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Introduzione agli acceleratori e loro applicazioni - Parte II: Componenti

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(1)

Introduzione agli acceleratori e loro applicazioni - Parte II:

Componenti

Gabriele Chiodini

Istituto Nazionale di Fisica Nucleare

Sezione di Lecce

Lezioni per il Dottorato di Ricerca in Fisica dell’Università del Salento Anno accademico 2014-2015

(20 ore, 4 CFD)

1

(2)

Componenti di un acceleratore

Sorgente

Vuoto

Magneti

RF

• Estrazione (non trattata)

(3)

G. Chiodini - Nov 2014 Corso acceleratori e applicazioni - Parte II: Componenti /43

Sorgenti

3

Elettroni

Emissione termoionica Fotoemissione

Ioni

ECR

Penning (PIG)

Ioni Negativi

(4)

Sorgenti di elettroni

Vuoto

• Un catodo che emette elettroni

• Un anodo (con o senza foro)

• Un potenziale di accelerazione

• Una struttura focalizzante

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G. Chiodini - Nov 2014 Corso acceleratori e applicazioni - Parte II: Componenti /43

Emissione termoionica

5

Metalli riscaldati a temperature prossime all’incandescenza

emetto una corrente di elettroni (catodo caldo)

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Fotoemissione

costante di Planck h=6.6E-34 J x s = 4.1E-15eV x s

Gli elettroni dei metalli possono ricevere energia superiore a quella che possiedono nel vuoto assorbendo fotoni (fotocatodo e laser)

Efficienza Quantica Metalli=0.01%

Efficienza Quantica

SemiConduttori~=10-30% La struttura accelerante e’ una cavita’ accelerante a RF Efficienza Quantica=N elettroni / N fotoni

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G. Chiodini - Nov 2014 Corso acceleratori e applicazioni - Parte II: Componenti /43

Sorgente di ioni

• Ingresso gas

• I n g r e s s o p o t e n z a d i ionizzazione

• Regione di produzione del plasma

• Confinamento magnetico

• Estrazione ioni

7

Plasma

(8)

Il IV stato della materia:

il plasma

• E’ gas rarefatto ionizzato e l e t t r i c a m e n t e n e u t r o (molecole , ioni+, ioni-, elettroni).

• Scherma elettricamente oggetti carichi posti al suo interno con la formazione di uno strato di carica

• Si ottiene dal gas per

riscaldamento, scariche

elettriche, assorbimento di

micronde e laser intensi.

(9)

G. Chiodini - Nov 2014 Corso acceleratori e applicazioni - Parte II: Componenti /43

Moto particella carica in un plasma

• Moto di girazione lungo B.

Raggio molto piccolo per elettroni (decine di micron) e molto piu’ grande per gli ioni.

• Moto di drift ortogonale a E e B ed uguale per elettroni e ioni.

• Specchio e bottiglia magnetica ( c a m p o B f o r t e m e n t e disomogeneo spinge verso bassi campi).

9

ρ

girazione

= qB mv

v

drift

= E

B

(10)

Sorgente di ioni ECR (Electron Cyclotron Resonace)

fgirazione(elettroni) = v

2πρ = 1 2π

eB me

fgirazione(elettroni) = 28B(T) = fECR(GHz) condizione di risonananza ECR

• Nel ECR la regione di produzione del plasma (scarica) corrisponde alla zona in cui la frequenza di girazione degli elettroni e’ uguale alla frequenza delle microonde immesse (risonanza).

!

Gli elettroni sono intrappolati dallo specchio magnetico e si riscaldano

fino a keV e addirittura MeV di energia.

!

Gli ioni fuoriescono dallo specchio magnetico e formano il fascio.

!

• Nessuno filamento usato e quindi e’ una sorgente molto robusta.

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ECR reale

11

(12)

Sorgente di ioni di Penning o Philips Ionization Gauge(PIG)

Pressione = 1E-3 Atm

B=0.1 T

Catodo puo’ essere caldo o freddo

Elettroni accelerati tra la scarica ad arco dovuta al elevato potenziale tra anodo e catodo (V=1kV e I=0.1-50A )

Elettroni girano attorno al campo magnetico (decine di micron di raggio) ed ionizzano il gas in modo molto efficiente prima di arrivare all’anodo.

