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INTRODUZIONE
Questo lavoro si propone di analizzare la trasformazione subita dalla configurazione urbana della città dell’Aquila dopo il terremoto del 6 Aprile 2009.
La ricerca è suddivisa in due macro aree: microscala e macroscala.
Alla microscala, la ricerca analizza il modo in cui può variare la vivibilità della propria dimora conseguentemente ad un evento calamitoso (in questo caso il sisma): le abitazioni che sono state colpite dal sisma, e che conseguentemente sono state dichiarate inagibili, non potendo più ospitare i loro proprietari sono state “sostituite” con delle prime architetture d’emergenza dette M.A.P. moduli abitativi provvisori: queste sono costruzioni prefabbricate assolvono la funzione di abitazione temporanea e d’emergenza. Nel caso dell’Aquila, successivamente a questa prima fase di “abitare temporaneo”, la popolazione disagiata è stata trasferita nelle abitazioni del Progetto C.A.S.E.: queste sono state dislocate su varie aree attorno al centro dell’Aquila e aggregate secondo i canoni del social housing.
Per classificare il grado di comfort e vivibilità offerto dal Progetto C.A.S.E., i risultati emersi dall’analisi di quest’ultime, sono stati confrontati con quelli emersi dall’analisi degli esempi europei di architetture d’emergenza inseriti nell’ambito del social housing:
- TUSSEN DEN PARKEN a Utrecht, Olanda
- QUARTIERE RESIDENZIALE a Rotterdam, Olanda - MAAS QUADRANT Rotterdam, Olanda
- APPARTAMENTI ED UFFICI SULLA WESTERDOK ISLAND ad Amsterdam, Olanda - RECUPERO E NUOVA COSTRUZIONE a Rivarolo Canavese, Torino
- INTERVENTO BIOCLIMATICO a Monterotondo, Roma - ABITAZIONI POST-TSUNAMI a Kirinda, Sri Lanka
In parallelo, il lavoro ha previsto l’analisi di alcune unità abitative del Progetto C.A.S.E. , selezionate dalle aree di Bazzano, Sant’Antonio e Sant’Elia, e successivamente confrontate con le cellule abitative progettate da Gropius, secondo i criteri degli spazi minimi in architettura.
Alla macroscala, la fase iniziale ha previsto l’analisi diacronica del territorio Aquilano analizzando le planimetrie a partire dal 1751, 1858,1931 fino al 2009: lo studio é stato effettuato con l’utilizzo di tecniche di geometria frattale e di analisi configurazionale (Capitolo 8).
Grazie all’utilizzo delle tecniche della geometria frattale e dell’analisi configurazionale,quest’ultima fondata sulla Space Syntax di Bill Hiller, viene descritta e analizzata la configurazione urbana dell’Aquila in tre distinte fasi:
- Prima del sisma del 6 Aprile 2009;
- Dopo l’individuazione della “zona rossa” e della costruzione del progetto C.A.S.E.;
- Dopo la costruzione del Progetto C.A.S.E. e con ipotesi di recupero del centro storico (Figura 01-02).
La ricerca di tipo interdisciplinare ha visto coinvolto in primo piano la disciplina urbanistica, la quale si è prefissata l’obbiettivo di approfondire e organizzare le conoscenze sulle conseguenze apportate dall’evento sismico non solo studiando il caso Aquilano, ma analizzando anche alcune cittadine europee e italiane che nel corso dei secoli sono state completamente mutate in conseguenza del terremoto che le ha colpite:
- Baixa (Lisbona) - Messina - Reggio Calabria
- Gemona e Verzone (Udine)
La Space Syntax utilizza la griglia dei percorsi come matrice primaria dei fenomeni insediativi e conseguentemente studia l’appetibilità del territorio sulla base del flusso di persone che attraversano
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determinati percorsi (line) della città. Noti gli effetti sul gioco delle interazioni delle attività insediate, si rende utile ipotizzare le aree/zone dove poter inserire le attività economiche.
Nonostante l’ampia letteratura sull’argomento, la ricerca ha evidenziato un vivo interesse e continuerà l’approfondimento dell’analisi dello spazio urbano post sisma per mezzo dell’applicazione dell’analisi configurazionale.
Il lavoro di tesi non è ritenuto completamente esaustivo : alcune delle attività impostate durante questi anni, sono ancora in corso, mentre per altre non si è avuto modo di ottenere risultati soddisfacenti. La richiesta di finanziamenti in merito a questi argomenti potrà portare ad una ulteriore definizione della materia qui almeno introdotta.
1-1 Interventi di ricostruzione previsti nel area del centro storico della città dell'Aquila.
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1-2. Individuazione della "Zona Rossa", Interventi pubblici di ricostruzione , Aree del Progetto C.A.S.E.