriale di questa Provincia pur sente il bisogno.
L' Alchimista del 1855 pubblicherà articoli di agricoltura, industria, commer- cio, arti belle, leltcràiura; alternerà gli ar- gomenti scrii con iscrilli umoristici in re- laziono sempre colla cronaca contempora- nea ; raccoglierà notizie da quasi cento gior- nali nelle lingue italiana, tedesca, francese ed inglese, di modo che la lettura di que- sto periodico potrà supplire a quella di moltissimi altri.
Sello il titolo di Gazzettino provin- riale renderà contò d' ogni progresso udi- nese e friulano, e delle variazioni nei più importanti rami di coriìmercìo; pubbliche-
rà articoli comunicali ed avvisi delle Auto- rità Regie e Comunali, com'anche dì privati.
Alla line dell' anno sarà donata agli Associati una sopracoperta perchè si pos- sano i fogli unire in volume, e un elenco alfabetico dei nomi dei cortesi che avran- no contribuito colla loro firma a mante- nere questo mezzo di pubblica educazione.
Il prezzo di associazione è dì Austr.
Lire 14 annue per Udine; di A.L. i 6 fuori:
semestre e trimestre in proporzione.
- » * - ^ » ^ • * > * • • « -
MIGLIQMIST! MLL.\ SPECIE m m
La parola esposizione, nel senso particolare in che noi I' adopefiamo per deslg'nar© certi con- corsi, implica secondariamente una idea di perfe- zionamenlo e di progresso. Frattanto noi, che dob- biamo occuparci di una esposizione, siamo con- dotti a farci un (juesìto: ma premettasi anzitutto come passiamo sopra gli obielli d' altronde assai gravi che I' umana dignità potrebbe elevare contro una esposizione del genere di quella che ci di- sponiamo ad annunziare, vo.leado noi considernme soltanto la pratica utilità.
Tornando ora ai quesito da proporcì egli è questo; La nostra specie è desea suscellibile di fisica perfettibilità? Se fosse lecito giudicnre per via di confronti l'affermativa non si potrebbe met- tere in dubbio, giacché basterebbe allegare gl'in- contestabili miglioramenti che dietro una ben in- tesa educazione, combinata con mezzi puramente fisiologici, si sono potuti oUenere rispello a qual- che specie di animali. Lo annettere però un va- lor positivo a cotesto asserto sarebbe un gravis- simo fallo quando è vero, anzi indubitato, che la umana ragione può benissimo concepire molli ml- , gliorainenli dettali dall' antropologia ma che rie-
scono ìneffetluabili per la soverchia energia dì certe cause che vi si oppongono, e che esiste- ranno sempre. La forza della verità ci strappa una confessione dolorosa ed è che il maggior o - slacolo al fisico perfezionamento della specie u- mana risulla dall' abuso che si è fallo e si fa
598 deir istituzione del matritnonio. E chi impugnerebbe che lutti quei nodi, quelle unioni che hanno per fondamento convenienze : sociali, capricciosi inte- ressi, 0 anche la fredda ragiono non portino seco numerosa probabilità dì non raggiungere, o male, lo scopo linaio del matrimonio?
Né V educazione avrà mai sufficiente virtù per correggere i tristi effetti di tali eterogenee congiunzioni, non potendo, nella migliore ipotesi, servire altro che di palliativo. Cosa fare adunque air oggetto che la pretesa perfiotlibililà fisica del-
l' uomo non rimanga in perpetuo un vero raera- raento astratto? NiunO lo, ignora indicandolo e- ztandìo il bisogno che i coniugi sieno tra loro bene assortili, e ove mi sì richiedesse se questo è il tulio, risponderei, che quanto a me, non veggo abbisognare altra cosa.
So benissimo come alcuni pratici senza ver- gogna abbiano inteso a convertire in arte il fisico perfezionamento dell' uomo; nò ignoro che sul fi- nire dell' allro secolo certo dottor Graham non scandalizzò abbastanza la pudica Inghilterra con la sua Megalanthropogenesie e le pubbliche espe- rienze del suo famoso " Letto cT Apollo „ Ma tulle coleste turpitudini ad altro non riescirono se non se a concedere alla natura bruta dell' uomo una eccessiva superiorità sulla di lui moraje bellezza.
Altri teorici più abili posero come base principale del loro sistema di perfezionamento la facoltà del- l' immaginazione. Per giustificare quest' altro em- pirismo non si trascurò d' allegare 1' esempio di Giacobbe, che essendo custode dei greggi di La- bano, otteneva a suo libilo agnelli bianchi o neri col porre innanzi agli occhi delle pecore, nel tempo della gravidanza, drappi dell'uno o dell'altro co- lore. In molti casi 1' influenza dell' immaginazione è raanifesla, e Voltaire, che non si può al cerio annoverare fra i credulìssimi, partecipava a siffatta opinione. Anche noi riteniamo che non si debba condannare con leggierezza, giacché al postutto aiuta la fiducia e serve al manlenìmonto della pace domestica. Infatti essa spiega per qual capriccio di natura il figlio del buon Coquardean somiglia al seducente Arturo. Sommando però il tutto, non consigliamo di fidarsi ciecamente dietro alcune a- nomalie di sìmil genere, nell' onnipotenza della
immaginazione per rispetto al perfezionamento della nostra specie. Ma parliamo sul serio. La degene-
razione delia razza europea è un fatto evidente, palpabile, di cui ci potremmo con ragione mostrar sorpresi nel mezzo agi' irrecusabili progressi dei metodi moderni di educazione e d'igiene, ove non si sapesse a chi attribuirò sifl'allo scadimento. Sa- rebbe inutile impugnare, facendone testimonianza l'effettivo dell' armale, che la media altezza della statura dell' uomo ha subilo in Europa una dete- riorazione. La stessa Prussia, vantata mai sempre per la grande statura dei suoi militi, non potrebbe
oggi organizzare campagnie di quei granatieri cui il gran Federico tanto predilegea. È cerio poi che
le trasformazioni delle armi, le quali hanno cosi sensibilmente cambiato la lattica militare sostituen- do truppe leggiere a quelle dì linea, sono state motivale in Francia dall' esiguità' della statura me- dia dì que' soldati; e non vi è argomento il quale dimostri che nelle attuali armate entri la forza corporea come termine di compenso. Le im- mortali falangi della Repubblica e dell' Impero al- lorché lottavano contro le fatiche della guerra non potevano avere per unico sostegno il loro corag- gio : ma dovevano possedere altresì un vigore fi- sico più che comune. Ora io dubito assai che la giovane armata francese raggiunga quella potenza di resistere che dotava le laudate falangi di un o r p o di ferro, e ritengo che volendo ella nel suo ardente patriottismo prendere a modello quei glo- riosi eroi, esaurirebbe la facoltà d' imitarli.
