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2011 PERIODO D IMPOSTA 2010

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UD17U

22.19.09 Fabbricazione di altri prodotti in gomma nca;

22.21.00 Fabbricazione di lastre, fogli, tubi e profilati in materie plastiche;

22.22.00 Fabbricazione di imballaggi in materie plastiche;

22.23.02 Fabbricazione di porte, finestre, intelaiature, eccetera in plastica per l’edilizia;

22.23.09 Fabbricazione di altri articoli in plastica per l’edilizia;

22.29.09 Fabbricazione di altri articoli in materie plastiche nca;

27.33.09 Fabbricazione di altre attrezzature per cablaggio;

32.99.12 Fabbricazione di articoli in plastica per la sicurezza personale;

33.19.02 Riparazione di prodotti in gomma.

PERIODO D’IMPOSTA 2010

Modello per la comunicazione dei dati rilevanti ai fini dell’applicazione degli studi di settore

2011

genzia

ntrate

(2)

1. GENERALITÀ

Il modello per la comunicazione dei dati rile- vanti ai fini dell’applicazione dello studio di settore UD17U deve essere compilato con ri- ferimento al periodo d’imposta 2010 e deve essere utilizzato dai soggetti che svolgono co- me attività prevalente una tra quelle di segui- to elencate:

“Fabbricazione di altri prodotti in gomma nca” - 22.19.09;

“Fabbricazione di lastre, fogli, tubi e profi- lati in materie plastiche” - 22.21.00;

“Fabbricazione di imballaggi in materie plastiche” - 22.22.00;

“Fabbricazione di porte, finestre, intelaia- ture eccetera in plastica per l’edilizia” - 22.23.02;

“Fabbricazione di altri articoli in plastica per l’edilizia” - 22.23.09;

“Fabbricazione di altri articoli in materie plastiche nca” - 22.29.09;

“Fabbricazione di altre attrezzature per ca- blaggio” - 27.33.09;

“Fabbricazione di articoli in plastica per la sicurezza personale” - 32.99.12;

“Riparazione di prodotti in gomma” - 33.19.02.

Il presente modello è così composto:

• quadro A - Personale addetto all’attività;

• quadro B - Unità locali destinate all’eserci- zio dell’attività;

• quadro C - Modalità di svolgimento dell’at- tività;

• quadro D - Elementi specifici dell’attività;

• quadro E - Beni strumentali;

• quadro F - Elementi contabili;

• quadro X - Altre informazioni rilevanti ai fini dell’applicazione degli studi di settore.

• quadro Z - Dati complementari.

ATTENZIONE

Nella presente “Parte specifica” sono con- tenute le istruzioni relative alla modalità di compilazione dello studio di settore UD17U.

Per quanto riguarda le istruzioni comuni a tutti gli studi di settore, si rinvia alle in- dicazioni fornite nella “Parte generale”

che fa parte integrante del suddetto mo- dello per la comunicazione dei dati rile- vanti ai fini dell’applicazione degli studi di settore.

Lo studio di settore UD17U è stato approvato con decreto ministeriale del 12 marzo 2010.

2. FRONTESPIZIO

Nel frontespizio va indicato:

– in alto a destra, il codice fiscale;

– barrando la relativa casella, il codice del- l’attività esercitata secondo le indicazioni fornite nella Parte generale, unica per tutti i modelli.

ATTENZIONE

Si fa presente che, nel frontespizio vengono richieste ulteriori informazioni relative alle fat- tispecie previste dall’art. 10, commi 1 e 4, della legge 146 del 1998.

In particolare deve essere indicato:

• nel primo campo

– il codice 1, se l’attività è iniziata, da par- te dello stesso soggetto, entro sei mesi dalla sua cessazione, nel corso dello stesso periodo d’imposta. Il codice 1 do- vrà essere indicato, ad esempio, nel ca- so in cui l’attività sia cessata il 5 marzo 2010 e nuovamente iniziata il 17 luglio 2010;

– il codice 2, se l’attività è cessata nel pe- riodo d’imposta in corso alla data del 31 dicembre 2009 e nuovamente iniziata, da parte dello stesso soggetto, nel perio- do d’imposta 2010, e, comunque, entro sei mesi dalla sua cessazione (es. attività cessata il 2 ottobre 2009 e nuovamente iniziata il 13 febbraio 2010). Lo stesso codice dovrà essere utilizzato anche se l’attività è cessata nel periodo d’imposta in corso alla data del 31 dicembre 2010 e nuovamente iniziata, da parte dello stesso soggetto, nel periodo d’imposta 2011 e, comunque, entro sei mesi dalla sua cessazione (es. attività cessata il 15 settembre 2010 e nuovamente iniziata il 29 gennaio 2011).

– il codice 3, se l’attività è iniziata nel cor- so del periodo d’imposta come mera pro- secuzione di attività svolte da altri sog- getti. Tale fattispecie si verifica quando l’attività viene svolta, ancorché da un al- tro soggetto, in sostanziale continuità con la precedente, presentando il carattere della novità unicamente sotto l’aspetto formale. A titolo esemplificativo, devono comunque ritenersi “mera prosecuzione di attività svolte da altri soggetti” le se- guenti situazioni di inizio di attività deri- vante da:

– acquisto o affitto d’azienda;

– successione o donazione d’azienda;

– operazioni di trasformazione;

– operazioni di scissione e fusione d’a- zienda;

– il codice 4, se il periodo d’imposta è di- verso da dodici mesi;

– il codice 5, se l’attività è cessata nel pe- riodo d’imposta in corso alla data del 31 dicembre 2010 e non è stata successi- vamente iniziata, da parte dello stesso soggetto, entro sei mesi dalla sua cessa- zione. Il codice 5 dovrà essere indicato, ad esempio, nel caso in cui l’attività sia stata cessata definitivamente il 16 set- tembre 2010; analogamente, dovrà es- sere utilizzato lo stesso codice anche qualora l’attività sia stata cessata il 16 marzo 2010 e venga nuovamente ini- ziata, da parte dello stesso soggetto, il 20 novembre 2010.

Si precisa, inoltre, che le ipotesi di

“inizio/cessazione attività” (codici 1 e 2), e di “mera prosecuzione dell’attività” (codice 3), ricorrono nel caso in cui vi sia omogeneità dell’attività rispetto a quella preesistente. Il re- quisito della omogeneità sussiste se le attività sono contraddistinte da un medesimo codice attività, ovvero i codici attività sono compresi nel medesimo Studio di settore;

• nel secondo campo, con riferimento alle ipotesi previste ai codici 1, 2, 3 e 5 il nu- mero complessivo dei mesi durante i quali si è svolta l’attività nel corso del periodo d’imposta. Si precisa a tal fine che si con- siderano pari ad un mese le frazioni di es- so uguali o superiori a 15 giorni. Nel ca- so, ad esempio, di un’attività d’impresa esercitata nel periodo di tempo compreso tra il 13 febbraio 2010 ed il 13 novembre 2010 il numero di mesi da riportare nella casella in oggetto sarà pari a 9. Nell’ipo- tesi prevista dal codice 4 occorre, invece, indicare il numero dei mesi di durata del periodo d’imposta. Se, ad esempio, il pe- riodo d’imposta inizia in data 2 marzo 2010 e termina in data 2 febbraio 2011, il numero di mesi da riportare nella casella in oggetto sarà pari a 11.

Imprese multiattività

Tale prospetto deve essere compilato esclusi- vamente dai soggetti che esercitano due o più attività d’impresa, non rientranti nel me- desimo studio di settore, qualora l’importo complessivo dei ricavi dichiarati relativi alle attività non rientranti tra quelle prese in consi- derazione dallo studio di settore, relativo al- l’attività prevalente, supera il 30 per cento dell’ammontare totale dei ricavi dichiarati.

Esempio.

– Ricavi derivanti dall’attività X

(studio UMXX) 100.000 (18%) – Ricavi derivanti dall’attività Y

(studio UMXX) 200.000 (36%) – Ricavi derivanti dall’attività Z

(studio TDXX) 250.000 (46%)

Totale ricavi 550.000

Il contribuente, in tale ipotesi, dovrà compila- re il modello dei dati rilevanti per l’applica- zione dello studio di settore UMXX, con l’indi- cazione dei dati (contabili ed extracontabili) ri- feriti all’intera attività d’impresa esercitata. Nel presente prospetto, però, occorrerà indicare al rigo 1, il codice dello studio “UMXX” e i ri- cavi pari a 300.000; mentre al rigo 2 il co- dice studio “TDXX” e i ricavi pari a 250.000.

