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COUP DE GRACE – KAOS ONE

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Academic year: 2021

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(1)

COUP DE GRACE – KAOS ONE

Rit x3

anche se è tutto in rovina

un ombra che cammina un nome in vetrina anche se stacchi la spina

lo spettacolo continua ed tutto come prima

Oggi è il domani di ieri stessa partita tsunami di mille pensieri piazza pulita ora falla finita se rimani in astinenza

i sogni in questa vita hanno una data di scadenza

e se la differenza è come ne usciamo fuori

e tutta sta esperienza è il nome che diamo agli errori siamo gli stessi attori gli stessi spettatori

se andiamo in scena in questo circo degli orrori

verghino signori abbiamo numeri mai visti i migliori pagliacci i nani e gli equilibristi siamo professionisti oppure i peggiori scrausi crepiamo sotto i fischi campiamo di applausi ci siamo quasi il momento è arrivato

il pubblico ora è pronto il palco è già illuminato la parte del racconto che non ti hanno mai svelato indovina chi è che paga il conto?…indovinato.

Rit x3

un altro giro di giostra la nostra stessa paura messa di nuovo in mostra è una scommessa sicura è una caricatura complessa e contorta

è uno scherzo della natura è una natura morta ma poi che importa tanto è l'ultima ripresa con la coscienza sporca per legittima difesa e la memoria corta che sopporta ogni offesa se la corda sulla forca ora è sempre più tesa sorpresa!! è stata tutta un illusione

in attesa di un finale che uguale a una confessione ed ad un nome che adesso vale sempre meno perche sale la tensione perche sale il veleno

(2)

perche non sapremo e cercheremo i vostri sguardi e non li troveremo perche sarà troppo tardi

e saremo più bastardi più indifferenti

dal teatro dei bugiardi applausi e complimenti Rit X4

PARAFRASI

Un testo semplicemente sensazionale dal punto di vista della costruzione poetica : l'atmosfera sinistra e beffarda è abilmente costruita con l'utilizzo sapiente delle parole , in un crescendo drammatico percepito come inevitabile . Il tema è quello della vita , vista come un grottesco spettacolo circense . Il cinico tratteggio delle esistenze , sopra e sotto il palcoscenico , si delinea in intrecci fluidi e sceneggiature prevedibili , parallelismi e allusioni . Il ritmo lento e suadente disegna l'immagine dell'incedere di un individuo trascinato dagli eventi : la continua reiterazione porta all'abitudine e all'indifferenza ; il climax del testo è un'onda che riconduce al principio , in un ripetersi folle e drammatico del medesimo film .

Il ritornello ripetuto tre volte è un'intro che crea suspance , come all'ingresso di uno spettacolo , quando il fruitore ancora non sa cosa lo attenda esattamente . Un prolungato rullo di tamburi , un'overture che disegna l'immagine di un incedere cauto , guardingo .

Nella prima strofa il ritmo cambia , aumenta il battito cardiaco , l'eloquio si fa più teso , incalzante : durante lo spettacolo si vivono emozioni , paure e tensioni .

Impostato come un dialogo socratico , l'inseguirsi dei SE costruisce l'impianto della teoria , l'ipotesi da cui si muove il pensiero per farsi reale e concreto , confermata dai fatti e dalle intenzioni , nel perpetrarsi continuo ed evidente di cause ed effetti , collegati gli uni agli altri come in un incatenarsi inevitabile e scontato .

Ed ecco dunque l'identità tra attore e spettatore : nessuno è svincolato dall'ineluttabilità di un fato ripetitivo e continuo nella concatenazione degli eventi , in una sceneggiatura che sempre si ripete , pattern folle e ossessivo . Il circo , infatti , ora non è più uno spettacolo avvincente , ma assume una connotazione drammatica e negativa , anticipazione sibillina dell'evolversi della situazione .

Nella terza strofa la narrazione si dilata e diviene teatrale , ostentatamente declamata come da un banditore . Il pubblico viene invitato ad avvicinarsi , il tentativo è di sedurre l'ascoltatore , di attrarlo verso lo spettacolo che sta per iniziare , verso il nuovo mondo che sta per prendere vita sul palco.

(3)

La promessa è il divertimento assicurato , eppure con qualche resistenza , nella consapevolezza della precarietà della realtà , rimane l'incertezza tra la bellezza e il fallimento , come un'ombra nera che si delinea alle spalle della rappresentazione . Quando finalmente arriva il momento del levarsi del sipario , è pronta la disillusione , lo sconcerto : inizia lo spettacolo tanto atteso , ma per lo spettatore è in agguato l'aspetto negativo e frustrante , il rovescio della medaglia .

