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Ministro delle Attività Produttive Ministro per l Innovazione e le Tecnologie

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Academic year: 2022

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M M i i n n i i s s t t r r o o d d e e l l l l e e A A t t t t i i v v i i t t à à P P r r o o d d u u t t t t i i v v e e

Ministro delle Attività Produttive

15 1 5 Lu L ug gl l i i o o 2 2 00 0 03 3

M M i i n n i i s s t t r r o o p p e e r r l l I I n n n n o o v v a a z z i i o o n n e e e e l l e e T T e e c c n n o o l l o o g g i i e e

Ministro per l’Innovazione

e le tecnologie

(2)

Indice

1. Abstract ...

3

2. Articolazione del Piano ...

5

3. Gli interventi di breve termine ...

6

4. Gli interventi di medio termine ...

8

(3)

1. A

BSTRACT

La progressiva perdita di competitività del sistema economico del nostro Paese viene attribuita da molte parti al calo degli investimenti pubblici e privati in innovazione tecnologica, specialmente nell’ICT, nei settori tradizionali e ad alta tecnologia.

Recenti analisi economiche riportano che negli Stati Uniti, la produttività media del lavoro è cresciuta, nel periodo 1995- 2000 del 2,2%, a fronte di un incremento percentuale nell’ICT di circa il 62%; viceversa, i minori tassi di sviluppo dell’Europa – dove si è investito molto meno nelle tecnologie dell’informazione e della comunicazione – si sono accompagnati nello stesso periodo ad una crescita della produttività più bassa (1,43% a fronte di un contributo ICT del 49,65%). Studi recenti rilevano che per ogni Euro in più investito in ICT si registra una cres cita del prodotto pari a circa 1,8 €, mentre nel caso di investimenti in capitale non ICT la crescita è di 1,1 €.

La situazione sopraindicata va valutata anche in relazione alla specificità del nostro sistema produttivo (piccola dimensione delle imprese, specializzazione produttiva) ed alla difficoltà ad investire delle grandi imprese multinazionali nel nostro Paese.

Mentre le grandi imprese, ed in una certa misura le medie, hanno una concezione ben precisa della ricerca e dell’innovazione, la piccola e la piccolissima impresa non trova nel sistema fiscale e finanziario quelle condizioni ottimali che le consentono di sviluppare programmi sostenibili di innovazione.

Nella grande maggioranza, la piccola media impresa italiana predisposta non tanto alla ricerca quanto al trasferimento dei risultati della stessa presenta la necessità di innovare i processi cardine aziendali (dall’ideazione alla commercializzazione) per competere su scala globale. L’attuale sistema di incentivazione nazionale, vede una dispersione di misure di sostegno finanziario alle imprese tendenzialmente dirette alla ricerca applicata mentre mancano strumenti mirati a rendere sostenibile il costo dell’innovazione tecnologica soprattutto per la piccola e media impresa. Per

(4)

questo il Ministro per l’Innovazione e le Tecnologie e il Ministro delle Attività Produttive hanno predisposto un piano d’azione per dare priorità, nell’agenda politica italiana, al tema dell’innovazione.

L’obiettivo del programma è quello di sos tenere, attraverso un quadro organico di interventi, l’innovazione tecnologica delle imprese e la nascita di nuove aziende innovative ancorandola anche ad una programmazione pluriennale certa.

In particolare, i benefici che si intende perseguire sono i seguenti:

§ rafforzare l’innovazione nei settori del “made in italy” tramite l’utilizzo delle tecnologie ICT nei processi “cardine”, in modo da liberare ed attivare la competitività;

§ attuare una politica di sostegno per lo sviluppo di selezionati settori high-tech;

§

migliorare l’attrattività del Sistema Italia qualificandolo come un “ambiente” favorevole alla ricerca, allo sviluppo tecnologico e all’innovazione. Analisi recenti riportano che investire in ICT comporta un aumento in termini di attrattività, in quanto per ogni Euro speso in ricerca ed innovazione si registra un aumento degli investimenti diretti esteri (IDE) pari a 4€;

§

favorire il trasferimento tecnologico dai centri di ricerca pubblici alle imprese.

