Metropolitane romane. Intervista a Maria Graziano (ITT Motion Technologies). FOR.FER e la transizione digitale. La rivoluzione copernicana del DSMF. Geotab: e-commerce e ultimo miglio. Biglietto integrato Verona-Venezia. FREE NOW e il report Mobility as a Service. PNRR e l'impegno per Roma. Terzo valico. Le tecnologie nei trasporti avanzano:
droni e aerospazio
N. 327 - 24 Febbraio 2022
numero 327 - 24 Febbraio 2022
Chissà se ci sarà mai un film intitolato “Me- tropolitane romane”, pallido richiamo di quel- lo ultra famoso di William Wyler che proiet- tò la Capitale all’attenzione di mezzo mondo.
Le metropolitane di Roma tonano alla ribalta (sic!) per drastiche decisioni di chiusura, co- raggiosamente annunciate dall’assessore alla Mobilità capitolino Eugenio Patanè.
Bisogna fare improcrastinabili manutenzioni, trascurate o non fatte per anni, che riguarde- ranno gli impianti, i binari ma non solo, anche le banchine e i sistemi antincendio. Ci sarebbe un discorso da fare anche per quanto riguarda i treni (che in particolare sulla linea A conti- nuano a circolare grazie ad una proroga con- cessa dal ministero per le revisioni), ma è me- glio riferirsi ad una cosa per volta. La linea B chiuderà alle ore 21 da aprile fino a giugno di quest’anno, mentre la linea A sarà interessata da lavori (sempre con lo stesso orario di chiu- sura) per diciotto mesi a partire da giugno.
I “mugugni” sono stati pochi, sembra quasi che i romani siano abbastanza abituati a fare a meno delle proprie metropolitane, anche se nella realtà non è così. Ma il livello di in- soddisfazione per i servizi di trasporto nella Capitale è certificato anche dall’Agenzia per il controllo e la qualità dei servizi pubblici lo- cali, negli ultimi anni i trasporti hanno intra- preso un’interessante battaglia per il primato con il problema dei rifiuti, ma insomma non c’è da stare allegri. In realtà, soggetti per l’im- maginario film non mancherebbero. Sarebbe interessante ricostruire le riunioni, semmai in sale pensose e fumose, in cui si decise di pro- gettare una rete metropolitana essenzialmen- te centripeta, senza immaginare una rete di interconnessioni e di interscambio (oggi l’u- nico vero nodo rimane ancora Roma Termini, mentre l’interconnessione di San Giovanni ha valore limitato). Oppure ricostruire il percor-
so delle motivazioni per cui una diramazione di linea (pomposamente definita B1) non vie- ne attestata alla stazione ferroviaria Tiburti- na, dove pur si poteva immaginare (siamo ben oltre il 2000) che qualcuno avrebbe investito per potenziarne le capacità dato l’intasamen- to del nodo principale di Roma Termini.
Per non dire del dibattito con cui venne deci- so il percorso della linea B verso l’area della Tiburtina per servire uno sviluppo cittadino che si sarebbe dovuto espandere lungo il Si- stema Direzionale Orientale (SDO), tralascian- do il piccolissimo particolare che lo SDO – in pratica – non è mai nato.
Vicende (ed errori) del passato che pesano sullo sviluppo della rete di metropolitane ro- mane e su cui è necessario invertire la tenden- za, e in questo senso i lavori annunciati sono da salutare decisamente con soddisfazione, nonostante gli inevitabili disagi che compor- tano. La svolta nel sistema della mobilità ca- pitolina segnala – in realtà – altre notizie da salutare positivamente.
L’incontro di Italia Domani (il ciclo di confe- renze indetto dal governo per pubblicizzare e approfondire gli investimenti del PNRR o lega- ti al PNRR) dedicato al territorio di Roma e del Lazio è stato ricco di nuovi progetti e anche delle ulteriori decisioni di finanziamento che si aggiungono agli stanziamenti già decisi in precedenza (ad esempio, i 425 milioni della legge Delrio, che oggi servono proprio per il programma di manutenzioni): ad esempio, i 188 milioni di euro destinati al nuovo depo- sito ferroviario di Centocelle e alla seconda tratta della linea tranviaria Termini-Vatica- no-Aurelio, e – soprattutto – gli 1,6 miliardi stanziati nella legge di Bilancio 2022 per l’e- stensione della Metro C. Per completarla ser- vono, in realtà, altri 3,4 miliardi, ma domani è un altro giorno (e forse un altro film).
Editoriale
Metropolitane romane
Mostra Convegno sulla Transizione Energetica e l’ Economia Circolare
Circular Economy
INGRESSO : Viale Kenn edy ORARIO:
gio/ven 9:3 0-19:00 sab 9:30-18 :00
24 - 25 - 26
marzo 2022
13ª edizione
numero 327 - 24 Febbraio 2022
Mostra Convegno sulla Transizione Energetica e l’ Economia Circolare
Circular Economy
INGRESSO : Viale Kenn edy ORARIO:
gio/ven 9:3 0-19:00 sab 9:30-18 :00
Organizzato da:
ANEA Tel. +39 081419528 • email: [email protected]
24 - 25 - 26
marzo 2022
13ª edizione
Questa settimana per Mobility abbiamo inter-vistato Maria Graziano, Talent Management Director presso ITT Motion Technologies, so- cietà globale che opera con i principali opera- tori ferroviari in Italia e nel mondo. Ne fanno parte Koni e Axtone, presenti nelle maggiori piattaforme ferroviarie. Sono specializzate nella produzione di elementi di sospensione e sicurezza quali molle, ammortizzatori, re- spingenti e accoppiatori.
Come ITT Italia avete aderito al progetto Stem (Science, Technology, Engineering and Mathematics) by Women, quali sono state le vostre motivazioni e quanta strada ancora c’è da fare in questo settore?
A che punto siamo riguardo la presenza delle donne nel settore dei trasporti, evitando l’of- fensivo discorso sulle quote rosa.
Abbiamo aderito perché sosteniamo i valori di inclusione ed equità di genere. Riteniamo fon- damentale fare rete con altre aziende e realtà su più livelli, con un approccio che vada dal globale al locale. Questa per noi è la strada più giusta per superare lo status quo. Negli ul- timi anni l’attenzione per la presenza femmi- nile nel comparto è sensibilmente aumentata, sia a livello italiano, sia europeo. A tal pro- posito vorrei citare i risultati dell’osservatorio TInnGO – Transport Innovation Gender Ob- servatory, un progetto dal quale trarre mol- ti spunti sul rapporto tra mobilità/trasporti e genere femminile che contiene dati e spunti molto interessanti.
In Italia, le donne impiegate nel settore dei trasporti sono solo il 21,9% del totale. Elevato è il tasso di disparità uomo-donna, che tocca il 95% quando si è in ‘area critica’. Sono dati che devono farci riflettere.
In occasione della Giornata delle Donne nella scienza istituita dalle Nazioni Unite lei ha ri- cordato che “il mondo ha bisogno di orizzonti larghi e vedute sempre più aperte, di pensie- ri veloci pronti al servizio dell’innovazione e alla diffusione delle competenze Stem, sia in ambito accademico che in ambito lavorati- vo”. La vostra azienda cosa fa per incentivare le stem by women?
La nostra attenzione è rivolta su tre punti no- dali, con cui ogni giorni incentiviamo la pre- senza femminile in azienda.
Prima di tutto è importante reclutare con- sapevolmente, educare il management nello sviluppo delle proprie risorse senza discrimi- nazione di genere e sensibilizzare la nostra or- ganizzazione sui temi di inclusione ed equità.
Traduciamo, poi, questi valori in progetti con- creti: il nostro Family Care, per esempio, con cui diamo sostegno alla genitorialità, soprat- tutto a madri che hanno bisogno del nostro supporto per bilanciare lavoro e cura dei figli.
Abbiamo sviluppato una serie di training e talk sul tema, così come un corso di talent acqui- sition con competenze interne, completamen-
Intervista
Maria Graziano (ITT Motion Technologies): 21,9% le donne nei trasporti.
Ma nelle STEM è iniziata una stagione di maggiore consapevolezza
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te organizzato da donne, con cui eliminiamo i bias e i pregiudizi nel processo di assunzione.
