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Così come la suggestiva e forse non casuale4 sovrapposizione della mappa dell’inquinamento sul‐
la diffusione del virus in Italia5 e nel Mondo6; o ancora l’appello all’OMS7 e ai governi del mondo sulla pericolosità del 5G, ipotizzato anche come fattore di aggravio dell’epidemia.
Tutto da verificare, nulla da sottovalutare. Ma come fare a districarsi? A chi credere? Ma soprat‐
tutto, è necessario “credere”?
Prima di tutto occorre prendere atto della tendenza psicologica a considerare credibili solo le in‐
formazioni che confermano la concezione del mondo che già abbiamo; così come la tendenza a considerare vera la notizia che proviene da una persona fidata. Si tratta di un basilare e necessario principio di economia cognitiva con cui dobbiamo fare i conti, non c’è nulla di male.
Ma ci è richiesto uno sforzo in più: uscire dal meccanismo del tifo calcistico tanto caro ai mass media e ai social – per nulla dissimile dal principio dividi et impera dell’antica Roma – per cui tutto tende ad essere ricondotto a due poli che si combattono a suon di insulti, derisioni e preconcetti, creando così una condizione emozionale che lascia in ombra la possibilità di confronto sulle tema‐
tiche reali del problema.
Già, perché tra il credere a tutto quello che presentano i media o il non crederci a priori, oppure tra il “SI” a tutto quello che viene propinato come bello e moderno e necessario per il nostro bene, e il “NO” a priori, c’è anche spazio per un’attenta analisi che non lasci nulla per scontato.
Ma è proprio questo spazio intermedio, questo spazio grigio tra il bianco e il nero, a rappresentare la strada per un possibile punto di svolta.
Di esempi in questo senso ne sono pieni i giornali e il web, come le enfatizzate contrapposizioni tra SI VAX o NO VAX, quando poco o nulla si è parlato e si parla di quello che rappresenta invece il fronte più ampio, i FREE VAX, cioè coloro che sottopongono questioni scientifiche tutt’altro che banali e orientate ad una libera scelta.
In questo momento particolare, in cui molte libertà ci sono state momentaneamente private per far fronte all’emergenza, non rinunciamo alla libertà più grande, l’unica che non potrà mai to‐
glierci nessun decreto (speriamo!): la libertà di fare e farci domande, di non credere per fede, di poterci fare le nostre idee con attenzione.
Le fake news non hanno bandiera. Così come possono essere fuorvianti certi allarmismi privi di fondamento, così può essere altrettanto pericoloso sdrammatizzare o ridicolizzare a priori un di‐
battito. La libertà di pensiero dovrebbe essere sempre inviolabile, così come il confronto leale in‐
2https://www.disabledveterans.org/2020/03/11/flu-vaccine-increases-coronavirus-risk/.
3https://www.mirror.co.uk/news/uk-news/coronavirus-top-medic-warns-anyone-21708701.
4https://www.repubblica.it/salute/medicina-e-ricerca/2020/03/22/news/coronavirus_studio_il_legame_con_lo_smog_non_e_provato-251981217/.
5https://associazioneperankh.files.wordpress.com/2020/03/mappa-virus-italia.jpeg.
6https://associazioneperankh.files.wordpress.com/2020/03/mappa-virus-mondo.jpeg.
7https://www.5gspaceappeal.org/the-appeal.
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mamente più evoluta e sofisticata, inimmaginabile per i non addetti ai lavori.
Basti pensare all’innovazione di algoritmi di intelligenza artificiale in grado di muoversi autono‐
mamente sul web per orientare e uniformare sentimenti, emozioni di speranza, paura, euforia.
Proprio così, la realtà ha ormai superato la fantascienza.
Pensare che tali conoscenze siano sempre state utilizzate – e lo siano tutt’ora – con il solo fine di‐
sinteressato per il bene dell’umanità, oltre che essere un’idea di un’ingenuità da far accapponare la pelle, equivale a nostro avviso ad un livello di negazionismo pari a coloro che considerano l’Olocausto un’invenzione.
Ciò non significa che tutto quello che “viene proposto dall’alto” sia mosso da interessi nascosti, ma non possiamo e non dobbiamo permetterci il lusso di berci qualsiasi cosa senza avvalerci del di‐
ritto di assaggiarlo e, se qualcosa non ci convince, di metterlo in discussione o di mantenerci a prudente distanza.
Avvertite ancora qualche resistenza ad accettare questa realtà? Bene, prendiamo qualche piccolo esempio di storia recente (in realtà sono tantissimi e per tutti i gusti), dove è facile trovare con‐
ferma nelle fonti ufficiali.
