Euro, inflazione
e politica monetaria della
Banca Centrale Europea
Prefazione
………VI
CAPITOLO 1
Inflazione; caratteri generali e rapporto con l’euro
1.1 Cos’è l’Inflazione………1
1.2 Cosa è l’ISTAT………8
1.3 Indice dei prezzi al consumo………...11
1.4 La polemica sull’inflazione: divergenze tra l’inflazione
percepita e misurata………14
1.5 Approfondimenti sull’effetto changeover………..17
1.6 Cosa si intende per inflazione percepita………...20
1.7 Altre possibili motivazioni all’origine delle asimmetrie tra
percezione d’inflazione e misure ufficiali .………..23
1.8 Studio Ires sul differenziale tra inflazione misurata e
percepita nel periodo di entrata in vigore dell’euro………..28
1.9 Considerazioni generali sul rapporto Euro/inflazione...32
1.10 Italia ed eurozona, un confronto sui dati Eurostat
sull’andamento inflazioneistico e di crescita economica…..35
1.11 L’attuale situazione economica europea e statunitense,
le prospettive di politica monetaria da parte dei due colossi
mondiali………..40
CAPITOLO 2
BCE: come opera e perché; strategia monetaria e
critiche del principale ente di politica monetaria europea
2.1 La nascita………49
2.2 Gli obiettivi di politica monetaria………..52
2.3 Neutralità monetaria nel lungo periodo e il riferimento al
medio termine………54
2.4 I perché dell’obiettivo inflazionistico come riferimento
principale……….……...56
2.5 I due pilastri………....59
2.6 Le valutazioni della BCE sulla scelta di
politica monetaria………....64
2.7 Inflation Targeting Model………67
2.7.1 Un esempio di Inflation Targeting: The Bank of England…..
74
2.8 Le diverse voci della critica economica………75
2.9 L’accountability: critiche alla BCE e risposte………….84
CAPITOLO 3
Euro: la moneta unica
3.1 Principali tappe storiche dall’Europa Unita all’Unione
Monetaria………...91
3.2 Le tre fasi dell’Unione Economica e Monetaria(UEM).96
3.3 L’avvento dell’Euro………...101
CAPITOLO 4
La Federal Reserve
4.1 Introduzione al Federal Reserve System………...107
4.2 La nascita e la struttura del Federal Reserve System….108
4.3 L’indipendenza della Federal Riserve………...112
4.4 Al servizio di chi opera la FED………..114
4.5 La politica monetaria………115
4.6 Gli strumenti di politica monetaria della FED.
Breve esemplificazione………118
Conclusioni
……….121
Bibliografia
……….134
Sitografia
………..140
“La politica monetaria non è scienza applicata ma pura arte”
Alan Greenspan
Dedicato a tutti coloro che non hanno bisogno di una
citazione per saperlo.
Prefazione
Di solito ogni prefazione è una confessione dell’autore, sia che si tratti di manuali tecnici o di semplici libri narrativi; è nella prefazione che l’autore descrive il lavoro compiuto per raggiungere la completa stesura della sua opera ed è sempre all’interno della prefazione dove si trovano anche le motivazioni ed i perché colui che scrive ha deciso di trattare le tematiche poi affrontate nel cuore del testo.
Nella mia confessione vorrei cominciare proprio da questa ultima parte, iniziare cioè dallo spiegare i motivi della scelta dell’argomento affrontato all’interno di questa tesi di laurea.
L’Euro, l’inflazione, e in special modo la politica economica e monetaria. Le prime due sono parole che, dal 2002 ad oggi, gli Italiani hanno imparato a conoscere e molti, specialmente coloro che non hanno avuto la possibilità di avere con l’argomento un approccio perlomeno approfondito, hanno scaricato addosso le colpe del momento non certo felice dell’economia europea ed italiana.
La politica economica e monetaria invece, per uno studente come me, che veniva da cinque anni di Liceo Scientifico, sono state materie che ho scoperto all’Università e delle quali sono rimasto subito colpito ed affascinato, tanto da cercare, quando possibile, di seguire il maggior numero di corsi sugli argomenti.
Una volta giunto al termine della mia storia scolastica, e lo dico certo non senza tristezza, ho deciso di sviluppare un argomento che avevo imparato ad osservare (euro ed inflazione) ma non a comprendere appieno, e il suo legame con la politica monetaria seguita dalla Banca Centrale Europea.
Volevo cercare di capire se la gente aveva ragione a dare colpe alla moneta unica, o questa stava fungendo da parafulmine di problemi più strutturali. Certamente qualcosa già immaginavo ma così chiaramente.
Il lavoro pesistico comincia con un’analisi di cosa sia l’inflazione e cosa essa comporti a livello economico, a seconda delle forme in cui si presenta; dopo
di che si sono analizzate le metodologie tutt’ora presenti per la misurazione della stessa, e come opera l’istituto a cui è affidato questo compito in Italia (ISTAT).
