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NAZIONALE
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154
NAPOLI
bibliotecaprovinciale
J3aj 7
STUDII
INTORNO
AD INA SINGOLARE ELIMINAZIONE
STUDII
INTORNO
AD UNA SINGOLARE ELIMINAZIONE
conapplicazioneallaricercadellarelazione
TUAGLIELEMENTIDIDUE CONICHE, LTNAISCRITTA,L'ALTRA CIRCOSCRITTA AD UN POLIGONO;
EI)AICORRISPONDESTITEOREMI DEL PONCELET.
MEMORIA
FBR
NICOLA TRUDI
NAPOLI
STAMPERIA DEL FIBRE
N-0 Stradi TrifliU Maggiore a.* 261863
Memoriaestrattadal Voi. 1° degli Atti dellaR.Accademia delleScienze Fisiche eMatematiche.
STIDIIINTORNO ADUNA SINGOLAREELIMIN AZIONE•,
CONAPPLICAZIONEALLARICERCADELLA RELAZIONE TRAGLIELE-
MENTIDIDUE CONICHE,l’UNAISCRITTA,L'ALTRACIRCOSCRITTA ADUNPOLIGONO;EDAlCORRISPONDENTITEOREMI DEL PONCELET.
MEHOJllA
DEL SOCIO ORDINARIO N.TRUDI.
Leilanell’adunanzadel di3fottobre.
NOTIZIE STORICHE
La comparsanelmondoscientifico diun'opera recente(*)da parte de fondatore dellageometriaintuitiva,dopounsilenziomalauguratodi ol- tre atrent'anniinquesta scienzaperluicondotta a tantaaltezza,èsta- ta, coni'esserdovea,unveroavvenimento per coloro cui divenne fami- liareillibroimmortalo del Trattalodelleproprietàproiettive delle figure.
Nell'opera novellal’illustreautoresiè propostodiesporregli studi!a- nalilicicheloguidaronoalleantiehe scoverte; edaparteladottrina e leinteressanti vedute scientifiche,chevitralucono ad ogni passo, ogni spiritoimparziale approverà e soseriveràdibuongradoaimotiviche nehannodeterminatalapubblicazione.EdÈstranoinverodivedere,
espessoinopereaccreditate,attribuirsiadaltrigeometrilepropo- sizionifondamentalinelmetododelle projezioni,comesenonesistes- seilnomodelPoncelet;esoventeancora riprodotticomenuovi,o con- torticon nuovinomiipiùbelliteoremidiquestogeometra. In quanto
(V Application* d’analyscetde ffontótric, qui onlserri,en1825, deprinclpalfondement au Traitéde* proprtétés projectives de$ figure*, parI.V- roncete!. Paris, 18G2.
o
a noi aggiungiamoche nella maggior parte delleriflessionicritiche, lequali formanoilsoggettodinote dottissime all'opera,dicui parlia- mo,c specialmentein fatto dimetodi, noi ritroviamolenostre proprio convinzioni.
Tra queste note intanto ha per noiunparticolareinteressoquellasot- toiln°III,cheha pertitolo oNotaistoricacriticaefilosoficaapropo-
«sitode’tcorcmi sulla iscrizione e circoscrizione simultaneade'poligoni
«alleconiche ccc:»edilnostro interessemuovedachèsitratta diqui- stionichegià da grantempoformaronounsoggetto predilettodinostri studii.Indetta notal’autore traccialastoria diqueste quistioni eri- cordaiprimipassidiFuss ediSteiner;indiilmemorabilelavorodi Jacobipelsistemadiduecerchi, pubblicatofindal1828nel3® volume del giornalediMatematichediCreile;accenna all’estensionede’teore- miaduepiccolicerchi dellasfera, fattapoco appresso daItichelot, di- scepoloillustrediJacobi;e discorrein finede'lavorirecentissimi di Cavlcy,diMcntion,e diBrioschi; dimodoche secondo questi raggua- gli,lequistionidicuisitrattasarebbero quasi rimaste obbliate dal 1828al1856.
Noinonpossiamo esser dolenti cheilgeometra Francese ignorassela piccola parteda noi presain taliricerche,edinostrimodesti risultamenti.
L'isolamentoalqualecicondannavanolenostre politiche condizioni renderebberogiàragionodiquestofatto;
ma
v’hadipiù,chè noistessi, pocofidentinellenostreforze,provammo sempreritegnoad inviarei nostriumili lavoriaduominiillustri.Eglièverocheuna nostrame- moria approvata pergliAttidell’Accademia nel1853,ma
pubblicata perlestampemolto più tardi,contiene per incidentelamaggior parte de’risultamentiaiqualieravamopervenutiinriguardoallequistionidi cuisitratta,equestamemoriaavrebbe potuto essere a cognizione del Poncclel;ma comelasua intitolazionenonaccennavaalledette qui- stioni,ed invecoallaRappresentazione geometrica immediatadell'equa- zionefondamentalenellateorica dellefunzioniellittiche,è da ritenereche perquesta ragionesiasfuggitaall’illustrePoncelet nel raccoglieregli elementistoricidaluipubblicati;comeperlaragionemedesimaha do- vuto sfuggireall’illustregeometraRussoMention,ilquale nel1859dà comenuove pel casodidue cerchileequazioni assai più generalida noi dato per due coniche moltotempoinnanzi,c poi riprodotte nellacitata memoriadel1853;ma
aquesto proposito avvienelacuriosa circostan--
3-
zache nelnumeroistcssodelBullcttinodell’AccademiadiPietroburgo, nelquale trovasi inseritoillavoro delMention,sitrovapureaccenna- to trailibripervenutiindonoaquell'Accademiailvolumede’nostri Atti,incuilasuddettamemoriaè pubblicata.
Completando adunquelenotiziedate dalPoneelet,noirammenteremo cheipriminostri lavoriintornoaisuoifamositeoremirimontanoal1841
.
Inuna memoriapubblicataa quell’epoca perlestampesitrovano queste quistioni ridottealleequazioni più genoralidiquelle incontrate assai più tardidalMention, e da quel punto eraingran parte minorataladifficoltà ebelocirconda.Ivisono date perlaprima volta dimostrazioni analitiche compiute pc’teoremi risguardantiipoligonivariabili iscrittinelleconi- che conlatipassantiper puntidati;edinquantoaipoligoniiscrittiin unaconicaconlatitangentiad un’altra conicavisono consideratiiteo- remi pel triangoloepelquadrilatero;mentrela difficoltàdiunaeli- minazionecifu alloradiostacolo apoterliconchiudereingenerale.Ma inquellamemoriafupureda noi dato, perlaprimavolta,un metodo generale per trovarelerelazionichedebbonosussisteretra glielemen- tididue sezioni coniche l’unaiscrittael’altracircoscrittaadunpoli- gono,ed applicato specialmentealtriangoloodalquadrilatero.Ep- pure eccocomescriveilchiarissimoSalmonnel1858.«Perfarvedere
•l’usochepuòfarsi diquesto principio, noicercheremolacondizione
«(dovutaaCayley,ed’altrondeassaidifficilea trovarsi)affinchèun itriangolosia iscritto inunaconica e circoscritto ad un’altra».Eque- starelazione è precisamente quella da noi data nel 1841.