Malgrado tanto plausibili ragioni che ci av- vertono della fisica deteriorazione della nostra razza moderna, e che possono far temere che 1' Europa finisca come 1' Asia per esaurimento, non vi è al- cuno che sì preoccupi, nò punto nò poco, dì metter riparo ad un male che salta agli occhi dei meno veggenti. La ragione di ciò sia forse in questo, che le Società invecchiate somigliano ai canuti:
come questi non fan più conto alcuno della bel- lezza, della forza e^ di tutte le altre vivaci facoltà della giovinezza, quelle trascurano ogni cosa alla a formare la loro potenza e la loro grandezza.
Ciò che non sa fare l'invecchiata Europa per la sua popolazione sempre più dcgenerantcsi, ma meno per colpa d' una cieca indifferenza, che di un al- laccàmento a vani pregiudizii i quali hanno pre- varicato r istituzione del matrimonio, e di cui no- tammo già r influenza sullo scadere della specie, lo pratica un popolo giovane, attivo, diretto in- cessanlemenle verso le grandi cose con quella vergine audacia che mira allo scopo, senza ril'Iot- tere ai mezzi migliori di aggiungerlo.
Sotto il punto di vista de' nostri pregiudizii Europei, 1' idea di una esposizione di bambini è almen singolare. I costumi e il carattere americani la spogliano della parte puerile, che in faccia a noi ecciterebbe il ridicolo. 1 popoli vergini, come gli uomini giovani, amano sempre la bellezza ester- na, la forza, e sono sempre disposti a vanaglo- riarsi di. questi naturali vantaggi. Inoltre non v' ò paese nel mondo in cai lo svolgimenlo della spe- cie sia coadiuvalo con tanta fortuna, quanto nella America del Nord, dal ben essere e da quell' alla indipendenza di carattere che affranca l'individuo
dalle false nozioni di una civiltà effeminata, e lo ravvicina alla vera natura. Ciò spiega l'istituzione della National Baby Convention^ o assemblea na- zionale pei bambini di Springfield (O/ÌÌO), non che 1' aflluenza notabilissima dalla medesima atlraUa.
Ma poiché temiamo che referendo noi le par- ticolarilà di questa si originale assemblea si po- trebbe far nascere il sospetto di aver mescolalo al vero delle amenità, lasciamo la parola ad un
- 599
giornale di Cincinnali, il quale, scrillo sul luogo slesso, ove accadde T esposizione, non avrà potulo Affermare altro che fatti cerli^ confermati altronde dà vari fogli della stessa città.
„ Le madri della giovane America, cosi si esprìme il rammentato giornale, risposero all' in- vito delia National Baby Convention^ e nel giorno stabilito si vide accorrere a Springfield una nu- merosa processione dì donne coi loro graziosi pnr- goletli. Per accojjliere gli esponenti era siala eretta una tenda spaziosa, ma alle 11 sì dovette formare intorno ad essa un recìnto col mezzo di una corda por tener lungi la popolazione adulta, richiamata in gran folla sul luogo dalia originalità dello spet- tacolo. Né ciò bastò per contenerne Y impazienza, nia si dovette nel tempo stesso prometterle che dopo r esame del Giuri sarebbe stala ammessa subito a vedere ì bambini. Si elesse fra i membri deir associazione un comìfalo composto di nove donne e dieci uomini, perchè procedesse sotto la tenda all'esnme dei pìccoli candidati: ma nel!'atto che la commissione sì disponeva a dìsìmpegnare r incarico allidalole, fu spedilo da Dayton un dì- spaccio con cui pregavasì il Giurì d' aUendere il prossimo treno dì quel paese portante un gran nu.Tiero dì concorrenti^ lo che fu concesso con gran mormorio però dell'assemhlea. A mezzo gior- no in punto i giurali aprirono la seduta; nò mai si vide una scena più nuova e dilettevole di quella che offerse la nostra tenda. Le madri e le nutrici erano assise in circolo tnnendo su i ginocchi i lor bambinelli preparatissimi all' ispezione. Qui ve- dovasi una madre che con espressione dì soddi- sfacimento divìdeva gli Si^uardì fra ì giurati e il suo pìccolo amoro, passando alternativamente gli occhi da questo in su quelli. Accanto a lei un' al- tra genitrice reggeva orgogliosamente una crea- turina col capo lutto ricci, e tali occhi cerulei da interessare in proprio favore il pii!i dichiarato ne- mico dei bambini. Più lungi una nutrice s' affannava
ad acquietare un [anlaccìoiw d'un anno, vigoroso e vermìglio, che sì ostinava ad afferrare le buc- cole d'una bambina a lui prossima. Qui un' altra esponeule metteva ritto su ì suoi pieduzzì un bambino erculeo dotalo di formo robuste, le quali facevano un bel conlraslo con quella delicate ed avvenenti d' un altro situato al suo fianco. Le madri erano tutte gonfie per orgoglio e i piccioli concorrenli sembravano conoscere tutta la loro importanza. Nondimeno, in mezzo a questi glo- riosi che si mostravano con tanta compiacenza, alcuni timidi per natura nascondevano il lor bel visìno in seno alla madre, nò voleano lasciarsi vedere, Centovenlìselle bambini venuti da ogni
dove presero parte al concorso. Molte contee del- l' Ohio erano degnamente rappresentate « questa r'sposizione. Gli stati d'Indiana, di Pensilvanìa, di Jiassachusseltes e anche di Louìsiane all' estremo sud avevano invialo le loro più graziose mera- vìglie infantili. In generale pareva che dominas-
sero neir assemblea i bambini grandi e paffuti. Vi si notava un indianino di 12 mesi che pesava non meno di ventisette libbre e mezzo: un altro pro- dìgio di questo genere dell' età di quattro mesi pesava venti libbre. Richiamarono poi molla at- tenzione duo gemelli della Contea di Cbark, gra- ziosissime creature e che si rassomigliavano corno due stille d'acqua.
Fa per ultimo notato come raro fenomeno di fecondila una donna piuttosto vecchiotta venuta ad esporre il suo diciassettesimo nato, la quale dall' importanza che si dava faeea desumere r e - putarsi degna di menzione onorevole.
