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CAPITOLO 1 MALAWI: INFORMAZIONI GENERALI

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Academic year: 2021

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CAPITOLO 1

MALAWI: INFORMAZIONI GENERALI

Il Malawi si trova nell'Africa Orientale. Confina a sud e ad est con il Mozambico, a nord con la Tanzania e ad ovest con lo Zambia. Non ha sbocchi sul mare ma è bagnato dal Lago Malawi, (detto anche Niaasa), che è il terzo lago più grande dell'Africa e copre

circa un quinto della superficie del paese. L'origine del nome "Malawi" (che è il nome attribuito originariamente al lago, in lingua bantu) non è certa; si suppone che derivi dal nome di una tribù del sud del paese, o che si riferisca allo scintillio del sole che sorge sul lago (rappresentato nella bandiera del paese).

Il paese è coperto da altopiani, come l'altopiano Shire a sud o l'altopiano Nyka a nord, mentre la vetta più alta è rappresentata dal monte Mulanje (3002 m).

Il Malawi ha un clima subtropicale caratterizzato da quattro stagioni: una stagione fredda da Maggio a metà Agosto; una stagione calda da metà Agosto a fine Ottobre; la stagione delle piogge da Novembre ad Aprile e una stagione seguente le piogge da Aprile a Maggio. Diverse specie animali popolano il Malawi, la maggior parte delle quali è possibile osservarle all’interno dei parchi nazionali. Il Liwonde National Park, il più grande parco del paese, è conosciuto per la sua riserva di elefanti, antilopi e ippopotami che popolano il fiume Shire.

Il Malawi conta circa 12 milioni di abitanti, con il 90% della popolazione che vive nelle zone rurali. L'aspettativa di vita media alla nascita è di circa 46 anni per i maschi e 47 anni per le femmine; attualmente la principale causa di morte è rappresentata dall'infezione da HIV e dalle sue complicanze, che colpiscono la maggioranza della popolazione giovane-adulta.

La maggioranza etnica è rappresentata dai neri d'Africa (95%), divisi in diverse etnie (Chewa, Nyanja, Yao, Tumbuka, Lomwe, Sena, Tonga, Ngoni, Ngonde), mentre una minoranza comprende gruppi etnici europei e asiatici. I Chewa rappresentano il gruppo etnico dominante e la loro lingua, il Chichewa è la lingua nazionale, parlata in tutto il paese. L'inglese è la lingua ufficiale, usata soprattutto nei centri urbani, ma conosciuta anche nelle zone rurali.

Sebbene molti gruppi pratichino tuttora culti tradizionali, la maggior parte della popolazione è cristiana (20% cattolici, 55% protestanti), mentre il 20% è musulmana, quest'ultima localizzata soprattutto al nord del paese e sulle sponde del lago Malawi.

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1.1 Geografia

Il Malawi si trova in Africa sudorientale. La Grande Rift Valley attraversa il paese da nord a sud. In questa depressione si trova il lago Malawi. Dall'estremità meridionale del lago nasce il fiume Shire, che confluisce nello Zambesi 400 chilometri più a sud, nel Mozambico. A est e a ovest della Rift Valley, il territorio è caratterizzato da vasti altopiani, a un'altezza compresa fra 900 e 1200 metri sul livello del mare. A nord, le Nyika Uplands raggiungono la quota di 2600 metri; a sud del lago, le Shire Highlands partono da 600 fino a 1600 metri e si congiungono ai monti Zomba e Mulanje, rispettivamente di 2130 e 3048 metri d'altezza. All'estremo sud, la pianura è ad appena 60-90 metri sul livello del mare.

Il Malawi è una delle nazioni più densamente popolate dell'Africa subsahariana. Lilongwe (capitale dal 1971) conta oltre 400000 abitanti. Blantyre, il maggior centro commerciale e la più grande città del paese (sede della Corte Suprema del Malawi), è cresciuta da circa 109000 abitanti (nel 1966) a oltre 500000 nel 1998.

