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Capitolo 2
Materiali e Metodi
2.1 Sito di studio
La riserva di Berenty è una foresta galleria di circa 200 ha situata presso le rive
del fiume Mandrare nel sud del Madagascar. Essa è suddivisa in due aree
principali: Ankoba e Malaza (fig 2.1). Ankoba si colloca presso la zona nord della
riserva (S 24.99°; 46.29°) ed è una foresta secondaria di 50-60 anni con alberi la
cui altezza può raggiungere 10-15 m, ad eccezione delle acacie che possono
arrivare fino a 20 m (Jolly et al., 2006). Qui il Pithecelobium dulce. pianta
leguminosa esotica, fornisce cibo (grazie ai suoi fiori e ai baccelli ricchi di
proteine) e riparo ai lemuri della riserva (Jolly et al., 2006). A sud di Ankoba si
trova Malaza (S 25,01°; E 46,31), un’area di 100 ha suddivisa in quattro zone:
un’area di foresta galleria, un’area degradata caratterizzata da pochi alberi isolati e
da arbusti (o scrub forest), un’area di foresta spinosa e una zona turistica (o front
forest) con specie vegetali introdotte e tamarindi (Jolly et al., 2006). A Berenty si
trovano due specie diurne di lemuri (il Propithecus verreauxi e il Lemur catta),
una specie ibrida catemerale prodotto dell’incrocio tra l’Eulemur fulvus rufus e
l’Eulemur fulvus collaris (introdotto nel 1975) e tre specie notturne: il Lepilemur
leucopus, il Microcebus murinus e il Microcebus griseorufus. Queste specie si trovano in tutte le zone della riserva, ad eccezione dell’E. fulvus rufus x collaris
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che non è presente nella foresta spinosa e del Microcebus griseorufus che sembra
confinato solo nella foresta spinosa. Oltre ai lemuri, Berenty ospita anche la
colonia più grande del Sud del Madagascar di pipistrelli giganti, Pteropus rufus, la
cui dieta si basa principalmente sui fiori dell’agave che circonda i campi (Long,
2002). Tra gli altri mammiferi vi sono tre specie di tenrec, endemici del
Madagascar (Setifer setosus, Tenrec ecaudatus, Micorgale spp.) e l’Eliurus
myoxinus, ratto appartenente alla famiglia dei Muridae (Garbut, 2007), mentre è assente il principale predatore dei lemuri: il fossa (Jolly et al., 2006). Numerosi
sono gli uccelli che popolano la riserva e sono state individuate 99 specie, di cui
52 classificate. Circa il 41% degli uccelli osservati risultano endemici del
Madagascar (la lista è stata compilata da M.Pigeon, in Goodman et al., 1997), e
alcuni sono importanti predatori dei lemuri, come i rapaci Polyboroides radiatus,
il Buteo madagascariensis e il Milvus migrans. Il clima a Berenty è caratterizzato
da una stagione umida che, in genere, dura da Novembre a Marzo (Simmen et al.,
2003). Durante le caldi estati umide la temperatura può superare i 40° di giorno,
mentre, di inverno, la temperatura può scendere sotto i 10° di notte. La
precipitazione annuale varia dai 300 cm ai 900 cm (Jolly et al., 2006). Durante il
periodo di osservazione la temperatura oscillava tra 32° e 38° e le precipitazioni
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Fig. 2.1 Foto dall’alto di Berenty, scattata dal nord. Sono evidenti le cinque zone della riserva
(Ankoba, la front forest, la foresta galleria, la scrub forest e la foresta spinosa; dal sito internet dell’Università di Winchester).
2.2 Gruppi di studio
Da novembre 2006 a febbraio 2007 e da maggio 2008 a luglio 2008 sono stati
seguiti due gruppi di P. verreauxi, con home-range confinanti. Nella stagione
riproduttiva (novembre-febbraio) il gruppo A era costituito da due femmine e
quattro maschi adulti, nonché da una femmina subadulta mentre il gruppo B era
composto da due femmine e un maschio adulti, nonché da tre subadulti, due
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gruppo A era costituito da tre femmine adulte e da una femmina subadulta e da
quattro maschi, dei quali due adulti e due subadulti. Il gruppo B era composto da
due femmine e un maschio adulti, nonché da quattro subadulti, tre maschi e una
femmina (Tab. 2.2b). La vegetazione poco fitta e una densità di sifaka piuttosto
alta (pari a 10,36 individui/ha; Norscia e Palagi, 2008) hanno facilitato la
localizzazione e l’individuazione dei singoli gruppi consentendo di seguirli
durante la loro attività. La presenza di caratteristiche esteriori ben evidenziabili,
come cicatrici e macchie, ha permesso l'identificazione dei singoli membri (Fig.
