• Non ci sono risultati.

PIANO ANNUALE INCLUSIONE a.s. 2018/2019

N/A
N/A
Protected

Academic year: 2022

Condividi "PIANO ANNUALE INCLUSIONE a.s. 2018/2019"

Copied!
21
0
0

Testo completo

(1)

Piano annuale per l'inclusione a.s. 2018/2019 Pagina 1

PIANO ANNUALE INCLUSIONE

a.s. 2018/2019

Approvato dal GLI d'Istituto in data 29.05.2018 Approvato dal Collegio dei Docenti in data 27.06.2018 DIRIGENTE SCOLASTICO: prof.ssa Anna Maria Settanni

(2)

Piano annuale per l'inclusione a.s. 2018/2019 Pagina 2 PREMESSA

Con la C.M. n.8 del 6 marzo 2013, il MIUR fornisce alle scuole uno strumento operativo per l’applicazione della Direttiva sui BES (Bisogni Educativi Speciali) del 27 dicembre 2012 che va a completare, unitamente alla L. n.170/10, in un quadro organico, la normativa sull’inclusione scolastica.

In particolare, la Direttiva Ministeriale elabora, dopo 35 anni dalla Legge che diede avvio al processo d’integrazione scolastica (L.n.517/77) e che pose il modello italiano tra i migliori in Europa, un’unica strategia d’intervento basata su un approccio educativo che elimina la tradizionale discriminazione tra alunni con e senza disabilità, in quanto non più rispondente alla complessa realtà delle classi.

Vanno invece individuati i Bisogni Educativi Speciali (Special Educational Needs) dell’alunno, definizione utilizzata negli altri paesi europei per descrivere le diverse tipologie: disabilità, disturbi evolutivi specifici e svantaggio socio-economico, linguistico e culturale.

La presenza di tali alunni nelle classi richiede l’individuazione di un percorso didattico personalizzato per ciascuno studente.

“Il diritto all’apprendimento per tutti gli alunni e gli studenti in situazione di difficoltà” è l’obiettivo strategico della scuola italiana.

PROFILI ORGANIZZATIVI PER L’ATTUAZIONE DI UNA POLITICA DI INCLUSIONE

I Consigli di Classe hanno la responsabilità di individuare tutti gli alunni BES, per i quali si rende quindi necessaria l’adozione, mediante lo sforzo congiunto della scuola e della famiglia, di una personalizzazione della didattica, il cui strumento privilegiato è rappresentato dal Piano Didattico Personalizzato (PDP).

Quest’ultimo va adottato anche in assenza di certificazione medico-specialistica, in considerazione delle competenze “pedagogiche” dei docenti che dovranno esprimersi, durante un Consiglio di Classe appositamente dedicato, all'inizio di ogni anno scolastico e ogni qual volta si renda necessario.

A questo punto il GLH d’Istituto, già presente nella scuola ai sensi della Legge n.104/92, art. 12, vede ridefiniti i propri compiti e, assumendo la denominazione di Gruppo di Lavoro per l’Inclusione (GLI), comprende tutte le professionalità specifiche presenti nell’istituto.

Il GLI estende la propria competenza a tutte le problematiche relative ai BES, svolgendo funzioni di rilevazione, raccolta, documentazione degli interventi didattico-educativi realizzati anche in rete tra scuole, consulenza e supporto ai docenti, monitoraggio e valutazione del livello di inclusività della scuola.

Appare evidente che la rilevazione, il monitoraggio e la valutazione del grado di inclusività della scuola hanno il fine di accrescere la consapevolezza dell’intera comunità educante chiamata in causa nell’assumere la centralità e la trasversalità dei processi inclusivi come fattori determinanti della qualità dei “risultati educativi”.

(3)

Piano annuale per l'inclusione a.s. 2018/2019 Pagina 3 Il Collegio dei docenti, preso atto del documento redatto ed approvato dal GLI, ha quindi il compito di discutere e deliberare il Piano Annuale per l’Inclusività (P.A.I.) in cui si esplicitano i punti di forza e di criticità degli interventi di inclusione scolastica operati nell’anno scolastico 2017/18. Si tratta di formulare un concreto impegno programmatico con i relativi obiettivi di miglioramento da perseguire nel senso della trasversalità delle prassi di inclusione negli ambiti di insegnamento curricolare, della gestione delle classi, dell’organizzazione dei tempi e degli spazi, delle relazioni tra docenti, alunni e famiglie.

IL PIANO ANNUALE PER L’INCLUSIONE (P.A.I.)

L'I.C. "V.Alfieri", con il Piano Annuale per l'inclusività, intende leggere e rispondere in modo adeguato e articolato ad una pluralità di studenti che manifestano bisogni educativi speciali con difficoltà di apprendimento, di sviluppo di abilità e competenze nonché con disturbi del comportamento stabili o transitori. Vuole dare una risposta ad ogni esigenza, una risposta completa e rispettosa, perché la situazione di una persona va letta e compresa profondamente in modo olistico e complesso, da diverse prospettive, e in modo interconnesso e reciprocamente causale.

Per questo il Piano Annuale per l’inclusività si propone di:

 INDIVIDUARE tempestivamente i Bisogni Educativi Speciali (BES) dell’alunno prescindendo da preclusive tipizzazioni.

 FAVORIRE un clima di accoglienza e di attenzione alle relazioni che prevenga e rimuova eventuali ostacoli alla piena integrazione.

 DEFINIRE pratiche condivise all’interno dell’Istituto in tema di intervento nei confronti degli alunni con BES.

Il P.A.I. è strutturato in tre parti come di seguito specificato:

PARTE I – Analisi dei punti di forza e di criticità (a.s. 2017/2018) A) Rilevazione dei BES presenti

B) Risorse professionali specifiche C) Coinvolgimento docenti curricolari D) Coinvolgimento personale ATA E) Coinvolgimento famiglie

F) Rapporti con servizi socio-sanitari territoriali e istituzioni deputate alla sicurezza. Rapporti con CTS/

CTI

G) Rapporti con privato sociale, volontariato e scuole del territorio H) Formazione docenti

 Sintesi dei punti di criticità rilevati

PARTE II – Obiettivi di miglioramento dell’inclusività proposti per il prossimo anno (a.s. 2018/2019)

 Aspetti organizzativi e gestionali coinvolti nel cambiamento inclusivo

 Possibilità di strutturare percorsi specifici di formazione e aggiornamento degli insegnanti

(4)

Piano annuale per l'inclusione a.s. 2018/2019 Pagina 4

 Adozione di strategie di valutazione coerenti con prassi inclusive

 Organizzazione dei diversi tipi di sostegno presenti all’interno della scuola

 Organizzazione dei diversi tipi di sostegno presenti all’esterno della scuola, in rapporto ai diversi servizi esistenti

 Ruolo delle famiglie e della comunità nel dare supporto e nel partecipare alle decisioni che riguardano l’organizzazione delle attività educative

 Sviluppo di un curricolo attento alle diversità e alla promozione di percorsi formativi inclusivi

