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Università di Macerata. L internazionalizzazione delle PMI: problemi e prospettive

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Academic year: 2022

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(1)

F. Spigarelli

Università di Macerata

Facoltà di Giurisprudenza

Dipartimento di Studi Giuridici ed Economici

Francesca Spigarelli

[email protected]

Tecnologia, Impresa e Territorio

Convegno di studi, Repubblica di San Marino, 15-16 maggio 2009

L’internazionalizzazione delle PMI:

problemi e prospettive

F. Spigarelli

Struttura dell’intervento

ƒ I processi di internazionalizzazione delle PMI italiane: dottrina ed evidenze empiriche

ƒ La crisi attuale ed i processi di

internazionalizzazione: aspettative e reazione delle PMI

ƒ La voce agli operatori: criticità degli strumenti di sostegno all’internazionalizzazione e fabbisogni delle PMI

(2)

F. Spigarelli

Anni ‘80

Anni ‘90

Internazionalizzazione delle grandi imprese italiane

Le PMI italiane si espando all’estero, con processi di delocalizzazione volti prevalentemente ad allineare i costi di produzione a quelli dei competitor.

Temi dibattuti e studiati dalla dottrina:

ƒimpatto sui sistemi locali e sull’occupazione

ƒeffetto spiazzamento ed esternalità sulle imprese che non si aprono ai mercati esteri (rapporti con fornitori e

concorrenti locali)

I percorsi di internazionalizzazione delle PMI italiane

F. Spigarelli

2000-2004

Riduzione degli Ide mondiali.

Le PMI abbattono gli investimenti produttivi e commerciali all’estero. Si ridefiniscono le strategie competitive.

L’espansione estera è guidata prevalentemente da

“multinazionali tascabili”.

Temi dibattuti e studiati dalla dottrina:

ƒgap di investimento, rispetto ai paesi competitor

ƒgap di “globalità” in termini di destinazioni

ƒeterogeneità del comportamento delle imprese

ƒprevalenza di motivazioni

resource

ed

efficiency seeking

ƒruolo non univoco dei distretti (supporto o freno?)

(3)

F. Spigarelli

Propensione all’export e peso delle partecipazioni estere per appartenenza a distretto (medie su valori percentuali)

Vendite all’estero / Vendite totali

Partecipate estere / Immobilizzazioni

2001 2005 2001 2005

Imprese non appartenenti a un

distretto 40,9 44,3 9,7 11,6

Imprese in un distretto

ƒ stesso settore

specializzazione 48,3 50,6 9,0 10,8

ƒ diverso settore

specializzazione 44,4 47,0 7,0 9,1

Totale 43,4 46,3 8,8 10,8

(Iacobucci, Spigarelli, 2007)

F. Spigarelli

Classi di analisi 2001 2005

Imprese “Nazionali” Bassa propensione exp 24,4 24,4

Imprese “Export intensive “ Alta propensione exp 38,6 33,5

Imprese “Pioniere” Partecipazioni estere 7,6 7,6

Imprese “Internazionali” Alta propensione exp Partecipazioni estere

29,4 34,5

Totale 100 % 100 %

Intensità di internazionalizzazione, raffronto 2001-2005

(Iacobucci, Spigarelli, 2007)

(4)

F. Spigarelli

Area 2001 2005

N. % Valore

(mil. €) % N. % Valore

(mil. €) %

Unione Europea 324 62,7 998,0 83,1 342 55,3 1.283,2 75,3

Nord America 63 12,2 114,7 9,6 70 11,3 188,5 11,1

Est Asia 46 8,9 33,9 2,8 88 14,2 90,4 5,3

Centro e sud Amer. 36 7,0 30,2 2,5 39 6,3 92,7 5,4

Europa non UE 19 3,7 6,7 0,6 24 3,9 16,7 1,0

Est Europa 10 1,9 4,3 0,4 31 5,0 15,1 0,9

Oceania 10 1,9 5,3 0,4 10 1,6 8,2 0,5

Africa 9 1,7 7,3 0,6 12 1,9 7,8 0,5

Medio Oriente 3 0,5 0,6 0,0

Totale complessivo 517 100 1.200,5 100 619 100 1.703,4 100

Localizzazione delle partecipate estere, raffronto 2001-2005

(Iacobucci, Spigarelli, 2007)

F. Spigarelli

2004-2007

Nuovo ciclo di internazionalizzazione e nuovo vigore delle iniziative italiane.

