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DIAGOSTICA CITOGENETICA. Lezione 2

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Academic year: 2022

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(1)

DIAGOSTICA CITOGENETICA

Lezione 2

(2)

cariotipo

umano

(3)

dimensioni dei

cromosomi e

densità genica

(4)

Sintenia – descrive il grado di colocalizzazione di blocchi di geni (loci) tra specie diverse. Il confronto tra uomo e topo rivela un forte rimescolamento con regioni relativamente piccole di sintenia. Al contrario a livello di singoli geni, il grado di conservazione di sequenze codificanti è molto elevato.

(5)

Il confronto tra geni, soprattutto a livello delle sequenze codificanti, rivela un alto livello di conservazione tra specie, a differenza della disposizione dei geni stessi sui cromosomi.

(6)

Cromosomi sessuali

Tuttavia durante la meiosi negli individui di sesso maschile, X e Y riescono ad appaiarsi perché hanno regioni di omologia (regioni pseudoautosomiche, PAR1 e PAR2).

L’appaiamento di X e Y permette la successiva segregazione con formazione di gameti (spermatozoi) che portano l’uno o l’altro dei cromosomi sessuali.

La presenza di un numero diverso di X nelle femmine e nei

maschi genera un esigenza di compensazione della dose genica, risolta attraverso l’inattivazione del cromosoma X.

Così chiamati perché importanti per la

determinazione del sesso (nei mammiferi:

XX nelle femmine, XY nei maschi).

I cromosomi X e Y sono notevolmente diversi per dimensioni (151 contro 26 Mb) e morfologia.

(7)

INATTIVAZIONE DEL CROMOSOMA X

Si manifesta nei mammiferi attraverso il silenziamento selettivo dei geni di uno dei due cromosomi X presenti nelle cellule femminili.

E’ un meccanismo di compensazione della dose, eliminando la differenza di espressione per i geni presenti su cromosoma X tra maschi e femmine (i maschi sono emizigoti per X).

L’inattivazione del cromosoma X comporta la modifica della struttura

cromatinica del cromosoma interessato (promozione di una struttura fortemente eterocromatica e condensata).

Il cromosoma inattivo si presenta al

microscopio ottico come corpo di Barr visibile lungo l’interno dell’involucro

nucleare delle cellule femminili.

(8)

Non tutti i geni sul cromosoma X vengono inattivati. Sfuggono all’inattivazione quei geni (pseudoautosomici) che hanno un omologo funzionale sul cromosoma Y. Se non fosse così il silenziamento determinerebbe uno scompenso di dose.

Nelle fasi precoci dello sviluppo di embrioni femminili, entrambi i cromosomi X sono attivi. Quando le cellule iniziano a

differenziare da totipotenti a multipotenti (blastula) inizia a manifestarsi l’inattivazione del cromosoma X.

La scelta del cromosoma da inattivare (paterno o materno) è casuale e cambia da cellula. Una volta deciso, il cromosoma inattivato viene trasmesso alle cellule discendenti in maniera

clonale. Quindi tutte le femmine di mammifero sono dei mosaici per quanto riguarda l’inattivazione del cromosoma X.

(9)

Due programmi di inattivazione del cromosoma X

avvengono successivamente nei mammiferi placentati:

1) Nella fase che precede l’impianto dell’embrione, ad essere inattivato selettivamente è il cromosoma paterno.

2) Dopo l’impianto dell’embrione, l’inattivazione del

cromosoma X paterno viene mantenuta nei tessuti extra- embrionali (placenta). Invece, nei tessuti che daranno origine all’embrione il cromosoma X

P

viene riattivato.

Questa fase è seguita da inattivazione casuale di uno o

l’altro dei due cromosomi X (con formazione di mosaici).

(10)
(11)

Il cromosoma Y porta il gene SRY che è essenziale per il differenziamento delle gonadi in senso maschile.

In assenza di SRY, la gonade si sviluppa in un ovaio.

Il gene SRY è molto vicino alla regione PAR1.

In un evento di ricombinazione tra PAR1 del cromosoma X e Y durante la meiosi, può avvenire per errore che SRY venga trasferito sul cromosoma X. In questo caso, dopo

fecondazione si possono avere individui XX fenotipicamente

maschili (anche se sterili).