Mapiùtardinel1843,dopoavorsormontatigliostacolidellaelimi- nazione,che aveanolimitatiinostri primi lavori,ci fupermessodi di- mostrareiteoremi delPoneelet nellamaniera più generale cdiretta,
senza ricorrere ad alcuna trasformazionedifigura,equindididareun metodogenerale assai piùesplicito,per trovarelarelazione corrispon- denteadunpoligonodiqualsivoglianumerodi lati, iscritto inunaco- nica e circoscritto adun’altra;e tuttociò risultadaunarticolo inserito nel Rendiconto dell’Accademia pel 1843.
Ricorderemo ancora che negliAttidel Congresso degli Scienziati,te- nutoinNapolipoco dopodiquell'epoca, fuda noilettounarticoloin- torno^quella singolare eliminazione, essendoilprimo edilsoloesem- pioche per noisifosseconosciutodiunadifficilissimaeliminazione compiutacolsoccorso della differenziazione,cdellaintegrazione.
#
-i —
Nonpossiamo tacere d’ultra parto che essendosi nel1815recatoin Napolil'illustreJacobi,nonsolononisdegnòdimostrarciilsuocom- piacimentopei detti lavori,maaggiunseallenostreformolo alcunisvi- luppidisuo proprio carattere,clicnoiconserviamocomepreziose ricor- danze.Efurono ancoraisuoiincoraggiamentiquellichecispinsero più tardiad applicareinostri risultamentiall’addizione e moltiplicazione dellofunzioniellittichedi1*specie, ch’èilsoggetto della nostrame- moria del 1853.
Risultada questiTattiche noi possiamo pretendereallapiccola gloria diaver datoiprimiuna dimostrazioneanaliticacompiuta cdirettadei teoremidelPoncclet, cdiaver datoancheiprimiunmetodoperlaricerca dellarelazione,allineili.-un poligonodiqualsivoglianumerodi latipossa essereiscrittoecircoscrittoadue coniche.Lungi da noiilpensiero discenderealparagonedo'nostri risultamenti conquellirecentemente ottenutida’grandigeometri testé ricordati c versode’quali noi profes- siamolapiù sinceravenerazione;perùsembrache questi risultamenti nonabbiano soddisfattoilgeometra Francese,ilqualeinclinaquasi a giudicareinsufficienti ledimostrazioni analitiche dei teoremi,esembra ancoradiritenerechelaquistionedellerelazionipeipoligoniiscritti ecircoscritti,anchelimitataalcasodiduecerchi,nonabbiaancora unasoluzione praticaogenerale.Infatti,senèilnumerodeilati delpoligono,lesole formolodiJacobidarebberolerelazioniespresse infunzionodi«,deiraggi,e della distanzade'centridc'duo cerchi;
mentregli altrimetodi obbliganoacercare questa relazionepeisingoli valori di n.MasiccomeleformolodiJacobi fanno dipendere questere- lazionida funzioniellittiche, sipuòdirechelaquistione è virtualmente,
ma
non praticamente risoluta;esotto questo aspettoanoisembra che ilgeometra Francese abbia perfettamente ragione. Intanto noiavevamo giùveduto chelenostre formolo potevanobenissimo condurci arisol- verelaquistione sotto questo aspetto; odirisultamentida noi ottenuti formanoilsoggetto della presentememoria,nellaqualeabbiamodovuto riprodurrecon più sviluppoloricercheintornoallasingolare eliminazione dicuisièdiscorso,poiché da essa dipendonoimmediatamenteediteore- midel Poncclet, elorelazionipiù volte mentovate.Eforse non saranno lettesenza interesse alcune osservazioni intornoall'integraledella famosa equazioneclicconduceallefunzioniellittiche.Tuttavolta é giustodi osservare che quasitutte leproprietà notabilissime delle equazioni,allequalinoiriduciamoleattualiquislioni,e clicpoidannoorigineapro- prietàimportanti delle funzioniellittiche,potrebberoinversamento de- dursida'teoremi geometricidel l'oncclct;o certosivedrà con piacere che questi teoremi possono ancheimmediatamentecondurreallainte- grazionediquellaequazionedifferenzialericordata poc’anzi, celiofuil soggettodiprofondo ricerche per partodiEulero cdiLagrange.
Cisialecito in finediaggiungereche noinontroviamofondatele obiezionidelPoncelet intornoalladimostrazione del principalede’suoi teoremi data dal Brioschi(*);ilqualeaffattonon assumemadimostra che l’inviluppo dellatoliberodiunpoligonoiscrittoinuna conica coi rimanentilatitangentidiun'altra, siaunasezioneconica passante pei quattropunti(realio immaginarii)comunialledueprime.Madique- stoargomento intendiamodioccuparcene espressamenteinaltraocca- sione,emostreremocheilmetododell'illustregeometra Italianoèforse ilmeglio adatto ad csprimorclerelazioni,dicuisiò discorso,infun- zionedegliclementidelledue coniche e delnumerode' latidelpo- ligono.
ARTICOLOI.
H,cercheintornoad unasingolareeliminatone.
I.Nelle ricerche
,dicuisiamo per occuparci,adottiamoilsimbolo 4.(r.,ej per indicarlafunzione
«»;«;
+
2i(»,+
»,}»,»,+
c+
»,)’+2di>,e,+2*(t>,+
«.)+/,dove vre»,dinotanovariabili,ed a,b, c, d, e,fsono costanti qualun- que. Osserviamo che, se pongasi
c
+
d=<e, lafunzioneprendelaformaa»;»*
+
26,r,+
e.)e,e,+
e («;+
e, 1)
+
2d' a r0,+
2e(0,
+
e,)+
[;manelsimbolo4(»,,»,)puòritenersiindifferentementesia1’una,sia l’altraforma.
O
VedigliAonalidinult’iu&ticlje delTorlolini,voi.Vili,cdelTerqueni,voi.XVI—
6—
Supponendo unaseriedin-f-1variabilit>0, v^t, odilsi- stemadinequazioni
v.)=0,+(»,,*.1=0 »„)=0,
èevidentechesipossono eliminarelen
—
1variabiliintermedie«ilt'.i ,
ed aversiuna equazione nellevariabiliestreme v0o vm ;
malanatura dell’equazionefinaleèdichiarata nelseguenteteorema:
Eliminabidosilevariabiliintermedie dal dato sistemadiequazioni,la relazione Iralevariabiliestreme v0
ev
tèun'equazionedella stessaforma diciascunadelleequazioni proposte.Dimostr. Considerandoingenerale l’equazione
*(*,.«.)=<>,
cominceremoper trasformarlainduemodi,ordinandolaunavoltari- spettoaer ,edunavoltarispettoatq,ed ogni volta aggiugnendo e to- gliendoilquadrato dellametàdelcoefficientedelsecondo termine. Così messoper brevità
A —cf
—
e* ,C—af —
d' , E—f>d—
at,B—de —
b(, I)~bt
—
ci ,F —
ac—
4*, ed inoltrer,=zA
—
2Br,+
(C+
2D)e;— ÌEcf+Fv},Y'=.A— 2fir,+(C+2Z>>;— 2£Ì>’+/V, ledue trasformate saranno
[(ar*
+
26u,+
e)«,+
6*’+d'«,+
*3*+ F,=0
, [(««’+2
àr,
+
r|v,+ +
d'»,+
«]*+ K,=0
•Ma
leradicide’due quadrati equivalgonoallemetàdelle derivate par- zialidella funzione4(«,->*.)prese rispetto atved av,;adunquedifferen- ziando l’equazione 4-{tVi«J=0,verrà.X- y. ‘
X‘
y.
~
—
7—
Applicando orasiffattatrasformazione a ciascuna delle dato equazionisi ha successivamente
a»! ;><»; a»;
_
a»,*y.
