Data:
TITOLO ELABORATO NUMERO
ELABORATO Progetto:
Il Segretario Comunale
Il Responsabile del Procedimento Il Sindaco
al P.R.G.C. vigente approvato con D.G.R. n. 62-2471 del 27/07/2011
I. Imbimbo F. Ronco Adozione Progetto Preliminare: DCC n. _ del __/__/___
PROGETTO PRELIMINARE
Approvazione Progetto Definitivo: DCC n. _ del __/__/____
geol. Bianca Saudino Dughera
C.so Mediterraneo 122 10129 Torino
revis. n. data oggetto revisione 00 04/12/20 prima emissione.
I N D I C E
1. PREMESSA ... 2
2. ANALISI DI DETTAGLIO DEGLI INTERVENTI DI COMPLETAMENTO O INTERFERENTI CON AREE IN DISSESTO ... 4
Intervento 4.1.3 ‐ AGGIORNAMENTO DELLE PREVISIONI VIABILISTICHE ... 5
Intervento 4.1.4 ‐ AMPLIAMENTO AREA URBANISTICA FS16 ... 8
Intervento 4.1.5 ‐ AREA A SERVIZI S16 ... 11
Intervento 4.1.8 ‐ NUOVA AREA A SERVIZI NEL CENTRO STORICO... 14
3. ESTRATTI DELLA CARTA DI SINTESI PER GLI INTERVENTI PROPOSTI IN VARIANTE – NORD SANGONE ... 17
Intervento 4.1.1 ‐ AGGIORNAMENTO DELLE PREVISIONI VIABILISTICHE ... 17
Intervento 4.1.2 ‐ AGGIORNAMENTO DELLE PREVISIONI VIABILISTICHE ... 18
Intervento 4.1.6 ‐ AGGIORNAMENTO PREVISIONI VIABILISTICHE – AREA URBANISTICA S3 ... 19
Intervento 4.1.7 ‐ RIDUZIUONE AREA URBANISTICA B112 ... 20
Intervento 4.1.9 ‐ AREA URBANISTICA B3.10 B3.11 – COMPARTO B ... 21
4. ESTRATTI DELLA CARTA DI SINTESI PER GLI INTERVENTI PROPOSTI IN VARIANTE – SUD SANGONE ... 22
Intervento 4.2.1 ‐ AREA URBANISTICA CC2.2, CC2.3 ... 22
Intervento 4.2.3 ‐ AREA URBANISTICA CC4.5 ... 23
Intervento 4.2.4 ‐ AREA URBANISTICA B9.2 ... 24
Intervento 4.2.5 ‐ AREA URBANISTICA CC20 – CC20.1 ... 25
Intervento 4.2.7 – AGGIORNAMENTO PREVISIONI VIABILISTICHE PASTA ... 26
1. PREMESSA
Nell’ambito della II^ Variante Generale al P.R.G.C., il Comune di Rivalta di Torino è stato dichiarato adeguato al PAI con D.G.R. n. n. 62‐2471 del 27 luglio 2011, pubblicata sul B.U.R.
n. 31 del 04/08/2011.
Con D.G.R. n. 8‐2588 del 14 dicembre 2015, la Regione Piemonte, per la parte di territorio di propria competenza, ha approvato il PGRA, che tuttavia non interessa le aree in oggetto.
Alla luce della nuova normativa sismica (D.G.R. n. 4‐3084 del 12 dicembre 2011, D.G.R. n. 7‐3340 del 3 febbraio 2012, D.G.R. n. 64‐7417 del 7 aprile 2014 e D.G.R. n. 65‐7656 del 21 maggio 2014), nell’ambito della Variante Strutturale n. 7, è stato effettuare uno studio di Microzonazione Sismica (MS) di livello 1. Tale studio ha ottenuto parere favorevole dal Settore Prevenzione Territoriale del Rischio Geologico della Regione Piemonte (pervenuto al Comune tramite PEC il 22/06/15, prot. n. 14923/64).
In particolare, la presente Variante al PRGC ha l’obiettivo di apportare puntuali modifiche alle previsioni di piano, con l’obiettivo di dare puntuale risposta ad alcune necessità espresse sia dai privati cittadini e ritenute dall’A.C. in linea con i principi del Piano, sia dall’Ufficio Tecnico. Le aree oggetto di modifiche sono localizzate sia a Nord che a Sud del Sangone.
Nell’ambito della Variante, inoltre, sono state aggiornate le fasce di rispetto dei pozzi idropotabili, calcolate con il criterio cronologico, previsto dal R.R. n. 15/R del 11/12/06 e ss.mm.ii..
Per alcune delle suddette aree (n. 4 aree), in cui sono previsti interventi di completamento o interventi interferenti con aree in dissesto, sono state predisposte, così come indicato dalla Circ.
P.G.R. n. 7/LAP e successiva N.T.E./99, delle schede monografiche contenenti l’analisi dettagliata degli areali oggetto di modifica, in considerazione delle indicazioni fornite dagli elaborati geologici e sismici disponibili. Gli estratti cartografici della carta di sintesi sono stati elaborati utilizzando le tavole G9 e G10 approvate e alla scala 1:5'000, relative alla sovrapposizione della carta di sintesi della pericolosità geomorfologica con le zone normative di PRGC.
Di seguito, al cap. 2 vengono pertanto descritte in dettaglio le seguenti aree, tenendo conto dei contenuti del punto 3.2.7 della Circolare n. 16/URE del 18/07/1989:
Intervento 4.1.3 ‐ AGGIORNAMENTO DELLE PREVISIONI VIABILISTICHE
Intervento 4.1.4 ‐ AMPLIAMENTO AREA URBANISTICA FS16;
Intervento 4.1.5 ‐ AREA A SERVIZI S16
Intervento 4.1.8 ‐ NUOVA AREA A SERVIZI NEL CENTRO STORICO;
Inoltre, i capitoli 3 e 4 del presente elaborato contengono gli estratti della “Carta di sintesi e di idoneità all’utilizzazione urbanistica” per tutti i restanti interventi in variante che comportano delle modifiche cartografiche, ricadenti rispettivamente a Nord e a Sud del Torrente Sangone.
In calce a ciascun stralcio è stata analizzata la coerenza dell’intervento previsto con la classe di pericolosità geomorfologica.
2. ANALISI DI DETTAGLIO DEGLI INTERVENTI DI COMPLETAMENTO O INTERFERENTI CON AREE IN DISSESTO
Questa fase dell’indagine prevede, così come indicato sulla Circ. P.G.R. n. 7/LAP, l’analisi dettagliata delle aree denominate Intervento 4.1.3 (Aggiornamento delle previsioni viabilistiche), Intervento 4.1.4 (Ampliamento area urbanistica FS16), Intervento 4.1.5 (Area a servizi S16) e Intervento 4.1.8 (Nuova area a servizi nel centro storico), così come indicate sulle tavole di piano, in considerazione delle indicazioni fornite dagli elaborati geologici e simici.