Nel calcolo della verifica della predetta quo- ta del 30 per cento devono essere considera- ti i ricavi derivanti dalle attività dalle quali de- rivino aggi o ricavi fissi (indicati nel rigo 5 del prospetto). In tale rigo devono, infatti, essere indicati i ricavi delle attività per le quali si per-

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ISTRUZIONI PARTE SPECIFICA DEL MODELLO UD17U

cepiscono aggi o ricavi fissi considerati per l’entità dell’aggio percepito e del ricavo al net- to del prezzo corrisposto al fornitore dei beni.

Esempio.

– Ricavi derivanti dall’attività X

(studio UMXX) 100.000 (18%) – Ricavi derivanti dall’attività Y

(studio UMXX) 200.000 (36%) – Ricavi fissi netti 250.000 (46%)

Totale ricavi 550.000

Anche in tal caso il soggetto sarà tenuto alla compilazione del prospetto.

Di seguito vengono descritte le modalità di compilazione. In particolare, indicare:

– nel rigo 1, il codice e i ricavi derivanti dal- le attività rientranti nello studio di settore (stu- dio prevalente) riferito al presente modello;

– nel rigo 2, i codici degli studi e i relativi ri- cavi, in ordine decrescente, derivanti dalle altre attività soggette ad altri studi di settore (studi secondari);

– nel rigo 3, l’ammontare dei ricavi derivanti dal- le altre attività soggette a studi di settore (altri studi secondari), non rientranti nei righi 1 e 2;

– nel rigo 4, i ricavi derivanti dalle altre atti- vità non soggette a studi di settore (es. pa- rametri);

– nel rigo 5, i ricavi derivanti dalle attività per le quali si percepiscono aggi o ricavi fissi, al netto del prezzo corrisposto al fornitore.

Si tratta, ad esempio:

• degli aggi conseguiti dai rivenditori di generi di monopolio, valori bollati e po- stali, marche assicurative e valori simila- ri, indipendentemente dal regime di con- tabilità adottato;

• dei ricavi derivanti dalla gestione di rice- vitorie totocalcio, totogol, totip, totosei;

dalla vendita di schede e ricariche te- lefoniche, schede e ricariche prepagate per la visione di programmi pay per- view, abbonamenti, biglietti e tessere per i mezzi pubblici, viacard, tessere e bi- glietti per parcheggi; dalla gestione di concessionarie superenalotto, lotto;

• dei ricavi conseguiti per la vendita dei carburanti e dai rivenditori in base a con- tratti estimatori di giornali, di libri e di pe- riodici anche su supporti audiovideoma- gnetici.

L’importo da indicare nel presente prospetto nel campo “Ricavi” è costituito dalla somma- toria dei ricavi di cui all’articolo 85, comma 1, esclusi quelli di cui alle lettere c), d), e) del testo unico delle imposte sui redditi approva- to con d.P.R. 22 dicembre 1986, n. 917, de- gli altri proventi considerati ricavi (ad esclu- sione di quelli di cui all’art. 85, lett. f) del Tuir) nonché delle variazioni delle rimanenze rela- tive ad opere forniture e servizi di durata ul- trannuale (al netto di quelle valutate al costo) riferiti allo studio di settore indicato nel corri- spondente campo.

e continuativa che, ai sensi della normativa ri- chiamata, non devono essere obbligatoria- mente ricondotti alla modalità del lavoro a pro- getto, a programma o a fase di programma.

Si fa presente, inoltre, che il personale di- staccato presso altre imprese deve essere in- dicato tra gli addetti all’attività dell’impresa distaccataria e non tra quelli dell’impresa di- staccante.

In particolare, indicare:

– nei righi da A01 ad A05, distintamente per qualifica, il numero complessivo delle gior- nate retribuite relative ai lavoratori dipenden- ti che svolgono attività a tempo pieno, desu- mibile dai modelli DM10 e/o UNIEMENS;

– nel rigo A06, il numero complessivo delle giornate retribuite relative ai lavoratori di- pendenti a tempo parziale, anche se as- sunti con contratto di formazione e lavoro o di inserimento o con contratto a termine, agli assunti con contratto di lavoro intermit- tente o di lavoro ripartito, ottenuto moltipli- cando per sei il numero complessivo delle settimane utili per la determinazione della misura delle prestazioni pensionistiche, conformemente a quanto comunicato all’I- stituto Nazionale Previdenza Sociale attra- verso il modello di denuncia denominato

“EMens” e/o UNIEMENS;

– nel rigo A07, il numero complessivo delle giornate retribuite relative agli apprendisti che svolgono attività nell’impresa, desumi- bile dai modelli DM10 e/o UNIEMENS;

– nel rigo A08, il numero complessivo delle giornate retribuite relative agli assunti a tem- po pieno con contratto di formazione e la- voro o di inserimento e ai dipendenti con contratto a termine, desumibile dai modelli DM10 e/o UNIEMENS, nonché il numero complessivo delle giornate retribuite relative al personale con contratto di somministra- zione di lavoro, determinato dividendo per otto il numero complessivo di ore ordinarie lavorate desumibile dalle fatture rilasciate dalle agenzie di somministrazione;

– nel rigo A09, il numero complessivo delle giornate retribuite relative ai lavoranti a do- micilio desumibile dai modelli DM10 e/o UNIEMENS;

– nel rigo A10, il numero dei collaboratori coordinati e continuativi di cui all’articolo 50, comma 1, lett. c-bis), del TUIR, che, al- la data di chiusura del periodo d’imposta cui si riferisce il presente modello, prestano la loro attività prevalentemente nell’impresa;

– nel rigo A11, il numero dei collaboratori coordinati e continuativi di cui all’articolo 50, comma 1, lett. c-bis), del TUIR, diversi da quelli indicati nel rigo precedente, che alla data di chiusura del periodo d’imposta cui si riferisce il presente modello, prestano la loro attività nell’impresa;

– nel rigo A12, nella prima colonna, il nu- mero dei collaboratori dell’impresa familia- re di cui all’articolo 5, comma 4, del TUIR, ovvero il coniuge dell’azienda coniugale non gestita in forma societaria;

Agenzia delle Entrate Studi di settore

Pertanto, l’importo da indicare nel campo “Ri- cavi” corrisponde alla descrizione degli im- porti previsti nei righi F01 + F02 (campo 1) – F02 (campo 2) + [F07 (campo 1) – F07 (campo2)] – [F06 (campo 1) – F06 (cam- po2)] del quadro F degli elementi contabili.

3. QUADRO A – PERSONALE ADDETTO ALL’ATTIVITÀ

Nel quadro A sono richieste informazioni re- lative al personale addetto all’attività.

In relazione alle tipologie di personale ad- detto all’attività, per le quali viene richiesto di indicare il “numero giornate retribuite”, è necessario fare riferimento al numero complessivo di giornate retribuite desumi- bile dai modelli di denuncia inviati all’Istitu- to Nazionale Previdenza Sociale relativi al periodo d’imposta cui si riferisce il presente modello.

Ad esempio, un dipendente, con contratto a tempo parziale dal 1° gennaio al 30 giugno e con contratto a tempo pieno dal 1° luglio al 20 dicembre, va computato sia tra i dipen- denti a tempo parziale che tra quelli a tempo pieno e, per entrambi i rapporti di lavoro, de- ve essere indicato il relativo numero delle giornate retribuite.

In relazione alle tipologie di personale ad- detto all’attività, per le quali viene richiesto di indicare il “numero”, è necessario fare ri- ferimento alle unità di personale presenti al termine del periodo d’imposta cui si riferi- sce il presente modello.

Si precisa che non devono essere indicati gli associati in partecipazione ed i soci che ap- portano esclusivamente capitale, anche se soci di società in nome collettivo o di società in accomandita semplice. Inoltre, non posso- no essere considerati soci di capitale quelli per i quali sono versati contributi previdenzia- li e/o premi per assicurazione contro gli infor- tuni, nonché i soci che svolgono la funzione di amministratori della società.

ATTENZIONE

Le informazioni relative all’attività inerente la qualifica di socio amministratore devono essere fornite in corrispondenza del rigo

“Soci amministratori” indipendentemente dalla natura del relativo rapporto intratte- nuto con la società (collaborazione coordi- nata e continuativa, lavoro dipendente, al- tri rapporti). Tali informazioni non devono essere riportate negli altri righi del presen- te quadro.

