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CAPITOLO 7

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Academic year: 2021

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CAPITOLO 7

V FOR VENDETTA

7.1 L’INTRECCIO

Book One: Europe After The Reign

Siamo a Londra, nella notte del 5 Novembre 1997. Una ragazza di nome Evey Hammond si prepara ed esce per adescare qualche cliente. Si imbatte però nei Fingermen, membri della polizia segreta del regime di Adam Susan. I due iniziano a molestarla fino a quando irrompe sulla scena un uomo mascherato da Guy Fawkes, vestito di nero, che la porta via e la mette in salvo. Prima di portarla al suo nascondiglio l’uomo fa esplodere The House Of Parliament come se fosse un concerto con fuochi d’artificio. Giunti al covo, The Shadow Gallery, ubicato nell’ex metropolitana della città ormai chiusa al pubblico dal regime Susan, Evey racconta la sua vita a V, come dice di chiamarsi l’uomo, e veniamo così a sapere che negli anni Ottanta c’era stata una guerra nucleare a cui era seguito un periodo di caos che aveva favorito l’ascesa del partito fascista, denominato Norsefire, ancora al potere. I genitori di Evey furono perseguitati ed uccisi in quanto contestatori, e, come loro, tutte le minoranze etniche e gli omosessuali.

Nel frattempo il detective Eric Finch viene incaricato di investigare su V. Finch fa parte del corpo di Polizia Nazionale, The Nose a cui si affianca The Finger, reparto di intelligence diretto da Derek Almond e The Head, la sede del quartier generale di Adam Susan, il leader, ossessionato dal controllare continuamente il sistema computerizzato del governo, denominato Fate.

V rinchiude Lewis Prothero, personaggio di spicco della radio di regime incaricato di fare propaganda tramite questo mezzo di comunicazione, nel Resettlement Camp di Larkhill e lo porta alla pazzia con sottili giochi mentali tra cui

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bruciare nei forni crematori la sua collezione di bambole per cui egli manifestava una vera e propria fissazione.

Successivamente, grazie alla collaborazione di Evey che si finge minorenne, incastra il prete pedofilo Anthony Lilliman e lo istiga al suicidio facendogli mangiare un’ostia avvelenata.

Finch capisce la connessione tra le vittime su cui V lascia una rosa. Tutti gli assassinati da V avevano ricoperto un ruolo nel Resettlement Camp: Prothero ne era stato comandante e Lilliman aveva svolto il ruolo di cappellano militare del Camp, e per questo il detective, dopo aver controllato la lista delle persone che vi avevano lavorato, intuisce quale potrebbe essere la prossima vittima; si tratta della dottoressa Delia Surridge. La dottoressa che ora svolgeva funzione di medico legale per The Nose, infatti, era stata una ricercatrice presso Larkhill. Finch e la Polizia non riescono ad arrivare in tempo a casa della Surridge, V è già andato via e ha già ucciso la dottoressa con un’iniezione letale. Ma, vicino al suo letto, Finch trova un diario in cui lei aveva scritto note sulla sua esperienza a Larkhill. Veniamo così a sapere che le persone lì detenute, considerate lo scarto della società, erano sottoposte a esperimenti medici; in particolare Delia scrive sul suo esperimento di iniettare un virus per elaborarne l’antidoto. I prigionieri iniziano a sviluppare deformazioni fisiche e a morire poco a poco, tranne uno che sembra resistere e su cui il virus non sembra avere alcun effetto. La dottoressa ne parla con disprezzo, come esseri patetici, ma nutre una sorta di ammirazione per quel paziente della stanza numero V che esegue i compiti di giardinaggio affidatigli e ama far crescere le rose Violet Carson. Con il materiale di giardinaggio, il paziente V un giorno fa esplodere il Camp; muoiono decine di persone e lui è di fatto l’unico dei detenuti che riesce così ad uscirne vivo sebbene con il corpo, e quindi il volto, ustionato; la dottoressa descrive dettagliatamente la scena dell’uomo tra le fiamme. Quella stessa notte V uccide la dottoressa e Derek Almond; Finch collega tutti i fatti e gli omicidi e capisce che V è l’unico superstite che sta attuando la sua vendetta uccidendo tutte le persone che lavoravano a Larkhill. Egli così riporta la sua scoperta a Susan rivelandogli di temere che V possa compiere altri atti terroristici di maggiore entità.