2.2).
Fig. 2.2 Un individuo del gruppo A, Uncino (in alto). Le orecchie tagliate (freccia
rossa) permettevano una facile identificazione dei singoli membri dei gruppi (foto di Stefano Kaburu).
Per poter effettuare un confronto tra i dati raccolti nelle diverse stagioni, dato che
si verificano frequentemente variazioni nella composizione dei gruppi, sono stati
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le stagioni. Sono stati considerati adulti i membri che marcavano regolarmente (il
comportamento di marcatura, infatti, è indice di maturità sessuale) (Lewis e van
Schaik, 2007; Palagi et al., 2002) e subadulti i membri di più piccole dimensioni
che non marcavano o lo facevano solo raramente (Lewis e van Schaik, 2007).
GRUPPO A
INDIVIDUO CLASSE DI ETÀ SESSO
MT Adulto Femmina PO Adulto Femmina SU Adulto Femmina PI Subadulto Femmina GR Adulto Maschio UN Adulto Maschio NE Adulto Maschio TB Subadulto Maschio UF Subadulto Maschio GRUPPO B BA Adulto Femmina CA Adulto Femmina
BRA Subadulto Femmina
BO Adulto Maschio
CL Adulto Maschio
BRO Adulto Maschio
Tab. 2.2a. Lista degli individui che componevano i gruppi di studio nella stagione riproduttiva.
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2.3 Metodi di osservazione
I singoli individui venivano seguiti dall’alba al tramonto (circa 10 ore) per mezzo
del focal animal sampling in continuo (Altmann, 1974). Tramite tale tecnica,
l’osservatore registra l’attività un singolo individuo per un periodo prestabilito
(nel caso specifico, per la presente ricerca, l’intera giornata di osservazione).
GRUPPO A
INDIVIDUO CLASSE DI ETÀ SESSO
MT Adulto Femmina PO Adulto Femmina SU Adulto Femmina PI Subadulto Femmina GR Adulto Maschio UN Adulto Maschio UF Subadulto Maschio TB Subadulto Maschio GRUPPO B BA Adulto Femmina CA Adulto Femmina
BRA Subadulto Femmina
BO Adulto Maschio
CL Adulto Maschio
VI Subadulto Maschio
MF Subadulto Maschio
Tab. 2.2b. Lista degli individui che componevano i gruppi di studio nella stagione delle nascite.
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Durante il periodo di osservazione focale vengono registrati tutti gli stati ed eventi
comportamentali descritti in un’etogramma precedentemente definito sulla base
della letteratura disponibile e su osservazioni preliminari (vedi paragrafo 2.4).
Durante le osservazioni sono stati registrati tutti i comportamenti di stato di durata
superiore ai 10 secondi e tutti gli eventi comportamentali. Per ogni
comportamento osservato sono stati registrati anche data, ora, attore e l’eventuale
ricevente. Al termine del periodo di osservazione sono stati raccolti i dati di 501 h
nella stagione riproduttiva e 368 h nella stagione delle nascite. Oltre ai dati relativi
al comportamento, sono state annotate anche informazioni sull’alimentazione
degli animali: in modo particolare si prendevano in considerazione gli alberi del
feeding e la parte dell’albero (frutto, seme, fiore, foglia matura o foglia giovane) che l’animale mangiava. Gli alberi del feeding venivano marcati con un nastro
colorato e, nei giorni successivi, venivano identificati e veniva registrata la loro
posizione col GPS.
E’ stata applicata anche la tecnica degli all occurrences (Altmann, 1974), che
consiste nel registrare determinati comportamenti ogni volta che avvengono,
indipendentemente dall’animale “focale”, effettuando il campionamento sui
membri del gruppo in quel momento visibili. Per poter applicare questa
metodologia è necessario che:
a) Le condizioni di osservabilità siano ottime
b) I comportamenti siano sufficientemente evidenti da attrarre
l’attenzione dell’osservatore, in modo che sia possibile registrarli
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c) Gli eventi comportamentali non siano troppo frequenti per poterli
registrare.