=
y.
~
v. y.’
quinditra le variabiliestremesiha l’equazionedifferenziale
a»o g»,
yjA—ìlha+{C+lU^r-'ìEv\
+ F<,~ —
VA-iB^+(C+ìl),«:—2£ti*+/r„*'
edilsuo integrale saràl’eliminatache cerchiamo. Ora ciò basta per conchiudereilnostroteorema,perchèsisachelaprimitiva è appunto un'equazione della forma
(2)o* «:»„*
+ W
(«„+
«.)v>„+
<?(v0+
»„)*+
2J1«„ »„+
2»’ (e„+
•J+
f=
0;doveicoefficientia\b\ etc:sonocognitefunzionidellequantità A, D, etc:e diunacostanteche introducelaintegrazione.
2.Madispensandoci dal ricordareleformolodiEulero(*)pel calcolo de’ detti coefficienti,dobbiamoinvece quidarneunadirettaed assai più semplice deduzione.Atal'effettoapplicheremo all’equazione(2) lastessa trasformazione operata ariguardodell’equazione 4-(v,,v,)=0;dimodo cheponendo
A'z=c'
f-e"
,C=a!f—<e
% , £'=t<rf'—oV
,—
b1f , jy=Vtf—<fS , F'=a!é—
V%, otterremo analogamente l’equazionedifferenziale!
\/A'-iB'v0
+[C'+W
+£'»;“ ~
\/ +,t'+
r*+*£'«.• +£'»„*’
ma
comeledueequazionidifferenzialinonpossono essere diverse,ipo-o
Initìtutiones catculiintegrafo,voi. I,cap. VI, edilsuppl. voi. III.— fi-
linomi! sottoilradicalesarannoidentificabili;equindiperdeterminare le seiincognitea‘,b',c'ld',e',favremocinque equazioni
t'f—V e
1
—A
,Vtf—b'f^B
,Vf—VV
+ì[Vt/—Jd>)=
C+
ZD,Vd'
—Ve'— E
,V
é—VV—F
.Cosiunadelle incognite resteràindeterminata,cterràluogo della co- stante voluta dalla integrazione;
ma
ponendoVe'—
d'e'=D-\-it, potremo invececonsiderarele sciequazioni|
P—VV=A
,VP— VV=C—
2(., 4’V—VV^E
, (3) {(
d‘V—V[
,=B
, Ve'—VV=.D +
n ,VV—Vb'=F,
I ededurneivalori delleseiincognite infunzionediA,B,etc:edipi, che saràlacostante della integrazione.Orasipuòraggiungere questo sco- podiunamaniera molto semplice adoperandoideterminanti(*).Infatti segue dalle precedenti relazioni chede'duedeterminanti simmetrici
A B D+
(*V V
d'i>=
B C—
2i*B
.Q= V e
VD +
f*B F
d'V
rilprimo è reciproco del secondo,esaràquindi
P=Q’
.Inoltresup- postocheilreciproco deldeterminanteP
siaA,1?„ />„
» C. E, , />, £„
F
m(*)Malgradoilrispettoelavenerazioneche professiamo versodell’illustroPoncelcl,nonsa- premmoaccetta*lesuoideoa riguardode’ doterai inasti(Operacitala,notaIII).Noipotremmo qui recareesemplidiquestionidifficili risalutounicamente perl'ajnto delleproprietàdiqueste funzioni;
mapernon allontanarcidalnostro soggettocibasteràdifarnotare ebe,nellepoche occasioniincui nelcorsodiquesta memoria siamoindultia giovarci de*determinanti,cisarebbestatocertamente possibile di evitarli;maa pattodiinfastidiree stancarelapazienzadel lettoreconforatole inutil- mente complesse,econcalcoliscuraggianti,coni'èbenfacile disperimentare tentandodiritrovare lenostre conchiusionì con mezzidiversi.
— fl-
uìconseguenzadiproprietàconosciutede’determinanti reciprochi sarà
t
4,=£C-2„]-£‘
,D,=BE-{C-fy.,(D +
?),B„=zE\D
+
?)-llF ,E„=D(D+,i)-AE
,C,
=AF -
, F\=zA{C-ìr)-B',e quindisiavrannoleseguenti relazioni
<?«'=/t„ , <?c=C. , Qc'=E,,
,
Qf=D,
, Qf=
F„, lequali, essendoQ= P
T,simutanoinP'*'=A
n , p*c'=Cn , p''t'=Eu, (5)p'-b'=B„ . P‘**=D. ,
=
Egliè chiaroclicqueste equazioni determinanoivaloridelle incognite a',b', eie.;
ma
siccome sostituendoli nella(2)luttiitermini acquistano ildivisoreP*,che perciò òlecito disopprimere, ne segue che per va- loride’ coefficientidell'integralesipossono ritenere semplicementele quantitàA,,B
,etc.;e quindi l’integraledivieneinultimaanalisi(0) +2B„(tio -t-0.)«ov,+ +2P„r0®,,+2E,(«„+«J
+F,=0
.Abbiamoadottatope’coefficientidiquestaequazionel'indico»perchè serva a ricordareeh’essa esprime l’eliminata corrispondenteadunsi- steoiadinequazioni;talché quest'indice sarà2,3, etc.sceondoehòle equazionidatesono due,tre,etc.;edingeneraleconverremodirap- presentarlacon
t.!r0.».)=0•
Ma,comeconseguenzadi siffattanotazione,sicomprendeche nella ipo- tesi di
n=t
,leA,,I),,etc:torneranno adesprimeròloa,è.cto.3.Sarebbe quasi superfluodidichiararechenelnostro casolaco- stantei*introdottadalla integrazionenonè punto arbitraria,dovendo ingenerale soddisfare a questa condizione che, dandosi un valore ad ur-
I
—
10—
bilrioaduna dellevariabili vae»„,nerisultiperl’alIraunostesso va- loretanto dalsistema delle date equazioni,quanto dall'integrale.Una delloipotesiopportunesièdisupporret'0
=oo;
ed allora sesielimi- nanotutte lenvariabilidal sistemadin-f1equazionit(®,»;=0,|(e,,»,’=0,j;r,,r,)=0 ,
siavrànella risultanteun’equazioneclicdeterminailconveniente va- loredellacostante#x.Potrebbe invece supporsiiy=0,cdinquesta ipo- tesi laprima ed ultima equazione sarebbero rimpiazzate da +(0, vt)
=
0 e4-,(0,»)—
0.Egli è poi manifestoclic siha,tt,)=ar;
+
24»,+ c=0
, •!,(«>.»„)=.4„»,‘+
2fl„»„+ C\—0
, 4.(0,»,)=»»:+
2e»,+/=0
, lJ0,vJ=sC.t;+2Es.+ F.=0
. Osserveremo tuttavia cheilteoremasullaforma della eliminata è ritrattoindipendente dalladeterminazione della costante;ilcheingene- rale£unaricerca quasicosi difficilequantolastessaeliminazionetra ledate equazioni.Mapure volendo darneunesempiosupporremo»=2;cdin talcaso, adottandolaipotesi dir0
—<x
>,l'equazioneche determina ilvaloredi\jsiavrà nella risultante delletreequazionioc;
+
24»,+ »=0
,nt;r;
+
26;«,+
»,)»,»,+
»|»,+
«.)*+
2rf»,v,+
2r(»,+r,)-(-/,=:0, il,»!+2
fl,r,=0
.Seco’mezzi ordinariisieliminar,traleprimedue,esiponga per compendio
x
= —
24*)(24e—
e'—
ciì'—
[ae—
4c)*,2^
=
(od'—
W)[lf—cc]—
af+
cd~'ìbe[ttt—
he) ,y=(ae—te](bf—ce)
—
ì[af—c’)' ,siha l’equazionedi2° gradoin »,
«*!+2p»,
+ r=0
,ed ora resterebbe ad eliminare»,traquestaultima equazione, e quella
— li-
die precede.Maattualmentepossiamo tenerounaviapiùsemplice cer- cando seesistaunvaloredip, che rendaidenticiicoefficienti do'loro termini simili;chè allora essedarannounostessovalore pere,.Cosi bisognerebbeche fosseroverificatead un tempolo trecondizioni
4
,=«
,R.=?
