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Assistenza sanitaria: quali cittadini ne hanno diritto

Autore: Redazione | 31/05/2018

L’articolo 32 della Costituzione stabilisce che la Repubblica italiana tutela la salute, considerandola un diritto fondamentale e preminente dell’individuo e della collettività, garantendo cure agli indigenti.

L’assistenza sanitaria comprende l’insieme delle prestazioni e delle previdenze che

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sono volte a prevenire e a promuovere la cura della salute. Come funziona l’assistenza sanitaria italiana? Quali sono le modalità di accesso al servizio sanitario nazionale?

Queste le domande a cui cercheremo di fornire le risposte.

Chi ha diritto all’assistenza sanitaria?

Partiamo dal presupposto che se sei un cittadino italiano, straniero o europeo e ti trovi sul suolo della Repubblica italiana hai diritto di accedere all’assistenza sanitaria, tuttavia le modalità previste sono diverse.

cittadini italiani: sono ricompresi in questa categoria tutti i residenti 1.

nello Stato italiano, i pensionati italiani che risiedono all’estero, familiari posti a carico di un lavoratore occupato in Italia.

cittadini UE: temporaneamente residenti in Italia o che si trovano sul 2.

suolo italiano per altri motivi (es. turismo).

cittadini stranieri: se dotati di regolare permesso di soggiorno, ma anche 3.

senza permesso di soggiorno.

Da questo quadro emerge l’importanza primaria rivestita dal diritto alla salute in Italia, che prescinde da ogni legame di cittadinanza e che viene esteso a chiunque, trovandosi nel territorio dello stato italiano, abbia bisogno di cure.

Attraverso l’iscrizione al servizio sanitario nazionale (d’ora in poi SSN) viene rilasciata al soggetto una tessera sanitaria (che ricopre anche il ruolo di documento codice fiscale) che deve essere mostrata ogni qual volta si accede alle prestazioni fornite dal SSN. Attraverso l’iscrizione al sistema sanitario si procede alla scelta del medico di base o del pediatra (per i minori fino all’età di 16 anni, in alcuni casi estendibile fino ai 18).

Quali sono le regole che disciplinano l’accesso al SSN per i cittadini italiani?

Tutti i cittadini italiani hanno diritto di accedere al servizio sanitario nazionale.

Se sei un pensionato residente all’estero in assenza di copertura (completa o parziale) sanitaria da parte dello Stato membro di residenza, l’istituzione

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competente ai fini di questa tutela viene considerata quella che eroga i fondi pensionistici. Nel caso in cui la persona riceva più pensioni si considera come ente competente quello con cui si ha il rapporto più duraturo o quello a cui si è stati soggetti da ultimo.

Nell’ipotesi di familiari che vivono a carico di un lavoratore italiano se questi vivono in uno Stato convenzionato viene conservato il diritto all’assistenza sanitaria italiano attraverso la richiesta e compilazione di un apposito modulo da ottenere presso l’ultimo ente di riferimento con cui si è intrattenuto il rapporto sanitario.

Sulla base di quanto attestato dal modulo si avrà così diritto alle stesse prestazioni di cui si godrebbe risiedendo in Italia (erogazione e tutele che potranno essere complete o limitate, a seconda, appunto, dello status di ogni singolo individuo).

Tuttavia per godere di questi diritti è necessario conservare la residenza italiana.

Infatti si decade automaticamente dal diritto quando la residenza viene cancellata dagli uffici dell’anagrafe comunale.

I cittadini europei come possono accedere al servizio sanitario nazionale?

I cittadini dell’Unione europea possono trovarsi in Italia come residenti o come dimoranti. Essi hanno diritto ad accedere ai servizi forniti dal sistema sanitario nazionale nelle stesse modalità dei cittadini italiani, seppur con delle limitazioni:

i titolari della tessera europea assicurazione e malattia (definita TEAM) godono delle sole prestazioni mediche necessarie.

Questo è il caso che riguarda tutti i cittadini europei, o di quello che viene definito spazio economico (Norvegia, Islanda, Liechtenstein,) e della Svizzera, i quali si trovino sul territorio della Repubblica italiana per un tempo non superiore a tre mesi. Tutti gli appartenenti a questa categoria possono accedere in modo gratuito agli studi ambulatori del medici specializzati in medicina generale e agli ambulatori della guardia medica.

i lavoratori, i pensionati e gli studenti, fanno parte di categorie meritevoli di tutela e sottoscrivono appositi moduli [1] che gli consentono un’assistenza sanitaria a copertura completa. Lo stesso vale per il personale di rappresentanza consolare o diplomatica.

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Quali sono le regole per gli stranieri?