Sono pertanto state realizzate schede riferite alle singole aree dove vengono descritti lo stato di fatto, la caratterizzazione tecnica, la pericolosità geomorfologica e le prescrizioni normative che ne derivano.
Per ogni areale è stata evidenziata la perimetrazione sulla carta di sintesi della pericolosità geomorfologica e dell’idoneità all’utilizzazione urbanistica alla scala 1:5.000.
Intervento 4.1.3 ‐ AGGIORNAMENTO DELLE PREVISIONI VIABILISTICHE
Carta di sintesi (scala 1:5.000)
Interventi
previsti
Interventi previsti: la Variante prevede un aggiornamento cartografico, al fine di riportare a sede stradale le porzioni di territorio esterne alle recinzioni esistenti, riconosciute come aree fondiarie. Al fine di mantenere invariate le capacità edificatorie vigenti, senza aumenti del carico antropico, è stata specificata per ogni area urbanistica la quantità di SLP già previste dal PRGC vigente.
Stato di fatto Localizzazione: il sito è ubicato lungo Via Luigi Einaudi, tra Via Dante Alighieri e Via Boccaccio a ovest e Via Silcone e Strada S Vittore a est.
Quota: 295 m s.l.m. (media).
Uso del suolo: l’area risulta già ampiamente urbanizzata.
Caratterizzazione tecnica
Geologia: la porzione più depressa, prossima al Rio Garosso è caratterizzata da depositi fluviali e fluvioglaciali rissiani, sabbioso‐ghiaiosi, con paleosuolo rosso‐bruno argillificato, (spessore variabile, fino a un massimo di tre metri), sospesi sui più recenti depositi alluvionali antichi.
I materiali che caratterizzano il suolo e sottosuolo delle aree poste a quote più elevate, lungo Via Luigi Einaudi, invece, sono costituiti da depositi fluviali e fluvioglaciali mindeliani, sabbioso‐ghiaiosi, con paleosuolo rossastro, molto argillificato (tipico ferretto), di potenza massima di 5‐6 metri, formanti un alto terrazzo ondulato.
Il paleosuolo, come dato generale, ha un comportamento scadente dal punto di vista geotecnico, per cui se ne consiglia l’asportazione in fase di realizzazione delle fondazioni.
Geomorfologia e dissesto: l’area è caratterizzata da una morfologia degradante verso sud. In particolare, le aree B223, B227 e B228 risultano interessate da fenomeni di
Classe I
Classe IIIb3
Classe IIIa Classe IIIb2F
dissesto EeA (Aree ad alta probabilità di inondazione con Tr 20‐50 anni) e EbA(Aree ad alta probabilità di inondazione con Tr 100‐200 anni) connessi al Rio Garosso.
Idrogeologia: depositi ghiaioso‐sabbiosi ad elevata permeabilità con falda idrica a superficie libera profonda (> 5 m); la presenza di un paleosuolo argilloso in superficie può generare problemi di difficoltà di drenaggio superficiale e garantisce una protezione naturale ai fenomeni d'inquinamento trasmessi dalla superficie.
Acclività: l’area è caratterizzata da una acclività bassa, degradante verso sud, che non mostra brusche variazioni di pendenza, bensì un passaggio graduale tra l’alto terrazzo presente ad est (depositi mindelliani) e l’area del concentrico che si sviluppa lungo il Rio Garoso di Rivalta (depositi rissiani).
Modello di sottosuolo ed effetti sismici attesi al suolo: il modello del sottosuolo deriva dalle indagini geognostiche analizzate in prospettiva sismica ed è costituito per 40‐
50 m circa da una successione ghiaioso‐sabbiosa e sabbioso‐ghiaiosa, caratterizzata in superficie da depositi a granulometria fine di potenza media pari a 2.5 m circa (per i depositi rissiani) o > di 5 m (per i depositi mindelliani). Nella Carta delle Microzone Omogenee in Prospettiva Sismica (Livello 1), redatta ai sensi degli ICMS, l’area rientra in zone stabili suscettibile di amplificazioni locali (Zona 1 e 2).
Pericolosità geomorfologica
Classe di pericolosità geomorfologica: le aree urbanistiche ad est di Via Luigi Einaudi ricadono nella classe I “Sono consentiti interventi sia pubblici sia privati. Lo studio geologico e geotecnico richiesto dal DM 14‐01‐08 (n.d.r. ad oggi sostituito dal DM 17‐
01‐18) deve accertare l’eventuale presenza a scala locale di elementi di pericolosità geologica, nonché individuare le eventuali soluzioni tecniche di mitigazione che devono essere esplicitate in ambito di progetto esecutivo”.
Le aree urbanistiche a ovest di Via Luigi Einaudi ricadono in quattro classi di sintesi differenti:
- classe I, definita come sopra;
- classe IIIb2 F “Aree edificate ricadenti nel concentrico, la cui edificabilità è subordinata alla realizzazione dell'Intervento n. 25 "bacino di laminazione per il Rio Garosso" (Intervento n. 25: opera proposta ‐ cf. Elaborato H6‐1). Anche dopo la realizzazione delle opere, i nuovi interventi edificatori dovranno rispettare le suddette prescrizioni.” ovvero:
“……
o in assenza degli interventi di riassetto territoriale e relativo collaudo saranno consentiti interventi di manutenzione, ristrutturazione, risanamento e adeguamento igienico‐funzionale che non implichino un aumento del carico antropico (art. 7.3 della NTE/99 alla Circ.
7/Lap/96). Sarà preclusa la realizzazione di nuovi interrati; per eventuali ampliamenti di interrati esistenti sarà necessario adottare soluzioni tecniche a protezione degli stessi a livello di progetto, sottoscrivendo un atto liberatorio nei confronti della pubblica amministrazione in ordine ad eventuali danni conseguenti a fenomeni di allagamento;
o dopo la realizzazione ed il collaudo degli interventi di riassetto territoriale potranno essere consentite nuove edificazioni ma con specifiche prescrizioni tecniche, finalizzate alla riduzione del rischio.
