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CAPITOLO 10: Conclusioni

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Academic year: 2021

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Valutazione dei meccanismi di collasso del Monastero di Nicosia di Pisa: i meccanismi locali di collasso CAP. 10

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CAPITOLO 10: Conclusioni

Nella presente tesi di laurea è stata svolta una valutazione dei meccanismi locali di collasso del Monastero di Nicosia di Pisa, situato in località Calci.

Il presente lavoro, nasce dall’esigenza di approfondire determinati aspetti a continuazione della tesi sulla valutazione della vulnerabilità sismica svolta con analisi globale del medesimo Monastero.

Il modello globale però, non rispecchia totalmente il reale comportamento del fabbricato, in quanto trascura completamente il quadro fessurativo in atto, e si è ritenuto pertanto opportuno eseguire una valutazione su modelli locali.

Nella prima fase del lavoro è stata affrontata l’analisi storico-architettonica del Monastero di Nicosia, ripercorrendo le vicende evolutive che hanno interessato l’edificio a partire dalla sua prima edificazione, avvenuta nel 1263, fino ad arrivare alla situazione attuale. Questo ha permesso di ipotizzare una possibile configurazione iniziale del complesso duecentesco, e di ricostruire le varie fasi evolutive che hanno caratterizzato la struttura nei secoli.

Sempre in questa fase, è stato effettuato un accurato rilievo geometrico e strutturale del manufatto. In particolare si è provveduto a completare e ad aggiornare gli elaborati redatti nel 1985 dalla Scuola Normale di Pisa, verificandone la rispondenza con l’edificio nella sua situazione attuale, ed è stato eseguito il rilievo completo della struttura portante della chiesa, completamente mancante negli elaborati del 1985. Inoltre, è stato effettuato il rilievo materico, del degrado e del quadro fessurativo della struttura, in maniera tale da avere una visione più chiara riguardo allo stato di fatto del fabbricato.

A conclusione della fase di rilievo, è stata effettuata un’indagine geofisica sul terreno, la quale ha permesso di conoscere le caratteristiche stratigrafiche e topografiche del sito in esame. Si è trattato di un’indagine sul terreno limitrofo al monastero, basata sulla metodologia a prospezione, dalla quale è stato possibile ricavare le velocità delle onde p e s, e, di conseguenza i parametri sismici.

Al fine di una corretta interpretazione del comportamento sismico di una costruzione storica in muratura, è opportuno prevedere un’approfondita conoscenza del manufatto, che in questo caso è stata svolta mediante svariati sopralluoghi sul posto, volta al rilievo nel dettaglio dei seguenti aspetti:

- l’individuazione delle fasi di accrescimento del monastero nel corso degli anni,

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Valutazione dei meccanismi di collasso del Monastero di Nicosia di Pisa: i meccanismi locali di collasso CAP. 10

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- il riconoscimento delle diverse tipologie di paramenti murari esistenti; presupposto per

la redazione delle schede di valutazione della qualità muraria, nelle quali in base all’indice di qualità muraria possiamo determinarne la categoria di appartenenza della muratura e di conseguenza le sue caratteristiche meccaniche;

- l’analisi del degrado;

- lo studio del quadro fessurativo;

- il rilievo delle catene presenti.

Il primo passo per eseguire l’analisi sui meccanismi locali consiste nel suddividere il fabbricato oggetto di studio in sottostrutture, o in macroelementi per quanto riguarda la chiesa. Nella fase successiva si sono individuati dei possibili meccanismi attivabili: per quanto riguarda il Monastero, si sono scelti in base ad un’attenta lettura delle fasi di accrescimento dello stesso, grazie alla realizzazione di modellini tridimensionali delle fasi evolutive; mentre per quanto riguarda la chiesa si è fatto ricorso all’utilizzo della “scheda di danno e vulnerabilità della chiesa” nella versione redatta dopo il terremoto del Molise, tramite la quale si possono individuare i principali elementi meritevoli di approfondimenti.

L’analisi è stata effettuata mediante l’utilizzo dell’applicativo C.I.N.E. (Condizioni di Instabilità Negli Edifici), il quale ci fornisce il moltiplicatore orizzontale dei carichi associato all’attivazione del meccanismo, e la corrispondente accelerazione spettrale. Con questo valore, per ogni meccanismo considerato, possiamo effettuare una verifica tramite l’analisi cinematica lineare allo SLV, secondo le prescrizioni riportate nella Circolare n.617/09.

Dai risultati di queste verifiche, è emerso che i meccanismi più vulnerabili sono quelli che riguardano il ribaltamento di facciate fuori piano, specialmente per quanto riguarda la facciata della chiesa e il piano interrato del prospetto Nord. Questo è dovuto principalmente al fatto che non sono presenti incatenamenti a questi livelli, capaci di contrastare meccanismi di questo tipo. A questa situazione si può facilmente porre rimedio, prevedendo, per la chiesa l’inserimento di catene metalliche, mentre per la facciata Nord si può ipotizzare la realizzazione di speroni in muratura. Entrambe si configurano come interventi poco invasivi, ma che al tempo stesso incrementano la sicurezza complessiva di alcune parti del fabbricato sensibili alle azioni sismiche.

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