Gli ioni fuoriescono dal forellino e formano il fascio

(13)

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Sorgente PIG reale

13

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Sorgente di ioni negativi

Gli ioni negativi si ottengono da quelli positivi o da atomi neutri per cessione di elettroni da parte di sostanza a bassa affinita’

elettronica come un metallo alcalino (ad esempio cesio).

Affinita’ elettronica= (energia liberata nel acquistare un elettrone).

Due tecniche per produrre ioni negativi:

1.

Trasformazione sulla superfice

2.

Trasformazione sul volume

B

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Produzione e

estrazione ioni negativi

15

ESTRAZIONE IONI NEGATIVI

L’estrazione di ioni negativi favorisce anche l’estrazione di elettroni perche’ hanno la stessa carica.

Mediante un dipolo si puo’ eliminare la corrente di elettroni dal fascio di ioni negativi

Tecnica 1: catodo rivestito di cesio

Tecnica 2: miscela gas+cesio

(16)

Sistemi del vuoto

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G. Chiodini - Nov 2014 Corso acceleratori e applicazioni - Parte II: Componenti /43

Unita’ di misura della pressione

17

Il vuoto e’ forza: Pressione x Superfice

P = nkT

Legge dei gas n[molecole/m3]=densita’ molecolare

costante di Boltzman k=1.38E-23 J/K = 8.6E-5eV/K

(18)

C[litri/s]=Conduttanza

Q=Portata [litri/s x mbar] P1-P2=caduta di pressione[mbar]

Conduttanze in parallelo aumenta

Conduttanze in serie si riduce C(Orifizio di area A )=11.6A[cm2]

C(tubo di diametro D lungo L )=12.1D3/L[cm2]

Meglio condotti corti e larghi

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G. Chiodini - Nov 2014 Corso acceleratori e applicazioni - Parte II: Componenti /43

Velocita’ di pompaggio effettiva

19

La velocita’ di pompaggio di una pompa e’ limitata dalla conduttanza dei tubi di raccordo:

Es: pompa turbomolecolare da 8000 euro S=400 l/s Se collego un tubo di d=10 cm e L=2m ho C=60l/s quindi Seff~60l/s. Meglio comperare una pompa t.m.

che costa la meta’ S=60l/s e Seff=30l/s.

La velocita’ di pompaggio di una pompa

(20)

Flusso viscoso e molecolare

λ

aria

[cm] ~ 6.7 ⋅10

−3

P[mbar]

1 < P < 10

3

mbar 6.7 ⋅10

−6

< λ

aria

< 6.7 ⋅10

−3

cm

10

−3

< P < 1 mbar 6.7 ⋅10

−3

< λ

aria

< 6.7 cm

P < 10

−3

mbar 6.7 cm < λ

aria

Flusso molecolare: dominato da collisioni con pareti Flusso viscoso: dominato da collisioni tra molecole Libero cammino medio molecolare

I due regimi differeriscono completamente per i calcoli e la componentistica del vuoto.

Il regime molecolare e’ quello della vera tecnologia del vuoto e la pressione e’ dominata dalla natura della superfice che rilascia molecole in continuazione (Outgassing)

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G. Chiodini - Nov 2014 Corso acceleratori e applicazioni - Parte II: Componenti /43

Classificazione del vuoto

• Medio Vuoto: 10 -3 <P<1 mbar 


flusso viscoso

• Alto Vuoto: 10 -7 <P<10 -3 mbar 


flusso molecolare

• Ultra Alto Vuoto: 10 -12 <P<10 -7 mbar 


flusso molecolare

21

(22)

Outgassing e cleaning

Nei sistemi a vuoto la pressione finale e’ data dal OUTGASSING delle superfici

L’outgassing dipende dal natura, trattamento, cleaning, temperatura delle superfici e tempo di pompaggio

Metodi di cleaning

Chimico per togliere residui

Fuoco in vuoto a 9500C per estrarre idrogeno dall’acciaio inossidabile

Scariche elettriche per togliere gas e metallo atomico

Riscaldamento a 1500C per togliere molecole d’acqua (bake-out)

P

finale

= Q

outgas sin g

S

eff

Usare SOLO metalli e MAI plastica:

Q plastica =5000Q metalli

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Metallo vs Plastica

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Pfinale = Qoutgas sin g

Seff = qoutgas sin gA Seff

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Misura del vuoto

Gauge di Pirani: 1E-4mbar<P<1 mbar - oltre da letture erronee Misura mediante un ponte resistivo la corrente necessaria a m a n t e n e r e c o s t a n t e l a t e m p e r a t u r a d i u n termoresistore posto in vuoto.