Il clima del Malawi è sostanzialmente subtropicale. La stagione delle piogge va da novembre ad aprile. Da maggio a ottobre le precipitazioni sono molto rare. Da ottobre a maggio il clima è caldo e umido lungo la costa del lago, nella valle dello Shire e nella zona di Lilongwe; l'umidità nel resto del paese è inferiore. Da giugno ad agosto, il clima nella zona del lago nel sud è caldo ma gradevole; nel resto del paese, la notte la temperatura può diventare piuttosto rigida, con temperature comprese fra i 5°-14°C.

1.2 Storia

Come spesso succede nel continente africano e negli altri che sono stati investiti dal fenomeno delle colonizzazione, le prime e più significative informazioni storiche che abbiamo risalgono al periodo in cui gli europei conquistarono questi territori. Per quanto riguarda il Malawi, sebbene i portoghesi siano certamente giunti in questa zona già nel XVI secolo, la scoperta "ufficiale" del lago Malawi e delle zone circostanti è attribuita a David Livingstone, che risalì il fiume Shire fino al lago nel 1859. In seguito, la chiesa presbiteriana scozzese stabilì nella zona alcune missioni, tra l'altro allo scopo di contrastare la tratta degli schiavi diretti al Golfo Persico (questo commercio continuò tuttavia fino al XIX secolo). Nel 1878, un gruppo di commercianti, soprattutto provenienti da Glasgow, fondarono la African Lakes Company (Compagnia dei Laghi Africani), che riforniva i missionari. Altri europei raggiunsero la zona per commerciare, cacciare, e coltivare.

Nel 1891, gli inglesi fondarono il protettorato dell'Africa Centrale Britannica (British Central Africa) e, nel 1907, il protettorato di Nyasaland (Nyasa è la parola Yao per "lago", e uno dei nomi con cui venne battezzato il lago Malawi, che ancora oggi viene chiamato anche Nyasa o Niassa). Gli inglesi

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numerosi tentativi dei locali di ottenere l'indipendenza. In questo periodo, si formò una elite africana di persone che avevano studiato in scuole europee e statunitensi; dalle prime associazioni nacque, nel 1944, il Nyasaland African Congress (NAC).

Nel 1963, il Nyasaland divenne parte della Federazione di Rhodesia e Nyasaland, insieme alla Rhodesia del Nord e del Sud. Questo mutamento politico non fece che acuire le spinte indipendentiste del paese. Nel 1958, il dottor Hastings Kamuzu Banda (che aveva conseguito la laurea in medicina negli Stati Uniti al Meharry Medical College di Nashville, Tennessee, nel 1937, e aveva poi praticato medicina nel Regno Unito e nel Ghana) tornò nel Malawi e divenne leader del NAC, trasformato poi in Malawi Congress Party (MCP). Nel 1959, Banda fu recluso nella prigione di Gwelo a causa della sua attività politica; rilasciato nel 1960, partecipò alla conferenza costituzionale a Londra.

Il 15 aprile 1961, l'MCP riportò una vittoria schiacciante alle elezioni per il consiglio legislativo, acquisendo anche il controllo (non ufficiale) del consiglio esecutivo e governando di fatto il Nyasaland per un anno. Nel 1962, il governo britannico acconsentì a concedere l'autogoverno al Nyasaland. Banda divenne primo ministro il primo febbraio del 1963, sebbene gli inglesi controllassero ancora il sistema finanziario, la sicurezza, e il sistema giuridico del paese. La nuova costituzione del maggio 1963 sancì la completa indipendenza del paese. La Federazione di Rhodesia e Nyasaland fu sciolta il 31 dicembre del 1963, e il 6 luglio dell'anno successivo il Malawi divenne membro indipendente del Commonwealth. Due anni dopo, il Malawi adottò una nuova costituzione divenne uno stato a partito unico, con Banda come primo presidente.

Nel 1970, Banda fu dichiarato presidente a vita del MCP, e nel 1971 presidente a vita del Malawi. L'ala paramilitare dell'MCP (i giovani pionieri), contribuirono a tenere il paese in uno stato di regime autoritario fino al 1990. Le pressioni da parte delle chiese del Malawi e della comunità internazionale portarono a un referendum con cui, il 14 giugno del 1993, gli abitanti del Malawi votarono a favore di un regime democratico multipartitico. Le prime elezioni libere si tennero il 17 maggio del 1994, e portarono alla vittoria dello United Democratic Front (UDF) di Bakili Muluzi, coalizzato con la Alliance for Democracy (AFORD). Muluzi fu eletto presidente. La coalizione si sciolse nel 1996, ma Muluzi e diversi dei suoi rimasero al governo. Muluzi (che nel 1995 fu insignito di una laurea honoris causa dalla Lincoln University del Missouri) scrisse una nuova costituzione cancellando i privilegi residui dell'MCP.