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Book Two: The Vicious Cabaret

Quattro mesi dopo, V fa irruzione alla Jordan Tower, detta The Mouth e diretta da Roger Dascombe, ovvero la sede della televisione nazionale, altro mezzo fondamentale per la propaganda del regime. V costringe i tecnici a mandare in onda un suo discorso registrato rivolto alla popolazione. Con il suo discorso V esorta i cittadini a svegliarsi dal torpore e a riprendersi il potere che spetta loro. Essi si sono resi colpevoli di aver votato per la classe dirigente di “liars and lunatics”1e di aver reiterato l’errore permettendo loro di prendere decisioni insensate e catastrofiche e di aver usato la tecnologia nel peggiore dei modi sfruttandola per la guerra nucleare; V conclude dicendo che darà al popolo l’opportunità di cambiare in due anni. Alla fine della registrazione la polizia irrompe ma lo scontro si conclude con l’uccisione di Dascombe, che V aveva in precedenza abilmente mascherato da se stesso. La televisione tuttavia trasmetterà l’immagine del presunto V ucciso per convincere la popolazione che il terrorista è morto.

Intanto Finch conosce il nuovo capo de The Finger, Peter Creedy. Dopo essere stata per qualche tempo nascosta da V, Evey è andata avanti con la sua vita; ha intrapreso una relazione con un uomo più grande di lei di nome Gordon. Una sera i due incontrano la vedova Almond, Rose, la quale avendo perso marito e l’amante Dascombe, si ritrova ad esibirsi in uno spettacolo di burlesque per soldi, e per questo il suo odio verso Susan sta crescendo col tempo.

Gordon viene però ucciso da un gangster scozzese di nome Ally Harper. Evey assiste all’incontro tra Harper e Creedy. Quest’ultimo chiede l’appoggio al gangster per fare un colpo di stato, la ragazza è intenzionata a vendicare la morte di Gordon ma, mentre sta per sparare ad Harper qualcuno la rapisce e si risveglia in una cella, prigioniera. Qui viene torturata e sottoposta ad interrogatori su V, senza che lei riveli mai nulla a riguardo. Un giorno trova in un buco della cella una lettera scritta su un foglio di carta igienica. Si tratta della biografia di Valerie Page, attrice e amante delle rose Violet Carson, che era stata rinchiusa a Larkhill in quanto lesbica e che lì aveva

1A. MOORE, D. LLOYD, V for Vendetta, New York, Published by DC Comic, 2005, p. 116. Tutte le citazioni

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finito i suoi giorni. Prima di morire, aveva scritto su quel pezzetto di carta la sua storia sperando che il compagno di cella, o qualsiasi persona fosse arrivata, potesse leggerla e sapere che lei prova solo amore, amore anche per uno sconosciuto a cui è toccata la sua stessa triste sorte. Evey trae una grande forza dalla lettera di Valerie e quando, durante l’ennesimo interrogatorio si rifiuta di collaborare, le chiedono se sia disposta a morire, lei risponde affermativamente e senza alcun timore. A questo punto la voce dell’aguzzino la proclama libera. Evey, titubante, gli si avvicina e scopre che si tratta di un manichino dotato di audiocassetta, e che tutte le guardie sono nient’altro che manichini. La ragazza stupefatta si ritrova alla Shadow Gallery di V, e così scopre che era tutto una situazione costruita di proposito da V per farle rivivere la sua esperienza a Larkhill. Evey gli si scaglia contro incredula ma alla fine capisce il vero motivo per cui V le ha fatto ciò: egli era stato toccato nell’anima dalla storia di Valerie e la vendetta è in suo onore. Così V le confessa che Valerie era rinchiusa nella cella accanto alla sua a Larkhill. Evey si sente forte e non più schiava della paura, V è riuscito nel suo intento: renderla finalmente libera.

Nel frattempo si assiste al declino di Susan verso la pazzia, V infatti è riuscito ad hackerare il sistema di Fate e sta lentamente manipolando la mente del despota, sempre più ossessionato dal suo computer.

Book Three: The Land Of Do-As-You-Please

Siamo al 5 Novembre 1998. V fa esplodere The Old Post Office e The Jordan Tower, il cosìdetto the Ear, altro organo importante del governo. Creedy e Harper organizzano gruppi di gangsters per sedare la conseguente ondata di fervore rivoluzionario del pubblico che ha assistito alle esplosioni.

V dice ad Evey di non essere ancora riuscito a raggiungere The Land Of Do-As-You-Please, ovvero la società anarchica ideale e afferma che la situazione che si sta delineando è un momento di passaggio, quello del Land of Take-What-You-Want.