Piu’ il vuoto e’ spinto meno r a f f re dd a m e n t o s u b i s c e i l termistore meno corrente e’

necessaria a mantenerlo caldo.

Gauge di Penning 1E-10mbar<P<1E-5 mbar

Gauge di Bayard-Alpert 1E-12mbar<P<1E-5 mbar

Misura la corrente di ioni generata dagli elettroni emessi in vuoto da un filamento Misura la corrente

di scarica in una cella di Penning che avviene tra catodo e anodo freddo in campo magnetico

(25)

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Pompe per creare il vuoto

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Pompa primaria a rotazione (a secco o a olio) usata per pompare da pressione ambiente a 1E-2 mbar. S=m3/h.

Lavora in regime viscoso creando una depressione tra ingresso e uscita.

Spesso prepara il vuoto per la pompa turbomolecolare.

Pompa turbomolecolare usata per pompare da 1E-2 mbar fino a 1E-11mbar e poi puo’ essere tolta. S=10-3000 l/s.

Lavora in regime molecolare a trasferimento d’impulso: quando una molecola tocca le lame rotanti la velocita’ trasferita e’ paragonabile alla velocita’ termica ed e’ rimossa.

(26)

Pompa per mantenere il vuoto

Pompa a sputtering di ioni e’ usata per mantenere il vuoto e puo’ lavorare da 1E-5 mbar fino a 1E-11mbar. S=1-500 l/s.

E’ una cella di Penning dove gli elettroni emessi (6kV) ionizzano le molecole residue e fanno sputtering del Titanio che riveste il catodo. Il Titanio si lega chimicamente con i gas residui o seppellisce quelli con cui non reagisce (gas nobili e idrocarburi) trasportandoli cosi’ sulle pareti metalliche dove viene assorbito.

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Componentistica da vuoto (chiarire meglio)

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Soffietto

Tubo di rame

Flangia,guarnizioni, L Finestra

Va lvo le di setto re

(28)

Magneti

normalconduttivi

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Componenti principali di un magnete

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• Giogo ferro

Poli

Bobine

• Supporti meccanici

• Sensori termici

• Condotti di

raffreddamento

(30)

Magneti

normalconduttivi

Vantaggio ferro

Riduce Ampere x Nspire

Riduce potenza dissipata

Guida e modella il campo magnetico

Svantaggio ferro

satura a circa 2 Tesla (tutti i domini magnetici sono orientati lungo B)

B

traferro

= µ

0

NI

h = B

NI

(1 + χ

ferro

)

χ ~ 10

3 Correnti microscopiche (orientamento domini magnetici)

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Bobina

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La bobina standard e’ fatta da fili rettangolari di rame o alluminio nel cui interno passa acqua di raffreddamento e isolati tra loro da una copertura di vetro e resina epossidica

2 strati

4 strati

Massimizzare NI (Ampere x giro) Scegliere area conduttore A e N Densita’ di corrente J= NI/A

Tanti N: bassa corrente, terminali piccoli (facile ed economica connessione), piu’ isolamento, piu’

spazio, piu’ costi di assemblaggio, piu’ alta tensione, meno corrente (meno perdite)

!

Bassa J: perdite piu’ basse, meno consumo, meno calore da dissipare Alta j: bobine piu’ piccole, meno costi, magneti piu’ piccoli

(32)

Limite magneti

normalconduttivi

Il ferro satura a T=1.5 -1.8T

ed in regime di rampa come nei sincrotroni 


non puo’ superare un campo magnetico di 1-1.2T.

!

E’ necessario passare ai magneti superconduttori che sono privi

di ferro, solo spire e corrente elevatissima a zero produzione di

calore. Vanno pero’ tenuti a temperature prossime allo zero

assoluto e quindi necessitano di criogenia,

(33)

G. Chiodini - Nov 2014 Corso acceleratori e applicazioni - Parte II: Componenti /43

Sistemi acceleranti a radiofrequenza

33

(34)

Cosa e’ un sistema RF

Una particella puo’ essere accelerata solo con campi elettrici paralleli alla direzione del moto

Campi elettrici variabili permettono di accumulare energia senza accumelare alta tensione

Tubi a Drift di Wideroe possono funzionare solo a bassa frequenza perche’ solo a grandi lunghezze d’onda si puo’ mantenere la equipotenzialita’ dei tubi:

basse energie

b assi gr adi e n t i e qu i ndi p oca accelerazione per metro.