Si fa presente che tra i collaboratori coordinati e continuativi di cui all’art. 50, comma 1, lett.

c-bis) del TUIR devono essere indicati sia i col- laboratori assunti secondo la modalità ricon- ducibile a un progetto, programma di lavoro o fase di esso, ai sensi degli artt. 61 e ss. del D.Lgs. 10 settembre 2003, n. 276 (collabo- ratori c.d. “a progetto”), sia coloro che intrat- tengono rapporti di collaborazione coordinata

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– nel rigo A13, nella prima colonna, il nu- mero dei familiari che prestano la loro atti- vità nell’impresa, diversi da quelli indicati nel rigo precedente (quali, ad esempio, i cosiddetti familiari coadiuvanti per i quali vengono versati i contributi previdenziali);

– nel rigo A14, nella prima colonna, il nu- mero degli associati in partecipazione;

– nel rigo A15, nella prima colonna, il nu- mero dei soci amministratori;

– nel rigo A16, nella prima colonna, il nu- mero dei soci non amministratori. In tale ri- go non devono essere indicati i soci che hanno percepito compensi derivanti da contratti di lavoro dipendente ovvero di col- laborazione coordinata e continuativa. Tali soci devono essere indicati nei righi appo- sitamente previsti per il personale retribuito in base ai predetti contratti di lavoro;

– nei righi A12, A13, A14 e A16, nella se- conda colonna, la somma delle percentuali dell’apporto di lavoro prestato dal personale indicato nella prima colonna del medesimo ri- go. Tali percentuali devono essere determina- te utilizzando come parametro di riferimento l’apporto di lavoro fornito da un dipendente che lavora a tempo pieno per l’intero periodo d’imposta. Considerata, ad esempio, un’atti- vità nella quale il titolare dell’impresa è af- fiancato da due collaboratori familiari, il pri- mo dei quali svolge l’attività a tempo pieno e, il secondo, per la metà della giornata lavora- tiva ed a giorni alterni, nel rigo in esame an- drà riportato 125, risultante dalla somma di 100 e 25, percentuali di apporto di lavoro dei due collaboratori familiari. Per maggiori approfondimenti sulle modalità di indicazione della percentuale relativa a detto apporto di lavoro, si rinvia alle istruzioni riportate al pa- ragrafo 7.4.2 della circolare n. 32/E del 21/06/2005 e al paragrafo 5.1 della cir- colare n. 23/E del 22/06/2006;

– nel rigo A15, nella seconda colonna, la per- centuale dell’apporto di lavoro prestato dai soci amministratori per l’attività inerente tale qualifica, nonché per le ulteriori attività pre- state da tali soggetti nel medesimo ambito so- cietario, diverse da quelle inerenti la qualifica di amministratore, per le quali non è previsto un corrispettivo. Si precisa che la percentuale è pari al rapporto tra l’apporto di lavoro ef- fettivamente prestato per lo svolgimento delle funzioni inerenti la qualifica di amministratore e quello necessario per lo svolgimento dell’at- tività a tempo pieno da parte di un dipen- dente che lavora per l’intero periodo d’impo- sta cui si riferisce il presente modello. La per- centuale da indicare deve essere pari alla somma delle percentuali relative a tutti i soci amministratori eventualmente presenti. Per maggiori approfondimenti sulle modalità di indicazione della percentuale relativa a detto apporto di lavoro, si rinvia alle istruzioni ri- portate al paragrafo 7.4.2 della circolare n.

32/E del 21/06/2005, al paragrafo 5.1 della circolare n. 23/E del 22/06/2006 , al paragrafo 10.2 della circolare n. 44/E del 29/05/2008 e al paragrafo 6.1 della circolare n. 34/E del 18/06/2010;

– nel rigo A17, il numero degli amministrato- ri non soci. Si precisa che devono essere in- dicati soltanto coloro che svolgono l’attività di amministratore caratterizzata da apporto lavorativo direttamente afferente all’attività svolta dalla società e che non possono es- sere inclusi nei righi precedenti. Quindi, ad esempio, gli amministratori assunti con con- tratto di lavoro dipendente e con la qualifi- ca di dirigente non dovranno essere inclusi in questo rigo, bensì nel rigo A01;

Cassa Integrazione ed istituti simili – nel rigo A18, il numero delle giornate retri-

buite e non “effettivamente lavorate” per ef- fetto di provvedimenti di sospensione del- l’attività lavorativa, come ad esempio il ri- corso alla cassa integrazione guadagni (CIG o CIGS) o ad altri istituti assimilati.

Non devono essere computati i periodi di normale sospensione e/o interruzione del- l’attività lavorativa, come, ad esempio, quelli dovuti per causa di malattia, infortu- nio professionale, maternità, ecc..

Si precisa che nel caso in cui la sospensione dell’attività lavorativa non venga effettuata me- diante la totale interruzione dell’attività stessa, bensì attraverso una riduzione parziale dell’o- rario di lavoro giornaliero, il computo delle ore di sospensione dovrà essere trasformato in giornate lavorative, arrotondando le eventuali frazioni di ore risultanti dal calcolo stesso all’u- nità più vicina. Pertanto, ad esempio, un’im- presa che ricorra alla Cassa Integrazione Gua- dagni per un lavoratore dipendente assunto a tempo pieno, che effettua la prestazione lavo- rativa articolata su 8 ore giornaliere per 5 gior- ni a settimana, nel caso in cui intenda ridurre l’orario di lavoro del dipendente di 3 ore al giorno per un totale di 4 settimane nell’anno, indicherà 8, nel presente rigo, che corrisponde al numero complessivo di giornate di sospen- sione risultanti dal rapporto tra il numero com- plessivo di ore di sospensione nelle 4 settima- ne (60) e le 8 ore giornaliere di lavoro.

Per maggiori chiarimenti sulle modalità di cal- colo delle giornate di sospensione dall’attività lavorativa dei lavoratori dipendenti, si rinvia a quanto precisato al paragrafo 5.2 della cir- colare n. 23/E del 22/06/2006 e al pa- ragrafo 1.4 dell’allegato 3 della circolare n.

38/E del 12/06/2007.

Si precisa altresì che il numero da indicare de- ve essere già stato computato nel numero com- plessivo delle giornate retribuite al personale di- pendente, indicato nei righi da A01 ad A09.

4. QUADRO B – UNITÀ LOCALI DESTINATE ALL’ESERCIZIO DELL’ATTIVITÀ

Nel quadro B sono richieste informazioni con- cernenti l’unità produttiva e gli spazi che, a qualsiasi titolo, vengono utilizzati per l’eserci- zio dell’attività. La superficie deve essere quel- la effettiva, indipendentemente da quanto ri- sulta dall’eventuale licenza amministrativa.

Per indicare i dati relativi a più unità, è neces- sario compilare un apposito quadro B per cia- scuna di esse. I dati da indicare sono quelli ri- feriti a ciascuna unità locale utilizzata nel cor- so del periodo d’imposta, indipendentemente dall’esistenza alla data di chiusura del periodo d’imposta. Nel caso in cui nel corso del perio- do d’imposta si sia verificata l’apertura e/o la chiusura di una o più unità produttive e/o di vendita, nelle note esplicative, contenute nella procedura applicativa GE.RI.CO., dovrà esse- re riportata tale informazione con l’indicazione della data di apertura e/o di chiusura.

In particolare, indicare:

– nel rigo B00, il numero complessivo delle unità locali utilizzate per l’attività;

– in corrispondenza di “Progressivo unità locale”, il numero progressivo di ciascuna delle unità produttiva e/o di vendita di cui sono indicati i dati, barrando la casella cor- rispondente;

Unità produttiva e/o di vendita

– nel rigo B01, il comune in cui è situata l’u- nità produttiva e/o di vendita;

– nel rigo B02, la sigla della provincia;

– nel rigo B03, la potenza elettrica comples- sivamente impegnata, espressa in Kw. In caso di più contatori sommare le potenze elettriche impegnate;

– nel rigo B04, la superficie complessiva, espressa in metri quadrati, dei locali desti- nati alla produzione;

– nel rigo B05, la superficie complessiva, espressa in metri quadrati, dei locali desti- nati a magazzino di materie prime, semila- vorati, prodotti finiti, attrezzature, ecc.;

– nel rigo B06, la superficie complessiva, espressa in metri quadrati, degli spazi al- l’aperto destinati a magazzino di materie prime, semilavorati, prodotti finiti, attrezza- ture, ecc., comprendendo anche gli spazi coperti con tettoie;

– nel rigo B07, la superficie complessiva, espressa in metri quadrati, dei locali desti- nati ad uffici;

– nel rigo B08, la superficie complessiva, espressa in metri quadrati, dei locali desti- nati alla vendita;

– nel rigo B09, la superficie complessiva, espressa in metri quadrati, dei locali desti- nati all’esposizione della merce.