 Valorizzazione delle risorse esistenti

 Acquisizione e distribuzione di risorse aggiuntive utilizzabili per la realizzazione dei progetti di inclusione

 Attenzione dedicata alle fasi di transizione che scandiscono l’ingresso nel sistema scolastico, la continuità tra i diversi ordini di scuola e il successivo inserimento lavorativo

Parte I – analisi dei punti di forza e di criticità

A. Rilevazione dei BES presenti (indicare il disagio prevalente )

1. disabilità certificate (Legge 104/92 art. 3, commi 1 e 3) TOT. 19

 Minorati vista 0

 Minorati udito 1

 Psicofisici 18

 Altro /

2. disturbi evolutivi specifici 16

 DSA 12

 ADHD/DOP /

 Borderline cognitivo /

 Altro (BES) 4

3. svantaggio 3

 Socio-economico /

 Linguistico-culturale (alunni già contemplati nei DVA) 3

 Disagio comportamentale/relazionale /

 Altro /

Totali 38

% su popolazione scolastica 3.8

N° PEI redatti dai GLHO 19

N° di PDP redatti dai Consigli di classe in presenza di certificazione sanitaria 15 N° di PDP redatti dai Consigli di classe in assenza di certificazione sanitaria 1

B. Risorse professionali specifiche Prevalentemente utilizzate in… Sì / No Insegnanti di sostegno Attività individualizzate e di

piccolo gruppo

SI Attività laboratoriali integrate

(classi aperte, laboratori protetti, ecc.)

SI

AEC Attività individualizzate e di piccolo gruppo

SI Attività laboratoriali integrate

(classi aperte, laboratori protetti,

NO

(5)

Piano annuale per l'inclusione a.s. 2018/2019 Pagina 5 ecc.)

Assistenti alla comunicazione Attività individualizzate e di piccolo gruppo

NO Attività laboratoriali integrate

(classi aperte, laboratori protetti, ecc.)

NO

Funzioni strumentali / coordinamento Collaborazione con il referente per l'inclusione

Coordinamento docenti di sostegno

SI

Referenti di Istituto Collaborazione con il Dirigente Scolastico per predisporre tutte le attività volte ad assicurare l’inclusione scolastica

SI

Psicopedagogisti e affini esterni/interni:

pedagogista ASL

Partecipazione a GLI e GLHO SI Psicopedagogisti e affini esterni/ interni: volontari Sportello di ascolto

Attività di screening

SI Docenti tutor/mentor Attività attuata dai coordinatori

di classe per garantire i continui rapporti con le famiglie

SI

Educatori assistenziali Interventi funzionali per

aumentare il livello di autonomia e di integrazione

SI

C. Coinvolgimento docenti curricolari Attraverso… Sì / No

Coordinatori di classe e simili

Partecipazione a GLI SI

Rapporti con famiglie SI

Tutoraggio alunni SI

Progetti didattico-educativi a

prevalente tematica inclusiva SI

Altro: //

Docenti con specifica formazione

Partecipazione a GLI SI

Rapporti con famiglie SI

Tutoraggio alunni SI

Progetti didattico-educativi a

prevalente tematica inclusiva SI

Altro: //

Altri docenti

Partecipazione a GLI SI

Rapporti con famiglie SI

Tutoraggio alunni NO

Progetti didattico-educativi a

prevalente tematica inclusiva SI

Altro: //

D. Coinvolgimento personale ATA

Assistenza alunni disabili SI

Progetti di inclusione / laboratori integrati NO Altro: formazione specifica sicurezza SI

(6)

Piano annuale per l'inclusione a.s. 2018/2019 Pagina 6 E. Coinvolgimento famiglie

Informazione /formazione su genitorialità

e psicopedagogia dell’età evolutiva SI Coinvolgimento in progetti di inclusione SI Coinvolgimento in attività di promozione

della comunità educante SI

Altro: //

F. Rapporti con servizi sociosanitari territoriali e istituzioni deputate alla sicurezza. Rapporti con CTS / CTI

Accordi di programma / protocolli di intesa

formalizzati sulla disabilità NO

Accordi di programma / protocolli di intesa

formalizzati su disagio e simili SI

Procedure condivise di intervento sulla

disabilità SI

Procedure condivise di intervento su

disagio e simili SI

Progetti territoriali integrati NO

Progetti integrati a livello di singola scuola SI

Rapporti con CTS / CTI SI

Altro: //

G. Rapporti con privato sociale e volontariato

Progetti territoriali integrati NO

Progetti integrati a livello di singola scuola SI Progetti a livello di reti di scuole SI

H. Formazione docenti

Strategie e metodologie educativo-

didattiche / gestione della classe SI Didattica speciale e progetti educativo-

didattici a prevalente tematica inclusiva SI Didattica interculturale / italiano L2 NO Psicologia e psicopatologia dell’età

evolutiva (compresi DSA, ADHD, ecc.) NO Progetti di formazione su specifiche

disabilità (autismo, ADHD, Dis. Intellettive, sensoriali…)

SI

Altro: //

Sintesi dei punti di forza e di criticità rilevati*: 0 1 2 3 4

Aspetti organizzativi e gestionali coinvolti nel cambiamento inclusivo X Possibilità di strutturare percorsi specifici di formazione e aggiornamento

degli insegnanti X

Adozione di strategie di valutazione coerenti con prassi inclusive X Organizzazione dei diversi tipi di sostegno presenti all’interno della scuola X Organizzazione dei diversi tipi di sostegno presenti all’esterno della scuola,

in rapporto ai diversi servizi esistenti X

Ruolo delle famiglie e della comunità nel dare supporto e nel partecipare

alle decisioni che riguardano l’organizzazione delle attività educative X Sviluppo di un curricolo attento alle diversità e alla promozione di percorsi

formativi inclusivi X

Valorizzazione delle risorse esistenti X

Acquisizione e distribuzione di risorse aggiuntive utilizzabili per la

realizzazione dei progetti di inclusione X

(7)

Piano annuale per l'inclusione a.s. 2018/2019 Pagina 7 Attenzione dedicata alle fasi di transizione che scandiscono l’ingresso nel

sistema scolastico, la continuità tra i diversi ordini di scuola e il successivo inserimento lavorativo

X Altro:

Altro:

* = 0: per niente 1: poco 2: abbastanza 3: molto 4 moltissimo

Adattato dagli indicatori UNESCO per la valutazione del grado di inclusività dei sistemi scolastici

Punti di criticità:

 docenti non specializzati perché spesso reperiti dalle graduatorie comuni a causa della mancanza di docenti in possesso di specializzazione

 ridotte forme di sussidio da parte dei servizi sociali del comune di Taranto a favore delle famiglie con gravi problemi socio-economici

 insufficiente numero di servizi igienici a norma per alunni con disabilità motoria

 qualche caso di resistenza da parte di genitori degli alunni con BES

 difficoltà nel desumere, per gli alunni neo-iscritti, dalla documentazione presentata, informazioni sufficienti utili a prevedere eventuali BES per l’anno scolastico successivo

 situazioni di incomprensione tra i genitori di alcune classi frequentate da alunni BES che esprimono comportamenti ritenuti di disturbo e/o a rischio per gli alunni non BES

Punti di forza:

 docenti curriculari con esperienze in uno o più campi

 supporto sportello di ascolto

 collaborazioni con esperti

 disponibilità di tablet e PC portatili

 laboratori utilizzabili dai BES

 disponibilità di laboratori mobili

(8)

Piano annuale per l'inclusione a.s. 2018/2019 Pagina 8 PARTE II – Obiettivi di incremento dell’inclusività proposti per il prossimo anno

Aspetti organizzativi e gestionali coinvolti nel cambiamento inclusivo (chi fa che cosa, livelli di responsabilità nelle pratiche di intervento, ecc.)

