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Quadro di riferimento normativo relativo alla procedura di V.I.A.

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Academic year: 2021

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ALLEGATO 1

Quadro di riferimento normativo relativo alla procedura di

V.I.A.

Al fine di inquadrare il campo normativo all’interno del quale l’intervento oggetto della tesi si inserisce, si evidenziano alcuni dei principali riferimenti normativi a livello nazionale.

− La VIA in Italia è stata introdotta a seguito dell'emanazione della direttiva 337/85/CEE concernente la valutazione dell'impatto ambientale di determinati progetti pubblici e privati.

− La direttiva 337/85 è stata modificata con la direttiva 97/11/CE che, pur non imponendo nuovi obblighi, amplia gli elenchi dei progetti da sottoporre a VIA.

− L'Italia, il 10 agosto 1988, ha emanato il DPCM n. 377: "Regolamento delle procedure di compatibilità ambientale di cui all'art. 6 della Legge 8 luglio 1986, n. 349, recante istituzione del Ministero dell'ambiente e norme in materia di danno ambientale". − Le norme tecniche per la redazione degli studi di impatto ambientale

e la formulazione dei giudizi di compatibilità sono specificate nel

DPCM 27/12/88, successivamente modificato e integrato (per talune

categorie di opere) dal DPR n. 348 del 2 settembre 1999.

− Successivamente lo Stato italiano ha emanato il DPR 12/4/96, recante: "Atto di indirizzo e coordinamento per l'attuazione dell'art. 40, comma 1, della Legge n. 146 del 22 febbraio 1994, concernente disposizioni in materia di valutazione d'impatto ambientale".

− Con il DPR 12/4/96 viene conferito alle regioni ed alle province

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autonome il compito di attuare la direttiva 337/85/CEE per tutte quelle categorie di opere, elencate in due allegati, A e B, non comprese nella normativa statale, ma previste dalla direttiva comunitaria.

− Il 27 dicembre 1999 è entrato in vigore il DPCM 3 settembre 1999 in tema di VIA Regionale, che introduce nuove opere (e ne modifica altre) da sottoporre alla procedura valutativa locale.Il provvedimento modifica gli allegati A e B del DPR 12 aprile 1996 introducendo 12 nuove categorie di opere.

A questi principali riferimenti legislativi se ne aggiungono altri, sempre di livello nazionale, volti a regolare aspetti specifici:

− Circolare del Ministero dell'ambiente 11 agosto 1989, pubblicità degli atti riguardanti la richiesta di pronuncia di compatibilità ambientale di cui all'art.6 della l. 8 luglio 1986; modalità dell'annuncio sui quotidiani.

− Circolare del Ministero dell'Ambiente 1 dicembre 1992, assoggettabilità alla procedura d’impatto ambientale dei progetti riguardanti le vie rapide di comunicazione. Art.6 comma 2, della legge 8 luglio 1986, n. 349 e successivi DPCM attuativi.

− Circolare del Ministero dell'Ambiente 7 ottobre 1996, procedure di valutazione di impatto ambientale.

− Circolare del Ministero dell'Ambiente 8 ottobre 1996, principi e criteri di massima della valutazione di impatto ambientale.

− DPR 11 febbraio 1998, disposizioni integrative del DPCM 377/88 in materia di disciplina delle procedure di compatibilità ambientale di cui alla Legge 8 luglio 1986, n. 349, art.6.

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In conseguenza della Legge Obiettivo (Legge 443/2001), e del

Decreto Legislativo 190/2002 che ne dà attuazione e che stabiliscono una

procedura semplificata per la realizzazione di opere pubbliche strategiche per lo sviluppo delle attività produttive, il nuovo quadro normativo riforma di fatto la procedura per la Valutazione di Impatto Ambientale, introducendo per la categoria di opere strategiche di interesse nazionale un “regime speciale” in virtù del quale:

ƒ “…il Progetto Preliminare è corredato anche da Studio di Impatto Ambientale…” (art. 3 comma 3 DL 190/2002)

ƒ “…lo Studio di Impatto Ambientale è redatto ai sensi delle norme tecniche di cui al DPCM 27/12/88 e del DPR 348/99…” (art. 18 comma 1 DL 190/2002)

“La valutazione di impatto ambientale individua gli effetti diretti ed indiretti di un progetto e delle sue principali alternative, compresa l’alternativa zero, sull’uomo, sulla fauna, sulla flora, sul suolo, sulle acque di superficie e sotterranee, sull’aria, sul clima, sul paesaggio e sull’interazione fra detti fattori, nonché sui beni materiali e sul patrimonio culturale, sociale ed ambientale e valuta inoltre le condizioni per la realizzazione e l’esercizio delle opere e degli impianti” (art. 19 comma 1 DL 190/2002).

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La Regione Toscana a sua volta è intervenuta recentemente in materia ambientale, integrando la normativa nazionale con le seguenti leggi e deliberazioni:

− Legge Regionale 3 novembre 1998, n. 79 Norme per l’applicazione della valutazione di impatto ambientale

− Legge Regionale 1 Dicembre 1998, n. 89 Norme in materia di inquinamento acustico

− Giunta Regionale – Deliberazioni n. 1068 e n. 1069 20 Settembre 1999 Norme per la valutazione di impatto ambientale

− Legge Regionale 21 Marzo 2000, n. 39 Legge forestale della Toscana

− Legge Regionale 22 marzo 2000, n. 40 Attribuzioni agli enti locali e disciplina generale delle funzioni amministrative e dei compiti in materia di urbanistica e pianificazione territoriale

− Legge Regionale 6 Aprile 2000, n. 56 Norme per la conservazione e la tutela degli habitat naturali e seminaturali, della flora e della fauna selvatiche.

Riferimenti

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