Di seguito sono passato a descrivere la polemica creatasi, soprattutto nel nostro Paese, sull’effetto che ha avuto l’introduzione della nuova moneta, dal Gennaio 2002, sul livello d’inflazione e il differenziale che si è stranamente creato tra i dati ufficiali e le percezioni dei consumatori. Inizialmente questo problema ha coinvolto tutta l’eurozona, in seguito però l’Italia è rimasta la nazione nella quale quest’aspetto ha continuato a dare i maggiori problemi.
Oltre ad essere una delle nazioni con il tasso d’inflazione misurato più elevato infatti, l’Italia, è stato anche la nazione in cui i consumatori hanno dimostrato di avere maggiore scontentezza dell’introduzione dell’Euro, e hanno attaccato le misurazione ufficiali dell’ISTAT definendole non rispondenti al vero.
Si è resa necessaria dunque la comprensione di cosa sia l’inflazione percepita e da quali fattori sia influenzata, cercando di spiegare e motivare il perché sia sorta questo differenziale, sia analizzando il verificarsi di congiunture particolari, che attraverso gli studi compiuti da altri Istituti di ricerca statistica.
Si è cercato di capire se il problema fosse di natura tecnica, ovvero riconducibile ad errori e invalidità del paniere ISTAT o se vi fossero una serie di concause, oltre all’inadeguatezza del paniere, che avessero potuto condurre a questa situazione.
Abbiamo affrontato il rapporto Euro/inflazione anche secondo le dichiarazioni ufficiali della Banca Centrale Europea e l’analisi della situazione italiana da parte di colui che, oggi, è il responsabile delle scelte di politica monetaria della Banca Centrale, Trichet.
In conclusione del primo capitolo si è portato un confronto sul rapporto inflazione/crescita economica tra l’Italia e i Paesi più rappresentativi dell’eurozona:Germania e Francia; questo ci ha permesso ancora una volta di sottolineare la singolarità della situazione italiana.
L’ultimo paragrafo del primo capitolo è un’analisi della situazione ad oggi dell’economia europea e i possibili futuri scenari di politica monetaria, tenendo
conto che l’obiettivo principale della BCE è proprio la stabilità dei prezzi; a inevitabile confronto è stata presa anche la situazione americana, poiché ancora gli USA rappresentano il Paese trainante e di riferimento per l’economia mondiale, anche per il colosso europeo. Si è visto come le politiche delle due Banche Centrali più importati del pianeta siano ispirate a filosofie economiche differenti.
Nel secondo e quarto capitolo si è cercato allora di comprendere come le due Banche che determinano l’andamento dell’economia mondiale siano costruite, sia da un punto di vista organizzativo che di implementazione della politica monetaria e attraverso quali canali questa venga gestita. Abbiamo guardato alle procedure che seguono e alla trasparenza che esse hanno rispetto al loro agire verso coloro a cui debbono rispondere, cioè i cittadini delle due macroaree. Si è cercato di capire dunque il perché la FED e la BCE nell’attuale situazione tendano a comportarsi in un determinato modo e ad agire attraverso lo strumento del tasso d’interesse in maniera spesso differente.
Infine nel capitolo tre si è voluto riportare una breve trattazione storica su come sia nato il colosso europeo e come si sia arrivati all’attuale situazione e all’Unione monetaria, anche per capire come ancora numerosi passi vadano compiuti per arrivare ad un integrazione completa e forte delle varie nazioni che formano l’Unione europea.
Nelle conclusioni si è approfondito il fatto che il mercato europeo non sia ancora integrato come quello americano, e che, anzi, sia ancora in fase di costruzione (sempre più nazioni stanno chiedendo l’ammissione all’Unione e molte ne entreranno a breve a far parte coi i conseguenti problemi d’integrazione) crea certamente non pochi problemi alla scelta di politica monetaria da seguire e alla sua corretta trasmissione. La BCE ha però, giustamente, scelto di non guardare alla problematiche di ogni singolo Paese ma al complesso dell’Unione, cercando allo stato attuale degli andamenti economici, e nel pieno rispetto del suo mandato, di spingere gli attuali segnali di ripresa dell’economia europea, cercando di far si che divenga sostenibile nel lungo periodo, e per far questo, come anche gli ultimi decenni hanno dimostrato, non si
può certamente tralasciare l’obiettivo della stabilità dei prezzi. Dunque agire si attraverso una politica monetaria accomodante, ma non troppo, poiché si rischierebbe di ritrovarsi con un inflazione elevata ed essere poi costretti in seguito ad agire con forti politiche restrittive. Nessuna crescita economica è sostenibile senza la stabilità dei prezzi, è questo il teorema di Trichet e della BCE.