Tale quadro di riferimento si declina in interventi a breve e medio termine, articolati in misure economiche organizzative, regolamentari, di contesto (formazione e comunicazione) e strutturali.

(5)

2. A

RTICOLAZIONE DEL

P

IANO

Il Piano per l’Innovazione Digitale per le imprese si configura come un quadro organico di interventi per una politica di sostegno all’attuazione dell’economia dell’innovazione che dia centralità e forza al processo di Innovazione Tecnologica – ICT come base di uno sviluppo stabile e sostenibile del Paese, prevedendo:

§ misure di carattere economico-finanziario,

§ misure di carattere regolamentare,

§ misure di contesto (comunicazione e formazione),

§ misure strutturali,

§ misure di carattere organizzativo gestionale (Comitato Guida).

Dal punto di vista dei tempi di attuazione, si prevedono in interventi a breve e a medio termine; i primi da attuare subito attraverso rifinanziamenti o rimodulazioni di leggi esistenti, i secondi da realizzare previa emanazione di uno specifico provvedimento normativo.

In figura 2 è rappresentato sinteticamente l’approccio del Piano: gli interventi previsti e le relative risorse disponibili sono suddivisi in interventi di breve e medio termine, a loro volta articolati nelle misure di carattere economico “cantierate” (nel breve) e “cantierabili” (nel medio) e in altre misure (regolamentari, di contesto, strutturali, organizzative) trasversali rispetto alle precedenti.

1 Alcuni dati: nella classifica Eurostat 2001 relativa alla spesa in ICT rispetto al PIL, l’Italia presenta una percentuale tra le più basse in ambito europeo (solo Spagna e Grecia spendono di meno); in termini di diffusione delle tecnologie dell’informazione e della comunicazione, l’Information Society Index elaborato da ICD posiziona l’Italia per il 2002 al ventitreesimo posto, prima di Grecia e Spagna; in base al Networked Readiness Index - elaborato dalla Harward University per il World Economic Forum, che misura il grado di sviluppo dell’IT - l’Italia ricopre la ventiseiesima posizione (dopo Spagna e tutti i principali paesi UE).

2Vedi pag. 11.

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3. G

LI INTERVENTI DI BREVE TERMINE

Promuovono ed indirizzano le misure esistenti di incentivazione alle imprese attraverso meccanismi di cofinanziamento e premialità, prevedono:

§ Misure di carattere economico finanziario (cantierate) a) Bando tematico per l’innovazione delle PMI:

l’intervento mira ad accelerare la riprogettazione dei sistemi tecnico-organizzatvi delle PMI attraverso un uso intensivo delle nuove tecnologie della comunicazione e dell’informazione.

b) Introduzione del meccanismo della premialità nella legge 488/92 con l’introduzione di indicatori ICT :

l’intervento si propone di innescare un processo virtuoso che, attraverso la Legge 488/92, spinga le imprese ad investire in processi tecnologicamente avanzati, attraverso l’introduzione di meccanismi di premialità e l’applicazione di indicatori che premino gli investimenti a seconda del loro contenuto in innovazione tecnologica

c) Venture capital e capitalizzazione di nuove imprese innovative:

Attraverso questa misura ci si propone di favorire l’accesso al capitale di rischio di nuove imprese e di PMI operanti nelle aree svantaggiate, mediante concessioni di anticipazioni finanziarie pubbliche a banche ed intermediari finanziari, finalizzate all’acquisizione di partecipazioni temporanee e di minoranza.

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d) Accordi di Programma Quadro per lo sviluppo dei Distretti Digitali nel Mezzogiorno:

la misura mira al potenziamento delle reti regionali ed istituzionali ed allo sviluppo di distretti digitali per i sistemi locali di sviluppo a vocazione tessile abbigliamento localizzati nelle Regioni obiettivo 1.

§ Misure di carattere regolamentare

e) Testo unico sulla proprietà industriale:

costituirà il quadro normativo, regolamentare e procedurale di riferimento per tutta la materia, con l’obiettivo di fornire a tutti gli operatori del settore una disciplina univoca, sistematica, organica e soprattutto al passo con i tempi.

f) Tribunali specializzati in materia di proprietà industriale:

la dimensione del contenzioso in materia di proprietà industriale, la necessità di competenze specifiche, la certezza dei tempi della giustizia hanno indotto il Governo a predisporre un Decreto legislativo che prevede l’istituzione di dodici sezioni di tribunali e corti d’appello specializzate nella materia. Il Decreto n°168/2003 è entrato in vigore il 12 luglio.

g) Riorganizzazione UIBM (Ufficio Italiano Brevetti e Marchi).