Se non sei un cittadino italiano o europeo ma possiedi un regolare permesso di soggiorno puoi iscriverti al SSN. Per fare ciò ti sarà sufficiente rivolgerti agli uffici dell’azienda sanitaria del tuo Comune. Se, invece, non sei ancora residente in Italia, puoi rivolgerti agli stessi uffici dell’azienda sanitaria del Comune in cui risulta il tuo domicilio. Sia la residenza che il domicilio sono indicati sul permesso di soggiorno. Attraverso l’iscrizione al servizio sanitario nazionale vengono acquisiti tutti i diritti di cui gode un cittadino italiano, con i relativi doveri, legati al sostenimento di eventuali oneri e spese da versare per le prestazioni che vengono fornite. Parimenti, anche i familiari a carico, come avviene per quelli dei cittadini italiani, avranno lo stesso diritto all’assistenza sanitaria. La prova dell’iscrizione e dell’appartenenza ai sistemi di tutela forniti dal servizio sanitario italiano è rappresentata dal rilascio della tessera sanitaria.

Il diritto all’assistenza sanitaria riguarda tutti i cittadini stranieri extra comunitari con regolare permesso di soggiorno, o che svolgono delle attività lavorative autonome oppure subordinate o che siano iscritti negli appositi elenchi degli uffici di collocamento. Nel caso in cui il permesso di soggiorno sia in scadenza è necessario che abbiano fatto domanda per il suo rinnovo. Il diritto di accedere alle prestazioni sanitarie è esteso anche ai cittadini stranieri in attesa che il permesso venga rilasciato per la prima volta per motivi famigliari o di lavoro. Per quanto riguarda i cittadini stranieri, non facenti parte dell’unione europea, che sono titolari di permesso di soggiorno, di durata superiore a tre mesi, che non sono iscritti al SSN, possono richiedere volontariamente l’iscrizione. Trattasi di studenti e persone alla pari (anche per periodi inferiori a tre mesi), i titolari di permesso di soggiorno per motivi di residenza elettiva e che non svolgono nessun tipo di attività di lavoro. Inoltre rientrano nella categoria: personale religioso, personale diplomatico o consolare o che comunque svolga attività di rappresentanza per fini istituzionali e tutti coloro che per esclusione non rientrano nell’iscrizione obbligatoria.

Per l’iscrizione è richiesto il pagamento di una somma annuale.

Il cittadino straniero senza permesso di

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soggiorno ha diritto all’assistenza sanitaria?

La risposta è sì, in virtù del fatto che l’art. 32 della Costituzione riconosce il diritto alla salute come diritto fondamentale. Tuttavia date le particolari esigenze del caso, lo straniero senza permesso di soggiorno, non gode dell’accesso al servizio sanitario nazionale. In questi casi, infatti, si provvede al rilascio di una tessera (STP, straniero temporaneamente presente) che si può utilizzare in casi di urgenza per godere di determinate prestazioni e cure mediche. Ne hanno diritto anche i cittadini clandestini. Il codice STP viene inserito al posto del codice fiscale.

Gli stranieri titolari di STP hanno diritto a prestazioni d’ambulatorio o ospedaliere urgenti o essenziali per la vita in caso di malattia. Le cure sono considerate urgenti o emergenziali quando il loro differimento comporterebbe un grave ed irreversibile danno alla salute della persona o addirittura il pericolo di morte. Tutele per la gravidanza e per il relativo periodo di maternità, prestazioni per la cura della salute dei minori di 18 anni. Inoltre attraverso il codice STP si ha diritto di accedere alle vaccinazioni obbligatorie secondo quanto previsto in tema di trattamenti sanitari obbligatori. Il codice STP consente l’accesso anche alle cure essenziali. Rientrano in questa categoria tutte le prestazioni che servono per diagnosticare o curare patologie che pur prive di una pericolosità immediata nel lungo periodo potrebbero cagionare danni gravi alla salute o rischi per la vita attraverso complicanze o fenomeni di cronicità.

Esistono delle agevolazioni economiche per accedere ai servizi e alle prestazioni sanitarie?

Il sistema italiano garantisce alcune forme di agevolazione a particolari categorie di soggetti che sono esenti in tutto o in parte dal pagamento del cosiddetto ticket sanitario (cioè una somma di denaro pagata per usufruire della prestazione, minore – solitamente – della cifra che si pagherebbe ricorrendo a cure presso strutture private). Così, in determinati casi, il paziente ha una riduzione del costo previsto per la prestazione o può addirittura non pagarla affatto.

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Ad esempio esiste una forma di esenzione, rubricata con il codice E02, che esenta dal pagamento di qualsiasi cura, fornita attraverso le ASL e gli istituti sanitari nazionali convenzionati, per coloro che hanno un livello di reddito molto basso (non superiore a circa 3.000 euro).

Inoltre sono previste delle esenzioni per chi soffre di malattie cosiddette croniche o patologiche. In questo caso l’individuo ha diritto a ricevere le cure gratuitamente (e ad esempio per l’acquisto dei medicinali pagherà una cifra irrisoria).

Nel caso di stranieri, anche quando non regolarmente soggiornanti, il sistema statale prevede la possibilità di fare una dichiarazione circa lo status economico, di modo che se non si dispone di denaro sufficiente, si ottiene il diritto a ricevere gratuitamente l’assistenza sanitaria.

Note

[1] Modelli e 106 per lavoratori e studenti, modelli E121 per i pensionati.

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