, C,z=y,lequalisiriduconoagevolmentealleseguenti
(oc
—
b’){c’+
2crf+
af—ibe—
J;«)=
0,ibd—at)(e*
+
2cd+ af—Uc—ì^—Q
, [c'+
af—2ir*—
4(6»—
erf+
t*)*=0;masiccomeilfattorech'òcomunealledue primesipuò scrivere
c'
+
af—
2Ae—
2{A«—ed+
i»),sifamanifestocheledue equazioni sono effettivamenteidentificatepo- nendo
equindirisulta
c'
+
af—
24«=2(/«—
erf+
ii); 2r*—
c'+
2cd+af—
4
be.
Eccoadunqueilvalore dellacostantepconvenientealcasodiduo equa- zioni4-{r„. *,)
=
0,+(r,,»,)=
0;eperòrestanocompletamente de- terminatiicoefficienti dell’eliminata t>J=
0,ossiaicoefficienti dell'equazione•4.vi»;
+
2 »,(»1)+
e,)t’,>t,+C.(»,+v.),+
2C,rge,+
2£,>0+i>,l+ F,=0
.nonavendosi che asostituirenelleformolo(4)ilvaloretrovatodip\
sicchérisulta
(7) 4,=(ac
—
b'i[\be
—
[cq-d)*J—
\bd—
ae)' lì bd—ac)af+c‘—
ibei—
(ac—
b'(ic—hf) C'=
(ac—
b')[cf
—
«’)—
i[af+
c'—ìbef»,
=
[
bd
—
«) :*-
bf)—
{[4t«-
(e+
d)’] [af+
c*-
24e)£,
=
;(d'—bfi{af+c,—'2bt)—
[bd-ac)[ef—V) F,=(cf—«’)[46«—[c+d']-[da—bf)'.—
12—
5.Meritadiessernotato che,essendogiàconosciutiivalori de'coef- ficienti dell’eliminataperdueequazioni,sono perciò conosciuti anche quellidell*eliminataperunnumerodiequazionichesiauna potenza di 2.Considerando per esempio4equazioni
4 ®./=° .
ÌK*®.)=0
• 4(«>. .t»s)=0. 4[*,, vt)=0
.sesieliminat>,tra ledueprime,ee, tra lealtredue,sihannoledue equazioni4-,(e0,r
t)
=
0, i*,)=0;equindieliminandone«,siha evidentemente l'equazione4-,Kitj=0
,valeadireAtr: »:
+
ÌB,[*0+
e4;»„ t,+
C,(*,+ vj +
20,t,t>4+
2Et(e0
+
e.)+ F
,=
0,doveleA,,#,,eie:sicompongonoconlo
A
t,B
t,etc:nellastessa maniera con cui queste ultimelosono conle a, b, etc:talchésihad4=(A.C.
E,-[C
,
+ DJ
]EJ
B'
—
etc: eie: etc:Similmenteicoefficienti dell'eliminata per otto equazioni, A,,B,
,
etc:
saranno formatinello stessomodoconle
A
i,Bi,etc:;ecosi dise- guito(*).() Ilcasodidue equazioni, o piu generalmentediun numerodiequazioni chesiauna potenza
•li2, sembrailsolopelqualeilteoremasullaformadellaeliminalapossa essereverificatoperle tic
ordinarie.Supposto per esempio ebesitrattidieliminarelavariabile r,comunealledue prime equazioni,ordinandolerispettoaquestavariabile lomedesime divengono
(a»:+2t/c0
+
c>; +i(6c;+rf't>0+
c)c,+(c«:+2r®0+f)=0
.(a«:+2i«I+c)c;+2(ic:+rf'c1+e)t),+(er;
+
2rtJ,+/}=
0. Dopociò, se sirendano ugualiunavoltaiprimi,edunavolta gliultimi termini,e siprenda ogni volta la differenzade’mulUmenti,sarifacile divedere che ciascunadelleduedifferenze Itaperfat- toreilbinomio r«,ch’èlecitodisopprimere; c quindisiottengonodaessepere*ledue espressioni a1*grado_
,3(ag—bc)v0vn-f{af—c*)(t?0+
ì(l>f—ce) V>*
(iòB- <uf'ir0ct+(6c
—
ae)(r0+*«)+ («P—
Ito)* v_
a+
(<*—
fc/~)(c0H-1>J-f (2«*
—
d'f) f‘ 2(o*
—
6c)vc».+(«/“—+
+2(6/’—e«) Orabastaugnagliaretraloroquestiduevaloridi »,per averel’eliminatainv„er»,laqualeevi- dentementeè riducibile allaformaprescrittanelteorema.—
13—
G.Ponendo mentealleforinole(5)siosservacheivaloridi a',b', etc:
non sono piùlegittimisesia
P=
0, vale a dire seilvalore conveniente di/iverifichil’equazioneA
B
Z>+
iiB C—%.
Efl
+
liE F
=
0.Intantosiccomele(3)invirtù delle(5) simutanoin
{
C.F.—B;
=PA
,A^F"—
D*=
J>(C-»(.),B„D—A,E„=PE
,D.E.-B„F=PB
,B.E.-C.D,=P(D +
*),A.C-B
l;=PF
,sivede che, se
P=0,
siannullanoiprimimembridiquestesei rota- zioni;e ciòdimostra che nellaipotesiattualeilprimomembrodella(G) òunquadrato perfetto,chepuòmettersiinevidenza moltiplicandola per A., e poi cangiandoiprodottiAG*,A^E^,A
mF, inD
\, 0*.Daciòrisultache, se
P=0,
l’eliminatacorrispondentealdato sistema diequazioni è dellaforma[A„u0e„
+
B,(e,+
»J+ CJ =0
.7.Leespressionidi
A,B
m,etc:definitenelle(4)sonosuscettibili di unanotabilissima trasformazióne. Quelle formoloinfattiequivalgonoadA,= CF—
E
‘—
,D
n=BB —
CD+
{2D—
C+
'2|*)i»,£„=
D£— BF +
£(» ,E
n=zBD
— AE +
Be ,Cn
z=AF—D
'—
(ÌD +e)(» ,F,=AC-B‘-ÌA*
;ma
siccomede'duo determinantiA
B D
n bdB
CE
,R=
b e eDE
F
defilprimo,invirtù delle(1),èreciproco delsecondo,c quindisiha
Ì
Ra—CF — E
t,
Rc=AF—D'
, Rt— BD —
AE,Bb=DE—BF
,Rd=BE-CD
,Rf=AC—B‘
,— U —
cosi leforinoleprecedentisitramutano nelle seguenti
D
r—Hd +
2D—
C+
2*) ,£,=/!«
+
B?Cadeorasott’occhioche, sesiabbia
n=0,
ivaloridiA„,D
etc:siriducono adIta,/ìi,etc:;cl'eliminata, soppressoilfattore
R
,sarà semplicemente*0=0
,ossia«:•„* +26(i'o
+
eJroe„+c(r#+
e.),+-2rfroe„+
2c(r’,+
rJ+
/‘=0.Inquestaipotesiadunqueicoefficientidella eliminata risultanouguali a quellide’ rispettiviterminiomologhidiciascuna delle date«equazio-
ni;ed è conseguenzadiquestofattoche:ilsistemadelle dettenequazioni non puà, in generale,coesisterecon l'equazione-|(v0,
vj=0;
ma, perchi ciòpossa aver luogo,ènecessarioebastacheilvalore dellacostantei*cor- rispondenteaquellenequazioni,veri/ichilarelazione/*=
0,laquale adunqueesprimelacondizione perlacoesistenza dellen-f-,1equazioni|(».,e,)=0 , J.(e,,e,)=0 *(»_,,
®J=0
, +(r<,.*J=0,cdovrà potersene dedurre conlaeliminazionedi tutto le variabili.Ma dovendoquestovariabilispariredalfinalerisultamento,saràlecitodi dareunvalore arbitrarioadunadiesse, e porro per esempior 0
=oo
;cheallora lacondizione,dicuisitratta,potrà ottenersi molto più age- volmente eliminandotulle lenvariabilidalle n-f-i equazioni
arj *f
+
c=
0p 4-C*,.®.)=0 , l(e,,es)=0... !(»_,,*>J=0,ao•
+
2bvn+
c=
0.Inbrevelacondizioneft=0non è chelarisultantedelle n-f-t equazioni.