Necessario passare dai tubi a

drift a campi uniformi a

strutture acceleranti a campi

distribuiti

(35)

G. Chiodini - Nov 2014 Corso acceleratori e applicazioni - Parte II: Componenti /43

Spettro

elettromagnetico

35

(36)

Componenti principali del sistema RF

• Oscillatore RF

• Amplificatore RF di potenza

• A c c o p p i a m e n t o Amplificatore-Cavita’

• Cavita’ accelerante

• Ingresso e uscita fascio

• Ingresso (e uscita) RF

• Misuratori di potenza

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Risonatore RF a onda stazionaria (SW)

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Rientrante Nose-cone Disk-loaded Coassiali

Le cavita’ risonanti sono caratterizzate da modi risonanti stazionari che oscillano nel tempo con frequenza f e nello spazio con lunghezza d’onda λ senza propagare (Onda Stazionaria).

L’onda stazionaria puo’ essere scomposta in due onde viaggianti in direzione opposta e completamente interferenti ai bordi.

Vviaggiante(x, t) = V0 sin(2πft − λ x) Vstazionaria

(x, t) = V0 sin(2πft)sin( λ x)

(38)

Guide d’onda disk-loaded a onde viaggianti (TW)

Guida d’onda IRIS-loaded:

f=2.856 GHz (banda S)

86 celle di accelerazione

Accoppiamenti input/output

Campi acceleranti di 30 MV/m

Guida d’onda permette di creare una componente l o n g i t u d i n a l e a l c a m p o elettromagnetico ed i dischi di ridurre la velocita’ di fase dell’onda meno della velocita’

della luce in vuoto e poter accelerare particelle

Sono le condizioni al contorno che

determinano se un onda e’ TW o SW

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G. Chiodini - Nov 2014 Corso acceleratori e applicazioni - Parte II: Componenti /43

Oscillatore RF

• U n t r a n s i s t o r e ’ u n amplificatore in corrente

• Il segnale di uscita e’ in opposizione di fase con l’ingresso (inveretente)

• Due stadi invertenti non invertono

• Mandando in ingresso una parte del segnale di uscita si i n n e s c a u n a re t ro a z i o n e positiva a frequenza f

RF

=1/(RC).

39

R C

(40)

Amplificatori RF di potenza a stato solido

Moltissimi amplificatori in parallelo:

• f=325 MHz

P=190 kW

• 4.7x4.7x2.3m3

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Tetrodo come

amplificatore RF di potenza

Nelle valvole termoioniche la conduzione di corrente puo’ avvenire solo dal moto degli elettroni emessi dal catodo caldo all’anodo (diodo).

Nel triodo la griglia modula il passaggio degli elettroni tra catodo ed anodo amplificando il segnale della griglia sulla placca.

Nel tetrodo viene aggiunta una griglia schermo a potenziale costante che scherma la griglia di controllo dal anode riducendo la capacita’ elettrica tra griglia e anodo permettendo lavorare ad alte frequenza

Il limite e’ il tempo di transito degli elettroni legato alla loro velocita’ finita ed alla distanza tra catodo e anodo che non puo’

essere troppi piccola altrimenti aumenta la capacita’ e si riduce la freuqenza di lavoro

41

Tetrodo

50<f<1000MHz, 200kW/tube

(42)

Klystron

Il klystron lavora sul principio della modulazione di velocita’.

Un cannone elettronico genera un fascio di elettroni.

Nella Gap1 (Buncher) viene immessa una onda RF ad altissima frequenza

Gli elettroni in arrivo nella Gap 1 vengono accelerati diversamente a seconda della posizione (modulazione in velocita’) e proseguono verso la Gap 2 (Catcher)

Nel moto per attraversare il tubo gli elettroni piu’

arrivano nella Gap2 in anticipo e quelli piu’ lenti in ritardo (modulazione in posizione)

Nella Gap2 gli elettroni viaggiano a pacchetti ed emettono un onda elettromagnetica intensa in uscita

Modulazione in velocita’ Modulazione in posizione (bunches)

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G. Chiodini - Nov 2014 Corso acceleratori e applicazioni - Parte II: Componenti /43

Klystrons reale

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