Finch intanto è sparito misteriosamente. Lo ritroviamo mentre vaga nel Resettlement Camp sotto effetto di LSD preso per sperimentare in prima persona

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l’esperienza di V. Egli ha l’intuizione di capire dove si trova il covo dell’uomo e si dirige così dentro l’abbandonata Victoria Station. V lo coglie di sorpresa e segue una colluttazione in cui Finch spara a V e V ferisce il detective con un coltello, ma V sostiene che egli non potrà essere ucciso in quanto sotto quella maschera vi è un’idea e “ideas are bulletproof”2. In realtà V morirà poco dopo tra le braccia di Evey, la quale considera per un attimo di vedere il volto di V, ma decide di resistere e non farlo in quanto capisce che egli è un simbolo. La ragazza indossa gli indumenti di V e la maschera di Guy Fawkes e ne prende l’identità.

Intanto Creedy fa pressioni su Susan per farlo comparire in pubblico e durante questa uscita il leader incontra Rose la vedova di Almond che gli spara alla testa. La donna viene arrestata e Creedy dichiara lo stato di emergenza e prende il potere della Nazione, mentre Finch uscendo dalla Metro Station conferma la morte di V. La lotta per il potere continua però con l’uccisione di Creedy da parte di Harper pagato da Helen Heyer, moglie del direttore di The Eye, Conrad Heyer. Ma Harper e Heyer si ammazzarenno a vincenda dopo che quest’ultimo scopre il tradimento della moglie con il gangster scozzese. L’ispettore Finch lascia The Nose e il giovane collega Dominique Stone prende le redini della Polizia. Evey si mostra alla folla travestita da V e annuncia che il giorno seguente farà esplodere il civico numero 10 di Downing Street, altra sede istituzionale, e si rivolge ai cittadini dicendo che dovranno “choose what comes next. Lives of your own, or a return to chains”3; ha inizio l’insurrezione.

Evey fa saltare in aria il 10 di Downing Street facendo esplodere un treno della metropolitana contenente il corpo di V disposto come in un funerale vichingo come da lui desiderato. Infine Evey rapisce Stone, probabilmente per addestrarlo a divenire suo adepto e successore.

La storia si conclude con Finch che osserva il caos che impera sulla città, mentre sta camminando nel buio.

2Ibidem, p. 236. 3Ibidem, p. 258.

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7.2 GENESI DI UN GRAPHIC NOVEL DISTOPICO

V for Vendetta è un Graphic Novel scritto da Alan Moore ed illustrato da David

Lloyd. Inizialmente, dal 1982 al 1985, fu pubblicato in bianco e nero come serie di fumetti sull’antologia inglese di fumettistica Warrior dal 1982 al 1985.

Per scrivere V for Vendetta, Moore recuperò una sua vecchia idea, mai sviluppata, dal titolo The Doll, che si sarebbe dovuta basare sulla storia di un terrorista truccato come appunto una bambola, in lotta contro uno Stato totalitario. Si trattava di una storia che egli sottopose nel 1975 all’editore DC Thompson, che la rifiutò in quanto non convinto di un protagonista ambiguo che ricordava un transessuale. Anni dopo, il direttore della Marvel ingles, Dez Skinn, chiamò uno dei migliori illustratori di fumetti in circolazione, David Lloyd, “who was asked to create a new mystery strip”4. Lloyd si rivolse a Moore, con il quale aveva lavorato su alcuni episodi della serie Doctor Who, per la stesura della storia. Ispirandosi al personaggio NightRaven, supereroe mascherato della Marvel, i due ripresero l’idea di The Doll, sviluppandone setting e trama, Moore racconta:

Since both Dave and I both wanted to do something that would be uniquely British rather than emulate the vast amount of American material on the market, the setting was obviously going to be England. Furthermore, since Dave and myself share a similar brand of political pessimism, the future world be pretty grim, bleak and totalitarian, thus giving us a convenient antagonist to play our hero off against5.

Successivamente Skinn propose il nome Vendetta, ma per non farlo suonare troppo italianeggiante decisero di porre enfasi sulla V piuttosto che su Vendetta, così nacque il titolo. Lloyd, inoltre, ebbe l’idea di far travestire V come Guy Fawkes, piuttosto che seguire lo stile classico dei supereroi.

Durante la stesura della trama, Alan Moore fece una lista di cosa avrebbe voluto apportare alla storia

Orwell. Huxley. Thomas Disch. Judge Dredd. Harlan Ellison's "Repent, Harlequin!" Said

4A. MOORE, D. LLOYD, “Behind the Painted Smile”, in V for Vendetta, New York, Published by DC Comic,

2005, p. 268.