Trend emergenti rilevati da studi empirici:

ƒcrescita del valore degli IDE delle grandi imprese o di medie aziende operanti in nicchie di mercato

ƒcomparsa di nuovi player internazionali italiani soprattutto nel campo dei servizi e dell’alta tecnologia

ƒcrescita degli investimenti in paesi geograficamente lontani industrializzati (USA e Canada -

non greenfield

) oltre che in aree emergenti (Cina e India -

greenfield

)

ƒaffermazione di motivazioni

market

e

strategic asset seeking

nell’espansione all’estero

ƒaffermazione di strategie di penetrazione più complesse e diversificate, con modelli organizzativi più strutturati

(Mariotti, Mutinelli, 2008)

(5)

F. Spigarelli

Oggi- La crisi finanziaria e dell’economia reale I processi di “internazionalizzazione” sono messi in crisi:

ƒ generalizzata flessione della domanda

ƒ contrazione delle esportazioni dei paesi industrializzati

ƒ contrazione degli investimenti diretti esteri a livello mondiale

In Italia:

ƒ Perdita di quote sull’export mondiale

ƒ Calo degli ordinativi esteri

ƒ Calo delle esportazioni

ƒ Forte affanno di alcuni settori del made in Italy

Alcune regioni ricche di PMI soffrono in maniera particolare.

F. Spigarelli

Oggi… alcune indagini empiriche

La crisi è percepita come forte e le previsioni/aspettative per il 2009 sono negative.

Tuttavia, la crisi sembra aver creato un momento di sfida:

ƒsi prevedono nuovi investimenti per il medio termine, soprattutto per promuovere innovazione di prodotto;

ƒsi sta modificando l’organizzazione produttiva, con

interventi volti a recuperare efficienza interna ed esterna, rimodulando le reti relazionali (anche all’estero) e limando i margini;

ƒsi modifica il rapporto con il distretto e la filiera, rendendo le relazioni ancora più flessibili e ricercando servizi di qualità “vicini” all’impresa.

(Mediobanca – Unioncamere, 2009)

(6)

F. Spigarelli

ƒ Anche le piccole imprese adottano nuovi

comportamenti strategici, avvicinandosi alle medie imprese.

Il 57% delle imprese dai 20 ai 49 dipendenti esporta e presenta performance di mercato e modelli

organizzativi più vicini a quelli delle medie imprese, nonostante la dimensione (30 dip.)

Oggi… alcune indagini empiriche

(Mediobanca – Unioncamere, 2009)

F. Spigarelli

Internazionalizzazione: gli elementi critici

ƒ debole organizzazione, in termini di personale disponibile - spesso molto qualificato tecnicamente ma non managerialmente

ƒ cultura spesso orientata a prediligere strumenti

“light” di internazionalizzazione

ƒ mancanza di piani di marketing strutturati

ƒ scarsa conoscenza delle reali potenzialità dell’impresa sui diversi mercati esteri, anche in termini di

"contiguità" rispetto al settore a cui l'azienda appartiene e solitamente lavora

1. Le criticità “interne”

(7)

F. Spigarelli

ƒ accesso alle “opportunità” (gap informativo e di coordinamento)

ƒ disponibilità di network di interlocutori pubblici e privati (referenti locali), a supporto delle fasi iniziali del

percorso, della selezione di partner affidabili e della gestione successiva dell’investimento

ƒ disponibilità di strumenti normativi che agevolino le aggregazioni di imprese e la collaborazione in ottica di rete

2. Le criticità esterne: centri di servizio, agenzie ed enti pubblici

Internazionalizzazione: gli elementi critici

F. Spigarelli

Internazionalizzazione: gli elementi critici

ƒ razionamento del credito bancario e non sostenibilità finanziaria delle garanzie accessorie ai finanziamenti

ƒ mancanza di strumenti finanziari e supporto

“pubblico” adeguati alle esigenze di scrematura e conoscenza dei mercati (es. finanziamento agevolato delle attività di scouting)

ƒ ridotta disponibilità di strumenti di supporto ai periodi/situazioni di crisi/rischio (es. strumenti assicurativi per le attività di investimento e per la riscossione crediti)

3. Le criticità esterne: gli strumenti finanziari ed assicurativi

(8)

F. Spigarelli

I sei primati da non smarrire

1. dell’economia reale su quella finanzia

2. dell’attività manifatturiera e dell’intensità della struttura industriale

3. della PMI che conquista leadership in nicchie di mercato ed è fortemente internazionalizzata 4. del familismo economico che aggiusta consumi,

risparmi e investimenti

5. del localismo, in cui la qualità “collettiva” divene valore aggiunto del territorio

6. della banca locale che interagisce attivamente con il territorio

(Rapporto Censis, 2008)

Riferimenti

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