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Legge 5 gennaio 1994, n.36]. Premessa

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Premessa

La risorsa idrica presente negli acquiferi costituisce un patrimonio prezioso. Le acque dolci di buone caratteristiche chimiche e qualitative rappresentano un “bene” sempre più raro che deve essere salvaguardato e tutelato.

Il progressivo sviluppo economico, con il conseguente incremento dei fabbisogni idrici e i problemi qualitativi delle acque superficiali, hanno collocato ormai da molti anni le acque di falda in una posizione centrale e determinante nello sviluppo delle attività umane. Per troppo tempo il patrimonio di acque sotterranee è stato considerato come un serbatoio inesauribile, con richieste via via crescenti spesso incompatibili con i normali cicli ambientali, a fronte di una risorsa rimasta immutata.

Oggi, a seguito di un prolungato sovrasfruttamento delle falde acquifere, in buona parte delle zone costiere italiane si evidenziano allarmanti problematiche ambientali di intrusione del cuneo salino, incremento delle concentrazioni di metalli pesanti e fenomeni di subsidenza.

Nel tentativo di attenuare e ridurre i danni recati agli acquiferi lo sviluppo della società deve necessariamente procedere in un quadro di compatibilità ambientale, con un’evoluzione dei sistemi di approvvigionamento, in una prospettiva di tutela del patrimonio idrico “salvaguardando le aspettative e i diritti delle generazioni future a fruire di

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Introduzione

Le problematiche ambientali connesse al degrado qualitativo degli acquiferi evidenziate nella premessa coinvolgono gran parte dei litorali della Toscana, trovando nella provincia di Grosseto e in particolare nell’area di Orbetello una condizione di criticità, con una diffusa salinizzazione delle acque di falda, accompagnata da anomale concentrazioni di metalli pesanti.

Nelle aree di Orbetello e Ansedonia le falde acquifere rappresentano oggi di fatto l’unica risorsa idrica utilizzabile; le acque presenti nel sottosuolo devono riuscire a soddisfare le richieste idro-potabili, le esigenze dell’agricoltura, dell’itticoltura e della principale fonte economica della zona, il turismo. I livelli di emungimento dai pozzi hanno raggiunto valori assolutamente incompatibili con i normali cicli ambientali, con un prelievo di acqua di falda che supera di gran lunga la capacità di ricarica degli acquiferi, producendo un degrado tale da rendere spesso le acque di falda non più potabili.

Il quadro risulta aggravato da una naturale riduzione delle risorse idriche potenzialmente rinnovabili della zona, provocata da una diminuzione delle precipitazioni atmosferiche, che negli ultimi decenni ha interessato la parte meridionale della Toscana.

In questa tesi sarà analizzata nel dettaglio la problematica dell’approvvigionamento idrico di Porto Santo Stefano capoluogo del Comune di Monte Argentario. Il centro abitato, ubicato sul mare alle pendici del Monte, trova una collocazione geografica del tutto particolare: l’intero promontorio risulta infatti unito alla “terra ferma” mediante tre lunghe e sottili lingue di terra, che di fatto lo rendono molto simile ad un’isola.

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Il promontorio di Monte Argentario non presenta fonti di approvvigionamento in loco in grado di soddisfare le esigenze idriche dei centri abitati; le numerose sorgenti distribuite sul territorio forniscono quantitativi trascurabili d’acqua e risultano alimentate da una falda superficiale, soggetta a oscillazioni stagionali e vulnerabile all’inquinamento.

Porto Santo Stefano si inserisce nella rete acquedottistica a servizio della zona di Orbetello quale sua ultima propaggine, a più di 20km dai serbatoi di raccolta delle principali fonti di approvvigionamento, con rilevanti opere di trasporto in adduzione.

La crescita del fabbisogno idrico per uso potabile e per le attività economiche funzionali allo sviluppo dei centri abitati comporta ormai, da parecchi anni, una continua correzione in rialzo delle dotazioni idriche, per cui occorre intervenire con un’attenta pianificazione della gestione delle risorse.

L’intera Costa d’Argento ha subito un rapido ed inteso sviluppo dell’attività turistica, che oggi costituisce la principale fonte economica della zona. Lo stesso Porto Santo Stefano si presenta come una località turistica di eccellenza, con un’attenta gestione delle presenze, che durante la stagione estiva eguagliano e spesso superano il numero dei residenti. La disponibilità di risorsa idrica di adeguata quantità e qualità, costituisce quindi per l’intera area un reale valore economico.

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In questa tesi viene proposta come tecnica di intervento in grado di coniugare al meglio gli aspetti ambientali ed economici, con la necessaria tempistica realizzativa (stante lo stato di crisi in atto), la dissalazione dell’acqua di mare. Il rapido sviluppo che nell’ultimo decennio ha interessato le tecniche di dissalazione, rende infatti oggi possibile la produzione di acqua potabile di ottima qualità prelevando risorsa dal mare. I costi e i consumi energetici risultano notevolmente ridotti rispetto al passato, rendendo la dissalazione una metodica di approvvigionamento con possibilità di applicazioni vaste e diversificate.

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1 CAPITOLO I – CONSIDERAZIONI GENERALI

1.1 Contesto morfologico

L'Argentario si presenta come un complesso territoriale unico nel suo genere, proteso in mare per circa 15 km dalla linea di costa con una estensione complessiva di 6.023 ha; è collegato alla terraferma da due tomboli naturali (Giannella e Feniglia) e da un istmo artificiale (diga di Orbetello). Il promontorio, delimitato dal Mar Tirreno e a N-E dalla Laguna di Orbetello, si presenta sostanzialmente montuoso, con elevazione massima di 635 mslm della vetta del Monte Telegrafo, caratterizzato da coste alte e rocciose. L'asse maggiore (da Punta Avvoltore a S-E, a Punta Lividonia a N-W) misura 12 Km, quello minore (dalla diga di Orbetello ad E, all'Isola Rossa a S-W) misura invece 8 Km.

Visto dall’Isola d’Elba, l’Argentario appare come l’ottava isola dell’Arcipelago Toscano, separata dalla costa da quello che sembra essere un breve tratto di mare ma in realtà è la laguna di Orbetello. Tale aspetto suggerisce quale sia stata in un recente passato geologico la vera natura di questo stupendo promontorio: per lungo tempo Monte Argentario è stato un’isola.