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the Ticktockman, Catman and The Prowler in the City at the Edge of the World by the same author. Vincent Price's Dr. Phibes and Theatre of Blood. David Bowie. The Shadow. Night Raven. Batman. Fahrenheit 451. The writings of the New Worlds school of science fiction. Max Ernst's painting "Europe After the Rain". Thomas Pynchon. The atmosphere of British Second World War films. The Prisoner. Robin Hood. Dick Turpin6.

L’influenza di queste opera si avverte in V for Vendetta, così come il contesto storico politico degli anni in cui essa fu sviluppata dagli autori giocò un ruolo fondamentale per la genesi. Infatti entrambi temevano che un possibile inverno nucleare e un ritorno al fascismo fosse vicino e soprattutto possibile. In un’intervista del 1988 Moore racconta:

Back in 1981’s there were no better or not accurate predictions of our country’s future available in comic form at that time. The simple fact that much of the historical background of the story proceeds from a predicted Conservative defeat in the 1982 General Election should tell you how reliable we were in our role as Cassandras7.

Sebbene fortunatamente il conflitto nucleare e il ritorno al regime fascista non si siano verificati, le previsioni negative riguardo in particolare la situazione britannica in parte si realizzarono, continua Moore:

It’s 1988 now. Margaret Thatcher is entering her third term of office and talking confidently of an unbroken Conservative leadership well into the next century. My youngest daughter is seven and the tabloid press are circulating the idea of concentration camps for persons with AIDS. The new riot police wear black visors, as do their horses, and their vans have rotating video cameras mounted on top. The government has expressed a desire to eradicate homosexuality, even as an abstract concept, and one can only speculate as to which minority will be the next legislated against. I’m thinking of taking my family and getting out of this country soon, sometime over the next couple of years. It’s cold and it’s mean-spirited and I don’t like it here anymore8.

6Ibidem, p. 272.

7A. MOORE, Interview March 1988 in Introduction in V for Vendetta, New York, Published by DC Comic,

2005.

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Il contesto storico-politico è stato fondamentale anche per l’adattamento cinematografico del 2006 da parte dei fratelli Wachowski con la regia di James McTeigue. Il film è ambientato nel futuro 2027, ma i riferimenti agli eventi storici dei primi anni 2000 sono evidenti, in particolare riferimenti relativi all’11 Settembre, come afferma James R. Keller,

The allusions to American politics following 9/11 are heavy-handed in the film, including actual footage of the war in Iraq. The film rather creates a dire prediction that both England and America are flirting with fascism through their intrusions upon liberty in the interest of national security. Popular polls among many Americans following the 9/11 catastrophe indicated that most would be content to sacrifice some civil rights in order to feel safe from terrorism and certainly the Bush administration has proceeded as though it has a mandate on that priority, introducing torture (the secret CIA prisons), spying (FBI phone tapping), internment camps, unwarranted search and seizure, and lengthy incarceration without due process, all explicitly retrograde to our Bill of Rights and, in some cases, our international treaties9.

Sebbene presentino alcune variazioni, entrambe le opere nacquero quindi da una profonda critica verso la società contemporanea e dal senso di timore per il futuro che ne derivava. Sia il graphic novel che il film risultano in linea con i romanzi sino ad ora analizzati sia per tematiche che per la prospettive negative che riguardano noi uomini contemporanei, e, come lo stesso Moore confermava, infatti, vi ritroviamo espliciti richiami ad Huxley, al romanzo distopico ed a alla science fiction di cui condivide numerose tematiche.

7.3 LA SCIENZA PIEGATA AL POTERE

9 J.R. KELLER, V for Vendetta as a cultural pastiche: a critical study of the graphic novel and film,

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TERRORISMO, ANGOSCIA E DITTATURA NELLA SOCIETA’ CONTEMPORANEA

Remember, remember!     The fifth of November,     The Gunpowder treason and plot;     I know of no reason     Why the Gunpowder treason     Should ever be forgot!