Terminalo il suo esame il Giuri si ritirò, o le madri passarono nel Fiorai-Hall, dove furoa seguitate dalla folla che voleva anch'essa goder della vista dei bambini. Si attese con impazienza la lista de' premiati, ma poiché le decisioni del Giuri non furono troppo sollecite, e tanto impor- tuni divennero lo strepito ed il movimento che accadeva vicino al luogo in cui si slavano for- mulando, lo slesso Giuri sì vide obbligato a l e - varsi di là e trasferirsi all'Antony-House in Città, ove fu seguitato da una (urha immensa di curiosi.
Finalmente alle 6 il rapporto del comitato era pronto, e quindi sì procedette con la debita so- lennità alla distribuzione de' premi, che furono accordali come appresso.
1. Premio conslslenlo in un bel servito d' ar- genteria a una bambina dì 10 mesi del sìg. Vil- jinm Bomner di Vienne Contea di Chark.
2. Premio un servilo d'arffenteria al bambino di 13 mesi dèi sìg. William M. Dowel di Fulton contea d'Hamilta (Ohio).
3. Premio un servito d'argenleria alla bambina di M. A. Caonn di Filadeliìa.
Il giornale da cui sì sono attìnie queste par- ticolarità aggiungo che molte madri si rifirarono dall' Assemblea poco soddisfatte delle decisioni del Giurì. E poiché a una di esse fu detto che ì pre- mi erano stali accordati sotto l'ispirazione della più rigorosa giustìzia ^ si, risposo costei, ma la giustizia é cieca, ,,
La società della National Baby Conveniion promette di non fermarsi a questo primo esperi- mento. Già un' Assemblea di simil genere era slata tenuta al Canada nel mese di giugno ultimo de- corso: nò ci sorprenderebbe se (aie istituzione si facesse generale negli Stali-Unìtì, e vi producesse eccellenti fruiti se non pel perfezionamento, per la conservazione almeno della bellezza della razza Nord-Americana.
~
400:[^:&W3ià!B ipa)iL:ì^aais;a
a Messer Domenico Conforto poeta e pasticciere nella Contea Principesca di
Gorizia.
IL
Noi slamo membri del club degli Amid della Pace, non è vero, messer Domenico? Sia la pace dunque con Voi e con lalti; e ^codesta è un'in- vocazione da ridirsi anche con pericolo di noja grave per chi legge; quesl'è il saìulem plurmam pe' tempi che corrono; qnesl' è 1' augurio del ga- lantuomo da una faccia sola. Eppure gli arlecchini politici della società contemporanea, i dilettanti di bombardamenti e di fucilale, gli utopisti eh' invo- cano il caos sperando che dal caos esca ordino
novello di cose, non sono della nostra opinione.
Molli abitatori del mezzodì, sdrajali sui divani dì un caffé, e fumando placidi un cigarilo leggicchiano la Gazzetta e commentano gli avvenimenti militari e diplomatici con sapienza tale di rincontro a cui Guizol e Thìers e i morti immortali Macchiavclli e Montecuccoli farebbero la figura del Facanapa, di queir antagonista illustre di sior Pantalone di . quella.vittima irrisa degli intrighi di nipoti discoli, di cuochi novizii e di fantesche pettegole sulla scena Riccardiniana. Eh! Messer Domenico, nella politica interna siffatti fabbricatori d'una nuova Babele fecero fiasco, e c'è probabilità che faranno fiasco anche nella politica esterna, ossia internazio- nale. Diamminel ci vorrebbe altro che 'il mondo dovesse perdurare nella guerra perchè qualche mi- lione di oziosi trovasse ogni giorno pronta una
sensazione al dejuné^ pronta una sensazione ( e dico sensazione strettamente politica) prima di gettarsi sul letto dei loro sonni prolungati? Nella Òrimoa a migliaja i morti e i feriti, e qui tra noi a mi- gliaja gli spropositi... là fumo di cannone e di fucili, qui fumo dì cigari d'Avana ... là gente fortissima che muore, qui uomini che non fur mai vivi, sebbene mangiano, dormano e vestano panni.
Oh non va bene che le cose procedano a questo modo. Santa è la paco! dirò io e direte anche Voi, colendissimo patlron Domenico, colle parole di Prati, verseggiatore buffone, e pasticciere niente filosofico. Lo slato normale dell' umanità è la pace, ed i Irombellìeri poliglotti d' Europa, a vece di adulare alla malattia guerresca del pubblico, do- vrebbero far echeggiare questa parola unica eh' io scrivo a lettere majuscole, PACE : dovrebbero nie- gare l'onore della stampa a cicalate che assai spesso oUraggiono il senso comune, a cicalate che inviluppano la mento del leggitore quasi eì fosse entrato in un labirinto; dovrebbero predi- care la fratellanza dei popoli; dovrebbero .... ma il dire ciò è facile a me scrivacchiante da gior- nale e a Voi gubanista famigerato ; però il mondo . non lo si può mica maneggiare e tagliuzzare co- 1
me la pastafrolla, e le cose andranno avanti così, e per quanto sallo Domenedio. Però, messer Do- menico, ciarliamo fra di noi alla buona ( e che ninno ci ascolli per carjtà); ma le nostre cianca non faranno male a nessuno.
Sapete la bella idea che passò pel capo ad un politicone del secolo XVU? In allora la poli- tica non la si trattava, come a' giorni nostri, nei camerini o nelle sale di un caffè, bensì nei ga- binetti olezzanti di muschio di qualche gran dama, ovvero in qualche stanza rococò, in cui i monar- chi, mentre mano industre disponeva in bejl' or- dino la regia copiglialura o a supplire alla capi- gliatura assestavano sul capo una paruc'ca, decì- devano con un monosillabo dei destini d'Europa, e in cui un ministro con una mano porgeva al suo padrone la boccella d'acqua di Colonia, e col- r illira forse la penna per segnare una dichiara- zione di guerra, rovina delle finanze, eccidio dello vile dei sudditi.'Ebbene, in uno di siffalli gabi- netti 0 di tali stanze rococò, in una di siffatto occasioni solenni passò per la tosta di non so chi un'idea sublimo ... e quest'idea fu espressa con due parole, e da queste due parole, da quel!' or«
fino ad oggi, dipendetìero gli interessi supremi del mondo europeo. Queste due parole sono ( e ci scommetto che Voi le avete indovinale) equilibrio politico. V lAtìa di equilibrio è chiara chiarissima
. . . . a tulli i raatemalicì e ballerini dell'orbe ler- raqueo. Se in una coppa della bilancia pongo la mia zucca, e nell'altro la vostra testa, o vice- versa, c ' è somma probabilità di ottenere l'equi- librio. E questo sarebbe equilibrio fisico. Se in una coppa della bilancia io pongo ingegno, cuore, buona volontà, e nell'altra coppa un vigliello di Banca di 1000 fiorini, non ci sarebbe equilibrio, e il Vigliello di Banca farebbe cadere la coppa su cui sia, mentre 1'al'ra andrebbe in aria poiché r ingegno, il cuore e la buona volontà hanno un peso nell' opinione degli uomini assai minore di qualunque cifra aritmetica. E questo sarebbe di- squilìbrio economico-morale. Ma 1' equilibrio poU- fico.^ messer Domenico, che roba è? — Cos'è? - • voi mi rispondete — Cos'è?., E qui mi pare dì vedervi colla mano diritta fare le frcgazionì alla ' vostra fronte spaziosa e su cui leggesi l'impronta
del Genio, e poi aprire le labbra che, sul teatro di jersera tra i plausi dei Goriziani e di genti ac- corse da ogni angolo della Contea, espressero i sublimi pensieri d'un Greco eroe *) e dirmi:
equilibrio politico II sono due parole del vocabolario diplomatico. — Evviva, Messer Domenico, voi avete della la verità.