La nascita dell'Argentario presenta rilevanti analogie con l'origine delle isole del Giglio, Montecristo ed Elba; l'emersione dalle acque è avvenuta per sollevamento di un enorme plutone granitico, che ha sospinto verso l'alto i sedimenti che lo coprivano e costituivano le rocce del fondo marino. Sul promontorio dell'Argentario sono presenti due insediamenti urbani principali, a SE Porto Ercole e a NW Porto Santo Stefano, nei quali si concentra la quasi totalità della popolazione e la maggior parte delle attività produttive.

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Porto Santo Stefano è un suggestivo borgo marinaro, attrezzato a porto turistico, arroccato alle pendici del Monte, con una vasta zona turistico-residenziale che si è andata sviluppando nel corso degli anni lungo costa e corre oggi quasi ininterrotta da Santa Liberata, in prossimità del tombolo della Giannella, fino a Punta Lividonia, raggiungendo le zone di Cala Moresca, Cala del Gesso e Cala Piccola.

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1.2 Le fonti di approvvigionamento

1.2.1 Monte Argentario

Monte Argentario ha goduto nel corso dei secoli della fama di un territorio ricco d’acqua, dalle grandi potenzialità estrattive.

La zona di Orbetello, che da sempre ha dovuto fare i conti con la carenza di risorse idriche, si è spesso rivolta all’Argentario per cercare di far fronte alle proprie esigenze, organizzando da prima trasporti via nave attraverso la laguna e, successivamente, realizzando piccoli sistemi acquedottistici. Fin da tempi remoti le coste sono state inoltre punto di approdo di navi mercantili e da guerra per il rifornimento dell’acqua.

Nell’ottocento emergono le prime problematiche relativamente alle sorgenti dell’Argentario, che cominciano a manifestare sensibili variazioni di portata stagionali e spesso non riescono nemmeno a soddisfare le esigenze dei due piccoli centri abitati di Porto Santo Stefano e Porto Ercole (all’epoca erano presenti circa 3.000 abitanti).

E’ nel corso dei primi decenni del novecento che il problema del reperimento della risorsa idrica si manifesta in tutta la sua gravità; nel 1920 viene costituito un apposito Consorzio con il compito di affrontare la crisi idrica.

Sarà dopo la II guerra mondiale che, attraverso la realizzazione di un’imponente struttura acquedottisitca, verrà rifornita la Costa d’Argento a partire dalle Sorgenti di Santa Fiora.

Attualmente Porto Ercole e Porto Santo Stefano vengono riforniti principalmente con le risorse prelevate dalle falde acquifere presenti nel territorio di Orbetello e solo in minima parte dalle sorgenti del Monte Amiata.

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Ancora oggi il territorio di Monte Argentario presenta un elevato numero di sorgenti (più di un centinaio, anche se non esiste ancora un censimento preciso), tutte in grado di fornire solo piccole quantità d’acqua, inferiori ad 1 l/s e quindi assolutamente insufficienti a soddisfare le esigenze dei centri abitati. Questo fenomeno trova una sua semplice spiegazione nelle caratteristiche idrogeologiche del promontorio: l’acquifero di Monte Argentario è infatti costituito da rocce di calcare cavernoso macrofessurate, che consentono una rapida circolazione delle acque ricaricate localmente dalle precipitazioni atmosferiche. Recenti studi hanno dimostrato che è da escludersi l’esistenza di una riserva idrica fossile di una certa importanza.

Le falde e gli affioramenti sorgentizi si presentano quindi sensibili alle oscillazioni stagionali e vulnerabili all’inquinamento.

1.2.2 Orbetello

Il territorio di Ansedonia e Orbetello, che da sempre ha vissuto gravi difficoltà nel reperimento della risorsa idrica, presenta oggi un quadro estremamente preoccupante. L’approvvigionamento idrico della Costa d’Argento viene effettuato con le seguenti fonti:

• adduttori dell’Acquedotto del Fiora alimentati dalle sorgenti del Monte Amiata, provenienti da Monteti e dalle Mandorlaie;

• due pozzi in località Pitorsino di Orbetello, nelle cui acque le concentrazioni di solfati, cloruri e sopratutto mercurio presentano valori superiori ai limiti consentiti, (si veda paragrafo 1.2.5);

• due pozzi in località Giardino di Orbetello, nelle cui acque le concentrazioni di solfati, cloruri e boro presentano valori superiori ai limiti consentiti, (si veda paragrafo 1.2.5);

• i pozzi del Tinaro e di Scarancione in loc. La Parrina di Orbetello, attingono da una falda diversa da quella dei pozzi del Pitorsino e del Giardino che attualmente non evidenzia particolari segni di degrado.

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1.2.3 Intrusione del cuneo salino

In condizioni naturali indisturbate in un acquifero costiero si instaura una condizione di equilibrio, caratterizzata da un’interfaccia stazionaria al di sopra della quale l’acqua dolce scorre verso il mare. In ogni punto dell’interfaccia la profondità e la pendenza sono determinate dalla velocità del flusso e la continua variazione di pendenza deriva dal fatto che, avvicinandosi al mare, la portata specifica di acqua dolce tangente all’interfaccia aumenta.

Se l’emungimento dai pozzi di un acquifero costiero supera la capacità di ricarica, la superficie freatica (o la superficie piezometrica in caso di acquifero confinato) si abbassa in prossimità della costa fino al punto che il carico piezometrico, nella porzione di acqua dolce, risulta inferiore a quello della porzione contigua di acqua salata. L’interfaccia tra acqua dolce e acqua salata inizia quindi ad avanzare verso l’entroterra fino al raggiungimento di una nuova condizione di equilibrio. Questo fenomeno è detto intrusione del cuneo salino.

La zona in esame risulta largamente interessata dai problemi di salinizzazione delle falde. Si evidenzia un’ampia e complessa circolazione idrica nell’acquifero contenuto nel Calcare Cavernoso, che consente il miscelamento delle acque dolci con quelle salate; tale intrusione proviene essenzialmente dalla zona di Ansedonia ed interessa il settore centro-meridionale dell’acquifero.

Anomale concentrazioni di sali hanno da sempre interessato le acque di falda della zona, anche a causa di antichi depositi di acque saline sotterranee.

Il prelievo indiscriminato dalle falde acquifere, per soddisfare in primis le necessità degli allevamenti ittici presenti oltre che le esigenze delle coltivazioni agricole e le richieste idriche comunque sempre crescenti, ha progressivamente aggravato il fenomeno di intrusione del cuneo salino.