(12)

ANOMALIE CROMOSOMICHE

(13)

Tipi di anomalie cromosomiche

Numeriche Strutturali

Aneuploidie Traslocazioni:

Monosomie reciproche

Trisomie robertsoniane

Tetrasomie Delezioni

Triploidie Inserzioni

Tetraploidie Inversioni:

paracentriche pericentriche

Mixoploidia Mosaicismo Chimerismo

(14)

Alterazioni del numero dei

cromosomi

(15)

Alterazione del numero di cromosomi

Poliploidia: aumento di tutto il corredo cromosomico (non compatibile con la vita nell’uomo se costitutiva, cioè presente in tutte le cellule del corpo). Si può avere triploidia (69 cromosomi), oppure tetrapoidia (92 cromosomi). Nella specie umana si osserva spesso triploidia negli aborti spontanei.

La triploidia può essere causata da un errore nella meiosi (es.

ritenzione di un corpo polare nella formazione di un oocita, oppure generazione di uno spermatozoo diploide) o da fecondazione dell’oocita da parte di due spermatozoi (dispermia).

(16)

Alterazione del numero di cromosomi

Aneuploidia: uno o più cromosomi in eccesso o in difetto. Spesso letali o con grave fenotipo (es. trisomia 21 per la sindrome di Down).

Dovuta spesso a non disgiunzione di cromosomi omologhi durante la prima divisione meiotica. Più raramente dovuta a non disgiunzione dei cromatidi fratelli nella seconda divisione meiotica (il risultato è

comunque la disomia con produzione di gameti con 22 e 24 cromosomi). Altre trisomie compatibili con la vita ma con gravi conseguenze: trisomia del 13 e del 18.

La non disgiunzione può anche avvenire nelle prime divisioni mitotiche dell’embrione con generazione quindi di “mosaicismo”.

La non disgiunzione è spesso associata a difetti della meiosi femminile a causa della prolungata permanenza (anche decenni) degli oociti

primari nella fase precedente alla prima divisione meiotica.

Questo meccanismo è probabilmente responsabile del fattore età nella trisomia del cromosoma 21 (sindrome di Down).

(17)

Alterazione del numero di cromosomi

Le aneuploidie comprendono anche le monosomie. Tuttavia la presenza di un solo cromosoma autosomico non è in genere compatibile con la vita.

Una forma particolare di monosomia è però la sindrome di Turner (X0), in cui i soggetti hanno un solo cromosoma X.

In questo caso la monosomia ha un effetto relativamente poco severo perché normalmente con due cromosomi X uno è quasi totalmente inattivo.

In effetti, le manifestazioni patologiche dovute ad aneuploidie sono

riconducibili a scompenso della dose genica (l’espressione di alcuni geni è finemente regolata per cui avere tre dosi o una dose invece di due può avere conseguenze serie).

Le aneuploidie dei cromosomi sessuali sono più tollerate. La monosomia del cromosoma X ha spesso conseguenze di poco conto. La presenza di

cromosomi sessuali soprannumerari (es. XXX o XYY) passa spesso inosservata a livello fenotipico. L’assenza completa di cromosoma X è invece letale.

(18)

Alterazione del numero di cromosomi

Mixoploidia: linee cellulari con corredo cromosomico diverso all’interno dello stesso individuo. Mosaicismo (stesso zigote) e chimerismo (due diversi zigoti fusi insieme).

(19)

Alterazioni della struttura dei

cromosomi

(20)

ANOMALIE

CROMOSOMICHE

Delezioni, duplicazioni,

inversioni, isocromosomi

(21)

Alterazioni della struttura dei cromosomi

Derivano da rotture del DNA causate da agenti fisici o chimici che non vengono riparate correttamente o da errori che avvengono durante il processo di ricombinazione.

Possono essere bilanciate o sbilanciate.

Bilanciate: il corredo genetico è completo, senza perdita o acquisto di materiale genetico. Quindi in genere non c’è conseguenza per

l’individuo portatore di questa anomalia a meno che i punti di rottura interessino la funzione di un gene. Comunque i soggetti con

un’alterazione bilanciata sono a rischio di avere figli con un’alterazione sbilanciata.

Sbilanciate: perdita o acquisto di materiale in una regione di un cromosoma, quindi scompenso della dose genica.