Siamo molto felici perché il tema sta prenden- do giusto spazio e attenzione nell’opinione pubblica italiana.
Parliamo di questioni sempre più centrali per il Paese. Lo dimostra l’annuncio del presidente Draghi di sostenere con un miliardo di euro la presenza delle donne in ambito tecnico-scien- tifico. Un passo importante che seguiamo con attenzione.
Siete molto impegnati in queste tematiche, quanto pensate sia importante porra l’atten- zione su questo tema (donne e trasporti) in termini di efficienza?
È fondamentale, le professioni e le compe- tenze stem sono tra le più richieste nel mer- cato del lavoro e il trend crescerà sempre di più in futuro. È indispensabile l’apporto di tutti. Dobbiamo lavorare insieme per creare il contesto sociale giusto perchè le donne di domani crescano, aumentino la loro consape- volezza abbattendo le barriere che, oggi, gli si pongono davanti. Dobbiamo dare massima visibilità ai modelli positivi e alle buone pra- tiche aziendali che lavorano in questo senso.
La strada è lunga, ma con l’impegno di tutti possiamo finalmente colmare il gender gap.
Le donne non hanno spesso la motivazione nell’iscriversi a facoltà scientifiche o lavo- rare in settori tecnologici, pur avendo tutti gli strumenti per affrontare queste materie.
In un libro pubblicato recentemente in cui si parlava di una giovane donna che affrontava l’emancipazione femminile negli anni ‘70 e l’iscrizione all’universitaà mi ha colpito una frase che credo sia calzante: “non è che glelo proibiscano, è che nessuno mai gleilo indica, non ci sono modelli da seguire, riferimenti che abilitino il desiderio femminile in questa direzione....” Ecco bisognerebbe lavorare su questo. Può esistere un femminismo che può
aiutare in questa attitudine, un femminismo rivisto e che si adatti a settori “vecchi” come quello ferroviario...
Sono perfettamente d’accordo con l’afferma- zione. La rappresentazione delle donne nello stem è figlia del fatto che mancano esempi;
sono l’eccezione che per fortuna o per caso hanno deciso di intraprendere questa dire- zione. Se oggi non abbiamo donne che fan- no parte di questo percorso, stimolare la cu- riosità di proseguire è fondamentale. E’ vero che le donne spesso non hanno occasioni per intraprendere percorsi stem, però, secondo me le cose stanno cambiando, e c’è molta più consapevolezza, giù a partire dai primissimi approcci scolastici.
All’asilo di mia figlia, ad esempio, si organizza- no già giornate stem, è un fatto potentissimo.
Fatte ai bambini prima è sempre meglio che dopo. Cominciare a conoscere questo e non subirlo troppo tardi è un messaggio potente che 20 anni fa era totalmente assente.
Ma non dobbiamo dimenticare come anche il ruolo genitoriale abbia ancora un ruolo im- portantissimo nell’indirizzare le generazioni attuali e quelle future, allo studio e allo svol- gimento di professioni tecnico-scientifiche.
Certamente, rispetto al passato, ci troviamo in una stagione di maggiore consapevolezza.
Valentina Onori
Koni e Axtone sono società del gruppo ITT operan- ti nel settore della componentistica ferroviaria.
Specializzate nella produzione di elementi di so- spensione e sicurezza quali molle, ammortizzatori,
respingenti e accoppiatori, Koni e Axtone sono presenti a livello mondiale nelle maggiori piatta- forme ferroviarie. Grazie a più di 1.000 dipendenti
nel mondo, 10 siti produttivi e 4 centri di ricerca, Koni e Axtone garantiscono massimi livelli di sicu-
rezza, comfort e innovazione sulle reti ferroviarie di oggi e di domani.
Dal 1946
SHIPPING, FORWARDING
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Oltre la logistica, l’economia. Opportunità e sfide della nuova normalità per il rilancio del Paese in un mondo incerto.
MILANO
10-11 MARZO
2022
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numero 327 - 24 Febbraio 2022
For.Fer è entrata a far parte del Polo Inoltra.
Ce ne parlano Massimo Nitti Presidente di For.
Fer, Stefano Impastato, Direttore Operativo di For.Fer e Alfonso Di Fonzo, Presidente di Polo Inoltra.
“FOR.FER condivide gli stessi obiettivi di Polo Inoltra: percorrere nuove strade, ascoltare il vento del cambiamento, avere nuovi occhi per la ricerca e l’innovazione. For.Fer porta nel Polo il contributo di uno dei primi centri di formazione ferroviaria in Italia riconosciuto da ANSFISA e con un ruolo ormai acquisito nel panorama nazionale del settore”.
Chi parla è l’ing. Massimo Nitti, Presidente di For.Fer, che presenta l’adesione, l’ultima in ordine di tempo, del centro di Formazione ai progetti del Polo Inoltra, consorzio per l’inno- vazione nella logistica e nel trasporto, nato per iniziativa di Confindustria Chieti – Pescara e presieduto oggi dall’ing. Alfonso Di Fonzo, Presidente anche della nota azienda di tra- sporto passeggeri del centro Italia.
“La decisione di sottoscrivere delle quote di partecipazione alla società Consortile - pro- segue l’ing. Nitti - è maturata anche grazie al convegno organizzato dal Polo Inoltra all’
Interporto d’Abruzzo di Manoppello dal tito- lo “Transizione digitale ed ecologica: il con-
tributo dell’intermodalità e dell’innovazione”
nell’ambito del quale For.Fer ha partecipato in quanto potenziale soggetto interessato nei processi di formazione che costituiscono uno degli investimenti più importanti del Polo.
L’incontro è stato organizzato per illustrare i risultati del progetto ‘DIGLOGS_Digitalizzazio- ne dei Processi Logistici’, applicati al traspor- to intermodale nei rami passeggeri e merci”.
“Per For.Fer è stato molto importante coglie- re l’occasione di consolidare le attività nel territorio abruzzese - sottolinea l’Ing Stefano Impastato, Direttore operativo di For.Fer. - Il contributo che il nostro centro di formazione porterà sarà quello di un centro di speciali- sti della formazione ferroviaria che fornisce alle imprese ferroviarie anche attività di con- sulenza e di supporto per la gestione dei più importanti processi, con particolare riguardo all’innovazione”.
“Una componente importante del Polo Inol- tra infatti – sottolinea ancora Impastato – è l’Istituto Tecnico Superiore Mo.St, ITS per la mobilità sostenibile, il trasporto e la logistica, che è una Scuola di Specializzazione tecnica e professionalizzante ad alto contenuto di tec- nologia che svolge corsi biennali post diploma per la formazione di Tecnici Superiori nell’a- rea tecnologica della mobilità delle merci e
Focus
FOR.FER nel Polo Inoltra per l'innovazione e la transizione digitale
ed ecologica
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delle persone.” Anche il presidente del Polo l’ing. Alfonso Di Fonzo giudica importante l’ingresso di For.Fer nel Consorzio.
“L’adesione della società For.Fer al comparto Intermodale del polo di innovazione regionale per la logistica e i trasporti - spiega l’ing. Di Fonzo - rappresenta una grande opportunità non solo per le aziende associate ma per tut- to il territorio regionale. Insieme a Sangritana Spa, Fas Srl a TUA Spa, For.Fer consentirà di avviare progettualità per la transizione verde e digitale, in particolare stimolerà il matching tra domanda e offerta di professionalità ad oggi ad alta domanda occupazionale. Accom- pagnata dall’ITS MOST, Accademia per la for- mazione tecnico specialistica nella mobilità sostenibile, For. Fer e Polo INOLTRA - conclu- de Di Fonzo - realizzeranno corsi di formazio-
ne biennale per diverse figure quali, Tecnici Polispecialisti, Macchinisti e Preparatore dei Treni a partire da ottobre 2022, in risposta al fabbiso- gno espresso dai dati Unioncamere di 84.000 conduttori di impianti e di veicoli a motore entro il 2025.”
“Polo Inoltra – spiega ancora Impa- stato – è uno dei poli di innovazio- ne nati per iniziativa della Comuni- tà Europea, che dal 2013 promuove le forme di aggregazione stabile tra imprese e mondo della ricerca attraverso uno strumento che mira alla integrazione delle azioni e degli obiettivi.