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Oggi buona parte delle acque di falda presenta concentrazioni di sali e di inquinanti tali da non poter più essere considerate potabili.

Recenti studi sugli effetti degli emungimenti in falda nelle zone di Orbetello e Ansedonia, hanno evidenziato che il bilancio dell’acqua dolce presenta un saldo negativo di circa 9x106 m3/anno, identificando una situazione di sovrasfruttamento dell’acquifero. La presenza di un imponente flusso d’acqua salata attraverso i limiti dell’acquifero dal lato del mare (con un saldo in entrata di circa 10x106 m3/anno) sostiene i

potenziali idraulici nel sistema, ma peggiora ovviamente la qualità chimica della falda d’acqua dolce (Università degli Studi di Siena, 2004) .

Figura 1-1 Livello piezometrico delle falde nell'area di Orbetello e Ansedonia (2005)

Figura 1-2, Tenore dei cloruri delle falde nell'area di Orbetello e Ansedonia (2005)

Questo fenomeno determina seri problemi per il soddisfacimento delle richieste per uso idro-potabile, gravi danni alle coltivazioni agricole e un incremento della concentrazione salina nell’ambiente lagunare di Orbetello, che sta determinando la sua “progressiva sterilizzazione”.

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1.2.4 La problematica del mercurio nelle acque di falda

Da molti anni nell’acqua delle falde di Orbetello, Monte Argentario e di altre zone del grossetano come Follonica e Castiglion della Pescaia, vengono rilevate concentrazioni anomale di mercurio.

La presenza di mercurio in Toscana è associata alle aree interessate da magmatismo recente; le maggiori evidenze si manifestano nella zona del Monte Amiata nella quale sono presenti giacimenti di Cinabro (solfuro di mercurio HgS), un minerale cristallino con un elevato contenuto di mercurio, che può raggiungere il 40%.

Numerosi studi (Sciuto P.F., 1988; ARPAT, 1999), tesi ad individuare l’origine della presenza del mercurio nelle acque di falda, hanno evidenziato che il fenomeno risulta di fatto riconducibile alle mineralizzazioni a cinabro diffuse nel calcare cavernoso e nei sedimenti alluvionali degli acquiferi delle aree interessate.

Fintanto che la salinità si mantiene entro valori accettabili, il mercurio presente nel cinabro rimane inattivo, ma bastano piccole variazioni di pH o di concentrazione del cloro, per determinarne la mobilitazione.

L’intrusione del cuneo salino, incrementando il tenore di cloro e quindi del pH presente in falda, rappresenta quindi l’elemento scatenante di questo fenomeno.

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1.2.5 Dati e analisi sulle acque prelevate dei pozzi

Per fornire un quadro chiaro ed esaustivo sulla qualità delle acque attualmente prelevate dai pozzi dell’area di Orbetello, si riportano i dati del campionamento svolto dall’Acquedotto del Fiora nell’ambito delle attività di monitoraggio della qualità delle risorse idriche in falda.

I principali parametri tenuti sotto controllo sono i cloruri, i solfati, il mercurio e recentemente il boro.

I due pozzi in località Pitorsino di Orbetello attualmente forniscono una portata di 40 l/s, con punte in estate di 60 l/s. Si evidenzia nell’arco degli ultimi cinque anni una netta crescita delle concentrazioni dei cloruri, che nell’estate 2004 hanno superato i 750 mg/l (il parametro indicatore per i cloruri è 250 mg/l). Pitorsino 300 350 400 450 500 550 600 650 700 750 800 02/0 3/00 03/0 8/00 31/0 1/01 20/0 7/01 20/0 8/01 05/1 1/01 19/0 4/02 05/0 7/02 20/0 8/02 05/1 2/02 01/0 4/03 11/0 8/03 11/0 2/20 04 28/1 0/20 04 7/6 /200 5 c lo rur i ( m g/ l) Pitorsino 100 150 200 250 300 350 400 02 /0 3 /00 21 /0 7 /00 06 /1 0 /00 05 /0 7 /01 20 /0 8 /01 18 /1 2 /01 29 /0 4 /02 12 /0 7 /02 20 /0 8 /02 29 /1 1 /02 13 /0 2 /03 03 /0 7 /03 11 /0 9 /03 10 /0 5/ 2 0 0 4 28 /1 0/ 2 0 0 4 12/ 5 /20 05 s o lf a ti ( m g /l)

Grafico 1 Andamento della concentrazione dei cloruri nei pozzi del Pitorsino [mg/l]

Grafico 2 Andamento della concentrazione dei solfati nei pozzi del Pitorsino [mg/l]

Il fenomeno più allarmante è legato alla rapida crescita delle concentrazione di mercurio, che nell’estate del 2005 hanno raggiunto i 10µg/l (valore soglia di potabilità per il mercurio 1µg/l).

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Pitorsino

0 2 4 6 8 10 12 07/ 01 /0 0 21/ 07 /0 0 18/ 09 /0 0 28/ 06 /0 1 06/ 08 /0 1 30/ 08 /0 1 26/ 11 /0 1 18/ 03 /0 2 30/ 05 /0 2 19/ 07 /0 2 09/ 09 /0 2 05/ 12 /0 2 13/ 02 /0 3 03/ 07 /0 3 11/ 09 /0 3 1 0 /05/ 2004 2 4 /11/ 2004 7/ 6/ 2005 me rc u rio (m g/ l)

In questo momento la potabilità dell’acqua viene assicurata con un abbattimento del mercurio ottenuto mediante il trattamento su filtri a carbone attivo e, per gli altri parametri di potabilità, per miscelazione con altre acque addotte al serbatoio di Poggio dei Colombi.

I due pozzi in località Giardino di Orbetello, attualmente forniscono una portata di 40 l/s con punte in estate di 50 l/s. Le acque di falda captate da questi pozzi non risultano ancora degradate per la presenza del mercurio, che si mantiene al di sotto del valore soglia di concentrazione per l’uso potabile di 1µg/l.

Solfati e cloruri presentano invece concentrazioni sempre crescenti, ben al di sopra dei valori dei parametri indicatori; nell’estate 2005 i solfati hanno raggiunto i 750 mg/l.

In questo contesto la circostanza che recentemente ha destato maggiore preoccupazione è l’aumento della concentrazione del boro, che in precedenza non era mai stata evidenziata.