Tramite il campionamento all-occurrences sono stati registrati i conflitti che
avvenivano tra i membri del gruppo specificando il nome dei contendenti e, dove
possibile, il contesto del conflitto stesso (feeding, resting o moving), e i
comportamenti di marcatura (urine marking, throat-marking, gouge marking,
genital marking), indicando chi rilasciava la marcatura e specificandone anche il luogo, l’altezza, la quantità ed eventuali sovra-marcature da parte di altri animali
del gruppo. Nella stagione riproduttiva sono stati osservati 290 conflitti e 993
comportamenti olfattivi (dei quali 289 marcature con urina), mentre nella stagione
delle nascite sono stati osservati 64 conflitti e 1036 comportamenti olfattivi (dei
quali 189 marcature con urina). Sono state raccolte 758 h di all-occurrences nella
stagione riproduttiva e 258 h di all-occurrences nella stagione delle nascite.
Infine, è stato utilizzato il campionamento ad libitum, che permette di registrare
tutti quei comportamenti che all’osservatore sembrano particolarmente
interessanti per l’interpretazione dei dati. Ovviamente questo metodo, non essendo
standardizzato, ha senso solo se affiancato agli altri metodi precedentemente
elencati o per comportamenti particolarmente rari e degni di nota, che meritano di
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2.4 Etogramma
2.4.1 Comportamenti neutri
1. Approach (AP): avvicinamento di un animale ad un altro. Dopo un approach deve seguire un’interazione (evento o stato).
2. Vigilance (VG): l’animale si avvicina all’oggetto del disturbo e controlla.
3. Fak call (FC): suono “fak” di potenziale pericolo che può sfociare in un si-fak call. E’ un suono di stress, di fastidio (rivolto a
predatori).
4. Frr-fak call (Frr): suono per cercare il contatto con il gruppo (tipico di individuo perso o che si è allontanato).
5. Feeding (FEED).
6. Food stealing (FS): rubare il cibo ad un compagno.
7. Forage (FO): Cercare col naso sul terreno e sui rami, afferrare manualmente, mordere.
8. Leave (LEA): un animale lascia un compagno con cui ha interagito.
9. Licking (LK): leccare la condensa su supporti presenti nell’ambiente.
10. Marbling call (MC): suono “frr-frr” che segnala normalmente l’intenzione a muoversi o la presenza di un elemento di fastidio. 11. Moving (M): spostamenti sia sul terreno che sugli alberi.
12. Resting (R): rimanere inattivi o non svolgere alcun comportamento compreso nell'etogramma.
13. Scratching (Scr): grattarsi.
14. Self-grooming (Sgr): effettuare grooming su se stessi.
15. Si-fak call (SKC): suono “si-fak” con head-bobbing, segnale di allarme pieno.
16. Suckling (SK): succhiare dal capezzolo di una femmina. 17. Sun (SU): rimanere di fronte al sole in posizione seduta con le braccia distese in fuori (fatto di solito la mattina).
2.4.2 Comportamenti affiliativi
1. Grooming (GR): pulizia del pelo di un altro animale effettuata sia con le mani che con la bocca.
2. Huddle (HU): abbraccio effettuato da due animali stando seduti, comportamento frequente tra i piccoli.
3. Proximity (Px): due animali si trovano seduti ad una distanza che non supera quella di un braccio disteso.
4. Recovering (RC): comportamento della madre (o di un adulto) che va a recuperare il proprio figlio che si è allontanato.
5. Retrive (RE): trattenere o trascinare a sé qualcuno impedendogli di allontanarsi. Spesso questo comportamento viene svolto dalle
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6. Sit in Contact (SITC): due o più animali stanno seduti in contatto. 7. Skin lick (SLK): leccare il corpo di un compagno in qualsiasi punto.
8. Touching (TOU): un individuo si avvicina all’altro, lo tocca con un’estremità e si allontana.
9. Mount Attempting (SAT): tentativo di monta
2.4.3 Comportamenti di sottomissione
1. Avoid (AV): si ha quando un animale evita di interagire con un altro compagno, o cambiando direzione di spostamento o
allontanandosi dall’altro animale.
2. Flee (FL): fuga che viene effettuata in un contesto aggressivo. 3. Twitering (TW): vocalizzazione di sottomissione
2.5.4 Comportamenti aggressivi 1. Aggressive Bite (ABIT): morso. 2. Aggressive Slap (ASL): schiaffo.
3. Chase (CH): inseguimento. A chase B indica che A insegue B. 4. Displacement (DSP): un individuo “causa” lo spostamento di un compagno dal luogo che sta occupando.
5. Grab (GRA): acciuffare il pelo di un altro individuo.
6. Threat (TH): minaccia, ad esempio un finto aggressive slap.
2.5 Analisi dei dati
E’ stato diviso il periodo di osservazione in un primo periodo, da Novembre a
Febbraio, considerato la “stagione riproduttiva” e in un secondo periodo, da
Maggio a Luglio, considerato la “stagione delle nascite”.