La Regione Abruzzo ha individuato nella co- stituzione dei Poli lo strumento per sostenere ed accompagnare le imprese verso la crescita attraverso la ricerca applicata, l’innovazione di processo e di prodotto, e i servizi avanza- ti; la partecipazione a questo tipo di iniziati- ve rappresenta un approdo del tutto naturale per una centro di formazione come For.Fer, da sempre orientato all’innovazione”, conclude il Direttore Operativo di For.Fer.
RED
12-14 OTTOBRE 2022
A RHO – FIERA MILANO
con la collaborazione di
numero 327 - 24 Febbraio 2022
12-14 OTTOBRE 2022
A RHO – FIERA MILANO
con la collaborazione di
Non è una guerra di sigle, ma poco ci manca.
Il DSMF (Documento Strategico della mobilità ferroviaria passeggeri e merci) cerca di met- tere perlomeno in secondo piano il CdP RFI (Contratto di Programma di Rete Ferroviaria Italiana), ma soprattutto di far diventare il PNRR (Piano nazionale di ripresa e resilien- za) l’asse di riferimento
dell’intera politica della mobilità ferroviaria e mer- ci del nostro Paese perlo- meno nei prossimi dieci anni che devono cambiare l’Italia, come recita il claim del MIMS (Ministero delle Infrastrutture e della Mo- bilità sostenibili).
Al di là dell’ironia, dietro questi passaggi che sem- brano complicati e sono pieni di sigle, si nasconde una piccola rivoluzione co- pernicana: il Contratto di Programma di RFI aveva
un iter parlamentare tipico dell’ancien regime pre-PNRR, procedure di approvazione com- plicate e lunghissime, battaglie più o meno grandi nelle commissioni per inserire que- sto o quel finanziamento, un finanziamento che però non diventava esecutivo perché nel frattempo si era rallentata l’approvazione del contratto di programma, e via via dicendo.
La conseguenza era un’approvazione forma- le dei contratti che spesso arrivava quasi alla scadenza dei contratti stessi, e nel frattempo era stata inseguita da “aggiornamenti” per te- ner conto delle scelte avvenute nel frattempo o dei cambiamenti di scenario, e via dicendo.
Un’architettura – sostanzialmente – costruita per disegnare uno scenario di opere costruite spesso solo sulla carta e che, in effetti, non
hanno poi trovato realizzazione in un arco che a volte va dai venti ai sessant’anni.
Un panorama completamente stravolto dal PNRR che ha assicurato flussi di risorse certe, ma che ha anche soprattutto invertito l’ordine dei fattori: prima c’era lo stanziamento e poi il successivo tempo di realizzazione, ora c’è il tempo di realizzazione (il fatidico 2026) e il “succes- sivo” (il termine è impro- prio, ma per capirci) stan- ziamento dei fondi. I
l DSMF si adegua a questa realtà dando definitiva si- stemazione ai molti rivoli di stanziamenti sulle infra- strutture e sulla mobilità ferroviaria passeggeri e merci che non si esaurisco- no nel solo PNRR; il MIMS ha riassunto in un’esplica- tiva tabella tutti gli investi- menti della spesa di com- petenza del dicastero e il totale ascende ad un totale di 103.725 milioni di euro, cioè oltre 103 miliardi, che rappre- sentano una cifra quasi il doppio rispetto ai 61,4 miliardi sempre di competenza del MIMS previsti nel PNRR.
La somma tiene conto delle risorse individua- te e stanziate nel Fondo Complementare e nella Legge di Bilancio 2022, e delle risorse provenienti dal Fondo di Sviluppo e Coesione per le cosiddette “Opere bandiera” e per Altre opere.
Che si tratti di una visione coordinata e final- mente ispirata ad una programmazione stra- tegica è dimostrato dalla ultima decisione di un’altra sigla, il Comitato Interministeriale per la Programmazione Economica e lo Svilup- po Sostenibile (CIPESS), che ha assegnato 6,3
News
La rivoluzione copernicana del DSMF
numero 327 - 24 Febbraio 2022
miliardi del FSC 2021- 2027 per f i n a n z i a r e investimen- ti su strade, ferrovie e in- frastrutture idriche com- plementari e addizionali al PNRR, in pra- tica tutto ciò che – o per- ché riguarda- va le strade o
perché non completabile entro il 2026 o per qualsiasi altro motivo – non poteva essere compreso nel documento di programmazione concordato con l’Europa.
In sintesi, l’iter con cui il DSMF è diventato il nuovo asse di riferimento della politica dei trasporti e della mobilità in Italia. Il 30 dicem- bre 2021, il governo ha trasmesso alla Camere il Documento strategico sulla mobilità ferro- viaria di persone e merci, in quanto costituen- te la premessa per la stesura e per l’attuazione del contratto di programma, che regola i rap- porti tra concessionario della Rete ferroviaria nazionale (RFI S.p.A.) e concedente Ministero delle infrastrutture e dei trasporti (ora MIMS) L’art. 5 del decreto legge n. 152 del 2021, ha modificato le procedure di approvazione del Contratto di programma tra MIMS e RFI al fine di ridurre i tempi di realizzazione degli inve- stimenti ferroviari, come previsto dal PNNR.
La stessa disposizione ha poi previsto che il MIMS trasmetta alle competenti Commissio- ni parlamentari e alla Conferenza Unificata entro il 31 marzo dell’anno di scadenza del contratto di programma, un nuovo documen- to, il Documento Strategico della mobilità fer- roviaria di passeggeri e merci, con validità di norma quinquennale, da sottoporre al parere parlamentare.
La norma stabilisce che le Commissioni par- lamentari e la Conferenza unificata si espri- mono sul documento strategico nel termine di trenta giorni dalla sua ricezione, decorso il quale il Ministero delle infrastrutture e della mobilità sostenibili procede all’approvazione del documento con un proprio decreto.
Il DSMF è sottoposto ad aggiornamento dopo tre anni o comunque in caso di mutamento degli scenari di carattere eccezionale.
In relazione al periodo 2022-2026, la norma prevedeva che il Documento Strategico fosse trasmesso alle competenti Commissioni par- lamentari e alla Conferenza unificata entro il 31 dicembre 2021 e che lo schema di contrat- to di programma sia trasmesso al Comitato interministeriale per la programmazione eco- nomica e lo sviluppo sostenibile entro il 31 marzo 2022.
Un iter finora rispettato alla lettera e che sarà rispettato anche in seguito, profondamente innovativo rispetto al passato.
Antonio D’Angelo
Dieci anni per trasformare l’Italia
- 10 - Linee di intervento PNRR e PC
(€mln)
Legge di Bilancio 2022
(€mln)
FSC 2021-27 Opere bandiera
(€mln)
FSC 2021-27 Altre opere
(€mln)
Totale*
(€mln)
Strade 1 980 10 800 2 621 476 15 877
Ferrovie 36 600 15 900 2 307 12 54 819
Trasporto Rapido di Massa 3 600 4 700 371 19 8 690
Infrastrutture idriche 1 800 440 130 312 2 682
Rigenerazione urbana
ed edilizia 5 200 255 6 5 461
Altri investimenti 12 189 3 985 15 8 16 197
Totale*(€mln) 61 369 36 080 5 443 833 103 725
Investimenti di competenza del Mims (PNRR + PC + LdB + FSC)
I progetti selezionati FSC 2021-27 non solo si pongono incontinuità rispetto agli interventi del PNRR e del PC, ma anche rispetto alle risorse nazionali allocate nella Legge 30 dicembre 2021, n. 234(Legge di Bilancio 2022-2024).
* I totali potrebbero differire a causa degli arrotondamenti decimali.