La storia il giorno del 5 Novembre, ricorrenza del Gunpowder Plot del 1605, complotto organizzato da un gruppo di cattolici per assassinare il Re protestante Giacomo I. Il piano consisteva nel far esplodere la Camera dei Lord e uccidere il Re durante la cerimonia di apertura del Parlamento, la State Opening. Esso però fallì in quanto fu svelato da una misteriosa lettera che giunse nella mani del Re venerdì 1 Novembre. A capo dei cospiratori vi era Robert Catesby, il quale sosteneva che non vi fossero altre soluzioni per arginare la persecuzione dei cattolici, poiché ogni tentativo pacifico era fallito. Sebbene Catesby fosse l’ideatore del complotto, l’avvenimento è da sempre associato al nome di Guy Fawkes che nella notte del 4 Novembre fu trovato con 36 barili di polveri da sparo e fu dunque arrestato e torturato. Alcuni mesi dopo tutti i cospiratori furono catturati, sottoposti a processo ed infine giustiziati.

La data del 5 Novembre viene ripresa da Moore e Lloyd come simbolo della lotta contro un regime totalitario sia nel novel che nel film facendo diventare Guy Fawkes l’emblema dell’uomo e dello spirito di libertà che lo combatte. L’Inghilterra presentata in V for Vendetta è infatti sotto la dittatura di Adam Susan (Sutler nel film), salito al potere dopo un periodo di caos conseguente ad una guerra nucleare.

Così come nel caso della congiura

The revelation of the Gunpowder Plot shocked the Kingdom, generating another period of intense paranoia and persecution like that which preceded the Armada. The exasperation of crypto-Catholics over the repressive policies of the English government against its own citizens, most of whom were yet loyal to the Crown, was embodied in the desperate and doomed scheme to destroy the entire government, Catholics and

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all10.

Anche in V for Vendetta ritroviamo le stesse condizioni di paura ed apprensione in seguito ad un atto terroristico, ed in particolare:

the circumstances of the Gunpowder Plot that inform the V for Vendetta text evoke the contemporary apprehension and rage of the English and American people over the increasingly repressive policies created to interdict terrorism in the years since 9/11. Similarly, the graphic novel V for Vendetta, written in the 1980s, sought to interrogate the conservative Thatcherite government’s policies on AIDS, homosexuality, and public surveillance (…) It warns against the willful sacrifice of civil liberties in pursuit of safety from terrorism, suggesting that such concessions may ultimately necessitate protection from the protectors11.

La paura da parte del popolo per eventuali atti di terrorismo viene sfruttata dal governo per mantenere il controllo su di esso mettendo in atto delle vere e proprie strategie manipolative.

Il tema è stato posto da Franz Neumann in “Anxiety and Politics” con riferimenti alla formazione del nazismo e, più in generale, dei regimi totalitari. Neumann avvia la sua riflessione sul nazismo traendo spunto dalla dichiarazione di Roosevelt del gennaio del 1941 in cui viene proclamato il diritto degli individui alla libertà di parola, alla libertà dal bisogno, alla libertà dalla paura. Tuttavia la fine della seconda guerra mondiale non determina la scomparsa della paura dal mondo. Afferma Neumann:

Anxiety is, or ought to be, a central problem of the sciences. Anxiety impairs the freedom of decision, indeed it may make such freedom impossible, only a fearless man (or woman) can decide freely. It has begun to paralyze nations and to make men incapable of free decisions12.

10Ibidem, p. 21. 11Ibidem, p. 22.

12F. NEUMANN, Anxiety and Politics, in TripleC: Communication, Capitalism&Critque, Vol. 15, n.2, 2017,

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Il suo intento è di mostrare come nelle moderne società di massa l’angoscia costituisca un costituente essenziale dei regimi totalitari. Questa premessa permette allo studioso di focalizzare l’attenzione sull’angoscia freudiana.

Nel saggio Psicologia delle masse e analisi dell’Io, infatti, analizza la questione rifacendosi alle teorie di Le Bon a riguardo. Le Bon considerava lo stato dell’individuo appartenente alla massa una condizione ipnotica vera e propria; egli parlava infatti di “accresciuta suggestionabilità” e affermava:

La massa è straordinariamente influenzabile e credula, è acritica, per essa non esiste l’inverosimile (…) Chi desidera agire su essa, non ha bisogno di coerenza logica fra i proprio argomenti; deve dipingere nei colori più violenti, esagerare e ripetere sempre la stessa cosa. Poiché riguardo al vero o falso la massa non conosce dubbi ed è quindi consapevole della sua grande forza, essa è a un tempo intollerante e pronta a credere all’autorità13.