Sono due parole... verba verha.lì significalo di queste parole è evidente, il rispetto a queste
^) In un sonetto di stile Confortisno in elogio di musser Domenico Conforto leggevasi: recitando il sig^nor Domenico Conforto nella parto di Tetnislocle di Metàstusio sul teatro di jersera!! ecc. ecc.
^iOi
— dfio parole assicurarebbe lo pace d' Europa e delinondo. Ma, dopo il giorno nel quale questo due parole furono profcrle per la prima volta da un uomo di Staio amico deli' umanità^ quante guerre, quante stragi, quanti proticolli! Eppure 1' equilibrio politico la è una faccenda da trattarsi a tavolino, e qualunque maeslruccìo elementare potrebbe fare le somme, le sotlra/iioni, le moltiplicazioni e le divisioni all'uopo. Ci scommetto eh* io e Voi, mes- ser Domenico, riusciresslmo nella cosa con piena approvazione de' contemporanei e, de' posteri. La somma risulterebbe da quesH elementi : miglia qua- drato, popolazióne e qualità di essa^ finanze, e - serciti ecc. Le sottrazioni sarebbero giustificate da qualche paragrafo di un codice inedito ( è un indovinèllo per Voi, messer Domenico): lo mol- tiplicazioni risiillorebbf^ro dalla promossa civiltà, da ottime istituzioni protette dai Governi : le di- visioni poi darebbero un quoziente inalterabile e a numeri rotondi, senza alcuna frazione. Ma né voi ned io siamo uomini deslinali a rendere un si utile ofiìcio alla società. Però ci sarà taluno, il quale col tempo ridurrà a un fatto quello che finora fu un detto. Possibile che 1' equilibrio po- litico debba essere sempre un nome e un agget- tivo con esso lui accordalo in genere numero e caso? Nò: l'idea è troppo bolla, e le esperienv-o dal secolo XVII in poi non saranno inutili: il si^
slema di equilibrio in Europa dee trionfare Che ne dite, messer Domenico? Noi vogliamo a- bolita la guerra, e tutte lo gaKzelle al fuoco; se non foss' altro per non essere più bombardali da una salva di spropositi politici-diplomatici-etno- grafici-slralegicì. Anzi v' invilo a leggere e a dare a memoria la prima scena dell' Aristodemo, di queir Aristodemo che il cav. Monti ha udito a recitare in un casotto e da personaggi di legno.
Voi che siete Voi in carne ed in ossa ; Voi messer Domenico, che vi mostraste già al pubblico sotto le spoglie di Temistocle, su su indossato il pal- lio dì Lisandro e declamale:
Sì.... Pala .... mede.... a tutta Europa e al mondo Di pace apportator Giove m'invia.
Caro quel Lisandro! Cho se mai l'annuncio non garbasse a taluno, il diritto delle genti vi salverebbe sempre dai fischi. Addio.
^p^t^t^^^C««^^*-
SOCIETÀ FILODRAMMATICA DEI SOLERTI A P AD 0V A
Una Compagnia drammatica provetta e tutta di buoni artisti non avrebbe certamente meglio eseguita l'animata Commedia del Giacometti Poema e Cambiale^ come venne essa eseguita in una delle ultime sere della Società filodrammatica / Solerti^
e ne facciamo appello alle 1200 persone, et ultra,
che adornavano il Teatro Duse, palestra degli e- sperìmenli di quella culla' riunione. Ogni attore fu festeggiato e plaudito a piii riprese, e siamo contenti di nominare fra gli altri la signora Beo- carì, che sostenne con maestria comica la parto di Cornelia, il signor Fioridi, giovane di squisita educazione, che in quella di Donati fece spiccaro la sua scenica perizia, ed il signor Contanini che nella parte ^ Arnoldo^ il poeta, ci feco provavo felici sensazioni. Tulli gli altri sostennero con brio e disitivoltura non cojuutie le parli loro alfidnle.
La bolla produzione del Giacometti ebbe nuovai vita in quella sera interpretata come fu da quei valenti. — Anche la Farsa " Due vecchi e unt Albero „, trattenne piacevolmente, sebbene di data vecchia, e fece smascellare dalle risa 1' af- follato uditorio che ebbe ad amnrirare la bravura, fra gli altri,.dei signori Minto e Fiorioli, i due vec- chi — Noi tributiamo a tutti o con vero sentimento di riconoscenza quella parola dì stima che ben loro ò dovuta, e che a tiiUn ragione si meritano. Era grai\
tompo che codesta benemerita Società non agiva, e riaperse i suoi esperimenti da poco con AuQ atli di beneficienza consacrando due recite, a van- taggio di misera famigila l'una, l'altra del pro- prio DireUore. Si diedero quindi due recite sociali
di seguito. Per amore di verità avvertiamo come il filodrammatico s\g. Bassi fé' mostra della sua sana ìulelligenza nella declamazione della scena drammatica — Tommaso Chatlorton. —
Vogliamo sperare che incoraggiata dall' aura di favore che gode e meritamente codesta Società nella sua patria, non ci terrà piiì lungamente di- giuni do'suoi drammatici esercizj, che oltre al proc- curarci un trattenimento lutto patrio, ci fa godere uno spettacolo veramente imponente neir affollalo e scello concorso che perennemente vi assiste.
F. DOTT. V.
CRONACA SETTIMANALE
AGRICOLTURA
Il Governo l'onliricio ha Inslitaita una Commissiono composta di tlcHì «gronomi all' eflello di proinuovcre in ofini modo possibile le migliorie agricole, facendo prova cosi del quniito esso apprezzi le industrie rurali e conuj le riguardi come uno dei mezzi più el'ficaei per avvan- zare la condizione ecoHomica dello Slitto, Riguardando come uno dei nostri doveri P adittnre lutti i progressi ctie fa l'agricoltura nella noslrn palria, noliìimo di buon prado anche questo, conforlali della speranza che lutti i Governi Italiani faranno teslinioniiin/a dello slesso zelo in prò dulia più utile e più nobile delle arti.