Date le caratteristiche dei luoghi e dei fattori che ne determinano la
pericolosità, riconducibili al fatto che si presenti ruscellamento lungo le strade, andrà richiesto, alla scala del singolo lotto oggetto di intervento, l'eliminazione delle aree depresse rispetto alla quota della rete stradale circostante, ottenibile sopraelevando la porzione di terreno in oggetto. La caratterizzazione geometrica dei luoghi dovrà risultare da planimetria e sezioni a scala idonea, estesa all'intorno del lotto di interesse fino a comprendere la rete stradale, espressa in quote assolute riferite a caposaldi forniti dal Comune. Dovranno essere eliminate le aperture a livello del piano stradale. Accessi diretti, bocche di aerazione di locali interrati, finestrature, ecc.
dovranno essere posti a non meno di 0.5 m rispetto alla quota media del piano stradale. L'accesso diretto ad eventuali locali interrati dovrà essere sopraelevato rispetto al piano stradale mediante la realizzazione di cordoli o controllato mediante l'installazione di chiusure a tenuta fino all'altezza di 0.5 m rispetto alla quota media del piano stradale.”
- classe IIIb3 “Aree edificate nelle quali a seguito delle opere di riassetto territoriale sarà possibile solo un modesto incremento del carico antropico (art. 7.3 della NTE alla Circ. 7/Lap del 96). Da escludersi nuove unità abitative e completamenti. …..”.
- classe IIIa1 “Aree inedificate in cui è preclusa ogni nuova edificazione. Per gli edifici isolati eventualmente presenti sono possibili interventi di manutenzione, ristrutturazione, risanamento e adeguamento igienico‐
funzionale. In tali aree ricadono ambiti collinari ad acclività medio‐elevata, aree di pianura esterne alla fascia B del PAI, fasce di rispetto delle scarpate e dei corsi d'acqua secondari.”
L’area risulta esterna alle fasce di rispetto dei pozzi idropotabili.
Prescrizioni normative
L'utilizzazione urbanistica, ove consentita, è comunque subordinata all'esecuzione di uno studio geomorfologico, geologico, geotecnico e simico ispirato al D.M. 17/01/18, supportato da specifiche indagini geognostiche e sismiche.
In particolare, per le porzioni di territorio ricadenti in aree in dissesto, gli eventuali interventi edilizi dovranno scrupolosamente rispettare le norme previste per la classe IIIb2 F e IIIb3, sopra richiamate.
Per la classe IIIa è preclusa la realizzazione di nuove unità abitative.
Per completezza si rimanda agli elaborati idraulici, alle Tavv. G7 e G9, oltre che alle norme contenute nell’Elab. G1.
Coerenza degli interventi con la Carta di Sintesi
Compatibili con la carta di sintesi: si.
Trattandosi di interventi che prevedono esclusivamente adeguamenti cartografici, senza aumenti del carico antropico e cambi di destinazione d’uso rispetto al Piano vigente, si ritiene che gli interventi siano compatibili con la carta di sintesi, seppure con tutte le limitazioni previste per la classe IIIb e IIIa sopra richiamate.
La realizzazione degli interventi deve comunque rispettare le norme di carattere geologico contenute nelle NTA e nell’Elab. G1.
Intervento 4.1.4 ‐ AMPLIAMENTO AREA URBANISTICA FS16
Carta di sintesi (scala 1:5.000)
Interventi
previsti
Interventi previsti: consistono nell’ampliamento e nella riorganizzazione dell’attuale area urbanistica FS161, permettendo l’installazione di nuove colonnine per carburanti gassosi e ricariche elettriche ultrarapide. In particolare, sull’area oggetto di modifica, si propone l’ampliamento dell’area FS161, su terreni di proprietà, al fine di ammettere lo spostamento degli impianti di autolavaggio esistenti.
Stato di fatto Localizzazione: il sito è ubicato ad est del centro storico, al limite dell’area urbanizzata, in particolare ad est di Via Luigi Einaudi e a nord della SP 175.
Quota: 290.5 m s.l.m. (media).
Uso del suolo: l’area risulta attualmente a prato, con alcune porzioni occupate da vegetazione arborea ed arbustiva, sgombera da edifici.
Caratterizzazione tecnica
Geologia: i materiali che caratterizzano il suolo e il sottosuolo di questa zona sono costituiti da depositi fluviali e fluvioglaciali rissiani, sabbioso‐ghiaiosi, con paleosuolo rosso‐bruno argillificato, (spessore variabile, fino a un massimo di tre metri), sospesi sui più recenti depositi alluvionali antichi. Il paleosuolo, come dato generale, ha un comportamento scadente dal punto di vista geotecnico, per cui se ne consiglia l’asportazione in fase di realizzazione delle fondazioni.
Geomorfologia e dissesto: l’area è caratterizzata da una morfologia degradante verso ovest‐sud‐ovest e si colloca in corrispondenza del raccordo morfologico tra i depositi rissiani (più recenti), che interessano i settori più depressi presenti a ovest, e quelli mindelliani (più antichi), che formano l’alto terrazzo presente ad est. L’area non risulta caratterizzata da fenomeni di dissesto.
Classe IIa
Classe I
Idrogeologia: depositi ghiaioso‐sabbiosi ad elevata permeabilità con falda idrica a superficie libera profonda (> 5 m); la presenza di un paleosuolo argilloso in superficie può generare problemi di difficoltà di drenaggio superficiale e garantisce una protezione naturale ai fenomeni d'inquinamento trasmessi dalla superficie.
Acclività: l’area è caratterizzata da una morfologia ad acclività media inferiore a 10°, degradante verso ovest‐sud‐ovest, che non mostra brusche variazioni di pendenza, bensì un passaggio graduale tra l’alto terrazzo presente ad est (depositi mindelliani) e l’area del concentrico che si sviluppa lungo il Rio Garoso di Rivalta (depositi rissiani).
Modello di sottosuolo ed effetti sismici attesi al suolo: il modello del sottosuolo deriva dalle indagini geognostiche analizzate in prospettiva sismica ed è costituito per 40‐50 m circa da una successione ghiaioso‐sabbiosa e sabbioso‐ghiaiosa, caratterizzata in superficie da depositi a granulometria fine di potenza media pari a 2.5 m circa. Nella Carta delle Microzone Omogenee in Prospettiva Sismica (Livello 1), redatta ai sensi degli ICMS, l’area rientra in zone stabili suscettibile di amplificazioni locali (Zona 1).
Pericolosità geomorfologica
Classe di pericolosità geomorfologica: l’area oggetto di variante ricade tra la classe I (“Sono consentiti interventi sia pubblici sia privati. Lo studio geologico e geotecnico richiesto dal DM 14‐01‐08 (n.d.r. ad oggi sostituito dal DM 17‐01‐18) deve accertare l'eventuale presenza a scala locale di elementi di pericolosità geologica, nonché individuare le eventuali soluzioni tecniche di mitigazione che devono essere esplicitate in ambito di progetto esecutivo”) e la classe IIb (“Ambiti di pianura generalmente privi di significativi elementi di pericolosità geomorfologica. Le nuove abitazioni previste in tali ambiti dovranno essere precedute da uno studio geologico‐geomorfologico e geotecnico di dettaglio…..”).