5. QUADRO C – MODALITÀ DI SVOLGIMENTO DELL’ATTIVITÀ Nel quadro C sono richieste informazioni re- lative alle concrete modalità di svolgimento dell’attività.

In particolare indicare:

Produzione e/o lavorazione e commercia- lizzazione

– nel rigo C01, la percentuale dei ricavi deri- vanti da attività svolte in conto proprio, in rapporto ai ricavi complessivamente conse-

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guiti. Per attività svolta in conto proprio si in- tende la produzione e/o la lavorazione ef- fettuata in assenza di commissione, ordine, accordo, ecc., all’interno e/o all’esterno delle unità produttive dell’impresa, anche avvalendosi di terzi. Si considera altresì svol- ta in conto proprio la produzione e/o la la- vorazione effettuata con propri modelli e proprie tipologie di prodotti offerti diretta- mente sul mercato. Si configura l’ipotesi di attività svolta in conto proprio anche nel ca- so in cui in presenza di commissione, ordi- ne, accordo, ecc., i prodotti finiti, semilavo- rati o componenti vengano offerti diretta- mente sul mercato finale a privati o imprese;

– nel rigo C02, la percentuale dei ricavi deri- vanti da attività svolte in conto terzi, in rap- porto ai ricavi complessivamente conseguiti.

Per attività svolta in conto terzi si intende la produzione e/o la lavorazione effettuata per conto di terzi soggetti in presenza di commissione, ordine, accordo, ecc., indi- pendentemente dalla provenienza del mate- riale utilizzato. Si ribadisce, come già pre- cisato nel rigo C01, che pur in presenza di commissione, ordine, accordo, ecc, si con- figura l’ipotesi di attività svolta in conto pro- prio qualora i prodotti finiti, semilavorati o componenti vengano offerti direttamente sul mercato finale a privati o imprese;

– nel rigo C03, la percentuale dei ricavi de- rivanti dalla commercializzazione di pro- dotti acquistati da terzi non trasformati e/o non lavorati dall’impresa, in rapporto ai ri- cavi complessivamente conseguiti.

Il totale delle percentuali indicate nei righi da C01 a C03 deve risultare pari a 100;

Produzione e/o lavorazione conto terzi (in- dicare solo se è stato compilato il rigo C02) – nel rigo C04, il codice 1, 2 o 3, se l’attività svolta in conto terzi è commissionata, ri- spettivamente, da un solo committente, da due a cinque o da più di cinque commit- tenti. Il presente rigo va compilato solo se è stato compilato il rigo C02;

– nel rigo C05, la percentuale dei ricavi pro- venienti dal committente principale in rap- porto ai ricavi complessivamente consegui- ti. Il presente rigo va compilato solo se so- no stati compilati i righi C02 e C04;

Produzione e/o lavorazione affidata a terzi – nel rigo C06, qualora una parte del pro- cesso produttivo sia affidata a terzi, il costo sostenuto per prestazioni eseguite da terzi;

Area di mercato

– nel rigo C07, il codice 1, 2, 3, 4, a secon- da che l’area nazionale di mercato in cui l’impresa opera coincida, rispettivamente, con il comune, la provincia, un’area com- presa entro tre regioni, o oltre tre regioni;

– nei righi C08 e C09, barrando le relative caselle, se si effettuano cessioni nei con-

fronti di clientela appartenente a paesi del- l’Unione Europea o esportazioni in paesi al di fuori dell’Unione Europea. Se sono effet- tuate entrambe le tipologie di operazioni, vanno barrate ambedue le caselle;

Mercato di riferimento

– nei righi da C10 a C23, per ciascuna tipo- logia elencata di mercato di riferimento, la percentuale dei ricavi conseguiti in rappor- to ai ricavi complessivamente derivanti dal- l’attività.

La presente sezione deve essere compilata anche dalle imprese che svolgono l’attività in conto terzi. Per attribuire i ricavi alle diverse ti- pologie di mercati, si deve far riferimento al settore di attività delle imprese committenti.

Al riguardo, si precisa che i righi da C10 a C23, ad eccezione del rigo C22, devono essere compilati dalle imprese che si rivolgo- no ad una tipologia di clientela diversa da quella specializzata nella produzione e/o nella lavorazione della gomma e/o della pla- stica (non appartenente, quindi, alla medesi- ma filiera produttiva dell’impresa).

Il rigo C22, invece, deve essere compilato esclusivamente dalle imprese che si rivolgono ad una clientela appartenente alla medesima filiera produttiva (plastica e/o gomma) del- l’impresa interessata alla compilazione del presente modello.

A titolo esemplificativo, nel caso in cui l’im- presa consegua il 100% dei ricavi dalla pro- duzione di tubi “per grondaie”, dovrà indica- re 100, nel rigo C10 (edilizia), mentre, se consegue il 60% dei ricavi dalla produzione di tubi “per l’utilizzo in agricoltura”, e il re- stante 40% dalla produzione di parti e/o componenti destinati al mercato elettrodome- stico, indicherà 60, nel rigo C15 (agricoltu- ra/zootecnia), e 40, nel rigo C13 (elettro- domestico).

Il totale delle percentuali indicate nei righi da C10 a C23 deve risultare pari a 100;

Tipologia della clientela

– nei righi da C24 a C31, per ciascuna tipo- logia di clientela individuata, la percentua- le dei ricavi conseguiti in rapporto all’am- montare complessivo dei ricavi.

Il totale delle percentuali indicate nei righi da C24 a C31 deve risultare pari a 100;

– nel rigo C32, la percentuale dei ricavi con- seguiti da cessioni effettuate nei confronti di clientela appartenente all’Unione Europea e/o a paesi al di fuori di detta Unione, in rapporto ai ricavi complessivamente deri- vanti dall’attività.

6. QUADRO D – ELEMENTI SPECIFICI DELL’ATTIVITÀ

Nel quadro D sono richieste informazioni re- lative ad alcuni elementi specifici dell’attività.

In particolare, indicare:

Materie prime e semilavorati Tipologia dei materiali

– nei righi da D01 a D04, per ciascuna ma- crotipologia individuata, la percentuale, ri- spettivamente, delle materie prime, delle me- scole di gomma, delle altre materie prime la- vorate e delle parti d’acquisto impiegate nella produzione e/o nella lavorazione, in rappor- to alla quantità totale dei materiali utilizzati.

Si precisa che, se nel processo produttivo si utilizzano esclusivamente “mescole di gom- ma”, dovrà essere indicato 100 nel rigo D02; se l’impresa utilizza, invece, oltre alle mescole di gomma, anche materie prime pla- stiche o gomme non in mescola, compilerà, rispettivamente, il rigo D02 e il rigo D01.

A titolo esemplificativo, nel caso in cui l’impre- sa impieghi nel processo produttivo il 60% di mescole di gomma, e il restante 40% di gom- me non in mescola, indicherà, 60, nel rigo D02, e 40, nel rigo D01. Se l’impresa, inve- ce, utilizza mescole di gomma per il 30% del totale dei materiali impiegati, gomme naturali o sintetiche per il 45% e materie prime plasti- che (anche in mescola) per il restante 25% dei materiali, indicherà 30, nel rigo D02, e 70 (somma risultante di 45 più 25), nel rigo D01.

Il totale delle percentuali indicate nei righi da D01 a D04 deve risultare pari a 100.

Materie prime (gomme e plastiche) Se è stato compilato il rigo D01, indicare:

Gomme (anche in mescola)

– nei righi da D05 a D10, per ciascuna ti- pologia di gomma elencata, la percentuale di materia prima impiegata nella produzio- ne e/o nella lavorazione, in rapporto alla quantità totale dei materiali utilizzati.

Se è stato compilato il rigo D02, nei righi da D05 a D10, va indicata la percentuale di pro- dotto in mescola impiegato nella produzione e/o nella lavorazione, in rapporto alla quan- tità totale dei materiali utilizzati;

Plastiche

– nei righi da D11 a D23, per ciascuna ti- pologia di plastica elencata, la percentua- le di materia prima impiegata nella produ- zione e/o nella lavorazione, in rapporto al- la quantità totale dei materiali utilizzati. Si precisa, altresì, che le materie plastiche in- dividuate comprendono sia quelle termo- plastiche che quelle termoindurenti.

Altre materie prime lavorate

Se è stato compilato il rigo D03, indicare:

– nei righi da D24 a D29, per ciascuna ti- pologia delle altre materie prime elencate, diverse da quelle indicate nei righi prece-

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DEL MODELLO UD17U

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denti, la percentuale impiegata nella pro- duzione e/o nella lavorazione, in rapporto alla quantità totale dei materiali utilizzati.

