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CAPITOLO 1
INTRODUZIONE
La crescente richiesta di mobilità e sicurezza del trasporto ha creato una forte domanda di infrastrutture stradali efficienti e durature per le quali la scelta di una strategia di un intervento manutentivo non può prescindere dallo studio di diversi fattori concomitanti, tra i quali certamente i limiti del budget e il controllo del traffico costituiscono i vincoli più critici. Una strategia di intervento è essenzialmente la combinazione di interventi (di riqualificazione, riparazione e prevenzione) previsti in un determinato periodo, atti a rendere idonea la pavimentazione e sopportare il traffico futuro, garantendo predeterminati standard funzionali (confort e sicurezza) con un prefissato livello di affidabilità. La scelta della strategia migliore richiede un’attenta analisi della causa del degrado rilevato sulla pavimentazione, dei vincoli presenti e dei costi.
Una prima brevissima classificazione degli interventi, suddivisi secondo le finalità che si prevede di ottenere, può essere così articolata:
- Interventi di Riparazioni e/o Manutentivi che operano un ripristino delle caratteristiche superficiali e di funzionalità del piano viabile a loro volta suddivisibili in:
Interventi di Manutenzione Ordinaria, che non modificano il progetto originario e sono volti alla conservazione di tutte le caratteristiche della sovrastruttura previste all’atto della sua realizzazione, preservandone la funzionalità;
Interventi di Manutenzione Straordinaria, i lavori finalizzati al ripristino della funzionalità dell’infrastruttura.
- Interventi Strutturali, che producono una variazione significativa delle capacità portante rispetto a quella attuale e che possono a loro volta essere suddivisi in:
Interventi di Rafforzamento che prevedono la realizzazione di ulteriori strati al di sopra della sovrastruttura stradale esistente;
Interventi di Ricostruzione che prevedono la demolizione degli strati superficiali e la loro ricostruzione (strati aventi caratteristiche analoghe);
Interventi di Riqualificazione che prevedono la demolizione degli strati superficiali e la loro sostituzione con strati aventi caratteristiche diverse in termini di materiali impiegati e/o spessori degli strati, e che producono spesso un aumento della capacità portante rispetto a quella iniziale di progetto;
Interventi di Risanamento che prevedono la demolizione di tutti gli strati legati e la loro sostituzione con elementi analoghi o diversi (in termini dimensionali o di caratteristiche dei materiali) e la stabilizzazione degli starti di fondazione non legati con un significativo miglioramento della capacità portante rispetto alle condizioni iniziali di progetto.
2 - Interventi di Prevenzione, lavori necessari per ritardare i processi di degrado, per
esempio impedendo la penetrazione delle acque meteoriche o proteggendo dall’invecchiamento gli starti superficiali.
In questa tesi verranno affrontate e messe a confronto due metodologie riguardanti le sovrastrutture stradali: la progettazione e la manutenzione delle pavimentazioni.
Questi due momenti della gestione di una sovrastruttura stradale vengono ad oggi affrontati con metodi notevolmente differenti. Per la progettazione infatti ci si affida a quelle che in letteratura sono note come “leggi di fatica” mentre per la manutenzione si ricorre a software che operano in modo incrementale recursivo tramite leggi e modelli che descrivono l’evoluzione dei parametri tipici delle pavimentazioni nel tempo.
Saranno dunque messe a confronto le leggi di fatica più ampiamente diffuse in ambito stradale, sia relative al conglomerato bituminoso che al sottofondo, e quindi rispettivamente Asphalt Institute e Chevron con uno dei software maggiormente utilizzati per la gestione della manutenzione: P.E.R.S. sviluppato dalla Dynatest.