Tra le suddette classi è stata interposta una fascia in IIIa1 (“Aree inedificate in cui è preclusa ogni nuova edificazione. Per gli edifici isolati eventualmente presenti sono possibili interventi di manutenzione, ristrutturazione, risanamento e adeguamento igienico‐funzionale. In tali aree ricadono ambiti collinari ad acclività medio‐elevata, aree di pianura esterna alla fascia B del PAI, fasce di rispetto delle scarpate e dei corsi d’acqua secondari”).
L’area risulta esterna alle fasce di rispetto dei corsi d’acqua, mentre lambisce la fascia di rispetto dei pozzi idropotabili.
Prescrizioni normative
L'utilizzazione urbanistica è comunque subordinata all'esecuzione di uno studio geomorfologico, geologico, geotecnico e simico ispirato al D.M. 17/01/18, supportato da specifiche indagini geognostiche e sismiche.
Per la classe IIIa è preclusa la realizzazione di nuove unità abitative. Nel caso in esame, trattandosi della realizzazione di un autolavaggio in aree esterne a dissesti attivi o incipienti, caratterizzate da un’acclività medio‐bassa, senza bruschi cambi di pendenza, si ritiene applicabile la norma relativa agli eventuali edifici isolati esistenti di seguito richiamata:
“Per eventuali singoli edifici isolati esistenti, ricadenti in classe IIIa, non evidenziati alla scala di piano, eccetto che per i fabbricati situati in aree di dissesto attivo o incipiente e ricadenti nelle fasce A e B del PAI, potrà essere effettuata la manutenzione dell’esistente e la realizzazione di eventuali ampliamenti funzionali e di ristrutturazione, con la condizione che sia predisposto, oltre ad un’accurata indagine geologico‐
geotecnica mirata a definire le condizioni di pericolosità e di rischio ed a prescrivere gli
accorgimenti tecnici atti alla loro mitigazione, uno studio idraulico dell’area qualora interessata dalla dinamica dei corsi d’acqua.”
La progettazione degli interventi sarà quindi subordinata all'esecuzione di uno studio geomorfologico, geologico, geotecnico e simico ispirato al D.M. 17/01/18, supportato da specifiche indagini geognostiche e sismiche. Il progettista dovrà attuare tutte le verifiche necessarie ad evidenziare eventuali pericolosità alla scala locale ottemperando a quanto previsto dalla normativa vigente, adottando le eventuali soluzioni tecniche atte a superare le limitazioni. Nel corso dell’indagine geologico‐
tecnica, qualora necessario, andrà anche verificata la presenza di falde locali e la profondità della falda principale e le oscillazioni stagionali, in modo da normare l’eventuale realizzazione di interrati.
Le soluzioni tecniche individuate andranno esplicitate attraverso un progetto esecutivo.
Gli eventuali interventi di salvaguardia che si rendessero necessari, non dovranno in alcun modo incidere negativamente sulle aree limitrofe, né condizionarne la propensione all'edificabilità.
Le aree interferenti con le fasce di rispetto dei pozzi idropotabili, inoltre, dovranno rispettare quanto previsto dall’art. 6 della DGR n. 15/R del 11/12/06.
Per completezza si rimanda alle Tavv. G7 e G9, oltre che alle norme contenute nell’Elab. G1.
Coerenza degli interventi con la Carta di Sintesi
Compatibili con la carta di sintesi: si.
La realizzazione degli interventi deve comunque rispettare le norme di carattere geologico contenute nelle NTA e nell’Elab. G1, oltre che della normativa regionale di riferimento (Circ. 7/LAP/96 e relativa NTE/99 e DGR n. 64‐7417 del 07/04/14.
Intervento 4.1.5 ‐ AREA A SERVIZI S16
Carta di sintesi (scala 1:5.000)
Interventi
previsti
Interventi previsti: la Variante prevede di svincolare l’area S16 dal Permesso di Costruire Convenzionato; ridefinire il perimetro dell’area soggetta a SUE, escludendone le porzioni di viabilità esistenti e l’area S16; prescrivere la monetizzazione degli standard dovuti a seguito degli interventi sull’area B2.31; I parametri edificatori rimangono inalterati e l’area S16, una volta realizzata si rimarrà a supporto dei servizi comunali ivi presenti.
Stato di fatto Localizzazione: il sito è ubicato all’intersezione tra Via Dante Alighieri, Via Giuseppe Griva e Via Luigi Einaudi.
Quota: 295 m s.l.m. (media).
Uso del suolo: l’area B2.31 risulta parzialmente occupata da una struttura alberghiera, mentre l’area S16 si presenta incolta con vegetazione arborea ed arbustiva.
‘Caratterizzazione tecnica
Geologia: le porzioni più depresse, prossime al Rio Garosso sono caratterizzate da depositi fluviali e fluvioglaciali rissiani, sabbioso‐ghiaiosi, con paleosuolo rosso‐bruno argillificato, (spessore variabile, fino a un massimo di tre metri), sospesi sui più recenti depositi alluvionali antichi.
I materiali che caratterizzano il suolo e sottosuolo delle aree poste a quote lievemente più elevate (su cui sorge la struttura alberghiera), invece, sono costituiti da depositi fluviali e fluvioglaciali mindeliani, sabbioso‐ghiaiosi, con paleosuolo rossastro, molto argillificato (tipico ferretto), di potenza massima di 5‐6 metri, formanti un alto terrazzo ondulato.
Classe IIb Classe IIIa
Il paleosuolo, come dato generale, ha un comportamento scadente dal punto di vista geotecnico, per cui se ne consiglia l’asportazione in fase di realizzazione delle fondazioni.
Geomorfologia e dissesto: l’area è caratterizzata da una morfologia degradante verso sud‐est. In particolare, le aree più depresse risultano interessate da fenomeni di dissesto EbA (Aree ad alta probabilità di inondazione con Tr 100‐200 anni) connessi al Rio Garosso.
Idrogeologia: depositi ghiaioso‐sabbiosi ad elevata permeabilità con falda idrica a superficie libera profonda (> 5 m); la presenza di un paleosuolo argilloso in superficie può generare problemi di difficoltà di drenaggio superficiale e garantisce una protezione naturale ai fenomeni d'inquinamento trasmessi dalla superficie.
Acclività: l’area è caratterizzata da una acclività bassa, degradante verso sud‐est, che non mostra brusche variazioni di pendenza, bensì un passaggio graduale tra i depositi mindelliani (a ovest) e depositi rissiani (a est).