INDUSTRIA
Si impicfiheranoo all' Ilavrc ì prijjionieri russi allfi costruzione delle navi, avendo gran liisoguo il Governo di carpenlieri, e poi per non tenerli inoperosi. A llon- tleur la prima nave die dovranno coslruire ò già siala l>allezzala co) nome di Aìnìa.
—
402COMMERCIO
Nei porti di Francia la carne salata d' America è og- getto di generale consumo.
STRADE FERRATE
Il lavoro della strada forrota fra Bergamo e Monza ferve più che mai sicché lutto ci fa sperare che non an- drà molto tempo priata che questo tratto importautc del grande ferroviario Lombardo-Veneto sarà aperto ad uso del put)blico.
— il Governo Inglese ha accettato le proposizioni d' una compagnia per la costruzione d^ una strada ferrala da Bnlaclava al campo degli alleali. Perciò loslo si siicdininno 10,000 tonnellate di ròtiije e molti odorai, e In iinoa saril terminata e messa in allività stri selliniiine dopo I' arrivo di questi. Giosi chiama far miracoli alP Inglese. La com- pagnia trattandosi degli interessi del paese non domandò che il rimborso puramente del denaro impiegalo.
EDUCAZIONE
I Ilapprcsenlanli della Carinlia hanno fallo mnnifeslo noi modo più solenne !a loro ricoiinsccii/,.! iii Governo Imperiale per aver concesso alla loro I'I'OMIIC'IM una Scuola tecnica o Reale Superiore. lù;co un nuovo fililo che ad- dimostra la rilevanza che si drt a questa ulilissimn isli- tuzionc, ecco nn nuovo fallo che ci allesla che il Govfriio corrisponde ai desiderj di quei Municipiì clic san doninn- darglj islantomenle quanto abbisogna all' islruzione dei loro tutelati,
— à Trieste in una delle lezioni date dai bcnemerili professori delia scuola popolare di chimica e llsìen ap- plicata alle arli, dopo discorse le leggi della fei luenlii/.io- ne, fu insegnalo pralicamenle il modo di apporecchinre il vino Grhncili, e giil parecchie famiglie si avvniilìiggia- rono di queir islruzione per ajularsì con quella salubre ed economica boxando. Sarebbe egli indiscrezione il do- mandare che taluno dei noslri maeslri di scieiiza faces- sero altrettanto in prò del nostro povero popolo? A noi pare che no.
ECONOMIA
Volete sapere, lettori geolili, a quanto ascenda il pa- trimonio della famiglia Rolschild ? Hccoue pronti a far contenta la vostra innocente curiosila. Sappiale dunque che dal bilancio tatto testé dal niiiiislri di quell' opulen- tissima casa, questa risulla possediliice di 1200 milioni di franchi.
— La convenzione monetaria in Vienna sembra voglia adottare per la monarchia la vaKila d' oro invece che d'argento.
lETTERATÙBA
Saint-Marc Girardin ha cominciato fra gli applausi d' un immeoso uditorio le sue lezioni di poesia francese.
BELLE ARTI
Fu inaugurata la statua di Napoleone 1. a Lilla eretta noli' iuteruo della borsa.
FENOMENO MUSICALE
II cieco Giuseppe Gicchiche che pochi anni or sono po- vero coilitadino correva accattando e suonando il rozzo zufolo per le vie, ora ha sbalordito con novelli prodigi musicali al Icalro ile, campo delle sue prime glorie Gieco fin dalla nascila scrii lale istinto e talento per la musica, che da un piifero di legno (swbio(o) a tre soli buchi sa Irar suoni con una facilità e chiarezza incomprensibile.
La natura, sua sola maestra, gli ha appreso un' ammi- rabile aggiuslulezza di ritmo, espressione, sentimeulo, invenzione perfmo.
STORIA NATURALE
In una stanza a Mendon una mattina si rinvennero miriadi mosche piccolissime ( oscinis lineata ) nocive quan- to mai ai cereali, ch'aveano cercalo un rifuggio in quel
luogo contro le intemperie della stagione. Questi insetti sono il llagello delle messi a cagione dei vermi eh' esse
depongono nel gambo la primavera, e la loro semenza e rapida moltiplicazione renderebbe inutile ogni sforzo del- I* uomo a distruggerle su 1' umiditd e il freddo non le uc- cidessero iu gran parte.
ARCHEOLOGIA
Il sig. Scrres nelle sue ricerche aniropologiche ha scoperto coi sig. Dumas un cranio celtico a Bcilcvue (Fran- cia; che fu presentato all' Accademia delle scienze di Pa- rigi, innoltre in questa occasione ha dato qualcha detta- glio interessante sopra un monumento celtico trovato nella foresta della isola Adam, che è una vera (jaììp.ria (l<»i se- polcri della tribù o cltnt dei >'y.'o«iie(e.v. Questo mrmu- nienlo ha sui metri d eslensione, le pareli sono dì mal- Ioni soliiii posali con ordine ma senza cemcnlo, è divisò in tre comparlimenli: il priuio entrando racchiude le ossa di donne e fanciulli, il secondo ^el m«'Zzo quelle de^li uomini, e il terzo, in fondo e più piccolo, le ossa contiene dei vecchi d'ambi i sessi. I corpi sono disposti in due file colla testa appoggiata a l muro, le gambe un po'riz- zale, e le mani sui ginocchi iNon si trovarono nella gal- leria che due vasi e amuleti da donna. Uno di questi vasi di terra è allo 17 ceolimclri. 1 crani olirono tipi diversi dal celtico ; ve n' ha uno che s' avvicina assai al tipo mongolico.
~ Il Governo Francese manderà a Roma una commis- sione di scienziati per esaminare quello cli«! v' ha di me- glio nella cillà eterna oiulc arricchire di sludii opportuni 0 di ricerche il suo pacie.
GEOGRAFIA FISICA
Il dollor Baudin ha pubblicai) mondo s<'gnalo da mollissinic cifre
a Roule un Mappa- indicanli i fnioineni generali sullo stato della lemporaUira in qualunque cir- costanza celeste, 1' altezza delle [irincipali catene (li aionli e la direzione delle correnlì magneliclic. Cosi ha riunito in una sola caria gli sludii raccolti in molli volimiì. i principali falli melereologici e lisici, e le più receiili e utili osscrvazioui.
