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(1)

Tecniche per una comunicazione Tecniche per una comunicazione

efficace dell

efficace dell ’ ’ informazione e informazione e

formazione dei lavoratori. Processi formazione dei lavoratori. Processi

comunicativi e processi formativi comunicativi e processi formativi

Gioacchino Lavanco

Professore ordinario di Psicologia di comunità e presidente dei Corsi di laurea

in Scienze dell’educazione, Università degli Studi di Palermo

(2)

UNA PRIMA SUGGESTIONE:

UNA PRIMA SUGGESTIONE:

IL TEOREMA

IL TEOREMA - - ENIGMA DI FERMAT ENIGMA DI FERMAT

a n + b n = c n

n = 2

a 2 + b 2 = c 2

(3)

CONSIDERAZIONI EURISTICHE CONSIDERAZIONI EURISTICHE

• Il senso del teorema: da Pitagora a Einstein collegare matematiche, fisica, psicologia

• Nel Settecento le applicazioni (calcolo delle probabilità): l’irragionevole ottimismo

• La questione dell’ubriaco alla guida

(4)

Quale lettura dei processi sociali di costruzione del

benessere lavorativo percepito e di gestione delle forme di prevenzione e propone tre ambiti di riflessione:

•come gli elementi di rischio si siano modificati rispetto alla dimensione del benessere percepito e siano in grado di modificare la dimensione di qualità della vita

lavorativa;

•come si sia modificata la strategia di prevenzione e di intervento allo scopo di valorizzare, in funzione di coping soggettivo, la percezione del benessere;

•infine, la dimensione dei servizi e dell’organizzazione del lavoro, per intervenire sulla gestione della rete di prevenzione.

(5)

LA COMUNICAZIONE LA COMUNICAZIONE

PERSUASIVA PERSUASIVA

LA COMUNICAZIONE PERSUASIVA È UN INSIEME DI STRATEGIE CHE SERVONO A RENDERE PIÙ

EFFICACE LA COMUNICAZIONE IN MODO DA POTER INFLUENZARE LE OPINIONI E I COMPORTAMENTI ALTRUI

(PIATTELLI PALMARINI, 1996).

I MODELLI TEORICI CHE COSTITUISCONO

ATTUALMENTE IL QUADRO CONCETTUALE PIÙ ACCREDITATO SONO:

• Il Modello della probabilitModello della probabilitàà di elaborazione (Petty, di elaborazione Cacioppo, 1981)

• Il Modello euristicoModello euristico-sistemico-sistemico (Chaiken, 1980)

Elaborazione sistematica delle informazioni

(percorso centrale).

Può avvalersi anche delle euristiche : scorciatie di

persorso

Percorso centrale

Processo di elaborazione attenta e di riflessione accurata sulle argomentazioni contenute nel

messaggio persuasivo

Percorso periferico

Processo di elaborazione basato su segnali

periferici come ad esempio l’attrattività della fonte

(6)

FATTORI CENTRALI DELLA FATTORI CENTRALI DELLA

COMUNICAZIONE PERSUASIVA COMUNICAZIONE PERSUASIVA

Mittente

Messaggio

Mezzo

Destinatario

(7)

MITTENTE MITTENTE

Varie caratteristiche sembrano essere coinvolte nel rendere persuasiva una fonte:

Ognuno di esse influenza gli atteggiamenti e il comportamento in modi diversi

(Vannoni, 2001).

credibilit

credibilitàà attraenzaattraenza coerenzacoerenza

(8)

MITTENTE: CREDIBILIT MITTENTE: CREDIBILIT À À

Comunicazione commerciale:

Convinzione, da parte del destinatario, che il mittente sia influenzato (ad esempio, essere pagato) e quindi non esprima necessariamente quello che pensa, ma ciò che gli viene imposto.

Strategie testuali

• Utilizzare argomentazioni che contengono i pro e i contro;

(9)

MITTENTE: ATTRAENZA MITTENTE: ATTRAENZA

similarità familiarità piacevolezza

Tali elementi possono creare dei processi

d’identificazione da parte del destinatario, spingendo quest’ultimo ad adottare simili credenze,

atteggiamenti, ed infine a modificare il comportamento (Vannoni, 2001).

Mittente: coerenza Mittente: coerenza

Fonte coerente attendibile persuasiva

Fonte incoerente inattendibile non persuasiva

(10)

MESSAGGIO MESSAGGIO

Il testo ideale non esiste, esso deve essere adattato al tipo di mittente, al destinatario, al tipo di contenuto e al tipo di mezzo utilizzato (Vannoni, 2001).

Attenzione e Memorizzazione

In un testo possono essere inseriti anche degli aspetti emotivi (ad esempio l’umorismo);

La persuasione si crea nell’equilibrio tra fattori emotivi e cognitivi (Vannoni, 2001).

Quando un testo è lungo e dettagliato, è importante l’ordine delle argomentazioni:

gli argomenti che stanno agli estremi, sono ricordati meglio rispetto agli argomenti intermedi.

(11)

MESSAGGIO: STRATEGIE MESSAGGIO: STRATEGIE

Testo ad

una faccia Testo a

due facce Solo argomentazioni che

supportano il messaggio, direttamente legate alla conclusione.

Ideale se i destinatari hanno già un atteggiamento

favorevole nei confronti del testo, conoscono già

l’eventuale prodotto, o se non c’è conoscenza o è scarsa

(Vannoni, 2001).

Contiene pro e contro

argomentazioni, legate o non legate

direttamente alle conclusioni.

Può essere usato se le opinioni sono contrarie.

(12)

DESTINATARIO DESTINATARIO

«Le caratteristiche sociopsicologiche del destinatario sono importanti e spiegano in buona parte la differenza d’impatto che lo stesso messaggio provoca, nelle stesse condizioni, su soggetti diversi» (Cavazza, 1996).

(13)

LE RISPOSTE NON DATE

• Le nostre informazioni non riescono ad essere diffuse…

• Le nostre informazioni non sono condivise…

• Le nostre informazioni sono “difficili” da comunicare

• Costruire modelli di rete, rigore nelle ricerche e nelle informazioni, costruire modelli e strategie comunicativi

(14)

LA CURVA DELLA SICUREZZA INFORMATA

Incertezza

Informazioni

(15)

SENSIBILIZZAZIONE DI MASSA

Incertezza

Informazioni Canale più

ampio Incertezza

iniziale del destinatario

Punto di transizione

Cambiamento intermedio di canale, mantenendo lo stesso messaggio

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PREVENZIONE CON PICCOLI GRUPPI

Informazioni Incertezza

iniziale del destinatario

Canale meno ampio

Cambiamento intermedio di canale, mantenendo lo stesso messaggio

Punto di transizione

(17)

L L ’ ’ INFORMAZIONE APPRESA INFORMAZIONE APPRESA

0 0,2 0,4 0,6 0,8 1

Eccesso di informazioni

Informazioni terrorizzanti

Informazioni discusse

Informazioni stereotipate

Assenza di informazioni

p<.005

(18)
(19)

INTERVENTO NELLA COMUNITÀ DELL’INFORMAZIONE

INTERVENTO NELLA COMUNITÀ DELL’INFORMAZIONE

1.Evitare forme di demonizzazione 2.Facilitare strategie di “agenda

setting”

3.Costruire sportelli di intervento- controllo

4.Controllare “etichettamenti”

sociali

(20)

20

FORMAZIONE FORMAZIONE

SOGGETTI SOGGETTI

STRUMENTI STRUMENTI

OGGETTI OGGETTI

CONTESTO CONTESTO

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