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RICHIESTE PER IL RINNOVO DEL CCNL ENERGIA PETROLIO TRIENNIO

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Academic year: 2022

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RICHIESTE PER IL RINNOVO DEL CCNL ENERGIA PETROLIO

TRIENNIO 2010-2012

Lo scenario di riferimento all’interno del quale si colloca il rinnovo del nostro CCNL dell’Energia presenta aspetti di estrema criticità derivanti dalla crisi generale che sta attraversando l’universo mondo economico e che produce particolari effetti negativi nel nostro settore che più di altri è esposto al calo generalizzato della domanda e dei consumi.

La profonda crisi economica che stiamo attraversando si presenta con caratteristiche di estrema volubilità di difficile previsione sulla sua durata e sulle modalità e condizioni di uscita.

Punto fermo della nostra azione sindacale, in tale quadro, non può però che essere quello di agire sul lato della domanda, all’interno del mercato in generale, per offrire ai nostri rappresentati nuove e più ampie possibilità di incremento di potere d’acquisto in grado di sollecitare un virtuoso circolo di ripresa anche dal lato dell’offerta di beni e servizi.

Il panorama del settore energetico non può esser rimasto insensibile alle profonde ed imprevedibili scosse registrate dal mercato con oscillazioni, negli ultimi mesi, del prezzo del barile che ha raggiunto il picco massimo di circa 147$ nello scorso mese di luglio per attestarsi poi agli attuali 60/70$.

La crisi economica ha prodotto un rilevante calo dei consumi petroliferi con un trend che sembra confermare questo andamento soprattutto se riferito alla politica di

Premessa

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2 riduzione dei consumi, in particolare di benzina, che l’amministrazione OBAMA sta impostando negli USA.

Il nostro paese, da sempre esportatore del proprio eccesso di raffinazione di benzine, vede, in questo modo, ridursi drasticamente il mercato di collocazione del proprio raffinato strutturalmente eccedente.

Nel contempo saranno richiesti ingenti investimenti per aumentare il livello di complessità e di conversione delle nostre raffinerie puntando alla produzione dei distillati medi. Ma in un clima di grande incertezza economica si corre il rischio che gli investimenti, pesanti e costosi, facciano registrare una sospensione e/o un rinvio se non un loro completo annullamento.

D’altronde le oil company hanno ormai da tempo delocalizzato all’estero le attività di staff in paesi il cui costo del lavoro ci pone fuori da ogni possibilità di concorrenza.

Mentre l’ENI trova i suoi spazi di crescita occupazionale nell’attività di UP Stream e di perforazione, costruzione ed ingegneria che sono saldamente allocate all’estero nei giacimenti petroliferi o nei campi di esplorazione.

E’ quindi tutto lo scenario energetico che soffre di questa estrema volubilità dei mercati con la necessità di un riposizionamento delle scelte strategiche delle aziende del settore.

Sarà dunque necessario puntare sulla qualificazione delle Relazioni Industriali, pur avanzate nel settore, per promuovere iniziative ed interventi finalizzati alla condivisione degli obiettivi da perseguire e non solo alla negoziazione degli strumenti. Si tratterà di far fare un salto di qualità ai confronti con la nostra controparte datoriale che troppo spesso ci chiama in causa solo nel momento della gestione delle situazioni di crisi, praticando con scarsa convinzione un coinvolgimento mirato alla bilateralità.

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3 D’altro canto mai il settore Energia/Petrolio ha attraversato una fase critica come l’attuale che coinvolge in contemporanea più aziende interessate dall’utilizzo di ammortizzatori sociali.

Il sostegno al reddito che va garantito ai nostri rappresentati dovrà perciò puntare sia alla tutela e alla crescita professionale dei lavoratori del settore sia ad una politica di rivendicazione economica che sia in grado di proteggere ed incrementare il potere di acquisto di stipendi e salari anche attraverso forme di redistribuzione di quei margini di produttività che, sia pur ciclicamente, il settore registra e accumula nelle fasi positive.

Va rilanciato il livello del confronto con le Aziende finalizzandole alla definizione di accordi improntati alla condivisione degli obiettivi strategici da perseguire.

Pertanto non è più sufficiente il semplice momento informativo, spesso fornito con dati a consuntivo, ma la richiesta va estesa al coinvolgimento del sindacato sulle scelte strategiche per programmare, anche in termini concordati, percorsi e strumenti di gestione delle problematiche comuni.

Nelle nostre aziende che presentano dimensioni almeno nazionali c’è la necessità di rivendicare equivalenze di coinvolgimento e partecipazione attiva fra quanto sviluppato e livello nazionale e quanto praticato a livello locale e di unità produttiva sul territorio.

Si tratta perciò di innovare e riadeguare le norme contenute nel capitolo 1° del CCNL sui temi dell’ informazione e delle pari opportunità puntando di più nel coinvolgimento dei lavoratori e sulla ricerca della condivisione da parte del sindacato.