SCOPERTE MILITARI
Il sig. .lanvier, giovine archilelto di Parigi, ha testò inventalo un nuovo sistema di ponli Irasporlabiii [)el JIMS- sng;,'io delle lru|)pe si a piedi che a cavallo, eona; per P artiglierie a marcia regolare o in ordine di ballaglia, Iciveee dei [jcsatili ballelli d'ima volla il cui tra.s(>orlo era incomodo e dispendiosissimo, Janvier ha idealo delle pic- colissime barche alle quali s' avvolge una tela in doppio che i»)pregna!a d' una dissoluzione di canlehonc si piega e dispiega facilmente e si può restringere a un piccolissimo volume. La scoperta è d'' una ulililà immensa, e le armalo belligeranti hanno ricevuto gli ordini per adottarla.
— il sig. Miraval ha teste' invenliilo un nuovo metodo di navigazione le cui prove sortirono un esito felicissimo anche in mezzo al più aspro infierire degli elemcrìli. lìcrii sosliluisco al legno una spessa rote di lili di ferro di varia grossez/-a intonacata d' un nuovo cemento iiniu'rmeabile.
— Il figlio dell' inventore Perkius é pronto a fornire al Governo Inglese dei nuovi cannoni a vapore che porino slanciare palle del peso di una tonnellata (1,016 cbilog ) ad una disianza di S miglia. Se uno di questi camioni fosso collocalo sulla gran nave di 10,000 tonnellate ora costruita da Scott Russel, Sebastopoli sarebbe distrullu 'senza la perdita di un sol uomo.
MARINERIA
Il vascello colossale in ferro che sta costruendosi a Milwal e una veraciltà ondeggiante, lungo675 piedi ha ùrus forza complessiva di 3000 cavalli*, 20 caldaje con due mezzi di impulsione, I' elice e la ruota. Il suolo destinalo per collocarsi la carenna dovette essere preparato con pilastri costrutti a una profondità di SO piedi. 1 cilindri pesano 2S tonnellate P uno.
TELEGRAFIA
La telegrafia ha fallo testò una nuova conquista la quale, per le attuali condizioni polìtiche, diviene somma-
^J05
mcnic imporlniile, È questa In nuova lin^n dì fili lelcgrn- iici Ira Bucharcst e Vienna, ctie fu inaugurala in qucsli uUinu' giorni, e che ora serve tonto ad uso dello Sialo che dei privati.
— Si è -parlato piìi volle dei telegrafi porlalili mandati all' esercito anglo-Cranccse perchè servano a trasniellere i dispacci sugli stessi campi di battaglia. Ora un giornale inglese ci assicura che ben 2* miglia di filo lulegnifico coperto dì gutln percka cogli inerenti congegni venne caricato sopra una nave ad elice per ossfrc Irasportulo nella Crimea. Questo prezioso soccorso ventie adottalo spe- ciaimenle-per impedire le sorprese e per concentrare le truppe sopra un punto qualunque onde rendere vani i repeiillni assalti dei nemici.
DRAMMATICA
Julien Rousseau ha scritto un dramma inlilolalo Baudomin / X col quale l'autore cercava di rendere la Storia popolare col si>iegarla sulle scene. Ma questo len- lalivo pratico non polo soddisfare ni bisogni eh' egli cru- ditaVuciitc espose in teoria nella sua prefazione.
_— Uh nuovo Dramma fraiicese di Callillc: gli f/cce//i di rtìpina fu recitalo più volle a Parigi, ma non giunse a destarci' cjilusiasmo che si credo\a : vi sono delle scene riliutUtuli e dì nessun cliitto teatrale.
BIBLIOGRAFIA
A Pai'igi si è pubblicalo un Dizionario di Archilet- lura dall' undecimo al sedicesimo secolo.
— M. Plèe ha publ)licalo una gìossologia holanicu ta- scabile che dà le di-finizioni chiare e precise di tulle lo parole senza ricorrere alla tecnologia composta di radici greche e lutine, che l'anno di questa scienza un' esclusivilA dei dolli, mentre sarebbe necessario fosse a portala di lutti. Questo è un libro veramente popolare.
— lì sig. Buillol ha pubblicalo un nuovo Dhiomirio univeisale di scienze, /ellere, ed orli, che è una enciclo- pedia pratica dove in termini tecnici havvi la risposta alle principali questioni ecc.
— JAI gloria ducuméuialu di Fenc:ia di S. Romanin prosegue con alucrlUì sempre inlercssiiiido ì lellori, per- chè in vero preziosissima op<'ni e non solo argomento di sani studii patrii pegli enidili, ma offre messe abbon - dante d'erudizione varialissima ai più leggeri lellori.
— Il sig. G. I. Pezzi ha Ir/ulotlo 1' opera di J:. Dulnngc, la elernilà svelala o vila fultira de/i' anima dopo la morte, che è un libro d' una ricchezza inesamibìle pegli amanti del meraviglioso e dello slr.ino, pieno di vere bel- lezze poetiche, però è d' una curiosa filosofia che s' ap- poggia e sulle Sacre Scritture e sui Venda, sull' alchimia, sul magnetismo, con una convinzione si entusiasta da sbalordire chi legge e uno stile severo si, ma poetico e seduce.nte.
— Il pubblicata la Storia della ^rchHellitra nel Belgio di A. 6. B. Scliaye.s, primo lavoro in (al genere per quel paese, dove I' amore per le belle arti e i nomi gloriosi di tanti pittori negli ultimi quattro anni ha destato lìnalmente 1' attenzione e le ricerche degli scrillori nmaoli della Sto- ria dell' arte patria. Schayes ha diviso la sua opera in sei epoche: celtica, germanica romana, romana-bisanlina, ori-
f
finale e moderno, studiando in ciascuna lo sviluppo dcl- 'arte nei diversi monumenti civili, religiosi ecc. È una opera buona, frutto di lunghi studii e pazienti ricerche, in tjran,parte originaria, e, quello che è meglio, popolare.— E comparso il secondo volume delle Storie Bresciane dì F. Odorici dove, oltre l'importante messe istoriea, l'Au- tore con acutezza critica parla della calata dei liarbari.
IGIENE
Un rinomato giornale medico di Milano lamenta con
g
ravi parole Finerzia fatale dei lla|)presentanli di molto ornuni contermini a quella capitale, nella triste congiun- tura che quei paesi furono invasi dall' asiatica pestilenza.E non solo di colpevole non curanza l'illustre Rcdallore di quel giornale accusa ì presidi di quei Comuni, ma anco di op(]osizione diretta alle misure sanitarie proposte dai medici condotti, e di propagazione di pregiudizii e di er-
rori funesti, per cui P opera dei midici stessi venne at- Iravcrsntn e impedita, con gravissimo danno della pub- blicò salute, da quegli istessi che erano tenuti a soccorerla.