Al fine di incrementare i livelli d’inclusività, si predispone un protocollo di accoglienza di tutti gli alunni con BES, ed in particolare:

- Nel caso di alunni con disabilità l’istituto li accoglie organizzando le attività didattiche ed educative con il supporto dei docenti specializzati, degli assistenti per l’autonomia, di tutto il personale docente ed ATA.

- Nel caso di alunni con DSA (Legge 170 dell’ 8 ottobre 2010 e al D.M. 12 luglio 2011) occorre distinguere:

 per gli alunni già accertati, viene applicato il protocollo, formalizzato a livello di Istituto, che prevede la redazione di un PDP da monitorare nel corso dell’anno scolastico;

 per gli alunni con sospetto DSA, dopo il colloquio con la famiglia, si indirizza l’alunno alla ASL per l’eventuale formulazione della diagnosi.

- Nel caso di alunni con altri disturbi evolutivi specifici, e precisamente: deficit del linguaggio, deficit delle abilità non verbali, deficit nella coordinazione motoria, deficit dell’attenzione e iperattività (in forma grave tale da compromettere il percorso scolastico), funzionamento cognitivo limite, disturbo dello spettro autistico lieve (qualora non previsto dalla legge 104) ecc., se in possesso di documentazione clinica, si procederà alla redazione di un PDP; in assenza di certificazione clinica, il Consiglio di classe assume proprie decisioni pedagogiche e didattiche opportunamente motivate e deliberate (DM 27/12/2012 e C.M. n.8/13).

- Nel caso di alunni che, “con continuità o per determinati periodi, possono manifestare Bisogni Educativi Speciali: o per motivi fisici, biologici, fisiologici o anche per motivi psicologici-sociali”, il Consiglio di classe dovrà individuarli motivando opportunamente le decisioni assunte sulla base di considerazioni pedagogiche e didattiche e riportarle a verbale per l’eventuale compilazione del PDP.

- Nel caso di alunni con svantaggio socio-economico e culturale, la loro individuazione avverrà sulla base di elementi oggettivi come, ad esempio, la segnalazione degli operatori dei servizi sociali, oppure di ben fondate considerazioni psicopedagogiche e didattiche e gli interventi predisposti potranno essere di carattere transitorio (DM 27/12/2012 C.M. n.8/13).

- Nel caso di alunni con svantaggio linguistico e culturale, spetta ai Consigli di classe individuarli sulla base di prove in ingresso ed indirizzarli a specifiche attività, organizzate dall’Istituto, anche sulla base di accordi con enti istituzionali, territoriali e di volontariato, che ne favoriscano l’inclusione.

In tutti i casi in cui non sia presente una certificazione clinica, i Consigli di classe, di fronte a individuate situazioni di difficoltà negli apprendimenti, potranno utilizzare la scheda di rilevazione dei Bisogni Educativi Speciali, predisposta dal GLI, come punto di partenza per l’analisi della situazione ed eventualmente la presa in carico “pedagogica” dell’alunno.

L’inclusione di alunni con BES comporta la sinergica collaborazione tra più soggetti, e precisamente:

Dirigente scolastico: svolge attività di coordinamento fra tutti i soggetti coinvolti, convoca e presiede le riunioni del “Gruppo di lavoro per l’Inclusività” (GLI); è messo al corrente dal Referente dell'inclusione di

(9)

Piano annuale per l'inclusione a.s. 2018/2019 Pagina 9 ogni allievo con Bisogni Educativi Speciali ed è interpellato direttamente nel caso si presentino particolari difficoltà nell’attuazione dei percorsi programmati per essi; fornisce al Collegio dei docenti informazioni riguardo agli alunni in entrata e opera per favorire i contatti ed il passaggio di informazioni tra le scuole e tra scuola e territorio; ha compiti consultivi, di formazione delle classi, di assegnazione degli insegnanti di sostegno alle classi; cura i rapporti con gli Enti Locali.

Collegio dei Docenti: su proposta del GLI delibera l'approvazione del P.A.I.; esplicita nel PTOF il concreto impegno programmatico a favore dell’attuazione di pratiche inclusive a favore di tutti gli alunni con BES.

Consigli di classe: esaminano e valutano la situazione educativa, formativa ed inclusiva di ogni singolo alunno; individuano, dopo un’attenta analisi dei bisogni rilevati, gli alunni per i quali sia necessaria una personalizzazione della didattica; producono e verbalizzano ragionate considerazioni pedagogiche e didattiche che inducono a individuare come BES alunni non in possesso di certificazione medica; redigono il Piano Didattico Personalizzato (PDP) per gli alunni DSA e BES e applicano le strategie e le metodologie in esso contenute; dedicano, in occasione delle riunioni dei Consigli di Classe, il tempo adeguato per riflettere sull’efficacia degli interventi previsti nel PEI, per gli alunni con disabilità e, se necessario, procedono a una revisione/aggiornamento di tale documento.

Coordinatore di classe: coordina le attività della classe volte ad assicurare l’inclusività di tutti gli alunni.

Insegnante di sostegno: collabora nel C.d.C. e mette a disposizione la propria esperienza analitica e progettuale per l’individuazione dei bisogni educativi speciali. Partecipa alla programmazione didattico- educativa delle classi; supporta i Consigli di classe nell’assunzione di strategie e metodologie inclusive;

organizza lavori di gruppo in cui l’alunno disabile ha un ruolo e dei compiti precisi; elabora una prima bozza del PEI, del PDF e di tutti gli altri documenti da redigere, che condivide con il Consiglio di Classe, con la famiglia degli alunni e con l’èquipe medico-specialistica.

Personale ATA: presta assistenza agli alunni disabili ove necessario e partecipa ai progetti di inclusione.

Educatore assistenziale: presta assistenza per favorire l’autonomia e l’inclusione.

Consiglio d'Istituto: da coinvolgere per l'adesione a collaborazioni e reti di scopo finalizzate all’attuazione di progetti per l’inclusione.

Volontariato e associazioni del territorio: da coinvolgere per condivisione e attuazione di progetti e collaborazioni.

Il Servizio Sociale, che riceve la segnalazione da parte della scuola, si rende disponibile a incontrare la famiglia, o a scuola o presso la sede del servizio. Su richiesta della famiglia, valuta la possibilità e la fattibilità di attivazione di tutti gli strumenti disponibili a sostegno della genitorialità, in continuo coordinamento con la scuola. Qualora sia intervenuta una diagnosi di disabilità, su richiesta della famiglia, attiva la procedura per l’eventuale assegnazione di altre risorse. Qualora la famiglia dimostri una particolare resistenza o emergano elementi che possano far supporre l’esistenza di fatti di rilevanza giudiziaria, attiva autonomamente o su segnalazione della scuola le procedure previste.

