COUP DE GRACE – KAOS ONE
Rit x3
anche se è tutto in rovina
un ombra che cammina un nome in vetrina anche se stacchi la spina
lo spettacolo continua ed tutto come prima
Oggi è il domani di ieri stessa partita tsunami di mille pensieri piazza pulita ora falla finita se rimani in astinenza
i sogni in questa vita hanno una data di scadenza
e se la differenza è come ne usciamo fuori
e tutta sta esperienza è il nome che diamo agli errori siamo gli stessi attori gli stessi spettatori
se andiamo in scena in questo circo degli orrori
verghino signori abbiamo numeri mai visti i migliori pagliacci i nani e gli equilibristi siamo professionisti oppure i peggiori scrausi crepiamo sotto i fischi campiamo di applausi ci siamo quasi il momento è arrivato
il pubblico ora è pronto il palco è già illuminato la parte del racconto che non ti hanno mai svelato indovina chi è che paga il conto?…indovinato.
Rit x3
un altro giro di giostra la nostra stessa paura messa di nuovo in mostra è una scommessa sicura è una caricatura complessa e contorta
è uno scherzo della natura è una natura morta ma poi che importa tanto è l'ultima ripresa con la coscienza sporca per legittima difesa e la memoria corta che sopporta ogni offesa se la corda sulla forca ora è sempre più tesa sorpresa!! è stata tutta un illusione
in attesa di un finale che uguale a una confessione ed ad un nome che adesso vale sempre meno perche sale la tensione perche sale il veleno
perche non sapremo e cercheremo i vostri sguardi e non li troveremo perche sarà troppo tardi
e saremo più bastardi più indifferenti
dal teatro dei bugiardi applausi e complimenti Rit X4
PARAFRASI
Un testo semplicemente sensazionale dal punto di vista della costruzione poetica : l'atmosfera sinistra e beffarda è abilmente costruita con l'utilizzo sapiente delle parole , in un crescendo drammatico percepito come inevitabile . Il tema è quello della vita , vista come un grottesco spettacolo circense . Il cinico tratteggio delle esistenze , sopra e sotto il palcoscenico , si delinea in intrecci fluidi e sceneggiature prevedibili , parallelismi e allusioni . Il ritmo lento e suadente disegna l'immagine dell'incedere di un individuo trascinato dagli eventi : la continua reiterazione porta all'abitudine e all'indifferenza ; il climax del testo è un'onda che riconduce al principio , in un ripetersi folle e drammatico del medesimo film .
Il ritornello ripetuto tre volte è un'intro che crea suspance , come all'ingresso di uno spettacolo , quando il fruitore ancora non sa cosa lo attenda esattamente . Un prolungato rullo di tamburi , un'overture che disegna l'immagine di un incedere cauto , guardingo .
Nella prima strofa il ritmo cambia , aumenta il battito cardiaco , l'eloquio si fa più teso , incalzante : durante lo spettacolo si vivono emozioni , paure e tensioni .
Impostato come un dialogo socratico , l'inseguirsi dei SE costruisce l'impianto della teoria , l'ipotesi da cui si muove il pensiero per farsi reale e concreto , confermata dai fatti e dalle intenzioni , nel perpetrarsi continuo ed evidente di cause ed effetti , collegati gli uni agli altri come in un incatenarsi inevitabile e scontato .
Ed ecco dunque l'identità tra attore e spettatore : nessuno è svincolato dall'ineluttabilità di un fato ripetitivo e continuo nella concatenazione degli eventi , in una sceneggiatura che sempre si ripete , pattern folle e ossessivo . Il circo , infatti , ora non è più uno spettacolo avvincente , ma assume una connotazione drammatica e negativa , anticipazione sibillina dell'evolversi della situazione .
Nella terza strofa la narrazione si dilata e diviene teatrale , ostentatamente declamata come da un banditore . Il pubblico viene invitato ad avvicinarsi , il tentativo è di sedurre l'ascoltatore , di attrarlo verso lo spettacolo che sta per iniziare , verso il nuovo mondo che sta per prendere vita sul palco.
La promessa è il divertimento assicurato , eppure con qualche resistenza , nella consapevolezza della precarietà della realtà , rimane l'incertezza tra la bellezza e il fallimento , come un'ombra nera che si delinea alle spalle della rappresentazione . Quando finalmente arriva il momento del levarsi del sipario , è pronta la disillusione , lo sconcerto : inizia lo spettacolo tanto atteso , ma per lo spettatore è in agguato l'aspetto negativo e frustrante , il rovescio della medaglia .