Le seconde elezioni democratiche si tennero il 15 giugno del 1999, e portarono alla rielezione di Muluzi, contro una nuova coalizione costituita da MCP e AFORD.

Nelle elezioni del maggio 2004, il candidato alla presidenza dell'UDF, Bingu wa Mutharika, sconfisse il candidato dell'MCP. Nonostante l'UDF non avesse conquistato la maggioranza dei seggi in Parlamento, l'UDF formò un "governo di unità nazionale". Nel 2005, Bingu wa Mutharika lasciò l'UDF, ufficialmente a causa di una significativa differenza di vedute soprattutto rispetto alla campagna anti-corruzione iniziata dal Presidente.

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1.3 Politica

Il Malawi è una democrazia multipartitica dal 1994. Secondo la costituzione del 1995, il presidente, che è sia capo dello stato che capo del governo, viene nominato per elezione diretta a suffragio universale ogni 5 anni. Il presidente può nominare un vicepresidente, che deve appartenere a un diverso partito politico. I membri del gabinetto presidenziale possono essere scelti liberamente dal presidente. L'Assemblea Nazionale ha 193 posti, tutti eletti direttamente con carica quinquennale. La costituzione prevede anche un Senato di 80 posti, che dovrebbe rappresentare i diversi distretti geografici e i gruppi con interessi speciali (per esempio donne, giovani e disabili) ma al momento questa istituzione non è stata ancora creata.

La costituzione prevede un sistema giuridico indipendente, basato sul modello inglese, con corti di primo livello, una "alta corte", e una "corte suprema d'appello". L'amministrazione locale conta 28 distretti, con governatori nominati dal governo centrale. Nelle prime elezioni locali (tenute nel 2000), l'UDF ha vinto nel 70% dei seggi.

Le terze elezioni presidenziali e parlamentari, pianificate per il 2004, furono posposte di due giorni a seguito di un'appello all'Alta Corte da parte dell'opposizione, che denunciò irregolarità nelle procedure di voto. Ciò nonostante, le elezioni si svolsero in modo pacifico.

1.4 Demografia

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1.5 Economia

Il Malawi non ha sbocchi sul mare ed è densamente popolato. La ricchezza è piuttosto concentrata nelle mani di una ristretta elite.

L'economia del Malawi è principalmente agricola, che rappresenta il 38.6% del PIL del paese e fornisce oltre l'80% dell'occupazione e l'80% delle esportazioni. I tre prodotti più esportati sono (nell'ordine) tabacco, tè e zucchero. Il

presidente del Malawi ha recentemente esortato la popolazione a iniziare altri tipi di coltivazioni, per esempio cotone, anche a causa della diminuzione del consumo di sigarette in occidente. Il Malawi vanta anche una notevole produzione di mais, tradizionalmente utilizzato per il sostentamento della popolazione locale, ma che viene anche in parte esportato verso le nazioni confinanti. Altra

coltivazioni includono fagioli, riso, cassava e arachidi.

Oltre che come generi alimentare, i prodotti dell'agricoltura sono anche impiegati come materia prima per l'industria manifatturiera. La maggior parte degli stabilimenti si trova presso l'importante centro commerciale di Blantyre.

Il fatto che l'economia del Malawi sia principalmente legata all'esportazione di prodotti agricoli, o loro derivati, rende il paese piuttosto vulnerabile rispetto alle fluttuazioni di questi mercati. Il trasporto delle merci è piuttosto costoso a causa della mancanza di infrastrutture adeguate, e questo costituisce un notevole impedimento allo sviluppo del paese. L'assenza di risorse minerarie o di combustibile, il basso livello di istruzione, la difficoltà dell'espatrio per motivi di studio o di lavoro, la burocrazia opprimente, la corruzione della classe politica, e le infrastrutture inadeguate (strade, elettricità, acqua, ecc.) sono tutti fattori che giocano a sfavore di una reale evoluzione della situazione economica del Malawi. Recentemente, tuttavia, su alcuni di questi settori si è iniziato a osservare un certo impegno da parte del governo.