La A.S.L., su richiesta dei genitori, si occupa degli alunni con disabilità, con problemi di sviluppo, globali e specifici, comportamentali, emozionali, con disturbi psicopatologici attraverso funzioni di valutazione e di

(10)

Piano annuale per l'inclusione a.s. 2018/2019 Pagina 10 presa in carico; redige le certificazioni cliniche ed elabora i profili di funzionamento previsti entro i tempi consentiti; risponde agli adempimenti di legge in merito alla disabilità e all’inclusione scolastica;

fornisce, nei limiti consentiti e con le modalità concordate, informazioni e consulenza ai docenti degli alunni segnalati sulle rispettive problematiche, sui relativi bisogni speciali e sull’orientamento e/o linee guida all’intervento; collabora, insieme a scuola e famiglia, al progetto didattico formativo più adeguato per l’alunno.

Gruppo di Lavoro per l’Inclusione (G.L.I.)

Fermo restando quanto previsto dall’art.15 c.2 della L.104/92, i compiti del GLI si estendono alle problematiche relative a tutti i BES.

A tale scopo i suoi componenti sono integrati da tutte le risorse specifiche e di coordinamento presenti nella scuola, attraverso una loro rappresentanza.

Composizione

 Dirigente scolastico

 Insegnanti per il sostegno

 Docenti disciplinari (almeno uno per ogni ordine di scuola)

 Referente d'Istituto per l'inclusione e le adozioni

 Coordinatore Dipartimento di Sostegno

 Referente ASL Compiti

 rilevazione dei BES presenti nella scuola

 monitoraggio e valutazione del livello di Inclusività dell’Istituto

 raccolta e documentazione degli interventi didattico-educativi posti in essere anche in funzione di azioni di apprendimento organizzativo in rete tra scuole e/o in rapporto con azioni strategiche dell’Amministrazione

 focus/confronto sui casi, consulenza e supporto ai colleghi sulle strategie/metodologie di gestione delle classi

 raccolta e coordinamento delle proposte formulate dai singoli GLH Operativi sulla base delle effettive esigenze, ai sensi dell’art. 1, c. 605, lettera b, della legge 296/2006, tradotte in sede di definizione del PEI come stabilito dall'art.10 comma 5 Legge 30 luglio 2010 n. 122

 elaborazione di una proposta di Piano Annuale per l’Inclusività riferito a tutti gli alunni con BES, da redigere al termine di ogni anno scolastico (entro il mese di giugno)

 analisi delle criticità e dei punti di forza degli interventi di inclusione scolastica operati nell’anno appena trascorso

 analisi delle risorse dell’Istituto, sia umane che materiali

 formulazione di un’ipotesi globale di utilizzo funzionale delle risorse specifiche, istituzionali e non, per incrementare il livello di inclusività generale della scuola nell’anno successivo

 formulazione di proposte per la formazione e l’aggiornamento, anche nell’ottica di prevedere corsi di aggiornamento “comuni” per il personale delle scuole, delle ASL e degli Enti locali, impegnati in piani educativi e di recupero individualizzati

Tempi

 nel mese di settembre, in relazione alle risorse effettivamente assegnate alla scuola – ovvero, secondo la previsione dell’art. 50 della L.35/2012, alle reti di scuole – il Gruppo provvederà ad un adattamento

(11)

Piano annuale per l'inclusione a.s. 2018/2019 Pagina 11 del Piano, sulla base del quale il Dirigente Scolastico procederà all’assegnazione definitiva delle risorse, sempre in termini “funzionali”;

 all’inizio di ogni anno scolastico il Gruppo propone al Collegio dei Docenti una programmazione degli obiettivi da perseguire e delle attività da porre in essere, che confluisce nel Piano annuale per l’Inclusività;

 a metà anno scolastico il GLI si riunisce per monitorare l’andamento delle attività e affrontare eventuali problemi emergenti;

 al termine dell’anno scolastico, il Collegio dei Docenti procede alla verifica dei risultati raggiunti;

 inoltre il Gruppo di lavoro per l’inclusione costituisce l’interfaccia della rete dei Centri Territoriali di Supporto (C.T.S.) e dei servizi sociali e sanitari territoriali per l’implementazione di azioni di sistema (formazione, tutoraggio, progetti di prevenzione, monitoraggio, ecc.).

Gruppo di Lavoro per l’Handicap Operativo (G.L.H.O.) Composizione

 Dirigente scolastico o delegato

 Docente coordinatore

 Docenti curricolari

 Docenti di sostegno

 Referente dell’ASL

 Genitori

 Eventuali altri soggetti coinvolti nel processo educativo Compiti

 stesura e aggiornamento del bilancio diagnostico e prognostico del P.D.F.

 progettazione e verifica del P.E.I.

 indicazioni al G.L.I. delle ore e delle aree di sostegno necessarie nel successivo anno scolastico

 provvedere ad ogni altro adempimento necessario ad assicurare l’integrazione dell’alunno disabile Tempi

 si riunisce, salvo diversa necessità, 2 volte l’anno

Dipartimento di sostegno Composizione

 Tutti gli insegnanti di sostegno

Compiti

 prende atto di quanto emerso in sede di GLI e di GLHO

 fornisce indicazioni e proposte da portare in sede di GLI e di GLHO

 si coordina con tutti gli altri dipartimenti per ciò che attiene la programmazione di attività/progetti previsti per una o più discipline in modo integrato

Referente inclusione e adozioni Compiti

(12)

Piano annuale per l'inclusione a.s. 2018/2019 Pagina 12

 collabora con il Dirigente Scolastico per predisporre tutte le attività volte ad assicurare l’inclusione scolastica

 si avvale della collaborazione di un gruppo di lavoro

 provvede ai rapporti scuola-famiglia

 collabora con gli insegnanti di riferimento dello studente nelle fasi di accoglienza

 partecipa a specifiche attività di formazione

 fornisce informazioni circa le disposizioni normative vigenti

 fornisce indicazioni di base su strumenti compensativi e misure dispensative al fine di realizzare un intervento didattico il più possibile adeguato e personalizzato

 collabora, ove richiesto, alla elaborazione di strategie volte al superamento dei problemi nella classe con alunni con BES

 diffonde e pubblicizza le iniziative di formazione specifica o di aggiornamento

 fornisce informazioni riguardo alle associazioni/enti/istituzioni ai quali poter fare riferimento per le tematiche in oggetto

 fornisce informazioni riguardo a siti o piattaforme on line per la condivisione di buone pratiche in tema di DSA

 offre supporto ai colleghi riguardo a specifici materiali didattici e di valutazione

 cura la dotazione bibliografica e di sussidi all’interno dell’istituto

 funge da mediatore tra colleghi, famiglie, operatori dei Servizi Sanitari, EE.LL. ed Agenzie Formative accreditate nel territorio

 informa eventuali supplenti in servizio nelle classi con alunni BES

 organizza momenti di approfondimento/formazione/aggiornamento sulla base delle necessità rilevate all’interno dell’istituto

 monitora i risultati ottenuti e condivide proposte con il Collegio dei Docenti e Consiglio d’Istituto

 facilita i rapporti con le famiglie e i diversi soggetti istituzionali coinvolti nei processi di integrazione

 presenzia agli incontri di continuità tra ordini di scuola diversi per consentire, alle famiglie degli alunni interessate

 coordina il gruppo di lavoro per l'Inclusione

Possibilità di strutturare percorsi specifici di formazione e aggiornamento degli insegnanti

All’inizio di ogni anno scolastico viene presa in considerazione, in sede di GLI, l’opportunità di individuare specifici percorsi di formazione e aggiornamento degli insegnanti, concernenti tematiche riferite ai casi specifici di BES presenti nella scuola e al miglioramento delle politiche di inclusione, anche attraverso la sperimentazione di metodologie innovative.