La ripetizione del ritornello rallenta la narrazione , dilata l'eloquio che di nuovo prende forma e poi si distribuisce tra il pubblico , scivolando liquido ad insinuarsi nelle menti delle persone .
Il racconto a questo punto riprende energia in una strofa ricca di rimandi e ripetizioni : un altro giro di giostra , immagine di un ripetersi identico e immobile , sempre uguale e la fragilità dell'uomo spettatore-attore è ormai evidente per tutti , rinforzata dalla ripetizione della parola “natura” . Alla fine essa si rivela essere una natura morta : disarma l'ingenuo spettatore e lo costringe alla resa . Ancora rimarcato il carattere sinistro della situazione , dove il protagonista diventa di colpo vittima di se stesso e del concatenarsi degli eventi .
E' infatti un personaggio sconfitto quello che si disegna nella strofa seguente , disilluso dalle evidenze di realtà che scardinano l'immaginario teatrale , costretto ad una difesa che , seppur legittima , deve applicarsi a sopportare ogni torto , rimuovendolo dalla memoria , annullandone anche solo parzialmente gli effetti negativi , compreso il rischio di subirne una condanna .
Nel mondo dello spettacolo ogni cosa è fiction : la gioia e il dolore , la paura e la delusione . In quest'ottica una confessione vale quanto una fuga o una resa e niente ha più importanza , niente ha più peso , pur nell'incalzare della scena finale . Si trascina anch'essa nel baratro dell'inconsistenza , nel miraggio della conclusione , mentre questa è di nuovo l'inizio , il ripetersi ossessivo della sceneggiatura . La reiterazione , benchè graffiante , è tuttavia rassicurante , è una certezza nell'avvenire , per quanto assurdamente ripetitivo o autodistruttivo esso possa essere .
Quando poi tutto ciò diventa ossessivo , quando lo scorrere sempre uguale di questo attimo maledetto non è più sopportabile , rimane solo una possibile scelta di libertà , di rivendicazione del sé , la cessazione del flusso , la rottura dell'ingranaggio : il colpo di grazia , naturalmente , il marchio dell'estrema insofferenza , il limite oltre il quale nessuno riesce ad arrivare . L'autodistruzione come spazio vitale , come rivendicazione dell'autodeterminazione , seppur nel gesto estremo dell'annullamento della propria esistenza .
FIGURE RETORICHE – FIGURE DI SENSO – FIGURE DI SUONO
RITORNELLO - La ripetizione ( anafora )“ anche se “ rallenta il ritmo dell'allocuzione , che resta come sospesa per i primi tre versi , quasi fosse la proiezione a rallentatore dell'ondeggiare di un trapezista : egli si slancia in avanti e poi , inesorabilmente , ritorna indietro . Dall'ondeggiamento delle due concessive si arriva all'ondeggiare tra le due coordinate e la ripetizione della parola “tutto”
nel primo e nell'ultimo verso è la chiusura del cerchio , ciò che riporta , nuovamente , all'nizio . Il ritornello è in effetti una gigantesca metafora , in cui la vita umana è assimilata ad uno spettacolo teatrale : qualunque cosa accada l'attore deve interpretare fedelmente il copione fino alla fine ( anche se è tutto in rovina ) e , dopo il finale , deve persino ricominciare daccapo ( è tutto come prima ) .
La prima e la seconda strofa creano il climax , l'attesa ; il ritmo è serrato , incalzante .
Nella prima strofa i versi sono composti da due parti : una lenta , formata da parole o allocuzioni dilatate , che fa da contrapposizione ad una parte veloce , caratterizzata da parole che presentano allitterazioni con la lettera P o comandi asciutti ( falla finita ) , per dare l'idea di una comunicazione dialogica , un botta e risposta pressante , la cui asprezza è resa con l'utilizzo di suoni -S , -SC , -ST . La metafora dello tsunami evoca un impatto catastrofico , dopo il quale non rimane nulla ( piazza pulita ) e da cui bisogna comunque riprendersi , per affrontare la triste realtà dell'inattualità dei sogni , che , secondo la sinestesia dell'ultima strofa , sono destinati a non avere più valore . Il SE del terzo verso introduce le due proposizioni ipotetiche della seconda strofa .
