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L'adempimento tardivo spontaneo: ravvedimento allungato e voluntary disclosure | Fondazione Nazionale di Ricerca dei Commercialisti

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Academic year: 2021

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TAVOLA ROTONDA FNC – AIPDT SU RAVVEDIMENTO E VOLUNTARY di Giovanni Castellani

 

Lo scorso 24 giugno si è tenuta a Roma presso il Salone della Fondazione Nazionale dei Commercialisti, una interessantissima Tavola Rotonda sul tema: L’adempimento tardivo spontaneo tra Ravvedimento allungato e Voluntary Disclosure.

L’evento, trasmesso in diretta streaming presso tutte le sedi territoriali degli Ordini, è stato il primo frutto della convenzione tra FNC e AIPDT (Associazione Italiana dei Professori di Diritto Tributario).

Più che entrare nei tecnicismi della Voluntary Disclosure, già ampiamente analizzati e dibattuti in varie sedi, si è ritenuto di grande attualità soffermarsi sul fatto per il quale diverse recenti disposizioni legislative consentono ai contribuenti di intervenire sulla determinazione dei tributi anche dopo la dichiarazione e/o nel corso dell’attività di controllo. L’intento è stato dunque quello di iniziare a razionalizzare questa estensione dell’autotassazione, coordinandola con le relative attività dell’amministrazione finanziaria e della guardia di finanza.

Gli studiosi e i professionisti hanno cercato di valutare questa tendenza sia con un occhio agli aspetti operativi di convenienza, sia con un incentivo a valutarne anche la coerenza concettuale.

Dopo gli indirizzi di benvenuto del Presidente della FNC Giorgio Sganga, il quale ha ringraziato l’AIPDT per la fattiva collaborazione e partecipazione alla tavola rotonda, ed ha ricordato il generalizzato apprezzamento del proficuo lavoro scientifico della Fondazione che dovrà comunque sempre continuare e migliorarsi come centro studi a servizio del Consiglio Nazionale e di tutti i colleghi commercialisti.

Gerardo Longobardi, nostro Presidente Nazionale ha quindi introdotto il tema della giornata sottolineando innanzitutto come l’istituto della voluntary disclosure abbia costituito un taglio netto con le politiche del passato legate ai vari condoni precedenti strutturalmente e psicologicamente diversi.

Longobardi, ha poi evidenziato la delicatezza dell’apporto professionale dei consulenti, commercialisti in primis, sia per la complessità dei temi da affrontare, sia in relazione agli obblighi di segnalazione antiriciclaggio, per i quali già da mesi il Consiglio Nazionale aveva manifestato le proprie perplessità in tutte le sedi istituzionali competenti.

E lo stato dei fatti attuale, anche alla luce degli ultimi orientamenti del MEF, pur lasciando residui dubbi linguistici, sembra esentare dagli obblighi di segnalazione i casi professionali limitati ad un “preliminare” che non sfocia in una procedura di voluntary disclosure. Ha comunque raccomandato Longobardi di esercitare la massima prudenza e diligenza nell’assistere i clienti sull’argomento.

La Tavola Rotonda, moderata dal sottoscritto in qualità di Direttore Scientifico della FNC, ha quindi affrontato diversi punti di riflessione quali:

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 il Ravvedimento allungato e la voluntary disclosure, quale fenomeno di autotassazione oltre la dichiarazione;

 il ravvedimento operoso e la dichiarazione omessa;

 il ravvedimento successivo all’inizio delle indagini;

 il collegamento tra ravvedimento dichiarativo e procedimento di accertamento;

 il coordinamento tra ravvedimento e contenzioso amministrativo (acquiescenza, acc.to con adesione, conciliazione);

 la diversa convenienza in relazione alle mitigazioni sanzionatorie da “cumulo”;

 i profili internazionali legati al nuovo scambio di informazioni tra amministrazioni finanziarie.

In particolare, Alessandro Giovannini ha affrontato il tema delle c.d. compliance di cui oggi si fa un gran parlare, sottolineando come i temi della tavola rotonda si inseriscano nell'ambito dell'adempimento spontaneo da parte dei contribuenti. Nuovo ravvedimento operoso e voluntary disclosure, costituiscono senza dubbio degli strumenti “clemenziali”

che favoriscono la compliance, e tuttavia i due istituti restano decisamente differenti per natura e intenti.

Raffaello Lupi ha poi analizzato e commentato gli effetti concreti del ravvedimento allungato sui controlli fiscali e sul procedimento amministrativo tributario di accertamento, soffermandosi anche sui riflessi che 0potranno prodursi sugli altri istituti deflativi delle contenzioso.

È intervenuto quindi Giovanni Puoti il quale ha fornito un brillante e critico inquadramento della voluntary disclosure nella storia della nostra legislazione tributaria collegandola all'ambito dello scambio di informazioni a livello internazionale.

Quanto poi a numerosi e fondamentali aspetti operativi, Francesco Renne ha descritto le principali problematiche applicative legate alla procedura di voluntary disclosure con particolare riferimento al contributo professionale dei commercialisti, che incontreranno verosimilmente molte difficoltà tecnico/operative Pasquale Saggese ha messo l’accento su due dei principali problemi legati alla voluntary disclosure e cioè quello del rapporto tra le violazioni internazionali e quelle domestiche, e la valutazione delle clausole di inammissibilità.

Il dibattito è poi proseguito con l’intervento di Gabriele Sepio il quale ha efficacemente illustrato le principali variabili da considerare, da parte dei contribuenti, per poter scegliere, ove possibile, tra voluntary disclosure e ravvedimento operoso.

L’argomento ha ovviamente suscitato particolare interesse in sala con delle domande e risposte su specifici casi.

30 giugno 2015

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