Il totale delle percentuali indicate nei righi da D05 a D29 deve risultare pari a 100.

Forma delle materie prime utilizzate Se sono stati compilati i righi da D05 a D23, indicare:

– nei righi da D30 a D32, la percentuale del- le materie prime, nelle diverse forme (gra- nuli, lastre, ecc.) elencate, utilizzate nel pro- cesso produttivo, in rapporto alla quantità totale dei materiali utilizzati.

Il totale delle percentuali indicate nei righi da D30 a D32 deve risultare pari a 100;

– nel rigo D33, la percentuale di materie pri- me e semilavorati di proprietà di terzi (ad esempio, ottenuti in “conto lavorazione”) im- piegati nel processo produttivo, in rapporto alla quantità totale dei materiali utilizzati;

Fasi della produzione e/o lavorazione – nei righi da D34 a D60, barrando le relative

caselle, le diverse fasi della produzione e/o della lavorazione che caratterizzano il pro- prio processo produttivo, distinguendo quelle svolte internamente da quelle affidate a terzi.

In particolare, per le principali fasi, di segui- to elencate, si deve intendere:

– nel rigo D34, per “mescolazione”, il pro- cesso di produzione che comprende anche le fasi del dosaggio, della pesatura e della masticazione;

– nel rigo D35, per “miscelazione”, l’aggiun- ta degli additivi alla gomma (sintetica o na- turale) per la successiva lavorazione;

– nel rigo D37, per “vulcanizzazione”, il trat- tamento chimico-termico a cui vengono sot- toposte le gomme naturali, ma anche di- versi elastomeri sintetici, per aumentarne l’e- lasticità e la resistenza;

– nel rigo D38, per “estrusione/trafilatura”, la fase con cui il materiale fluido viene for- zato attraverso una filiera sagomata;

– nel rigo D41, per “stampaggio ad iniezio- ne”, la trasformazione delle materie plasti- che attraverso un sistema di iniezione all’in- terno dello stampo, riempiendo la cavità che rappresenta in negativo il pezzo;

– nel rigo D42, per “stampaggio a compres- sione”, il procedimento impiegato, soprattutto per i materiali termoindurenti, dove la polvere da stampaggio viene generalmente posta in un semistampo cavo opportunamente riscal- dato, quindi modellata per compressione dal- l’altro semistampo, anch’esso riscaldato;

– nel rigo D43, per “stampaggio rotaziona- le”, il procedimento di lavorazione applica- bile a mescole di PVC in polvere o altri ma- teriali. La mescola è introdotta in uno stam- po cavo che viene collocato in un forno e fatto ruotare attorno a due assi perpendico- lari; la forza centrifuga fa aderire la materia

plastica allo stampo, opportunamente riscal- dato, fino alla sua gelificazione; il pezzo viene poi raffreddato ed estratto;

– nel rigo D44, per “soffiaggio”, la tecnica usata per la produzione di oggetti cavi a corpo unico, come bottiglie e flaconi. Dopo aver introdotto e chiuso parte di un tubo pla- stico in uno stampo, viene immessa aria in modo da “gonfiarlo” e farlo aderire perfet- tamente alle pareti dello stampo stesso, che costituisce l’impronta negativa dell’oggetto;

– nel rigo D45, per “calandratura”, il proces- so di produzione che comprende anche l’accoppiamento; consiste nel far passare il materiale, normalmente già in fogli, in una macchina a tre cilindri sovrapposti, con il ri- sultato di ottenere fogli di spessore calibra- to o la perfetta aderenza, ad esempio, del- la gomma ad un altro materiale;

– nei righi D48 e D49, per “polimerizzazioni a freddo e a caldo (in autoclave)”, i proces- si di produzione che comprendono anche la spalmatura e l’attacco gomma-metallo. Con- sistono in un’unione di molecole semplici, o monomere, mediante reazioni di poliaddi- zione o di policondensazione, in modo da formare molecole complesse, con proprietà anche molto diverse da quelle originarie;

– nel rigo D50, per “metallizzazione/lacca- tura”, il trattamento, ottenuto per sublima- zione di alluminio sotto vuoto spinto, larga- mente usato per gli effetti estetici che con- sente di realizzare. Il film metallizzato viene trattato con lacche trasparenti e colorate;

– nel rigo D52, per “taglio sviluppi (manuale o a CN)”, l’operazione di taglio e rifinitura dei prodotti; comprende anche la fustellatu- ra, la spiralatura, la sbavatura e la rifilatura;

– nel rigo D55, per “decorazione per rivesti- mento con metalli”, il processo di lavora- zione che comprende anche l’immersione e l’impregnazione;

– nel rigo D58, per “lavorazione con asporta- zione di truciolo”, la fase che comprende an- che la fresatura. Si esegue a freddo operan- do un’asportazione di materiale dal pezzo grezzo per renderlo più liscio, lineare, ecc.;

Tipologia dei prodotti

– nei righi da D61 a D63, per ciascuna ma- crotipologia di prodotto ottenuto e/o lavo- rato (semilavorato, prodotto finito, parte o componente), la percentuale dei ricavi con- seguiti in rapporto all’ammontare comples- sivo dei ricavi.

Il totale delle percentuali indicate nei righi da D61 a D63 deve risultare pari a 100;

Prodotti ottenuti/lavorati e parti/componenti – nei righi da D64 a D95, per ciascuna ti- pologia di prodotti elencati o di parti e componenti di essi, la percentuale dei rica- vi conseguiti in rapporto ai ricavi comples- sivamente derivanti dall’attività.

Il totale delle percentuali indicate nei righi da D64 a D95 deve risultare pari a 100;

Prodotti soggetti a normative specifiche – nei righi D96 e D97, la percentuale dei ri-

cavi conseguiti dalla vendita di ciascuna ti- pologia di prodotto individuato, soggetto a normative specifiche relative all’adegua- mento delle diverse modalità di produzio- ne, necessarie per l’ottenimento dei prodot- ti stessi, in rapporto all’ammontare com- plessivo dei ricavi.

Si precisa altresì che la somma delle percen- tuali indicate nei righi da D96 a D97 deve essere già stata computata nelle percentuali indicate nella precedente sezione “Prodotti ot- tenuti/lavorati e parti componenti”.

A titolo esemplificativo, se un’impresa conse- gue il 100% dei ricavi dalla produzione di

“imballaggi flessibili”, dovrà indicare 100 al rigo D75; nel caso in cui il 60% dei ricavi de- rivi dagli imballaggi di tipo alimentare (ad esempio, i sacchetti per alimenti), dovrà an- che indicare 60 al rigo D96;

Altri elementi specifici

– nel rigo D98, la quantità di energia elettri- ca complessivamente consumata, espressa in Kwh;

– nel rigo D99, il costo complessivamente so- stenuto per i consumi di energia elettrica.

7. QUADRO E – BENI STRUMENTALI Nel quadro E va indicato, per ciascuna tipo- logia individuata, il numero complessivo dei beni strumentali posseduti e/o detenuti a qualsiasi titolo alla data di chiusura del pe- riodo d’imposta.

In particolare, indicare:

– nei righi da E01 a E30, per ciascuna tipo- logia individuata, il numero complessivo;

Mezzi di movimentazione

– nei righi da E31 a E34, per ciascuna tipo- logia di mezzo di movimentazione, il nu- mero complessivo.

Mezzi di trasporto

Automezzi con massa complessiva a pieno carico (escluse le autovetture)

Si fa presente che non devono essere indica- ti i dati relativi alle autovetture e ai mezzi uti- lizzati per la movimentazione delle merci qua- li, ad esempio, muletti, transpallets, ecc..

In particolare, indicare:

– nei righi da E35 a E37, il numero di veico- li per ciascuna tipologia di mezzi di tra- sporto indicata;

– nel rigo E38, le spese sostenute per servizi di trasporto effettuati da terzi, integrativi o sosti- tutivi dei servizi effettuati con mezzi propri, comprendendo tra queste anche quelle soste- nute per la spedizione attraverso corrieri o al- tri mezzi di trasporto (navi, aerei, treni, ecc.).

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QUADRO F – ELEMENTI CONTABILI Nel quadro F devono essere indicati gli ele- menti contabili necessari per l’applicazione dello studio di settore. Come già precisato nelle istruzioni Parte generale, i soggetti che determinano il reddito con criteri forfetari non devono indicare i dati contabili richiesti nel presente quadro.