L’uomo-massa, secondo la tesi di Le Bon, è dunque schiavo di sentimenti inconsci ed è come ipnotizzato dalla figura del leader che sfrutta a proprio vantaggio i sentimenti della massa e mette in atto sottili strategie manipolatorie per consolidare il potere. Ciò ci riporta alla mente Hitler e gli studi di Huxley nel citato Brave New World Revisited. Una di queste tecniche consiste nel creare nella massa il senso di unità basato su

slogan, come abbiamo visto in Brave New World e come ritroviamo ben esemplificato

in V for Vendetta:

In its consolidation of power, Susan/Sutler’s government has first demanded religious uniformity, violently suppressing diversity of faith. The government slogans plastered on walls throughout the city argue for the necessity of religious unanimity: “Strength through Unity, Unity through Faith14.

Lo slogan a cui si riferisce Keller è quello del film, infatti la visione di Moore e Lloyd è leggermente diversa, ovvero: “Strength through Unity, Purity through Faith”, che

13G. LEBON, “Psicologia delle folle” cit. in S. FREUD, Il Disagio della civiltà e altri saggi, Torino, Bollati

Boringhieri, p. 73.

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richiama l’idea di purezza razziale cara ai nazisti e messa in atto dal regime di Susan, che ha come scopo eliminare le minoranze, i diversi e gli indesiderati, come gli omosessuali rinchiusi a Larkhill.

Angoscia e politica, questa è dunque la vera questione perché in certe situazioni l’essere umano trasforma l’angoscia in paura e la fa dipendere da qualcosa che minaccia la propria esistenza. Come sostiene LeBon, infatti, il singolo non riesce a sopportarne il peso e lo scarica affidando la propria salvezza ad una potenza esteriore a cui si affida:

La massa è un gregge docile che non può vivere senza padrone. E’ talmente assetata di obbedienza da sottoporsi istintivamente a chiunque se ne proclami il padrone. Se però i bisogni della massa la orientano verso il capo, questo deve corrispondere alle sue aspettative mediante le proprie doti personali. Per suscitare fede nella massa, deve anche’egli subire il fascino di una fede, in un’idea potente15.

Sulla scia di queste teorie Freud arriva a far risalire l’angoscia alla repressione degli impulsi libidici e distingue tra angoscia reale ed angoscia nevrotica. La prima appare come una reazione a concrete situazioni di pericolo, mentre la seconda è prodotta dall’io per evitare in anticipo la più remota minaccia di pericolo. Ed è proprio sull’idea di pericolo e di minaccia esterna che si basa la teoria del nemico comune formulata da Neumann per cui l’obiettivo del regime consiste nell’individuare una potenziale minaccia esterna e trasformarla appunto nel nemico contro cui compattare il popolo. Ciò che così si ottiene è il controllo della psiche della massa, e allo stesso tempo, la legittimazione del potere autoritario. Questa teoria è ripresa anche da Kerrel che afferma:

Governmental terrorism is near kin to horror because it is constant, mechanical in its operation, used as a means to subdue, through fear, a population that might revolt against domination. Governmental terrorism is social control employed in the repression of a population through the manipulation of public and private anxiety16.

Per tornare al romanzo, il nemico comune del regime Susan è tutto ciò che non rientra

15G. LEBON, op. cit., in S. FREUD, Il Disagio della civiltà e altri saggi, cit. p. 76. 16J.R. KELLER, op. cit., p. 37.

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nel canone della Purity, ovvero le minoranze etniche e sessuali, che vengono perseguitate e deportate. Inoltre il senso di angoscia per la possibilità che abbiano luogo attentati è sfruttata dal governo come giustificazione della soppressione della privacy attraverso il costante ed onnipresente controllo della città e dei cittadini con il sistema di video-sorveglianza. In questo modo la soppressione della libertà personale è giustificata in nome di una nazione più sicura. Il richiamo a Big Brother di Orwell è forte, così come quello relativo alla effettiva attivazione di telecamere di sorveglianza che ebbe luogo negli anni Ottanta in Inghilterra e a cui Moore e Lloyd si ispirarono per V:

Moore and Lloyd’s graphic novel was partially inspired by protests over CCTV, a video surveillance system installed in public areas throughout Britain in the 1980s, forming the most extensive network of popular surveillance in the world, and while the crime rate has decreased as a result of this scrutiny, many believe that it constitutes an infringement on the population’s right to privacy17.

Il nemico principale, però, è incarnato da V: V infatti è l’anarchico, il “terrorista” che intende sovvertire il governo totalitario, come egli stesso afferma rivolgendosi alla statua della Giustizia che è sulla cupola dell’Old Baley:

You are no longer my justice (…) Anarchy taught me more as a mistress than you ever did! She has taught me that justice is meaningless without freedom, she is honest, she makes no promises and breaks none, unlike you, Jezebel. So goodbye dear lady, I would be saddened by our parting even now, save that you are no longer the woman that I once loved, here is a final gift. I leave it at your feet18.