Ora ci Via permesso di fare un piccolo ragionamento in quella forma che ì Loici dicono de majori ad minus.
Se nei Comuni tanto vicini a quel sole di civiltà e di sapienza, che è Milano, occorsero fatti che attestano tanta barbarie e tanta ignoranza ne' Rettori delie Comuni ru- rali, cosa accadrà mai, ove fossero colpite dall' istcs- so flagello, (]uclle Provincie che lauto distano da quel sole, e in cui gran parte dei Consiglieri Comunali per non saper scrivere fanno lo croce ? Noi tremiamo a pen- sarne; confidando però che le Auloriltì, fnlle ''accorlc di tanto pericolo, provvederanno secondo ragione.
— Un giornale loda fervorosamente la Magistratura provinciale di Brescia per aver questa istituita nna Com- missione permanente all' effello di esaminare ed analiz/,are unii i vini che devono essere vendali nelle osterie e negli alberghi di quella cillA.
Queste commissioni dovrebbero essere atluale in o- pni CillA del Lombardo-Veneto, poiché pur troppo in quc- st' anno ci ha in ogni paese chi sofilsliea i vini in ogni maniera, e sovente con danno notevole delia salute di co- loro che sono obbligati a berne, e più die lutti di quella dei |)ovcri artefici ed operai.
CATACtlSMl
La cilljl, di Berdienskì in Tauride sul mare Azof i stala innondala dal mare. La tempesta ha gettato sulla costa 35 case di commercio.^
— La Saona ha allerrato il ponte che serviva alla slradu ferrala di Lione, bellisimo lavoro d' arte,niia che peri alla furia straordinaria ilelie acque.
ANEDDOTI
1 Zuavi m Crimea hannn la strana manìa dì tener quasi tulli un gatto presso di sé, il quale dorme mangia fa sentinella con essi e lì segue persino nella zull'a. I prlgioiiieci russi credono lì tengano per larnc degli in- tingoli saporiti.
— La pollz'a di Boston per isbarazzarsi d' una follo dì mendieanti stranieri li ha l'atti citare,avanti il giudice di pace, accusandoli di ricevere, contro la legge, soccorsi che come sudditi inglesi non potevano riscuotere che da quei Go\crno. Il Tribunale ha senlenziato ishè a spese della ciltiì siano mandali alla regina Vittoria.
— Si dice che 1' imperatrice di Francia, commossa) al racconto delle gloriose carneficine leslè celebrale sui cam- pi (Iella Crimea, abbia chiesto piangendo n suo marito, se fosse veraiiiento ncressario die si spargesse lanlo.san- gue innoccnle por salvare T onore della Francia, L'im-.
peralore si industriò con ogni suo potere a calmarla, poi;
conducendola dappresso un crocifisso : giuro, disse, din- nanzi a questa immagine saera di non aver nessuna mira ambiziosa nel comballere contro la Russia, e di i,iarlo solo per adempire il mio dovere dì So,vrano.
STATISTICA CKIMINALE
Fu stipulata una convenzione tra Francia e Porlo-, gallo per lo recijiroca estradizione de' malfaltori.
— Un giovine di 17 anni in Francia ha tentato ucci- dersi con un colpo di pistola che non lo colse al cuore, dov' era diretto, ma che pure, causa l' emoragia, non la- sciava che poca speranza di salvezza. Dai suoi scrini si rivela che in seguito ad una promessa mancala a suo padre s'era lasciato prendere da una malinconia violenta, e che a queireia egli era orribilmente stanco della vila e asi)iravn ad un mondo n)igliore. Prima d' uccidersi sì avea confessato ecc.
— Diciollo parenti in un villaggio francese si precipi- tarono nella casa d'un vecchio celibe e ricchissimo che era per morire, perchè lì nominasse suoi eredi. E fu tale il fracasso e la gara, che quel povero moribondo dovello affrettarsi a morire (pialcho ora prima del tempo stabilìlo, e, quello che è meglio, senza far leslamenlo. Gli assalitori furono condoni dalle guardie agli arresti.
-
404-
IL CHOLEtlA AO ATENE
Sviliippalosi nei qunilieri abitali clìilla popolazio- ne più ngiatii, invase,in !)re\e la citlà luLla rispcUamlo n (|(itiiilo pure la parie più monda di r<$sa àbllaUi dagli Zingari Le AutorilA e quanli poterono fuggirono, ma quando il morbo fatale avea gifì (niélulo lO.ÓOO villime.
Come il solilo, la cillA ha penuria di viveri, giacche il timore del contagio, ormai incontrastabile, licn lontane le genti del contatlu, che di più albergano nelle loro case e jiertino nelle stalle o sotto baracche impro\visale, i cit- tadini fuggili. Siccome gli infermieri abbandonarono gli spedali, cosi la mar'ina francese con uno di que' traili
«ilie distinguono in ogni evento la grande nazione, assi- stita dalle "suore avviale per lnGrimcii, s'oilVi per curate
ÌJ:IÌ infermi abbiindonali. Povera GUICIAI non ballava il iligello, che le biiiule di bidri e brigiinli percorrono le citlil e i villaggi depredando e commettendo orribili mì- sfiilti sulle vie e nelle case. E a impedir lauti mali il po- polo d' Alme fanatizzalo fa continue processioni, che la Gendarmeria non iia forza d'impedire.
RIVISTA TEATRALE
Benché altre volte udito, il Sullivan piacque allo scarso numero d'uditori, grazie air intreccio brillante e vivo, allo scopo sociale e drammatico di questa bella commedia e alla ben sostenuta esecuzione. Gli Innumoruli di Goldoni è sempre vn laooro del grande riformatore, ma s' aggira sopra un me~
schino episodio delle umane deboleae e manca quasi affatto
<i' azione, l'are che anche il nostro immortale drammaturgo atesse il suo caltivo quarto d' ora l Nella farsa poi i signori Rodolfi e Venturoni divertirono assai, ptrclie con tanta na- turalezza sostennero quelle due parti di furbo e di baggiano, che era. durtcile il fare di meglio. La Signora delle Camelie
"e sempre 'l^lessa co' suoi difetti, le sue incongruenze, in mezzo a quaìche buona scena d' effetto studiato, a sciagure troppo, artificiali. L' autore é compatibile perchè descrive una pagina della sua vita. Bisogna però dir il vero che la Bara- cani ha dato aiiima al dramma, e ha reso più, che sopportabile anche la Sifrnora delle Camelie. Il de Ogna pure nella parte d' Armando colse applausi meritati, e la famosa scena dei
•biglielli di banco fu rappresentata con calore e squisitezza drammatica.