Modello di sottosuolo ed effetti sismici attesi al suolo: il modello del sottosuolo deriva dalle indagini geognostiche analizzate in prospettiva sismica ed è costituito per 40‐
50 m circa da una successione ghiaioso‐sabbiosa e sabbioso‐ghiaiosa, caratterizzata in superficie da depositi a granulometria fine di potenza media pari a 2.5 m circa (per i depositi rissiani) o > di 5 m (per i depositi mindelliani). Nella Carta delle Microzone Omogenee in Prospettiva Sismica (Livello 1), redatta ai sensi degli ICMS, l’area rientra in zone stabili suscettibile di amplificazioni locali (Zona 1 e 2).
Pericolosità geomorfologica
Classe di pericolosità geomorfologica: la porzione edificata ricade nella classe IIb
“Ambiti di pianura generalmente privi di significativi elementi di pericolosità geomorfologica. Le nuove abitazioni previste in tali ambiti dovranno essere precedute da studio geologico‐geomorfologico e geotecnico di dettaglio. Per le aree in destra Sangone andranno inoltre evidenziate alla scala locale le eventuali situazioni di ristagno idrico superficiale per effetto dell'attività irrigua e di fenomeni alluvionali caratterizzati da corrente con bassa velocità e ridotti battenti”.
Le aree non edificate ricadono in classe IIIa1 “Aree inedificate in cui è preclusa ogni nuova edificazione. Per gli edifici isolati eventualmente presenti sono possibili interventi di manutenzione, ristrutturazione, risanamento e adeguamento igienico‐
funzionale. In tali aree ricadono ambiti collinari ad acclività medio‐elevata, aree di pianura esterne alla fascia B del PAI, fasce di rispetto delle scarpate e dei corsi d'acqua secondari.”
Tutte le aree risultano esterne alle fasce di rispetto dei pozzi idropotabili.
Prescrizioni normative
L'utilizzazione urbanistica, ove consentita, è comunque subordinata all'esecuzione di uno studio geomorfologico, geologico, geotecnico e simico ispirato al D.M. 17/01/18, supportato da specifiche indagini geognostiche e sismiche.
In particolare, per le porzioni di territorio ricadenti in aree in dissesto, gli eventuali interventi dovranno scrupolosamente rispettare le norme previste per la classe IIIa sopra richiamate.
Per la classe IIIa è preclusa la realizzazione di nuove unità abitative.
Per completezza si rimanda agli elaborati idraulici, alle Tavv. G7 e G9, oltre che alle norme contenute nell’Elab. G1.
Coerenza degli interventi con la Carta di Sintesi
Compatibili con la carta di sintesi: si.
Trattandosi di interventi che prevedono esclusivamente adeguamenti cartografici, senza aumenti del carico antropico e cambi di destinazione d’uso rispetto al Piano vigente, si ritiene che gli interventi siano compatibili con la carta di sintesi, seppure con tutte le limitazioni previste per la classe IIIb e IIIa sopra richiamate.
La realizzazione degli interventi deve comunque rispettare le norme di carattere geologico contenute nelle NTA e nell’Elab. G1.
Intervento 4.1.8 ‐ NUOVA AREA A SERVIZI NEL CENTRO STORICO
Carta di sintesi (scala 1:5.000)
Interventi
previsti
Interventi previsti: l’edificio esistente si configura quale fabbricato adibito ad uso uffici e magazzino. L’Amministrazione Comunale ha intenzione di acquisire l’area e localizzare, all’interno del fabbricato, funzioni di servizio per la collettività (passando da un’Area urbanistica Terziario ad un’Area urbanistica Area a servizi).
In considerazione della destinazione d’uso attuale dell’immobile e dello stato di conservazione si ritiene che le attività in progetto possano essere localizzate mediante intervento di manutenzione straordinaria e risanamento conservativo senza cambio di destinazione funzionale dell’edificio e senza incremento stabile di persone.
Stato di fatto Localizzazione: l’area è ubicata nell’area del centro storico, a nord di Via del Gerbido e ad ovest di Via Luigi Einaudi, in un contesto urbanizzato. Attualmente l’area si configura quale fabbricato ad uso uffici e magazzino.
Quota: 281.0 m s.l.m. (media).
Uso del suolo: l’area attualmente risulta occupata da un edificio a due piani e pavimentata.
Caratterizzazione tecnica
Geologia: i materiali che caratterizzano suolo e sottosuolo di questa zona sono costituiti da depositi fluviali e fluvioglaciali rissiani, sabbioso‐ghiaiosi, con paleosuolo rosso‐bruno argillificato, (spessore variabile, fino a un massimo di tre metri), sospesi sui più recenti depositi alluvionali antichi. Il paleosuolo, come dato generale, ha un comportamento scadente dal punto di vista geotecnico, per cui se ne consiglia l’asportazione in fase di realizzazione delle fondazioni.
Geomorfologia e dissesto: l’area è caratterizzata da una morfologia sub‐pianeggiante e debolmente degradante verso sud. In particolare, l’area risulta caratterizzata da
Classe IIIb3
fenomeni di dissesto areali riconducibili alla dinamica dei corsi d’acqua; ricade infatti in aree Ee ad alta probabilità di inondazione con Tr 20‐50 anni. Gli studi idraulici eseguiti nell’ambito della II^ Variante Generale al PRGC, a cui si rimanda per maggiori dettagli, hanno evidenziato per il Rio Garosso di Rivalta, che scorre ad est dell’area in oggetto ad una distanza di circa 15 m, la presenza di attraversamenti insufficienti a convogliare già la portata minima considerata, con tempo medio di ritorno di 50 anni. Tali punti critici determinano lo straripamento del rio verso il concentrico. In particolare, le simulazioni idrauliche eseguite mostrano che, in corrispondenza del sito, le profondità massime del battente idrico possono raggiungere altezze comprese tra 0.2‐0.4 m (Tr 50 anni) e tra 0.4‐0.6 m (Tr 500 anni).
Di conseguenza, a tutela del patrimonio urbanistico esistente si rendono necessari interventi di riassetto territoriale di carattere pubblico (Intervento n 25: Bacino di laminazione), attualmente non ancora eseguiti.
Idrogeologia: depositi ghiaioso‐sabbiosi ad elevata permeabilità con falda idrica a superficie libera profonda (> 5 m); la presenza di un paleosuolo argilloso in superficie può generare problemi di difficoltà di drenaggio superficiale e garantisce una protezione naturale ai fenomeni d'inquinamento trasmessi dalla superficie.
Acclività: l’area si presenta sub‐pianeggiante e si raccorda con la viabilità circostante;
ad est dell’area si segnala la presenza del Rio Garosso di Rivalta.
Modello di sottosuolo ed effetti sismici attesi al suolo: il modello del sottosuolo deriva dalle indagini geognostiche analizzate in prospettiva sismica ed è costituito per 40‐50 m circa da una successione ghiaioso‐sabbiosa e sabbioso‐ghiaiosa, caratterizzata in superficie da depositi a granulometria fine di potenza media pari a 2.5 m circa. Nella Carta delle Microzone Omogenee in Prospettiva Sismica (Livello 1), redatta ai sensi degli ICMS, l’area rientra in zone stabili suscettibile di amplificazioni locali (Zona 1).