Adozione di strategie di valutazione degli alunni coerenti con prassi inclusive

La valutazione in decimi è coerente con i percorsi personalizzati (PEI, PDP, PSP), che costituiscono gli strumenti operativi di riferimento per le attività educative e didattiche a favore dell’alunno con BES.

I criteri di valutazione espressi nei PDP privilegeranno i processi di apprendimento rispetto alla performance.

(13)

Piano annuale per l'inclusione a.s. 2018/2019 Pagina 13 Organizzazione dei diversi tipi di sostegno presenti all’interno della scuola

Per l’organizzazione dei diversi tipi di sostegno presenti all’interno della scuola si tiene conto:

 dell’organico di sostegno

 della possibilità di implementare metodologie didattiche inclusive quali l’apprendimento cooperativo, il tutoring, apprendimento fra pari, ecc.

 della precedente esperienza scolastica dell’alunno

 della documentazione medica (Diagnosi Funzionale, Certificazione di handicap della commissione medica, altre certificazioni medico-specialistiche)

 delle indicazioni fornite dalla famiglia

Organizzazione dei diversi tipi di sostegno presenti all’esterno della scuola, in rapporto ai diversi servizi esistenti

La scuola si coordina con i diversi servizi esistenti sul territorio, tenendo conto di :

 PEI

 disponibilità di supporto per i servizi alla persona (trasporto, assistenza, servizi educativi )

 disponibilità di risorse dell’Ente Locale

Ruolo delle famiglie e della comunità nel dare supporto e nel partecipare alle decisioni che riguardano l’organizzazione delle attività educative

Le famiglie partecipano agli incontri periodici e collaborano alla costruzione del progetto di vita di ciascun alunno, nelle forme istituzionali e non. La famiglia rappresenta infatti un punto di riferimento essenziale per la corretta inclusione scolastica dell’alunno, sia in quanto fonte di informazioni preziose sia in quanto luogo in cui avviene la continuità fra educazione formale ed educazione informale.

Sviluppo di un curricolo attento alle diversità e alla promozione di percorsi formativi inclusivi Si attuerà in tre fasi:

1. Insegnamento/Apprendimento che procede tenendo conto della pluralità dei soggetti e non dell’unicità del docente

2. Valorizzazione delle competenze di cittadinanza e della costruzione di un progetto di vita

3. Sostegno ampio e diffuso e capacità della scuola di rispondere alle diversità degli alunni di cui il sostegno individuale è solo una parte

Valorizzazione delle risorse esistenti

La scuola si impegna a valorizzare le risorse professionali esistenti sia all’interno della scuola stessa che all’esterno, come è già stato fatto coinvolgendo alunni nei laboratori, attivando lavori di gruppo sia in classe che fuori, attivando anche progetti da svolgersi in orario extracurriculare.

(14)

Piano annuale per l'inclusione a.s. 2018/2019 Pagina 14 Attenzione dedicata alle fasi di transizione che scandiscono l’ingresso nel sistema scolastico, la continuità tra i diversi gradi di scuola

La scuola dedica un’attenzione particolare alla transizione tra i diversi gradi di scuola e all'ingresso nel sistema scolastico, con progetti di accoglienza mirati a tutti gli alunni, provenienti da altre scuole nella fase di inserimento.

Allo stesso modo per gli alunni con BES in nuovo ingresso, la scuola, in collaborazione con la famiglia e con la scuola di provenienza ed eventualmente con i servizi coinvolti, si attiva, tramite incontri dedicati, per acquisire tutte le informazioni utili alla conoscenza dell’alunno, al fine di rendere più agevole ed esaustiva l’elaborazione del PEI o del PDP.

In uscita si attuano iniziative formative integrate fra istituzioni scolastiche dei diversi ordini.

La scuola coglie, inoltre, tutte le opportunità che ritiene interessanti rispetto alle problematiche che deve affrontare, partecipando ad attività formative e progettuali provenienti dal territorio.

(15)

Piano annuale per l'inclusione a.s. 2018/2019 Pagina 15

FINALITÀ DEL PAI

Il Piano Annuale dell'Inclusione è uno strumento di monitoraggio e di valutazione per documentare la capacità dell'istituto di migliorare le proprie azioni formative e richiede l'individuazione di finalità ben precise, ovviamente coerenti con le politiche di inclusione messe in campo concretamente.

Il P.A.I., non va inteso come un ulteriore adempimento burocratico, bensì come uno strumento che possa contribuire ad accrescere la consapevolezza dell’intera comunità educante sulla centralità e la trasversalità dei processi inclusivi in relazione alla qualità dei “risultati” educativi, per creare un contesto educante dove realizzare concretamente la scuola “per tutti e per ciascuno”. Esso è prima di tutto un atto interno della scuola autonoma, finalizzato all’auto-conoscenza e alla pianificazione, da sviluppare in un processo responsabile e attivo di crescita e partecipazione. (nota di chiarimento n. 1551 del 27/06/2013).

Nella progettazione del Piano per l’Inclusività si è considerato essenziale valutare alcuni obiettivi:

 sviluppare le capacità comunicative e di relazione con adulti e coetanei

 favorire il successo scolastico, anche attraverso misure didattiche di supporto, garantire una formazione adeguata e promuovere lo sviluppo delle potenzialità

 far acquisire consapevolezza della propria identità, delle potenzialità e dei limiti delle proprie risorse

 promuovere la ricerca di un ruolo sociale e professionale anche attraverso mirate azioni di orientamento

 far acquisire competenze nell'utilizzo degli strumenti tecnologici

 favorire lo sviluppo di abilità e competenze di tipo non solo scolastico, ma anche extrascolastico legate al potenziamento dell'autonomia sia individuale che sociale.

Fermo restando le competenze del consiglio di classe in ordine alla individuazione degli alunni con BES e all'eventuale elaborazione, monitoraggio e documentazione dei relativi PDP, è necessario che tutte le componenti dell'azione educativa – docenti, famiglie, alunni – partecipino attivamente alla promozione di una cultura dell'inclusione che si riferisce a tutti gli alunni, perché ciò rappresenta la base più autentica di una comunità scolastica che è anche comunità educativa.