Il Ventnroli scelse per sua serata Madamigella di Sceigliere di G, Sandeau^ buona commedia brillante, che ha per iscopo di far vedere quanto sieno ridicoli i costumi e le opinioni, che col nostro secolo di lumi sono incompatibili. Però non ci'sono Ile scene di calore, né azione interessante. Il seratante fu un caro marchese deir altro secolo, così il Mozzi un valente av- vocato dell' epoca nostra ; la Baracani, la^ Ferrante, il Ferrante
tutti portarono a dovere la parte loro.
Desideriamo soltanto che per udire una buona rappre- sentazione il sesso gentile si lasci vedere anche durante la settimana, e non solo nei giorni festivi in cui e' è calca troppa.
Una nuova produzione di A. Dumas comparve col titolo : Il Lapidario, perchè con questa parola C autore ha sciolto V e - nigma che: come nodo gordiano avviluppava i personaggi del sito drdtìima e ha terminalo con un evento improvviso. Sema contar storie dirò che il francese nel Lapidario ci presenta una scena di afflizioni e di gioje domestiche dipinte con ve- rità e cuore. Il ritorno del marito, la gioja di risedere dopo fanf anni i suoi cari, la riconoscenza a Tielding il suo be- nefattore, il dolore nel dover separarsi dalla figlia sono ri- tratti con. conoscenza dall' uomo. Ma perchè /' autore prolunga olire il dovere la scena fra de Gervais, Emilia e il figlio, quando ptù volle il padre chiede della figlia e al S«/CHJÌO alla confusione di loro^ un crudele sospetto deve avergli di giù lacerato l'anima? La recente morie di Clotilde duveva ben aver impresso sul volto del fratello e della madre il do-
lore coi solchi che solo il tempo cancella ! V autore di Antoni^., di Margot, di Herman ha mancato di arte: la scena doveva esser rapida, il dubbio sollecito, l' amor di padre e il sospetto pronti^ l'incontro e il disingano più rapidi ancora. Un abbi- gliamento da festa non basta a giustificare il turbamento e i luttuosi mezzi termini della madre e di Edmondo. Inverò caratteri sono d' una tempra f/essiliile ; può darsi,, che una donna, una sposa per opporsi alla disperazione del marito, del padre adoperi un' arteficio che V occasione gli offre ; mo prò-?
lungare l'inganno alV infinito, in faccia all'amore di Edmondo, alla desolazione di Clotilde e del. padre è falsare V umana natura. E perchè De Gervais quando non. sa sottrarsi aWitu- pegno con t'ieldig, ssiisu pescare fuòri dui cerchio dellarpm-^
Imhilità meschine scuse, non oppone al banchiere la Uberlà di amare e di sciegliere che un buon padre deve lasciare ai suoi figli'i È vero che i milionari dell' Inghilterra non avrebbero gran fatto compreso que.<le idealità romantiche! — «ia (yiie/- l' iiiimo è d^ un carattere inconcepibile. Però il dramnùt nàti manca di situazioni vere interesmnli, come vero ' e st^limje è il dolore disperato del padre allo scoprire che i éa6 &^duR fratelli si amano, bella la risoluzione di, separarsi dalla figlia ad ogni costo, profondo e sentito il dolore nel saper trutrla la figlia rattemprato da celesti consolazioni. È un contrasto d' affetti di afflizioni domestiche, che et parla al ettoee col linguaggio della verità, e rivela neW autore lo studio e la co- noscenza della famiglia, A lode del Mozzi poi è duopo dir*, che in queste due scene recitò con sentimento arliitictì q conoscenza del cuore umano.
La Viscontessa modista è una graziosa e pungente Satim alle, pazzie dei gentiluomini dello scorso secolo. Rivela aolto il manto dello scherzo la corruzione e f intrigo della jnorfe di Luigi XV.
Una battaglia di donne è uno scherzo interessante, clut ci fa vedere fino a che possa giungere la scaltrezza, la dis- simulazione, il coraggio in una donna che ama veratuènte. In queste due commedie del Teatro francese la Baracani e il Rodolfi e il Venturoli ottennero sempre applausi dctl pubblico plateale. _ _ _ .
Il sig. Mozzi, confortato dalla buona aocogliensa del pub- blico Udinese, spera nella ventura stagione teatrale di ritornare sai nostro teatro; egli ha composta la sua Compagnia pel 1855,
1856 dei valenti artisti;
Prima Attrice Eugenia Barracani Mozzi — Prima Amo- rosa Carolina Simoni — Seconda Donna Amalia Rodolfi — Madre Nobile Angela Barracani -r— Servetta Giuseppitra, Bar- racani — Generiche Pierina Ghirlerzini — Amalia Simon! — Idda Ghilerzini — Annetta Venliiroli — Primo Attore Giusti- niano Mozzi — Carattesrista e Promiscuo Costantino VeuturoU — Brillante Giuseppe l\odoHÌ — Amorosi Giusto Ghisatti — GaC'^
lauo Gajani — Generico Primario Curio Ferrante —' Padre e Tiranno Giovanni Saluni — Secondo Amoroso Angelo Morolini -—
Secondo Caratterista Luigi Simoni -r- Generici. Luigi' Ghirlen- 8Ìni — Giacomo Salani — Antonio Borelli — Itodolfo l\odolfi —
Luigi Lonati — Carlo Guizzardi.
Suggeritore — Gnardarobe — Macchinista — Traduttore.
VmCEHIO CONTE A'GRIGOLA, buon cittadino, buon padre, mancò ai vivi nell' 11 dicembre. La perdila di un uomo onestò e bcnci'ico è da reputarsi sempre pubblica sventura; ma quesla sventura è sentita più amaramente da quanti gli furono con- giunti per sangue, e i)cr affetto, eh' è potente a segno da an^
nullnre ogni dispiirilà di ujiuì e di stalo, e da sorvivere all' ul- tima dipiirlilu.
Chi scrive quusie linee ebbe il Conte Agricola a vene- rare come un putire atfeltnoso: e se ora non gli è dato che di versur una lacrima sulla tomba di lui, sarà memore sempre e de" henelici, e du' cousigli e di quello parole cortesi che gli furono stimolo al beue e conforto. FEOERIUO GIULIO PHIULI.
Udine Tipografia Yendrume CAJULLO doti. CllISSAM editore e redattore responsabile.