L’acqua può essere distribuita in rete grazie ad un trattamento di osmosi inversa e attraverso la miscelazione con le acque addotte al serbatoio di Poggio dei Colombi.

Grafico 3 Andamento della concentrazione del mercurio nei pozzi del Pitorsino [µg/l]

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Giardino 1 400 450 500 550 600 25/01 /00 05/0 6/0 1 18/1 2/0 1 25/0 6/0 2 04/1 0/02 30/0 1/0 3 03/0 7/03 11/0 8/0 3 11/2 /04 11/1 0/0 4 7/6/2 005 7/27/ 200 5 c lor ur i ( m g /l ) Giardino 1 500 550 600 650 700 750 800 25/0 1/00 05/0 6/01 18/1 2/01 25/0 6/02 04/1 0/02 30/0 1/03 03/0 7/03 11/08 /03 11/2 /04 11/1 0/04 7/6/ 200 5 7/27/ 2005 s o lf a ti ( m g /l )

Grafico 4 Andamento della concentrazione dei cloruri nel pozzo del Giardino1 [mg/l]

Grafico 5 Andamento della concentrazione dei solfati nel pozzo del Giardino1 [mg/l]

Giardino 1 0 0,1 0,2 0,3 0,4 0,5 0,6 0,7 0,8 26/ 09/ 00 20/ 07/ 01 18/ 12/ 01 09/ 01/ 02 25/ 06/ 02 20/ 08/ 02 29/ 11/ 02 30/ 01/ 03 09/ 06/ 03 07/ 07/ 03 11/ 08/ 03 11/ 09/ 03 10/ 5/ 04 11/ 10/ 04 20/ 1/ 2005 7/ 6/ 2005 9/ 21/ 2 005 me rc u rio ( m g/ l) Giardino 1 0,4 0,8 1,2 1,6 2 03/0 1/02 07/01/ 03 7/6/ 2005 7/14 /200 5 7/21 /200 5 7/27 /200 5 8/3/ 2005 9/21 /200 5 bor o (m g/ l)

Grafico 6 Andamento della concentrazione del

mercurio nel pozzo del Giardino1 [µg/l] Grafico 7 Andamento della concentrazione del boro nel pozzo del Giardino1 [mg/l]

Giardino 2 200 300 400 500 600 700 2 5 /0 1/00 1 5 /1 2/00 1 2 /0 3/01 0 3 /0 8/01 0 5 /0 3/02 2 5 /0 6/02 2 0 /0 8/02 0 5 /1 2/02 0 1 /0 4/03 1 1 /0 8/03 10 /2 /20 0 4 20 /1 /20 0 5 9/21/20 05 c lor ur i ( m g/ l) Giardino 2 500 600 700 800 900 1000 1100 25/0 1/00 15/1 2/00 31/0 1/01 20/0 7/01 03/0 1/02 13/0 6/02 07/08 /02 29/1 1/02 10/03 /03 30/0 7/03 13/0 1/20 04 24/1 1/20 04 8/3/2 005 s o lfa ti ( m g /l)

Grafico 8 Andamento della concentrazione dei cloruri nel pozzo del Giardino2 [mg/l]

Grafico 9 Andamento della concentrazione dei solfati nel pozzo del Giardino2 [mg/l]

Giardino 2 0 0,2 0,4 0,6 0,8 1 25/01 /00 11/01 /01 05/06 /01 05/11 /01 19/04 /02 19/07 /02 04/10 /02 07/01 /03 21/05 /03 11/09 /03 17/08 /2004 11/4 /200 5 me rc u ri o ( m g/l ) Giardino 2 0,4 0,8 1,2 1,6 2 03/0 1/02 07/01 /03 7/6 /200 5 7/14/2 005 7/21/ 200 5 7/27/ 2005 8/3 /2005 9/21/ 200 5 B ( m g /l)

Grafico 10 Andamento della concentrazione del

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Il pozzo in località Scarancione di Orbetello è dimensionato per fornire 60 l/s ed attinge acqua da una falda che presenta caratteristiche decisamente migliori rispetto alle precedenti, tutti i parametri sono al di sotto dei valori di Legge per la potabilità, anche se si evidenzia comunque una tendenza alla crescita delle concentrazioni di cloruri e solfati.

Scarancione 30 80 130 23/0 2/20 01 24/0 7/2 003 31/0 7/20 03 11/0 8/20 03 19/0 8/20 03 11/0 9/20 03 10/0 3/20 04 01/0 4/20 04 29/0 6/2 004 26/0 8/20 04 24/ 2/20 05 7/6/2 005 c lor ur i ( m g/ l) Scarancione 0 20 40 60 80 100 120 140 160 23/0 2/20 01 24/0 7/20 03 31/0 7/20 03 11/0 8/2003 19/0 8/2003 11/0 9/2003 10/0 3/20 04 29/0 3/20 04 01/0 4/20 04 26/08 /2004 24/2 /2005 7/6/ 2005 s o lf a ti ( m g /l)

Grafico 12 Andamento della concentrazione dei cloruri nel pozzo dello Scarancione [mg/l]

Grafico 13 Andamento della concentrazione dei solfati nel pozzo dello Scarancione [mg/l]

Scarancione 0,2 0,3 0,4 0,5 0,6 0,7 0,8 0,9 23/0 2/2001 24/0 7/2003 31/0 7/2003 11/0 8/2003 19/0 8/20 03 11/0 9/2003 10/0 3/2004 01/0 4/2004 29/0 6/2004 7/6/ 200 5 me rc u ri o (m g/ l)

Grafico 14 Andamento della concentrazione del mercurio nel pozzo dello Scarancione [µg/l]

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Il pozzo del Tinaro in località la Parrina di Orbetello fornisce circa 20 l/s, i cloruri presentano concentrazioni superiori ai valori di parametro indicatore e i solfati e il mercurio dopo un picco di concentrazione nell’estate 2004 sembrano oggi tornati nella norma.

