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Cronaca su Convegno 'Diritto Istituzioni e Società in epoca tardoantica'

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Academic year: 2021

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Diritto Istituzioni e Società in epoca tardo antica: Parma 3 aprile 2014. – Il convegno, organizzato presso il Diparti-PHQWR GL *LXULVSUXGHQ]D GHOO¶8QLYHUVLWj degli Studi di Parma dalla locale sezione GHOO¶$VVRFLD]LRQHGL6WXGL7DUGRDQWLFKLq stato promosso, come dichiarato in aper-tura dei lavori da Salvatore Puliatti e Do- PHQLFR9HUDFRQO¶LQWHQWRGLDSSURIRQGL-re alcuni aspetti, tuttora spinosi, di natura storico-giuridica di epoca tardoantica. La prima comunicazione (Il processo di Pri-scilliano  WHQXWD GD 0DUtD -RVp %උൺඏඈ %ඈඌർඁ (Univ. Vigo) ha inteso dimostrare la piena legalità della procedura del pro-FHVVRDOO¶HUHWLFR3ULVFLOOLDQRFRQGDQQDWR per PDOH¿FLXPalla pena capitale. La sen-tenza venne formulata nel 385 d.C. alla FRUWHLPSHULDOHGL7UHYLULGDOO¶XVXUSDWRUH Magno Massimo. La mancanza di fonti VXOO¶LQL]LRGHOSURFHVVRODFXLXQLFDWHVWL-monianza è costituita dal Chronicorum Libri Duo di Sulpicio Severo (spec. 2.46- HODFDUHQ]DGLOHJLVOD]LRQHVXOO¶HUHVLD pongono delle incertezze sulla legalità dello stesso processo, che forse deve aver avuto inizio nel 384 per poi concludersi QHOO¶DQQRVXFFHVVLYR,QGXEELDPHQWHO¶DF-cusa di PDOH¿FLXPe conseguente condan-na capitale formulata da un tribucondan-nale laico PRVWUDO¶LQJHUHQ]DGHOEUDFFLRVHFRODUHLQ questioni dottrinarie. Il giudizio sulle idee di Priscilliano, tacciato anche di nicolai-smo, e sul movimento cui il vescovo di $YLOD DYHYD GDWR YLWD DOO¶LQWHUQR GHOOD &KLHVDHDOTXDOHSXUHVLFRQWHVWDYDO¶HF-cessiva presenza delle donne, avrebbe do-vuto rimanere una questione prettamente HFFOHVLDVWLFDHFRPHWDOHJHVWLWDQHOO¶DP-ELWR GHOO¶RUWRGRVVLD FRPSRUWDPHQWDOH 1RQIXFRVuHEHQSUHVWRTXHOFDVRGLQDWX-ra teologico-dottrinale si t1RQIXFRVuHEHQSUHVWRTXHOFDVRGLQDWX-rasformò invece in una spinosa questione politica dal tragi-co esito. Priscilliano, accusato di crimen

publicum, in quanto il PDOH¿FLXPera con-siderato un delitto perseguibile dal diritto pubblico, ebbe un processo pubblico. Sap-SLDPRFKH0DJQR0DVVLPRGLHGHO¶RUGLQH di esecuzione, in base ai capi di imputa-zione formulati da alcuni vescovi, tra cui YLHUDO¶DFFDQLWRDFFXVDWRUH,WKDFLXV4XH-sti, quando si rese conto che il processo si sarebbe concluso con la pena capitale, DYUHEEHODVFLDWRLOWULEXQDOHHO¶LPSHUDWR-re lo avDYUHEEHODVFLDWRLOWULEXQDOHHO¶LPSHUDWR-rebbe sostituito con un altro accu-sator, un certo Patricius, ¿VFL SDWURQXV (Sulp. Sev. Chr. 2.51.1-2). La scelta impe-ULDOHHUDJLXVWL¿FDWDGDOIDWWRFKHLOGHOLWWR di PDOH¿FLXPimplicava il trapasso dei be-ni dei condannati allo Stato. Il processo intentato contro Priscilliano fu, dunque, un iudicium publicum, strutturato come normale procedimento cognitorio po-stclassico, tema su cui la relatrice aveva JLjDYXWRPRGRGLGH¿QLUHODVXDSRVL]LR-ne (vd. M.J. %උൺඏඈ %ඈඌർඁ, El iudicium publicum de la causa contra Prisciliano, «SDHI», 76, 2010, 147-163). La giuridi-cità del processo si mantenne in sostanza DQFKHQHOFDPELRGHOO¶DFFXVDWRUHXQSUR-cedimento inquisitorio per cui il delitto si SHUVHJXLYDGLXI¿FLR6DSSLDPRVXOODEDVH della testimonianza di Sulpicio Severo che Priscilliano era stato sottoposto a tor-tura; a seguito di questo episodio il Codi-FH 7HRGRVLDQR DWWHVWD O¶LQWURGX]LRQH GL una norma che escludeva i chierici dal su-bire torture (CTh XI.39.10). – Stefania 3ൾඍඋංඇං (Univ. Siena) in La situazione della giustizia e il diritto nella Gallia del-la seconda metà del V secolo (alcune os-servazioni). La testimonianza di Sidonio ApollinareKDPHVVRLQOXFHO¶LPSRUWDQ]D del diritto nella formazione culturale della ¿JXUDGHOVHQDWRUHYHVFRYR6LGRQLR$SRO-linare. La carriera ecclesiastica di Sidonio offre vivido esempio della crescente im- SRUWDQ]DGHOO¶HSLVFRSDWRRUPDLDSHUWRDO-CRONACHE

