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- NORMATIVARistrutturazioni, solo fino al 30 giugno 2013 il bonus del 50%
Ridimensionati anche gli incentivi per la riqualificazione energetica, lo sconto fiscale è prorogato di sei mesi ma scende dal 55% al 50%
vedi aggiornamento del 14/06/2012
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08/06/2012 - Slitta ancora la discussione del Decreto Infrastrutture e Sviluppo. E nel frattempo si ridimensionano gli incentivi fiscali per ristrutturazioni e riqualificazioni energetiche. Il testo della bozza urgente, predisposta dal Ministero delle Infrastrutture, ha saltato l’appuntamento in Consiglio dei Ministri.
Ristrutturazioni
Secondo l’ultima versione del decreto, restano ferme le soglie di detrazione per stimolare gli interventi di ristrutturazione edilizia, ma si accorciano i tempi per beneficiarne.
E' confermato l'innalzamento dal 36% al 50% della percentuale di detrazione e il raddoppio del tetto di
detrazione per ogni unità immobiliare da 48 mila a 96 mila euro. Ma con un nuovo limite di tempo: il 30 giugno 2013 invece del 31 dicembre 2014.
Il beneficio fiscale per il rilancio dei piccoli interventi in edilizia è andato via via erodendosi. Ricordiamo infatti che inizialmente era stato proposto un passaggio strutturale, cioè a tempo indeterminato, dal 36% al 50% (leggi tutto), limitato in un secondo momento alle spese sostenute fino al 31 dicembre 2014 (leggi tutto). Se fosse confermata l'ultima versione del decreto, resterebbe solo un anno per usufruire delle misure incentivanti.
Riqualificazione energetica
Doppio taglio per lo sconto fiscale sugli interventi di
riqualificazione energetica degli edifici. Il bonus del 55%, in scadenza al 31 dicembre 2012, potrebbe essere prorogato al 30 giugno 2013, ma con una percentuale di detrazione ridotta al 50%.
Anche in questo caso, la situazione delineata in fase di prima stesura del decreto era diversa. Si è passati infatti dall’ipotesi di stabilizzazione del 55%, alla proroga fino al 31 dicembre 2013, per poi scendere al 36%, come stabilito dalla Manovra Salva Italia, a partire dal primo gennaio 2014. In caso di conferma dei contenuti, quindi, si avrebbe una proroga di soli sei mesi e un'aliquota ridotta dal 55% al 50%.
I motivi dello slittamento
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Governo Monti è legge disaccordo sui capitoli di spesa.
La maggiorazione degli incentivi richiederebbe infatti una spesa per lo Stato, che si troverebbe a dover fronteggiare minori entrate, solo in parte compensate dal maggior gettito di imposte determinate dall’aumento degli interventi.
(riproduzione riservata)
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APPROFONDIMENTI / Detrazione 50% ristrutturazioni edilizie APPROFONDIMENTI / Detrazioni 55% risparmio energetico
Antonella B.
Buon giorno, vorrei segnalare quella che, secondo me, è una dimenticanza nella bozza del “Provvedimento d’urgenza in materia di infrastrutture e trasporti” per quanto concerne la parte relativa alle detrazioni per ristrutturazioni edilizie. Leggo di aumento della detraibilità, per spese di ristrutturazione, dal 36% al 50% e del tetto massimo da 48000 a 96000 Euro. Per quale motivo non è contemplato, parallelamente, un analogo aumento della detraibilità per acquisto di immobili ristrutturati direttamente da imprese o cooperative per i quali, attualmente, è prevista la detraibilità del 36% sul 25% del valore dell’immobile, con tetto massimo di 48000 euro? La differenza tra le due situazioni striderebbe in quanto la filosofia di incentivazione sarebbe la stessa: le imprese riuscirebbero a vendere più facilmente immobili ristrutturati e avrebbero più risorse da reinvestire. E' possibile fare notare al ministero tale osservazione, anche nel suo interesse, per evitare che si commetta un errore da dilettanti? Grazie anticipatamente
Altri Commenti
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Ristrutturazioni edilizie. La prima bozza le stabilizzava, la seconda le limitava al 31/12/2014, la terza al 30/6/2013, la quarta forse al 15 gennaio 2013? In più aumento dell'aliquota al 50%. Quindi accorciamento dei tempi e aumento dell'aliquota: esattamente il contrario di quanto si dovrebbe fare. Ma qual'è lo scopo?
Riqualificazione energetica. Limitazione al 30/6/2013 e riduzione dell'aliquota dal 55% al 50% in modo da non correre il rischio che qualcuno voglia ancora utilizzarli al posto del 36%. Non si pretende l'intervento di grandi tecnici ma solo del buon senso.
Rispondi · · Mi piace· 10 giugno alle ore 10.41
Vedi altri 4 post 4
Emanuele Elisa Di Lernia · Itc aldo moro trani
Salve e allora io che ha ristrutturato casa come devo muovermi? Posso chiedere entrambi?
Rispondi · Mi piace· 10 giugno alle ore 10.47
Leonardo Maestripieri · Lavora presso Libero professionista - Perito Industriale
Ma siiii continuiamo a distruggere il nostro patrimonio edilizio con interventi dissennati, tanto che ce ne frega dell'energia e delle implicazioni sociali che derivano dalla fame di W !!!
Rispondi · Mi piace· 10 giugno alle ore 13.09
Paolo Savoia · Università Degli Studi di Brescia - Facoltà di Ingegneria
Il senso c'è eccome! Ma non è l'efficienza energetica. Quella serve solo ad alcuni noti a sciacquarsi la bocca...
Rispondi · Mi piace· 10 giugno alle ore 13.15
Paolo Campagna · Università degli Studi di Udine
Al di là che è ridicolo prorogare l'agevolazione per 6 mesi, però se passa questa versione assisteremo alla chiusura di numerose ditte che, in questo momento di crisi, sopravvivono anche grazie a questi incentivi che stimolano il mercato. Poi non capisco perchè si parli ancora di "spesa" per lo stato. E' stato dimostrato da più parti che, a fronte di un calo apparente delle entrate dovute all'IRPEF, si ha un aumento degli interventi, sia per quantità che per qualità. Esempio concreto (sentito da una moltitudine di clienti): ho installato una caldaia a condensazione con la prospettiva di detrarre la spesa e di consumare meno, se non ci fosse stata l'agevolazione fiscale avrei messo una caldaia convenzionale. Questo significa meno lavoro, meno fatturato, più consumi e diciamola tutta... più evasione!!!
Rispondi · 3 · Mi piace· lunedì alle 7.27
Fabio Poser · Libero professionista presso Sono il datore di lavoro di me stesso Voto 10 al'ing. Paolo Concordo pienamente.
Rispondi · Mi piace· lunedì alle 7.34
Matteo Civiero
Vi posso assicurare che gli economisti al governo sono ignoranti come capre su queste cose. Quello che conta adesso per loro è ridurre la spesa ed aumentare le entrate. Interpretano un mondo che non c'è più e così faranno collassare l'economia. Elezioni subito, e che il M5S possa mettere un centinaio di rappresentanti in parlamento, sarà la più grossa rivoluzione per la storia della Repubblica Italiana.
Rispondi · Mi piace· lunedì alle 9.05
Paolo Campagna · Università degli Studi di Udine
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