Tinaro 200 220 240 260 280 300 320 340 360 380 20/0 3/200 2 14/1 1/20 02 18/0 3/20 03 24/0 6/20 03 11/09 /200 3 10/03 /200 4 01/0 4/20 04 26/0 8/20 04 24/2 /200 5 7/6/ 2005 c loru ri (m g/ l) Tinaro 50 100 150 200 250 300 350 400 20/03/ 2002 14/1 1/2002 18/0 3/20 03 24/06/ 2003 11/09/ 2003 10/03/ 2004 01/0 4/2004 26/0 8/20 04 24/2 /2005 7/6/ 200 5 s o lf a ti ( m g /l )

Grafico 15 Andamento della concentrazione dei cloruri nel pozzo del Tinaro [mg/l]

Grafico 16 Andamento della concentrazione dei solfati nel pozzo del Tinaro [mg/l]

Tinaro 0,2 0,3 0,4 0,5 0,6 0,7 14/11/2002 11/09/2003 10/03/2004 01/04/2004 7/6/2005 me rc u ri o (m g/ l)

Grafico 17 Andamento della concentrazione del mercurio nel pozzo del Tinaro [µg/l]

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1.3 Strutture acquedottistiche di adduzione

Le prime strutture di trasporto dell’acqua furono probabilmente realizzate in epoca romana per l’alimentazione delle numerose ville e vivai presenti nella zona. Nel corso dei secoli sono state poi costruiti tratti di condotte per far giungere le acque prelevate dalle sorgenti di Monte Argentario alla città di Orbetello.

La prima idea di una struttura acquedottistica organica a servizio della zona di Orbetello e Monte Argentario, come derivazione da un imponente Acquedotto a servizio della provincia di Grosseto, è stata formulata nel 1932 dall’Ing. Omero Pampana, ma non venne mai realizzata.

Sarà nel 1938 che il Consorzio Intercomunale del Fiora darà inizio alla costruzione dell’Acquedotto del Fiora; la progettazione venne affidata all’Ing. Amedeo Maniscalchi. Il progetto prevedeva la realizzazione di una grande adduttrice principale che dalle Sorgenti di Santa Fiora sul Monte Amiata (640 m slm) si sviluppava secondo quattro adduttrici di secondo ordine, delle quali quella meridionale destinata al servizio di Sacansano, Magliano, Orbetello e Monte Argentario. La portata che doveva essere fornita complessivamente alla provincia di Grosseto era stimata pari a 270 l/s.

Il 9 maggio 1940 ebbero inizio lavori di captazione delle sorgenti; numerose furono le difficoltà organizzative e finanziare che dovettero essere affrontate con l’avvento della Seconda Guerra mondiale. I lavori subirono un arresto nell’Aprile del 1944 per mancanza di fondi e di esplosivo per realizzare le perforazioni; ripresero poi nel dicembre 1944 e nel 1949 l’Ing. Manescalchi, direttore del Consorzio dell’Aquedotto del Fiora, presentò un progetto aggiornato in cui veniva incrementato anche il valore della portata da addurre in rete a 714 l/s. L’approvvigionamento delle sorgenti di Santa Fiora raggiunse Monte Argentario nell’ottobre del 1957.

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Nonostante la dotazione idrica erogata nelle zone di Orbetello e Monte Argentario fosse stata considerata in sede di progetto sufficiente a soddisfare le richieste fino agli anni ottanta, già nei primi anni sessanta si cominciò a parlare dell’esigenza di reperire nuove risorse idriche.

Alla fine degli anni ’60 venne completata la rete di distribuzione a servizio dei centri abitati di Monte Argentario, accompagnata dalla costruzione dei due nuovi serbatoi della Grotta e di Poggio alle Bicche, rispettivamente a servizio di Porto Santo Stefano e Porto Ercole, vennero infine pianificate nuove captazioni per il reperimento di ulteriori risorse idriche.

Da diversi anni ormai le Sorgenti del Monte Amiata non riescono più a soddisfare, da sole, l’intero fabbisogno idrico della provincia grossetana ed è stato necessario integrare le eccellenti acque di S. Fiora con risorse idriche reperite da fonti locali.

La rete di adduzione a servizio dei comuni di Orbetello e Monte Argentario presenta uno schema complesso (si veda 2.1.1). Serbatoi, condotte adduttrici e nodi di regolazione sono stati realizzati a più riprese in periodi successivi, spesso nel tentativo di affrontare criticità stagionali, in assenza di un quadro organico.

Il nuovo serbatoio di Albinia e il serbatoio di Poggio dei Colombi sono i due principali punti di alimentazione del sistema di approvvigionamento idrico dell’intero Comune di Orbetello: si tratta di due serbatoi di presa che non risultano tra loro direttamente interconnessi.

Il serbatoio di Poggio dei Colombi, situato a 194 mslm, è alimentato dalla condotta “Fiora” proveniente dalle sorgenti di Santa Fiora, dai pozzi del Pitorsino 1 - 2, del Giardino 1 - Giardino 2, rifornisce la stessa città di Orbetello e tutto il comprensorio meridionale di Ansedonia, Porto Ercole e in parte anche Porto Santo Stefano.

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Il nuovo serbatoio di Albinia, ubicato in loc. La Parrina, è situato a 135 mslm e riceve le acque dai pozzi Scarancione e Tinaro; con un’integrazione dalle acque della dorsale “Fiora” proveniente dalle Mandorlaie, soddisfa la richiesta idrica di Ansedonia, della Giannella e di Porto Santo Stefano.

Il quadro è complicato da numerosi by-pass e raddoppi di condotta al punto che, in particolari condizioni di richiesta in rete, il serbatoio di Poggio dei Colombi rifornisce la Giannella e le acque del serbatoio di Albinia raggiungono il centro abitato di Orbetello.

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1.4 Esame della popolazione

Il promontorio di Monte Argentario è stato abitato sin dalla preistoria, sono probabilmente da escludere stabili insediamenti etruschi, mentre assidue sono le frequentazioni in epoca romana; già in quel periodo infatti l’Argentario era una delle mete turistiche più ambite. In epoca medioevale si assiste ad un abbandono quasi totale del territorio.

Agli inizi del ‘500 Porto Santo Stefano, pur costituendo un importante porto di appoggio marittimo e militare, si presenta ancora disabitato; Porto Ercole (300÷400ab) era l’unico centro abitato presente sul promontorio.

La nascita di un piccolo borgo a Santo Stefano risale alla seconda metà del ‘500, periodo in cui l’Argentario entra a far parte dello Stato dei Presidi (1557), anche se sarà solo nei primi decenni del 1700 che si svilupperà un vero e proprio paese quale sobborgo di Orbetello.