La ripetizione del ritornello rallenta la narrazione , dilata l'eloquio che di nuovo prende forma e poi si distribuisce tra il pubblico , scivolando liquido ad insinuarsi nelle menti delle persone .

Il racconto a questo punto riprende energia in una strofa ricca di rimandi e ripetizioni : un altro giro di giostra , immagine di un ripetersi identico e immobile , sempre uguale e la fragilità dell'uomo spettatore-attore è ormai evidente per tutti , rinforzata dalla ripetizione della parola “natura” . Alla fine essa si rivela essere una natura morta : disarma l'ingenuo spettatore e lo costringe alla resa . Ancora rimarcato il carattere sinistro della situazione , dove il protagonista diventa di colpo vittima di se stesso e del concatenarsi degli eventi .

E' infatti un personaggio sconfitto quello che si disegna nella strofa seguente , disilluso dalle evidenze di realtà che scardinano l'immaginario teatrale , costretto ad una difesa che , seppur legittima , deve applicarsi a sopportare ogni torto , rimuovendolo dalla memoria , annullandone anche solo parzialmente gli effetti negativi , compreso il rischio di subirne una condanna .

Nel mondo dello spettacolo ogni cosa è fiction : la gioia e il dolore , la paura e la delusione . In quest'ottica una confessione vale quanto una fuga o una resa e niente ha più importanza , niente ha più peso , pur nell'incalzare della scena finale . Si trascina anch'essa nel baratro dell'inconsistenza , nel miraggio della conclusione , mentre questa è di nuovo l'inizio , il ripetersi ossessivo della sceneggiatura . La reiterazione , benchè graffiante , è tuttavia rassicurante , è una certezza nell'avvenire , per quanto assurdamente ripetitivo o autodistruttivo esso possa essere .

Quando poi tutto ciò diventa ossessivo , quando lo scorrere sempre uguale di questo attimo maledetto non è più sopportabile , rimane solo una possibile scelta di libertà , di rivendicazione del sé , la cessazione del flusso , la rottura dell'ingranaggio : il colpo di grazia , naturalmente , il marchio dell'estrema insofferenza , il limite oltre il quale nessuno riesce ad arrivare . L'autodistruzione come spazio vitale , come rivendicazione dell'autodeterminazione , seppur nel gesto estremo dell'annullamento della propria esistenza .

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FIGURE RETORICHE – FIGURE DI SENSO – FIGURE DI SUONO

RITORNELLO - La ripetizione ( anafora )“ anche se “ rallenta il ritmo dell'allocuzione , che resta come sospesa per i primi tre versi , quasi fosse la proiezione a rallentatore dell'ondeggiare di un trapezista : egli si slancia in avanti e poi , inesorabilmente , ritorna indietro . Dall'ondeggiamento delle due concessive si arriva all'ondeggiare tra le due coordinate e la ripetizione della parola “tutto”

nel primo e nell'ultimo verso è la chiusura del cerchio , ciò che riporta , nuovamente , all'nizio . Il ritornello è in effetti una gigantesca metafora , in cui la vita umana è assimilata ad uno spettacolo teatrale : qualunque cosa accada l'attore deve interpretare fedelmente il copione fino alla fine ( anche se è tutto in rovina ) e , dopo il finale , deve persino ricominciare daccapo ( è tutto come prima ) .

La prima e la seconda strofa creano il climax , l'attesa ; il ritmo è serrato , incalzante .

Nella prima strofa i versi sono composti da due parti : una lenta , formata da parole o allocuzioni dilatate , che fa da contrapposizione ad una parte veloce , caratterizzata da parole che presentano allitterazioni con la lettera P o comandi asciutti ( falla finita ) , per dare l'idea di una comunicazione dialogica , un botta e risposta pressante , la cui asprezza è resa con l'utilizzo di suoni -S , -SC , -ST . La metafora dello tsunami evoca un impatto catastrofico , dopo il quale non rimane nulla ( piazza pulita ) e da cui bisogna comunque riprendersi , per affrontare la triste realtà dell'inattualità dei sogni , che , secondo la sinestesia dell'ultima strofa , sono destinati a non avere più valore . Il SE del terzo verso introduce le due proposizioni ipotetiche della seconda strofa .