A partire dal 1981, il Malawi ha intrapreso programmi di riforma strutturale del sistema economico utilizzando fondi della Banca Mondiale, dell'del Fondo Monetario Internazionale (IMF) e di altri donatori. Fra gli obiettivi generali ci sono lo sviluppo dell'impresa privata attraverso sistemi

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di controllo dei prezzi, liberalizzazione del commercio e dello scambio con l'estero, razionalizzazione del fisco, privatizzazione di aziende governative, e la riforma del servizio civile. Il Malawi ha accordi commerciali bilaterali con il Sudafrica e lo Zimbabwe; lo scambio di merci con questi paesi non è soggetto a dazi doganali (viene cioè applicato un regime "duty-free"). Come spesso accade però questi tentativi di liberalizzare il mercato in stati in cui l’economia è debole non producono i risultati sperati per il paese che cerca di svilupparsi che molto frequentemente finisce per essere la riserva di materie prime a basso costo di quello più sviluppato.

Il Malawi si è qualificato come Heavily Indebted Poor Country (nazione povera pesantemente indebitata, HIPC) nei programmi di cancellazione del debito pubblico.

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1.5 Stato attuale e linee di sviluppo per la situazione

abitativa in Malawi

Da quando nel 1964 è diventata una nazione indipendente in Malawi si è riscontrata la necessità di tracciare una politica abitativa ben chiara. Solo però nel 1999 il governo è riuscito a elaborare un documento che definisse le linee guida. In particolare nelle zone rurali la strategia da seguire doveva esser mirate a:

 Incoraggiare la partecipazione di più ONG e aziende private nella riscoperta delle tecniche di costruzione rurali

 Supportare e incoraggiare la nascita di attività economiche redditizie

 Promuovere la diffusione della conoscenza di tecniche costruttive non convenzionali  Migliorare i materiali da costruzione locali (es. bambù) attraverso controlli di qualità  Incoraggiare la costruzione delle abitazioni in zone sicure seguendo gli standard

normativi

Il documento inoltre ammetteva il fallimento del Rural Housing Program (RHP) mettendo in luce gli aspetti che non avevano funzionato e che quindi dovevano essere cambiati.

La situazione abitativa attuale del Malawi purtroppo non è molto positiva. Infatti se da una lato il governo cerca di fare leggi che regolamentino le tecniche e i materiali costruttivi, dall’altro il 71% della popolazione vive in abitazioni realizzate con materiali tradizionali (terra, mattoni cotti al sole, legno di scarto ecc..) che inevitabilmente non rispondono ai criteri previsti.

L’organismo che si occupa di cercare di fornire un’abitazione a chi ne è sprovveduto è il Malawi Housing Corporation. In particolare si occupa di gestire le liste di attesa per una casa e cerca di promuovere in ambito governativo la diffusione di tecniche costruttive tradizionali che possono innanzitutto dare una sistemazione a chi ancora ne è sprovvisto.

1.5.1 Rural Housing Project/Programme (RHP)

Fu iniziato nel 1982 sotto il controllo del presidente del consiglio e con l’aiuto del United Nations Development Programme (UNDP) e lo United Nations Centre for Human Settlements (UNCHS- Habitat), per cercare di risolvere il problema abitativo nelle aree urbane e rurali. Il programma

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aveva buoni propositi, prevedeva attraverso uffici regionali e locali la concessione di prestiti a chi aveva intenzione di costruirsi una casa. Contemporaneamente questi centri organizzavano corsi per stimolare e insegnare agli abitanti a utilizzare materiali da costruzione alternativi.

Purtroppo non ha avuto un grande successo perché molto spesso chi riceveva il prestito non era più in grado di restituirlo. In questo momento il progetto è stato sospeso in attesa di modifiche che possano farlo funzionare.

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Figura

fig 2.1 Carta geografica del Malawi
fig. 2.2 evoluzione demografica 1961 – 2003 (dati FAO)

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