Nell’ambito della riorganizzazione assume un ruolo centrale il progetto di deposito elettronico dei marchi e dei brevetti, che avverrà in stretta collaborazione con il Dipartimento del Commercio degli Stati Uniti.

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4. G

LI INTERVENTI DI MEDIO TERMINE

Sono proposte di indirizzo e coordinamento delle politiche di attuazione della Ricerca e Innovazione e si sviluppano attraverso uno specifico provvedimento normativo o amministrativo con il fine di rimuovere alcuni dei principali vincoli alla propensione delle imprese a innovare.

Si articolano nelle:

§ Misure di carattere economico finanziario (cantierabili)

h) Misure di carattere fiscale: ( da sottoporre al vaglio del MEF)

l’intervento consisterà in una leva fiscale a favore dell’innovazione. Tale intervento avrebbe il vantaggio che i settori di attività e le zone geografiche verrebbero determinati direttamente dal mercato. L’adozione di un

provvedimento fiscale consentirebbe all’Italia di allinearsi alle indicazioni della Commissione europea che spinge i paesi UE verso questa direzione.

i) Strumenti per il collegamento imprese-centri di ricerca:

l’intervento prevederà l’erogazione di un bonus, che dovrà essere utilizzato dalle imprese per progetti di innovazione condotti da Università e Centri di Ricerca pubblici.

j) Sostegno Spin-off early stages :

consisterà nella creazione di uno strumento pubblico-privato per il sostegno agli spin-off universitari ed agli early stages.

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§ Misure di carattere regolamentare

k) Intervento normativo a favore del trasferimento tecnologico:

sarà predisposto un testo normativo che promuova il collegamento tra centri di ricerca e imprese, utilizzando come modello di riferimento l’esperienza maturata negli USA. All’intervento normativo si accompagneranno

misure dirette a favorire contatti tra centri di eccellenza italiani e università americane al fine di condurre progetti comuni e trasferire il risultato dell’attività di ricerca alle imprese.

§ Misure di contesto

l) Campagna istituzionale per l’e-business:

la Campagna Istituzionale per la promozione dell’e-business è attualmente in avanzata fase di progettazione e sarà veicolata nel 2004 at traverso i principali mezzi di comunicazione.

m) Programma di sensibilizzazione, informazione e formazione per piccole imprese:

la misura consisterà nello svolgimento sul territorio di seminari, giornate di lavoro ed eventi ad hoc diretti a fornire strumenti per la diffusione della cultura dell’innovazione. Target dell’iniziativa saranno le piccole imprese.

§ Misure strutturali

n) Stazioni sperimentali/Centri di eccellenza per lo sviluppo di ricerca sul territorio di concerto con associazioni imprenditoriali:

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nell’ambito di tale misura verrà sviluppato un programma di valorizzazione e creazione di stazioni sperimentali per lo sviluppo e il trasferimento di tecnologie strategiche per la crescita delle imprese in diversi settori. L’inserimento del programma nel Piano d’azione si riferisce alla necessità che tali strutture si organizzino utilizzando gli strumenti forniti dall’ICT, per raggiungere il massimo di efficienza.

o) Progetto RIDITT - “Rete italiana per la diffusione dell’innovazione e il trasferimento tecnologico alle imprese”:

il progetto prevede la realizzazione di interventi finalizzati allo sviluppo dell’innovazione ed al trasferimento di tecnologie in favore di soggetti intermediari, quali strutture di ricerca, innovazione e Trasferimento Tecnologico (TT), Parchi Scientifici e Tecnologici, poli tecnologici e università, ubicati nelle aree depresse del Paese.