8.Segue da ciò che precede che,ingenerale,nonesisteunsistema divalori dellevariabili taleche possanorisultare traloro ugualiledue variabiliestremet.e dappoiché,cangiando nell'ultima delle daten
1 A^=:Ra
—
2
Fu ,
*=/*& +
£>C.=Bc—
(ÌD+{t)r .—
15—
equazionir,in laquistioncdipenderebbe dal sistema incompatibile
.
K
®,.*.)=0 ;(V
,,»„_.)=0,4(e_,,e,)=0; e,perchèilproblema fossepossibile,bisognerebbeche fosse soddisfatta unacerta relazionetra lecostanti,eliogiàsièdettocomepossaotte- nersi.Masequestarelazioneèrealmenteverificata,ilproblema da impossibile diverrà indeterminato, odammetterà un numeroinfinito di soluzioni,talchédando unvalorearbitrarioadunadellevariabili,
quellidellevariabiliestreme r,cr, risulterannosempretraloro uguali.
Supponiamooracheledateequazioni siano dinumeroparin
=2r
. Considerando a parteledueeliminato corrispondentialleprimerequa- zioniedallerimanenti, questodue eliminale saranno+2fir(»c+vJrorr
+
C,(»#+
e,')*+
2»ri;»»,+
2£,(B# -|-eJ+ F,=0
,+
2fl,(r,+
rj»rr,+
(!,.[»,+
»„)*+
20,e,».+
2fi,(D„-f-»,)+ F,=0
;ed ordinate l’unarispetto a ti„, l'altra rispetto avm,diverranno
[A,v‘+2flrtv+CJe;+2[fl,o;+(C,+/),|tv+fi>„+Cre;+2fi,v,+F,=0,
[d,t;+2fi,«,+C,>;+2[Bc;
+
(C,+Z>,|rr+EJe.+C,r;
+2£
rv,+F,=0, Sottoquestaforma è palese che, qualunquesiailvaloredi vr,lodue equazionihannolemedesimeradici;equindi v0ov,saranno radicisia dell'una,siadell'altra.Volendoadunquecheivalori di »„et>„sianotra lorouguali,ciò importache l’una ol’altraequazione abbialeradici uguali,osarà perciòunquadratoperfetto.Cosi:Ammettendo che debbanocoesistere le2requazioni 4(V«,)=0, *,)=<>, ,t(ejr_1,vo
)=0
,l’eliminata in v0c v_,corrispondentealleprime, oalleultimerequazioni, saràunquadrato perfetto;eperòses'indichiconprilconveniente valore dellacostante,saràsoddisfattala relazione
A B
D +
p,/>= B
C—
2», fi=0
.D + £ F
Leforinole delnumero7conduconoagevolmente adunosviluppo
— le-
diquestodeterminanteP,che merita per diverse applicazioni di esser messoinveduta.Tenendopresentolanotaziono adottataneln.°2pel reciprocodiP,sihadapprima
P=AA^ +
BB.,+(D+ k
)D,;indisostituendoad A„,
D
„,D„ivaloridatinelle(IO),edosservando che, per essereildeterminante£reciprocodiR,sihaechesihadipiù
AF—D'=cR
,BE—CD=dR
,af
—
il'—
C , bt—
ni—
I), siotterràP=R‘ —
2i!(e— +
£!&«—
Acd+0/1—
d*)|z* +(*,'>osott' altraforma jP=[R
—
(
e
—
rf)(»,]“—
(c*+
2«t+
af—
Me—
2?,)t»,.10. AffinchèivaloridiA^,
R
,etc: definitidalle formole(4)possano esprimereicoefficientideU’climinata corrispondentealdato sistemadin equazioni,èuopochelacostantef*ricevaunaconveniente determina- zione;
ma
sequesta costantesiriguardacomearbitraria,edinotato conn.unsuo valore particolarequalunque,siponga percompendioA:,ì
=F(C-2iz,)-f
, I>i!=«£_(C-2O(0 + O
.B'
=zE[D+r,)—BF
,E‘'=D(D+n,)—AE C‘‘=AF —
(0+
(»,)* .F
:,)=rA(C— 20—
B‘ed inoltre
4;,’<«V.0=
+•,)*
+
2fi’fl*,».+ìE‘‘(v,+
*,)+
F"*,
equindisiconsideriilsistemadinequazioni
;'( v.1t1
)=0
, ,*,)=0 t'“W
..»J=0
,corrispondentiordinatamenteaiparticolarivaloridellacostante, ,
—
17—
questo sistemasaràdotatodellaproprietàmedesimasvilup- patanel n. 1;cioè a direche:
Sesieliminanolevariabiliintermediev,,v, v
o_l,f eliminalanelle variabiliestreme v
0ev. iun'equazionedellostessogradoe della stessa for-
ma
diciascunadi quelleda cuitrae origine.Per dimostrarlo basta osservare che l'equazione 4''(<Vi )
=
0èun integrale particolaredell'equazione poichésideduce dalsuo integrale completo con dareallacostantearbitrariailvaloreparti- colare(t eda ciòrisultache questa equazionedifferenzialeèlastessa chesiotterrebbeapplicando all’equazione 4'*(rr>».)
—
0lamedesima trasformazione operatanel n. 1.a riguardo dell'equazione4
(vn
tq)=0- Adunque,sesiapplicaquesta trasformazione a ciascuna delleattuali equazionisiavràsuccessivamenteà»; à rl
_
àrf *'e‘quinditra le variabiliestremer„ei\ siha1'equazionedifferenziate
<X _ +
3»..y/v.
~\ZZ
'edintegrandolasiotterrà1’eliminata nello dettevariabili.Maquesto integrale èsempre1’equazione(6);dunque1’eliminata è,comevoleva dimostrarsi,un’equazione della stessa formadiciascunadiquelleda cui trae origine.