La seconda strofa è costruita come un periodo ipotetico che consta di tre protasi , le prime due coordinate nei primi due versi , la terza nel quarto verso . L'apodosi ( proposizione principale ) è il terzo verso , caratterizzata da un largo uso del suono S , dalla ripetizione della parola STESSI , volta ad assimilare attori e spettatori , conferendo un tono drammatico alla narrazione , che propone una riflessione sull'esistenza umana . Il ritmo rallenta grazie ai versi strutturati nuovamente in due parti , entrambe lente e allungate ; attraverso l'utilizzo di vocaboli polisillabici ; utilizzando un tono che pare accomodante , possibilista , pur nel presentare un ragionamento evidente e lacerante . L'immagine del volteggiare dell'acrobata è rinnovata dalla struttura del secondo verso , in pratica un'ulteriore sospensione : un'ipotesi , poi un'altra , quasi fossero due incisi atti a spiegare la rovina raccontata nel primo verso . Splendido l'effetto fornito dalla ripetizione ( anafora ) dei due “ se”
della seconda strofa , con rimando diretto all'anafora del ritornello : uno apre l'ipotesi nel primo verso , l'altro la chiude nell'ultimo , così di nuovo il cerchio si completa , come in un inevitabile
sillogismo , ineluttabile conclusione del copione . La consonanza ERRORI/ORRORI non lascia scampo : definisce la drammaticità della narrazione .
La terza strofa cita il presentatore del circo , con la tradizionale intro che richiama nella mente il banditore o lo strillone , caratterizzato da un enunciare lento e scandito tipico di chi deve farsi intendere da tutti . La comunicazione diventa rarefatta attraverso l'utilizzo di due parole sdrucciole nel primo verso ( come meglio specificato nella sezione “metrica”) e da una sorta di elenco , di enumerazione , come un mercante che avesse rovesciato sul tappeto tutta la sua mercanzia , oggetti rari , luccicanti , accattivanti . Il gioco di parole campa/crepa dell'ultimo verso riecheggia la tipica situazione della capra e della panca , conferendo un'idea di drammatica ineluttabilità all'immagine .
La quarta strofa sembra aumentare la suspance ( ci siamo quasi ...) e l'emozione di chi aspetta l'inizio dello spettacolo , nell'idea di avere accesso a misteri e novità mai scoperti prima ; la rappresentazione tuttavia diventa di colpo tetra e pare rivoltarsi contro lo spettatore/attore , che , travolto dalla crudele retorica di una domanda senza uscita e dal cinico ripetersi del copione , è desinato a fare le spese dell' ossessiva situazione . L'effetto di rallentamento è ottenuto attraverso l'uso di vocaboli polisillabici ; l'utilizzo alternato dei suoni -ONTO -ATO conferisce al discorso un procedere rassicurante , delicatezza che nasconde l'inganno sottinteso nell'ultimo verso della strofa .
La quinta strofa presenta una metafora che si esplica con l'immagine della giostra , rinforzata dall'incedere della narrazione , circolare e continua , lenta e inesorabile . Si disegna uno scenario complesso , fatto di paure e di inevitabili sconfitte . La ripetizione del suono -STR- e del suono STE-/SCO- , creano un dissesto , il rumore di un ingranaggio non ben lubrificato e scivolano poi nel suono -SSA della doppia consonante S , che richiama il lento e continuo movimento della giostra . Di nuovo nel terzo e nel quarto verso vengono proposti suoni che rievocano una cacofonia ( CA- CA- , CO- CO- ) , rinforzati dalla consonanza -TURA -ORTA e addolcita dal richiamo della doppia sibilante -S . La ripetizione della parola NATURA conferisce al testo un connotato ineluttabile , ribadito dall'assonanza contorta/morta .
La sesta strofa alza le spalle ( che importa... ), rassegnata all'andamento negativo del percorso , consolata dall'ineffabilità della condizione , in bilico tra realtà e finzione . La mancanza di memoria lenisce l'affanno , ma la prospettiva che si presenta non è rassicurante . L'assonanza -ORTA , -ORCA , -ORDA crea l'ombra nella quale si dissipano le aspettative e le possibilità , risucchiate in un involversi che prelude alla morte dello spettatore/attore (vedesi la metonimia “ la corda ...sempre più tesa “ ) .
Nella settima strofa si inizia con un'esclamazione , che sembra interrompere la discesa delle aspettative della strofa precedente , mentre la rima interna FINALE/UGUALE dissipa
immediatamente l'illusione del beneficio , sostenuta dalla ripetizione della lettera T ( tutta/attesa) , tradizionalmente riportabile al suono degli spari . Si arriva alla resa dei conti con l'anagramma NOME/MENO , che definisce una volta per tutte la linea di meta della partita , aprendo il passo alla ripetizione“ perchè sale” , che crea un climax , un aumento del pahos e dell'evidenza
dell'ineluttabilità . La parola NOME riprende inoltre quella usata nella prima strofa ( “ il nome che diamo agli errori “ ) , così di nuovo il cerchio si chiude .