Ore 10:30 Introduzione
Responsabili Uffici Studi Cgil Cisl Uil Trasporti Roma e Lazio
Programma
Discussant:
Mauro Alessandri
Assessore ai Lavori Pubblici e Tutela del Territorio, Mobilità
Eugenio Patanè
Assessore alla Mobilità
Carlo Carminucci
Direttore della Ricerca e Responsabile Osservatorio “Audimob”
Eugenio Stanziale
Segretario Generale Filt Cgil Roma e Lazio
Marino Masucci
Segretario Generale Fit Cisl Roma e Lazio
Maurizio Lago
Segretario Generale Uil Trasporti Roma e Lazio
28 febbraio 2022 Ore 10:30
DnB House Hotel Domus Nova Bethlem Via Cavour 85 – Roma
Moderatore:
Antonio Riva Direttore editoriale FerPress
Ore 11:00
Tavola Rotonda
Prevista diretta streaming
La Mobilità di Roma e del Lazio
Prospettive di un futuro presente
Posti in sala riservati per restrizioni emergenza Covid - 19
numero 327 - 24 Febbraio 2022
Geotab presenta i risultati di una ricerca con- dotta sulle realtà che operano nel settore dell’e-commerce e della logistica in Italia, da cui emerge che nel nostro paese 9 aziende su 10 (93%) hanno rilevato un incremento delle consegne durante la pandemia, con livelli di crescita che hanno raggiunto il 60%.
L’indagine ha evidenziato l’importanza sem- pre maggiore dell’ultimo miglio, mostrando che la telematica può essere fondamentale per migliorare le performance delle flotte e rispondere alle nuove esigenze dei consuma- tori.
La diffusio- ne del CO- VID-19, infat- ti, ha portato allo sviluppo di abitudini di consumo all’in- segna di digi- talizzazione e nuove tecno- logie, tra cui il ricorso sempre più frequente all’e-commer- ce: tuttavia, se per acquistare
online basta un click, la catena che abilita il processo di consegna a domicilio è molto più complessa.
Con utenti finali sempre più esigenti in termi- ni di qualità e personalizzazione del servizio, le aziende devono affrontare sfide logistiche importanti per rispondere da un lato all’au- mento dei volumi di consegna, dall’altro alla richiesta di una distribuzione capillare e dislo- cata sul territorio.
Nonostante le complessità si tratta di un’op-
portunità di crescita imperdibile, come con- ferma il trend affermatosi in Italia negli ultimi due anni.
E-commerce come driver di crescita Quasi tutti gli intervistati (95%) sono concordi nell’affermare che l’incremento dell’e-com- merce dopo la diffusione del COVID-19 ha avuto un generale impatto positivo per la propria azienda: in particolare, quasi 6 su 10 (57%) stimano di aver ottenuto un aumento delle consegne tra il 20% e il 40%, mentre più di un terzo (35%) lo atte- sta addirittura tra il 40% e il 60%.
Guardando poi allo scenario nazionale nel suo comples- so, 1 azien- da su 3 (34%) ritiene che l’e-commerce sia destinato a crescere ancora indistintamente in tutte le categorie merceologiche, ma c’è anche chi si aspetta che saranno i settori dell’abbiglia- mento (38%) e del food (23%) a guidare le performance nell’immediato futuro.
Sono proprio queste ultime categorie a esse- re percepite come le più profittevoli (food al 40% e abbigliamento al 36%), complice anche l’elevato numero di servizi e app per il deli- very o la vendita online, seguiti dall’elettroni- ca di consumo (28%) e dai prodotti per la cura
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E-commerce e sfide dell'ultimo miglio: in Italia consegne in crescita
da ottimizzare grazie alla telematica. I risultati della ricerca Geotab
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della persona (11%).
Puntualità e capillarità: come cambiano le consegne
Nonostante 4 aziende su 10 indichino le varia- zioni nei volumi di vendita come la principale conseguenza delle nuove abitudini di consu- mo, non sono da sottovalutare gli effetti an- che in termini di diverse tempistiche e distri- buzione degli ordini (18%) e, in ultima analisi, di fatturato (15%).
Le nuove dinamiche si riflettono innanzitutto sull’organizzazione logistica, non solo perché è diventato necessario raggiungere destina- zioni più lontane (come segnalato dal 21% de- gli intervistati), ma soprattutto perché le con- segne si stanno rivelando mano a mano più frammentate e distribuite sul territorio (70%).
Inoltre, i consumatori si stanno dimostrando sempre più esigenti, tanto che sono sempre più comuni richieste specifiche in termini di orari, puntualità o consegna al piano.
Telematica e ultimo miglio: un connubio non ancora giunto a completa destina-
zione
L’evolversi della richiesta degli utenti fina- li richiede un rinnovamento nell’approccio
alla gestione dell’ultimo miglio, da realizzar- si all’insegna della Trasformazione Digitale.
Standard sempre più stringenti, infatti, pos- sono essere soddisfatti solo grazie a sistemi di consegne all’avanguardia, in grado di sfrut- tare le moderne tecnologie per raggiungere la massima efficienza.
Si tratta, tuttavia, di un percorso basato su una presa di coscienza progressiva da parte delle aziende: infatti, se la digitalizzazione dei processi e l’accelerazione delle tempistiche sono ormai diventate prioritarie rispettiva- mente per il 58% e il 43% degli intervistati, il grado di implementazione di soluzioni spe- cifiche, tra cui la telematica, può ancora mi- gliorare.
L’82% del campione riconosce che i softwa- re per la gestione della flotta sono utili ad aumentare l’efficienza del last mile delivery, sfruttando le tecnologie di data analytics e machine learning soprattutto per quanto ri- guarda l’ottimizzazione dei tempi (22%) e dei tragitti (13%), oltre alla possibilità di tenere sotto controllo la flotta (18%).
Nonostante questo, in Italia solo 2 aziende su 3 (66%) dispongono di una soluzione di tele- matica per il fleet management.
Se viene apprezzata la generale capacità di migliorare le prestazioni della flotta, più nello specifico sono stati riscontrati vantaggi con-
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creti in termini di localizzazione dei mezzi sul territorio per scopi antifurto (43%), logi- stico-operativi (29%) e per l’efficientamento dei tragitti di consegna (31%). Restano ancora da esplorare appieno le potenzialità offerte da funzionalità come il controllo dello stato di salute dei mezzi (apprezzato dal 19% de- gli intervistati), l’assistenza al conducente in caso di incidente (14%) e il monitoraggio dello stile di guida (13%). In particolare, in ottica di ultimo miglio, avere a disposizione sistemi di tracciamento si rivela fondamentale in tutte le sue sfaccettature: dal tracking live del mez- zo alla possibilità di interagire direttamente con il conducente (entrambi richiesti dal 91%
degli intervistati), fino ai servizi di firma di- gitale (89%) e alle notifiche push sullo stato della consegna (84%).
“In un contesto di business variegato come quello italiano, le flotte delle aziende che si occupano di consegne in ambito e-commerce hanno una dimensione media contenuta, pari a 18 veicoli. Questo, però, non deve limitare l’adozione di soluzioni di telematica: in un mondo sempre più dominato dalle Smart City, infatti, poter sfruttare appieno il potenziale
dei dati è la chiave vincente per un utilizzo davvero intelligente dei mezzi. È quanto acca- de, per esempio, con la nostra soluzione Ge- otab Truck, che offre a ogni tipologia di flotta nel mercato degli autotrasporti e dei veicoli pesanti l’accesso a insight unici, per monito- rare e ottimizzare il processo di consegna, au- mentando inoltre la sicurezza”, spiega Fabio Saiu, Director Geotab Italia e Leasing and Ren- ting European Director di Geotab.
“La nostra ricerca ha inoltre evidenziato un atteggiamento ottimista, con 8 aziende su 10 che nutrono fiducia verso una generale ripresa per il futuro: è questo il momento di investire nell’innovazione, per non perdere competiti- vità e trarre il meglio da tutte le opportunità offerte anche dal modello dell’e-commerce”.
L’indagine realizzata da Eumetra per conto di Geotab nel periodo settembre-ottobre 2021 in Italia, tramite metodologia CATI (Computer Aided Telephone Interviewing), su un campio- ne di 150 casi. Le aziende coinvolte gestisco- no flotte di diverse dimensioni (da 5 a oltre 30 veicoli).
numero 327 - 24 Febbraio 2022
Un nuovo biglietto unico multimodale e in- tegrato tra Venezia e Verona, ed un primo esperimento di soluzioni MaaS - Mobility as a Service su un territorio che integra già natu- ralmente le modalità di trasporto, terrestre, ferroviaria e marittima.
La sperimentazione, che vede coinvolti Regio- ne, i Comuni di Venezia e Verona, Trenitalia, AVM, ATV, Clearchannel, Infrastrutture Vene- te, Nemo e Lucian, consentirà di integrare il trasporto su gomma, ferro e acqua attraverso un unico biglietto.