ARTICOLOII.
Unceso particolare detta precedente eliminazione.
11.Laquistionedicuicisiamo occupatioffreuncaso particolare, cuipotrebbe ridursiilcaso generaleperviadisemplicissime trasfor- mazioni,eche perciò merita più accurato esame.Quandonelledate equazionimancanoidue terminiincuifiguraa1*gradoilbinomio questidue terminimancherannopuro nell’eliminata, perchè es- sendo
b=
0,e=0,nelle(1)siha pureB—
0,£=0,
cquindisiavrà nelle(4)0^=
0,£
a
—
0.Adunque,suppostoingenerale 4(r,,v,)=or;«; +c(v,+
v,y+
ldc,t,+
f=:0,3
—
18—
ovvero(n°1)
*ù~ m
r V*"t*r(r*+^*)+
2i,B rCJ+ ^sO
.sesiadatailsistemadinequazioni
t(r,,»,)=0 , ((»,,•„)=() ... -t(»_,.«’J=0,
eliminandonelevariabiliintermedie,
1’eliminata nellevariabiliestre- meti
0ee.sarà un’ equazione delia forma
(11) ^»:»:
+
C.(«.+».r+
2/>.r.«.+
#,.=0
;edinvirtù delle(1)e(4)siavrà J=ac[a( i'—Jc), t„
=
o/c‘—
[cd—
it)’,i).=(
cd-riW-f-W
.12. In quantoalladeterminazione della costantenquesta ricercapuò essersempreregolataconlenormegiàdateperleequazionicomple- te(n° 3);
ma
nel caso attualeèpossibiledieluderele difficoltàche pre- sentailcaso generale.Noicominceremoper osservare che se1’equa- zione(11) sidivida per c(af—
d‘—
2,u),esiponga(12) afe
*
—
[ed—
*lamedesimadiviene
(t3) «'I«S
+
«. (®.+
«.)*+ r0»,+ f=°
;e sotto questa forma hailvantaggiodinonaverecheduesoli coefficien- tindoversi determinareemodm,perchè nelprimo ed ultimo termine sono riprodottelestessequantitàaedfche figurano ne’corrispondenti terminiomologhi delle date equazioni.Maoltre aciòinluogodincon- verremodiadottarounodiqueiduecoefficienticomecostante dellain-
-
19-
tcgrazione;cd allora, eliminando dalledue equazioni(12),traidue coefficienti c„ edsihalarelaziono
i/*
+
2c„rf,+af
—
d*—
2erf: c,
—
af~olaqualedetermina l’unoinfunzionedell’altro,edallaqualepuò anche darsilaforma
(14) c(af
—
d‘—
ìeJtdn)=en[af—d‘—
2ed).13.Primadioccuparci della determinazione de’duecofficicntifaremo due brevi osservazioni intornoallanovellaforma della eliminata.
I.Ammettendochesianulloilvaloredi e,,l'eliminata diviene
or.*r;
+ + f=
0;masiccome nella stessaipotesi larelaziono(14) siriducea
ne segue cheilprimomembrodella eliminata èunquadratoperfetto, chepuòmettersiinevidenza moltiplicandola pera, epoi cangiando af ind‘; e perciò, sesiabbiac„=0,l'eliminata corrispondentealledate equazioni è della forma
(or0e.
+
<(„)*=0.Eevidentechesipervieneallastessaconchiusione,seinvecesisup- ponga d‘
—
af,perchè dalla(14) risultac„=0.II.Ammettendoinsecondo luogo chesiabbia
e—
e,sirilevadal- la (14)chedebba essere ancoraà==d. Laondeaffinchèicoefficientidel- 1’eliminatapossanorisultareugualia quelli do’corrispondentitermini omologhidiciascuna delle date equazioni bastachesiaverificata la re- lazionec=c;
laqualeadunqueèlacondizioneaffinchè ledaten equa- zionipossano coesistere conl’altra 4- (e.,»„)=0.14. Ciò premesso noi passeremoalladeterminazionede' coefficienti CmedM,prendendo più specialmenteaconsiderareilprimoe,(;eseguiremo a quest'uopoilmetodogiàprescritto(n* 3)per determinareìdgeneralela costante vale adiresupporremov„
=
ao,ed otterremo l’equazione,-20 —
clicdeterminailvaloredi c_,eliminandotulle lenvariabilidalle
n+1
equazioniae'+c
=
0,4 (e,,e,)=0 , 4e,.i>s)=:0 ... 4(e_,,ej=:0,
at'-)-e„=0>
laprima ed ultima delle quali sono ciò che divengono rispettivamente laprima delle date equazioni cla (13)perlaipotesi di r.
=oo
.Ora noivedremocheilvaloredi c„ sipuòsempreesprimere razional- mente;mainquanto ad,possiamo solo limitarci ad affermare che può ottenersilostessointento seilnumerodelle equazioni èpari. In fatti supponendon
—
2r l’eliminata diviene(15)
+
®J’+
W„e,»,,+ f=0
.Intanto,seimmaginiamoledueeliminatecorrispondentirispettiva- menteallaprima edallasecondametàdelledate 2r equazioni, potremo rappresentarlecon
°®I*V‘+e,{*.
+
r,)'+
2<f,e,t>,+
f=s 0,«®;i';,+*,(®r
+O’+
2,C,VV+f=
0ima,ponendovii'r
=oo
,avremoor;+e,.=0 , ot;,
+ e„=0
,enerisultaevidentemente
v„
+ r„=0
, ar„e„=e,. Per questo forinolela (15) siriducea2v,<*.,+c;+v=0i c quindisiha
(10)
e'+af
*c.
Cosiilvaloredidtrè espresso razionalmente per mezzodi cr;
ma
do--
21-
vendo essere razionale,come vedremoorora,ilvaloredi c,,ne segue die della stessa naturaèquellodid<r.
15. Primadioccuparciiugenerale della ricercadi dobbiamoesa- minare brevementeiduecasiparticolari di
n=2
edn=3. Supponendo adunqueledueequazionia*:®«+«(»:
+
®ì)+
2d'e0e,+f=0
,«w;®: +«(*:
+
e:',+2d'®1»,+/'=o,
e l’eliminata
05:®:+*,^:
+
®,)*+2<{,r0t>+/'=o
,
l'equazioneclicdeterminailvaloredi c_saràlarisultante delletree- quazioni
«liti +e.(*t
+
®5)+
2d'®,t>,+
f=zO, avi+® =
0 , orj+£,=0
.Moltiplicandolaprima pera,cominceremopersostituirvi
—
c
c
—
in luogodi«e;ed ar^j indi riducendoinun membroilterminein v:vt, c ripetendolamedesimasostituzione,avremo1’equazionedi1° gra- doin c,,
(17) 4afc,
=
;«'—ufi',edinconseguenza sarà :.•*
r
_ <*—
r
• ted"
Inoltro,essendo pariilnumerodelledateequazioni, perdeterminare<i_
possiamo applicarelaforinola(16);equindi,siccomec,nondifferisce dae,avremo
(18) <*.
= —
c'+af.2c 1
e pertalguisaP eliminata corrispondentealledue equazioni date sarà infine
(19) o®;®:
+
(«*-icif
+/=0
.Siritroverebbequestaequazione,siacercandola direttamente con ua
metodogiàindicato (notaaln"5), siaponendoà=o,
c=o
nelle espres- sionidiAt, ,etc.determinatealn"4.