L’ultimo regalo per la Giustizia è un pacco esplosivo che fa saltare in aria l’intero monumento. V commenta compiaciuto con le seguenti parole: “the flames of freedom, how lovely, ahhh my precious anarchy”19. Non si tratta però di anarchia intesa come pratica without rules ma un’anarchia without rulers per cui ognuno deve essere ruler di

17J.R. KELLER, op. cit., p. 52.

18A. MOORE, D. LLOYD , V for Vendetta, cit., p. 41. 19Ibidem

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se stesso, come spiega lo stesso Moore:

anarchy is and always has been a romance, it is clearly the best way and the only moral sensible way to run the world. Everybody should be the master of their own destiny, everybody should be their own leader20.

V compie dunque vari atti di terrorismo tra cui far esplodere il parlamento e, appunto, The Old Bayley, cosi come i principali media usati dal regime, tra cui The Jordan Tower e the Old Post Office Tower, (altro richiamo alle profezie di Huxley). Si tratta però di un

revolutionary terror che ha il fine di sovvertire il governmental terrorism: “V’s coercive

and violent actions are calculated to reveal a greater hypocrisy and violence than that of the Susan regime”21. Mira a risvegliare la massa dal suo sonno alienato, perpetrato grazie alla massiccia opera di seduzione da parte dei media.

V è quindi a tutti gli effetti l’individuo che decide di emergere volontariamente dall’anonimato della massa, che, per dirla alla LeBon, essendo anonima, è irresponsabile, in quanto infonde nei suoi componenti un senso di potenza invincibile e di sicurezza che permette loro di scaricarsi di ogni responsabilità che blocca sempre gli individui. Egli rappresenta la lotta per recuperare il diritto che spetta ai popoli e all’uomo, ovvero “the right of individuality”, come afferma David Lloyd:

For me the most important message was the element of individuality, the right of the individual to be individual, to hang on to your individuality, who you are at any cost because if you lose sught of who you are as an individual that is actually when you can become vicious; if you lose sight of your singularity that’s how you can become seduced, becoming part of their club22.

V PER VIRUS

20 AN.“ Interview with Alan Moore”, October 15 2007, Comics Britannia Series, BBC 4, http://

www.youtube.com/AlanMooreTalks01-VForVendetta.

21J.R. KELLER, op. cit., p. 39.

22AN. “Interview with David Lloyd On V for Vendetta” 1º Festival de Arte Sequencial on Casa das Mudas,

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Vi è un’altra strategia di controllo e manipolazione messa in atto dal regime Susan/Sutler per sfruttare la paura delle persone a proprio vantaggio: la guerra biologica. Si tratta di una guerra subdola e decisamente moderna che utilizza agenti microbiologici, o tossine da essi prodotti, come armi al fine di diffondere i patogeni e contaminare i nemici. Per la loro pericolosità rientrano perciò tra le armi considerate di distruzione di massa.

In V for Vendetta vediamo come un governo arrivi addirittura ad usarle contro la propria nazione in modo spietato. Nel film infatti i fratelli Wachowsky hanno introdotto un episodio non presente nel novel, ovvero il cosìdetto St. Mary’s virus. La St. Mary era una scuola elementare che durante il periodo di caos post nucleare, subì una strage di bambini a causa di un elemento patogeno che introdotto nelle acque. Il partito Norsefire di Susan/Sutler sfruttò la situazione accusando gli Stati Uniti di essere i responsabili dell’evento; in realtà si scoprirà che molto probabilmente fu lo stesso partito a diffondere il virus al fine di infondere il terrore nella popolazione e conquistarne così i voti attraverso una propaganda anti americana.

Questo episodio richiama alla mente la fobia scatenatasi negli anni Ottanta a causa della diffusione dell’allora sconosciuto virus dell’HIV:

The origin of the St. Mary’s pathogen in the V for Vendetta narrative reflects conjectures regarding the AIDS epidemic in the early to mid-eighties. There was a widespread belief within the national and international community that the AIDS virus was the production of the American biological weapons program23.