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Cronache la aristocrazia gallo-romana. Particolare attenzione è stata rivolta alla conoscenza GHOOH OHJJL H DOO¶DSSOLFDELOLWj GHO &RGLFH 7HRGRVLDQRLQXQ¶DUHDGHOO¶,PSHURURPD-no, quella della Gallia, dove Sidonio Apollinare si trovava ad operare e nella quale era particolarmente evidente come LOSRWHUHLPSHULDOHDQGDVVHV¿ODFFLDQGRVL dietro la pressione dei nuovi regni roma-QREDUEDULFL6XOODEDVHGHOO¶HSLVWRODULRGL Sidonio, fonte di primaria importanza VXOO¶HVHUFL]LR GHO GLULWWR H GHOOD JLXVWL]LD in Gallia, gli iura latina appaiono decade-re nei territori occupati dai barbari, dove invece la lingua latina continuava natural-PHQWHDGHVVHUHYLYD1HOO¶HYHQWXDOLWjGL controversia con un barbaro non si pote-va, in sostanza, essere giudicati in base agli iura latina. 1HOO¶DPSLDFDVLVWLFDSUH-sa in considerazione da Petrini si segnala per la pregnante esemplarità il caso della pena del parricidio, ovvero il culleus, non più previsto dalla Lex Pompeia de parrici-dis come attestano le Pauli Sententiae (5.24), ma ancora applicato come castigo invece in area gallico-visigotica (Sid. Ap., ep.,  ,QROWUHQHOO¶HSLVWRODULRSDUWL-colare rilevanza viene attribuita al ruolo GHO YHVFRYR FKH LQ YLUW GHOO¶auctoritas riconosciutagli proprio per la sua forma-zione giuridica, è chiamato a intervenire in casi di controversie: così alcuni addetti ai cimiteri vengono puniti da Sidonio Apollinare con la bastonatura, reos tantae temeritatis iure caesos (Sid. Ap., ep., 3.12), per aver svolto in maniera malde-stra il proprio compito. In un altro episo-dio inerente il crimen di ambitus si assiste alla interrogatio legibus, che mostra il passaggio dalle quaestiones alle cognitio-nes (Sid. Ap., ep.,  /¶iniuria viene catalogata fra le fattispecie criminali (Sid. Ap., ep.,   PHQWUH O¶DFFHQQR DOOD transmissa proprietas mostra la commi-stione fra proprietà e diritti reali limitati di godimento (Sid. Ap., ep.,  ±,Q¿QH la relazione Le Costituzioni Sirmondiane.