16.Assaimcnsemplice éilcasodim=3.Suppostele treequazioni
}(*„, t,)
=
0 , »(«,>«,1=0 , t;»,,e5)=0
, e1’eliminata+
fjl'o+»u*+2rf,e,e,-f^=0,sostituiremoalledue prime rcliminala corrispondente
orli'’.+C, >,+«.)*
+
2d.r)1e,+ A=0
; esiccome questac laprecedente,ponendor,=
ce,siriducono ad#r;+c1
=0
, ar;+
r3=0
,cosieliminando rtcr.dallaterzadelloequazioni dateavremolare- lazione
(Sto; 4d''e.ri
=
[«!—
af—
*.(«»—
«)]’.laquale èdi2*grado rispetto acs,
ma
unasemplice osservazionerile- va eh’èpossibiledidedurne un'altradi1° grado.?ioivediamoinfatti clicla(20)è soddisfatta supponendovi cs—c,perchésiriducealla (17), uguaglianzaclicdivieneunaidentità colsostituirviilvalore,che essa stessadà perc,.Daciòrisultache se questa sostituzionesifaccia inve- ce nella relazione(20) lamedesimadovrà esseredivisibilepercs—
c;o quindi piùnonrimane che a porreinevidenzal'altro fattore.Dividendoiduemembridella(20)pc’duemembridella (17), e quin- diliberandodafratti,siha
c5.>*— af'
=e
[ce,—af—
e,(e,—
e)]*;maessendo identicamente e'
—
af—rr,—
o/"—
c(ct
—
r), ed inoltroccs
-
af—
c
t(r,
—
c=cc,—
of—e
t(e,—
e), larelazionedipoc'anzidiviene“A—
•
Sviluppandoiquadrati col teucreinvistaiduebinomii(cc,
—
•af) o—
23—
(c4
—
c),è evidente chesidistruggonoitermini provvcnicntida'doppii prodotti, e nerisulta«»(*»—«)(«.—«)’=(«>—*)(“.—<)*•
Infinesopprimendoilfattorec,
—
c
sihalarelazionedi1“gradoin e,,
«s(e.
-«)=(«.—
af‘:csiottieneinconseguenza e
_K^i^
5 ««.
—
«;*Se piacciadieliminarec
tnonsiha che asostituirgliilvaloreche ne dàla(17),esiottienein talguisa
(SI)
[(e'-a/r-WY
1 '
17. L’analisiche precedeciguida a determinareingeneraleilvalo- redi c„.Supponendo adunque nequazioni e1'eliminata
«'i:»;+e.(»o
+
®J’+2<,.eo®«+A=0
,comincercmopersostituire alloprimen
—
1equazioni l'eliminata cor- rispondente“leu.
+
+».-.)•+
2<L-. ®»®.-.+f=0
; indisupponendoe<,=ao,ridurremo questa equazionee laprecedente ad
or
+
e„_,=0
, ««£+
e„=0
;edinseguitoelimineremo er, dall’ultima dello date equazioni
«®I-.®*+«(®!U.
+
®»‘)+
®„+f—0
• Si perviene intalguisaallarelazionec.—af)',
ecambiandovininn
—
1avremoancora®._.
= «_ + —
V)’•-
2i-
Dividendolodue ultimo relazionimembroamembro,eliberando da fratti,verrà
—“/)'=e.-.(«_,
+Cf.-V,
af'Si soddisfa aquesta relazioneponendo c,=c^,;equindi, ridotta a ze- ro,saràdivisibileperc
:
—
c._t.Puòsubito mettersiinevidenza1*altro fattoredandolelaferina«.ti"—-o/'.i— -af, !
poichésivede che,sesisviluppanoiquadrali col tenereinvistaibi- nomii(ec„,
—
af)e(e,..,
—
e),sidistruggonoitermini provvenientida'doppiiprodotti,e siottiene
Sopprimendoinfineilfattore e.
—
sihalarelazionediI*grado ine,e nerisulta
(22) Cm
—
—
<*/T.!ee„.
,
—
a
fi'
Questa formolafadipendereilvaloredic_daquelli dicm_,ec_
€;ed es- sendo già notiivalori di c
>ecJtsivede chelaquislione è risoluta per qualunquevaloredell'indicen.
AHTIC0I.0ili.
Alcuneformale di geometria analitica.
18.Supponendoche ed y sianolecoordinatediun punto
V
di una conicaV
datadall'equazionel'=:y'
+
tr'+
«nx=
0,dinoteremo con ilrapporto ym:.r;rapporto chechiameremoelemento delpunto
V
.E dovendosussistereledue relazioni, y*+t*;
+mx.=0
,—
25—
lecoordinate delpuntoinfunzione del suo elemento saranno espresse da
n» ».=* me,
»;
+
<'
QuandoilpuntoKcoincidecon l’originosihat).
=
oo;ocoincidendo colpunto della conica diametralmente oppostoall'origine,sarໄ=0.19.Perleconvenzioni adottateuna cordaVrV,dellaconica
V
avreb- be per equazionev
~
jrEjr'i*—*')!
ma
quindiin virtùdelloprccodonti espressionidix. cdtj ,questaequa- zioneprenderàlaforma notevole(t—
+ +
.Selacorda è parallelaall’assedelleascissefra glielementi delle sue estremitàvrevsussisteràlarelazione
i
—
r,r,=0;e soinveceèparallelaaquello delleordinatesiavrà
V.
+
r,=0.Ammettendopoichelacorda
V
rV,debbaffessarcporun punto(*,(3)ovunquesituatonelpiano della conicaV,glielementivr e v.dovranno soddisfareallarelazione
(I
— +
e,)jS
+
'I‘=0, laqualeingenerale èdellaformaLvrV'
+
M(tr+
»,)+
A'=0.Mareciprocamente,supponendo data una relazionadiquesta forma, va- le adiresupponendo chelocostantiL,il,
N
abbianovaloriqualunque assegnati,èchiaro che ogni corda della conica V,laquale congiunga-SC-
duc punii della curvaidicui elementi soddisfinoa siffattarelazione,
passerà perunpunto determinato dalle coordinate
m L m\f
* == IL
+ N
’ ?~IL +
JV!
equindirisultachelaproposta relazioneesprimeilsistema delle corde dellaconica V,lequalicircolanointornoadunpuntofìsso.Epoima- nifestoche questo punto starebbesull1assedelleascisse,osu quello delleordinate,secondochè fosse oSI—0,o 0.
20.Immaginiamoun’altraconica
V
rappresentata dall'equazione V—ikX'+ì^xy+
yy'+ìtx+ ìiy+f—O
.Ènotoche,se questa conicasiatoccata dallaretta pr
+
jy+ r=0
,tra lecostanti delle due linee sussisteràlarelazione
« P ?r
P */»*
??1»
r Si f
0i
laquale,ponendoiduedeterminanti
• fia «. ».
A
=
P7• .*,=
fi, V, ».a « * *. ». ».
ilsecondode’qualisiailreciproco delprimo,sisviluppain
*«P*
+
2&.PS+
r, **+
2a.pr+
2.,yr+
?,,-•Ma
supponendo chelarettatangente diU
sialacorda VVV, della coni- caV
poc' anzi considerata,saràp=l—v,v, , q=v,
+
vt,r=m
;—
27—
equindimessopercompendioed uniformitàdiscrittura
Ì
«=
«, . (t*.+
">*,).b— —
fi, , «
=
Ifi,+
!««, .e=
y, ,(—
i’i.+
afmSj+m’y,,lacondizioneperchèladettacordasiatangentedi
U
risulteràespres' sa da(24)
or»
+2*+
«i«>,.
