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UN BARÈME UNITARIO ISPIRATO ALLA DOTTRINA

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Academic year: 2022

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UN BARÈME UNITARIO ISPIRATO ALLA DOTTRINA

Mauro Barni*

La cultura dei barèmes non ha stranamente corrisposto nel nostro paese alla fervida speculazione dottrinaria ed alla altissima qualificazione medico legale in ordine allo apprezzamento quantitativo del danno alla persona. In altri contesti, connotati da ben diversi ordinamenti ed esperienze nella valutazione del pregiudizio in ambito civilistico e/o assicurativo, il barème ha invece raggiunto in tempi non più recenti espressioni da alta validità scientifica e pratica: valgano per tutti gli esempi delle guide della American Medical Association e, per non andare lontano, delle guide francesi e belghe.

Questa strana contraddizione merita veramente un pensiero in ordine ai possibili nessi causali, che, a parte alcune legittime riserve della medicina legale che non teme i barèmes ma l’uso distorto che può farsene da parte d’incompetenti donde la ritrosia nel dare margaritas porcis, vanno ricercati nel drammatico separatismo degli organismi giudicanti, pubblici o privati, che consentono la sopravvivenza di autentici mostri tabellari: dalle categorie di pensione di guerra, alla tabella della inabilità per infortuni e malattie professionali, dalle tabelline dei danni permanenti in infortunistica privata, alla miscellanea coniata per la invalidità civile ove domina la confusionaria sovrapposizione del handicap al danno biologico.

La parte dedicata alle tabelle medico legali dovrebbe far chiarezza e contribuire a voltare pagina.

L’esempio lo ha dato la Società Italiana di Medicina Legale (SIMLA) promuovendo una guida unitaria, ispirata alla dottrina e alla sostanza unificante del danno biologico, ve ne darà esatto conto Marino Bargagna.

Ma occorre anche, per raggiungere un risultato veramente concreto, che le forze che contano cominciano a pensare seriamente al superamento di una situazione, paradossale, per cui la persona vale ancora per quanto ha dato a qualcuno (la patria, il lavoro, il servizio, la compagnia d’assicurazione) e non più per quello che è, nella sua effettiva valenza biologica. Il danno alla salute fa soffrire sempre e postula un ristoro per tutti, indipendentemente dalle sue cause e al riparo da ogni scorciatoia assistenzialistica e clientelare.

* Ordinario di Medicina Legale, Siena

Collana Medico Giuridica ADDITO SALIS GRANO

ed. Acomep, 1998

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