Nell'ottava strofa troviamo la ripetizione di “perchè” , che la lega alla precedente ; troviamo inoltre la ripetizione della parola “più”, riferimento al continuo reiterarsi maniacale del copione ,
sconcertante eppure rassicurante perpetrarsi del processo , nello spettacolo come nella vita . L'uso del tempo futuro ( il resto del brano è al tempo presente ) suggerisce uno sguardo sull'avvenire , per quanto immediato e limitato , come spiando da dietro le quinte uno spiraglio di umanità residua . I suoni TR- e -RD evocano il concetto di trappola , di un inganno che , ormai , non può più essere ignorato .
L'intero brano è caratterizzato da un uso straordinario di parole PIANE ( accento sulla penultima sillaba ) , che conferiscono un ritmo cadenzato , determinato e solido .
Fanno eccezione :
• i quattro PERCHE' delle ultime due strofe ; i due PIU' del penultimo verso e il SARA' del terzultimo verso , che sono parole tronche e danno l'effetto di caduta del suono , di blocco del fluire , di accentramento dell'attenzione : la caduta del trapezista
• SPETTACOLO ( ultimo verso del ritornello ) VENGHINO ( primo verso della terza strofa ) NUMERI ( primo verso della terza strofa ) PUBBLICO (secondo verso della quarta strofa ) LEGITTIMA ( secondo verso della sesta strofa )
che sono tutte parole sdrucciole , che hanno cioè l'accento sulla terzultima sillaba
METRICA
RITORNELLO
RIMA BACIATA A - A - A -A con rima interna A nel secondo verso
PRIMA STROFA
RIMA BACIATA A - A - B - B
con rima interna ( ieri-pensieri ) tra il primo e il secondo verso
ulteriore rima interna A -A tra il terzo e il quarto verso che riprende la rima dei primi due
SECONDA STROFA RIMA BACIATA A – A – A – A
con rima interna A nel terzo verso
con rima interna B nel primo e nel secondo verso che riprendono la rima della strofa precedente
TERZA STROFA
RIMA BACIATA A – A – B – B con rima interna A nel terzo e nel quarto verso assonanza nel quarto verso con la rima A ( -isti , -ischi )
QUARTA STROFA RIMA BACIATA A – A – A - A
con rima interna B – B – B nel secondo , terzo e quarto verso
QUINTA STROFA
RIMA BACIATA A – A – B – B
con rima interna GIOSTRA – MOSTRA tra il primo e il secondo verso
con rima interna A – A tra il terzo e il quarto verso , rafforzata dalla ripetizione di “ natura”
SESTA STROFA
RIMA BACIATA A – A – A – A
con rima interna tra primo e terzo verso ( quest'ultimo presenta due rime interne con suono -orta) rima interna tra il secondo e il quarto verso
queste rime interne sono in assonanza tra loro ( -orta , -orca ) , in aggiunta ad un'ulteriore assonanza nel vesro quarto (-orda , -orca )
SETTIMA STROFA RIMA BACIATA A – A – B – B
con rima interna nel prmo verso che rimanda alla rima della strofa precedente rima interna nel secondo verso “ finale-uguale “
assonanza nel terzo verso in rimando alla rima A rima interna nel quarto verso anch'essa in rimando alla rima A
ripetizione (anafora) nel quarto verso “ perchè sale”
OTTAVA STROFA
RIMA BACIATA A – A – B – B
con rima interna nel primo ( due ), nel secondo e nel terzo verso , in assonanza con la rima B della strofa precedente ( -eno , -emo )
con rima interna nel terzo e nel quarto verso in rimando alla rima B della medesima strofa ripetizione di “perchè” nel primo e nel secondo verso, in rimando ai “perchè” del quarto verso della
strofa precedente
ripetizione di “più” nel terzo verso
BIOGRAFIA
Kaos One , pseudonimo di Marco Fiorito , nasce a Casetra nel 1971 .
Ha cominciato la propria carriera già nel 1984 ed è un precursore dell'HIP HOP in Italia . Vanta numerose collaborazioni .
Nel 1996 pubblica il primo album in italiano “ FASTIDIO “ , seguito nel 1999 da“ L'ATTESA “ ; nel 2007 pubblica “ KARMA “ , nel 2011 “ POST SCRIPTA “ e nel 2015 “ COUP DE GRACE “ ,
da cui è tratto il brano analizzato sopra .
www.monicamonici.it