Sarà nel corso del ‘700 che Porto Santo Stefano perderà la sua funzione militare, sviluppando un’economia prevalentemente peschereccia, con una repentina crescita demografica, che lo porterà a raggiungere nel 1796 i 1000 abitanti, contro i soli 300 di Poro Ercole.

Nel 1861 la popolazione di Santo Stefano raggiunge 3.220 abitanti e viene considerata a pieno titolo la prima stazione balneare della Maremma; è in questo periodo che sorgeranno i primi stabilimenti balneari.

Nel 1916 sono presenti nel paese 6886 abitanti, con 400 presenze turistiche estive, per raggiungere nel 1931 gli 8.000 abitanti.

Nel decennio compreso tra il 1960 e il 1970 l’Argentario vive un vero e proprio boom turistico, con un fortissimo incremento delle presenze estive: nell’arco di dieci anni raddoppiarono il numero delle strutture alberghiere e le seconde case passarono dal 9,3% al 41,1% del patrimonio immobiliare complessivo (dati ufficiali ISTAT).

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Un dato che può forse aiutare a comprendere le proporzioni dello sviluppo economico dell’area in quel periodo è l’incremento delle presenze turistiche, che passano dalle 8.693 dell’estate del ’59, alle 47.342 nel ’64, raggiungendo il valore di 72.484 nel 1970.

Oggi la popolazione residente ammonta a circa 13.000 abitanti; la vocazione turistica della zona è sempre molto forte, con un numero di presenze che nei mesi di punta supera il valore dei residenti e interessa l’intera area, con intensità variabile, da aprile a ottobre.

1.4.1 I dati delle previsioni

Le previsioni della Provincia di Grosseto

Le valutazioni della Provincia di Grosseto relative alla popolazione dell’intero Comune di Monte Argentario per l’anno 2005 sono:

CATEGORIA Abitanti

Residenti 12.147 Non residenti 21.101

Campeggi-posti letto 700 Altre strutture turistiche 1.137 Totale popolazione 35.085

Tabella 1-1 Popolazione del Comune di Monte Argentario,anno2005 (rif. Provincia di Grosseto)

Le tabelle di stima della popolazione futura per l’anno 2022 riportano gli stessi valori di presenze residenti e fluttuanti che erano stati ipotizzati per il 2005; non si prevedono sostanziali incrementi della popolazione del Comune.

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1.4.2 Aggiornamento dei dati e verifiche di dettaglio

La popolazione residente

L’Ufficio Anagrafico del Comune di Monte Argentario ha fornito i valori della popolazione residente a partire dagli anni ottanta:

POPOLAZIONE RESIDENTE AL 31/12 NEL COMUNE DI MONTE

ARGENTARIO

POPOLAZIONE RESIDENTE AL 31/12 NEL COMUNE DI MONTE

ARGENTARIO

ANNO ABITANTI ANNO ABITANTI

1980 13.997 1993 13.125 1981 13.412 1994 13.165 1982 13.370 1995 13.120 1983 13.511 1996 13.137 1984 13.522 1997 13.069 1985 13.414 1998 13.076 1986 13.358 1999 13.051 1987 13.347 2000 13.062 1988 13.317 2001 12.140 1989 13.284 2002 12.396 1990 13.183 2003 12.639 1991 12.652 2004 12.937 1992 13.070 2005 12.914

Emerge chiaramente una sostanziale stabilità del numero di residenti.

Il Comune si compone dei centri abitati di Porto Santo Stefano, Porto Ercole e altri centri minori; il dato sugli abitanti totali può essere ripartito in percentuale come segue:

76% Porto Santo Stefano e altri centri minori limitrofi 24% Porto Ercole e altri centri minori limitrofi

I residenti nel centro di Porto Santo Stefano negli ultimi tre anni sono stimati come segue:

anno residenti Porto S. Stefano

2003 9.606 2004 9.832 2005 9.815 Tabella 1-2 Stima della popolazione residente

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Popolazione fluttuante

Di più difficile quantificazione risultano le presenze turistiche e la definizione della loro variazione nell’arco dell’anno.

L’Ente per il Turismo non dispone di valutazioni o statistiche in proposito. I dati che il Comune assume come base delle proprie analisi, che vengono considerati attendibili per la definizione dei flussi turistici, sono i valori relativi ai rifiuti solidi urbani.

Si riportano in tabella i dati dei rifiuti solidi urbani indifferenziati e quelli provenienti dalla raccolta differenziata per l’anno 2004 dell’intero Comune di Monte Argentario. mese differenziata [tonn] indifferenziata [tonn] febbraio 72,92 524,2 marzo 96,95 662,55 aprile 151,04 796,32 maggio 185,25 818,9 giugno 142,09 886,9 luglio 221,53 1167,2 agosto 197,72 1282,08 settembre 134,95 811,06 ottobre 107,22 691,56 novembre 96,58 648,72 dicembre 108,28 645,08 gennaio 62,48 572,56

Rifiuti Solidi Urbani 2004

0 200 400 600 800 1000 1200 1400 febb raio ma rzo aprile magg io giug no lugli o ago sto settem bre otto bre nove mbr e dice mbr e tonn indifferenziata differenziata

Figura 1-3 Andamento nell'anno 2004 dei rifiuti solidi urbani smaltiti nel Comune di Monte Argentario

Tabella 1-3 Rifiuti solidi urbani del Comune di Monte Argentario per l'anno 2004

Nell’analisi della popolazione fluttuante verranno presi in considerazione i rifiuti solidi indifferenziati, che presentando variazioni più marcate si prestano meglio ad essere messi in correlazione con le presenze turistiche.

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La popolazione residente per l’anno 2005 nel Comune di Porto Santo Stefano sarà quindi rapportata al valore dei rifiuti solidi indifferenziati del mese di febbraio, nel quale si considerano di entità trascurabile le presenze turistiche. 0 5000 10000 15000 20000 25000 ab.

febbraio aprile giugno agosto ottobre dicembre

variazione mesile della popolazione di Porto S. Stefano

popolazione complessiva popolazione fluttuante

Grafico 18 Variazione della popolazione fluttuante di Porto Santo Stefano in correlazione con i valori dei rifiuti solidi urbani smaltiti

La variazione delle presenze turistiche nei vari mesi così ottenuta può essere considerata rappresentativa dell’andamento nell’anno generico. Riassumendo, i dati di popolazione nell’intero Comune, suddivisi per centri abitati, per il mese di agosto dell’anno 2005:

Località Popolazione residente % Popolazione fluttuante di punta % Popolazione totale Porto S.Stefano e altri centri minori 9.815 76% 12510 67% 22.324

Porto Ercole 3.099 24% 6161 33% 9.261

totale Comune M.Argentario 12.914 100% 18671 100% 31.585

Tabella 1-4 Popolazione del Comune di Monte Argentario nel mese di agosto ottenuta in correlazione con il valore dei rifiuti solidi urbani smaltiti

I valori ricavati da questa analisi, pur presentando lievi differenze rispetto a quelli visti nel precedente paragrafo, confermano nella sostanza le valutazioni della Provincia di Grosseto.