Un ruolo importante nel progetto è stato rico- perto dalla società di consulenza Nemo, che vanta uno
stretto rap- porto di col- laborazione con Club Ita- lia Contact- less Users Board, l’asso- ciazione che p r o m u o v e lo sviluppo dei sistemi di digitaliz- zazione, in- n o v a z i o n e
tecnologica, bigliettazione elettronica e dei sistemi MaaS nel sistema della mobilità urba- na ed extraurbana.
Nell’illustrare il progetto Massimo Simone, socio e amministratore di Nemo, ha sottoli- neato innanzitutto le caratteristiche di rilievo nazionale della sperimentazione del Bigliet- to Integrato Regionale. Il ticket integra TPL e trasporto condiviso (bike sharing) su un’unica piattaforma tecnologica (pianificazione del viaggio, acquisto biglietto e fruizione di un
viaggio multimodale); applica un modello ta- riffario e tecnologico estendibile su scala re- gionale ai servizi di trasporto-mobilità e del territorio; promuove nuove forme di concer- tazione e collaborazione tra soggetti istitu- zionali, industriali e commerciali nel settore della mobilità.
Il biglietto integrato consente numerosi van- taggi per l’utenza: di muoversi con più moda- lità di trasporto, pubbliche e in condivisione;
di usare un unico titolo di viaggio su mezzi di- versi; di avere un unico strumento e un unico interlocutore per l’acquisto e l’assistenza pre, durante e post viaggio; e – in una prospettiva e ottica futu- ra – consente di usare la stessa piatta- forma per ac- quisto anche di parcheggi, noleggi, pe- daggi, ticket di servizi tu- ristici, ecce- tera.
Il biglietto in- tegrato con- sente anche vantaggi nella governance dei trasporti, attra- verso: un accesso unificato ai servizi; la dispo- nibilità in tempo reale di enormi quantità di dati sul trasporto; la possibilità di attuare po- litiche mirate sul TPL (pricing) e sulla mobilità privata (governo di sistema).
Vantaggi che si estendono poi anche agli ope- ratori economici, poiché consente la condivi- sione della centralità del cliente; lo sviluppo coordinato e condiviso di tecnologie e pro- cessi; l’integrazione di infrastrutture, servizi e
News
Il progetto MaaS della Regione Veneto: un biglietto integrato Verona-Venezia
App MaaS Veneto
Progetto MaaS - Regione del Veneto
numero 327 - 24 Febbraio 2022
risorse; la creazione di sinergie commerciali;
la messa in rete di servizi coordinati; oppor- tunità di lavoro e di crescita economica, e via proseguendo.
Su un piano più generale, di governo del si- stema della mobilità, il vero obiettivo del bi- glietto integrato e multimodale è diminuire il congestionamento da traffico privato sulle strade, favorendo l’uso dei mezzi di trasporto collettivo.
A questo riguardo, l’asse Verona – Venezia ha una saturazione tra il 70% e il 100% delle attuali strutture della rete stradale, ed è ur- gente quindi intervenire per introdurre un’in- versione di tendenza. La rete stradale è anche il principale fattore responsabile di incidenta- lità, e l’asse Venezia – Verona presenta una elevata incidentalità rispetto alle altre arterie stradali del Veneto. C’è un ultimo obiettivo, quello della sostenibilità ambientale, dove l’utilizzo di modalità più ecologiche consen- te di abbattere il contributo all’inquinamento del trasporto su strada che, nell’area padana, arriva ad una incidenza tra il 46 e il 70% per le emissioni degli ossidi di azoto (PM 10 e PM 2,5).
La semplificazione dei processi di acquisto, una tariffazione chiara ed integrata facilmen- te leggibile sui devices personali, la possibi- lità di prenotare con largo anticipo tutte le modalità del viaggio e di utilizzare la carta di
credito ren- dono molto più attrattiva la possibilità di sviluppare l’offerta turi- stica.
Inutile ricor- dare che il tu- rismo in Vene- to è un settore fondamenta- le, e l’offerta di servizi in- tegrati per la mobilità (ma soprattutto la loro messa in rete attraverso un’unica piattaforma) potrebbe incrementare notevolmente il numero delle mete turistiche, attraverso una migliore co- noscenza, raggiungibilità, fruizione.
I titoli di viaggio integrati dell’area di Vene- zia e Verona prevedono la possibilità di viag- giare: nell’area urbana di Venezia utilizzando il servizio urbano su gomma e tranviario, di navigazione e a fune (People Mover) di AVM/
Actv Venezia (ad esclusione del servizio da/
per l’Aeroporto Marco Polo di Venezia) e il servizio ferroviario metropolitano di Trenita- lia (Venezia S. Lucia, Venezia P.to Marghera, Venezia Mestre, Venezia Carpenedo, Venezia Mestre Ospedale); nell’area urbana di Verona, utilizzando il servizio urbano di ATV Verona e il servizio bike sharing di Clear Channel, oltre al trasporto ferroviario Trenitalia tra le stazio- ni di Verona Porta Nuova e Verona Porta Ve- scovo; in entrambe le aree urbane, e poi tra- mite il servizio regionale Trenitalia sulla tratta Venezia-Verona per lo spostamento tra le due aree attraverso i servizi regionali.
AD
numero 327 - 24 Febbraio 2022
FREE NOW, la Super App della Mobilità euro- pea, presenta oggi il suo primo report Mobi- lity as a Service.
I risultati del rapporto mostrano, sia a livel- lo europeo che a livello italiano, un aumento significativo della Mobility as a Service, evi- denziando il crescente bisogno dei cittadi- ni ad avere a disposizione una “Super App”
in grado di fornire un facile accesso a tutte le opzioni di mobilità on-demand. Inoltre, i dati riassumono l’evoluzione di FREE NOW da app di prenotazione taxi a piattaforma di multi-mobilità ed offrono una prospettiva sul- le tendenze del settore nel 2022. Il report si basa su recenti analisi svolte esternamente e su dati interni relativi alle corse e alla flotta.
In Europa il numero di corse effettuate con monopattini, eBike, scooter & car
sharing sono cresciuti di 18 volte Nonostante la pandemia, nel 2021 FREE NOW ha compiuto importanti progressi in molte aree chiave, rafforzando così la propria posi- zione di piattaforma di multi-mobilità con un bacino di oltre 54 milioni di utenti.
Durante lo scorso anno, diversi provider di mobilità sono stati integrati all’interno dell’app FREE NOW, rendendo così disponibi- le una flotta composta di 250.000 veicoli tra monopattini, scooter, eBike, taxi, NCC (servi- zio attivo al di fuori dell’Italia) e car sharing.
L’introduzione di nuove soluzioni di mobilità è stata accolta positivamente dagli utenti, con un aumento del 27% di coloro che utilizzano più di un mezzo di trasporto tramite l’app.
In aggiunta, le corse effettuate con mono- pattini, scooter, eBike e car sharing sono cre- sciuti di 18 volte. Nel 2021, le città dove si
è registrato il maggior numero di corse con FREE NOW sono state Dublino, Londra, Parigi, Varsavia e Berlino.
Questa tendenza si riflette anche nel numero di nuovi utenti che scelgono FREE NOW, con 285 nuovi download dell’app all’ora.
Gli utenti si allontanano dai tradizionali motori a combustione
La crescita complessiva del business è sta- ta accompagnata dalla transizione ecologica della flotta taxi. FREE NOW ha assistito a una crescente domanda di opzioni di mobilità so- stenibile con un raddoppio della media delle corse con veicoli elettrici a batteria. Anche l’utilizzo per veicolo è cresciuto del 300% ri- spetto all’anno precedente.
E in Italia cosa sta succedendo?
Nel Belpaese cresce esponenzialmente il de- siderio di multi-mobilità, in linea con il trend europeo. Secondo un’indagine FREE NOW, in- fatti, se il 60% degli europei intervistati pre- ferisce avere a disposizione un’unica app con più soluzioni di mobilità, in Italia questo dato si avvicina all’80%.
News
"La multi-mobilità diventa mainstream". FREE NOW presenta
il report Mobility as a Service
numero 327 - 24 Febbraio 2022
Questa tendenza è visibile nell’aumento del numero di veicoli in sharing messi a disposi- zione nelle varie città.