Nel 2003 gli Stati Uniti dichiarano all’ONU di avere le prove che gli iracheni possedevano armi di distruzione di massa, pronti ad usarle; poco dopo entrano in guerra contro l’Iraq, uccidendo mi‐
gliaia di civili. Infine si è scoperto che le prove erano una bufala usata per poter entrare in guerra, per finalità che potete immaginare. Qualcuno ha chiesto scusa? Ma soprattutto, qualcuno ha rim‐
borsato gli innumerevoli danni compiuti?
Nel 2006 appare l’influenza aviaria. Dopo un allarme mondiale pestilenziale, viene realizzato fi‐
nalmente il tanto atteso vaccino – il Tamiflu – imposto dall’OMS e venduto a tutto il mondo per un giro di affari di circa 3 miliardi di euro. Lo stesso vaccino è stato consigliato anche nel 2009 per la febbre suina. Nel 2014 qualcuno ha avuto il coraggio di denunciare (con prove alla mano confer‐
mate) che il Tamiflu era inutile per queste influenze, e che si trattava di una brutta storia fatta di conflitti d’interessi e di manipolazione dei dati scientifici a scopo commerciale.
Nel 2014 il governo italiano mette l’allarme per il morbillo parlando di 270 bambini morti a Lon‐
dra. I dati del Dipartimento della Salute Inglese parlavano però di 130 casi di morbillo (non a Lon‐
dra) e di 1 solo decesso (non un bambino). Analogo allarmismo infondato l’anno successivo per la meningite. Il 2017 viene presentato il decreto legge per instaurare l’obbligo vaccinazioni di massa, triplicandone il numero da 4 a 12. L’emergenza era una finzione, ma ormai la massiccia campagna mediatica aveva convinto la maggior parte delle persone.
Volete un esempio ancora più banale? Ok. Quando 20‐30 anni fa qualcuno osava ipotizzare la tos‐
sicità delle amalgame a base di mercurio usate per le otturazioni dentali, era tacciuto di stupidità e motivazioni inconsistenti. Oggi è riconosciuta la loro dannosità, e per questo motivo non le usa più nessuno, anzi spesso viene consigliata la loro rimozione (a spese proprie).
Insomma, per concludere – pur lasciando le porte bene aperte – è evidente che ci ritroviamo a vi‐
vere in un mondo complesso, con costanti flussi di informazioni complesse e interessi in gioco al‐
trettanto complessi.
Distinguere chiaramente la differenza tra corretta informazione e fake news non è sempre cosa fa‐
cile, spesso fuori dalla nostra portata per via dell’inaccessibilità alle fonti originali e ai fatti reali.
Ciò che possiamo fare però è mantenere accesa la nostra curiosità e la nostra lucidità, prima di tutto cercando di conoscere come le nostre emozioni, i nostri preconcetti (anche e soprattutto di
“credo” scientifico, come abbiamo visto) e i nostri desideri influenzano il modo che abbiamo di percepire quello che ci viene presentato.
E, soprattutto, cerchiamo di non perdere la nostra minima dignità di esseri umani, iniziando da qui la nostra rivoluzione: non alimentiamo e decadiamo in nuove forme di inquisizione. Rendiamo onore alle parole di un grande uomo italiano, Sandro Pertini: «la tua idea è contraria alla mia, ma sono pronto a battermi al prezzo della mia vita perché tu la possa esprimere sempre liberamente».
Vi salutiamo lasciandovi nella pagina che segue un semplice e utile manuale per cercare di ricono‐
scere le false notizie (per come si può, ovviamente) ed evitare perlomeno qualche mal di pancia superfluo…
29 Marzo 2020, di Associazione Per‐Ankh
Per chi è interessato ad approfondire, ecco una bibliografia minima essenziale:
Gli stregoni della notizia. Come si fabbrica informazione al servizio dei governi, Marcello Foa, Gue‐
rini e Associati, 2018
La fabbrica del falso. Strategie della menzogna nella politica contemporanea, Valdimiro Giacché, DeriveApprodi, 2011.
Fake News. Come il potere controlla i media e fabbrica l’informazione per ottenere il consenso, En‐
rica Perucchietti, Arianna Editrice, 2018.
Il fondamentalismo hollywoodista. Viaggio in Iran alla scoperta dell’invisibile ideologia dell’Occidente, Roberto Quaglia, Amazon, 2019.
Come difendersi dai media. Gli effetti indesiderati di giornali, radio, TV e internet, Enrico Cheli, La Lepre Edizioni, 2011.
Neuroschiavi. Tecniche e psicopatologia della manipolazione politica, economica e religiosa, Marco della Luna e Paolo Cioni, Macroedizioni, 2016.
Liberi di crederci. Informazione, internet e post‐verità, Walter Quattrociocchi e Antonella Vicini, Codice, 2018.