ATTENZIONE

Per la determinazione del valore dei dati rile- vanti ai fini dell’applicazione degli studi di settore da indicare nel presente quadro, oc- corre avere riguardo alle disposizioni previste dal T.U.I.R. Pertanto, ad esempio, le spese e i componenti negativi relativi ad autovetture, autocaravan, ciclomotori e motocicli utilizzati nell’esercizio dell’impresa vanno assunti te- nendo conto di quanto previsto dall’art. 164 del T.U.I.R.

Inoltre, si precisa che i dati devono essere in- dicati applicando i criteri forniti nelle istruzio- ni di questo quadro, prescindendo da quan- to stabilito nelle istruzioni per la compilazione dei quadri del modello Unico 2011 finaliz- zati alla determinazione del risultato di eser- cizio.

In particolare, indicare:

Imposte sui redditi

– nel rigo F00, barrando la casella “Conta- bilità ordinaria per opzione”, se il contri- buente, pur potendosi avvalere della conta- bilità semplificata e determinare il reddito ai sensi dell’art. 66 del T.U.I.R., ha optato per il regime ordinario;

– nel rigo F01, l’ammontare dei ricavi di cui alle lett. a) e b) del comma 1 dell’art. 85 del T.U.I.R. cioè dei corrispettivi di cessioni di beni e delle prestazioni di servizi alla cui produzione o al cui scambio è diretta l’atti- vità dell’impresa e dei corrispettivi delle ces- sioni di materie prime e sussidiarie, di se- milavorati e di altri beni mobili, esclusi quel- li strumentali, acquistati o prodotti per esse- re impiegati nella produzione.

Ai sensi dell’art. 57 e del comma 2 dell’art.

85 del T.U.I.R., si comprende tra i ricavi an- che il valore normale dei predetti beni desti- nati al consumo personale o familiare dell’im- prenditore, oppure assegnati ai soci, o desti- nati a finalità estranee all’esercizio dell’im- presa.

Non si deve tenere conto, invece:

• dei ricavi derivanti dall’affitto di un ramo d’azienda;

• dei ricavi delle attività per le quali si perce- piscono aggi o ricavi fissi , che vanno in- dicati nel rigo F08 alle cui istruzioni si ri- manda;

• delle indennità conseguite a titolo di risar- cimento, anche in forma assicurativa, per la perdita o il danneggiamento di beni da cui originano ricavi, che vanno indicate nel rigo F02.

Non vanno, altresì, presi in considerazione gli altri componenti positivi che concorrono a formare il reddito, compresi i proventi conse- guiti in sostituzione di redditi derivanti dall’e- sercizio di attività di impresa e le indennità conseguite, anche in forma assicurativa, per il risarcimento dei danni consistenti nella per- dita dei citati redditi, con esclusione dei dan- ni dipendenti da invalidità permanente o da morte (da indicare nel rigo F05);

– nel rigo F02, l’ammontare degli altri proven- ti considerati ricavi, diversi da quelli di cui al- le lettere a), b), c), d) ed e) del comma 1 del- l’art. 85 del T.U.I.R., evidenziando nell’ap- posito spazio quelli di cui alla lett. f) del men- zionato comma 1 dell’art. 85 (indennità con- seguite a titolo di risarcimento, anche in for- ma assicurativa, per la perdita o il danneg- giamento di beni da cui originano ricavi);

– nel rigo F03, l’ammontare dei maggiori ri- cavi dichiarati ai fini dell’adeguamento agli studi di settore.

L’articolo 2, comma 2 bis, del D.P.R. 31 mag- gio 1999, n. 195 prevede che l’adegua- mento agli studi di settore, per i periodi d’im- posta diversi da quelli in cui trova applica- zione per la prima volta lo studio ovvero le modifiche conseguenti alla revisione del me- desimo, è effettuata a condizione che il con- tribuente versi una maggiorazione del 3 per cento, calcolata sulla differenza tra i ricavi derivanti dall’applicazione degli studi e quel- li annotati nelle scritture contabili. Tale mag- giorazione, che non va indicata nel rigo F03, deve essere versata entro il termine per il ver- samento a saldo dell’imposta sul reddito, uti- lizzando, mediante l’apposito mod. F24, il codice tributo “4726”, per le persone fisiche, oppure il codice tributo “2118”, per i sog- getti diversi dalle persone fisiche.

La maggiorazione non è dovuta se la predet- ta differenza non è superiore al 10 per cento dei ricavi annotati nelle scritture contabili;

– nel rigo F04, gli incrementi relativi ad im- mobilizzazioni per lavori interni, corrispon- denti ai costi che l’impresa ha sostenuto per la realizzazione interna di immobilizzazio- ni materiali e immateriali;

– nel rigo F05, gli altri proventi, compresi quelli derivanti da gestioni accessorie. La gestione accessoria si riferisce ad attività svolte con continuità ma estranee alla ge- stione caratteristica dell’impresa.

Vanno indicati in questo rigo, qualora non costituiscano proventi derivanti dalla gestio- ne caratteristica dell’impresa, ad esempio:

– i redditi degli immobili relativi all’impresa che non costituiscono beni strumentali per l’esercizio della stessa, né beni alla cui produzione o al cui scambio è diretta l’at- tività dell’impresa medesima. Detti immo- bili concorrono a formare il reddito nel- l’ammontare determinato in base alle di-

sposizioni di cui all’art. 90, comma 1, del T.U.I.R., per quelli situati nel territorio dello Stato, o ai sensi dell’art. 70, comma 2, del T.U.I.R., per quelli situati all’estero;

– i canoni derivanti dalla locazione di im- mobili “strumentali per natura”, non su- scettibili, quindi, di diversa utilizzazione senza radicali trasformazioni. In tale ipo- tesi, i canoni vanno assunti nella determi- nazione del reddito d’impresa senza al- cun abbattimento;

– le royalties, le provvigioni atipiche, i rim- borsi di spese;

– la quota assoggettata a tassazione delle plusvalenze realizzate di cui all’art. 86 e 58 del T.U.I.R. e delle sopravvenienze atti- ve di cui all’art. 88 del T.U.I.R. Si ricorda, che in tale rigo va indicato l’importo delle plusvalenze derivanti dalla destinazione a finalità estranee all’esercizio dell’impresa dei beni strumentali ammortizzabili ai fini delle imposte sui redditi o destinati al con- sumo personale o familiare dell’imprendi- tore ovvero destinati ai soci. Devono esse- re indicate anche le quote delle predette plusvalenze realizzate in esercizi prece- denti ed assoggettate a tassazione nel pe- riodo d’imposta in esame. Non devono es- sere indicate le plusvalenze derivanti da operazioni di trasferimento di aziende, complessi o rami aziendali (queste ultime costituiscono proventi straordinari);

– il recupero dell’incentivo fiscale derivante dall’applicazione dei commi 3 e 3 bis dell’art. 5 del D.L. n. 78 del 2009 (c.d.

Tremonti-ter), a seguito di cessione a terzi o destinazione dei beni oggetto dell’inve- stimento a finalità estranee all’esercizio dell’impresa prima del secondo periodo d’imposta successivo all’acquisto e nel caso di cessione dei beni oggetto dell’in- vestimento a soggetti aventi stabile orga- nizzazione in Paesi non aderenti allo Spazio economico europeo. In tale rigo, inoltre, va indicato il recupero della mag- giore agevolazione fruita per effetto di contributi in conto impianti percepiti in un esercizio successivo a quello in cui è sta- to effettuato l’investimento agevolato;

– i proventi conseguiti in sostituzione di red- diti derivanti dall’esercizio di attività di im- presa e le indennità conseguite, anche in forma assicurativa, per il risarcimento dei danni consistenti nella perdita dei citati red- diti, con esclusione dei danni dipendenti da invalidità permanente o da morte;

– gli altri proventi non altrove classificabili e gli altri componenti positivi, non aventi natura finanziaria o straordinaria, che hanno contribuito alla determinazione del reddito.

Nel presente rigo, i contribuenti che nel pe- riodo d’imposta successivo intendono avva- lersi del regime dei minimi previsto dalla leg- ge finanziaria per il 2008 (art. 1, commi 96- 117 della legge 24 dicembre 2007, n.