Nel 2021 la flotta di mezzi in condivisione pre- notabili via app ha superato le 6.000 unità, con oltre 3.000 unità solo nella città di Roma e più di 2.000 di veicoli disponibili a Milano.
Il resto della flotta si divide tra i territori di Torino, Palermo, Napoli, Catania e Cagliari.
A livello locale è inoltre boom delle prenota- zioni taxi via app. Nel 2021 sempre più italiani hanno optato per la convenienza e la sempli- cità di richiedere un taxi tramite FREE NOW, registrando nel numero delle corse un balzo di oltre il 60% rispetto all’anno precedente.
Molto apprezzata dagli italiani anche la possi- bilità via app
di scegliere veicoli a mi- nor impatto a m b i e n t a - le: il numero medio delle corse su vei- coli BEV è cresciuto in- fatti di quasi il 26%, evi- d e n z i a n d o come anche a
livello locale la transizione verso l’elettrico sia ormai più che avviata.
Nel 2022 FREE NOW prevede di integrare oltre 10 nuovi partner a livello europeo, estenden- do così ulteriormente la propria offerta con la più ampia gamma di soluzioni di mobilità e il maggior numero di veicoli per tipologia di servizio.
Rory Normanton, Regional General Manager FREE NOW, afferma: “Nel 2021, FREE NOW è diventata la prima piattaforma di multi-mo- bilità in Europa. Attraverso l’integrazione di nuovi partner abbiamo ampliato in modo massiccio la nostra flotta di micro-mobilità e car sharing. Assieme a questi partner, offria-
mo ora agli utenti un ecosistema di mobilità urbana completamente integrato. Nonostan- te questo sviluppo, il ride hailing rimane una parte fondamentale della nostra app.
Nel 2022, vogliamo assicurarci che questo servizio sia il più solido possibile per trainare l’espansione delle soluzioni di multi-mobilità disponibili sulla piattaforma.
Dopo un anno fortemente influenzato dalla pandemia di COVID-19, ci aspettiamo che il business del ride hailing si riprenda completa- mente una volta passato il periodo invernale.
Il 2022 sarà l’anno in cui la multi-mobilità di- venterà mainstream e raggiungerà un pubbli- co più ampio.
Nei prossimi mesi avremo integrazioni im- portanti di partner come Dott, SHARE NOW e altri entusiasman- ti player.
Presentando nuovi servizi come il Mo- bility Budget, le opzioni bundle e l’in- t e g r a z i o n e prossima del trasporto pubblico, copriremo tutte le esigen- ze di trasporto con l’obiettivo di fornire una mobilità urbana sostenibile ed efficiente ”.
9
€6.7bn
+279%
€2.4bn
€11.9bn+177%
2019 2021 2023
Dimensione del mercato della multi-mobilità in termini di fatturato in miliardi di €⁴
€300bnexpected market size by 2030
MaaSMobility as a Service
Potenziale inesplorato⁵
I trend della multi-mobilità per il 2022
#1 Il ride hailing si risolleva La pandemia da COVID-19 ha dimostrato che il ride hailing non ha bisogno di un una particolare fase di recovery.
Ad esempio, quando i viaggi di lavoro ricominceranno dopo le restrizioni, il volume di corse ritornerà immediata- mente ai livelli pre-crisi se non meglio.
#2 Evoluzione della flotta e amplia- mento dell’offerta
Osserviamo tanto nei tassisti quanto negli utenti FREE NOW la volontà nel cercare di ridurre le emissioni di CO2, che si traduce nell’adozione di veicoli elettrici da parte dei primi e nella richiesta di corse taxi eco da parte dei secondi.
I vari player del mercato riusciranno ad acquisire nuovi utenti se rimoduleranno la propria offerta, ad esempio introducendo pass giornalieri o abbonamenti, dimos- trando così la propria profittabilità.
#3 Collaborare per una mobilità Le città devono fornire l'accesso a servizi di multi-mobilità di elevata qualità, dando priorità alle soluzioni di trasporto green rispetto alla mobilità individuale.
La collaborazione con le piattaforme MaaS (“Mobility as a Service) sarà quindi fondamentale. Realtà come FREE NOW sono un esempio: aggregano l'offerta esistente e rendono la mobilità più efficiente.
#4 Una sola app, più soluzioni Le persone desiderano un'unica app per la mobilità, al fine di avere più soluzioni disponibili a portata di mano - che si tratti di taxi, car sharing o eBike. Il futuro è un ecosistema di mobilità urbana comple- tamente integrato. In questo complesso mercato, gli operatori dovranno offrire soluzioni personalizzate.
#5 Un mercato più regolamentato L’Irlanda selezionerà per la prima volta i vincitori del bando sulla micromobilità nel corso del prossimo anno. Con l’ingresso in Europa di nuovi attori sul mercato, sempre più città adotteranno l'approccio del bando. Le persone beneficeranno anche di una migliore regolamentazione - come ad esempio l’introduzione di limiti di velocità e di zone dedicate al parcheggio dei monopattini - che avrà come effetto una maggiore sicurezza stradale.
#6 Car sharing e noleggio auto Il passaggio ai veicoli elettrici rappresenta il fattore principale di crescita ma due business diversi come il car sharing e il noleggio auto potranno beneficiare di effetti positivi se saranno in grado di mixare la propria offerta (ad esempio offrendo i primi noleggi a lungo termine e viceversa). Anche FREE NOW abbrac- cerà questa tendenza e consentirà il noleggio a lungo termine all'interno dell'app nel prossimo futuro.
4 Statista Mobility Services Report for ride hailing & taxi, eScooter, bike and car sharing (2021) 5 Sheer Analytics and Insights
Associazione per il governo regionale, locale e urbano della mobilità sostenibileAssociazione per il governo regionale, locale e urbano della mobilità sostenibile
con il contributo tecnico-scienti�co di con il patrocinio di
EVENTI FORMATIVI PER CHI PIANIFICA, ORGANIZZA, GESTISCE E CONTROLLA
IL TERRITORIO, LA MOBILITÀ, LE RETI E IL TPL
in collaborazione con
20 22
CO RS I
numero 327 - 24 Febbraio 2022
Associazione per il governo regionale, locale e urbano della mobilità sostenibileAssociazione per il governo regionale, locale e urbano della mobilità sostenibile
con il contributo tecnico-scienti�co di con il patrocinio di
PROVINCIA
DI
C
OSENZAEVENTI FORMATIVI PER CHI PIANIFICA, ORGANIZZA, GESTISCE E CONTROLLA
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20 22
CO RS I
“Italia Domani - Dialoghi sul Piano Nazio- nale di Ripresa e Resilienza” è il ciclo di incontri promosso dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri per comunicare con cittadini, imprese e amministrazioni locali sui contenuti e le opportunità del PNRR.