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Le previsioni del Piano Strutturale

Dalle informazioni fornite dall’Ufficio Tecnico del Comune di Monte Argentario relativamente al Piano Strutturale, emerge che nei prossimi anni non è prevista la realizzazione di edifici residenziali o alberghieri di significativa entità.

Nel Piano Regolatore non sono presenti aree di sviluppo edilizio, stanti i forti vincoli paesaggistici della zona e l’orografia accidentata del territorio.

Le attività artigianali/industriali

Sull’intero promontorio non sono presenti aziende artigiane o industrie di rilievo, le uniche attività economiche sono la pesca ed il turismo.

Le esigenze idriche del porto possono essere assunte pari a 2l/s (valutazione fornita dall’Ufficio Tecnico del Comune).

1.4.3 Popolazione assunta a base del lavoro

Sulla base dei dati raccolti, stanti le incertezze che contraddistinguono questo tipo di analisi quando le informazioni sono frammentarie, verrà effettuata una stima delle presenze nel centro abitato di Porto Santo Stefano durante il mese di agosto, periodo di massima attività turistica. Nella valutazione della popolazione residente di Porto S. Stefano sono stati considerati maggiormente attendibili i dati anagrafici forniti dal Comune. Il valore dei rifiuti solidi urbani smaltiti dal Comune ha consentito di ottenere una buona rappresentazione dell’andamento delle presenze nel corso dell’anno; per la valutazione numerica di dettaglio della popolazione fluttuante sono stati assunti i dati forniti dalla Provincia di Grosseto, che risultano più precisi ed essendo suddivisi per tipologia di utenza si prestano meglio ad una stima delle dotazioni idriche.

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I principali centri abitati sparsi presenti sul promontorio gravitano nell’area di Porto Santo Stefano; gli abitanti sono stati quindi inclusi nel valore globale della popolazione dell’abitato.

Dato che il Comune in esame non manifesta valori in crescita della popolazione residente e il Piano Regolatore non prevede la realizzazione di strutture residenziali e turistiche di una certa importanza, i dati ottenuti per il mese di agosto dell’anno 2005 possono essere assunti a base di progetto. Anno 2005 Porto S. Stefano ab Anno 2005 Porto Ercole ab Residenti 9.815 Residenti 3.099

Non residenti 14.138 Non residenti 6.963 Campeggi-posti letto 469 Campeggi-posti letto 231 Altre strutture turistiche 762 Altre strutture turistiche 375 Totale popolazione 25.183 Totale popolazione 10.669

La dotazione idrica dei centri abitati serviti dalla rete acquedottistica dei Comuni di Orbetello e Monte Argentario influenza le effettive disponibilità di risorsa idrica di Porto Santo Stefano, che si colloca in una posizione svantaggiata essendo l’utenza terminale del sistema acquedottistico di adduzione. Questa è una delle principali motivazioni per le quali, a seguito dell’eccessiva richiesta dell’entroterra durante il periodo estivo, Porto Santo Stefano si trova spesso in condizioni di carenza idrica.

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I dati della popolazione residente dell’intero Comune di Orbetello reperiti presso la Provincia di Grosseto per l’anno 2005 sono i seguenti:

Anno 2005

Comune di Orbetello ab.

residenti 14.607 non residenti 11.053

campeggi 14.372 altre strutture turistiche 2.797

Per determinare la distribuzione della popolazione nei vari centri all’interno del Comune, sono stati utilizzati i dati ISTAT relativi al censimento 2001, riassunti nella seguente tabella:

ORBETELLO 14.607 Albinia 2.597 Ansedonia 88 Fonteblanda 904 Giannella 160 Orbetello Centro 6.350 Orbetello Scalo 1.153 Talamone 345 Polverosa 51 Quattro strade 63 Saline Sadum 18 San Donato Centro 41 Sen Donato Vecchio 24 Case Sparse 2.813

Tabella 1-5 Residenti del Comune di Orbetello distinti per centro abitato (rif.ISTAT 2001)

Al fine di calcolare l’entità della domanda dei diversi centri abitati allacciati alla rete di adduzione, le utenze sono state accorpate nei punti di erogazione esistenti.

La ripartizione percentuale dei residenti è riportata nella seguente tabella.

Albinia 22,82% Ansedonia 0,75% Fonteblanda e Talamone 10,64% Giannella 1,36% Orbetello centro 54,07% Orbetello scalo 10,36%

Tabella 1-6 Ripartizione percentuale dei residenti nei centri abitati del Comune di Monte Aregentario

I fabbisogni idro-potabili di Talamone e Fonteblanda non verranno presi in esame nella presente analisi dal momento che vengono soddisfatti dalle sorgenti del Monte Amiata in modo distinto rispetto

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1.5 La dotazione idrica pro-capite

Per una corretta valutazione della dotazione idrica da assegnare ad un centro abitato occorre un quadro chiaro delle utenze da servire, tenendo conto che il fabbisogno di ciascuna tipologia è fortemente variabile in funzione di numerosi parametri, primo fra tutti il livello socio-economico del territorio servito.

Di fatto una precisa definizione delle utenze e delle loro necessità risulta estremamente complessa, generalmente si tende a caratterizzare le utenze sulla base delle attività presenti nell’area e del livello dei servizi richiesti.

La dotazione che occorre garantire alle utenze domestiche deve scaturire da considerazioni sulle esigenze per uso idro-potabile (alimentare, igenico, domestico etc.) e da valutazioni sullo sviluppo sociale ed economico dell’area. Non appare infatti corretto fissare le dotazioni in riferimento ai soli consumi, che da un lato sono influenzati dall’entità della tariffa applicata e dall’altro dal quantitativo di risorsa disponibile.