Per quanto riguarda il comportamento sociale, sono stati misurati i livelli di
grooming (GR), contact sitting (SITC) e prossimità (PX) per valutare se vi fosse una differenza significativa nei comportamenti affiliativi nelle due stagioni. In
particolare si è calcolato il tempo trascorso dagli individui dei due gruppi in
attività di grooming, in contact sitting e in prossimità all’interno delle due
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Il tempo trascorso in grooming, contact sitting e prossimità è stato anche calcolato
a livello inter- e intra-sessuale, per evidenziare differenze tra i sessi, sia all’interno
delle stagioni considerate singolarmente, che nel confronto tra esse.
Per ciò che concerne la possibile relazione tra tempo speso dai maschi in attività
di grooming verso le femmine e rango sociale dei maschi, si è proceduto
suddividendo i maschi dei due gruppi in maschi dominanti e maschi subordinati
(maschi petto scuro-maschi petto chiaro) e si è calcolato il tempo speso dai maschi
a effettuare il grooming verso le femmine.
I comportamenti olfattivi sono stati esaminati estrapolando dai focali e dai dati all
occurrences ogni evidenza di attività di marcatura che si è osservata all’interno delle due stagioni, procedendo poi ad un confronto tra le stagioni stesse.
Inoltre sono stati presi in esame i comportamenti di sniffing (indagine della
marcatura) e di overmarking (attività di sovramarcatura), anche in questo caso
ottenendo dai focali e dai dati all occurrences tutte le evidenze di questi
comportamenti, poi confrontandoli tra le due stagioni.
Infine sono stati presi in esame i comportamenti aggressivi in termini di
interazioni aggressive messe in atto dagli individui del gruppo. L’analisi è stata
eseguita confrontando le due stagioni. E’ stato possibile, confrontando queste due
fasi, evidenziare la differente aggressività che interessa gli individui nei due
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2.6 Analisi statistica
Data la bassa numerosità campionaria (n<15), è stata utilizzata la statistica non
parametrica e i test esatti (Siegel e Castellan, 1988; Mundry e Fisher, 1998).
2.6.1 Test di Wilcoxon
Tale test si applica per valutare le differenze tra coppie di campioni, dando peso
alle differenze più grandi tra i membri delle coppie rispetto alle coppie in cui le
differenze sono più piccole.
Il test di Wilcoxon permette, quindi, di dire:
a) quale membro di una coppia è “più grande di” e, quindi, di stabilire il segno
della differenza di ogni coppia;
b) quali sono i ranghi delle differenze osservate.
In altre parole, permette di esprimere un giudizio sul “più grande di”
relativamente alle prestazioni di ogni coppia ed, inoltre, di esprimere un giudizio
sulle differenze di punteggio presentate dalle varie coppie.
Si procede nel seguente modo:
1. Si determina la differenza tra i punteggi di ogni coppia e si indica con il
simbolo dl, per cui ogni coppia possiede un dl.
2. Si convertono in ranghi le diverse dl, senza tener conto del segno: si dà il rango
1 alla dl più piccola, il rango 2 alla dl più piccola successiva e così via. Si
ignorano i casi in cui dl =0; se qualche rango risulta ex-aequo si assegna la media
dei ranghi corrispondenti.
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4. Si sommano separatamente i ranghi positivi e quelli negativi. Il valore T è la
somma più piccola dei ranghi di segno uguale.
Se il valore osservato di T è uguale o minore a quello tabulare, con α=0,05 ed un
particolare valore di n, si può respingere l’ipotesi nulla di non significatività, cioè
si può affermare che esiste una differenza significativa nei campioni. Il valore di n
non è necessariamente il numero di coppie, ma il numero di coppie meno quelle
con d = 0.
Il test è stato applicato per evidenziare la presenza di differenze significative tra le
due stagioni di osservazione in merito a comportamenti affiliativi e
comportamenti olfattivi.
2.6.2 Test di randomizzazione per campioni dipendenti
Per confrontare il livello di grooming, di prossimità e di contact sitting tra le diadi
sono stati applicati i test randomizzati, in modo da evitare la pseudo-replicazione
dei dati: uno stesso individuo, infatti, è incluso all’interno di più diadi, con la
conseguenza che il campione non è costituito da dati indipendenti. I test di
randomizzazione sono stati applicati utilizzando con 10.000 permutazioni (Manly,
1997). Il test è stato applicato per vedere se ci sono differenze significative nei
livelli di comportamenti sociali all’interno delle due stagioni a livello intra- ed