Italia Domani ha fatto tappa a Roma, con un incontro che ha visto impegnati il sin- daco della Capitale, Roberto Gualtieri, il Ministro delle Infrastrutture e della Mobi- lità sostenibili, Enrico Giovannini, il Mini- stro del Turismo Massimo Garavaglia e la Mi- nistra per le Pari Opportunità e Famiglia Elena Bonetti, e il vicepresidente Regione Lazio Da- niele Leonori. L’impegno del PNRR per Roma riguarda una notevole mole di risorse, oltre 8,2 miliardi complessivamente, con 4.638 milioni di euro assegnati al Comune di Roma Capitale e alla Città Metropolitana di Roma, e 2.967 milioni attribuiti alla Regione Lazio, ma con effetti anche sul comune di Roma. Nel dettaglio, 1656 milioni di euro per il trasporto rapido di massa e rinnovo parco autobus; 56 mln per la mobilità ciclistica; 2.041 mln per investimenti ferroviari e AV; 1.696 per stra- de e autostrade; 159 mln per i Porti; 160 per infrastrutture idriche; 169 mln per cittadelle giudiziarie e edilizia penitenziaria (con inve- stimenti di competenza del Ministero della giustizia e gestiti dai provveditorati per le opere pubbliche del Mims); 354 mln per Edi- lizia residenziale pubblica, rigenerazione ur- bana e housing sociale; 12 per il Fondo pro- gettazione opere prioritarie; e 1.300 milioni per l’evento del Giubileo 2025. Non c’è, però, solo il PNRR. Per il miglioramento del traspor- to rapido di massa nella Capitale è previsto l’arrivo di altre risorse a valere su altri fondi:
in particolare, previsto un investimento di 188 milioni di euro per il nuovo deposito tranvia- rio di Centocelle; e la seconda tratta della li-
nea Termini – Vaticano – Aurelio. La Legge di Bilancio per il 2022 ha poi previsto il finanzia- mento di 3,7 miliardi di euro per l’estensione della rete metropolitana in alcuni grandi aree del Paese: 1,6 miliardi di euro sono le risor- se assegnate all’estensione della Metro C del Comune di Roma. In generale, alcuni dei pro- getti chiave riguardano: a) il Nodo ferroviario di Roma (Interventi per il completamento, il potenziamento e l’upgrading del nodo ferro- viario di Roma quale infrastruttura cruciale per il miglioramento della mobilità urbana ed extra-urbana);
b) il Trasporto Pubblico Locale (rinnovo del materiale rotabile autobus urbano, extraurba- no e relative infrastrutture di alimentazione);
c) il Trasporto Rapido di Massa (sviluppo delle rete metropolitana e tramviaria, manutenzio- ne straordinaria del sistema tramviario, rinno- vo materiale impiegato);
d) il Porto di Civitavecchia (collegamento di ultimo miglio con il porto, sviluppo dell’acces- sibilità marittima e della resilienza delle infra- strutture portuali, e infrastrutture per il Cold Ironing);
e) Infrastrutture idriche (investimento sul si- stema idrico del Peschiera).
AD La foto è presa dal sito di Italia Domani
italiadomani.gov.it/it/home.html
News
Il PNRR e l'impegno per Roma: 8.2 miliardi, 1.6 per Metro C
numero 327 - 24 Febbraio 2022
Recentemente il premier Mario Draghi ha visi- tato i cantieri del Terzo Valico in corso di rea- lizzazione tra Genova e Tortona.
Il completamento dell’opera, pur con i ritardi cumulati, dovrebbe concludersi entro la fine del 2025. Meno di quattro anni, dunque, en- tro il lasso temporale previsto dal PNRR.
Almeno questo grande intervento - che pur agli esordi aveva sollevato non poche conte- stazioni dai soliti comitati “contro tutto” - lo porteremo a casa in tempi ragionevoli.
Già, ma a cosa potrà servire il Terzo Valico? La galleria di base sotto gli Appennini era stata pensata per favorire il flusso di merci su rota- ia dal porto di Genova alle città dell’asse rena- no, al conglomerato industriale della Ruhr, su fino al porto di Rotterdam, evitando la lunga circumnavigazione dello Stretto di Gibilterra.
All’Italia conviene che le merci provenienti dall’Oriente, attraverso Suez, trasbordino sul proprio territorio, anche per introitare l’Iva.
Ma è probabile che, se non fosse per i vincoli posti dalla Svizzera al passaggio dei Tir, gli ita- liani (e l’Unione Europea) avrebbero sì auspi- cato un riequilibrio modale in favore della ro- taia, ma senza fare (poco o nulla) per attuarlo in concreto.
Grazie alla Confederazione, che ha realizzato a proprie spese i trafori di base del Lotschberg e del Gottardo, raddoppiando così la potenziali- tà delle ferrovie transalpine, anche noi siamo stati indotti ad investire sul Terzo Valico.
Naturalmente è auspicabile che i lunghi treni merci non passino per il nodo di Milano e per la linea Monza – Lugano, già quasi satura e che non ci decidiamo a potenziare.
Per fortuna esistono delle alternative più ad ovest: la linea Novara – Luino – Bellinzona, verso il Gottardo, e la linea Novara – Domo- dossola verso il Sempione ed il Lotschberg.
E, infatti, molti treni merce passano già da lì.
Anche se ciò ha comportato il sacrificio del traffico passeggeri (completamente cessato tra Oleggio e Laveno e ridotto sulla linea del Cusio, pur in presenza di cittadine di una certa importanza, come Borgomanero ed Omegna che meriterebbero un servizio migliore).
Comunque, basterebbero alcuni interventi relativamente ridotti – come il raddoppio tra Novara Vignale ed Oleggio e qualche poten- ziamento tra Novara ed Alessandria (per non penalizzare anche il traffico pendolare verso Mortara – Milano e verso Valenza -Pavia) per soddisfare in buona misura la futura domanda degli spedizionieri.
Pensiamo, invece, alle opportunità per il traf- fico passeggeri che il Terzo Valico può schiu- dere. Si è detto (con qualche ottimismo) che la nuova linea veloce ridurrebbe ad un’ora i tempi di percorrenza da Genova a Milano ed a Torino, ripristinando così i fasti del cosiddetto
“triangolo industriale”, locomotiva trainante del Paese, come negli anni Sessanta, quando addirittura si parlava di GeMiTo, una metro- poli tripolare che in futuro sarebbe davvero collegata da treni veloci e frequenti in un’ora lungo ogni lato del triangolo.
Genova – dopo un lungo periodo di relativa decadenza ed emarginazione – rientrerebbe finalmente nella rete nazionale ad alta velo- cità.
Qui, però, torna in gioco il problema dei col- legamenti tra il capoluogo ligure e la capitale.
Storicamente le relazioni (diurne e notturne) Torino – Genova – Roma erano affidate alla dorsale tirrenica, in alcune tratte della quale (soprattutto in Maremma) si ottenevano otti- me velocità di punta della rete storica.
Ma poi, nonostante alcune migliorie, come il bypass Maccarese – San Pietro alle porte di Roma, la Tirrenica è stata sostanzialmente de- classata.
Dibattito
Quali vantaggi potrebbe portarci il Terzo valico?
numero 327 - 24 Febbraio 2022
I convogli internazionali da Parigi e dalla Co- sta Azzurra sono cessati, mentre Torino si è defilata, agganciandosi all’Alta Velocità via Milano.
Genova ha provato a scommettere su qualche Freccia istradata via Pisa e Firenze, ma i tempi di percorrenza non sono entusiasmanti (solo la corsa di prima mattina scende di poco sot- to le quattro ore) e, soprattutto, le frequenze sono penalizzate dalla linea del Levante Ligu- re, tortuosa e sovraccarica di convogli pendo- lari e navette turistiche nelle Cinque Terre.
Per mezzo del Terzo Valico si otterrebbero le stesse prestazioni (quattro ore di viaggio), ma con frequenze intense durante l’intera giornata, previo cambio a Milano Rogoredo.
Meglio ancora, si potrebbero istituire alcune corse dirette, con qualche intervento di riqua- lificazione della linea Voghera – Piacenza, che è già elettrificata e a doppio binario.
In questo caso si potrebbe scendere a tre ore e mezza tra la Lanterna e il Campidoglio, ricu- cendo anche la relazione con Bologna.
Un ulteriore aspetto interessante del Terzo Valico potrebbe riguardare le relazioni tra Mi- lano e le località balneari della Liguria.
Il treno è sempre stato parecchio utilizzato dai milanesi (e dai pavesi) per raggiungere i centri di villeggiatura estiva ed invernale.
Questo, non tanto perché i tempi di percor- renza fossero particolarmente allettanti, ma per le note difficoltà di circolazione (e, so- prattutto, di parcheggio), una volta usciti
dall’autostrada.
Se però davvero ci si spo- sterà in un’ora tra Milano e Genova Principe, i tempi di viaggio in treno diventeran- no migliori rispetto all’au- tomobile.
Oggi occorrono come mi- nimo 2h 15’ per arrivare a Rapallo, quasi tre ore per La Spezia, quattro ore per Livorno.
Con un taglio di 30/40 mi- nuti reso possibile dal Terzo Valico, Santa Margherita e Rapallo sarebbero a 1h 30’ dalla Madonnina, Chiavari e Sestri Levante a 1h45’, Monterosso (porta di accesso alle Cinque Ter- re) a due ore o poco più, Livorno a meno di 3h30’. Difficile far meglio anche per i più stre- nui cultori del volante.
Naturalmente un discorso analogo vale anche per le corse provenienti da Torino.
