Il centro di un albero
Fabrizio Pugliese
October 22, 2016
Abstract
Esponiamo il teorema di Jordan sul centro di un albero.
1
Il teorema di Jordan
Innanzitutto, ricordiamo la definizione di centro e di raggio di un grafo. Sia
G = (VG, EG) un grafo (finito, semplice, non orientato) e sia v ∈ VG un suo
vertice. Ricordiamo che l’eccentricit`a di v `e
eccG(v) = max w∈VG
d(w, w)
e che v `e centrale quando la sua eccentricit`a `e minima. L’insieme dei vertici centrali si chiama centro di G e si denota con Center(G), e l’eccentricit`a comune ai vertici centrali `e il raggio rad(G) di G:
rad(G) = min
v∈VG
eccG(v)
Sia T = (VT, ET) un albero (finito, non orientato), vogliamo dimostrare il
seguente risultato.
Theorem 1 (Teorema di Jordan). Il centro di T `e formato da un solo vertice
oppure da due vertici adiacenti.
Per la dimostrazione di questo teorema abbiamo bisogno di alcuni risultati preliminari, che riassumiamo nella seguente proposizione.
Proposition 2 Sia T = (VT, ET) un albero, con WT ⊂ VT insieme delle foglie
e centro Center(T ). Valgono le seguenti propriet`a:
1. Se v, w ∈ VT sono tali che eccT(v) = dT(v, w), allora w ∈ WT
2. WT e Center(T ) sono disgiunti
3. T \WT e T hanno lo stesso centro
Proof. Per ogni coppia di vertici v, w ∈ T , indichiamo con vT w l’unico cammino in T fra tali vertici: evidentemente, la lunghezza di tale cammino `e uguale alla distanza dT(v, w). Per la dimostrazione del punto 1, se w non fosse una foglia,
allora sarebbe adiacente, oltre che al penultimo vertice di vT w, anche a un altro vertice z; ma allora il cammino vT wz = vT z sarebbe l’unico cammino fra v e z e quindi varrebbe
dT(v, z) = l(vT wz) = l(vT w) + 1 = dT(v, w) + 1 = eccT(v) + 1,
il che `e impossibile, per definizione di eccentricit`a.
Per quanto riguarda il punto 2, sia w ∈ WT, mostriamo che w /∈ Center(T ).
In effetti, detto u ∈ VT l’unico vertice adiacente a w, si ha per il punto 1 che
eccT(u) = dT(u, z),
per un opportuno z ∈ WT; ma allora
rad(T ) ≤ eccT(u) = dT(u, z) = l(zT u)
= l(zT w) − 1 = dT(w, z) − 1 < dT(w, z) ≤ eccT(w),
cio`e l’eccentricit`a di w `e maggiore del raggio di T .
Passiamo al punto 3. Il grafo T0 = T \W `e ancora un albero (in quanto
aciclico e connesso), dunque, `e possibile applicare ad esso i risultati dei due punti precedenti. Sia W0 = W
T0 l’insieme delle foglie di T0. Sia z ∈ VT0, allora per
quanto visto al punto 1, esiste un vertice u ∈ W0 tale che ecc
T0(z) = dT0(z, u);
`e evidente (sempre per l’unicit`a dei cammini fra i vertici di un albero) che su
T0 la distanza d
T0 coincide con dT, per cui
eccT0(z) = dT(z, u) = dT(z, w) − 1,
dove w ∈ W `e una foglia di T adiacente a u; mostriamo che
eccT(z) = dT(z, w) (1)
Infatti, se cos`ı non fosse, cio`e se fosse eccT(z) > dT(z, w), esisterebbe w2 ∈
W \{w} tale che eccT(z) = dT(z, w2); ma allora, detto u2 ∈ W0 l’unico vertice
adiacente a w2, varrebbe
eccT0(z) ≥ dT0(z, u2) = dT(z, w2) − 1
= eccT(z) − 1 > dT(z, w) − 1 = dT0(z, u) = eccT0(z),
il che `e assurdo, per cui vale la (1), cio`e
eccT(z) = eccT0(z) + 1, (2)
per ogni z ∈ VT0. Ma la (2) implica proprio l’asserto del punto 3: infatti, per
il punto 2, la funzione eccT : VT → N0 pu`o assumere valore minimo solo su
VT0, e quindi, per la (2), i punti di minimo di eccT (cio`e i vertici di Center(T ))
coincidono coi punti di minimo di eccT0, cio`e Center(T0).