Sulla base delle categorie I.C.F. si è proceduto, all’interno del Dipartimento di sostegno, all’elaborazione condivisa di modelli operativi (P.E.I.) e griglie di osservazione, sia per le competenze disciplinari che per i bisogni formativi) dei tre ordini di scuola, in un ottica di continuità, al fine di diffondere e migliorare la cultura dell'inclusione.

Sarà predisposto un questionario da proporre all'inizio del prossimo anno scolastico per valutare il livello di inclusività della scuola e al termine dell'anno scolastico per rilevare eventuali auspicabili segnali di miglioramento.

(16)

Piano annuale per l'inclusione a.s. 2018/2019 Pagina 16

Strategie di valutazione e progettazione specifica/curricolo/percorsi formativi Alunni con disabilità

Al fine dell’inclusione scolastica degli alunni con disabilità è indispensabile ricordare che l’obiettivo fondamentale della Legge 104/92, art. 12, c. 3, è lo sviluppo degli apprendimenti mediante la comunicazione, la socializzazione e la relazione interpersonale; “l'esercizio del diritto all'educazione e all'istruzione non può essere impedito da difficoltà di apprendimento né da altre difficoltà derivanti dalle disabilità connesse all'handicap”.

La progettazione educativa per gli alunni con disabilità è elaborata tenendo ben presente queste priorità e che si attivino, nell'ambito della programmazione integrata, le necessarie iniziative per rendere effettiva la cooperazione e la corresponsabilità di tutte le figure coinvolte: docenti, docenti di sostegno, specialisti ASL, famiglie, Enti Locali. Nell'Istituto sono stati organizzati spazi, alternativi all'aula, attrezzati con computer, stampanti, lavagne, materiale di facile consumo, dedicati a piccoli gruppi per momenti di recupero disciplinare e svolgimento di percorsi personalizzati e attività di laboratorio.

Le valutazioni in itinere e finali seguiranno quanto previsto dal D.P.R. 122/09, art. 9-10.

Alunni DSA

In riferimento alla L. 170/2010 la nostra scuola garantisce agli studenti con DSA:

a) l'uso di una didattica individualizzata e personalizzata, con forme efficaci e flessibili di lavoro scolastico che tengano conto anche di caratteristiche peculiari dei soggetti, adottando una metodologia e una strategia educativa adeguate;

b) l'introduzione di strumenti compensativi, compresi i mezzi di apprendimento alternativi e le tecnologie informatiche, nonché misure dispensative da alcune prestazioni non essenziali ai fini della qualità dei concetti da apprendere;

c) per l'insegnamento delle lingue straniere, l'uso di strumenti compensativi che favoriscano la comunicazione verbale e che assicurino ritmi graduali di apprendimento, prevedendo anche, ove risulti utile, la possibilità dell'esonero.

Qualsiasi misura o azione adottata è sottoposta periodicamente a monitoraggio per valutarne l'efficacia e il raggiungimento degli obiettivi.

Alunni adottati

Per il ruolo che la Scuola riveste nei processi formativi di ogni bambino è necessario far sì che questa entri in possesso di tutte le informazioni e conoscenze utili per affrontare il delicato compito dell’accoglienza prima e dell’integrazione poi, del bambino adottato internazionalmente in modo efficace e adeguato.

In particolare, nel caso del bambino adottato, la scuola rappresenta il primo campo sociale; la paura del rifiuto sarà molto forte richiedendo un atteggiamento di accoglienza e di sostegno attenti e strutturati.

La scuola ha previsto, a tal fine, una figura referente per lo specifico dell’adozione.

Le difficoltà che incontrano i bambini adottati al momento del loro inserimento nella scuola sono una conseguenza anche alla mancanza di stimoli e di attenzioni in cui il bambino è vissuto nella sua prima parte di vita senza famiglia. Generalmente alla scuola dell’infanzia i bambini mostrano: ritardi psicomotori, del linguaggio, della simbolizzazione. Alla scuola primaria è invece più frequente che questi bambini abbiano bisogni particolari che possono manifestarsi nella difficoltà di relazionarsi e socializzare in maniera adeguata, in una immagine non realistica di se stessi, in difficoltà nell’apprendimento e della letto-scrittura e con una difficoltà nei processi di astrazione e simbolizzazione. Avendo chiaro ciò, è necessario pensare ad

(17)

Piano annuale per l'inclusione a.s. 2018/2019 Pagina 17 una progettualità che preveda una buona accoglienza ed una buona integrazione al fine di fare spazio al quel singolo bambino portatore di unicità e di risorse.

Per garantire una buona accoglienza è necessario:

- Ascoltare la famiglia: accogliere un bambino adottivo a scuola vuol dire prima di tutto saper accogliere la sua famiglia attraverso un ascolto attento in quanto i genitori sono osservatori privilegiati, fin da subito, delle fragilità ma anche nelle potenziali risorse del bambino.

- Sostenere la famiglia: si tratta di sostenere i genitori in quelle che possono essere anche le loro preoccupazioni. Vuol dire, per esempio, studiare insieme quale sia la classe migliore in cui inserire il bambino, tenendo bene a mente che la prestazione cognitiva non è il solo risultato al quale tendere.

- Guardare i bambini: porre attenzione mediante l’osservazione costante e continua alla loro condizione fisica, emotiva, cognitiva senza darla mai per scontata né facendosi condizionare da stereotipi sociali.

- Valorizzare i bambini: porre massima attenzione alle loro abilità, anche quando sono poco scolarizzati a causa delle esperienze pregresse, vissute così da creare situazioni positive e di successo.

- Essere flessibili: effettuare scelte formative utilizzando tutti gli strumenti che l’autonomia scolastica mette a disposizione (es. scelta della classe di inserimento non corrispondente all’età anagrafica, riduzione temporanea del tempo scuola, ecc.).

- Essere disponibili a collaborare con i servizi: interloquire con tutti i soggetti istituzionali che costituiscono la rete integrata di supporto che ha accompagnato, accompagna e sostiene la famiglia verso la normalità.

- Saper scegliere la classe per l’inserimento: premesso che il bambino adottato che arriva nella nuova famiglia necessita di un tempo per conoscere ed esplorare il nuovo ambiente e soprattutto per strutturare un legame psico-affettivo con i nuovi genitori, è bene che l’inserimento a scuola avvenga in un momento in cui il bambino è in grado di tollerare la separazione da loro.

All’ arrivo del bambino adottato nella scuola è necessario pensare ad un inserimento graduale iniziando con alcune ore e giungendo all’intera frequenza oraria solo quando il bambino si dimostra pronto poiché non bisogna dimenticare che l’ingresso a scuola è un’esperienza emotiva forte che coincide, per questo bambino, con un nuovo lasciare.

Per quanto riguarda l’approccio in classe, all’inizio è necessario prevedere un periodo di assestamento linguistico, specie se i bambini sono arrivati da pochi mesi in famiglia. L’assestamento linguistico esprime il bisogno di colmare il gap fra una ricezione del linguaggio, che mediamente è efficace fin dai primi tempi del loro inserimento, e la produzione. La problematica relativa alla lingua diventa tuttavia, meno pregnante se il bambino è in età prescolare e viene inserito alla scuola dell’infanzia.