+
e,ì,+
2di>,e,+2«{e,+
„,)+
/=().21.Leformole precedentidannoluogoad alcune utilissime relazio- ni.Siccomeildeterminante A_ è reciprocodi
A
,per una proprietà co- nosciutade'determinanti reciprochiavremotA *=r,»,--«; . *fi=*,‘t
—
fi.t, .Ay=»
ltl—
*;. (*“) <I =/•,*.—r,*,, *•=?,*,—»,*, . A?=*,y,—fi',;
ma
ricavandosi dalle(23)*,= a >
mì,= —
(la+d) ,fi,=
—
i ,mi,=—
(Ib+
e) ,y,= e , ”•>,= l'a+Hd
+
f, sesifacciapercompendio}
A
=
cf—l' ,B—dt —
bf ,c=«f-«r
,D—be —
ci ,E—bd
-ac ,F=ac—
ft*,epongasiinoltre
(
x'=zfF—ÌID+A
, l'=zm[!F—D),(87) ìfibaslE
—
B , .'=m EIy'=C . t
'=m'F
lerelazioni(25)diverranno
Am'c—*1 38)
Am'fi=fif 4in*yzry*
Am'SsJ' Am'tzzzd,
t'•
—
28-
Segue da queste ultime reiasioni chelafunzione
V
s=«,x*+
2^'*y+
a,,y"+
28'x+
2«'y+
y'differiscedallafunzione
U
soltantoperunfattorecostante,essendo e- vidcntemenleIP—
Am*V
;e quindilaconica
V
nonèdiversa dallaconica V.22.Supponiamoorache,invecediesserdatalaconicaV,siadata larelazione(24),valeadireclic lecostanti a,b, c, d, e,fabbiano va- loredatiqualunque, edimmaginiamodescrittalaconica dell’equazione Li'=0,idicuicoefficienti a',/3',eie:sonodefinitidalle(27).Condu- ccndouna tangenteaquesta conica,esupposto che incontrilaconi- ca
V
indue punti qualunque,èmanifestocheglielementidiquesti puntidebbonoverificare ladata relaziono;e,viceversa,ognirettache congiunge due punti della conica V,idicuiclementi soddisfano aque- starelazione,ènecessariamenteuna tangente della conica U'; e siamo cosicondottiallaseguente proposizione:Datatra le variabili tv,t»,larelazione(24),edatainoltreunaconica V,l’inviluppo di tutte lecordediquestaconica,lequaliunisconoaduea due quei puntidellacurvaidicuielementi soddisfanoalladata relazione, i un’altraconicalì
1
,ladicui equazionehapercoefficientiivalori di )3', eie. definiti dalleformolo(27).
23.Bisogna osservare cheloformolo(27)divengonoinsignificanti,se svanisconotrede’seibinomii(26)perchègli altritresvanisconopuressi;
ma
allora6evidentecheilprimomembrodella datarelazione(24)èun quadrato perfetto,clicpuòmettersiinevidenza moltiplicandola pera, epoicambiandoiprodotti ac, ac, afin b‘, bd, d‘.In questo caso adun- quelarelazionesitrasformain[a*,e,+4(e,+«,)
+
<t)“=0; c perciò l’invilupposiriducealpunto(n“19) risultante dalla radice+
è(rr+»,)+ d=0
•24.Supponendochenell’equazione della conica
U
manchinoidue terminiinxyedy,nella relazione(24)mancherannoidueterminiiquali—
29—
contengono a 1* gradoilbinomioBr
+
i',,dappoiché essendo£=
0 edi=0,
nelle formolo(23) siha puroi=0,ed«=0,e quindilarelazio- ne(24)diviene(*)or; e;
+
e(e,+
e,)'+
3dvrtM+f=0
.25. Reciprocamente, seèdatauna relazionediquestaforma, l'equa- zionedell'inviluppo dovrà ridursi ad
«' x’
+
y' y’+
2é'x+
,'=0
;poichéessendofr=0ede=0,nelle formole(27) risulta/3'=0eds'=0.
inoltre supposto chelaconica
V
siauncerchio equindii=
1,avremo a'=c(a+
2d+f) ,t'—af—
<T ,a'=me(o+rf) , »'=m’oc,e ne segue che l’inviluppo èuncerchio anch'cssoquandosia
af—d'=c[a
+
ìil+f), osoli’altraforma[e+d)'=[e—a)(e—/).
(*)Équesta[aparticolare laforma cuiairiducetarelazione(Si)allorchéledue conicheKed17 sono corchi entrambi,e sìapreso per assedelle ascisseildiametrodiVche passapelcentrodiV.
Chiamando rilraggiodi17 eprescissadelsuo centro,siha evidentemente
«=r=l
.l=—p
, t=p’—
r’; operò,essendof=l,dettoRilraggiodiK,le forinole (23)diverrannoinquesto casoa=p'—r' ,
c=—
r*, d=r'
—
p) ,/>
<=(9JK
—
p)'-r’.Chesepongasi2Iì—p=q,siavrà più semplicemente
a—p—r*
,c= —
r*, d=r’+pq , f=q'—r', esiavràinoltre
C-\rd
=
df=zpq.In queste formolel'ascissapdelcentrodelcerchioUpuò sempre riguardarsicomepositiva.Rispettoa q bisogna osservare che questo simbolo esprìmeladistanzadelcentrodiUaq; elpuntodelcerchio V,eh*èdiametralmente oppostoall'orìgine; esiccomesihag=2/l—p, è chiarocli'essodorràtenersi comepositivo,ocome negativo, secondocbòilcentrodiVcadealdidentro,oaldifuori diV.
-30 —
Sesipongac-\-d=d‘,larelazionedatapuòanche scriverai
or;r,*+C(r;
+
C,‘)+2i('c,r,+f=0
;e lacondizione perchèl’inviluppo possa essereuncerchio diverrà
a)[e—f).
2G.Qualoranellarelazionedicuisitrattafosse
c=0,
ed inoltre of—d’,icoefficientidell’equazione dell'invilupposiannullerebbero tut- ti;ma
in talcasolarelazione riducendosi adae>;+2rf»,e,+/=o,
sivedecheilsiloprimomembroèunquadrato perfetto, o quindil’in- vilupposiriducealpunto(n°19)costruito dallaradice
ae,v,
+ d=0
.ARTICOLOIV.
1teoremi di Poticeletrelativi alleconiche iterine$circoscrittea'poligoni.
27.Essendo datedueconiche
V
ed U, nellaprimasisuppongaiscrit- to apiacereunpoligonodiunnumerodeterminatodi lati,iquali,ad eccezionediunsolo,sianoluttitangentidell'altra;qual' èl'inviluppo dellatolibero?Siano
V
#,V,,V,,...,V’„iverticidiunpoligono di»+
llatiiscritto nellaconicaV,connlatitangentidiU, esiaVV
millato libero.Così perglincontatticperleconvenute notazionisiavrannolonequazio- nidicondizione(n.‘1e20)(29) 4(e0,r,)=0 ,!(*,,•,)=« !(»„_,,»„)=<),
elovariabiliestremev%e e,saranno legate dalla relazione(n“ 2)
{90) Àjc'.v;+2J9Jr0+e.]e#».+CJ«0+v„),+2J)>e0B,+2Ell(r,
+rJ+F,=0
,doveicoefficientisonodefinitidalle(4);