Pericolosità geomorfologica
Classe di pericolosità geomorfologica: l’edificio esistente, su cui sono previsti gli interventi oggetto di variante, ricade nella classe IIIb3 “Aree edificate nelle quali a seguito delle opere di riassetto territoriale sarà possibile solo un modesto incremento del carico antropico (art. 7.3 della NTE alla Circ. 7/Lap del 96). Da escludersi nuove unità abitative e completamenti”.
La fascia di terreni di proprietà prospicenti il Rio Garosso, invece, ricadono in una classe IIIa1 (“Aree inedificate in cui è preclusa ogni nuova edificazione…” “Per eventuali singoli edifici isolati esistenti, ricadenti in classe IIIa, non evidenziati alla scala di piano, eccetto che per i fabbricati situati in aree di dissesto attivo o incipiente e ricadenti nelle fasce A e B del PAI, potrà essere effettuata la manutenzione dell’esistente e la realizzazione di eventuali ampliamenti funzionali e di ristrutturazione, con la condizione che sia predisposto, oltre ad un’accurata indagine geologico‐geotecnica mirata a definire le condizioni di pericolosità e di rischio ed a prescrivere gli accorgimenti tecnici atti alla loro mitigazione, uno studio idraulico dell’area qualora interessata dalla dinamica dei corsi d’acqua.”).
La pericolosità geomorfologica assegnata alle aree in oggetto è riconducibile alla dinamica fluviale del Rio Garosso di Rivalta, come già ricordato, infatti, tali aree in aree in dissesto e sono caratterizzate da un’alta probabilità di inondazione con Tr 20‐50 anni.
L’ara è esterna alle fasce di rispetto dei pozzi idropotabili.
Prescrizioni normative
Secondo le norme geologiche del PRGC:
“Nella Sottoclasse IIIb3 ricadono aree edificate dove dopo la realizzazione di interventi di riassetto territoriale sarà possibile solo un modesto incremento del carico antropico (ai sensi dell’art. 7.3 della NTE/99 alla Circ. 7/LAP/96). Da escludersi nuove unità abitative e completamenti.”
“Per le sottoclassi IIIb2D, IIIb2E, IIIb2F, IIIb3 e IIIb4 “sarà preclusa le realizzazione degli interrati”.
Nella Circ. 7/LAP/96 e relativa NTE/99 si precisa che:
Per la classe IIIb, in assenza degli interventi di riassetto territoriale di carattere pubblico ‐ come per il caso in esame ‐, sono consentite solo trasformazioni che non aumentino il carico antropico quali, a titolo di esempio, interventi di manutenzione ordinaria, straordinaria, risanamento conservativo.
Recentemente, la DGR n. 64‐7417 del 07/04/14, nell’Allegato A, Parte II, Punto 7.1, individua tra gli interventi ammessi nella classe IIIb3, in assenza di opere di riassetto territoriale:
- la manutenzione ordinaria, - la manutenzione straordinaria;
- il restauro e risanamento conservativo (senza cambi di destinazione d’uso).
La progettazione degli interventi sarà quindi subordinata all'esecuzione di uno studio geomorfologico, geologico, geotecnico e simico ispirato al D.M. 17/01/18, supportato da specifiche indagini geognostiche e sismiche.
Il progettista dovrà evidenziare le condizioni di pericolosità, prescrivendo l’adozione di soluzioni tecniche atte a minimizzare tali condizioni (es. trasferimento dei locali uffici al primo piano, dotare le aperture esistenti con porte a tenuta stagna, ecc…)
Le soluzioni tecniche individuate andranno esplicitate attraverso un progetto esecutivo.
Gli eventuali interventi di salvaguardia che si rendessero necessari, non dovranno in alcun modo incidere negativamente sulle aree limitrofe, né condizionarne la propensione all'edificabilità.
Infine, lungo il Rio Garosso, deve essere garantita l’assoluta inedificabilità per le aree ricadenti in IIIa e interessate da fenomeni di dissesto.
Per completezza si rimanda alle Tavv. G7 e G9, oltre che alle norme contenute nell’Elab. G1.
Ai sensi della normativa vigente l’area dovrà essere inclusa nel Piano di Protezione Civile.
Coerenza degli interventi con la Carta di Sintesi
Compatibili con la carta di sintesi: si.
La realizzazione degli interventi deve comunque rispettare le norme di carattere geologico contenute nelle NTA e nell’Elab. G1, oltre che della normativa regionale di riferimento (Circ. 7/LAP/96 e relativa NTE/99 e DGR n. 64‐7417 del 07/04/14) sopra richiamate.
3. ESTRATTI DELLA CARTA DI SINTESI PER GLI INTERVENTI PROPOSTI IN VARIANTE – NORD SANGONE
Intervento 4.1.1 ‐ AGGIORNAMENTO DELLE PREVISIONI VIABILISTICHE
Carta di sintesi (scala 1:5.000)
Classe di
Pericolosità geomorfologica
L’area ricade nella classe IIIb2A “Aree edificate ricadenti nel concentrico, nelle quali sono possibili nuovi interventi edificatori senza limitazioni, in quanto protette dalle opere di sistemazione lungo il T. Sangone già realizzate ed esterne sia alle aree di competenza del Rio Garosso di Rivalta, sia alle aree idraulicamente vulnerabili, così come risulta dagli approfondimenti idraulici.”
L’area risulta esterna alle fasce di rispetto dei corsi d’acqua e dei pozzi idropotabili.
Coerenza degli interventi con la Carta di Sintesi
Interventi previsti: il Piano prevede la realizzazione di una viabilità a fondo cieco. Con la presente Variante, si intende prevedere il cambio di destinazione d’uso verso la zona urbanistica B3a, come verde privato.
Compatibili con la carta di sintesi: si.
La realizzazione degli interventi deve comunque rispettare le norme di carattere geologico contenute nelle NTA e nell’Elab. G1.
Classe IIIb2A
Intervento 4.1.2 ‐ AGGIORNAMENTO DELLE PREVISIONI VIABILISTICHE
Carta di sintesi (scala 1:5.000)
Classe di
Pericolosità geomorfologica
L’area ricade nella classe IIb “Ambiti di pianura generalmente privi di significativi elementi di pericolosità geomorfologica. Le nuove abitazioni previste in tali ambiti dovranno essere precedute da studio geologico‐geomorfologico e geotecnico di dettaglio. Per le aree in destra Sangone andranno inoltre evidenziate alla scala locale le eventuali situazioni di ristagno idrico superficiale per effetto dell'attività irrigua e di fenomeni alluvionali caratterizzati da corrente con bassa velocità e ridotti battenti”.