§ Misure di carattere organizzativo-gestionale (Comitato Guida) p) Coordinamento stabile tra Ministri:

il Ministero delle Attività Produttive e il Dipartimento per l’Innovazione e le Tecnologie hanno concluso un Protocollo d’intesa che prevede la realizzazione di un piano d’azione comune per lo sviluppo di iniziative finalizzate a promuovere l’innovazione nel sistema delle piccole e medie imprese e che darà l’avvio a interventi normativi e finanziari congiunti.

q) Coordinamento con Regioni ed Enti Locali:

consente un confronto stabile e coordinato tra istituzioni centrali e regionali affinchè predispongano meccanismi di coordinamento per assicurare l'interconnessione delle politiche a livello nazionale, regionale e locale a garanzia

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r) Comitato E-Business

costituito dalle principali associazioni di categoria e dei consumatori, il Comitato, articolato in 4 sottogruppi (certificazione, sicurezza pagamenti, logistica, informazione e promozione), ha lo scopo di realizzare interventi di tipo normativo e finanziario nei quattro settori menzionati, per sostenere la diffusione dell’innovazione e dell’e- business tra le PMI e i cittadini.

Nella figura 1 è rappresentata la composizione del Comitato Guida, nella successiva figura 2, è sintetizzata l’articolazione del Piano.

Fig. 1 Comitato Guida

Comitato interministeriale MIT – MAP + un rappresentante

delle regioni

Comitato d’attuazione MIT – MAP

+ regioni

Comitato scientifico di indirizzo

Tavolo con associazioni e imprese Comitato e-business

Segreteria tecnica

Tavolo con autonomie locali

Comitato interministeriale MIT – MAP + un rappresentante

delle regioni

Comitato d’attuazione MIT – MAP

+ regioni

Comitato scientifico di indirizzo

Tavolo con associazioni e imprese Comitato e-business

Segreteria tecnica

Tavolo con autonomie locali

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Fig. 2 Articolazione del Piano

Piano per l’Innovazione Digitale

Misure economiche con strumenti di incentivazione

esistenti Proposte economico-finanziarie

Sostegno spin-off early stages Premialità

in bando L.488/92

con indicatori

ICT

Misure di carattere fiscale

MIT MAP MIUR

Strumenti per il collegamento imprese-centri di

ricerca Bando

per lo sviluppo

ICT

Breve termine Medio termine

530 MEURO (Finanziaria

2003) 62

MEURO

25 MEURO

18 MEURO (Fondi CIPE/CMSI) Venture

Capital

227 MEURO (L.388 del

2000)

Misure di contesto Misure strutturali

Misure di carattere regolamentare Distretti

digitali Ricerca

applicata

Risorse disponibili Misure di carattere economico-finanziaro

Comitato Guida

Piano per l’Innovazione Digitale

Misure economiche con strumenti di incentivazione

esistenti Proposte economico-finanziarie

Sostegno spin-off early stages Premialità

in bando L.488/92

con indicatori

ICT

Misure di carattere fiscale

MIT

MIT MAP MIUR

Strumenti per il collegamento imprese-centri di

ricerca Bando

per lo sviluppo

ICT

Breve termine Medio termine

530 MEURO (Finanziaria

2003) 62

MEURO

25 MEURO

18 MEURO (Fondi CIPE/CMSI) Venture

Capital

227 MEURO (L.388 del

2000)

Misure di contesto Misure strutturali

Misure di carattere regolamentare Distretti

digitali Ricerca

applicata

Risorse disponibili Misure di carattere economico-finanziaro

Comitato Guida

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Produttività del lavoro ’95 – ’00

(Fonte: Servizio Studi della Banca d’Italia, 2003)

Crescita produttività (%)

UE US

1.43 2.21

Contributo ICT (%) 49.65 61.9

9 Spesa in ICT su PIL ’95 – ’00

(Fonte: -Cordis)

Italia

ICT % IT%

6.16 2.4

UE 7.48 3.8

US 10.07 6.4

Ritorno dell’investimento marginale

(Fonte: Servizio Studi della Banca d’Italia, 2003)

1 € aggiuntivo di capitale digitale 1,8 € aggiuntivo di prodotto 1 € aggiuntivo di capitale non digitale 1,1 € aggiuntivo di prodotto Attrattività

(Fonte: Intesa BCI)

1 € in ricerca ed innovazione 4 € investimenti diretti esteri

Riferimenti

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