Stato della ricerca e nuove prospettive di Olivier +ඎർ඄ (Univ. Strasbourg) è artico- ODWDLQWUHSXQWL O¶RULJLQHGHOOH&RVWLWX-zioni Sirmondiane ovvero la formazione GHOWHVWR O¶DXWHQWLFLWjGHOOH&RVWLWX]LR-QL O¶DSSRUWRGHOWHVWRDOODURPDQLVWLFD moderna. Per quanto riguarda la forma-zione del testo (1) Huck ha richiamato il fatto che le Costituzioni Sirmondiane, dette così dal nome del loro primo editore <6LUPRQG 3DULJL VLEDVDYDQRHV-senzialmente su un manoscritto comprato nel 1886 dalla Staatsbibliothek di Berlino, il Codex Lugdunensis, altrimenti noto co-me Manoscritto di Lione. Preco-messo ciò, le Costituzioni risultano una raccolta norma-tiva costituita in ambito territoriale gallico dopo il IV secolo d.C., una sorta di riserva di leggi che i giuristi del V secolo d.C. usavano a integrazione delle Constitutio-nes contenute nel codice teodosiano (cfr. P. /ൺඇൽൺඎ, Findelkinder und Kaiserkon-stitutionen: Zur Enstehung der Constitu-tiones Sirmondianae, «Rivista Internazio-nale di Diritto Comune», 3, 1992, 37-45). Il confronto fra CTh 5.9.2 e CSirm 5 di-mostra che la collezione costituita da 16 decreti imperiali che si occupavano in prevalenza di diritto ecclesiastico si è for-mata a circa metà del V secolo d.C. (438 d.C.): le leggi raccolte risultano emanate IUDLOHLOG&/¶DXWHQWLFLWjGHOOH Costituzioni (2) è stata messa in forte dub-bio dal calvinista Gotofredo, la cui ipotesi VLEDVDYDVXWUHDUJRPHQWLO¶XWLOL]]RQHO testo di una lingua barbara, i testi editati da Sirmond presentavano elementi che la-sciavano pensare fossero opera di falsari, LQ¿QHXQPDUFDWRULFRQRVFLPHQWRDOFOHUR di privilegi. Huck nella sua relazione ha ULGLPHQVLRQDWRO¶DFFXVDVXOODOLQJXDSHQ-sando piuttosto allo stato iniziale di questi WHVWL DVVHPEODWL SHU O¶LPSHUDWRUH $QFKH O¶DUJRPHQWR VXL SULYLOHJL ULFRQRVFLXWL DL vescovi mostra la sua infondatezza dato che un numero più ampio di privilegi è re-gistrato nel codice teodosiano piuttosto

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576 Cronache che nelle Costituzioni Sirmondiane. La creazione di un ulteriore tribunale, quello ecclesiastico, dove i vescovi giudicavano liti inter nolentes, permise indubbiamente uno snellimento della giustizia imperiale, costituendo un altro elemento da aggiun-gere al grande meccanismo giudiziario. ,Q¿QHDQFKHODTXHVWLRQHGHLIDOVDULULVXO-ta poco sostenibile alla luce di alcuni ri-scontri testuali compiuti da Huck tra le Costituzioni e il codice teodosiano, come nel caso di CSirm 12 e CTh 16.5.43, dove la Costituzione riporta una data corretta rispetto a quella presente nel codice. Inol-tre CSirm 13 descrive fatti avvenuti a Car-tagine nel 419 d.C. e la veridicità di tale indicazione viene corroborata da alcune informazioni presenti solo nelle epistole DJRVWLQLDQHHGLWHQHOGD'LYMDN 6DQ-cti Aurelii Augustini, Opera, Epistulae ex duobus codicibus nuper in lucem prola-taeUHF-'LYMDN:LHQ &6(/  H GXQTXH ¿QR D TXHOODGDWDVFRQRVFLXWH ,Q¿QHYLHQHDIIURQWDWRLQWHUPLQLFXUVRUL anche il problema della fruizione del testo HGHOO¶DSSRUWRDOODURPDQLVWLFDPRGHUQD (Chantal *ൺൻඋංൾඅඅං)