A causa della modalità di diffusione, inoltre, il virus contribuì a legittimare i pregiudizi già esistenti nei confronti degli omosessuali, favorendo il radicamento del sospetto tra la popolazione e la loro discriminazione. La discriminazione non riguardò soltanto gli omossessuali ma anche le persone di colore e quelle che facevano uso di eroina; si notò infatti che l’agente patogeno era maggiormente diffuso tra queste “categorie”. Moore e Lloyd richiamano queste circostanze. Non è infatti casuale che, sia film che nel romanzo, essi costituiscano gli “undesiderables”, coloro i quali devono essere

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eliminati dalla società in nome della Purity. A tale scopo è volto il Resettlement Camp di Larkhill, il quale consiste in un campo di detenzione in cui i prigionieri vengono sottoposti ad esperimenti medici. Nello specifico sappiamo dal diario della dottoressa Surridge che il governo sta cercando l’antidoto al virus iniettando sostanze sperimentali ai pazienti.

Il degrado del sistema Larkhill non ricorda solo la questione AIDS ma anche il nazi-fascismo, i campi di concentramento e quelli di prigionia americani sotto il governo Bush (segretamente nel film): “imagery associated with the experiment at the Larkhill Detention Facility creates a composite of three separate facets of the narrative’s allusive structure: the interment camp at Guantanamo Bay, the Holocaust, and the AIDS empidemic”24. Il richiamo all’Olocausto lo ritroviamo soprattutto nelle forti immagini dei detenuti denudati e in quelle delle fosse comuni in cui essi vengono gettati ammassati l’uno sull’altro. Nei campi di concentramento nazisti inoltre è noto di come venissero svolti esperimenti aberranti sulle persone lì rinchiuse e di come tutto ciò rientrasse in un piano eugenetico per ottenere la purezza della razza ariana ed eliminare gli indesiderati, gli stessi undesiderables di Susan/Sutler considerati sottospecie umana, non umani:

Fundamental to the protocols of Nazi eugenetic theory was the belief that the people of Jewish, Slavic, and African descent were not fully human and did not have to be treated as such. This group of sub-humans also included homosexuals, gypsies, and communists”25.

I sub-humans sono deportati e cancellati dalla società, essi hanno perso la loro identità proprio come i malati di HIV vivono nell’emarginazione e anonimato, come fa notare Keller in questo interessante parallelo:

Within the AIDS discourse, the incarceration and torture constitutes an effort to share with the general public (here Evey) the indignities of living as an oppressed minority while simultaneously enduring the sickness and stigma of a devastating pathogen that

24Ibidem, p. 203. 25Ibidem, p. 204.

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threatens to wipe away an entire community while the political, medical, and religious establishments look on with what is at the best of time indifference and at the worst disgust and/or a sanctimonious appreciation of nature’s/God’s ironies26.

A questo proposito è Evey a racchiudere in sé questa valenza simbolica plurale:

Evey’s revelation is to be shared with the contemporary audience. When her head was shaved and she donned prison pajamas, she became one of the anonymous victims of the Larkhill atrocities as well as a person living with AIDS27.

Per far comprendere la sua esperienza e le ragioni che muovono la sua “vendetta”, V fa dunque rivivere la sua esperienza ad Evey, ma, sebbene abbia fatto parte dei reclusi al Camp e quindi abbia subito violenze e torture sia fisiche che psicologiche, è l’unico a sopravvivere in quanto immune al virus e perciò il suo sangue viene sfruttato come antidoto.

V è il cosidetto paziente zero, colui che possiede la cura dentro di sé, colui che emerge dalle fiamme per rinascere e compiere la sua vendetta rovesciando un regime che ha abusato della scienza e della tecnologia per compiere atti atroci contro il suo stesso popolo in nome della sete di potere.

Egli è rinato sfigurato ed è per questo che indossa una maschera. Proprio come un virus senza identità che sfrutta la propria capacità di mascherarsi e mimare le cellule sane, egli si insinua negli anfratti del governo fino a causare la caduta e dunque alla morte del regime simboleggiata dall’esplosione finale di Downing Street nel romanzo e del Parlamento nel fim.

Sia Moore e Lloyd che McTeigue lasciano il finale aperto, per cui il pubblico non sa cosa avverrà nel futuro. Si intuisce tuttavia una inclinazione negativa, soprattutto nel romanzo, dove regna la visione finale di una Londra oscura, ostaggio di tumulti e caos. E’ lo stesso David Lloyd a rafforzare questa idea di disillusione: “I don’t think the world has changed, the world does not change, the world has not changed at all (…) I hope that somehow people’s desire for freedom continues”28.

26Ibidem, p. 205. 27Ibidem, p. 206.

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