L’area risulta esterna alle fasce di rispetto dei corsi d’acqua e dei pozzi idropotabili.
Coerenza degli interventi con la Carta di Sintesi
Interventi previsti: All’interno del tessuto residenziale consolidato, si è ritenuto necessario aggiornare alcune previsioni di piano regolatore, riportando lo stato di fatto dei luoghi; in particolare si prevede di ricondurre alla destinazione "Parti di territorio destinate a strade, piazze, slarghi ecc.” le porzioni dell’area B2.23 corrispondenti alle particelle catastali 1250, 1252 e 1253 del FG 6, che allo stato di fatto sono sistemate a viabilità. A seguito della Variante si provvederà pertanto alla dismissione al Comune dei sedimi qui riportati, sui quali sarà realizzato un marciapiede. Al fine di mantenere invariate le capacità edificatorie vigenti si è provveduto all’individuazione di tre nuove aree urbanistiche, B2.214, B2.215, B2.216, derivanti dalla riperimetrazione dell’area urbanistica B2.23, riportando la SLP propria di ogni area.
Compatibili con la carta di sintesi: si.
La realizzazione degli interventi deve comunque rispettare le norme di carattere geologico contenute nelle NTA e nell’Elab. G1.
Classe IIb
Intervento 4.1.6 ‐ AGGIORNAMENTO PREVISIONI VIABILISTICHE – AREA URBANISTICA S3
Carta di sintesi (scala 1:5.000)
Classe di
Pericolosità geomorfologica
L’area ricade nella classe I “Sono consentiti interventi sia pubblici sia privati. Lo studio geologico e geotecnico richiesto dal DM 14‐01‐08 (n.d.r. ad oggi sostituito dal DM 17‐
01‐18) deve accertare l’eventuale presenza a scala locale di elementi di pericolosità geologica, nonché individuare le eventuali soluzioni tecniche di mitigazione che devono essere esplicitate in ambito di progetto esecutivo”.
L’area risulta esterna alle fasce di rispetto dei corsi d’acqua e dei pozzi idropotabili.
Coerenza degli interventi con la Carta di Sintesi
Interventi previsti: in sede di attuazione del SUE previsto sull’area B2.94 era prevista la realizzazione di un tratto di viabilità di collegamento tra le vie Luigi Einaudi e Rivoli. La Variante propone l’eliminazione della viabilità di raccordo e la previsione di rotatoria in progetto, provvedendo all’ampliamento dell’area S3.
Compatibili con la carta di sintesi: si.
La realizzazione degli interventi deve comunque rispettare le norme di carattere geologico contenute nelle NTA e nell’Elab. G1.
Classe I
Intervento 4.1.7 ‐ RIDUZIUONE AREA URBANISTICA B1
12Carta di sintesi (scala 1:5.000)
Classe di
Pericolosità geomorfologica
L’area ricade nella classe I “Sono consentiti interventi sia pubblici sia privati. Lo studio geologico e geotecnico richiesto dal DM 14‐01‐08 (n.d.r. ad oggi sostituito dal DM 17‐
01‐18) deve accertare l’eventuale presenza a scala locale di elementi di pericolosità geologica, nonché individuare le eventuali soluzioni tecniche di mitigazione che devono essere esplicitate in ambito di progetto esecutivo”.
L’area risulta esterna alle fasce di rispetto dei corsi d’acqua e dei pozzi idropotabili.
Coerenza degli interventi con la Carta di Sintesi
Interventi previsti: valutato che l’ambito non si configura funzionale all’edificazione, con la Variante si propone il cambio di destinazione d’uso dell’area da residenziale verso la zona B3a – Parti del territorio a destinazione verde privato inedificabili in superficie.
Compatibili con la carta di sintesi: si.
La realizzazione degli interventi deve comunque rispettare le norme di carattere geologico contenute nelle NTA e nell’Elab. G1.
Classe I
Intervento 4.1.9 ‐ AREA URBANISTICA B3.10 B3.11 – COMPARTO B
Carta di sintesi (scala 1:5.000)
Classe di
Pericolosità geomorfologica
L’area ricade nella classe IIIb2A “Aree edificate ricadenti nel concentrico, nelle quali sono possibili nuovi interventi edificatori senza limitazioni, in quanto protette dalle opere di sistemazione lungo il T. Sangone già realizzate ed esterne sia alle aree di competenza del Rio Garosso di Rivalta, sia alle aree idraulicamente vulnerabili, così come risulta dagli approfondimenti idraulici.”
L’area risulta esterna alle fasce di rispetto dei corsi d’acqua e dei pozzi idropotabili.
Coerenza degli interventi con la Carta di Sintesi
Interventi previsti: le modifiche operata dalla Variante, con riferimento all’area urbanistica B3.101 e B3.111 fanno riferimento alla necessità da un lato di aggiornare il PRGC allo stato di attuazione dei PEC approvati, dall’altro riguardano la possibilità di addivenire a destinazioni d’uso diverse rispetto a quanto attualmente previsto dallo strumento urbanistico vigente. Con riferimento al primo aspetto, sono state riportate sugli elaborati di Piano l’articolazione delle aree fondiarie e degli standard pubblici compiuta dagli strumenti urbanistici attuativi approvati. In relazione invece alle variazioni delle destinazioni d’uso previste, la Variante prevede una modifica dei mix funzionali ammettendo una quota maggiore di destinazioni residenziali, provvedendo al contempo ad una variazione delle SPL assegnate alle singole aree urbanistiche. A seguito delle modifiche introdotte si stima un incremento di c.i.r.t pari a +13 abitanti teorici.
Compatibili con la carta di sintesi: si.
La realizzazione degli interventi deve comunque rispettare le norme di carattere geologico contenute nelle NTA e nell’Elab. G1.
Classe IIIb2A
4. ESTRATTI DELLA CARTA DI SINTESI PER GLI INTERVENTI PROPOSTI IN VARIANTE – SUD SANGONE
Intervento 4.2.1 ‐ AREA URBANISTICA CC2.2, CC2.3
Carta di sintesi (scala 1:5.000)
Classe di
Pericolosità geomorfologica
L’area ricade nella classe IIb “Ambiti di pianura generalmente privi di significativi elementi di pericolosità geomorfologica. Le nuove abitazioni previste in tali ambiti dovranno essere precedute da studio geologico‐geomorfologico e geotecnico di dettaglio. Per le aree in destra Sangone andranno inoltre evidenziate alla scala locale le eventuali situazioni di ristagno idrico superficiale per effetto dell'attività irrigua e di fenomeni alluvionali caratterizzati da corrente con bassa velocità e ridotti battenti”.
L’area risulta esterna alle fasce di rispetto dei corsi d’acqua e dei pozzi idropotabili.