Ne consegue la necessità che la scuola non acceleri i tempi del processo di apprendimento.

Questo non significa che al bambino non vadano avanzate proposte di attività o studio ma che siano ridotte in termini di quantità e qualità, per lo meno nella fase iniziale, al fine di:

- garantire dei successi negli apprendimenti fin dall’inizio così da poterlo gratificare e stimolare;

- permettergli di dedicarsi con serenità a tutte le altre richieste che gli vengono poste dalla necessità dell’integrazione e che sicuramente assorbono tanta della sua energia.

Fermo restando quanto affermato, per creare i presupposti di una vera inclusione, è necessario, per queste classi, pensare un progetto di valorizzazione di uno o più punti di forza del bambino, rilevati mediante osservazione diretta ma anche confronto con la famiglia, così da valorizzarlo.

Va tenuto presente tuttavia che, prima di intraprendere qualsiasi percorso, attività o progetto inerente la storia personale del bambino, la scuola deve sempre acquisire ogni informazione dai genitori e, con loro, decidere sull’opportunità e l’eventualità modalità di intraprendere queste azioni.

(18)

Piano annuale per l'inclusione a.s. 2018/2019 Pagina 18 Alunni stranieri

Pratiche di accoglienza e inserimento nella scuola

“L’iscrizione dei minori stranieri … avviene nei modi e alle condizioni previste per i minori italiani e può essere richiesta in qualunque periodo dell’anno scolastico…" - C.M. n° 93/2006.

Nella fase d’accoglienza entrano in gioco molti fattori che richiedono particolare attenzione, fattori di tipo:

- Conoscitivo: anamnesi personale, scolastica e linguistica attraverso i documenti presentati, il colloquio con i genitori, la collaborazione dei mediatori linguistico-culturali, ecc.

- Amministrativo: sulla base degli elementi raccolti, dell’osservazione dell’alunno neo arrivato, delle indicazioni della normativa, si procede a definire la classe e la sezione di inserimento più adeguata.

- Relazionale: patto educativo con la famiglia straniera e collaborazione tra i due spazi educativi.

Inserimento nel gruppo-classe e dinamica relazionale tra pari.

- Pedagogico-didattico: rilevazione dei bisogni linguistici e di apprendimento; elaborazione di un piano di lavoro individualizzato.

- Organizzativo: predisposizione dei dispositivi più efficaci per rispondere ai bisogni linguistici e di apprendimento: modalità e tempi dedicati all’apprendimento dell’italiano seconda lingua; individuazione delle risorse interne ed esterne alla scuola; attivazione dei dispositivi di aiuto allo studio anche in tempo extrascolastico.

Assegnazione delle classi

La normativa vigente C.M. n° 93/2006 e rimandi correlati, sancisce che:

- tutti i minori stranieri, sia regolari che non, hanno il diritto/dovere all’inserimento scolastico e sono soggetti ad assolvere all’obbligo scolastico;

- l’iscrizione dei minori stranieri può essere richiesta in qualunque periodo dell’anno scolastico;

- i minori devono essere iscritti alla classe corrispondente all’età anagrafica, salvo che il Collegio dei Docenti deliberi l’iscrizione ad una classe diversa, tenendo conto di:

a. ordinamento degli studi nel Paese di provenienza (con iscrizione alla classe immediatamente superiore o inferiore),

b. competenze, abilità e livelli di preparazione dell’alunno.

 Scuola dell’Infanzia

I criteri predetti dovranno essere adottati considerando anche : 1) il numero dei bambini della sezione;

2) i numero di bambini stranieri già presenti nella sezione.

 Scuola Primaria e Secondaria di Primo Grado

1) se l’alunno proviene da una scuola italiana è inserito nella classe frequentata in precedenza;

2) se l’alunno proviene da una Scuola del Paese di origine, valutate le competenze emerse nei test d’ingresso riguardanti soprattutto la comprensione e l’uso della lingua italiana, può essere inserito nella classe d’appartenenza per età oppure nella classe immediatamente inferiore.

Organizzazione dei diversi tipi di sostegno e metodologia

La metodologia generalmente adottata è quella del lavoro all'interno della classe, perché si ritiene che per favorire l'integrazione sia necessario che l'alunno "viva" la vita di classe, riesca a "sentirne" il clima, partecipi

(19)

Piano annuale per l'inclusione a.s. 2018/2019 Pagina 19 a tutte le attività proposte (visite guidate, viaggi di istruzione, stage, attività sportive) e che contemporaneamente i coetanei imparino a relazionarsi con lui.

I progetti vertono sulla centralità dell'allievo, inteso come individuo dotato di sé fisico, psichico, sociale, protagonista del suo sapere, saper essere, saper fare.

Un ruolo privilegiato e centrale è dato alla didattica laboratoriale. Il laboratorio, più che uno spazio fisico attrezzato, è inteso come una metodologia che favorisce i processi di integrazione, cioè la percezione del sé come personalità integrata, in relazione costruttiva con la realtà e con gli altri, che garantisce un costante collegamento tra motivazione e interventi educativi, tra aspetti affettivi e cognitivi. Le attività proposte prevedono un coinvolgimento attivo di tutti gli alunni partecipanti al laboratorio. Forte “del sapere, saper essere, saper fare”, obiettivi centrali comuni a tutti gli alunni, espressi nel PTOF, la nostra scuola adotta una didattica che sia ‘denominatore comune’ per tutti gli alunni e che non lasci indietro nessuno: una didattica inclusiva e non una didattica speciale.

Ci si impegna nello sviluppo di un curricolo attento alle diversità e alla promozione di percorsi formativi inclusivi. In base alle diverse situazioni degli alunni con Bisogni Educativi Speciali vengono formalizzate nel PEI, per gli alunni con disabilità, e nel PDP per gli alunni con Disturbi evolutivi specifici e con Disagio, le scelte didattiche e metodologiche adottate dal Consiglio di Classe.

Il PEI dovrà contenere: i dati personali e scolastici dell’alunno, la tipologia di disabilità, le osservazioni riguardanti il livello di autonomia, personale e sociale; l’inserimento dell’alunno nel gruppo classe; la programmazione seguita dall’alunno; le attività alle quali parteciperà; le modalità di verifica e di valutazione.

Nel PDP vengono individuati gli obiettivi specifici d’apprendimento, le attività educativo/didattiche personalizzate, gli strumenti compensativi e le misure dispensative utilizzati, le iniziative formative integrate tra istituzioni scolastiche e realtà educative territoriali, le modalità di verifica e valutazione.

Per ogni alunno con Bisogni Educativi Speciali si dovrà provvedere a costruire un percorso finalizzato a:

 rispondere ai bisogni individuali

 monitorare la crescita della persona

 monitorare l'intero percorso

 favorire il successo della persona nel rispetto della propria individualità-identità.

