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Scopo della tesi
I funghi ectomicorrizici eduli hanno una crescente importanza nel comparto agroalimentare per l'elevato valore economico dei loro corpi fruttiferi. Il più pregiato anche dal punto di vista organolettico, è rappresentato dal Tuber magnatum Pico, con una valutazione media sul mercato che si aggira sui 300-400 €/100 gr di prodotto.
Proprio a causa dell’elevato prezzo di mercato ed alla disponibilità limitata, il tartufo bianco pregiato è oggetto di azioni fraudolente o di sofisticazioni. Truffe che si perfezionano con sostituzioni, mescolanze, utilizzo di oli tartufati per rendere accettabili dei Tuber altrimenti insignificanti, caratterizzati da un valore economico e da qualità organolettiche inferiori. Tali adulterazioni vengono ad esempio attuate con l’utilizzo del Tuber borchii, in sostituzione del Tuber magnatum Pico. Attualmente non esistono metodologie certe che permettano un riconoscimento univoco del tartufo in analisi, in quanto le metodologie basate sulla morfologia dell’ascocarpo non offrono le necessarie garanzie.
Il presente lavoro di tesi ha come obiettivo lo studio della variabilità proteomica del tartufo bianco di San Miniato con l’intento di individuare profili proteici caratteristici collegabili alle aree di provenienza. Tale scopo è stato perseguito attraverso l’analisi di 5 campioni di Tuber magnatum Pico provenienti da aree diverse della toscana (Crete Senesi, Montaione, Mugello, Lucca, San Miniato) caratterizzate da un’elevata vocazione produttiva; nelle analisi sono stati inseriti anche i tartufi di Alba, di derivazione piemontese
Utilizzando un approccio proteomico associato ad analisi bioinformatiche sono stati analizzati i profili proteici ottenuti, effettuando 7 confronti tra coppie di campioni, in sei dei quali il campione San Miniato rappresenta l’elemento di riferimento, ad eccezione del confronto Alba 1 (pianta simbionte Populus tremula) contro Alba 2 (pianta simbionte Quercus tuber).
L’obbiettivo di queste analisi è di individuare l’eventuale presenza di differenze quantitative tra i campioni, legate all’ambiente di crescita ed al tipo di essenza
35 simbionte di provenienza, in quanto la crescita e lo sviluppo del carpoforo risulta essere influenzata da numerosi fattori biotici e abiotici.