Se passiamo ad analizzare il Ponente ligure, il guadagno di tempo sarebbe equivalente, pur scontando il solito “cambio di banco” a Geno- va Principe, che fa perdere 10/15’. Tuttavia, il Terzo Valico prevede un raccordo diretto ver- so Voltri, pensato per i treni merci, ma utiliz- zabile anche per i viaggiatori.
Perciò varrebbe la pena istituire almeno un paio di coppie di corse quotidiane che evitino il nodo di Genova ed effettuino la prima fer- mata a Savona (1h 30’ da Milano).
Il capoluogo ligure non sarebbe declassato, potendo comunque usufruire di altre corse più frequenti verso il Ponente.
In questo caso si potrebbe raggiungere Alas- sio in poco più di due ore e Sanremo in due ore e mezza.
Un guadagno di tempo ancor migliore che a Levante. Certo, su questa zona incombe il di- scutibile progetto di raddoppio a monte che allontanerebbe alcuni importanti centri co- stieri dalla stazione.
Ad Albenga, per esempio, il tempo risparmia-
numero 327 - 24 Febbraio 2022
to col Terzo Valico e col raddoppio sarebbe in gran parte vanificato dalla necessità di usu- fruire di bus navetta per raggiungere il centro storico.
In compenso, si potrebbero ricucire relazioni internazionali dirette, abbandonate negli ul- timi anni.
Col bypass di Genova si potrebbe viaggiare da Milano a Nizza in tre ore o poco più (oggi ne occorrono oltre cinque). E certamente il mer- cato potenziale non mancherebbe.
Chiaramente tutto ciò implica anche altri in- terventi di potenziamento e velocizzazione.
In primis il quadruplicamento dei binari tra Milano Rogoredo e Pavia per evitare interfe- renze tra i convogli suburbani e quelli a lunga percorrenza.
Ed anche tra Voghera e Tortona. Ma mi pare che gli interessi in gioco li giustifichino am- piamente.
Si sta ragionando su queste implicazioni nel- le sedi decisionali e si stanno pianificando di
conseguenza gli scenari ormai prossimi?
Questo non è dato sapere. Come sempre, la sensazione è che si navighi a vista, rischian- do così di non cogliere tutti i risultati che gli ingenti investimenti in corso dovrebbero as- sicurare.
Massimo Ferrari Presidente Assoutenti/Utp - Segretario AEC
Lombardia
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Controcorrente
Per i trasporti nel PNRR la grande scommessa è tutta ferroviaria, e orientata soprattutto a (costosissime) nuove infrastrutture, per circa 62MD€.
Ma nel resto del modo le frontiere tecnologi- che sembrano essere abbastanza diverse.
Si ricorda che il maggior sogno tecnologico non realizzato del secolo scorso è stato il volo individuale: dopo l’esplosivo (e inatteso) suc- cesso della motorizzazione individuale, le at- tese erano che il fenomeno si ripetesse anche per la modalità ultima arrivata, l’aereo.
Non andò cosi, per problemi di sicurezza e di pesi da portare in quota.
Ma la tecnologia dei droni (veicoli elettrici multirotore non pilotati) sta aprendo nuove, inattese, frontiere. L’applicazione pratica al trasporto di persone sembra davvero immi- nente, sotto forma di taxi-droni. Per ora con vincoli molto forti: un pilota a bordo, corridoi aerei limitati, servizi solo urbani. Le previsioni più attendibili parlano di servizi sperimentali attivi a Guanzhou (Cina) e forse a Dubai nel 2024 (alcuni produttori parlano di date anco- ra più prossime, ma occorre cautela).
Avere dei taxi volanti che evitino la congestio- ne urbana è certo un’ottima cosa, ma all’inizio si tratterà di servizi costosi per pochi eletti.
Tuttavia l’evoluzione tecnologica di questo mezzo promette ben altro: innanzitutto la graduale la scomparsa del pilota, sostituito prima dalla guida a distanza, poi dalla collabo- razione del sistema a distanza con viaggiatori abilitati al controllo del mezzo.
Poi sono sicuramente prevedibili due “migra- zione tecnologiche”: la prima avverrà dai rile- vantissimi investimenti in corso in sistemi di controllo per la guida automatica delle auto- mobili, veicoli che devono affrontare contesti a due sole dimensioni ma irti di ostacoli (la
strada con pedoni, ciclisti ecc.). I droni do- vranno certo affrontare anche la dimensione verticale, ma all’interno di corridoi aerei dedi- cati e strettamente sorvegliati.
La seconda “migrazione” avverrà dall’altro segmento che vede rilevantissimi investimen- ti a scala mondiale, quello delle batterie, che diventeranno più leggere e più performanti (es. allo stato solido).
Sembra chiaro che la convergenza tecnologi- ca qui brevemente descritta potrà dar luogo a droni sicuri e non inquinanti destinati alla mo- bilità individuale, con le conseguenti rapide economie di scala per ridurne drasticamente i costi di produzione.
E anche gli investimenti diretti nei progetti di taxi-droni incominciano ad essere rilevanti:
l’Economist (numero del 29 gennaio) li stima già nel 2021 in più di 5 miliardi di Euro.
Ne sono coinvolte moltissime start-up, con solidi investitori privati europei, americani e cinesi. Anche Boeing e Airbus sono della par- tita, come lo sono alcuni costruttori di auto- mobili, e la piattaforma di taxi Uber.
I problemi maggiori sono di ordine normati- vo, sia per quanto concerne i veicoli (standard di sicurezza) che le licenze a operare servizi commerciali, anche per la difformità delle di- verse normative nazionali.
Un fattore invece favorevole è il molto più imminente avvio di servizi di distribuzione di pacchi effettuati con gli stessi veicoli, che consentirà ampie sperimentazioni sia sulle tecnologie che sulla sicurezza, e ottenere eco- nomie di scala iniziali.
Più nota invece è la scarsa presenza dell’Italia nelle due frontiere tecnologiche del traspor- to terrestre: i veicoli stradali non inquinanti (batterie e idrogeno), e le guida automatica.
Per i primi sembra mancare nel PNRR una stra-
Droni, elettrificazione, aerospazio: la tecnologia nei trasporti avanza,
ma non da noi, di Marco Ponti BRT Onlus
numero 327 - 24 Febbraio 2022
tegia organica, soprattutto nel potenziamento dei punti di ricarica, in cui siamo assai arre- trati rispetto ai paesi nordici europei, mentre per la guida automatica non siamo nemmeno mai partiti.
Anche se il suo sviluppo ha avuto un rallen- tamento non previsto, le tecnologie relative stanno già dando importanti contributi alla sicurezza dei veicoli.
La perdita di ruolo dell’industria automobili- stica italiana (con impatti occupazionali rela- tivi che già si avvertono) non sembra del tut- to scindibile da un qualche fattore ideologico che vede nel mezzo individuale un simbolo consumistico-capitalistico (ancora recente- mente un assessore milanese ha dichiarato di essere contrario alla presenza di automobili in città, “anche elettriche”).
Ovviamente l’elettrificazione dei veicoli stra- dali, anche merci, annullerà gradatamente ne- gli anni futuri i benefici ambientali delle scel- te ferroviarie del PNRR.
E il superamento delle energie fossili riguar- derà di vicino nei prossimi anni anche il set- tore aereo di lunga distanza, con un impegno tecnologico molto consistente nei biocarbu- ranti, nella propulsione ibrida, e in quella to- talmente elettrica per le bravi-medie distan- ze. Anche qui, siamo totalmente assenti.
Più remoto è certo lo scenario dello sviluppo di vettori e di satelliti, con o senza equipag-
gi umani, per i quali si è scatenata una con- correnza internazionale fortissima, che vede negli Stati Uniti anche una rilevante presenza privata (con i “patron” di Tesla, di Amazon, e di Virgin in prima fila, anche per fornire lo stesso ente pubblico spaziale americano).
In particolare (si veda “The Economist” del 17 febbraio), se il progetto di Elon Musk, SpaceX, avrà successo, i costi dei vettori orbitali si ri- durranno di un ordine di grandezza, aprendo scenari futuri straordinari.
L’Italia non può certo competere frontalmen- te con questi colossi.
Ma perché escludere qualche compartecipa- zione?
Per concludere, il PNRR poteva articolare maggiormente le proprie scelte, in una visio- ne meno fossile dello sviluppo tecnologico, con destinazioni più aperte all’innovazione.