La seconda strofa è costruita come un periodo ipotetico che consta di tre protasi , le prime due coordinate nei primi due versi , la terza nel quarto verso . L'apodosi ( proposizione principale ) è il terzo verso , caratterizzata da un largo uso del suono S , dalla ripetizione della parola STESSI , volta ad assimilare attori e spettatori , conferendo un tono drammatico alla narrazione , che propone una riflessione sull'esistenza umana . Il ritmo rallenta grazie ai versi strutturati nuovamente in due parti , entrambe lente e allungate ; attraverso l'utilizzo di vocaboli polisillabici ; utilizzando un tono che pare accomodante , possibilista , pur nel presentare un ragionamento evidente e lacerante . L'immagine del volteggiare dell'acrobata è rinnovata dalla struttura del secondo verso , in pratica un'ulteriore sospensione : un'ipotesi , poi un'altra , quasi fossero due incisi atti a spiegare la rovina raccontata nel primo verso . Splendido l'effetto fornito dalla ripetizione ( anafora ) dei due “ se”

della seconda strofa , con rimando diretto all'anafora del ritornello : uno apre l'ipotesi nel primo verso , l'altro la chiude nell'ultimo , così di nuovo il cerchio si completa , come in un inevitabile

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sillogismo , ineluttabile conclusione del copione . La consonanza ERRORI/ORRORI non lascia scampo : definisce la drammaticità della narrazione .

La terza strofa cita il presentatore del circo , con la tradizionale intro che richiama nella mente il banditore o lo strillone , caratterizzato da un enunciare lento e scandito tipico di chi deve farsi intendere da tutti . La comunicazione diventa rarefatta attraverso l'utilizzo di due parole sdrucciole nel primo verso ( come meglio specificato nella sezione “metrica”) e da una sorta di elenco , di enumerazione , come un mercante che avesse rovesciato sul tappeto tutta la sua mercanzia , oggetti rari , luccicanti , accattivanti . Il gioco di parole campa/crepa dell'ultimo verso riecheggia la tipica situazione della capra e della panca , conferendo un'idea di drammatica ineluttabilità all'immagine .

La quarta strofa sembra aumentare la suspance ( ci siamo quasi ...) e l'emozione di chi aspetta l'inizio dello spettacolo , nell'idea di avere accesso a misteri e novità mai scoperti prima ; la rappresentazione tuttavia diventa di colpo tetra e pare rivoltarsi contro lo spettatore/attore , che , travolto dalla crudele retorica di una domanda senza uscita e dal cinico ripetersi del copione , è desinato a fare le spese dell' ossessiva situazione . L'effetto di rallentamento è ottenuto attraverso l'uso di vocaboli polisillabici ; l'utilizzo alternato dei suoni -ONTO -ATO conferisce al discorso un procedere rassicurante , delicatezza che nasconde l'inganno sottinteso nell'ultimo verso della strofa .

La quinta strofa presenta una metafora che si esplica con l'immagine della giostra , rinforzata dall'incedere della narrazione , circolare e continua , lenta e inesorabile . Si disegna uno scenario complesso , fatto di paure e di inevitabili sconfitte . La ripetizione del suono -STR- e del suono STE-/SCO- , creano un dissesto , il rumore di un ingranaggio non ben lubrificato e scivolano poi nel suono -SSA della doppia consonante S , che richiama il lento e continuo movimento della giostra . Di nuovo nel terzo e nel quarto verso vengono proposti suoni che rievocano una cacofonia ( CA- CA- , CO- CO- ) , rinforzati dalla consonanza -TURA -ORTA e addolcita dal richiamo della doppia sibilante -S . La ripetizione della parola NATURA conferisce al testo un connotato ineluttabile , ribadito dall'assonanza contorta/morta .

La sesta strofa alza le spalle ( che importa... ), rassegnata all'andamento negativo del percorso , consolata dall'ineffabilità della condizione , in bilico tra realtà e finzione . La mancanza di memoria lenisce l'affanno , ma la prospettiva che si presenta non è rassicurante . L'assonanza -ORTA , -ORCA , -ORDA crea l'ombra nella quale si dissipano le aspettative e le possibilità , risucchiate in un involversi che prelude alla morte dello spettatore/attore (vedesi la metonimia “ la corda ...sempre più tesa “ ) .

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Nella settima strofa si inizia con un'esclamazione , che sembra interrompere la discesa delle aspettative della strofa precedente , mentre la rima interna FINALE/UGUALE dissipa

immediatamente l'illusione del beneficio , sostenuta dalla ripetizione della lettera T ( tutta/attesa) , tradizionalmente riportabile al suono degli spari . Si arriva alla resa dei conti con l'anagramma NOME/MENO , che definisce una volta per tutte la linea di meta della partita , aprendo il passo alla ripetizione“ perchè sale” , che crea un climax , un aumento del pahos e dell'evidenza

dell'ineluttabilità . La parola NOME riprende inoltre quella usata nella prima strofa ( “ il nome che diamo agli errori “ ) , così di nuovo il cerchio si chiude .