3UDWLTXHVOLHX[HW¿QDOLWpVGXYRWHHQ Gaule. Journée d’étude: Lyon, Maison de l’Orient et de la Méditerranée 5 avril 2014. – La giornata di studi del 5 aprile è espressione di un programma di ricerca più ampio, 3UDWLTXHVOLHX[HW¿QDOLWpVGXYRWH en Grèce, à Rome et en GauleRUJDQLVpSDU O¶XQLYHUVLWp/XPLqUH/\RQHWOD0DLVRQ GH O¶2ULHQW HW GH OD 0pGLWHUUDQpH   VH¿[HFRPPHREMHFWLIGHSURSRVHU XQHUpÀH[LRQWUDQVYHUVDOHVXUOHYRWHGDQV OHVVRFLpWpVTXLFRPSRVHQWOHPRQGHPpGL-WHUUDQpHQDQFLHQ3OXVLHXUVTXHVWLRQVVRQW DXFHQWUHGHQRVMRXUQpHVG¶pWXGHHWVpPL-naires: a&RPPHQWFRQWULEXHUjUHGp¿QLU OHVQRWLRQVGHGpPRFUDWLHGHSRXYRLUGX SHXSOHHWGHSHXSOHHQJpQpUDOGDQVO¶$QWL- TXLWpjWUDYHUVOHVGLIIpUHQWHVSUDWLTXHVDW- WHVWpHVGHYRWH"b.&RPPHQWGp¿QLUO¶HV-SDFHSROLWLTXHGHODFLWpjWUDYHUVOHVFDV grec, romain et gaulois? c. Quels sont les OLHQVHQWUHOHWHUULWRLUHGHODFLWpVRQRUJD-nisation et la pratique du vote comme mise HQDSSOLFDWLRQGHODFLWR\HQQHWpHWpYHQ-WXHOOHPHQW FRPPH PRGH G¶H[SUHVVLRQ identitaire? d. 4XHOV VRQW HQ¿Q OHV pOp-PHQWV HVVHQWLHOV GH GLIIpUHQFH HW GH UHV-VHPEODQFHHQWUHOHVGLIIpUHQWVFDVpWXGLpV HWGDQVTXHOOHPHVXUHVHVRQWLOVLQÀXHQ-FpV"&LQTFKHUFKHXUVGHWURLVODERUDWRLUHV GHOD0DLVRQGHO¶2ULHQWHWGHOD0pGLWHUUD- QpHSRUWHQWFHSURMHW$OGR%RUOHQJKL $U- FKpRORJLHHW$UFKpRPpWULH &OpPHQW&KLO-let, Virginie Hollard (HiSoMA), Jean-Charles Moretti et Liliane Rabatel (IRAA). ±/HVUHFKHUFKHVDUFKpRORJLTXHVFRQGXLWHV FHVGHUQLqUHVDQQpHVVXUTXHOTXHVoppida GH /D 7qQH ¿QDOH HQ *DXOH 9LOOHQHXYH Saint-Germain, Corent, Titelberg, Mont-%HXYUD\ RQWPLVDXMRXUGHVVWUXFWXUHVTXH O¶RQ D SURSRVp G¶LQWHUSUpWHU FRPPH GHV DPpQDJHPHQWV PLV HQ °XYUH SRXU OH Gp-URXOHPHQWGHVpOHFWLRQVVXUODEDVHG¶XQH comparaison avec le système de vote des comices dans les Saepta à Rome. Dans cer-WDLQVGHFHVVLWHVRQWpWpGpFRXYHUWHVGHV VpULHVGHWURXVRXGHIRVVpVGHIRQGDWLRQGH poteaux pour la mise en place de palissades constitutives de couloirs ou de portiques, LQWHUSUpWpVFRPPHGHVLQVWDOODWLRQVSURYL-soires pour le vote. Dans le sanctuaire de *RXUQD\VXU$URQGHODGpFRXYHUWHGHFO{-WXUHVVLPLODLUHVGDWpHVGHODGHUQLqUHSKDVH GHO¶DPpQDJHPHQWODWpQLHQGXVLWHLQYLWH pJDOHPHQW j IDLUH O¶K\SRWKqVH GH O¶H[LV-WHQFH GH FRXORLUV SDOLVVDGpV &HV K\SR-WKqVHVRQWpWpDFFXHLOOLHVDYHFVFHSWLFLVPH SDUFHUWDLQVFKHUFKHXUVTXLUHOqYHQWO¶DE-VHQFH GH VRXUFHV pFULWHV VXU OH YRWH HQ Gaule et remettent en cause la pertinence PpWKRGRORJLTXH GX SDUDOOqOH RSpUp HQWUH les systèmes civiques romains et gaulois. /HVVWUXFWXUHVDUFKpRORJLTXHVDLQVLTXHOH mobilier (notamment les rouelles en bronze RXHQSORPEOHVMHWRQVHQFpUDPLTXHHWOHV SHUOHVGHYHUUH GpFRXYHUWVGDQVOHVVLWHV

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