Relazioni Industriali

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4 Si richiede alle aziende transnazionali l’ istituzione di forme di partecipazione attiva dei lavoratori al governo delle stesse imprese.

Va implementata la formazione permanente sulla scorta della strada tracciata a

“Lisbona 2000” e rivisitata nel 2005 adeguandola all’attuale situazione di crisi economico/finanziaria per offrire strumenti di riqualificazione professionale prolungata nel tempo e in grado di accompagnare i lavoratori in percorsi di conversione e ricerca di possibili e più avanzate riallocazioni.

A tale proposito si richiede la costituzione di un ente bilaterale con compiti di gestione della formazione.

Si rivendica inoltre di implementare le ore retribuite di formazione per gli RLSA.

Vanno apportate modifiche al sistema delle aree di business per adeguare i rispettivi Ruoli alle modifiche intervenute sull’O.d.l.

Va inoltre resa prescrittiva ed esigibile l’attribuzione del punteggio 5 agli elementi dei Fattori Soggettivi per portare ad ulteriore avanzamento il progetto di percorribilità di tutti i livelli del CREA iniziato e sperimentato nella passata tornata contrattuale.

Occorre individuare iniziative ed interventi in grado di garantire un adeguato supporto al reddito nei casi di difficoltà occupazionale derivante da crisi o da contratti atipici .

Formazione

Classificazione e Inquadramento

Welfare contrattuale

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5 Pertanto si richiede, che nei periodi di inoccupazione dei lavoratori, il loro reddito sia integrato sia con la copertura prevista dall’assistenza pubblica (gli ammortizzatori sociali classici), che con quelli derivanti da una nuova bilateralità che va contrattata con questo rinnovo.

Inoltre si richiede l’incremento della quota contributiva a carico delle imprese per Fondenergia ed un abbattimento della quota a carico dei lavoratori iscritti al FASIE senza alterare le prestazioni previste.

Si richiede l’istituzione del libretto formativo per ogni lavoratore e rappresentante della S.S.A.

Con la definizione del libretto formativo è opportuno valorizzare la competenza di quei delegati eletti e/o nominati che vantano una maggiore formazione ricevuta nel campo della S.S.A.

Si rivendica inoltre, per sviluppare la crescita e la cultura delle responsabilità in tutti i luoghi di lavoro, l’istituzione di un monte ore di formazione sulle tematiche ambientali.

Le riorganizzazioni passate e ancora presenti nel settore hanno fatto registrare da un lato ingenti fuoriuscite di lavoratori dal ciclo produttivo e dall’altro inserimenti attraverso l’utilizzo, sia pur contenuto all’interno dei termini contrattuali previsti, di contratti atipici che hanno prodotto una strutturata base di precarietà sulle quali dover intervenire.

Salute Sicurezza Ambiente (S.S.A.)

Mercato del Lavoro

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6 Si richiede pertanto di individuare modalità di stabilizzazione concordata dell’occupazione che facciano registrare un restringimento del saldo negativo fra uscite ed entrate.

Vanno rese più efficaci ed esigibili norme di sicurezza che vanno applicate alle ditte terze che lavorano nelle industrie del settore. Occorre garantire una più puntuale informazione e formazione ai lavoratori terzisti privilegiando nella committenza le aziende che presentano standard sulla prevenzione e sicurezza di elevata affidabilità e comprovata esperienza.

Va definito il problema del mantenimento dell’indennità turno in caso di diversa collocazione nell’organizzazione del lavoro.

Si richiede un incremento delle maggiorazioni per le lavorazioni disagiate in turno.

Definizione di norme per i lavoratori destinati a svolgere attività all’estero.

Vanno definiti gli argomenti per i quali la contrattazione aziendale è titolata ad intervenire non soffermandosi solamente alla sola rivendicazione del rinnovo del Premio di Partecipazione.

Appalti e Sicurezza

Turni

Contratto Estero

Contrattazione di 2° livello

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7 Le esperienze nel settore, variegate e distinte, trovano diversità di articolazione nell’affrontare contenuti locali.

Un maggior dettaglio degli argomenti delegati alla Contrattazione di 2° livello può dare un contributo di chiarezza ed omogeneità allo sviluppo dei confronti aziendali.

In tal senso possono essere individuati particolari indennità che possono trovare risposte di adeguamento in corso di contrattazione evitando equivoci e/o alibi di competenze fra tavoli e livelli diversi.

Si rivendica un incremento economico valido per il triennio di vigenza del contratto 2010-2012 rapportato all’indicatore previsionale IPCA così come elaborato dall’ISAE.

Sarà inoltre necessario prevedere una ulteriore quota di aumento collegata a quella parte di produttività, consistente nel settore, da demandare come base nella contrattazione di 2° livello.

Va inoltre definita la verifica per possibile scostamento della percentuale degli aumenti contrattati per collegarla al reale andamento del costo della vita.

‐ Si richiede un adeguamento della indennità di funzione

‐ Una migliore tutela legale e formativa

‐ Definire spazi e modalità per l’ autoformazione

Salario

Quadri

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