A questo punto, la dimostrazione del teorema di Jordan `e banale. Basta infatti costruire la sequenza di alberi:
T ⊃ T0⊃ (T0)0
⊃ . . . , (3)
in cui ogni albero `e ottenuto dal precedente eliminandone le foglie; per il punto 3 della proposizione 2, tali alberi hanno tutti lo stesso centro, cio`e quello di
T ; d’altra parte, la (3) `e strettamente decrescente, per cui si arresta dopo un
numero finito di passi, e l’ultimo albero sar`a o un vertice isolato oppure l’albero formato da un solo lato.
La dimostrazione del teorema di Jordan fornisce anche un semplice algoritmo per determinare il centro di T :
1. Al primo passo, assegnare l’etichetta ”0” alle foglie di T ;
2. all’i-mo passo (per i ≥ 2), assegnare l’etichetta ”i − 1” ai vertici v non etichettati nei passi precedenti e che soddisfino le seguenti due condizioni: a) v `e adiacente ad almeno un vertice gi`a etichettato in uno dei passi precedenti (con un numero da 1 a i − 2); b) v `e adiacente a un solo vertice non etichettato da 1 a i − 2.
3. Dopo un numero finito di passi, si verificher`a uno dei seguenti due casi: o c’`e un solo vertice con etichetta massima, o ce ne sono due adiacenti; in entrambi i casi, il centro di T `e costituito dai vertici di etichetta massima. Sempre riguardo al centro di un albero, vale la seguente proposizione. Proposition 3 Il centro di un albero T `e anche il centro di qualsiasi cammino
diametrale in T ; di conseguenza, T `e centrale se diam(T ) `e pari, mentre `e invece bicentrale se diam(T ) `e dispari.
Proof. La seconda parte dell’enunciato `e evidente, dimostriamo la prima. Sia
P ⊂ T un cammino diametrale (cio`e, l(P ) = diam(T )); allora, per il punto 1
della proposizione 2, gli estremi di P sono due foglie, w1 e w2 (quindi, con le
notazioni usate in precedenza, P = w1T w2); dunque, il cammino P `e
massi-male, cio`e non `e incluso in un cammino pi`u lungo. Sia z ∈ VT un vertice non
appartenente a P : vogliamo dimostrare che z non `e centrale, cio`e che la sua eccentricit`a non `e la minima possibile. A questo scopo, osserviamo che (sem-pre per l’aciclicit`a di T e la conseguente unicit`a del cammino fra due vertici)
esiste su P un unico vertice u ∈ P ∩ (zT w1) ∩ (zT w2); per la massimalit`a di P ,
u 6= w1, w2. Vogliamo dimostrare che eccT(z) > eccT(u). In effetti, vale
eccT(u) = max {dT(u, w1), dT(u, w2)} ,
perch`e, se cos`ı non fosse, esisterebbe y ∈ VT\{w1, w2} tale che
eccT(u) = dT(u, y) > dT(u, wi),
per i = 1, 2, e risulterebbe
dT(w1, y) = l(w1T uT y) = dT(w1, u) + dT(u, y) >
> dT(w1, u) + dT(u, w2) = dT(w1, w2) = diam(T ),
il che `e impossibile. D’altra parte, se , per fissare le idee, eccT(u) = dT(u, w1),
si ha
eccT(z) ≥ dT(z, w1) = dT(z, u) + dT(u, w1)
= dT(z, u) + eccT(u) > eccT(u),
che era quello che volevamo dimostrare.
Resta da dimostrare che Center(T ) = Center(P ). Allo scopo, osserviamo che, per ogni u ∈ P vale
eccT(u) = eccP(u). (4)
Infatti, se cos`ı non fosse, allora sarebbe eccT(u) > dT(u, wi), i = 1, 2, per cui
esisterebbe un vertice y /∈ P tale che eccT(u) = dT(y, u); ma allora, supponendo,
per fissare le idee, che il cammino yT u incontri per la prima volta P in un punto fra u e w1, si avrebbe
dT(w1, y) = d(w1, u) + d(u, y) = d(w1, u) + eccT(u) >
> d(w1, u) + d(u, w2) = d(w1, w2) = diam(T ),
che `e impossibile (analogo ragionamento vale se la prima intersezione fra P e
yT u giace fra u e w2); ci`o dimostra la (4). A questo punto, la dimostrazione `e
immediata.Infatti, da (4) segue che se u `e T -centrale, cio`e `e di minimo per eccT,
allora lo `e anche per eccP, e viceversa.