Nell'ottava strofa troviamo la ripetizione di “perchè” , che la lega alla precedente ; troviamo inoltre la ripetizione della parola “più”, riferimento al continuo reiterarsi maniacale del copione ,

sconcertante eppure rassicurante perpetrarsi del processo , nello spettacolo come nella vita . L'uso del tempo futuro ( il resto del brano è al tempo presente ) suggerisce uno sguardo sull'avvenire , per quanto immediato e limitato , come spiando da dietro le quinte uno spiraglio di umanità residua . I suoni TR- e -RD evocano il concetto di trappola , di un inganno che , ormai , non può più essere ignorato .

L'intero brano è caratterizzato da un uso straordinario di parole PIANE ( accento sulla penultima sillaba ) , che conferiscono un ritmo cadenzato , determinato e solido .

Fanno eccezione :

i quattro PERCHE' delle ultime due strofe ; i due PIU' del penultimo verso e il SARA' del terzultimo verso , che sono parole tronche e danno l'effetto di caduta del suono , di blocco del fluire , di accentramento dell'attenzione : la caduta del trapezista

SPETTACOLO ( ultimo verso del ritornello ) VENGHINO ( primo verso della terza strofa ) NUMERI ( primo verso della terza strofa ) PUBBLICO (secondo verso della quarta strofa ) LEGITTIMA ( secondo verso della sesta strofa )

che sono tutte parole sdrucciole , che hanno cioè l'accento sulla terzultima sillaba

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METRICA

RITORNELLO

RIMA BACIATA A - A - A -A con rima interna A nel secondo verso

PRIMA STROFA

RIMA BACIATA A - A - B - B

con rima interna ( ieri-pensieri ) tra il primo e il secondo verso

ulteriore rima interna A -A tra il terzo e il quarto verso che riprende la rima dei primi due

SECONDA STROFA RIMA BACIATA A – A – A – A

con rima interna A nel terzo verso

con rima interna B nel primo e nel secondo verso che riprendono la rima della strofa precedente

TERZA STROFA

RIMA BACIATA A – A – B – B con rima interna A nel terzo e nel quarto verso assonanza nel quarto verso con la rima A ( -isti , -ischi )

QUARTA STROFA RIMA BACIATA A – A – A - A

con rima interna B – B – B nel secondo , terzo e quarto verso

QUINTA STROFA

RIMA BACIATA A – A – B – B

con rima interna GIOSTRA – MOSTRA tra il primo e il secondo verso

con rima interna A – A tra il terzo e il quarto verso , rafforzata dalla ripetizione di “ natura”

SESTA STROFA

RIMA BACIATA A – A – A – A

con rima interna tra primo e terzo verso ( quest'ultimo presenta due rime interne con suono -orta) rima interna tra il secondo e il quarto verso

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queste rime interne sono in assonanza tra loro ( -orta , -orca ) , in aggiunta ad un'ulteriore assonanza nel vesro quarto (-orda , -orca )

SETTIMA STROFA RIMA BACIATA A – A – B – B

con rima interna nel prmo verso che rimanda alla rima della strofa precedente rima interna nel secondo verso “ finale-uguale “

assonanza nel terzo verso in rimando alla rima A rima interna nel quarto verso anch'essa in rimando alla rima A

ripetizione (anafora) nel quarto verso “ perchè sale”

OTTAVA STROFA

RIMA BACIATA A – A – B – B

con rima interna nel primo ( due ), nel secondo e nel terzo verso , in assonanza con la rima B della strofa precedente ( -eno , -emo )

con rima interna nel terzo e nel quarto verso in rimando alla rima B della medesima strofa ripetizione di “perchè” nel primo e nel secondo verso, in rimando ai “perchè” del quarto verso della

strofa precedente

ripetizione di “più” nel terzo verso

BIOGRAFIA

Kaos One , pseudonimo di Marco Fiorito , nasce a Casetra nel 1971 .

Ha cominciato la propria carriera già nel 1984 ed è un precursore dell'HIP HOP in Italia . Vanta numerose collaborazioni .

Nel 1996 pubblica il primo album in italiano “ FASTIDIO “ , seguito nel 1999 da“ L'ATTESA “ ; nel 2007 pubblica “ KARMA “ , nel 2011 “ POST SCRIPTA “ e nel 2015 “ COUP DE GRACE “ ,

da cui è tratto il brano analizzato sopra .

www.monicamonici.it

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