244), devono indicare, per la parte ecce-

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dente l’ammontare di cinquemila euro, la somma algebrica dei componenti positivi e negativi di reddito relativi ad esercizi prece- denti a quello da cui ha effetto il nuovo regi- me, ove sia di segno positivo, la cui tassa- zione o deduzione è stata rinviata in confor- mità alle disposizioni del T.U.I.R.;

– nel rigo F06, il valore delle esistenze iniziali relative ad opere, forniture e servizi di du- rata ultrannuale (art. 93 del T.U.I.R.);

– nel campo interno del rigo F06 deve esse- re indicato il valore delle esistenze iniziali relative ad opere, forniture e servizi di du- rata ultrannuale valutate ai sensi dell’art.

93, comma 5, del T.U.I.R., nel testo vigen- te anteriormente all’abrogazione della nor- ma operata dall’art. 1, comma 70 della legge 27 dicembre 2006, n. 296. Tale valutazione delle rimanenze finali, ai sensi della citata norma abrogativa, può ope- rarsi con esclusivo riferimento alle opere, forniture e servizi ultrannuali con inizio di esecuzione non successivo al periodo d’imposta in corso alla data del 31 di- cembre 2006. Si precisa che l’ammontare indicato in questo rigo è anche compreso nel valore da riportare nel campo esterno;

– nel rigo F07, il valore delle rimanenze fina- li relative ad opere, forniture e servizi di du- rata ultrannuale in corso di esecuzione (art.

93 del T.U.I.R.);

– nel campo interno del rigo F07 deve es- sere indicato il valore delle rimanenze fi- nali relative ad opere, forniture e servizi di durata ultrannuale in corso di esecu- zione valutate ai sensi dell’art. 93, com- ma 5, del T.U.I.R nel testo vigente ante- riormente all’abrogazione della norma operata dall’art. 1, comma 70 della leg- ge 27 dicembre 2006, n. 296. Tale va- lutazione delle rimanenze finali, ai sensi della citata norma abrogativa, può ope- rarsi con esclusivo riferimento alle opere, forniture e servizi ultrannuali con inizio di esecuzione non successivo al periodo d’imposta in corso alla data del 31 di- cembre 2006. Si precisa che l’ammonta- re indicato in questo rigo è anche com- preso nel valore da riportare nel campo esterno;

– nel rigo F08, l’ammontare dei ricavi conse- guiti dalla vendita di generi soggetti ad ag- gio o a ricavo fisso. Sono considerate atti- vità di vendita di generi soggetti ad aggio o a ricavo fisso, quelle riguardanti:

– la rivendita di carburante;

– la rivendita di lubrificanti effettuata dagli esercenti impianti di distribuzione strada- le di carburanti;

– a rivendita, in base a contratti estimatori, di giornali, di libri e di periodici, anche su supporti audiovideomagnetici;

– la vendita di valori bollati e postali, generi di monopolio, marche assicurative e valori similari, biglietti delle lotterie, gratta e vinci;

– la gestione di ricevitorie superenalotto, lotto, totocalcio, totogol e simili;

– la vendita di schede e ricariche telefoniche, schede e ricariche prepagate per la visione di programmi pay per-view, abbonamenti, biglietti e tessere per i mezzi pubblici, via- card, tessere e biglietti per parcheggi;

– -la riscossione bollo auto, canone rai e multe;

– nel rigo F09, le esistenze iniziali relative a prodotti soggetti ad aggi o a ricavo fisso;

– nel rigo F10, le rimanenze finali relative a prodotti soggetti ad aggi o a ricavo fisso;

– nel rigo F11, i costi per l’acquisto di pro- dotti soggetti ad aggi o a ricavo fisso.

ATTENZIONE

Nei righi da F08 a F11 sono richieste alcune informazioni relative alle predette attività di vendita di generi soggetti ad aggio o a rica- vo fisso.

I ricavi delle attività per le quali si percepi- scono aggi o ricavi fissi devono essere indi- cati in conformità alle modalità seguite nella compilazione del quadro RF o RG del Mo- dello Unico 2011. Detti importi, infatti, varia- no a seconda della tipologia di contabilizza- zione dei valori riguardanti le attività di ven- dita di generi soggetti ad aggio e/o a rica- vo fisso. Conseguentemente, il contribuente che contabilizza i ricavi per il solo aggio per- cepito, ovvero, al netto del prezzo corrisposto al fornitore, non rileva i costi corrispondenti.

Mentre, nell’ipotesi di contabilizzazione a ri- cavi lordi, sono altresì contabilizzati i relativi costi di acquisizione. Analogo principio vale per i dati relativi alle esistenze iniziali ed alle rimanenze finali.

Con esclusivo riferimento ai generi e alle atti- vità sopra elencate, pertanto, i ricavi e i rela- tivi costi di acquisizione nonché le relative esi- stenze iniziali e rimanenze finali dovranno es- sere indicati nel rigo F08 e successivi, con le stesse modalità con cui sono stati contabiliz- zati. In particolare, il contribuente che ha con- tabilizzato i ricavi per il solo aggio percepito, ovvero, al netto del prezzo corrisposto al for- nitore, dovrà compilare il solo rigo F08 indi- candovi tale importo netto.

ATTENZIONE

L’importo indicato nel rigo F08 (al netto del- l’importo risultante dai righi F09 + F10 – F11) è utilizzato dal software GERICO al fine di calcolare la quota parte delle variabili dello studio di settore che fa riferimento alle attività di vendita di generi soggetti ad aggio o a ri- cavo fisso per neutralizzarne l’effetto ai fini dell’applicazione degli studi di settore nei confronti delle attività diverse da quelle per le quali si sono conseguiti aggi e ricavi fissi.

In base a tale neutralizzazione, le variabili uti- lizzate nell’analisi della congruità presenti nel quadro del personale e degli elementi conta-

bili, annotate nel modello in maniera indistin- ta, sono utilizzate non più in base al valore che risulta indicato nei rispettivi righi, bensì in base al minor importo che risulta dalla neu- tralizzazione, secondo le modalità riportate nelle note tecniche e metodologiche dei sin- goli studi di settore.

Si fa presente che i dati contabili laddove non diversamente indicato devono essere com- prensivi degli importi afferenti le attività per le quali si conseguono aggi o ricavi fissi;

-– nel rigo F12, il valore delle esistenze ini- ziali relative a materie prime e sussidiarie, semilavorati, merci e prodotti finiti nonché ai prodotti in corso di lavorazione e ai ser- vizi non di durata ultrannuale.

Non si deve tener conto delle esistenze ini- ziali relative ai generi di monopolio, valori bollati e postali, marche assicurative e valo- ri similari e ai generi soggetti a ricavo fisso (ad esempio, schede e ricariche telefoniche, schede e ricariche prepagate per la visione di programmi pay per-view, abbonamenti, biglietti e tessere per i mezzi pubblici, via- card, tessere e biglietti per parcheggi), non- ché delle esistenze iniziali relative ai carbu- ranti, ai lubrificanti la cui rivendita è effettua- ta dagli esercenti impianti di distribuzione stradale di carburanti e ai beni commercia- lizzati dai rivenditori in base a contratti esti- matori di giornali, di libri e di periodici, an- che su supporti audiovideomagnetici;

– nel rigo F13, il valore delle rimanenze fina- li relative a:

1) materie prime e sussidiarie, semilavorati, prodotti finiti e merci (art. 92, comma 1, del T.U.I.R.);

2) prodotti in corso di lavorazione e servizi non di durata ultrannuale (art. 92, com- ma 6, del T.U.I.R.).

Non si deve tener conto delle rimanenze finali relative ai generi di monopolio, va- lori bollati e postali, marche assicurative e valori similari e ai generi soggetti a ri- cavo fisso (ad esempio, schede e ricari- che telefoniche, schede e ricariche pre- pagate per la visione di programmi pay per-view, abbonamenti, biglietti e tesse- re per i mezzi pubblici, viacard, tessere e biglietti per parcheggi), nonché delle rimanenze finali relative ai carburanti, ai lubrificanti la cui rivendita è effettuata da- gli esercenti impianti di distribuzione stra- dale di carburanti e ai beni commercia- lizzati dai rivenditori in base a contratti estimatori di giornali, di libri e di perio- dici, anche su supporti audiovideoma- gnetici;

– nel rigo F14, l’ammontare del costo di ac- quisto di materie prime e sussidiarie, semi- lavorati e merci, inclusi gli oneri accessori di diretta imputazione e le spese sostenute per le lavorazioni effettuate da terzi esterni all’impresa.