Coerenza degli interventi con la Carta di Sintesi
Interventi previsti: si prevede la possibilità di aumentare la quota di residenza ammissibile, rimodulando i mix funzionali, connotando l’area a prevalente destinazione residenziale e lasciando in ogni caso la possibilità di individuare una quota superiore al 20% di destinazioni commerciali e terziarie. A seguito delle modifiche introdotte si riporta un incremento di c.i.r.t. pari a +30 unità. Inoltre si prevede di eliminare la viabilità in progetto, mantenendo la previsione di collegamento pedonale tra l’area B111, afferente al Centro Commerciale Le Piramidi e l’area di nuovo impianto CC2.2.
Compatibili con la carta di sintesi: si.
La realizzazione degli interventi deve comunque rispettare le norme di carattere geologico contenute nelle NTA e nell’Elab. G1.
Classe IIb
Intervento 4.2.3 ‐ AREA URBANISTICA CC4.5
Carta di sintesi (scala 1:5.000)
Classe di
Pericolosità geomorfologica
L’area ricade nella classe I “Sono consentiti interventi sia pubblici sia privati. Lo studio geologico e geotecnico richiesto dal DM 14‐01‐08 (n.d.r. ad oggi sostituito dal DM 17‐
01‐18) deve accertare l’eventuale presenza a scala locale di elementi di pericolosità geologica, nonché individuare le eventuali soluzioni tecniche di mitigazione che devono essere esplicitate in ambito di progetto esecutivo”.
L’area risulta esterna alle fasce di rispetto dei corsi d’acqua e dei pozzi idropotabili.
Coerenza degli interventi con la Carta di Sintesi
Interventi previsti: la Variante riconosce tra le destinazioni d’uso ammesse quelle afferenti la possibilità di realizzare Residenze Sanitarie Assistenziali. Anche alla luce della maggior vocazione dell’area a destinazione terziaria, gli standard ceduti saranno destinati alla realizzazione di parcheggi pubblici.
Compatibili con la carta di sintesi: si.
La realizzazione degli interventi deve comunque rispettare le norme di carattere geologico contenute nelle NTA e nell’Elab. G1.
Classe I
Intervento 4.2.4 ‐ AREA URBANISTICA B9.2
Carta di sintesi (scala 1:5.000)
Classe di
Pericolosità geomorfologica
L’area ricade nella classe I “Sono consentiti interventi sia pubblici sia privati. Lo studio geologico e geotecnico richiesto dal DM 14‐01‐08 (n.d.r. ad oggi sostituito dal DM 17‐
01‐18) deve accertare l’eventuale presenza a scala locale di elementi di pericolosità geologica, nonché individuare le eventuali soluzioni tecniche di mitigazione che devono essere esplicitate in ambito di progetto esecutivo”.
L’area risulta esterna alle fasce di rispetto dei corsi d’acqua e dei pozzi idropotabili.
Coerenza degli interventi con la Carta di Sintesi
Interventi previsti: la Variante provvede a ridefinire il perimetro del SUE, escludendo dallo stesso i sedimi già attuati (fabbricato di Via Marconetto); allo stesso modo si stralcia le aree a standard S1111, in quanto già disponibili al patrimonio comunale. A seguito di tali variazioni, il fabbricato di via Marconetto e le relative pertinenze, vengono disciplinate nella zona urbanistica BC53, mentre le restanti aree fondiarie che costituiscono il SUE restano classificate nelle aree B9.21 e B9.22; l’estensione del SUE si riduce, conseguentemente sono stati ridefiniti i parametri edificatori, si determina così un incremento di SLP pari a 1.224 mq, che determinano un incremento di c.i.r.t. pari a +26 unità.
Per le aree a standard urbanistico, si è provveduto a ridefinire le aree a servizi al fine di rendere bilanciato il SUE sulla base dei mix funzionali in progetto, oltre ad eliminare di alcune previsioni infrastrutturali.
Compatibili con la carta di sintesi: si.
La realizzazione degli interventi deve comunque rispettare le norme di carattere geologico contenute nelle NTA e nell’Elab. G1.
Classe I
Intervento 4.2.5 ‐ AREA URBANISTICA CC20 – CC20.1
Carta di sintesi (scala 1:5.000)
Classe di
Pericolosità geomorfologica
L’area ricade nella classe I “Sono consentiti interventi sia pubblici sia privati. Lo studio geologico e geotecnico richiesto dal DM 14‐01‐08 (n.d.r. ad oggi sostituito dal DM 17‐
01‐18) deve accertare l’eventuale presenza a scala locale di elementi di pericolosità geologica, nonché individuare le eventuali soluzioni tecniche di mitigazione che devono essere esplicitate in ambito di progetto esecutivo”.
L’area risulta esterna alle fasce di rispetto dei corsi d’acqua e dei pozzi idropotabili.
Coerenza degli interventi con la Carta di Sintesi
Interventi previsti: la Variante prevede l’ampliamento delle aree fondiarie, mantenendo inalterate le capacità edificatorie vigenti e dell’altro, nella quota di standard eccedenti i minimi di legge, si ammette la realizzazione di servizi a verde per la fruizione della collettività in ambito urbano, quali ad esempio orti.
Compatibili con la carta di sintesi: si.
La realizzazione degli interventi deve comunque rispettare le norme di carattere geologico contenute nelle NTA e nell’Elab. G1.
Classe I
Intervento 4.2.7 – AGGIORNAMENTO PREVISIONI VIABILISTICHE PASTA
Carta di sintesi (scala 1:5.000)
Classe di
Pericolosità geomorfologica
L’area ricade nella classe IIb “Ambiti di pianura generalmente privi di significativi elementi di pericolosità geomorfologica. Le nuove abitazioni previste in tali ambiti dovranno essere precedute da studio geologico‐geomorfologico e geotecnico di dettaglio. Per le aree in destra Sangone andranno inoltre evidenziate alla scala locale le eventuali situazioni di ristagno idrico superficiale per effetto dell'attività irrigua e di fenomeni alluvionali caratterizzati da corrente con bassa velocità e ridotti battenti”.
L’area risulta esterna alle fasce di rispetto dei corsi d’acqua e dei pozzi idropotabili.
Coerenza degli interventi con la Carta di Sintesi
Interventi previsti: la Variante aggiorna la cartografia di piano, riportando a sede stradale le porzioni di territorio esterne alle recinzioni esistenti. Al fine di mantenere invariate le capacità edificatorie vigenti, inoltre, specifica le quantità di SLP per ciascuna area urbanistica, confermando quelle già previste dal PRGC.
Compatibili con la carta di sintesi: si.
La realizzazione degli interventi deve comunque rispettare le norme di carattere geologico contenute nelle NTA e nell’Elab. G1.
Classe IIb