C
C
C
C
C
D
C
OS
S
S U
S
S
S
E E
E
E
E
L
L L
L L A
A
A
A
F
N
T
T R
T
D
D
I
I
I
I
I
M
MB
O
O
O
O
O P
OR
R
O
P O
O
OND
V A
S
S
D
R
I
I
I
MO
\\ BOTTINI_RIVA/ARALDI_METROPOLITANI/COSIMO/TAV.8Rete di corda per arrampicata
Pavimento sospeso Profilo tubolare in acciaio
Profilo tubolare in acciaio
Profilo tubolare in acciaio
Profilo tubolare in acciaio Sistema di aggancio ad anello
Profilo tubolare in acciaio Lettere in lamiera di acciaio
Legatura in corda
Rete di corda per arrampicata Sistema di aggancio Profilo in acciaio IPE 100 Profilo in acciaio C 800 Carreggiata della tangenziale
Bar. p. 87 Bar. p. 20
Bar. p. 123 Certi rami del grande gelso raggiungevano e scavalcavano il muro
di cinta della nostra villa, e di là c’era il giardino dei d’Ondariva. Noi,benché confinanti, non sapevamo nulla dei Marchesi d’Ondariva e Nobili d’Ombrosa, perché godendo essi da parecchie generazioni di certi diritti feudali su cui nostro padre vantava pretese, un astio reciproco divideva le due famiglie, così come un muro alto che pareva un mastio di fortezza divideva le nostre ville, non so se fatto
erigere da nostro padre o dal Marchese
Bar. p. 16/17
- E allora? - disse nostro padre a Cosimo. - No, e poi no! - fece Cosimo, e respinse il piatto.
- Via da questa tavola!
Ma già Cosimo aveva voltato le spalle a tutti noi e stava uscendo dalla sala.
- Dove vai?
Lo vedevamo dalla porta a vetri mentre nel vestibolo prendeva il suo tricorno e il suo spadino.
- Lo so io! - Corse in giardino.
Di lì a poco, dalle finestre, lo vedemmo che s’arrampicava su per l’elce.
[...]
sugli alberi noi trascorrevamo ore e ore, e non per motivi utilitari come fanno tanti ragazzi, che ci salgono solo per cercar frutta o nidi d’uccelli, ma per il piacere di superare difficili bugne del tronco e
inforcature, e arrivare più in alto che si poteva, e trovare bei posti dove fermarci a guardare il mondo laggiù, a fare scherzi e voci
a chi passava sotto.
In cima al tronco del più alto albero del giardi-no, mio fratello incise
con la punta dello spadino i nomi Viola e Cosimo, e poi, più sotto,
sicuro che a lei avrebbe fatto piacere anche se lo chiamava con un
altro nome, scrisse: Cane bassotto Ottimo Massimo.
IL MURO DEGLI ONDARIVA
PROSPETTO 1:20
PROSPETTO 1:50
DETTAGLIO 1:5 ASSONOMETRIA 1:200