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Non si deve tener conto dei costi di acqui- sto relativi ai generi di monopolio, valori bol- lati e postali, marche assicurative e valori si- milari e ai generi soggetti a ricavo fisso (ad esempio, schede e ricariche telefoniche, schede e ricariche prepagate per la visione di programmi pay per-view, abbonamenti, biglietti e tessere per i mezzi pubblici, via- card, tessere e biglietti per parcheggi), non- ché dei costi di acquisto relativi ai carbu- ranti, ai lubrificanti la cui rivendita è effet- tuata dagli esercenti impianti di distribuzio- ne stradale di carburanti e ai beni commer- cializzati dai rivenditori in base a contratti estimatori di giornali, di libri e di periodici, anche su supporti audiovideomagnetici;

– nel rigo F15, l’ammontare dei costi relativi all’acquisto di beni e servizi strettamente correlati alla produzione dei ricavi che ori- ginano dall’attività di impresa esercitata.

Non vanno considerati, ai fini della compi- lazione di questo rigo, i costi di tipo gestio- nale che riguardano il complessivo svolgi- mento dell’attività, quali, ad esempio, quel- li relativi alle tasse di concessione governa- tiva, alla tassa per lo smaltimento dei rifiuti solidi urbani e, in genere, alle imposte e tasse non direttamente correlate alla produ- zione dei ricavi.

Per attività di produzione di servizi devono intendersi quelle aventi per contenuto pre- stazioni di fare, ancorché, per la loro ese- cuzione, siano impiegati beni, materie pri- me o materiali di consumo.

A titolo esemplificativo, vanno considerate:

le spese per i carburanti e i lubrificanti so- stenute dalle imprese di autotrasporto di co- se per conto di terzi, dagli agenti e rappre- sentanti di commercio e dai titolari di licen- za per l’esercizio taxi; le spese per l’appal- to di trasporti commissionati a terzi dalle im- prese di autotrasporto; le spese per l’acqui- sto dei prodotti utilizzati dai barbieri e dai parrucchieri per lo svolgimento della loro at- tività (ad esempio, per il lavaggio e la cura dei capelli); i costi sostenuti per l’acquisto di materiale elettrico dagli installatori di im- pianti elettrici; i diritti pagati alla SIAE dai gestori delle sale da ballo; i costi sostenuti per l’acquisto dei diritti d’autore; i costi so- stenuti per il pagamento delle scommesse e per il prelievo UNIRE dalle agenzie ippi- che. Devono essere incluse nel rigo in og- getto anche le spese sostenute per presta- zioni di terzi ai quali è appaltata, in tutto o in parte, la produzione del servizio.

Le spese per consumi di energia vanno, di regola, computate nella determinazione del valore da indicare al rigo F16 “spese per acquisti di servizi”. Tuttavia, qualora in con- tabilità le spese sostenute per il consumo di energia direttamente utilizzata nel processo produttivo siano state rilevate separatamen- te da quelle sostenute per l’energia non di- rettamente utilizzata nell’attività produttiva, le prime possono essere collocate in questo rigo. A titolo esemplificativo, nel caso in cui

un’impresa utilizzi energia elettrica per “usi industriali” ed energia elettrica per “usi civi- li” e contabilizzi separatamente le menzio- nate spese, può inserire il costo per l’ener- gia ad uso industriale tra le spese da indi- care nel rigo in oggetto;

– nel rigo F16, campo 1, l’ammontare delle spese sostenute per l’acquisto di servizi ine- renti all’amministrazione; la tenuta della contabilità; il trasporto dei beni connesso all’acquisto o alla vendita; i premi di assi- curazione relativi all’attività; i servizi telefo- nici, compresi quelli accessori; i consumi di energia; i carburanti, lubrificanti e simili de- stinati all’autotrazione.

Con riferimento a tale elencazione, da in- tendersi tassativa, si precisa che:

– le spese per l’acquisto di servizi inerenti all’amministrazione non includono le spe- se di pubblicità, le spese per imposte e tasse, nonché le spese per l’acquisto di beni, quali quelli di cancelleria.

Rientrano, invece, in tali spese, ad esem- pio:

• le provvigioni attribuite dalle case man- danti agli agenti e rappresentanti di commercio e quelle attribuite dagli agenti di assicurazione ai propri sub- agenti;

• i compensi corrisposti agli amministra- tori non soci delle società di persone e agli amministratori delle società ed enti soggetti all’Ires, comprensivi dei contri- buti previdenziali e assistenziali, non- ché dei rimborsi spese;

• la quota di costo eccedente gli oneri re- tributivi e contributivi che l’impresa ha sostenuto per l’impiego di personale uti- lizzato in base a contratto di sommini- strazione di lavoro;

– le spese di tenuta della contabilità inclu- dono quelle per la tenuta dei libri paga e per la compilazione delle dichiarazioni fi- scali; non comprendono, invece, quelle sostenute, ad esempio, per l’assistenza in sede contenziosa;

-– le spese per il trasporto dei beni vanno considerate solo se non sono state com- prese nel costo degli stessi beni quali oneri accessori;

-– non si tiene conto dei premi riguardanti le assicurazioni obbligatorie per legge, an- corché l’obbligatorietà sia correlata all’e- sercizio dell’attività d’impresa (quali, ad esempio, i premi riguardanti l’assicura- zione delle autovetture, comprendendo tra gli stessi, ai fini di semplificazione, ol- tre alla RCA, anche quelli per furto e in- cendio, e i premi Inail relativi all’impren- ditore, e ai collaboratori familiari);

-– tra i consumi di energia vanno comprese le spese sostenute nel periodo d’imposta per qualsiasi tipo di fonte energetica (energia elettrica, metano, gasolio, ecc) utilizzata per consentire lo svolgimento del processo produttivo, con esclusione delle spese per il riscaldamento dei locali;

Agenzia delle Entrate

ISTRUZIONI PARTE SPECIFICA

Studi di settore

DEL MODELLO UD17U

-– i costi relativi a carburanti e simili inclu- dono tutto ciò che serve per la trazione degli automezzi (benzina, gasolio, meta- no, gas liquido, ecc.).

Si precisa, a titolo esemplificativo, che non rientrano tra le spese in oggetto quelle di rap- presentanza, di custodia, di manutenzione e riparazione e per viaggi e trasferte.

Non si tiene conto, altresì, dei costi considera- ti per la determinazione del “Costo per la pro- duzione dei servizi” da indicare al rigo F15;

– nel campo 2, l’ammontare delle spese per

“compensi” corrisposti ai soci per l’attività di amministratore da parte di società ed en- ti soggetti all’Ires, comprensivi dei contribu- ti previdenziali e assistenziali, nonché dei rimborsi spese;

– nel rigo F17, l’ammontare dei costi soste- nuti per l’acquisto di servizi che non sono stati inclusi nei righi F15 e F16, quali, ad esempio, i costi per compensi a sindaci e revisori, le spese per il riscaldamento dei lo- cali, per pubblicità, servizi esterni di vigi- lanza, servizi esterni di pulizia, i premi per assicurazioni obbligatorie, per rappresen- tanza, per manutenzione ordinaria di cui al- l’art. 102, comma 6, del T.U.I.R., per viag- gi, soggiorno e trasferte (ad esclusione di quelle relative al personale da indicare nel rigo F19), costi per i servizi eseguiti da ban- che ed imprese finanziarie, per spese po- stali, spese per corsi di aggiornamento pro- fessionale dei dipendenti;

– nel rigo F18, campo 1, i costi per il godi- mento di beni di terzi tra i quali:

– i canoni di locazione, finanziaria e non fi- nanziaria, derivanti dall’utilizzo di beni immobili, beni mobili e concessioni;

– i canoni di noleggio;

– i canoni d’affitto d’azienda.

Si ricorda che con riferimento ai canoni di lo- cazione finanziaria relativi ad autovetture, au- tocaravan, motocicli e ciclomotori utilizzati nell’esercizio dell’impresa va tenuto conto del- le disposizioni di cui all’art. 164 del T.U.I.R.

Nei campi interni al rigo F18 devono essere indicate i costi (già inclusi nel campo 1 del ri- go F18) riguardanti rispettivamente : – nel campo 2, i canoni di locazione, finan-

ziaria e non finanziaria, per beni immobili;

– nel campo 3, i canoni di locazione non fi- nanziaria per beni mobili strumentali;

– nel campo 4, i canoni di locazione finan- ziaria per beni mobili strumentali;

– nel rigo F19, campo 1, l’ammontare delle spese per prestazioni di lavoro e, in parti- colare:

1. l’ammontare complessivo di quanto cor- risposto a titolo di retribuzione del per- sonale dipendente e assimilato, al lordo dei contributi assistenziali e previdenzia- li, compresi quelli versati alla gestione separata presso l’INPS, a carico del di- pendente e del datore di lavoro nonché delle ritenute fiscali per prestazioni di la-

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