Generalmente viene fatta un’analisi semplificata assegnando a ciascun abitante una dotazione che comprenda un’aliquota della richiesta idrica dei servizi e delle attività presenti, il fabbisogno risulterà dunque crescente con le dimensioni dell’abitato e dei servizi forniti. La definizione del valore e della distribuzione della popolazione non residente deve essere valutata in funzione dello scopo e della durata dello spostamento.

Occorre infine incrementare opportunamente i consumi idrici delle utenze per tener conto delle perdite in rete e degli usi impropri della risorsa.

Le perdite si producono prevalentemente nelle reti di distribuzione, in conseguenza a rotture, guasti e difetti principalmente connessi alla vetustà delle tubazioni. Questa componente della portata ha un’incidenza notevole sui volumi forniti per l’approvvigionamento dei centri urbani, raggiungendo nelle vecchie reti, tutt’ora in servizio, un valore stimabile pari al 45% del totale.

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1.5.1 I dati dell’Autorità d’Ambito

L’Autorità d’Ambito Territoriale Ottimale n.6 Ombrone (AATO6) ha previsto i valori delle dotazioni idriche medie per le diverse utenze, realizzando un’analisi su tre possibili scenari con differenti orizzonti temporali: il primo faceva riferimento al 2005, il secondo al 2015 e il terzo al 2022.

Nei valori delle dotazioni previste per le utenze abitative non sono state incluse le richieste idriche dei servizi e delle attività presenti sul territorio e le perdite in rete, che sono state valutate separatamente.

CATEGORIA 2005 l/ab x g 2015 l/ab x g 2022 l/ab x g residenti 177,00 185,00 210,00

non residenti con pernottamento 106,00 126,00 146,00

campeggi 50,00 50,41 58,36

altre strutture turistiche 105,88 126,02 145,90 addetti in attività commerciali 42,35 42,35 42,35 addetti in attività industriali non alimentari 42,35 50,41 58,36 Tabella 1-7 Dotazione idrica pro-capite (rif.AATO)

CATEGORIA 2005 l/capo x g 2015 l/capo x g 2022 l/capo x g

allevamento (capi grossi) 50 50 50

allevamento (capi medi) 15 15 15

allevamento (capi piccoli) 3 3 3

Tabella 1-8 Dotazione idrica per capo di bestiame (rif.AATO)

CATEGORIA 2005 l/g 2015 l/g 2022 l/g addetti in attività industriali alimentari 6.000 6.000 6.000 ospedale (per ciascun posto letto) 750 750 750

cimitero 2.000 2.000 2.000

Tabella 1-9 Dotazione idrica (rif.AATO)

Il valore delle perdite idriche viene assunto pari al 32,3% per il 2005, al 27,0% nel 2015 per arrivare al 21,3% nel 2022.

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1.5.2 Aggiornamento dei dati e verifiche di dettaglio

Nella presente analisi, per la valutazione delle dotazioni idriche delle utenze sarà fatto riferimento all’orizzonte temporale del 2022, previsto nel Piano d’Ambito. Saranno quindi opportunamente incrementati i valori delle dotazioni idriche, seguendo il principio di garantire un adeguato quantitativo d’acqua alla popolazione e ai servizi presenti, tenendo nella dovuta considerazione le notevoli problematiche di reperimento della risorsa idrica della zona.

I dati disponibili in letteratura tecnica assegnano ad utenze analoghe a quelle di Monte Argentario dotazioni variabili fra i 220 e i 300 l/abxg. Le valutazioni delle dotazioni idriche previste dall’AATO6 risultano pertanto leggermente sottostimate, sopratutto per quel che concerne gli usi della popolazione non residente e alberghiera che saranno portati da 140 a 180 l/abxgiorno, al lordo delle perdite idriche.

Non si dispone per l’abitato di Porto Santo Stefano di un monitoraggio dei consumi nell’arco della giornata, della settimana e del mese, che consenta di stabilire con precisione quale sia l’andamento della domanda. Nel centro abitato di Porto Santo Stefano mancano serbatoi capacitivi dotati dei volumi necessari a svolgere un’adeguata funzione di compenso (si veda il paragrafo 2.1.4). Nella normale metodica tecnica, le condotte adduttrici devono garantire la portata del giorno di massimo consumo; sarà quindi applicato alle portate medie un coefficiente di punta giornaliero αg=1,61.

1 Il coefficiente di punta giornaliero α

g=Qhmax/Q è dato dal prodotto dei coefficienti di

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Non sono disponibili dati che consentano di realizzare un’analisi delle dotazioni attualmente erogate. I valori del fatturato non risultano infatti rappresentativi data la mancanza dei contatori in molte delle utenze servite. Non può essere correttamente valutato nemmeno l’immesso in rete dal momento che, durante l’inverno spesso i serbatoi vanno a scarico durante l’estate usi impropri della risorsa sono frequenti e difficilmente rilevabili.

1.5.3 Dotazione idrica assunta a base del lavoro

I valori medi della dotazione giornaliera vengono riportati nella seguente tabella:

CATEGORIA Dotazione media l/ab giorno

Residenti 210 Non residenti 180

Campeggi-posti letto 60 Altre strutture turistiche 180

Tabella 1-10 Dotazione idrica pro-capite assunta a base di progetto

Applicando il coefficiente di punta giornaliero, le dotazioni idriche per il giorno di massimo consumo risultano:

CATEGORIA Dotazione giorno max consumo l/ab giorno Residenti 336 Non residenti 234 Campeggi-posti letto 78 Altre strutture turistiche 234

Tabella 1-11 Dotazione di punta idrica pro-capite assunta a base di progetto

Per la valutazione delle perdite è stato assunto il valore previsto dall’Autorità d’Ambito per il 2005 pari al 32%, che risulta comunque sottostimato date le condizioni di vetustà delle rete acquedottistica.

Figura

Figura 1-1 Livello piezometrico delle falde nell'area di Orbetello e Ansedonia (2005)
Tabella 1-1 Popolazione del Comune di Monte   Argentario,anno2005 (rif. Provincia di Grosseto)
Figura 1-3 Andamento nell'anno 2004 dei rifiuti solidi urbani   smaltiti nel Comune di Monte Argentario
Tabella 1-4 Popolazione del Comune di Monte Argentario nel mese di agosto ottenuta in correlazione  con il valore dei rifiuti solidi urbani smaltiti
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Riferimenti

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