Valutazione

La valutazione degli interventi programmati nel Piano Annuale per l’Inclusività avverrà in itinere, monitorando punti di forza e criticità, andando a potenziare gli aspetti più deboli.

Per quanto riguarda le modalità di verifica e di valutazione degli apprendimenti, i docenti terranno in considerazione i risultati raggiunti in relazione al punto di partenza e, per gli alunni disabili con programmazione per obiettivi minimi, verificheranno che gli obiettivi raggiunti siano riconducibili ai livelli essenziali degli apprendimenti. Per gli alunni disabili con programmazione differenziata si predisporranno specifiche verifiche, coerenti con le conoscenze e gli obiettivi fissati nel PEI e, nella valutazione, si terranno in considerazione i seguenti criteri: progressi fatti rispetto al livello di partenza; motivazione; attenzione al compito; interesse. Per gli alunni con DSA e con BES, nella predisposizione delle verifiche, si terranno in considerazione le indicazioni contenute nel PDP e si adotteranno gli strumenti compensativi e/o le misure dispensative in esso stabilite; in tale documento, inoltre, saranno esplicitate le strategie di intervento più idonee e i criteri di valutazione degli apprendimenti. (CM n.8 6/3/2013).

(20)

Piano annuale per l'inclusione a.s. 2018/2019 Pagina 20

Risorse aggiuntive utilizzabili/Richieste

Le risorse professionali da impegnare nel processo inclusivo a favore degli alunni disabili sono soprattutto:

a) specialisti socio-sanitari;

b) docente referente dell’inclusione;

c) docenti curricolari;

d) docenti di sostegno;

e) assistenti di primo livello ex art. 13, comma 3 della L. 104/1992;

f) personale ATA che svolge incarichi specifici ex art. 47, comma 1 lettera “b” del CCNL.

Di queste, hanno carattere intensivo (nel senso che la “qualità” dell’intervento è direttamente collegata alla

“quantità” oraria) principalmente le figure indicate alle lettere “d”, “e”, “f”.

L’attribuzione e la ripartizione delle attività di sostegno a favore degli alunni disabili avviene secondo i criteri sotto riportati che dovranno in ogni caso essere ratificati (o modificati) dal GLI nel primo incontro di settembre 2016:

- continuità didattica: l’assegnazione del personale di sostegno, assistente di primo livello e ATA, ove previsto, deve corrispondere, se possibile, al criterio della continuità didattica/assistenziale.

La ripartizione oraria e la conseguente assegnazione del personale assistente di 1° livello dipendente dall’ente locale competente, consegue ai seguenti criteri generali:

- a parità di condizioni: ripartizione oraria equa fra gli alunni aventi diritto;

- maggiore attribuzione oraria nei seguenti casi:

a) condizione di gravità,

b) le attività previste dal PEI assegnano priorità agli obiettivi di autonomia e comunicazione verbale e non verbale.

In riferimento a quanto sviluppato nel PAI d'Istituto e al fine di organizzare una didattica realmente inclusiva a favore degli alunni con BES il Consiglio di classe o il team docenti ritengono necessario mettere in azione:

 Attività specifiche: quelle da attuare in classe, con il singolo alunno o con tutta la classe.

 Risorse normali: umane e materiali a disposizione della scuola, indicando quante ore si prevedono siano necessarie alle varie figure, nonché l’uso previsto dei materiali a disposizione.

 Risorse speciali: le risorse umane e materiali straordinarie da richiedere di cui c’è necessità per il bisogno specifico.

 Materiali: i materiali necessari da acquistare.

 Verifiche: riscontro sugli standard delle attività svolte e dei materiali utilizzati.

 Sulla base dell’autonoma responsabilità nella gestione delle risorse umane della scuola, il Dirigente Scolastico potrà valutare l’opportunità di assegnare docenti curricolari con competenza nei DSA, BES in classi ove sono presenti alunni con tali tipologie di disturbi.

Percorsi specifici di formazione e aggiornamento

Verranno prese in considerazione tutte le opportunità di formazione e aggiornamento del personale promosse da MIUR, EE.LL., Università, Reti di scuole, Rete di ambito, ecc.

Fasi di transizione

Notevole importanza viene data alla pre-accoglienza degli alunni con Bisogni Educativi Speciali; in particolare, gli alunni con disabilità, accompagnati dai familiari e/o dagli insegnanti della scuola di

(21)

Piano annuale per l'inclusione a.s. 2018/2019 Pagina 21 provenienza, possono visitare il nostro Istituto, per far sì che possano vivere con più serenità il passaggio fra i diversi ordini di scuola. Inoltre vengono organizzati incontri di continuità ai quali partecipano gli insegnanti della scuola di provenienza, il referente per l'inclusione dell’Istituto, la famiglia ed eventuali altri attori coinvolti nel processo di Inclusione, al fine di raccogliere il maggior numero di informazioni sui futuri iscritti.

Valutate quindi le tipologie di disabilità e i Bisogni Educativi Speciali nel loro complesso, si provvederà all’inserimento degli alunni nel contesto più idoneo. Nell’ambito del Progetto “Accoglienza”, realizzato per le classi prime, tutti gli alunni sono coinvolti in attività al fine di favorire la socializzazione e la conoscenza dell’ambiente e di tutto il personale scolastico.

Per garantire la continuità del progetto didattico che coinvolge l'alunno dall’ingresso alla fine del percorso di studi, i docenti di sostegno e/o di classe, tutte le figure coinvolte cureranno gli scambi informativo-clinici e pedagogico-didattici con i docenti della scuola del grado precedente e/o successivo per garantire un armonico passaggio.

Approvato dal GLI d'Istituto in data 29.05.2018 Approvato dal Collegio dei Docenti in data 27.06.2018

Riferimenti

Documenti correlati

3 Piano Annuale visite guidate e viaggi di istruzione – Delibera di approvazione 4 Regolamento accesso agli Atti – Delibera di approvazione.. 5 Variazione

Le visite ed i viaggi d’istruzione si possono effettuare in qualunque momento dell’anno scolastico ad eccezione dell’ultimo mese di lezione per favorire una regolare conclusione

apprendimento/insegnamento inclusivi, si ipotizza una ottimizzazione della pianificazione delle 40 ore per ritagliare occasioni di confronto collegiale o per gruppi di

Incontri di Formazione legati al Progetto sulla prevenzione dei disturbi specifici della lettura e della scrittura, in collaborazione con l'AID, condotti dalla logopedista

Le proposte di viaggi e visite, di norma, devono essere approvate dai Consigli di Classe/Interclasse entro il 30 novembre di ciascun anno, salvo casi eccezionali, per

Gli alunni che incorrono in comportamenti che configurano mancanze disciplinari già sanzionate e che, inoltre, potrebbero arrecare rischio obiettivo alla sicurezza propria

- Il docente accompagnatore collabora all’iniziativa redigendo il programma del viaggio anche in collaborazione con gli accompagnatori di classi parallele, compilando il modulo di

Per la scuola secondaria il numero dei docenti accompagnatori di riserva per le visite guidate e i viaggi di istruzione deve essere sempre corrispondente alla metà del numero