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Tassazione delle attività finanziarie

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Academic year: 2022

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Tassazione delle attività

finanziarie

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Principali problematiche

• Vedi quanto detto detto su:

– Reddito consumo (è opportuno esentare le rendite finanziarie?) – Reddito prodotto e Reddito entrata

• È opportuno esentare le plusvalenze?

• È meglio tassare le plusvalenze alla maturazione o alla realizzazione?

• Integrazione dei mercati finanziari internazionali

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SISTEMA ATTUALE: Aliquote

Premessa: attività finanziarie non nell’esercizio di impresa

• BI Irpef

– Dividendi e plusvalenze da partecipazione qualificata (49,72%) o in società residente in paradiso fiscale (interamente)

• Imposta sostitutiva: 27%

– Interessi da obbligazioni private con scadenza inferiore a 18 mesi – Interessi su conti correnti e depositi

• Imposta sostitutiva: 12,5%

– Interessi da obbligazioni private con scadenza NON inferiore a 18 mesi

– Rendimento dei titoli del debito pubblico

– Dividendi e plusvalenze NON qualificare (a patto che la società non risieda in un paradiso fiscale

• Un regime particolare vale per il risparmio previdenziale

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SISTEMA ATTUALE: Quattro regimi di tassazione

• Risparmio individuale e risparmio amministrato

Plusvalenze tassate alla realizzazione Compensazione solo fra redditi diversi

Nel risparmio individuale non è garantito l’anonimato sui redditi diversi

• Risparmio gestito (individuale e collettivo)

Plusvalenze tassate alla maturazione

Compensazione tra redditi di capitale e redditi diversi È garantito l’anonimato

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Osservazioni

• Le aliquote sono identiche nei vari regimi

• Il risparmio gestito è l’unico che consente la

compensazione fra redditi da capitale e altri redditi

• Il timing differisce (problemi di equità e neutralità)

– Maturazione nel risparmio gestito

– Realizzazione nel risparmio individuale e amministrato – “Equalizzatore” abrogato nel 2001

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IMPOSIZIONE IN UN CONTESTO INTERNAZIONALE (cenni)

Problema:

• come tassare i redditi che i residenti conseguono all’estero?

• come tassare i redditi che i non residenti conseguono nel territorio nazionale?

Due principi polari

• Principio della residenza

– Il reddito viene tassato secondo le aliquote del paese di

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• Problemi di applicazione del principio di residenza

– Flussi informativi tra paesi (difficoltà di accertamento dei redditi esteri) per ricostruire la posizione reddituale

complessiva del contribuente.

• Necessità di uno scambio di informazioni

– Incentivi a ritardare il rimpatrio dei redditi (soprattutto profitti da parte delle imprese multinazionali) ⇒ Tax deferral

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• Problemi di applicazione del principio della fonte

– In presenza di elevata mobilità del capitale, si genera concorrenza fiscale

• Presenza di strumenti finanziari molto sensibili alle variabili fiscali (innovazione finanziaria)

• Al limite, esenzione dei redditi da attività finanziarie

Possibili conseguenze della concorrenza fiscale:

⇒ Caduta del gettito proveniente dai redditi da capitale; necessità di aumentare il prelievo sui fattori meno mobili (lavoro).

⇒ Per sostenere i livelli di spesa pubblica storicamente raggiunti:

• Aumento ulteriore dell’imposizione sui redditi da lavoro ⇒ perdita di competitività dell’industria nazionale; disoccupazione; inaccettabilità politica.

⇒ Riduzione delle spese (ridimensionamento del welfare state)

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• Principio di residenza

– Redditi percepiti da non residenti esenti

• se il paese di residenza del percettore partecipa a scambio di informazioni e non è paradiso fiscale.

– Sui redditi percepiti all’estero da residenti

• Si applica (con difficoltà) il principio di residenza.

Tassazione internazionale IN ITALIA

(cenni)

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– Scambio di informazioni (per rendere applicabile il principio di residenza).

Direttiva Europea prevede:

• dal 2005 scambio di informazioni automatico (fine del segreto bancario).

• AU, B, Lux rimandano l’adesione a quando aderiranno Svizzera, USA e altri paesi in cui vige il segreto bancario.

• Fino al 2008, questi paesi applicheranno una ritenuta alla fonte del 15% sugli interessi dei non residenti; dal 2008 al 2011 del 20%;

dopo il 2011 del 35%.

• Inoltre dovranno trasferire il 75% delle entrate da non residenti ai

IN EUROPA (cenni)

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Riferimenti bibliografici

• Bosi Guerra (2009) capitolo VI (studiare solo le parti

relative a quanto visto a lezione)

Riferimenti

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