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Visura camerale storica

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Academic year: 2022

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Visura camerale storica

Autore: Sabrina Mirabelli | 13/09/2021

Per ricostruire la “storia” di un’impresa dalla sua costituzione fino ai giorni nostri serve uno specifico documento rilasciato dalla camera di commercio.

Nell’ambito delle ordinarie relazioni commerciali, se vuoi assumere informazioni specifiche su un imprenditore o su una società al fine di verificarne la solidità e l’affidabilità, puoi utilizzare un apposito strumento, quello della visura camerale.

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In Italia, tutti i soggetti che svolgono un’attività commerciale in forma di impresa, sia individualmente sia collettivamente, sono iscritti al Registro delle imprese tenuto dalla camera di commercio territorialmente competente in base alla Provincia in cui si trova l’azienda. Su ogni impresa iscritta è possibile richiedere una visura camerale, una sorta di carta d’identità, che contiene nel dettaglio le informazioni anagrafiche, giuridiche, economiche e fiscali che la riguardano.

A seconda del contenuto, si distinguono due diverse tipologie di visura camerale:

quella ordinaria, che riporta i dati relativi ad un’impresa validi al momento della richiesta, e la visura camerale storica, nella quale sono indicati i dati rilevanti relativi ad un’impresa a partire dalla sua data di costituzione. Entrambe le visure non hanno un limite temporale di validità anche se secondo alcuni la loro durata è comunque di sei mesi al pari dei certificati camerali.

Il grado di aggiornamento delle visure, invece, è suscettibile di cambiamento.

Infatti, è possibile che, dopo il rilascio, intervengano ad esempio modifiche dell’assetto societario o dello statuto o venga avviata una procedura di liquidazione o di fallimento. Ne consegue che se l’uso che si deve fare delle visure è rilevante, è consigliato prelevarne delle nuove che descrivano l’impresa interessata con dati aggiornati.

Cos’è la visura camerale storica?

La visura camerale storica è un documento che riassume tutte le informazioni di un’impresa dalla nascita all’attualità. Nella stessa, sono riportate le modifiche che hanno interessato l’impresa da quando è stata costituita fino al momento in cui il documento viene prelevato e, in ogni caso, in base a ciò che è stato depositato presso la camera di commercio.

Al contenuto di una visura camerale ordinaria, quindi, la visura storica aggiunge le notizie relative alle vicende passate, spesso utili al fine di una corretta comprensione dell’impresa stessa.

Qual è il contenuto della visura camerale

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storica?

In relazione a ciascuna impresa, la visura camerale storica, al pari di quella ordinaria, riporta:

la denominazione e le altre informazioni anagrafiche;

i riferimenti di iscrizione nel Registro delle imprese;

i nominativi dei soci e le relative quote di partecipazione;

la sede legale e le eventuali sedi secondarie e le unità locali;

l’indirizzo pec (posta elettronica certificata);

la data di costituzione;

la forma giuridica;

il codice fiscale e la partita Iva;

il codice Rea (Repertorio economico amministrativo). Il Rea è una banca dati che contiene i dati già presenti nel Registro delle imprese integrati con altre informazioni di carattere economico, statistico ed amministrativo;

l’oggetto e il capitale sociale;

l’attività svolta e lo stato dell’attività stessa ad esempio se l’impresa è cessata, se è in fase di liquidazione oppure di fallimento;

il numero e la tipologia degli addetti;

gli organi sociali;

le cariche amministrative e di controllo (ad esempio gli amministratori, i delegati soci, ecc.);

le qualifiche;

i certificati di qualità;

le attestazioni;

gli albi, i ruoli e le licenze.

Rispetto alla visura camerale ordinaria quella storica contiene l’indicazione di tutte le iscrizioni e di tutti i depositi di atti nel Registro delle imprese ed i valori statistici di riferimento relativi al numero di addetti assunti come dipendenti dal momento della costituzione dell’impresa.

Visura camerale storica: chi può

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richiederla e come?

La visura camerale storica può essere richiesta da chiunque in relazione a tutte le imprese presenti sul territorio nazionale. Più precisamente, la richiesta può essere presentata dalle aziende, dai professionisti del settore giuridico ed economico (vedi ad esempio i notai o i commercialisti) ma anche dai privati cittadini.

Il legale rappresentante o il titolare di un’attività imprenditoriale può richiedere gratuitamente una visura camerale storica relativa alla propria impresa. Per farlo deve essere in possesso dello Spid (Sportello pubblico d’identità digitale) oppure del Cns (Carta nazionale dei servizi), strumenti che vengono rilasciati dalle camere di commercio e che certificano la propria identità confrontandola con la carica presente nel Registro delle imprese.

La richiesta della visura camerale storica può essere effettuata:

direttamente presso gli appositi sportelli delle camere di commercio;

tramite Telemaco, il servizio di sportello telematico delle camere di commercio italiane, al quale è possibile accedere dal sito del Registro imprese;

rivolgendosi agli operatori professionali, che possono accedere alle banche dati delle camere di commercio grazie ad un contratto stipulato con Infocamere.

Se la visura camerale storica è relativa ad un’impresa individuale, per effettuare la richiesta occorre essere in possesso della sua denominazione e del codice fiscale. Invece, se è riferita ad una società, bisogna essere in possesso della sua partita Iva.

Quanto costa una visura camerale storica?

Il costo di una visura camerale storica cambia in base alla tipologia di impresa per la quale viene richiesta.

Nel dettaglio, per il rilascio del documento si spendono:

5,00 euro, per le imprese individuali;

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5,50 euro, per le società di persone;

7,00 euro, per le società di capitali.

Se la richiesta della visura camerale storica è online, il rilascio è gratuito.

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