(22)

Alterazioni della struttura dei cromosomi Traslocazioni

Trasferimento di materiale genetico da un cromosoma ad un altro.

Se c’è scambio di materiale tra un cromosoma e un altro senza /

perdita/acquisto di materiale si parla di traslocazione reciproca. Se i due frammenti sono acentrici (senza centromero), il prodotto sarà

stabile nelle successive mitosi. Se uno dei frammenti è dotato di

centromero si produrranno un cromosoma acentrico e uno dicentrico, entrambi instabili.

Nel caso di traslocazione reciproca, il soggetto che ne è portatore ha un fenotipo normale. I suoi figli però possono manifestare una

patologia.

(23)

due rotture su cromosomi

diversi

traslocazione bilanciata

gameti

zigoti

normale monosomia + trisomia

monosomia + trisomia

traslocazione bilanciata Alterazioni nella

progenie di individui con traslocazioni bilanciate

(24)

Alterazioni della struttura dei cromosomi

Traslocazione robertsoniana: avviene tra due dei cinque cromosomi acrocentrici (13, 14, 15, 21 e 22) che hanno un braccio corto molto piccolo, formato prevalentemente da eterocromatina e geni per RNA ribosomiale. Rotture in queste regioni seguite da traslocazione

reciproca generano un piccolo cromosoma acentrico che si perde e da un cromosoma dicentrico che è stabile perché ha i due centromeri molto vicini che funzionano come uno solo. La perdita dei geni per RNA ribosomiale non ha conseguenze perché ci sono copie multiple su vari cromosomi.

Anche in questo caso i soggetti portatori non hanno conseguenze che però si possono manifestare nella prole. Ad esempio, una

traslocazione 14q21q può portare ad individui con la sindrome di Down.

(25)

Traslocazione robertsoniana 14q22q ed effetti nella progenie

(26)

Alterazioni della struttura dei cromosomi Delezione

Consistono nella perdita di una parte di cromosoma (quindi

monosomia per quella regione). Una grossa delezione (ad esempio superiore al 2% del genoma totale aploide) è in genere incompatibile con la vita.

Inserzione

Trasferimento di una porzione di un cromosoma all’interno di un altro cromosoma. Può essere bilanciata o sbilanciata.

Inversione

Derivante da doppia rottura all’interno di un cromosoma e riparazione errata per inversione del segmento interessato. Può essere

pericentrica se interessa il centromero, paracentrica se il centromero è escluso.

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1 2 A

B

1 2 A

B 1

2 B

A

2 1 A

B

A

A 1

2

B

B 1

2

inversione paracentrica

appaiamento ricombinazione

1 2 A

B

2 1 A

B

appaiamento ricombinazione

inversione pericentrica

1 2 A

B 1

2

A

A

B

B 1

2

1 2

Alterazioni nella meiosi dovute a inversioni

(28)

Alterazioni della struttura dei cromosomi Cromosomi ad anello

Si formano quando c’è doppia rottura all’estremità di un cromosoma lasciando delle estremità che vengono fuse tra di loro.

Le conseguenze possono essere serie.

I cromosomi ad anello sono spesso instabili durante la mitosi per cui si possono perdere lasciando le cellule figlie in condizioni di

monosomia per quel cromosoma.

Isocromosomi

Cromosomi aberranti formati da due bracci corti o due bracci lunghi di un particolare cromosoma. La situazione più frequente è costituita da isocromosomi costituiti da due bracci lunghi del cromosoma X (15%

dei casi di sindrome di Turner).

(29)

Effetti delle anomalie cromosomiche bilanciate (riassunto)

In generale, nell’individuo portatore di un’anomalia cromosomica bilanciata (traslocazione reciproca, traslocazione robertsoniana,

inversioni) non ci sono normalmente alterazioni del fenotipo. Tuttavia nella progenie ci possono essere problemi gravi dovuti alla

produzione di gameti con sbilanciamenti del materiale genetico.

Nelle traslocazioni infatti si possono produrre gameti che portano due copie o nessuna copia di regioni specifiche di cromosomi (quindi in grado di produrre zigoti con monosomie o trisomie di particolari geni).

Nelle inversioni, l’appaiamento durante la meiosi tra cromosoma normale e cromosoma con inversione può generare eventi di

ricombinazione errata con duplicazioni e inserzioni

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